Skip to main content

Moneta

Monete Valute Valuta Denaro

Alan Greenspan critica Bitcoin senza capire

di Giovanni Birindelli

Alan Greenspan è l'ex governatore della Banca centrale americana: quello che fino al 2006 ha prodotto un'espansione del denaro e del credito senza precedenti e quindi contribuito in modo determinante alla crisi del 2008. Un'espansione del denaro e del credito resa possibile dal monopolio legale del denaro fiat, cioè del pezzo di carta straccia il cui uso come mezzo di scambio è imposto alle persone con la forza delle armi.

Ebbene, in questi giorni Greenspan ha comparato bitcoin al "dollaro continentale", la moneta infinitamente inflazionabile emessa da un'autorità centrale (il congresso continentale) nel 1775 e che perdette tutto il suo valore nel 1782. Greenspan sostiene che bitcoin avrà un destino simile perché "non è ancorata a un bene come ad esempio l'oro".

Messa al Bando del Contante: la Servitù della Gleba dei Giorni Nostri

Posted in

Non per fare la parte di quello che già sapeva tutto da tempo, ma, effettivamente, se non si è nati ieri era facile capire che lasciare ai governi (ed alle banche centrali) il corso legale forzoso della valuta avrebbe portato, non appena si fosse creata la tecnologia necessaria, all'abolizione del loro contante fatto di carta igienica, non merce ma frode e allucinazione collettiva indotta da sapiente ipnotismo, come quando si e' abolito il lavoro salariato, lavoro che le macchine possono fare meglio, e si sono aboliti i lavoratori.  D'altronde la differenza tra schiavi e padroni che ha iniziato la società patriarcale e cittadina è stata prodotto di due tecnologie, quella della torre e quella della chiave e serratura. La tecnologia viene sempre colta al balzo dalle classi rapaci e, in un certo modo, prevista: quando costruirono lo ziggurat, prevedevano già l'invenzione della serratura, per lasciare affamati quelli che non facevano parte del club.

2016: L'ascesa delle criptovalute indipendenti

di Charles Hugh Smith1

 

In questo 2016 si intersecheranno un certo numero di forze strutturali e sistemiche. Una di queste è l'ascesa delle criptovalute indipendenti sia dallo stato che dalle banche centrali.

Sappiamo tutti che il denaro è creato e distribuito dalle banche centrali e dagli stati. La ragione è semplice: controllate il denaro e controllerete tutto.

L'invenzione della blockchain e delle criptovalute come Bitcoin ha aperto la porta a valute avulse dallo stato e dalla banche centrali – infatti le criptovalute sono una tecnologia peer-to-peer, ovvero, non richiedono una banca affinché possano funzionare: le persone possono scambiare le criptovalute per pagare beni e servizi senza che una banca funga da stanza di compensazione per tutte queste transazioni.

Questo non solo offre la possibilità di scappare dalla schiavitù del debito gestita dalle banche centrali e dalle banche commerciali – offre la possibilità di vivere in un'economia globale libera dalla disuguaglianza e concentrazione di ricchezza che persistono nel mondo attuale a causa delle ingerenze delle banche centrali.

Max Keiser, Stacy Herbert e io ne abbiamo discusso in questo video:

 

 

Bitcoin, tassazione, e riservatezza sulle transazioni finanziarie

Questo articolo di Rick Falkvinge cerca di far intuire quanto sia interessante Bitcoin e quali siano i potenziali progressi che può apportare al mondo intero, applicando un semplice ragionamento all’osservazione degli eventi storici che hanno scolpito il sistema politico ed economico dei giorni nostri. Una breve lettura per stimolare l’interesse ad approfondire i temi e a considerare il valore di Bitcoin non solo come valuta o speculazione ma per tutti i risvolti che ne conseguiranno.

 

Bitcoin, la tassazione e la necessità implicita di consentire la riservatezza sulle transazioni finanziarie.

di Rick Falkvinge
 

33 segni che la crescita di Bitcoin non rallenterà nel 2016

Posted in

di  Jeff Desjardins1

È stato un anno di risultati altalenanti per gli appassionati e gli speculatori nelle criptovalute.

Il vantaggio di Bitcoin è che è risultata la valuta più performante di quest'anno, davanti al dollaro USA e allo shekel israeliano. Bitcoin è salito del 21% (rispetto al dollaro) nel corso di quest'anno, e ancora di più rispetto alle altre valute. Sebbene non abbia raggiunto le vette del 2013, ha sfoggiato segni di forza positivi.

Ciononostante per tutto l'anno i media mainstream hanno riportato notizie fuorvianti riguardo Bitcoin.

Viva la ZIRP

di Bill Bonner1

 

GUALFIN, Argentina – Beh, ​​ZIRP ora. ZIRP per sempre.

Viva la ZIRP! Viva! Viva!

