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Final Fantasy, la chemio e le terapie invasive

Si riaccendono le luci in sala. Mi alzo dalla poltrona e mi chiedo perché mai avessi scelto 'sto film assurdo. Butto un'occhiataccia ai titoli di coda e m’incammino verso l'uscita del cinema, più disilluso di un Puffo cui Puffetta ha appena detto di no.

Era il 2001. Per fortuna un po’ mi conoscevo e qualcosa mi diceva che c'era altro da focalizzare e, avuto il tempo necessario di ridimensionare la faccenda, capii che la mia incazzatura aveva le sue sante ragioni, ma non tutte. Questo fece sì di trattenermi dal buttare tutto nel dimenticatoio.

Final Fantasy - The spirits within, è un film completamente in CGI ma non è il classico cartone animato. Il fotorealismo delle animazioni e dei personaggi (quella volta rivoluzionario), sollevò un vespaio di polemiche nel mondo dello Star System Hollywoodiano, poiché si parlava per la prima volta di attori virtuali che avrebbero e/o potevano sostituire quelli reali. Capirai che scandalo. Avesse funzionato, ci saremmo risparmiati un bel po di "attori" che tuttora possono darsi all'ippica. Ma andiamo avanti. La pellicola racconta una storia complessa, per giunta drammatica e, neanche a dirlo, di fantascienza. Un film che possiede più livelli tematici, e con significati degni di nota ben al di là delle apparenze.

 

"... c'era una volta" (breve excursus)

Nel titolo (e probabilmente più di qualcuno lo riconoscerà) è inserito il nome di una saga videoludica tra le più longeve e famose nella storia dei videogames, infatti la produzione del film è della Square Studios, praticamente una costola incrinata della celebre software house giapponese Squaresoft che sforna videogiochi ruolistici un tanto al chilo, quante le lumache che trovi dopo la pioggia in un bosco. Però, con quest'incursione nel mondo del cinema - costata 130 milioni di dollari, rischiò la bancarotta e, si dice in giro, che l'autore (Hironobu Sakaguchi) si sia dato alla macchia per diversi mesi, perché ai piani alti avevano messo una taglia su di lui, vivo o morto.

All'epoca, essendo io tra i tanti appassionati della serie e affezionato in particolar modo a due titoli della saga, accolsi la notizia di questo progetto ambizioso con molto entusiasmo, per poi trovarmi l'anno dopo a mangiarmi il fegato accompagnato da un buon Chianti (almeno quello). Il genere del gioco di ruolo (GdR) si presta in maniera particolareggiata all'intelletto del giocatore, essendo strutturato in maniera complessa. Il GdR è iniziatore di cosmogonie a volte affascinanti, che assorbono la fantasia di chi muove i suoi alter ego in universi di ogni genere e pippe mentali assortite. Capirete quindi come al mondo milioni di fans s'illusero di vedere le loro pippe mentali e i loro eroi apparire sul grande schermo con - The Spirits within. Bene! Non fu così. 

Dottoressa, come vede, i fan non hanno capito una cippa.

 

Trama e personaggi (più o meno)

In un futuro non lontano, il nostro "amato" pianeta è ridotto maluccio. Le città o meglio, parti di esse, sono imprigionate, insieme agli abitanti sopravvissuti, sotto enormi cupole/barriere che le proteggono dagli attacchi alieni. Gli alieni che infestano la Terra sono chiamati Phantom, fantasmi in italiano. La protagonista è la dottoressa Aki, gnocca (potevano disegnarla cozza?) insieme al capitano Grey, un soldato con il mentone che fa tanto macho, una via di mezzo tra Ben Affleck e mmhh .. ah sì, e Ben Affleck. A completare il trittico dei buoni c'è il saggio/mentore, il Dottor Sid (lo scienziato incompreso). Per i cattivi abbiamo il Soldaten Incazzaten Frustraten Gran.Cav.Mega.Galattic Generale Hein, della serie ... "chi ha parlato! tu piccolo smidollaten borghese! che CI HO perso i figli io, in guerra, e CI HO persa la moglie, io, e tu? chi CI HAI persen?!!" ...  che cercherà di mandare alle ortiche i piani dei nostri beniamini. Poi ci sono LORO, gli alieni di tutte le grandezze, una sintesi tra i vermi dell'amazzonia, i granchi dell'adriatico, un Predator del film di Schwarzenegger e i dolcetti gommosi trasparenti, quelli che trovi alle bancarelle dei Luna Park. A chiudere l'entourage, i politici rimbambiti che non sanno mai dove cazzo stanno (come al Governo Renzi) e i civili, quelli che devono solo morire. Male, possibilmente. 

