Premessa; effetti invisibili:
La cosa più inquietante che emerge dalla lettura dei libri di Edward Bernays è la consapevolezza che il suo modello di propaganda, attraverso l'azione subliminale sulle persone che agisce a livello puramente emotivo, scavalcando qualsiasi forma di razionalità e rendendosi di conseguenza completamente invisibile, ha degli effetti duraturi nel tempo.
La gravità di tutto questo infatti non sta tanto nell'idea che si possa orchestrare un'azione di propaganda con un fine immediato, a breve scadenza; ma nel fatto che la capacità di costruire idee e opinioni, riprogrammando il modo di pensare della gente ha effetti che cambiano la vita dell'individuo: una persona che assume idee e opinioni inizierà a vivere e comportarsi secondo quei modelli che egli riterrà propri, frutto delle “sue opinioni” e delle “sue idee”, senza sospettare che in realtà quel modo di pensare gli è stato costruito addosso.
Molte persone che conosco ad esempio, quando parlano di abbigliamento si trovano inconsapevolmente a ripetere un mantra identico tutte le volte, come se qualcuno gli avesse inserito un nastro nel cervello che va in “play” quando si parla di “gusto nel vestire”. Il mantra è più o meno questo: “Io non acquisto capi firmati per seguire la moda; la verità è che quei vestiti mi piacciono, non mi interessa che firma portano”.
Il fatto che dicano tutti la stessa cosa, che acquistino tutti gli stessi modelli e le stesse firme, dovrebbe in realtà suscitare più di un sospetto su ciò che ritengono il loro “gusto personale” stranamente omologato e identico a quello di tutti gli altri.
Ovviamente è proprio questo l'effetto devastante della propaganda che non mira più a venderti un prodotto in particolare ma a farti pensare che è il tuo gusto personale a decidere che quel maglione ti piace; e per fare questo viene utilizza la psicologia e tutti gli studi disponibili sul comportamento sociale e sui meccanismi mentali dell'animale uomo.
Suscitare emozioni al fine di dirigere l'opinione della gente manipolandone le sensazioni, è una pratica iniziata già dagli studi di Gustav Le Bon (Psicologia delle folle 1829) e messi in pratica con successo da personaggi come Mussolini; il suo Fez con annesso frustino erano simboli scelti accuratamente al fine di suscitare forti emozioni e sensazioni in chi si trovava a contemplare quell'immagine del dittatore*.
* (La frusta è un simbolo molto antico citato anche nella Cabala; rappresenta la Madre che insegna la disciplina. Il Fez invece oltre alla simbologia classica (vedi qui), era il copricapo usato dagli Shriners, un gruppo massone)
La forza dei simboli:
Quando ero un vigile del fuoco, mi capitò di prestare servizio per un breve periodo presso un famoso Casinò. In questo luogo di perdizione feci conoscenza con le guardie armate dell'antirapina che vivevano in una specie di bunker corazzato all'interno dell'edifico trascorrendo interminabili ore immersi nell'apoteosi della noia mortale.
Uno dei passatempi consisteva nel raccontarsi disavventure quotidiane (se possibile ancora più noiose) sulle esperienze al poligono di tiro o sulle ragazze ; e così una notte si passò alla rassegna delle armi che venivano esibite come ai tempi della scuola si mostravano le figurine dei calciatori.
Una guardia aveva una 44 magnum (la pistola usata da Clint Eastwood nei panni del tenente Callaghan); un altro aveva una Desert Eagle (arma israeliana) un altro ancora una colt calibro nove simile alla colt 45 dei marines americani.
Armi che fanno impressione; quando le vedi in mano a un'altra persona ti senti piccolo e intimorito. Prima ancora della capacità distruttiva e letale insita in un'arma c'è il suo effetto psicologico che può annichilire o, viceversa, quando la stringi tu in una mano, provocare sensazioni ancora più pericolose perchè ti fa sentire improvvisamente come un leone; è un'esaltazione che senti nascere dentro mano a mano che comprendi di avere uno strumento che può imporre la tua volontà sul prossimo; è una sensazione che rasenta l'onnipotenza, che addirittura è in grado di distorcere la tua capacità sensoriale perchè ti fa sentire più sicuro mentre in realtà chi accetta di maneggiare armi aumenta esponenzialmente anche i pericoli a cui va incontro assieme alla sicurezza. Non saprei dire se a una mente sana e consapevole faccia più paura vedersela rivolta contro o stringerla per puntarla verso un'altra persona.
Nella psicologia di Freud le dimensioni contano, e infatti le armi descritte sono “grandi”, hanno linee aggressive, sono concepite per avere un impatto emotivo prima che materiale.
E allora date un'occhiata all'evoluzione delle pistole ad acqua; da quelle che si usavano ai miei tempi a quelle in vendita oggi e ricordate sempre gli effetti invisibili di una propaganda emotiva che inizia a colpirci fin da bambini.
Anche l'abbigliamento ha il suo ruolo: una volta si parlava di “fascino” o “autorità” che la divisa era in grado di conferire a chi la indossava. L'immagine è un altro di quegli aspetti che in ambito militare si è evoluto ricoprendo sempre più importanza. Un abbigliamento studiato può farti apparire più minaccioso, e farti sentire più forte; è sempre un doppio effetto: da una parte c'è chi lo subisce vedendolo e dall'altra chi lo indossa lasciando spazio a sensazioni, emozioni che gratificano il proprio ego o le proprie frustrazioni. Ogni maschietto sa di cosa sto parlando; quando avevo 19 anni il solo fatto di avere una divisa da vigile del fuoco, di imbracciare e domare una pompa da 45 a piena potenza o di indossare un autorespiratore con le bombole e il casco che faceva molto “Hollywood” mi rendeva più spericolato, mi faceva sentire più coraggioso, mi dava sensazioni forti.
100 anni di cinema hanno influenzato pesantemente la nostra cultura anche se molti di noi non se ne rendono minimamente conto.
Eccoci finalmente giunti dopo questa lunga premessa all'oggetto di questo articolo:
Domenica 16 settembre 2012, ciò che accade a Venezia rappresenta bene la propaganda immediata, quella dei media, ma non solo; mostra sopratutto gli effetti della propaganda che subiamo fin da piccoli crescendo tra le spinte emotive di cinema e televisione. Quel lento lavoro invisibile che nel corso degli anni arriva a formarci come uomini e che Bernays illustra così bene nei suoi testi descrivendo una società controllata e manipolata come assolutamente necessaria in una democrazia.
I FATTI:
Da qualche anno, a Venezia, si è formato un comitato di persone che protestano contro il passaggio in bacino San Marco, delle supernavi da crociera. Si tratta di poche persone in realtà perchè i Veneziani (almeno quei pochi che sono rimasti), a differenza dei Notav sono parecchio più menefreghisti e molto meno compatti.
Le proteste in ogni caso si sono fatte sentire, sono apparsi articoli, sono state fatte delle raccolte firme etc. Ovviamente tutto è caduto nel vuoto; come al solito, dietro al passaggio delle gigantesche navi davanti al panorama della piazza San Marco circolano molti interessi: da una parte gli armatori che vogliono offrire al loro pubblico uno spettacolo che valga il prezzo del biglietto e dall'altra parte quelli che devono concedere i permessi, che gestiscono la città e che ci vedono una buona occasione per introiti extra.
Il problema però è reale: il transito di questi titani rappresenta un pericolo che parecchi anni fa, quando per il bacino ci passavano soltanto alcune navi commerciali molto più piccole, si è concretizzato con alcuni incidenti spettacolari che solo per pura fortuna non si sono rivelati disastrosi (una nave perse il controllo distruggendo parte della riva degli schiavoni mentre un'altra centrò in pieno l'isola del Lido penetrando nella riva con la chiglia che lasciò un solco grande quanto un'autobus). Ogni anno poi, si registrano incidenti di navigazione tra varie imbarcazioni comprese quelle del servizio pubblico e non bisogna dimenticare il problema dell'inquinamento.
La protesta negli anni è montata nel silenzio più assordante fino al culmine raggiunto domenica quando alcune imbarcazioni si sono schierate davanti alla punta della dogana (davanti a San Marco) con striscioni e fumogeni per attirare l'attenzione dei turisti che di li a poco sarebbero passati a bordo di 4 transatlantici che si apprestavano, come avviene di consueto nel tardo pomeriggio domenicale, a partire.
Nel frattempo, una piccola folla di persone sulla riva, sosteneva moralmente i “4 gatti” sulle barchette (più o meno una ventina di imbarcazioni) che speravano di sensibilizzare il popolo dei croceristi che aveva speso qualche migliaio di euro per gustarsi il viaggio con annesso passaggio davanti al Campanile osservato dall'alto di un ponte che quasi lo raggiunge in altezza.
Apprendo dai giornali che del gruppo a terra che fa da sostegno ai pochi imbarcati fanno parte esponenti del No Dal Molin e del No Tav. Praticamente, vista l'assenza del popolo Veneziano, se non c'era un sostegno da questi che hanno già i loro casini da risolvere a casa loro, i 4 gatti sarebbero diventati 2; Qualcuno si è giustamente chiesto: "Ma i veneziani dove sono?"
In compenso, per gestire una manciata di barchette che di certo non avevano vocazioni suicide ne bellicose, è intervenuto un mezzo esercito di poliziotti ed è a questo punto che la storia diventa paradossale e assume i contorni di un film hollywoodiano malriuscito che non è sfociato in una tragedia soltanto per pura fortuna. E' qui, che si possono vedere gli effetti della propaganda assimilata da troppi film e da troppa televisione.
Da un po' di tempo infatti si vedono in laguna delle moto d'acqua con a bordo dei poliziotti che sembrano usciti direttamente da un film di Star Trek...
(SOPRA: Un poliziotto di pattuglia da Star Trek a lato e foto precedente: Poliziotti in tenute aggressive e fantascientifiche)
...Una nuova dotazione per le nostre forze dell'ordine che finora e per così tanti anni si erano accontentate di normali motoscafi. Ma le moto d'acqua e le tenute iperfichissime che fanno tanto cinema e si vedono così tanto nei film e nei telefilm americani evidentemente piacciono a tutti e così invece della solita coppia che da qualche mese si affaccia in laguna, domenica ne sono arrivate 7/8 senza contare tutta la flotta di motoscafi e imbarcazioni assortite e di varie dimensioni chiamate a contenere i 4 gatti.
Ciliegina sulla torta, è arrivato pure un elicottero il cui pilota, probabilmente un fan di Tuono Blu, ha iniziato a fare delle picchiate abbassandosi a pochi metri sopra le imbarcazioni dei manifestanti per sventagliarle con la potenza delle sue eliche rischiando di rovesciarle e creando quindi una condizione di pericolo che è andata ad aggiungersi a quella generata dalle manovre a bassissima quota. Un errore, un imprevisto e poteva finire in tragedia; con la piazza San Marco a pochi metri di distanza e stracolma di gente non riesco nemmeno a pensare al casino che poteva innescarsi. Ma anche se fosse morto un solo manifestante o il pilota sarebbe stata una tragedia del tutto immotivata.
Le navi nel frattempo, una alla volta se ne escono tranquillamente e la piccola flotta di moto d'acqua, dato che era evidentemente superflua visto il numero di imbarcazioni della polizia è partita a razzo (sono convinto che si sono divertiti un mondo), ed è andata incontro alle navi che ancora non erano uscite, affiancandole e scortandole tranquillamente.
