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Bitcoin, tassazione, e riservatezza sulle transazioni finanziarie

Questo articolo di Rick Falkvinge cerca di far intuire quanto sia interessante Bitcoin e quali siano i potenziali progressi che può apportare al mondo intero, applicando un semplice ragionamento all’osservazione degli eventi storici che hanno scolpito il sistema politico ed economico dei giorni nostri. Una breve lettura per stimolare l’interesse ad approfondire i temi e a considerare il valore di Bitcoin non solo come valuta o speculazione ma per tutti i risvolti che ne conseguiranno.

 

Bitcoin, la tassazione e la necessità implicita di consentire la riservatezza sulle transazioni finanziarie.

di Rick Falkvinge
 

Cominciando ad usare Bitcoin, è inevitabile porsi delle domande sulla natura del denaro, e su come viene gestito dalle banche centrali. Approfondendone lo studio si sarà già scoperto come il denaro delle banche centrali, la costituzione del governo e il suo potere siano strettamente collegati. Si sarà anche compresa l’origine del denaro e quella dell’enorme truffa bancaria.

Più interessante invece è comprendere l’origine della tassazione e come, storicamente, un sistema è implicitamente fallimentare se non consente di avere riservatezza finanziaria. Questo perché l’umanità autonomamente trova sempre il modo di ottenerla.

Parlando con le persone che conosco, ho notato che sono veramente poche quelle che hanno avuto dei motivi per mettere in discussione il denaro e il sistema bancario, prima di conoscere Bitcoin. Al contrario, tra le persone che hanno conosciuto e analizzato Bitcoin, sono pochissime quelle che non si sono poste domande su cosa fosse il denaro, scoprendo una realtà ridicola e imbarazzante per le banche centrali di tutti i sistemi monetari basati su di esse e sulla riserva frazionaria.

Dalla storia possiamo capire, ad esempio, perché per un lungo periodo di tempo il Fiorino Olandese è stato preferito come valuta per il commercio mondiale: il motivo è che la Banca di Amsterdam ha ottenuto la fiducia dei commercianti non barando sui propri registri e non applicando la riserva frazionaria, come invece erano solite fare tutte le altre banche. È proprio per salvare queste ultime dal fallimento causato dalla mancanza di liquidità che la riserva frazionaria è stata appositamente legalizzata.

Non è semplice comprendere quanto sia intricato il concetto di denaro. Esso è un’astrazione del valore, ed è proprio questo lo strumento che consente al governo di applicare delle tasse sui valori. Capire come abbiano avuto origine le tassazioni è utile ed interessante.

Nel mondo post-romano, i villaggi hanno accettato che i re e i nobili potessero gestire i registri delle proprietà e decidere le sorti delle controversie riguardo a chi possedeva cosa. Sfruttando questa autorità hanno iniziato a sostenere di aver diritto ad una parte dei proventi derivati dalla risoluzione delle controversie. Le tracce di questo tipo di leggi si possono trovare fin dai tempi di Re Etelberto del Kent. In seguito sempre nel Regno Unito, venne introdotta una tassazione sui possedimenti terreni, sempre in riferimento ai registri delle proprietà gestiti dal governo, per finanziare la protezione del denaro dai razziatori vichinghi.

In Francia invece, anche se tutte le tasse antecedenti il 1789 furono abolite, e molte registrazioni sono andate perse con la proclamazione della Repubblica, si possono ancora trovare le tracce di una tassa terriera conosciuta come “taille” nell’ancien regime, imposta su ogni famiglia, come determinato dal registro delle proprietà la cui gestione era ovviamente delegata al governo.

Ma come funzionavano le cose prima di Re Etelberto, nell’impero romano?

La tassazione fu basata originariamente sul conteggio delle teste. Chiunque aveva una testa doveva pagare la tassa.

Questo scenario contribuì nei secoli al calo di produttività e ad un aumento di persone privilegiate. Attorno al secolo IV, molti contadini romani infatti abbandonarono i campi per prendere parte al sistema di gestione politica, stipendiati con una parte dei proventi delle tasse. Per poter mantenere loro e l’enorme esercito il cui compito era quello di far rispettare la Pax Romana, servivano introiti dalle tasse sempre maggiori.Secondo lo storico Joseph Tainter, “coloro che vissero con le tasse furono maggiori di coloro che le pagavano”.

Attorno al quinto secolo, l’imperatore Valentiniano III impose una tassa del 4% sulle vendite o transazioni. Rendendosi conto che questa direttiva venne abitualmente ignorata, l’imperatore dichiarò che non si sarebbe potuta effettuare nessuna transazione senza un esattore delle tasse fisicamente presente sul luogo, per poter risquotere la tassa.

Forse non sarà stata solamente questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso sulla vecchia Roma, ci furono contemporaneamente molte altre cause ma la tassa sulle transazioni è stato certamente uno dei motivi principali del fallimento. La gente, infatti, cominciò a cercare protezione dai barbari pur di mantenere la loro riservatezza sulle transazioni (e di conseguenza il loro denaro, anche se una imposta sulle vendite del 4% non è raro per gli standard odierni), e quindi tutto il sistema cadde.

Impariamo la stessa lezione da un esempio più recente con la Stasi della Germania dell’est: un sistema che non tollera la privacy è un sistema che non può sopravvivere, le persone troveranno sempre il modo di ritagliarsi i propri spazi a tutti i costi, fa parte della natura umana, e se il sistema di governo non lo tollera, fallisce.

Troviamo molte lezioni di storia che si applicano direttamente all’era moderna. Qualsiasi governo che non permette di avere la riservatezza sulle transazioni per motivi fiscali non avrà mai successo perché la natura umana non gli consentirà di funzionare. Resta da vedere se i burocrati di oggi saranno abbastanza umili da imparare. Purtroppo fin’ora l'unica cosa che la storia ci ha insegnato è che siamo incapaci di imparare le sue lezioni.

La gestione ed il controllo dei registri delle proprità da parte del governo è sempre stata la chiave per applicare la tassazione. Con l’introduzione di Bitcoin questo registro, chiamato Blockchain, è disponibile a tutti e non è di proprietà di nessuno. Questo fa comprendere quanto è interessante e rivoluzionario sia Bitcoin e quali sono le sue potenzialità.


traduzione di Aga per Il Portico Dipinto