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Avventura

Scalerò l'Everest, da solo! Parte Seconda: il Volo

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Link alla Parte Prima 

Wilson dovette modificare il suo piccolo aereo (assimilabile ad un ultraleggero dei nostri giorni) per intraprendere il viaggio dall'Inghilterra al Nepal.  La prima modifica assolutamente necessaria, benchè aggiungesse peso al velivolo, era un serbatoio supplementare.  Col serbatoio di serie avrebbe potuto viaggiare al massimo per 5 ore, cioè circa 400 miglia alla velocità di crociera di un'ottantina di miglia all'ora in condizioni perfette, che non era quel di cui necessitava per un viaggio in zone desolate e desertiche.

Tenete presente che stiamo parlando di un'epoca nella quale i trasporti aerei erano nella loro infanzia: uno dei problemi di chiunque si apprestasse ad un viaggio aereo era la rarità di aereoporti, persino in Europa, figurarsi altrove. E allorquando una pista fosse presente, non era garantita nessuna forma di assistenza e persino il rifornimento di carburante poteva essere un problema insormontabile: quando lo si trovava, spesso era di qualità scadente e proveniente da taniche arrugginite o contaminate con sostanze estranee.  Se si aggiunge a tutto questo la costante necessità di attenzioni e la delicatezza dell'impianto di carburazione dei motori aerei, in particolare quelli non all'avanguardia e risalenti alla decade precedente come quello di Wilson, si può capire in che razza di impresa si fosse cacciato, specie essendo un neofita del volo.  Imprese come quella che si apprestava a sostenere erano a quel tempo appannaggio di pochi piloti divenuti leggendari e immediatamente ascesi allo status di stelle di prima grandezza nel firmamento mondiale degli eroi popolari del periodo tra le due Guerre Mondiali: gente del calibro di Antoine de Saint-Exupery 1, Amelia Earhart 2 e Charles Lindbergh 3.  Di Maurice Wilson invece la stampa parlò solo in negativo, con scommesse sul fallimento della sua impresa: nessuno pensava che ce l'avrebbe fatta nemmeno sino al Mediterraneo e i più sostenevano che se fosse arrivato sulle Alpi, che a quell'epoca erano un ostacolo non da poco, si sarebbe comunque schiantato su quelle alte vette. 

Scalerò l'Everest, da solo! Parte prima.

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Se non l'aveste ancora visto vi invito a vedere quanto prima uno dei film fondamentali del cinema inglese (non le ultime versioni, bensi la prima delle due di Korda) Le Quattro Piume 1. Sembra un concentrato di luoghi comuni coloniali britannici, ma in realta non lo è.  E la storia che mi appresto a narrare - raccontata, per quanto sappia, in Italiano, solamente e brevemente da Messner in un suo vecchio libro 2 - è la storia di un uomo che come molti altri fu toccato personalmente dalla Prima Guerra Mondiale in più di un modo: e la Grande Guerra sigillò il suo fato in maniera inescapabile, proprio come la guerra in Sudan fece col protagonista del romanzo da cui il film sopra citato prende ispirazione. Maurice Wilson, questo il suo nome, non solo pagò la sua arditezza fisicamente, ma anche con l'applicazione di un intento quasi persecutorio verso di lui da parte dei suoi detrattori che ottennero che il suo spirito libero finisse per essere equiparato a follia maniacale e testarda idiozia, ostacolato costantemente nei suoi sforzi dall'autorita costituita.

La Fine della Strada

di Bill Bonner1

Azioni USA in calo questa mattina, dopo la notizia che la crescita dei posti di lavoro nel settore privato ha rallentato negli ultimi sette mesi.

Abbiamo già consigliato di abbandonare le azioni USA ed acquistare oro dopo il ribasso.

Nulla è cambiato secondo il nostro punto di vista... Quindi torniamo a dove abbiamo lasciato ieri – accampati per la notte dopo un lungo viaggio a cavallo in zone distanti dal nostro ranch argentino...

La notte era fredda. Il terreno era duro.

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