Una moto che scorta una nave più grossa del titanic è talmente grottesco da risultare quasi esilarante, ma sicuramente è anche molto cinematografico. Infatti queste cose si vedono di solito soltanto nei film e fanno pure ridere per le esagerazioni che pensiamo nella realtà non esistano.
Il succo di questa storia riguarda, alla fine, la percezione della realtà; il modo che ognuno di noi ha di vedere se stesso e di rapportarsi con il prossimo e con il mondo che lo circonda. I richiami emotivi che stimolano le nostre percezioni, la “figata” di essere addobbato come un rambo di periferia con la possibilità di sentirsi un vero guerriero, di esibirsi consapevolmente davanti a un vasto pubblico; il sogno che diventa realtà, ciò che abbiamo visto sullo schermo ora siamo noi a impersonarlo e quel pubblico di cui abbiamo fatto parte ora appartiene ad altri perchè ci siamo trasformati nei protagonisti. Succede allora che un pilota ritenga naturale esibirsi come se fosse all'ultimo airshow in manovre pericolose che hanno messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e delle case, quando non sussisteva di fatto nessuna situazione di emergenza tale da giustificare azioni di questo tipo.
Ma questi in ultima analisi sono soltanto i risultati della manipolazione di simboli o status symbol, gadget e quant'altro si trasformi in un mezzo di controllo emozionale che aggiunto a tutti gli anni di propaganda che cinema e tv ci hanno trasmesso generano quel tipo di cittadino tanto caro a Bernays perchè completamente in balia di quei volti invisibili che gli diranno cosa pensare e cosa sentire.
Rimane soltanto da segnalare la propaganda dei giornali che come al solito, invece di fare cronaca tentano una riscrittura della realtà con trucchi linguistici più o meno abili, a volte perfino pietosi;
In prima pagina il quotidiano “La nuova Venezia” titola: “Battaglia navale in bacino, centinaia in barca: MSC e COSTA ferme per ore, attimi di tensione”
A pagina 7 la Battaglia è diventata una quasi battaglietta mentre i manifestanti, un centinaio di barche secondo il giornale, hanno costretto a rinviare di tre ore la partenza di tre città galleggianti.
La battaglia ovviamente non c'è stata se escludiamo il pericoloso show dell'elicottero e le ondate delle moto d'acqua e dei motoscafi che hanno inzuppato i 4 gatti in barca; e si scopre poi che tutte le navi sono partite in orario tranne la MSC Musica ma per colpa di un guasto e non certo dei manifestanti. Le cento barche (forse il cronista ha contato tutti quelli che sono passati di la durante il pomeriggio compresi quelli che stavano lavorando e chi si faceva i cazzi suoi), che non credo fossero più di una ventina, hanno acceso un paio di fumogeni che i turisti, 40 metri più in alto sul ponte dei transatlantici probabilmente manco hanno visto.
“Il gazzettino” fa ancora meglio; i 300 manifestanti di pagina 15, si trasformano in 500 nell'inserto del giornale “il gazzettino di Venezie e Mestre”, e il centinaio di barche diventano una settantina circa a pagina 15 per poi tornare ad essere cento nell'inserto di Venezia.
Unica nota interessante, entrambi riportano l'azione del consigliere comunale Beppe Caccia (sottolineando però il fatto che sia stato “Polemico”) che ha annunciato un'interrogazione al sindaco e un esposto per il dispiegamento di imbarcazioni e l'impiego dell'elicottero a scopo palesemente intimidatorio, speronando sandoli e mascarete e volando a pochi metri dalle teste delle persone.
Qualcuno si chiederà mai quali sono i motivi che portano le persone ad assumere atteggiamenti e comportamenti? Quei personaggi invisibili che portano avanti l'eredità di Bernays lo sanno molto bene.
Ho realizzato alcuni scatti:
Ecco le "100" imbarcazioni dei manifestanti; vi basta contare quelle di polizia, vigili, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera:
Esibizioni:
Le scellerate manovre dell'elicottero
La "Scorta" ai Transatlantici con le motorette
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Il deserto
Bell'articolo, Music, grande Articolo e, purtroppo non parlo di come le riflessioni sono state formulate o meglio, srotolate; come il tema è stato indagato. Parlo della precisa profondità e cruciale verità che queste vicende mettono in evidenza. Un evidenza che si relaziona e interseca con mondi psicologici apparentemente distanti Ma in evidenza per chi? Stai parlando a un deserto Music, non ti cagano, non "ci" caga nessuno ...
... siamo soli. Cogliere la tragicità di questa deriva umana, di questa genuflessione amata, cogliere i segnali di una tale manipolazione è cosa per pochi. La gente non ha tempo, la gente - e generalizzo con precisione chirurgica - bel paradosso eh? .. ;-) ... la gente è assorbita. La gente non è interessata. Il mondo è assorbito. Il mondo è morboso. Il mondo ha concluso il suo percorso. Ci hanno insegnato a tradire noi stessi, indi ad amare tutto ciò che ce lo insegna. Purtroppo, ed è un discorso lunghissimo, è un meccanismo di difesa quello di non lasciarsi andare alla libertà. Noi assistiamo al compimento di un lavoro certosino e complicato pianificato e, ad un certo punto, automatico, ma basato su concetti di una semplicità, è il caso di dirlo, impressionante.
Apro parentesi: (Intanto, di passaggio, come potrei postare un immagine qui ?? volevo corroborare il tuo discorso). Chiusa parentesi.
C'è anche un ondata di "reality", opera di una profonda propaganda, che sta lavando e lavorando (termine più appropriato quest'ultimo) il nostro cervello. Sai quali? .. sono quelli in cui si possono seguire le vicende dei poliziotti in servizio sulle strade (interceptor o giù di lì, dovrebbe essere uno dei titoli). L'approccio è quello di farti osservare il mondo professionale deputato al nostro controllo, dove la libertà in realtà è mistificata in RUOLI. Il montaggio, la maniera di cogliere gli atteggiamenti degli addetti ai lavori, la voce fuori campo che crea un alter-ego invisibile come fosse la coscienza inappellabile al di sopra delle parti, l'abitudine a vederci come pedine su di un tavolo da gioco, l'ossessione di regole predeterminate e alienanti gestite da figure all'avanguardia sul mondo del comune cittadino.
Cosa si crede? .. questo articolo parla di quello che dovrebbe infervorarci, perché tutto dipende da ciò. I coglioni, cioè quel deserto, stanno ancora litigando sui meriti dell'illuminismo (LC, come avrai notato, ne è un preciso prototipo, la sua ricca fauna ne sta evidenziando la decadenza; ce ne possiamo rendere conto dal livello di priorità con cui si discutono tutte le serie di problemi che sono solo all'epidermide della nostra realtà) ...
.. la propaganda, oltre alla tua precisa indagine, ha sdoganato un altro inquietante protocollo psicologico: quello di confondere i sintomi con le cause e quello di non ragionare in prima persona. Molto pericolosi (li ho studiati) sono l'ondata di telefilm dell'ultimo quinquennio. SI indottrina alle nuove generazioni a elaborare i sentimenti (i vari protagonisti, sia nelle Sit-com, sia nei vari CSI del cazzo, veicolano appunto un preciso e costante paradigma) in terza persona. I personaggi non sono coinvolti dai sentimenti nella rappresentazione, nella recitazione, nelle cosiddette FICTION ..
.. parlano di loro stessi facendosi in tempo reale [in quella finzione che, non scordarlo, è appunto un modello a livello psicologico], dicevo: facendosi in tempo reale l'analisi logica della realtà che li circonda, della vicenda in gioco e di loro stessi. In sostanza una routine ciclica di comportamenti dove i modelli e i ruoli, seguono standardizzate routine intellettuali, senza mai impersonarle. Così come il cinema negli anni ha fatto il suo sporco lavoro, ora i telfilm (in combinata ai Social Network) svolgono il compito di educare le generazioni a non osservarsi attraverso sé stessi, ma attraverso determinate routine psicologiche, Vale per il telefilm "comico", vale per chi indaga gli omicidi & compagnia danzante.
Le Produzioni, le grande distribuzioni, non abbisognano neanche di macchinazioni su registi e sceneggiatori: è il TREND delle case madri che conta che una volta avviato segue il percorso per inerzia. Al resto ci pensa il battage pubblicitario e l'abbassamento verso il basso della maturità nei soggetti televisivi. Bambini e adulti, in TV (e al Cinema) osservano medesime routine intellettuali.
Ci stanno distaccando da noi stessi; ci hanno distaccato. E cosa vuoi fare? vuoi andare a litigare con coloro che stanno discutendo dell'integrità di un politico o di un ideologia piuttosto che di un'altra?
Il Potere sà cosa fa girare il mondo e non è la politica. E non per fare un finale ad effetto, Music, ma le cose da me toccate in questo intervento, sono la punta dell'ICEBERG.
Siamo fottuti
Grazie Calvero per le tue
Grazie Calvero per le tue riflessioni che sento di condividere anche se, voglio illudermi che anche parlare al deserto sia una pratica con un suo senso di essere.
Hai ragione, ci sarebbe da fare un discorso lunghissimo e ti dirò che mi piacerebbe pure farlo perchè le occasioni per stimolare l'intelletto sono sempre più rare.
A volte però mi rendo conto che affidarsi completamente alla nostra mente rischia di mandarti fuori strada. Non è possibile razionalizzare tutto. Questo mondo ha una sua componente invisibile (come la propaganda :-) ) che reclama in certi casi un approccio diverso, più intuitivo.
Probabilmente è questa componente che non mi fa deviare totalmente verso un pensiero di fredda e cinica presa di coscienza di ciò che "sembra" la realtà che abbiamo sotto agli occhi.
Non credo si tratti propriamente di una questione di "speranza" pura e semplice anche se sicuramente "sperare" è un compendio necessario, ma si tratta più che altro di intuito. Assieme alla capacità di riflettere e prendere coscienza di queste miserie umane, c'è un elemento sfuggente che mi impedisce di trasformarmi in un seguace di Schopenauer :-)
Un elemento che mi stimola e mi suggerisce che un senso anche nell'insensatezza probabilmente c'è, si tratta soltanto di guardare dalla giusta prospettiva, cosa che probabilmente ancora non mi riesce... Ecco... Qualcosa mi sfugge.
Procedo come sono capace, per riflessioni, non con il fine o la speranza che cambi il mondo o la gente, ma più che altro con la speranza di cambiare io, di trovare quel "punto di vista" capace di schiudermi una visione che al momento mi è ancora celata... Sento soltanto che c'è (tanto per parafrasare Morpheus in Matrix)
P.S. Non so come si inseriscono immagini nelle risposte... Bisogna chiedere a Dusty che ha inserito il più schifoso modulo per commenti che abbia mai visto :-)
Commenti
Ho abilitato l'editor anche nei commenti, fatemi sapere se lo preferite...
.. "fiction" ..
Non so se sono io a non visualizzarla, o non riesco a inserirla. Comunque non comprendo quali passaggi bisognerebbe seguire. Non è roba per me.
Comunque, Music, ho scritto di getto. E neanche io sono un fan di Schopenauer :-) .. il deserto lo intendo della nostra generazione e "limitrofe". Quel che fai ha senso, ma per quando non ci saremo. Non so se sia più triste, ma in questo sono sereno...
