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Propaganda

Sub Limen, la tua vita è un inganno

Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla stesura di un libro sulla propaganda nelle democrazie occidentali.

Chi mi conosce sa che negli anni scorsi ho avuto modo di scrivere vari articoli su questo argomento che ho studiato a lungo e da tempo avrei voluto riunire la summa di quanto ho appreso.

Non credo sia semplice parlare di propaganda perchè dall'esperienza che ho maturato con gli articoli mi sono reso conto che generalmente le persone tendono sempre ad allontanare l'idea di essere manipolati o che i loro pensieri e le loro opinioni possano essere suggerite da attori invisibili. Sia che si parli con persone già abbastanza navigate e consapevoli, che con persone magari non attente o informate su certi temi, il risultato è sempre lo stesso: tutti si sentono: non influenzabili e non manipolabili, anzi, sono tutti convinti che le cose descritte siano efficaci soltanto per le menti deboli; considerazione che esclude automaticamente chi la enuncia.

Mi sono reso conto che risulta molto difficile se non impossibile analizzare e comprendere la propaganda quando riferita al contesto culturale in cui siamo immersi mentre risulta molto più semplice comprenderla quando ci si riferisce a un contesto culturale o sociale distante dal nostro. Gli intellettuali in quanto tali si sentono assolutamente immuni e sufficientemente preparati, dimenticando che sono soggetti alla manipolazione allo stesso modo di tutti gli altri. La domanda che mi sono posto di conseguenza è stata:

"c'è un modo per far comprendere che nessuno di noi è immune da queste operazioni? Per instillare se non altro il seme del dubbio che permetta di guardare a sè stessi e alle proprie convinzioni con un maggiore senso critico e disponibilità nell'accettare eventualmente di non essere un qualcosa che si trova al di fuori di tutto questo?"

I media hanno colpevolmente scordato le innumerevoli atrocità di George W. Bush

L’ex presidente George W. Bush è tornato sotto l’attenzione dei riflettori in funzione del suo ruolo di guida morale per gli Stati Uniti in questi tempi difficili. In un discorso reso pubblico martedì, Bush ha annunciato di essere “angustiato” dal “brutale soffocamento” di George Floyd dichiarando che “il realizzarsi di una pace forte e duratura all’interno delle nostre comunità richiede una vera uguaglianza di fronte alla giustizia. L’integrità dello Stato di Diritto poggia le sue intere fondamenta sull’imparzialità e capacità di legittimazione del nostro sistema legale. E ottenere una giustizia uguale per tutti è un dovere di tutti”.

COVID 1984

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Lucida analisi che per la prima volta fa notare le "timide" domande di quella che vorrebbe diventare il mainstream della controinformazione (ma che in questo momento evita di graffiare o non ne è più capace)

La speranza è una trappola inventata dai padroni

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Il delirio è intorno a noi. E mi dà i brividi realizzare, mentre sto scrivendo, come un cielo azzurro e una brezza tiepida accarezzi questo pergolato fatto a mano da mio padre, arricchito dal canto degli uccellini che, intonando cinguettii gioiosi alla primavera, faccia da sfondo a un male oscuro che da dietro quelle finestre (da cui potrei essere e sono certamente osservato) si muovano esseri inqualificabili: bipedi dotati di notevoli possibilità motorie - nessuno lo nega - nonché della capacità di nutrirsi e vestirsi autonomamente, persino di esprimere vocaboli senza essere senzienti. E questo ha del miracoloso.

Quel che Nessuno dice sulla Crisi del Corona

Trascrizione in Italiano del video: Quel che Nessuno Dice sulla Crisi del Corona, di James Corbett 15.04.2020 corbettreport.com
 
James Corbett e' un canadese che diede alla luce il suo ormai famoso sito nel 2006 (anno nel quale ho avuto l'onore di conoscere virtualmente la maggior parte degli utenti e bloggers del Portico Dipinto) con l'intenzione di occuparsi di tutto quanto lo interessasse, vale a dire tutto.  Si distinse nell'informazione sul disastro dei 3 grattacieli di NewYork del 2011 ed ha al suo attivo diversi documentari (anche disponibili su DVD): io segnalo qui il mio preferito: How Big Oil Conquered the World, ma sono tutti da vedere con soddisfazione.  Abita da parecchio tempo in Giappone dopo essere vissuto anche in Europa.  Vale veramente la pena di seguirlo e magari di contribuire con una somma anche minima (a partire da un dollaro al mese) al grande lavoro che sta facendo da anni.
 