Come sospettavamo, Janet Yellen non voleva rischiare d'aumentare il tasso dei fondi federali. Bloomberg riferisce quanto segue:

I funzionari della Federal Reserve hanno lasciato invariati i tassi d'interesse, optando per un ritardo di tale aumento in un ambiente a bassa inflazione, permeato da prospettive incerte riguardo la crescita mondiale e costellato da recenti turbolenze dei mercati finanziari.

  • 1. Viva ZIRP!, Bill Bonner, Bonner & Partners, 18 settembre 2015.

Il QE fallisce di nuovo — Ha intorbidito il mercato obbligazionario europeo, ma non ha stimolato i prestiti

di Jeffrey P. Snider1

 

Il mito della deflazione giapponese e il crollo dello yen

di Brendan Brown1

 

Il deprezzamento  dello yen, iniziato alla fine dell'estate, lo ha portato ad una perdita di valore di circa il 40% rispetto all'euro e al dollaro statunitense rispetto a soli due anni fa. Eppure il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il capo della banca centrale Haruhiko Kuroda avvertono che la battaglia contro la deflazione e’ lontana dall’essere vinta. Tale cautela è assurda — soprattutto in considerazione del fatto che non vi è stata alcuna deflazione.

L'inflazione vista dal punto di vista Austriaco

Posted in

di Alasdair Macleod1

 

Sappiamo che i macroeconomisti di oggi sono molto confusi quando si parla d'inflazione, se non altro perché pensano di poter stampare denaro e aumentare il credito bancario al fine di generare inflazione dei prezzi controllata ad un tasso del 2%.

Certo, la maggior parte di loro riconosce che il termine "controllata" è più una speranza che una realtà. La politica economica non dovrebbe basarsi sulla semplice speranza.

L'inflazione è un'arma da guerra

Rimango sempre per lo meno con la mandibola penzolante nel leggere ovunque deliri (o deliberate menzogne) in articoli o interventi, nei più svariati siti o forums del web, i quali più o meno volutamente scambiano inflazione (aumento della quantità di moneta esistente) con l'aumento dei prezzi delle merci al consumo.

Bisogna senza dubbio segnalare che non sempre, anzi, raramente, l'aumento dei prezzi al consumo segue proporzionalmente ed immediatamente l'inflazione.  Di sicuro l'aumento non segue proporzionalmente per tutte le merci la stessa percentuale per la quale la moneta sia stata inflazionata, ma inevitabilmente (e lo possiamo toccare con mano, specie nel lungo periodo) arriva sempre, a seguito dell'inflazione.  

Invece, equivocando tra i due termini e prendendo in considerazione esclusivamente esempi su periodi relativamente brevi, tutti quelli che sostengono non solo che lo Stato abbia il diritto, nonchè il dovere, di imporre una divisa obbligatoria per un determinato territorio, il famigerato Corso Legale (con il quale il Privato più grande si atteggia a Pubblico e impone a tutti gli altri privati i termini degli scambi commerciali con l'uso della forza militare) sostengono pure che l'inflazionamento della moneta è una pratica salutare, auspicabile e naturale perché c'è "bbisogno di liqquiddi" con cui finanziare le attività del Privato più Grosso.

Questi signori non contemplano assolutamente l'ipotesi che i prezzi, in assenza di misure inflattive, possano diminuire con gran godimento del consumatore finale senza intaccare i suoi sudati risparmi ma, soprattutto, evitano di accorgersi che le manovre "correttive" sono in realtà a beneficio delle elites finanziarie parassitarie, che non potrebbero giocare il loro gioco delle tre carte a discapito della popolazione attiva che produce vera ricchezza.

Bitcoin segna l'inizio della fine di 100 anni di schiavitù

Nel 1907 il sistema bancario americano fallì. Per salvare il sistema, il governo degli Stati Uniti vendette il controllo dell’economia ad un gruppo di banchieri privati.

di Alex Gorale1

Il sistema della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America è una società privata per azioni. La frase non è una contraddizione: il sistema è un ibrido pubblico/privato. Reso legge da Woodrow Wilson nel 1913, il congresso riconosce quella banca privata, conosciuta come la Federal Reserve, come la banca centrale che controlla il sistema bancario americano. Venne istituita per realizzare tre obiettivi: massimizzare l’impiego, stabilizzare i prezzi, e mantenere moderati i tassi d’interesse a lungo termine. Da allora il suo potere si è espanso notevolmente. Oggi controlla la politica monetaria degli Stati Uniti e cura gli interessi del dollaro. Supervisiona e regola le istituzioni bancarie e fornisce servizi bancari al proprio governo e ad altri.

La Fed è la padrona dell’universo.