.. si tratta di lasciare una semina importante. Occorrono forti pressioni perché il diamente si formi. Lo so che le metafore che faccio sono pesanti, mi spiace, però non sono azzardate.
Mi scuso anche coi lettori che non credo di essere chissà cosa comprensibile.
Comunque. Pensa che quel discorso sulle grandi NAVI a Venezia, l'avevo argomentato non ricordo dove.
Comunque qui si è impallato tutto, parlo del layout/commenti ... forse meglio torni come prima :-(
Sono ancora vivo...
E ca.......zo come non mai.
Non voglio entrare nel merito dei particolari della mia incasinatissima vita privata, percio' ve li risparmio, ma mi scuso per la lunga assenza.
Colgo pero' una occasione istantanea per la solita rampognata a Music-Band, che ha scritto un articolo interessantissimo su cui avrei moltissimo da dire se avessi tempo, ma sono cosi' incasinato che anche questi 5 minuti sono rubati a impegni pressanti, solo per il piacere di rompere i c.....i a tutti...
Piccola bacchettata virtuale sulle ditina innocenti:
Una guardia aveva una 357 magnum (la pistola usata da Clint Eastwood nei panni del tenente Callaghan);
Passi non avere inutili informazioni sulle armi (ma non e' necessario a quel punto parlarne), ma da un esperto di cinema mi aspetterei la conoscenza del fatto che Dirty Harry avrebbe dovuto maneggiare, secondo il copione, una S&W modello 29 in calibro 44 Magnum. Dico avrebbe dovuto solo perche' in effetti nel film l'arma e' una modello 57 in 41 Magnum (arma a mio parere migliore per l'uso pratico) in quanto non erano riusciti a comprare una 44 che all'epoca la S&W pensava di smettere di produrre siccome nessuno se la filava piu' neanche di striscio. Cosi' mandarono alla produzione una 41, tanto esteticamente sono esattamente uguali. E grosse, con quella canna a mo di Priapo da 6 pollici che nessuno terrebbe sotto la giacca.
Il calibro 357 Magnum e' un calibro 38 (pressapoco un calibro 9 per revolver) un tantinello piu' lungo per permettere di avere piu' polvere ed un proiettile piu pesante con piu' energia cinetica: fu adottato dai famosi "intoccabili" quando anche i gangsters si procurarono giubbotti antiproiettile, cosi' da avere un effetto "mazzata" superiore che in ogni caso, anche col giubbotto, avrebbe invalidato il bersaglio per il tempo necessario a sparare un altro colpo. E' il calibro piu' comune per revolver da difesa per porto in fondina esterna: in pratica se hai un revolver d'ordinanza le possibilita' che non sia in calibro 357 Magnum sono pressoche' nulle.
un altro aveva una Desert Eagle dell'esercito israeliano
La Desert Eagle non e' adottata dall'esercito israeliano. E' stata pensata per il mercato civile americano e prodotta in America fino a non molto tempo fa. Chiunque la porti per difesa personale (e' una pistola per difesa dagli orsi o tiro a segno con i birilli da bowling) e' da ricoverare. Il che rinforza quel che volevi esprimere, al contrario dell'esempio precedente, ma che non ha niente a che vedere con l'esercito israeliano.
un altro ancora una colt calibro nove in forza ai marines americani.
I marines americani non hanno piu' la Colt d'ordinanza e non l'hanno mai avuta in calibro 9, bensi' in calibro 45. Da parecchi anni a questa parte (1981) portano la Beretta calibro 9, esattamente quella che i carabinieri portano dal 1977. Lo so che fa effetto nomimare i Marines Ammerreccani, ma se hai in ordinanza una pistola calibro 9, hai moltissime possibilita' di averne una prodotta in Val Trompia.
PS
Gli sbirri bardati antisommossa della immagine dopo le pistole ad acqua sono dei deficienti (o i loro superiori, comunque): la corazzatura in pura plastica non e' ignifuga e basta una piccola molotov per trasformarli in torcie umane. Se non fossero degli idioti avrebbero una tuta ignifuga sopra la bardatura. Solo che cosi', invece di sembrare Robocop, somiglierebbero ai TellyTubbies: lo so perche' quando partiamo bardati cosi' (ora per la precisione partono senza di me - io ero il tattico della squadra e ho avuto parole con il grande capo che da incompetente voleva insegnare il mestiere a me, cosi' ora non partecipo piu', vaffanculo) intoniamo sempre la canzone del TellyTubbies - prendersi sul serio, come dici tu, e' pericolosissimo, meglio un sano umorismo. Un altro punto a favore della tua tesi.
Poliziotti e Teletubbies
ROTFL
Dopo la puntuale "randellata"
Dopo la puntuale "randellata" di Pike che ha evidenziato tutta la mia "cultura" in fatto di armi, ho modificato quella parte dell'articolo e riporto qui alcune precisazioni.
1) Vero, era una 44 magnum non una 357; mi devo essere confuso con il titolo di qualche film, ma in effetti l'arma di quella guardia era proprio questa:
me la ricordo bene.
Credo invece che fu il proprietario della desert eagle a dirmi che era usata dall'esercito israeliano, io poi con la mia ignoranza non ho mai approfondito ulteriormente (parliamo di almeno 25 anni fa) ma ho semplicemente constatato come, negli anni successivi quell'arma sia comparsa in un numero impressionante di pellicole.
Per quanto riguarda la Colt ho fatto nuovamente confusione perchè sapevo anche in questo caso che i Marines in passato usavano la 45 ma devo aver associato questa pistola che ricordavo quando me la mostrò, dato che le due armi (per quello che ne capisco io) si assomigliano.
In attesa di Pike
...che ha scritto un articolo interessantissimo su cui avrei moltissimo da dire se avessi tempo, ma sono cosi' incasinato che anche questi 5 minuti sono rubati a impegni pressanti...
Si però non è che te la puoi cavare così... Se hai moltissimo da dire, il minimo che mi aspetto è che qualcosa tu lo dica; Calvero poveraccio non basta da solo a riempire tutti i vuoti :-)
"vita"
Grazie a chi mi ha postato l'immagine.
Sul discorso si provi a ragionare un momento soltanto sulla morte o sugli assassinii, sulle torture.
Chiudete gli occhi e pensate a come si muore, come succede quando si viene ammazzati, pensate a una tortura. Bene. Non ci sarà persona al 90% dei casi che non vedrà l'immagine di un Film, di un telefilm, di un cartone animato. Non ci sarà persona che nella maggior parte dei casi non potrà che riferirsi a un costrutto. Noi viviamo nel mondo delle rappresentazioni. Noi viviamo in una percettività emotiva "altrui".
Per quanto riguarda l'amore romantico, invece, noi abbiamo un intersecarsi in tempo reale tra i Costrutti Suggestivi Filmici (CSF - acronimo coniato or ora che dedico a Music :-) ) e la realtà quotidiana vissuta. In poche parole, c'è una parte di "cinema" che investe il lato emozionale umano andando a far vibrare quel che noi solo in casi eccezionali andremo (se andremo) a conoscere.
Cosa sto dicendo? Sto dicendo che il carisma del Cinema basa la sua forza con priorità su quel che noi rarissimamente potremmo vivere più e più volte nella realtà. Il cinema ha la sua attrattiva maggiore nel portarci dove difficilmente potremmo andare. Ora: dov'è il problema?
Il problema è che i CSF sono elaborati/propinati attraverso quello che può essere riconosciuto (senza timore di smentita) come un MANTRA.
Cosa succede quindi ... (?) ... (e questo solo per toccare un fattore, in questo caso la morte/assassinii, poi ci sarebbero le indagini poliziesche a seguire, ma andiamo avanti) ... succede che l'elaborazione di un CSF "vissuto" in terza persona non viene elaborato e metabolizzato con la consapevolezza di esserne partecipi. Indi questo percorso non cotruisce nell'animo umano un esperienza realmente conoscitiva; indi non fa maturare una persona poiché manca, appunto, il fattore realtà. E cosa fa?...
.. la risposta è: - abitua il sentimento umano suggestionato ad essere sedimentato nell'inconscio senza richiedere, all'interessato, un azione debitamente contraria o risolutiva; indi avviene un omologazione. Un omologazione interiore sulla realtà esteriore. Il problema però è che queste due realtà, in realtà (bellissimo e debitissimo gioco di parole) non si incontreranno MAI.
Cosa questa che ---> per l'amore <--- il CSF ha ben altrà interattività con la coscienza umana, poiché e senza meriti di nessuno, comunque la quotidianità (sembra strano eh) è fatta d'amore. Quindi la correlazione è più corroborante tra Cinema e Vita.
Il CSF, elaborato dal Potere, lavora nel mondo del Cinema, per il Lato Oscuro dell'umana percezione. Poiché questo percorso di Propaganda fa leva su un'immane ed esponenziale richiamo della Violenza e della Morte (e non ho parlato dei videogiochi, altro mio studio).
E perché ha un richiamo; perché ha fascino? ... .. perché in realtà non la conosciamo "quella" realtà. L'uomo è attratto da ciò che non conosce o che - parimenti - sa che vorrebbe [conoscerlo] ma che di viverlo in prima persona gli costerebbe tutto di sé, se non la vita stessa. Questa in sintesi, che ho spiegato in questo paragrafo, è cosa è veramente la morbosità. Morbosità di cui ho parlato nel primo post per questo articolo (ora meglio approfondita).
Ergo, il Potere, fa leva su questo: - servire su di un piatto di argento quello che noi dovremmo viverlo per comprenderlo realmente; comprenderne realmente il bene e il male intrinseco. Si distrugge il valore del giudizio degno di questo nome.
Il mondo noi lo consideriamo attraverso SIMBOLI, SIMBOLOGIE, RICHIAMI, TRAUMI (è questione di misure, la vita è un susseguirsi di traumi) e SUGGESTIONI, anche l'essere più razionalistà è figlio di questo protocollo della preservazione della specie (da questo passaggio si potrebbe dedurre il significato della mia firma, così detto per curiosità); protocollo, questo, ben conosciuto dalle élite.
Per quanto riguarda le Polizie, le applicazioni futuristiche nelle indagini che si susseguono esponenzialmente nei Film e Telefilm di più di mezzo mondo; la "bontà" del controllo sui cosiddetti cattivi; la possibilità di "assistere" tramite il CSF a Delitti, indagini, risoluzioni di casi ... il discorso non cambia:
- l'omologazione è ancora verso il basso. Verso un'assuefazione sedimentata che non può/potrà essere in realtà comparata quotidianamente con la realtà vissuta. Ecco perché si ama sempre di più il Grande Fratello. Noi viviamo la realtà attraverso la finzione.
Non a caso i cosiddetti vecchi/nonni man mano, nelle generazioni, hanno potuto rivelare attraverso la saggezza popolare un inconscio adagio: "Il mondo è impazzito" ..
.. ed è una profonda verità. Noi siamo diventati schizofrenici. Il Potere invece, dura ammetterlo, è sano, genuino, al di là del bene e del male, poiché si autogenera da noi medesimi, dalla nostra voglia di delegare. Così come vale con la politica, così come vale per le esperienze. Stiamo diventando VUOTI, cioè virtuali. Cioè politici.
Finito di editare h 11,23
Il Potere...
