In più di due secoli sin dall'inizio della radicale trasformazione della vita economica che ha accompagnato l'ascesa del capitalismo industriale, uno dei più interessanti trend è stato il cambiamento della natura delle forme attraverso cui le persone hanno partecipato alle attività economiche. Prima della rivoluzione industriale predominava un modello di produzione artigianale, con molti piccole officine che producevano beni richiesti dalla maggior parte dell'economia agraria. A prima vista l'esistenza di molte piccole aziende suggerirebbe un'economia largamente competitiva; tuttavia non era così. Al contrario, l'alto costo del trasporto dei beni creato dalle reti di comunicazioni primitive, il rischio dei briganti, ecc., ovvero, piuttosto di una singola economia interconnessa, esistevano molte piccole economie tra le quali venivano scambiati solo beni di alto valore ed in scarsa quantità (come le spezie). In questa situazione le officine erano quasi universalmente possedute in loco, dal momento che il costo di monitoraggio di un agente in una città distante sarebbe stato altamente proibitivo (l'eccezione erano coloro impegnati nel sopracitato business di beni di alto valore ed in scarsa quantità, ma si assicuravano la fedeltà di agenti a distanza usando membri della propria famiglia).
Tuttavia l'avvento delle rivoluzioni dei trasporti e delle comunicazioni del diciannovesimo secolo, che fornirono strade migliori, canali, navi a vapore, ferrovie e telegrafi, cambiarono le regole del gioco.
I molti mercati locali divennero crescentemente integrati ed i prezzi delle merci si adeguarono nel corso del secolo. Questi cambiamenti condussero anche a cambiamenti radicali sul come le imprese potessero essere gestite e possedute. Con mercati enormi ed in crescita a loro disposizione, le imprese potevano, come descrive Chandler nel suo brillante libro "Scale and Scope: The Dynamics of Industrial Capitalism", ridurre drasticamente l'unità di costo di molti prodotti lanciandosi in produzioni di massa ad alto impiego di capitale. Tuttavia in modo da trarre pieno vantaggio da tali efficienze disponibili, le aziende avevano bisogno di mobilitare quantità di capitali che andavano oltre le risorse di quasi qualsiasi individuo o famiglia. Questo problema fece emergere "l'azienda manageriale", un modello dominante in molte industrie alla fine del diciannovesimo secolo. Dove, in precedenza, il proprietario di un'impresa era in generale coinvolto nelle sue operazioni, le aziende manageriali erano caratterizzate da una separazione della proprietà e della gestione (che iniziò ad essere intrapresa da professionisti stipendiati).
Il risultato pratico di questo cambiamento era che la proprietà di un'azienda poteva essere divisa in un maggiore numero di individui rispetto a quanto fosse in precedenza possibile quando i proprietari erano responsabili di un diretto monitoraggio delle prestazioni di un'azienda. Tale divisione non sarebbe stata economicamente conveniente all'inizio del diciannovesimo secolo, ma la drastica riduzione del costo dell'informazione generata dalle sopracitate rivoluzioni significò, negli anni venti, che una piccola ma rispettabile percentuale della popolazione americana possedeva una parte della proprietà di una corporation attraverso la borsa.
Credo che queste dinamiche storiche hanno un'implicazione molto interessante per la nostra situazione contemporanea. Se il costo dell'informazione, infatti, influenza la struttura ottimale nell'economia di un'azienda, allora la crescita di internet nell'ultimo decennio dovrebbe essere compresa come un segnale che il modello corporativo tradizionale sta seguendo le orme dei dinosauri. Infatti ci sono molte evidenze che suggeriscono che piccole e medie imprese possono utilizzare la loro flessibilità per superare in molti modi le imprese enormi; tuttavia ci sono certe industrie in cui le dimensioni dell'economia rimarranno estremamente importanti. Tuttavia alcuni sviluppi recenti dovrebbero radicalmente alterare in potenza la proprietà di simili aziende.
Di primaria importanza è l'emergenza di sistemi monetari peer-to-peer come Bitcoin. Riducendo drasticamente i costi di transazione e permettendo veri micro-pagamenti (sull'ordine di centinaia di migliaia di un centesimo), tali sistemi hanno il potenziale di ridurre drasticamente la barriera minima d'entrata per ottenere una parte di possesso di un'azienda. Come risultato, credo che stiamo iniziando ad essere testimoni della trasformazione organica di molte grandi aziende in proprietà cooperative.
La logica di tale transizione è la seguente. In un mercato perfettamente competitivo, il margine di profitto tende verso lo zero, con i consumatori che ottengono i prodotti ad un costo. In tale situazione la motivazione per cui gli azionisti che non usano i prodotti dell'azienda di conservare la loro parte di possesso dell'azienda è piuttosto bassa, mentre l'unico strumento lasciato all'azienda per attirare i consumatori e vincere la concorrenza sarebbe offrire loro una parte di possesso dell'azienda stessa, il che garantirebbe che loro continuerebbero a ricevere i prodotti dell'azienda in futuro ad un costo. In quanto tale, sarebbe ragionevole aspettarsi negli anni a venire la graduale transizione della proprietà di molte compagnie dagli azionisti ai consumatori.
Una possibile obiezione a questo scenario sarebbe: perchè tale transizione non è già avvenuta? La risposta, secondo me, si trova nel relativo costo di proprietà. Nel 1800 possedere una parte dell'officina di una fabbro di Londra mentre si viveva a New York sarebbe stato proibitivamente costoso, a causa del fatto che i costi di transazione necessari a ricevere i benefici della proprietà avrebbero mangiato la maggior parte, se non tutti, i profitti. Tuttavia una volta che furono posizionati i cavi sottomarini dei telegrafi, tali costi furono ridotti al punto che tale proprietà divenne possibile. Pare che ci sia una simile dinamica in gioco con le cooperative.
In passato le cooperative hanno potuto avere successo solo nei settori dell'economia in cui la grandezza delle connessioni economiche che avevano coi loro membri era sufficientemente grande per compensare i costi di transazione della proprietà (per esempio, drogherie, assicurazioni, cibo per il bestiame), e tali costi sono stati spesso sostenuti dall'uso di lavoro volontario. Tuttavia con tecnologie come Bitcoin che portano i costi di transazione quasi a zero, la varietà di aziende che potrebbero essere economicamente sostenute dai loro fruitori/consumatori si sta espandendo drasticamente. La logica è semplice - perchè sostenere un'azienda in cerca di profitto quando si è sicuri di ricevere beni e servizi ad un costo dal proprio negozio cooperativo/meccanico/sito web di networking. Proprio come la prima rivoluzione nelle comunicazioni ha dato i natali all'età delle corporation, i rapidi cambiamenti che il nostro mondo contemporaneo sta sperimentando potrebbero pavimentare la via verso l'età delle cooperative.
Traduzione per il Portico Dipinto a cura di Johnny Contanti
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