Pane al pane

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Di seguito la trascrizione completa dell'intervista, recuperata dal post di Flavio:

 

Io Approvo Questo Messaggio

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Conosco Massimo Mazzucco da molti anni; non sono sempre daccordo con lui e anche di recente ci sono stati dei contrasti; ma posso dire senza ombra di dubbio che:

#IOAPPROVOQUESTOMESSAGGIO

Se siete daccordo, postate semplicemente questo Hastag nei commenti qui sotto, grazie.

Il futuro prossimo

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Se penso che nulla sarà più come prima, non è perché mi stia allineando a quella rassegnazione cui ci invitano ad adeguarci entusiasticamente, verso quel nuovo modello di sopravvivenza sociale ed economico (ci dicono dalla regia) teleguidato dalla neolingua orwelliana e dalle cantilene propagandate da ogni megafono fascista degli incravattati a mezzo busto. Dottrine che lavorano ovviamente sull'inconscio (e già funzionanti) in nome di un lavaggio del cervello.

Lavati nel cervello e sognanti il ritorno alla nuova normalità [costituita e pre-costituita]. Quindi. Pronti a genuflettersi a funzioni sataniste e diaboliche. Sataniche, in modo sotteso e generale. Diaboliche in senso peculiare, tantoché l'etimologia di diabolico – tra le altre accezioni – vale a dire: «separare» e «dividere» … dice niente? …

Il Corona-puzzle

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Il cagasotto non è colui che fronte a un pericolo o fronte a una minaccia la quale potrebbe drammaticamente realizzarsi a suo discapito, si muove di conseguenza. E questo vale nondimeno in nome di una "mera" quotidianità, quando ad esempio ci si può trovare fronte alla minaccia di perdere il proprio posto di lavoro, e ci si caga addosso e ... obbedisci, o ti allinei, o taci, o fai buon viso a cattivo gioco e nonostante tu sappia sia una minaccia delle più infime, la paura di reagire rimane più forte del coraggio di ribellarsi.

E senza giungere a cose tanto vitali e importanti, potrebbe bastare anche molto meno per fare la figura del coniglio. Così come è capitato a Me.

Gironzolavo in bicicletta. Era una bella giornata di Sole (avevo ancora i capelli e gli ormoni a regime), io - virgulto della Vita - mi avvicinavo a un semaforo, bello bello rispettando doverosamente la mia destra e godendomi l'atmosfera di un quartiere urbano e ricco di vita, all'epoca così vivibile, quando il traffico era ancora accettabile in una semi-periferia di queste zone, uno sguardo gioioso all'avvenire in quel periodo, quando ecco una vecchia Golf sopraggiunge alle spalle sgasando come un'ossessa a marmitta aperta (o scassata) e mi sorpassa, riempiendo – non solo Me, ma tutta la piccola via di gas di scarico immondi, di un motore ormai a scatafascio che mangiava più olio che benzina. La Golf rallenta ma subito scatta il verde, quindi riparte sgommando, mi riaffumica, incurante di sfiorare la gente sui marciapiedi e attraversando l'incrocio come un pazzo. Gli ho urlato dietro un OOOOOHHHHHH!!!!! …

JOKER - Un Leone [d'oro] per le pecore

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Di per sé, un film che vuole ispirarsi a un personaggio iconico dei fumetti e vuole farlo in maniera seria, e per seria intendo sganciandosi dagli stilemi del mondo supereroistico, dalla loro assurda visionarietà e iperboliche concezioni, è un film che ritengo incoerente a prescindere ... 

 ... a dire, cosa? a dire che preferisco di gran lunga un film su di un personaggio dei fumetti fatto molto male che ne rispecchi però le inverosimili dinamiche rispetto alla realtà; che non un film su di un personaggio dei fumetti girato in modo magnifico, ma che vuole proporsi come cosa seria.

Ma al di là di questa mia posizione, certamente opinabile, rimane comunque il film in sé e sempre di cinema trattasi e se il cinema vende sogni, e più amiamo i sogni, più saremo vulnerabili e ingannabili, allora meglio che mai questa pellicola ne incarna la questione, e così, in un VIDEO estemporaneo che ho girato al volo, ho ritenuto parlarne e, in modo meno convenzionale, trattarne i punti ...