QFT
Eccomi di nuovo
Molte persone che conosco ad esempio, quando parlano di abbigliamento si trovano inconsapevolmente a ripetere un mantra identico tutte le volte, come se qualcuno gli avesse inserito un nastro nel cervello che va in “play” quando si parla di “gusto nel vestire”. Il mantra è più o meno questo: “Io non acquisto capi firmati per seguire la moda; la verità è che quei vestiti mi piacciono, non mi interessa che firma portano”.
Il fatto che dicano tutti la stessa cosa, che acquistino tutti gli stessi modelli e le stesse firme, dovrebbe in realtà suscitare più di un sospetto su ciò che ritengono il loro “gusto personale” stranamente omologato e identico a quello di tutti gli altri.
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Lo sbaglio e' pensare che l'uomo massa della societa' attuale, a meno che non sia un outsider in una maniera o in un'altra e percio' un "originale" (cioe' come dice la parola stessa - e la si usa come al solito come un disco rotto senza pensare a cio' che si dice - qualcuno vicino all'origine della natura umana, ripulito dalle convenzioni) vuoi perche' un fuori casta che non e' riuscito ad omologarsi o perche' un fuori casta che e' cosi' importante per qualche strano motivo che hanno deciso di tenerselo come piace a lui (vedi la serie di snob che inflazionano le pagine dei rotocalchi scandalistici), o perche' ha deciso di essere un fuoricasta ma ha i mezzi materiali o morali per vivere questa situazione in stato di non-disagio, ma al contrario di benessere superiore alla media (il famoso dottore scalzo) POSSA AVERE UN GUSTO PERSONALE. Nella nostra societa' pero' queste figure originali sono episodiche: la nostra societa' e' probabilmente la prima a non avere un preciso piano per far fronte agli individui "originali" quelli che non ne vogliono sapere di essere omologati, indottrinati e comandati a bacchetta, che di solito finiscono in galera o all'ospedale. Il perche' e' facile da capirsi: non sono clienti eccellenti del prodotto massificato perche' SOLO LORO hanno gusto. Il gusto non e' avere un colore preferito (che idea idiota, eppure gli idioti devono essere prevalenti se e' sempre una delle domande per la "parola memorabile" dell'internet banking), ma considerare le cose nella loro funzione originaria e scegliere qualsiasi prodotto, per esempio, in base alla sua funzionalita' che deriva sempre da un buon disegno. Il buon disegno sara' sempre (per una di quelle leggi naturali che la scienza non ha mai pensato di indagare) quello che nel soddisfare perfettamente la funzione del prodotto risulta essere gradevole dal punto di vista delle proporzioni e delle forme: "naturale", appunto, e sempre senza inutili fronzoli.
Gli altri, gli uomini massa che devono accontentarsi di una vita prestata e non vissuta che sui videogiochi o davanti ad un film, non possono costituzionalmente avere gusti personali perche' sono un prodotto industriale loro stessi, quindi privi di gusto e di cultura autonomi.
Ora so che mi si dara' come al solito dello snob, ma meglio snob che pecora, mi pare, cosi' lo sopporto benissimo, l'epiteto.
Nella psicologia di Freud le dimensioni contano
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Altro errore comune. Freud era un mentecatto e come tale non poteva capire che le dimensioni contano perche' sono quantificabili facilmente, mentre la qualita', discernita dal gusto, non e' di cosi' facile comprensione. Venendo a mancare ogni concetto complesso, ci si rifugia su quelli semplici, terra a terra, quelli per cui basta un centimetro per districarcisi. Per esempio: come si fa a diventare o ad essere affascinanti? E' un bel problema, ed ormai lo e' persino il riconoscere il fascino (glamour), cosi' che ora per essere affascinanti occorre essere dei perfetti automi e percio' privati delle parti anatomiche che differenziano gli individui (come i capelli e peli) ma con un cazzo come un mulo o delle tette grandi come dei barilotti di birra che, appunto, si possono misurare ed esprimere in centimetri e taglie.
E' ignoranza, non psicologia.
E si applica anche all'esempio da te portato: per citare le "forze dell'ordine" (che sicuramente sono state il soggetto della derisione dei vari turisti delle navi da crociera, rendendo piu' difficile la vita di tutti i connazionali residenti all'estero che come me prima o poi inevitabilmente oltre che stracciare il passaporto si cambieranno anche il cognome - il mio fortunatamente non suona troppo italiano) anche per colpa della loro imbarazzante incompetenza, si devono citare cifre e piu' grandi sono piu' l'evento ha significato per i "selvaggi col telefonino" (un titolo geniale che vorrei avere inventato io) che capiscono solo piu' le cifre. Le cifre hanno la loro importanza, ma non sono capaci di esprimere le interconnessioni e quando lo sono sono troppo complicate per essere capite da chi non e' un professionista della cifra.
Il Fez invece oltre alla simbologia classica (vedi qui), era il copricapo usato dagli Shriners, un gruppo massone
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Altra bacchettata sulle ditina ignare: non si tratta di un gruppo massone ma di un gruppo paramassonico. Come per le armi, tutti parlano di massoneria, dal caso P2 in poi, ma praticamente nessuno sa quel che si dice. Visto che sei una persona intelligente che ha molte cose importanti da comunicare a noi poveri mortali, resta nei campi che ti sono familiari e ti troverai benissimo, visto che mi pare che il numero di questi campi sia gia' abbastanza impressionante. Con la massima stima, Pike il rompi....o.
Music-band: ma nel fatto che
Music-band: ma nel fatto che la capacità di costruire idee e opinioni, riprogrammando il modo di pensare della gente ha effetti che cambiano la vita dell'individuo: una persona che assume idee e opinioni inizierà a vivere e comportarsi secondo quei modelli che egli riterrà propri, frutto delle “sue opinioni” e delle “sue idee”, senza sospettare che in realtà quel modo di pensare gli è stato costruito addosso.
PadijtLee: Bè, questa non è più propaganda e le sue conseguenze.
Quando finisce la propaganda inizia qualcosa di più potente e radicato, ci si avventura in un mondo ben più profondo: la CULTURA, a ciascuno la sua. Non c'è nessun invisibile effetto poichè è in ogni minuto della vita di tutti noi. Tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo è modellato dalla propria cultura (convalidata dal linguaggio). Non so se i valori culturali di ogni tempo siano scaturiti dalla propaganda di qualche forma di potere (cosa non impossibile) , ma è sicuro che la CULTURA non è che un culto che porta a comportamenti automatici fatti di pensieri meccanici che noi riproponiamo a noi stessi, senza interferenze esterne (di non-so quale gruppo satanico-massonico). Siamo noi che condizionati da secoli di ripetizioni depensanti, ricarichiamo il meccanismo a orologeria della bomba che ci esploderà fra le mani.
Eppure stiamo solo giocando al nostro gioco. Basta cambiare le regole.
Facciamo nuove tutte le cose.
PadijtLee: Bè, questa non è
Purtroppo invece è proprio così; dovresti leggere gli altri articoli che ho scritto sulla propaganda per comprendere in pieno il senso della mia affermazione che qui, ricorda semplicemente un concetto che ho provato a descrivere e spiegare in tutti i lavori precedenti.
Il lavoro dello "Spin Doctor" si propone di fare proprio questo, ecco perchè non si chiamano più pubblicitari, consiglieri politici, giornalisti etc. Ma è emersa questa nuova figura che affianca tutte le altre e che oltre a "Dottore del raggiro" viene chiamata in altri modi quali: esperto in PR, costruttore di idee o di opinioni.
L'azione di queste persone, esperte in propaganda che hanno preso l'eredità di gente come Edward Bernays, Ivy Lee e Walter Lippman, è completamente invisibile e mira appunto alla manipolazione di idee e opinioni.
La forza di questi personaggi è la loro invisibilità e il fatto che le loro tecniche posso colpire in modo diretto o indiretto ma comunque sempre pianificato. Ad esempio la "topgrass" propaganda si propone di agire veicolando il suo messaggio tramite opinion leader inconsapevoli. Si prende cioè come bersaglio un personaggio agli strati alti della società che abbia capacità di opinion leader. Può essere un attore, un artista o un personaggio che se non noto abbia una figura autoritaria in cui la gente crede: uno scienziato, un medico, etc. Si opera su di lui l'operazione di propaganda desiderata di modo che, una volta raggiunto dal messaggio sarà egli stesso a mettere la propria arte o sapienza al lavoro per diffondere agli strati più bassi quel messaggio operando della "greengrass" propaganda in modo del tutto inconsapevole.
Ne approfitto per ringraziare Calvero e Pike perchè qui ci sono davvero tanti spunti per continuare e costruirci sopra un bel discorso che probabilmente, grazie alle cose scritte da Calvero andrebbe anche oltre la propaganda.
Non ho ben capito l'ultima tirata di orecchie di Pike. Non mi sono messo a parlare di Massoneria, ho soltanto citato quel gruppo che utilizzava il fez e che da quanto ne so è un'appendice come ce ne sono tante nata da vari ordini di massoni. Ho sbagliato a chiamarlo "Gruppo Massonico"?
Ho sbagliato a chiamarlo "Gruppo Massonico"?
Si.
Fa parte dell'intricato universo della Paramassoneria: gente che prende a prestito alcune manifestazioni esteriori della Massoneria ma che, per diversi motivi - non ultimo magari non avere i requisiti sufficienti per essere accolto in una Loggia Massonica regolare - non ha niente altro a che spartire con la Massoneria, come un pappagallo non e' un oratore.
C'e' comunque da dire che piu' passa il tempo e piu' la Massoneria stessa sta diventando paramassonica in quanto ripetitrice di formule vuote che nessuno ha piu' intenzione di sforzarsi di comprendere. Questa tendenza e' iniziata da quando la Famiglia Reale inglese ha preso la guida dell'istituzione, che aveva come scelta o ballare con loro o fare la fine di Guy Fawkes: nonostante la presunta imperscrutabilita' dell'organizzazione, i Massoni avevano abbandonato gran parte della loro segretezza, per via dell'idea errata di essere ormai in un tempo ed in un paese in cui si potesse essere non piu' societa' segreta. Un grave errore. La "Demo(n)crazia" li aveva fregati.
Un saluto a tutti
.. la risposta è: - abitua il sentimento umano suggestionato ad essere sedimentato nell'inconscio senza richiedere, all'interessato, un azione debitamente contraria o risolutiva; indi avviene un omologazione. Un omologazione interiore sulla realtà esteriore. Il problema però è che queste due realtà, in realtà (bellissimo e debitissimo gioco di parole) non si incontreranno MAI.
Bellissimo articolo Music-Band e belli anche quelli di Calvero e PikeBishop che rispettivamente approfondiscono e puntualizzano gli elementi in gioco.
La riflessione di Calvero mi dà lo spunto per ampliare l'analisi di come la propaganda agisca ad un livello difficilmente riconoscibile.
Calvero parla di DUE realtà, realtà che non si incontreranno mai.
Ora se la nostra coscienza identificasse come REALTA' esclusivamente la nostra CONSAPEVOLEZZA di ESSERE ponendo su di un piano secondario(non per una questione di merito) la FISICITA', destinata SICURAMENTE alla dissoluzione, arriverebbe alla conquista di una realtà UNICA divisa in milioni di altre realtà secondarie che discendono da quella.
Voglio dire che tutti noi ci IDENTIFICHIAMO con l'animale che vediamo nello specchio tutti i giorni e ancoriamo la nostra consapevolezza a quel livello.