L’imperialismo Americano è un effetto collaterale dell’egemonia del dollaro. Il potere degli Stati Uniti non è legato al suo complesso militare, al numero di bombe che possiede, al suo sistema democratico, ai suoi sindacati o ad un sogno. Il vero potere è il fatto che il Dollaro Americano è usato come riserva monetaria mondiale. Fintantochè una nazione od un popolo useranno il dollaro, la Federal Reserve sarà in grado di appropriarsi della loro ricchezza a volontà.

Le conseguenze della follia monetaria giapponese

di David Stockman1

 

Sta diventando difficile da credere. L'annuncio che il Giappone è precipitato in una tripla recessione avrebbe dovuto rappresentare la morte dell'Abenomics. Ma no, ora il suo primo ministro pazzo ha indetto elezioni anticipate per ottenere maggiore sostegno pubblico per la sua campagna di distruzione di ciò che resta dell'economia giapponese.

Metto da parte bitcoin e no, non ne do a nessuno!

Un argomento che compare spesso parlando di Bitcoin è che sarebbero "troppo cari", o che la gente li tiene da parte invece di spenderli, e che questo fatto ne limita la diffusione.

Ma in realtà la cosa è esattamente al contrario: se in pochi anni Bitcoin è passato dall'essere uno strano gioco di crittografia per pochi appassionati a far parlare di se sulle prime pagine dei giornali finanziari è proprio dovuto al fatto che molte persone, ritenendo fosse prezioso, hanno pensando di trattarlo come tale, e quindi custodire gelosamente le loro monetine elettroniche invece che regalarle o svenderle.

Questo ha permesso che diventassero preziose, e di conseguenza ha permesso a Bitcoin di essere utile come sistema di pagamento.

Infatti, siccome il numero di Bitcoin è limitato, un loro basso valore non permette di sostenere vendite ed acquisti di grandi entità, cioè quelli che normalmente avvengono nel mondo tutti i giorni, ad esempio in borsa, tra banche, nel commercio di materie prime, metalli preziosi, petrolio etc.

Maggiore è il valore di un singolo bitcoin, più facile è trovare qualcuno che lo vuole vendere, e quindi più è facile spostare cifre di grande entità, cioè più è utile come mezzo di scambio.

Ce lo spiega in maniera scherzosa Daniel Krawisz, in un articolo pubblicato su The Mises Circle1

 

Una spiegazione semplice su come le banche spostano il denaro

Abbiamo parlato più volte di quanto Bitcoin possa beneficiare all'utente finale, le persone "normali" che altrimenti sarebbero (e sono) alla balia delle istituzioni e dei loro capricci.

Un argomento che invece non è stato mai affrontato è se Bitcoin può beneficiare al settore bancario. Per capirlo, è prima necessario capire come le banche gestiscono i movimenti di danaro tra di loro, e di conseguenza cosa significano sigle come "swift".

Ne approfitto quindi per pubblicare la traduzione dell'articolo "A simple explanation of how money moves around the banking system", da parte dell'amico Aga.

Una spiegazione semplice su come le banche spostano il denaro

di Richard Gendal Brown1

Paperone ci spiega l'economia

Posted in

Una delle tesi dei cosiddetti "signoraggisti", movimento che ispira la riforma monetaria proposta dal M5S, è quella secondo la quale idealmente lo Stato dovrebbe battere moneta in modo da poterne creare quanta necessaria per evitare di indebitarsi con altri soggetti.

Strettamente collegato a questo argomento, tra i propositi del M5S c'è anche quello di fornire un "reddito di cittadinanza" a tutti gli italiani (suppositamente tra coloro in qualche modo definiti poveri), in modo che sia possibile vivere in maniera dignitosa ed affrancarsi finalmente dalle pene lavorative.

La prima domanda che si dovrebbe fare ad una proposta del genere sarebbe quella relativa all'importo del reddito: del resto se tale reddito ci permettesse di vivere dignitosamente, perchè non aumentarlo in modo da vivere ancora meglio, e magari nel lusso? Sarebbe una ovvia conseguenza.

Ci si potrebbe poi chiedere a che pro continuare a lavorare, se smettendo, e quindi diventando "bisognosi" si potrebbe avere accesso al reddito senza dover fare nulla.

Evidentemente semplici domandi basilari di questo tipo, che tutti noi dovremmo anche esserci fatti fin da bambini, non passano per la mente dei politici, ma del resto la loro priorità è quella di guadagnare il favore degli elettori in modo da fargli apporre l'apposita crocetta quando chiamati ad esprimere il loro altissimo dovere civico, per il resto... si vedrà, la retorica viene sempre in aiuto quando si tratta di trovare qualcuno o qualcos'altro a cui addossare le colpe.

Molti anni fa la cultura economica era sicuramente diversa e persino un fumetto come Topolino aveva affrontato l'argomento: ne proponiamo la versione tradotta ai nostri lettori.

 

Condividi contenuti