La meta

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Qualcuno direbbe che ci hanno insegnato (giusto sarebbe dire: ci hanno indottrinati), dicevamo: - ci hanno “insegnato” a considerare l’esistenza come un modello da costruirsi dal basso. Prima si studia, poi si deve trovare il lavoro per ciò che hai studiato; poi si lavora per quello che hai studiato; poi vivi secondo il potere che quel lavoro ti permette programmandoti per quello che ancora non sei; poi vai in pensione per meritare il riposo che quel lavoro ha imposto tu meritassi, prima ancora di capire di cosa dovevi stancarti. 

I grilli e i vaccini

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Cosa succederebbe se al di là della cretineria si sviluppasse la consapevolezza che la conoscenza e la cultura non sono nemmanco sinonimi, che l'armonia è l'unica Legge universale che permette alla verità d'illuminare la menzogna così come la luce annienterebbe un vampiro? 

Si parla di come una coscienza libera possa essere foriera di miglioramenti, e poi la si esclude nel momento che essa deve essere riconosciuta nella sua verità.

Quanto si sono riempiti la bocca i cretini, con locuzioni stile «Risveglio delle coscienze»? (!) sarebbe come tentare di contare le stelle, oppure finanche con un: «Cambiamo noi stessi se vogliamo cambiare il mondo!» ovvero quando si parafrasa in ogni salsa il pensiero di un uomo straordinario il quale illustrava e vivificava «Sii il cambiamento che vuoi vedere», nevvero? 

... eppure ...

L'ultimo imperatore - (Un Luogocomune vecchio come il mondo)

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Sintomatica a riguardo (e a tratti divertente se osservata da una prospettiva più alta) è «la politica della controinformazione» (chiamiamola così per mancanza di neologismi) che nella sua natura d'attacco, inorgoglita ormai da innumerevoli vittorie di Pirro, si è spiaggiata come un cetaceo alla fine dei suoi giorni; al punto che, per sopravvivere, le dinamiche che la riguardano si sono appropriate delle medesime logiche del Potere che all'inizio si era premurata (se non vantata) di combattere o denunciare o additare o svergognare che dir si voglia.

A queste considerazioni poco importa e poco deve importare delle etichette ufficiali che ogni fetta di contro-informazione chiamiamola "off-mainstream" ha sulle spalle o sulla bocca e la si identifica o si auto-identifica in qualche modo, o come si autodefinisce o non si autodefinisce, poiché, di fatto, anche se grezza come identificazione, di controinformazione vuole trattarsi.

Sarà mai sbagliato fare controinformazione? No. Fin qui, cioè fino ad un certo punto storico della nostra era moderna iperconnessa, vivificata nella cultura dell'ipertesto, nulla di male (cioè fino ad almeno cinque annetti fa'), ché dovevamo tutti capire fin dove spingere e dove fermarsi, quali priorità illustrare e quali sovvertire; e ci mancherebbe, per molti aspetti va e deve essere riconosciuto alla controinformazione che fu - il suo impegno e il tempo che doveva avere (e ha avuto), sino a che si prendesse coscienza - quasi nero su bianco - che il Potere non lo combatti con la verità, quel Potere che NON plasma la sua forza sulle menzogne in sé, bensì sulla plasmabilità - o meglio - a riguardo del grado di plasmabilità che può essere operato sulla maggioranza e soprattutto sulle menti degli adolescenti. Per dirla con una metafora, che ora gli adulti imparino l’abbiccì, è utile come a un novantenne imparare l'uso del preservativo.

Una Lingua per il Bestiame Umano

Scrivo questo articolo come integrazione (e si, ebbene, anche come critica) dell'articolo precedentemente pubblicato qui sul Portico (Vuoi sapere la verita'? Affidati all'algoritmo) perche' quel che manca all'articolo di Calvero e' una disanima sui termini. 

I miei appunti all'articolo erano un po' troppo lunghi (ed a mio parere anche fondamentali) per restare costretti nei commenti al suddetto articolo, cosi' vi beccate questo, chiedo venia e spero che nessuno si offenda, specialmente l'ottimo Calvero.

Vuoi sapere la verità? Affidati all'algoritmo.

Al più noto esperto di cybersicurezza in Italia nonché amico e consigliere di Matteo Renzi (così ce lo presenta una testata giornalistica nazionale) è stato chiesto come bisognerà comportarsi per contrastare l'orda di pericolosi «divulgatori di bufale On Line» che spopolano sulla Rete. Tema ultrascottante, questo, ormai cruciale per i "Governi" che avendo a cuore la nostra salute, le nostre libertà e, attenzione, la verità, non possono tergiversare, insomma... è ora di basta; ne va della nostra sicurezza. E quale piano si vuole attuare per arginare questo inammissibile fenomeno?

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