Ma se noi ci abituiamo a vivere su di un altro piano, quello dell'ESSERE la nostra coscienza è obbligata a non ancorarsi al corpo fisico, essendo quest'ultimo solo un'ombra destinata alla dissoluzione se rapportato alla CONSAPEVOLEZZA di ESSERE, quella caratteristica che è COMUNE a TUTTI gli uomini qualsiasi ruolo occupino nella Vita.
Questa realtà UNICA può essere conscia(consapevole) o viceversa inconscia(inconsapevole) ma rimarrebbe COMUNQUE L'UNICA REALTA'.
Ed è proprio su QUELLA che lavora la propaganda, continuando a sfornare informazioni e SUGGESTIONI fuorvianti e depistanti ad un livello più SOTTILE, meno visibile, suggestioni che ALTERANO la NOSTRA PERCEZIONE della realtà, l'UNICA ESISTENTE, ma non la MODIFICANO essendo quest'ultima ETERNA senza tempo e senza spazio.
Si parla di Illuminazione quando questa situazione diventa conscia, di esseri illuminati quando qualcuno lo manifesta con il suo VIVERE essendo in grado di vivere nella vita VERA, quella vita che le masse vivono inconsciamente credendo di vivere in altre miliardi di vite.
Un abbraccio a tutti
"Ama e fai ciò che vuoi"
Ciao incredulo e grazie per
Ciao incredulo e grazie per il tuo intervento.
In realtà studiando la propaganda da qualche anno credo di poter dire che non ha connessioni con l'aspetto filosofico e metafisico che citi tu; è molto più terrena.
E' semplicemente un mezzo di cui si servono i sistemi di potere per indirizzare idee e opinioni e in ultima analisi per indottrinare la massa.
Gli studi fatti in ambito psicologico, sui comportamenti sociali e sul funzionamento della mente sono stati utilissimi a questo scopo.
Verità terrena e metafisica o semplicemente verità?
Ciao incredulo e grazie per il tuo intervento.
In realtà studiando la propaganda da qualche anno credo di poter dire che non ha connessioni con l'aspetto filosofico e metafisico che citi tu; è molto più terrena.
E' semplicemente un mezzo di cui si servono i sistemi di potere per indirizzare idee e opinioni e in ultima analisi per indottrinare la massa.
Gli studi fatti in ambito psicologico, sui comportamenti sociali e sul funzionamento della mente sono stati utilissimi a questo scopo.
Ciao Music-Band, voglio andare OLTRE alla propaganda stessa.
E' proprio questo il punto che cercavo di evidenziare con il mio messaggio.
Dire è "molto più terrena" e "non ha connessioni con l'aspetto filosofico e metafisico" significa che fra le 2 realtà che non si incontreranno mai di cui parlava Calvero, tu percepisci quella "terrena" ponendola in antitesi con quella "metafisica".
In realtà esiste una UNICA realtà da cui discendono le altre, comprese le verità "terrene".
La MOTIVAZIONE dell'utilizzo della propaganda è SICURAMENTE per ottenere controllo sociale da parte del POTERE grazie però all'offuscamento della CAPACITA' dell'essere umano di RICONOSCERE la REALTA' ultima.
Quella Realtà ultima che si riconosce anche staccandosi dal "mondo", quella che trovano coloro che si STACCANO dal modello sociale PROPAGANDATO, coloro che poi vengono "santificati" da morti.
Il POTERE è ossessionato dal controllo, deve avere tutto e tutti sotto controllo e compie studi specifici sulle dinamiche UMANE, le dinamiche del bestiame umano.
Coloro che non riesce a controllare vengono visti come potenziali problemi, come imperfezioni da eliminare.
Il fine è il dominio del Mondo, il CONTROLLO del Mondo negando la Verità ultima, quella Verità di cui ognuno di noi possiede un frammento, quel frammento che chiamiamo Coscienza oppure Anima, quel frammento che se ne fotte del controllo del Mondo essendo CONSAPEVOLE della sua transitorietà, della sua illusione.
Chi sono coloro che CONTROLLANO la propaganda?
Chi sono coloro che continuano a trasmettere e propagandare l'IDEA di mondo che consideriamo come "mondo terreno", quel mondo che è "reale" secondo la versione comunemente accettata?
Senza quel passo, senza fare quel passo, si rimane comunque fermi.
Ciao
"Ama e fai ciò che vuoi"
pazzesco
La realtà "delle bollette", come le chiama un mio amico (e non solo lui) è quella che mi sta uccidendo socialmente, da qui l'assenza a questo discorsone che avrei voluto seguire più in tempo reale mentre andava avanti, ed è andato a vanti, eccome. Bel topic.
Dicevo: "pazzesco", a voglia! proprio per il discorso di un mondo che, come la maionese, impazzisce. Proprio nel momento in cui si sta lavorando di gran lena per ottenere risultati su un "alimento" che, passato un limite, impazzisce. Questo (credo) il punto. Ora non voglio essere troppo pedante con le metafore, ma un po permettetemelo...
.. volessimo applicare [quasi] tutto al gran ragionamento di Pike, allora ecco che il credere che sia facile ottenere un risultato (si legga scorciatoia, si legga ignoranza); credere che questa brevità e la sua comprensione bastino a tanto di più; credere che poche rotelle messe in moto bastino a soppiantare un risultato degno di questo nome; calcolarne la breve distanza ... è un gran modo per impazzire. Ma a saperlo è soltanto lo Chef.
Non ci si accorge che siamo su un carretto su cui mai si era deciso in realtà di salire.
Altresì, detto per le parole di Incredulo, non si vuole andare oltre quell'immagine allo specchio e qui apprezzo e mi salgono alla mente le parole di David Icke quando parla dell'uomo che pettina la sua immagine allo specchio per farsi bello.
E sempre per citare l'ultimo profeta Bill Hicks - "sei un pubblicitario? ucciditi!" - e mi chiedo seriamente sulla stupidità dell'uomo, su tanta stupidità. No dico, è dai tempi della Mitologia che avremmo potuto capire il gioco delle Sirene. Io credo che non vi sia nulla al mondo che possa essere considerato buono se non lo si è conquistato personalmente. E credo che non vi siano risultati che una massa, una qualsiasi massa, possa ottenere come insieme. Su questo io sono pronto a tagliarmici la testa.
Insomma, la grande bufala della modernità. Una modernità obbligatoriamente orwelliana (come poteva essere altrimenti?) che non poteva che prendere in comodato una delle migliori Sirene per irretire "Ulisse": la democrazia. Su una Base di questo genere, su una tale falsità e utopia, su un tale Mito, è stato possibile sdoganare ogni falso nome, ogni falso valore e, su tutto, ogni falso rispetto. Ognuno poteva sentirsi partecipe di un potere e, con esso, diabolicamente, la grande illusione che la buona fede del proprio pensiero potesse andare in salita; affinchè ci si potesse convincere che il Potere può essere partecipe alla libertà. Cioè l'individuo comune, attraverso la democrazia, ha creduto di poter far andare l'acqua in salita. MA non c'è Potere, com'è noto, che non cada dall'alto. Il fatto che noi si deleghi è il mattone che porta più in alto la piramide.
Ergo, tornando al discorso, il Potere non può fare altro che elaborare costrutti che spersonalizzino le persone e le portino per manina in un mondo dipinto di certezze.
Ci sono fior fior di studi ingegneristici per far sì che il rumore prodotto da una portiera di autovettura che si chiude corrisponda a un determinato suono, che si allinei ad una determinata "velocità" con cui si chiude la portiera, quale "eco" debba rilasciare ascoltandolo sia dall'interno dell'abitacolo, sia dall'esterno ...
.... c'è più probabilità che qualcuno scelga un auto nuova sulla base inconscia di quel determinato suono, invece di scegliere in base alle sue vere esigenze.
Certo questo c'entra meno con la spersonalizzazione, ma fa parte del gioco. Il mondo che ci vien messo davanti è un mondo che deve vendersi.
Ma "da che mondo e mondo" (altro gioco di parole infinito) non si può conoscere ciò che non si conquista. Non stiamo conquistando più niente. Stiamo comprando tutto, vendendoci.
edit h 20,35
Hai messo giù un post che è
Hai messo giù un post che è un macigno Calvero;
vedo che hai seguito la linea di incredulo deviando decisamente verso una rotta più filosofica; ma probabilmente, gli effetti della "propaganda", pratica molto terrena e con finalità precise che produce però effetti a 360 gradi nella vita della gente, inducono a riflettere su aspetti più profondamente legati a questioni filosofiche, metafisiche, astratte.
Anche la "realtà" delle bollette tende probabilmente a sviarci dalla "realtà vera", perchè a cominciare dai nostri occhi e dalla nostra stessa mente, qui sembra tutto un colossale inganno o una colossale illusione, compreso il fatto di darsi un pizzicotto e dire: "Ok, non sto sognando, sono nel mondo reale". (Ho sempre immaginato qualcuno nascosto in un angolo, ridere di questa nostra convinzione basata sul pizzicotto)
L'inganno della propaganda, l'inganno del diavolo, l'inganno dei nostri sensi... Inganno... Dove cazzo siamo finiti? In un gigantesco cubo di rubik? Dove è necessario muovere il culo e impegnarsi per raggiungere una soluzione che altrimenti non arriverà mai? Ma impegnarsi in cosa se tutto è inganno?
Richiamo Pikebishop che nei commenti all'articolo su Allegro dice: "...Tutto torna a casa, siamo delle avanguardie..."
Il potere è una realtà? Certo lo subiamo, subiamo sempre tutto, ci tocca pagare, soffrire... Ma Gandhi ad esempio se ne andava in galera col sorriso, potevano fargli quello che volevano non lo scalfivano... Sarà per questo che a un certo punto lo hanno fatto fuori? O anche questa storia è tutta una balla? E come dice qualche comunista estremista anche Gandhi andava a puttane, bestemmiava e amava la guerra?
Dov'è che finisce l'intelligenza e comincia la consapevolezza? Dove si pone la stupidità o l'idiozia in tutto questo?
Forse è meglio se adesso vado a bere un bicchiere di vino rosso, ho detto troppe stupidaggini tutte assieme...
Music's soul
Music, credo tu sia più metafisico di me e Incredulo messi insieme ...
.. e occhio a questo passaggio:
Qui, da un'altra posizione, dici quanto ho affermato (e in maniera anche più dolce che, tradotto in filosofia:---> dolce = amor fati), ma andiamo avanti:
- appunto, non c'è cosa che possiamo conoscere se non conquistandola, e una società non può conquistare nulla. Può solo mostrare e ottenere i risultati delle pressioni e cause/effetti che si dipanano (e concentrano) nel tempo attraverso le forze che agiscono e catalizzano le scelte.
Tornando al tuo passaggio, possiamo così dire che esistono i "trascinatori"; elementi chamiamoli adesso per comodità "illuminati" che sanno indurre in tentazione. Che in questo caso è cosa rivoluzionaria e non, come il vecchio adagio intende, peccaminosa.
Qualsiasi cosa fosse Stato Gandhi - tra detrattori e/o estimatori - comunque era un uomo che aveva concluso una SUA individuale conquista: aveva conosciuto.
Ritornando al "mio" discorso, ecco che si dovrebbe mettere a fuoco che in realtà la filosofia/metafisica non c'entra o meglio, non ne stiamo mettendo in gioco la sua funzione come comunemente si richiede. Certo, i Massimi Sistemi vengono toccati, però io spingerei sul fatto che (credo) riguardi quanto e come la propaganda agisca sui cuori degli individui. Quei cuori che, irrazzionalemente, sono in sintonia con le forze ancestrali, ataviche e potenti dell'umana natura, cioè il "massimo sistema" .... par excellence.
(devo andare a studiarmi l'ultimo pezzo su Marco Allegro, sono indietro coi compiti)
CIN CIN (adoro il vino rosso)
Inganno
Music-Band
L'inganno della propaganda, l'inganno del diavolo, l'inganno dei nostri sensi... Inganno... Dove cazzo siamo finiti? In un gigantesco cubo di rubik? Dove è necessario muovere il culo e impegnarsi per raggiungere una soluzione che altrimenti non arriverà mai? Ma impegnarsi in cosa se tutto è inganno?
Ti stai GIA' impegnando.
Ti stai impegnando a scoprire gli inganni, fino ad arrivare a capire che è TUTTO un inganno.
Il mondo PROPAGANDATO è un inganno, è un mondo "rovescio", al contrario, un mondo invertito.
Quando anche colui che se n'è reso conto si ARRENDERA', scoprirà il velo dell'ULTIMO inganno, quello più difficile da scoprire, quello dell'EGO.
E' il più difficile perchè NOI ci identifichiamo con lui, uccidere l'EGO, significa uccidere noi stessi per la nostra percezione.
E l'EGO vuole vivere, non si arrende facilmente.
E' il Guardiano della soglia... http://cosmosdream.it/cosmos/?p=2267
Ciao
"Ama e fai ciò che vuoi"
Non vorrei sembrarti
Non vorrei sembrarti presuntuoso incredulo; le mie erano tutte domande retoriche.
Il concetto che hai espresso lo conosco bene. Molti anni fa mi sono sciroppato non soltanto Castaneda, ma Gurdjeff, Osho, Babaji, Yogananda e compagnia. Ho frequentato persone interessanti, ho provato anche esperienze interessanti.
Il problema è che io non sono una persona di "fede" nonostante il mio nome. Sono una persona che ha fiducia casomai, che in parole povere vuole dire che sono ben disposto ma anche pronto a cambiare idea ed essere realista. I dogmi li lascio a chi ne ha bisogno per sopravvivere.
Allora concetti come: "il guardiano della soglia", "mettere a tacere l'ego", "conoscere se stessi" "entrare in sintonia con la nostra anima e con ciò che ci circonda" e tutto il resto... Sono affascinanti, anche comprensibili intellettualmente, ma non veramente assimilabili perchè l'unico modo diverso dalla "Fede cieca" per farli propri è la consapevolezza.
Non ti basta capirli o sentirli vicini al tuo modo di vedere le cose, trovarli saggi, vederci una verità al loro interno... Tutto questo non basta, se non vuoi avere dubbi devi diventare consapevole e allora questi concetti semplicemente ti apparterranno.
Trovami però una persona che ne è davvero consapevole... Che non li ripete a memoria soltanto perchè si è voluto convincere che ci crede, o perchè fa tanto figo e ti senti più saggio degli altri anche se poi, nella quotidianità ti comporti esattamente come tutti gli altri e hai le stesse paure, le stesse confusioni, gli stessi casini di tutti gli altri.
E sai qual'è il problema ultimo? Che anche se trovi uno consapevole (tra sette miliardi qualcuno anche ci sarà) non ti serve a nulla, perchè tu non puoi sapere come ci è arrivato ne cosa sente... Devi arrivarci pure tu da solo... ma se non ci arrivi sei al punto di partenza.
I veri maestri sono quelli che non vogliono discepoli perchè sanno che la loro consapevolezza non la possono trasmettere a nessuno.
Quindi, da qualsiasi parte la vedi ce l'hai comunque nel didietro; puoi seguire una linea di condotta, vivere secondo i tuoi principi se ritieni che siano giusti, tenere fede ai tuoi valori... E sperare forse che tutto questo a un certo punto ti accenda una lampadina dentro. Probabilmente ci sono dei manuali per raggiungere la consapevolezza, ci saranno delle tecniche (ne ho lette migliaia) ma non vedo migliaia di consapevoli in giro. Manco il sottoscritto.
Se poi ha ragione Castaneda, pure nella morte, unica certezza che abbiamo, siamo fregati... Don Juan parla dell'Aquila, che ci aspetta, avremo un momento di consapevolezza in cui ci verrà dato modo di capire che abbiamo vissuto come coglioni ponendoci 3000 domande mentre in realtà c'è molto di più, diventeremo coscienti di molte cose e subito dopo l'aquila ci divorerà.. Cazzo, manco nell'aldilà possiamo stare tarnquilli, ci andiamo soltanto per ricevere l'ultima fregatura. Ecco perchè gli stregone e gli sciamani si preparano per tutta la vita secondo Castaneda; per accumulare abbastanza energia che gli servirà per sfuggire all'aquila. Quindi anche dove siamo tutti uguali ci saranno sempre pochi eletti che vanno in culo ai più. Malanga o Icke non ricordo se uno di loro o entrambi dicono che l'aquila di Castaneda è il predatore, entità che stanno qui per soggiogarci e rubarci l'anima.
Altri inganni?
Tutti scrivono, ognuno dice la sua verità, ma chi davvero lo sa? Appunto soltanto la nostra consapevolezza? E come la raggiungi? Pagina 3 del manuale? Porca vacca, adesso hanno pure la mania di far fare le traduzioni automatiche ai software così non si capisce manco un cazzo delle istruzioni...
...Una sola cosa posso dire di questa vita, di questo mondo: "Mistero"...
...Molti saggi dicono che non ha senso cercare di svelare il mistero perchè è impossibile... Bisogna soltanto viverlo... Bel concetto, ma mi sta un pò sulle balle...
Sempre il mio ego eh? Se trovi il tasto "off" fammi un fischio... Alla fine mi sarebbe piaciuto incontrare un maestro o uno sciamano soltanto per avere l'occasione di fare un mega trip a base di peyote senza rischiare di farmi davvero male... Probabilmente in quel caso, magari un barlume, mi arrivava... E se mi fosse arrivato che ti avrei detto? Probabilmente non avrei manco risposto, anzi, non avrei nemmeno mai scritto mezzo articolo...
Trip
E se ciò che hai "acquisito" durante il tuo viaggio con il peyote fosse solo il prodotto del tuo cervello?
Non si può essere sicuri di niente...
eh già
.. prendiamola seriamente e scientificamente valida. Che poi va a riassumere e a dire in pochissime parole il giudizio espresso da Music. Quindi il bene e il male dov'è lo si mette nella non-certezza?
Levata l'esigenza di sopravvivenza con tutto ciò che essa comporta, non dovrei mai pormi il problema di bene e male, giusto o sbagliato, bello brutto, di libertà, sono tutti costrutti metafisici, piaccia o meno, ignoranti o meno, cose indagate oltre la realtà apparente.
Ergo, non perdersi in queste questioni, garantire e perseguire la Legge della nostra sopravvivenza sarebbe l'unica verità e questo senza porsi, senza neanche considerare qualcosa in senso etico e altruistico. Non sarebbe concesso. Anche combattere la propaganda, per chi ne scorge l'esistenza e ne coglie l'inganno, dando vita al "non si è sicuri di niente" dovrebbe portarci ad abbracciarla e non a combatterla; seguire la sua corrente e trovare il nostro posticino più comodo. Giustissimo.
Tutto ciò che è al di là del mero protocollo di sopravvivenza della specie è metafisica. Per questo parlavo e la intendo (la metafisica) diversamente da come comunemente la si intende.
Quinidi le cose sono due: o ti muovi per combattere quel che ritieni essere sbagliato con pensieri che credono in qualcosa, qualcosa che è al di là del protocollo di sopravvivenza. Oppure sei carne che cammina in cerca di resistere più a lungo.
E attenzione, MUSIC, bada che il mio discorso non è spinto da morale alcuna. Da giudizio. Da bene e male. Ne sto trattando cinicamente, scientificamente, antropologicamente i dati; le informzioni; le basi. Sono al microscopio in questo momento con un lapidario camice bianco.
Qual'è il punto allora? ... il punto sai qual'è?
... te lo dico io, a seguito di una cinica osservazione della realtà umana e della sua psicologia: il punto è l'integrità.
L'integrità, quella cosa che chissà come, magari è un programma "impazzito" del DNA, magari no, ti porta ad agire in senso metafisico anche quando vorresti essere pragmatico. Vorresti però. Ma non esiste pragmatismo reale che non sia cinismo. Cinismo dalla prima all'ultima lettera.
Ti reputi cinico? .. se tale fossi, allora puoi saltare il problema metafisico, altrimenti ci sei dentro con tutte le scarpe, volente o nolente. Altrimenti entri in conflitto con te stesso e... impazzisci.
.. io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello .. eccetera eccetera
.. ci siamo? questo è il reale significato di quel dialogo, c'entra poco una realtà e la mutlidimensionalità e altre cose da "PEYOTE SYSTEM", è un discorso tra CINISMO e METAFISICA (come l'ho intesa sin'ora), oppure con altre parole che dicono la stessa cosa tra PAURA e AMORE, oppure per dirla con altre parole che dicono la stessa cosa tra PRAGMATISMO e INTEGRITA'.. è accettare o non accettare la natura umana, è umiltà.
.. finché l'uomo non accetterà la sua natura istintiva che vuole Chaos sarà sempre alla mercé di un Potere.
Sono al microscopio in questo
Basta che poi non tenti di vendermi un dentrificio come in TV
In realtà non credo di aver capito bene il tuo ragionamento...
La propaganda è efficace proprio grazie al fatto che agisce sulla natura istintiva... E ritengo inoltre che il potere sia un'altra espressione di quella natura istintiva.
Quindi non accettare qualla natura istintiva è l'unico modo per non esserne alla mercè. Ci sarebbe casomai da discutere sulle modalità, perchè certamente "reprimere" non è la strada corretta da seguire. Non a caso alcune culture hanno sviluppato metodi per la consapevolezza o illuminazione... Perchè prima di tutto la natura va compresa e va preso atto che c'è, poi però si deve andare oltre e lo si può fare soltanto con una consapevolezza superiore, non certo per repressione.
Il Drago ed il Bambino
Non vorrei sembrarti presuntuoso incredulo; le mie erano tutte domande retoriche.
Il concetto che hai espresso lo conosco bene. Molti anni fa mi sono sciroppato non soltanto Castaneda, ma Gurdjeff, Osho, Babaji, Yogananda e compagnia. Ho frequentato persone interessanti, ho provato anche esperienze interessanti.
Il problema è che io non sono una persona di "fede" nonostante il mio nome. Sono una persona che ha fiducia casomai, che in parole povere vuole dire che sono ben disposto ma anche pronto a cambiare idea ed essere realista. I dogmi li lascio a chi ne ha bisogno per sopravvivere.
Allora concetti come: "il guardiano della soglia", "mettere a tacere l'ego", "conoscere se stessi" "entrare in sintonia con la nostra anima e con ciò che ci circonda" e tutto il resto... Sono affascinanti, anche comprensibili intellettualmente, ma non veramente assimilabili perchè l'unico modo diverso dalla "Fede cieca" per farli propri è la consapevolezza.
Non ti basta capirli o sentirli vicini al tuo modo di vedere le cose, trovarli saggi, vederci una verità al loro interno... Tutto questo non basta, se non vuoi avere dubbi devi diventare consapevole e allora questi concetti semplicemente ti apparterranno.
Trovami però una persona che ne è davvero consapevole... Che non li ripete a memoria soltanto perchè si è voluto convincere che ci crede, o perchè fa tanto figo e ti senti più saggio degli altri anche se poi, nella quotidianità ti comporti esattamente come tutti gli altri e hai le stesse paure, le stesse confusioni, gli stessi casini di tutti gli altri.
E sai qual'è il problema ultimo? Che anche se trovi uno consapevole (tra sette miliardi qualcuno anche ci sarà) non ti serve a nulla, perchè tu non puoi sapere come ci è arrivato ne cosa sente... Devi arrivarci pure tu da solo... ma se non ci arrivi sei al punto di partenza.
...Cut..
Sempre il mio ego eh? Se trovi il tasto "off" fammi un fischio... Alla fine mi sarebbe piaciuto incontrare un maestro o uno sciamano soltanto per avere l'occasione di fare un mega trip a base di peyote senza rischiare di farmi davvero male... Probabilmente in quel caso, magari un barlume, mi arrivava... E se mi fosse arrivato che ti avrei detto? Probabilmente non avrei manco risposto, anzi, non avrei nemmeno mai scritto mezzo articolo...
Ciao Music-Band il tuo percorso ricorda da vicino il mio per cui ti parlo di me.
Ho sottolineato il PUNTO DI PARTENZA, perchè è un elemento fondamentale per la comprensione.
Quando si SCEGLIE di approfondire la realtà si comincia a divorare libri, testi, maestri, scritti, video, teorie, discipline esoteriche, Maestri illuminati, Storia delle religioni, comunicazione, PNL, tecniche di controllo del pensiero, sciamanesimo, extraterrestri, archeologia alternativa, affiancate ad abilità tecniche come competenze di ottica, di fisica, di fotografia, di finanza e molto altro.
In una parola si STUDIA e molto duramente, si cerca di trovare CONFERME nel mondo esteriore, sempre "cum grano salis" per evitare di credere alle puttanate più inverosimili, si sta CERCANDO qualcosa, qualcuno, un segno.
Nel fare questo, l'EGO assume un ruolo di primo piano, diventa sempre più FORTE, più CONSAPEVOLE, sempre più in grado di avanzare fino ad arrivare al punto in cui, il "guardiano della soglia", sempre lui, si basta a sè stesso, non si sente stimolato più come prima a sentire e risentire le stesse parole, gli stessi slogan, le stesse PUTTANATE, non ha più stimoli intellettuali, quegli stimoli di cui si è NUTRITO negli anni.
E se ne stà ben nascosto, pronto a sputare fuoco e fiamme a coloro che lo vogliono sottomettere.
LUI non si fa sottomettere da nessuno, è diventato GRANDE.
Ma l'EGO non siamo noi, l'EGO è un'ombra, un ombra che ci fa PAURA un'ombra molto grande.
Un'ombra che ha costruito un mondo nel quale è RE, è SOVRANO, è il RE DEL MONDO.
Quell'ombra che ci ha fatto dimenticare il PUNTO DI PARTENZA, ci ha fatto dimenticare quel BAMBINO fiducioso pieno di SENTIMENTI quel Bambino che non sentiamo più, quel Bambino che non è mai morto, che SUSSURRA LA SUA PRESENZA, quel bambino che non ne vuole sapere del mondo corrotto degli adulti, quel Bambino capace di dire la VERITA' incurante delle conseguenze, quel Bambino che associamo all'ISTINTO, quel Bambino che si STUPISCE del Mondo.
Quel Bambino a cui l'Ego non SI FIDA di cedere il comando della nave giudicandolo inadeguato, giudicandolo stupido, irrazionale, ingenuo, del resto di cosa si può stupire un EGO così forte, un EGO che ha TUTTO SOTTO CONTROLLO?
L'EGO lo ha seppellito quel Bambino, ha messo una pietra sul Cuore e lo ha relegato in un angolo prendendosi TUTTA LA SCENA.
Il Bambino sussurra e noi non ci facciamo caso ma quando quel SUSSURRO diventa chiaro, udibile, INARRESTABILE, l'EGO non può fare altro che sottomettersi.
Dare VOCE a quel Bambino rende visibile la pochezza dell'EGO, la pochezza del Mondo costruito dall'EGO, la sua limitatezza, la sua ristrettezza, la sua aridità, quel Mondo non è il MONDO.
Ciao
"Ama e fai ciò che vuoi"
Angioletti
Quindi non accettare qualla natura istintiva è l'unico modo per non esserne alla mercè.
... mi viene da ridere di cuore, che rompipalle metafisico che sono, Music ti faranno santo. MA ti sfugge qualcosa, e purtroppo ci sta, perché le premesse non le ho messe giu bene. Sarò realmente stringatissimo:
- l'accettare la nostra natura istintiva sarebbe quella consapevolezza superiore a cui ti riferisci. Il punto è che la natura istintiva su cui attecchisce la propaganda è pericolosa perché non è liberata, e la famosa massa non è conscia di possederla. E' prigioniera in noi. Bada che è importante e sono certo che se studiassi/comprendessi questa cosa sarebbe molto più utile a te che a me; tecnicamente sei molto più ferrato di me per cui ne amplieresti la portata.
DA qui - da "questa cosa" - tutti quegli interventi, anche su LC, che si riferiscono al fatto che la propaganda NON MENTE: bensì manipola; ... richiama ancestralmente e archetipicamente la nostra natura al suo cospetto. Il conflitto e lo squilibrio nasce dal fatto che l'uomo è imprigionato nel paradigma di un mondo contro-natura, degli ideali e ossessivamente moderno.. quindi NON SA che obbedisce al Chaos ... quindi obbedisce ad ordini non propri ma altrui che fanno appello al proprio sentire inconscio..
.. la consapevolezza è sapere che lo si deve liberare il Chaos, che lo si possiede, che non lo si teme, indi si riuscirebbe a comprenderne l'ordine che ora è "disordine". Una volta abbondonata l'idea di lottare per un futuro sempre da inseguire come una chimera (non a caso, "carota & specchietto magico" dei discorsi politici), allora si vivrebbe nel presente; in che senso? per essere pratici ...
.. ti bastino proprio i Films, Music, dove lo stesso supereroe, la risoluzione del male, la morbosità di indagare l'oscuro mistero della violenza e della morte, ti spinge a contemplare quello che potresti invece vivificare. Pesi e misure vanno rideterminati. La strada è lunga. MA la stiamo tracciando.
Chissà se un giorno, come angioletti, dall'alto osserveremo tra qualche secolo i frutti di tanta amorevole semina...
Ma l'EGO non siamo noi, l'EGO
Ciao incredulo, a costo di sembrarti antipatico (spero di no), vorrei ribadire che tutti i concetti che hai espresso li conosco bene così come li conosci e me li esponi tu.
Ma ti chiedo: tu il tuo ego lo hai ucciso? Vivi consapevole? O sei esattamente come me, essendo cioè solo in grado di comprendere intellettualmente ma nulla più? Non me ne volere, ma se tu hai ucciso il tuo ego allora dovrei davvero conoscerti perchè non so quando potrà ricapitarmi nella vita di conoscere una persona che ci è riuscita.
@ Calvero
Comprendo bene il tuo discorso; però, proprio per la natura metafisica di quel discorso e, per la natura umana aggiungerei, è facilmente equivocabile e interpretabile.
Partiamo dal presupposto cui ho accennato prima: la vita è mistero; probabilmente è inutile cercare di spiegare quel mistero. Il mistero va vissuto.
Questo presuppone al concetto di "Abbandono" cui ti sei riferito tu. Parli di liberazione, e per liberarsi bisogna saper mollare la presa. Fin qui sono daccordo con te.
Ricordo la storiella che Richard Bach racconta all'inizio di un suo romanzo e che riguarda un fiume sul cui fondale vivono degli animaletti che se ne stanno aggrappati alle rocce per non farsi portare via dalla corrente che segue il suo corso senza occuparsi della vita dei piccoli animaletti aggrappati. Uno di loro a un certo punto dice che continuando a restare aggrappato non combinerà mai nulla e morirà do noia; gli altri lo deridono e gli dicono che se prova a lasciare la presa la corrente lo spiaccicherà sulle rocce uccidendolo molto prima della noia. Lui non gli da retta e molla la presa; all'inizio la corrente lo manda a sbattere contro le rocce provocandogli ogni sorta di contusioni, ma poiche l'animaletto rifiuta di tornare ad aggrapparsi, in breve la corrente lo solleva dal fondo e lo porta con se; sparisce molto presto dalla vista dei compagni.
Poco tempo dopo, più a valle nel corso del fiume vive un altro popolo di animaletti aggrappati che si vedono arrivare un loro simile trasportato dalla corrente. Meravigliati gridano: "Guardate uno come noi che vola, è un miracolo". Ma l'altro gli risponde che non c'è nessun miracolo, è sufficiente che si lascino andare e la corrente del fiume sarà ben lieta di sollevarli e trasportali. Ma quelli non gli danno retta, lo osservano passare e poi sparire nuovamente alla loro vista, e poi inizieranno a tessere leggende su di un messia volante.
Aneddoto a parte comunque, ciò che trovo pericoloso del tuo discorso, e che rischia, una volta attecchito come concetto, di far entrare la mente in un delirio di onnipotenza. Il fatto di iniziare a credere che il mondo sia libero da concetti come bene e male che sono soltanto costrutti moralistici umani, potrebbe arrivare, come in effetti sembra succedere a certe sette e a certi sistemi di credenze, a farti credere di essere al di sopra di tutto e quindi farti sentire autorizzato a fare qualunque cosa. E' un pò come il gangster che trova sempre un motivo plausibile per far fuori un povero cristo, gli dirà: non è niente di personale, sono soltanto affari.
Per questo motivo sposo soltanto in parte quanto hai detto nel senso che considero fondamentalmente vero il tuo discorso come concetto di fondo, ma ritengo anche che il concetto di chaos sia troppo facilmente equivocabile e possa diventare soltanto un altro sistema per ingannare e quindi violentare la nostra natura convincendoci che invece la stiamo liberando.
A questo proposito cito un altro aforisma:
Non chiedere cosa è giusto e cosa è sbagliato, sono domande a cui è molto arduo rispondere; Giusta è la bontà che porti nel tuo cuore, sbagliato è tutto ciò che si frappone tra te e quell'amore.
Quindi è difficile e probabilmente inutile giudicare le cose del mondo ma dovremmo basarci sul nostro sentire. Il problema che al limite rimane è il fatto che non tuti sentiamo allo stesso modo e qui entra in gioco di nuovo l'inganno. Chi sente correttamente e chi no? Perchè dovrei aver ragione io che piuttosto che quello il cui sentire lo porta alla violenza per esempio? A questo punto a mio avviso bisogna semplicemente avere la capacità se non di capire, di intuire almeno che il cosmo non è chaos ma equilibrio; concetti come bene/male Bianco/nero Luce/Oscurità Ying/Yang Positivo/Negativo sono stati compresi da culture molto più antiche e sagge. Gente che aveva compreso che non ci può essere l'uno senza l'altro. Un giorno un monaco, rispondendo a una mia domanda sul chaos e l'ingiustizia apparente delle cose mi disse: "Come puoi comprendere l'amore se non conosci il suo opposto? Come potresti essere spinto verso una direzione se non ce ne fosse una contraria?"
Se allora l'universo tende all'equilibrio, bisognerebbe chiedersi cosa genera equilibrio e cosa no. Nella mia piccolissima esperienza che di certo non è ne puo essere esaustiva o totalizzante, la violenza genera sempre un disequilibrio che ha bisogno di riequilibrarsi, provare a farlo con altra violenza non ottiene altro che spostare sempre più in basso un lato della bilancia.
Ordo ab chaos
.. prendiamola seriamente e scientificamente valida. Che poi va a riassumere e a dire in pochissime parole il giudizio espresso da Music. Quindi il bene e il male dov'è lo si mette nella non-certezza?
No, non vedo affatto legate le due cose.
Da una parte noi possiamo decidere cosa è bene o cosa è male ed agire di conseguenza, sviluppando etica ed integrità.
Invece "decidere" cosa esiste su altri piani, o se esista un aldilà o qualunque altra dimensione metafisica non cambia la realtà dei fatti: o esistono oppure no, e non è il fatto che noi prendiamo una decisione a cambiare le cose.
In tal senso quoto questa parte dell'intervento di Music che condivido pienamente:
Poi dici
Anche qui sono in disaccordo: direi che la natura istintiva dell'uomo è quella di mettere ordine, cioè avere il controllo. E siccome ognuno ha il suo concetto di ordine, per alcuni vuol dire cercare di imporre ad altri la propria volontà e visione delle cose.
Ritengo semmai che sia necessario accettare di non poter avere tutto perfettamente ordinato e che "un po'" di chaos e mancanza di controllo sia buona cosa per lasciare aperte le porte dell'opportunità e della conoscenza inaspettata...
[EDIT: Aggiunta quotazione intervento music]
Il Labirinto e il filo
Music-Band
Non ho cercato di parlare con la tua MENTE, lo so che lei li conosce già.
Non mi sbagliavo, il tuo percorso è simile al mio.
Questa storiella di "Illusioni", il libro di Bach che citi, è rimasta impressa in me per moltissimi anni.
L'ho COMPRESA nella sua ESSENZA da poco, da qualche anno, da quando ho fatto esattamente come quell'animaletto (in realtà era una pianta se non ricordo male), che si è ABBANDONATO ALLA CORRENTE e, come lei, sono stato sbatacchiato sulle rocce ma ho proseguito per quella strada e ho ottenuto quello che CERCAVO da sempre.
Se reputi GIUSTO, il CONCETTO espresso in questo aforisma, e lo è, devi METTERLO IN PRATICA.
Se pensi VERAMENTE che sia giusta la bontà che porti nel CUORE, segui quella, niente altro.
Ma l'EGO non lo vuole fare, troppo SEMPLICE, la "realtà" è più complicata.
L'Ego non può CREDERE a quel bambino che portiamo nel Cuore, è piccolo quel bambino, ingenuo, indifeso come può affrontare il mondo?
Il mito del Minotauro spiega bene questo aspetto.
Il labirinto rappresenta la Mente, ogni strada che si prende, si perde fra uno specchio e l'altro della costruzione, costruzione nella quale è intrappolato un MOSTRO metà animale e metà uomo.
Un mostro che divora tutti coloro che vi si avventurano, li mangia o li conduce alla follia.
Quel mostro è l'EGO che è per metà santo e per metà diavolo, per metà uomo per metà animale.
Un mostro cornuto, che spaventa ed intimorisce, un mostro che ci spinge ad avventurarsi tra le strade ed i vicoli ciechi della Mente, del labirinto, per trovare una via d'uscita, quel mostro nel quale ci identifichiamo avendo perso il RICORDO di noi stessi.
Noi viviamo nel labirinto, come il Minotauro ma non SIAMO lui.
Il filo per USCIRE dal suo abbraccio mortale è dato dall'AMORE di Arianna, è lei che dà il filo per USCIRE dal labirinto.
Seguire quel filo, in maniera ingenua, con tutto il CUORE, è liberatorio; seguire AMORE, E' VITA.
Ama e fai ciò che vuoi, non chiederti se sia giusto o sbagliato, AMA come se fosse l'ultimo minuto che sei al mondo, AMA.
Ciao
"Ama e fai ciò che vuoi"
Tre cose veloci
Il discorso che si è avvianto è molto complesso ma è troppo affascinante per non intervenire anche se non sono riuscito a leggere bene tutti i commenti. Ho da dire un po' di cose, velocemente, ma sia chiaro come ha già detto in modo perfetto Music-band, io non possiedo dogmi né fede. Sto solo coinvolgendo voi nelle mie riflessioni perchè spero sempre che qualcuno controbatta. Niente fa più bene dello scontro.
La prima cosa è l'incomunicabilità: ogni esperienza personale è afflitta dalla pena di non poter appieno trasmettere le proprie sensazioni se non attraverso l'uso del linguaggio, che altro non è che un costrutto artificioso, non in grado di rappresentare completamente il complesso universo interiore. E poiché ognuno ha un vero e proprio universo interiore abissalmente diverso dall'altro e con un'estensione forse infinita, è impossibile raggiungere una 'consapevolezza' uguale al proprio simile, non so magari usando regole lette sul libro 'Come diventare GURU consapevoli con 30 mosse. Incluso nella confezione il fazzoletto per lucidare il terzo occhio'. Siamo troppo intrappolati nel nostro linguaggio. Parole come il bene, il male, l'amore, la pace....hanno perso valore nel nome che le rappresentano. Nell'idea che se ne è fatta un'intera matrice culturale.
La seconda cosa è la cultura. Spostandoci nel tempo e nello spazio possiamo vedere persone che reputano un bene decapitare uomini tirannici, avere dieci mogli, mangiare i cadaveri dei propri cari o di potenti sciamani per acquisire potere, organizzare una corrida o sacrificare animali, fare guerre e quindi massacrare uomini in nome della libertà. Tutto ciò per noi però, è un male. Giustamente Music dice: “Il fatto di iniziare a credere che il mondo sia libero da concetti come bene e male che sono soltanto costrutti moralistici umani, potrebbe arrivare, come in effetti sembra succedere a certe sette e a certi sistemi di credenze, a farti credere di essere al di sopra di tutto e quindi farti sentire autorizzato a fare qualunque cosa”. Queste parole non fanno una piega. Ma ad esempio: Un contadino con sudore e fatica alleva animali. Non è eccessivamente spietato con essi, nei limiti del possibile dell'allevamento. Esso deve campare tre figli e una moglie e lo fa con dedizione al suo lavoro e con sacrificio. Poi un giorno un gruppo di giovani attivisti vegetariani gli occupano la casa e liberano i suoi animali. Dov'è il bene? IO personalmente non riesco proprio a vederlo. Più che altro scorgo uno scontro di culture che a vicenda si impongono le proprie regole. Un po' come i missionari cristiani che per il “bene” convertono popolazioni indigene dedite ai culti del “male” insegnado loro a fare case di mattoni e portando l'istituzione “scuola” . Io non vedo nè bene nè male in ciò. Vedo due culture, nella quale una prende il sopravvento sull'altra. Quindi: il bene ed il male sono costruzioni-costrizioni culturali?
Un buon esempio viene dall'Arte come al solito: Alex di Arancia Meccanica è un uomo allo stato di Natura, spregevole per quanto puro, violento, senza regole. Lo dice il nome stesso, A-Lex, senza legge. Ma ciò non và al Sistema. Il giovane deve essere riformato, indottrinato, esso deve perdere la facoltà di sciegliere fra bene e male. Deve solo fare il bene, per tutti, per la comunità. Deve acculturarsi. Che valore ha in questo caso, il “bene” di A-lex?
L'ultima cosa, è il Mistero. Il mondo che viviamo, non oggi ma da sempre, è troppo complesso per essere controllato. Avere quindi la presunzione di rendere il mondo migliore, di creare uomini perfetti è assai pericoloso, perchè è, appunto, presuntuoso per quanto personale. L'Uomo ha bisogno sempre di una cosa e della sua controparte. Non si può avere solo il bene, necessariamente l'universo (macro) e il cervello umano (micro) hanno bisogno anche del suo contrario. (Lo notiamo nei sogni: spesso in essi si libera di tutto, sesso, violenza, caos, trame senza significato, surrealtà. Fuori controllo insomma, senza ordine.) La Natura è qualcosa di completamente incontrollabile e perciò un meraviglioso Mistero. Non si può stabilire un ordine solo in base al proprio Reale dettato dai personali istinti, cercando d'irregimentare la stessa Natura ai propri desideri e scopi. Forse dovremmo cominciare ad accontentarci di vivere completamente le nostre piccole vite, dando un senso quasi “sacro” a ogni più piccolo gesto lasciando stare le cose più grandi di noi. Ed il resto viene da sè. Forse.
Attivisti vegetariani all'attacco
Una delle cose più interessanti che trovo nella filosia del libertarismo (ala Rothbard, come definita in "L'etica della libertà") è proprio come viene risolta questa apparente difficoltà.
Penso che non sia casuale il fatto che invece, vivendo in un mondo dove l'ipotesi che descrivi sia la norma, non sia possibile far altro che constatare il livello di decadimento e continuo degrado in cui si procede.
Sottoscrivo :)
Aggiungerei però che perchè succeda è piuttosto importante che si arrivi ad una situazione in cui non è considerato lecito che terzi possano imporre arbitrariamente la loro volontà sulla nostra piccola vita.
Incredulo... Mica mi hai
Incredulo... Mica mi hai risposto però: lo hai soppresso il tuo ego?
Ego
Incredulo... Mica mi hai risposto però: lo hai soppresso il tuo ego?
Se ti rispondessi sarebbe il mio EGO che sosterrebbe di essersi ucciso mentre sta ancora parlando, un paradosso.
L'EGO non si uccide, si depotenzia, si annulla, si smette di seguirlo, di considerarlo il FARO della propria esistenza personale.
La COSCIENZA smette di AFFIDARSI a lui, FONDENDOSI con l'ESSERE, con il TUTTO, cioè con ciò che SIAMO.
Ognuno di noi ha un DIO personale.
E'il PUNTO PIU ALTO in noi, quello a cui DIAMO RETTA, il nostro faro, la lanterna di Diogene.
E' il MAESTRO al quale ci affidiamo.
I primi maestri sono i genitori, poi via via che cresciamo ci AFFIDIAMO ad altri maestri, fino ad arrivare ad UCCIDERLI interiormente, a depotenziarli, smettiamo di SEGUIRLI.
Quando ci affidiamo al Maestro interiore, questo ci conduce passo passo ad un rafforzamento dell'EGO, di quell'UNICO soggetto interiore che si deve DIFFERENZIARE dal TUTTO per esistere, per avere una identità.
L'EGO diventa PADRONE di noi stessi, diventa il Re del mondo, del nostro mondo.
Per scalzarlo dal suo trono, deve arrivare un Re più potente di lui, un IMMORTALE capace di svegliarti, una condizione di GRAZIA che riesca ad ANNULLARE il senso di INDIVIDUALITA' tipica dell'EGO.
Il MEZZO per farlo è l'AMORE.
Tramite l'AMORE per il TUTTO, l'individualità si dissolve, l'EGO perde di importanza, perde il suo ruolo guida, diventando nelle percezione della coscienza, come una figura minore.
A quel punto un ALTRO RE prende possesso della tua consapevolezza e capisci CHI SEI, chi SIAMO.
Ciao
"Ama e fai ciò che vuoi"