Come salvare la Terra e la razza umana? ... beh, il saggio Dottor Sid (un misto tra Eraclito, Tesla, Confucio e ostracizzato come Galileo) lotta insieme alla turbata ma determinatissima dottoressa Aki, non solo per difendere la sconcertante verità che la Terra è cosa viva, Gaia per l'appunto - ma perché lui sa che al mondo ci sono Otto Spiriti che se scovati e messi insieme, pacificamente potranno rendere inoffensive le forze nemiche.

Così, mentre i militari ragionano e agiscono usando i tre neuroni-base, stile americani che esportano la democrazia, ecco che i politicanti non sanno a che santo votarsi ma solo a quale potere vendersi e visto che il Genaralone Hein (sempre incazzato come una biscia) c'ha pure il dono della parlantina, pensa bene di cospirare contro il Dottor SidAki e il Capitano che fa tanto macho; di terrorizzare e allisciarsi il Parlamento, e quindi di garantirsi l'utilizzo dell'arma finale: un super-mega-cannone-iper-fotonico-raggio-laserizzante-da-paura che spara dallo Spazio, talmente grosso che per riuscire a inquadrarlo intero hanno dovuto mettere una cinepresa sulla Luna. Ma il problema, come si sa dai tempi del Diluvio (anzi di napolitano che è di 100 anni prima) è che ... "occhio per occhio ti attacchi al cacchio" e fai più danni di quelli che non volevi procurare. Insomma, diveniva evidente che la soluzione non doveva implicare l'uso della forza, ma nonostante questa cosa venga ricordata in quindicimilioniottocentomilasettecento film, libri e favole, c'è sempre quel pirla che non legge, che non va al cinema e che la nonna non gli raccontava le favole perché voleva essere come la Montalcini.

Ce la faranno i nostri eroi a salvare la Terra? ... ma certo che sì, e senza che manchi alla fine il sacrificio topico che più topico non si può. Ma proprio topico eh.

 

The Spirits within

Cos'è l'anima, c'è un'anima in noi? ... anche il più scettico non può non essersele fatte queste domande nella sua vita e anche avesse trovato il "nulla" quale risposta, l'annosa, meravigliosa, nonché ingarbugliosa* questione, rimane, eccome... e non solo al cinema ... [*il termine è mio] e nonostante il film pecchi di svariate ridicolaggini e appaia come un bel minestrone, non significa che la storia, la regia e la direzione artistica non abbiano saputo far vibrare intelligentemente e sensibilmente non poche corde.

Messa da parte la "furbata" commerciale (che portò a un bel FLOP) per tirare al botteghino i videogiocatori di mezzo mondo...

... rimane che la "fantasia finale" c'è stata e prende nuova vita, si trasfigura oltre che in un monito alla razza umana, anche in un film dagli spunti interessantissimi su cosa è malattia, cosa guarigione. Ma andiamo per gradi.

 

Parlami di Me (primo e secondo livello)

Aki rimane infettata da un Phantom durante un esperimento di laboratorio, e il suo diventa un calvario dove, nell'abbandono alla coscienza ("dream within"), gli alieni cercano di comunicare qualcosa alla mente di lei. Il Dottor Sid le costruisce una "gabbia energetica" nel petto, che a fatica trattiene un male che cerca di divorarla e che, premendo un pulsante, lei può visualizzarlo come ologramma. Lo scienziato incompreso, che tiene ad Aki come a una figlia, invece di usare il Laser e/o un metodo chirurgico invasivo per distruggere l'infezione dei Phantom, preferisce isolarlo provvisoriamente (così come hanno isolato le città) in attesa di trovare tutti e otto gli Spiriti che, interagendo col suo, la liberino dal male. Amen

Quello che non ho detto prima della trama, per non doverlo suggerire di nuovo, è il concetto veramente azzeccato degli alieni che uccidono gli esseri umani, e come lo fanno? ... beh ... li "trapassano", basta che li attraversino, appunto come fossero dei fantasmi, come "energia negativa" e, facendo così, "strappano" via l'anima del malcapitato che ci lascia la pelle mentre il suo "corpo eterico" viene portato via. 

Trovo questo concetto, elaborato insieme a una filosofia della metafisica panteistica/olistica e non solo quella, un campione preciso di cosa può essere la morte del corpo di fisico e cosa possa significare la parola "malattia" per una vita che, prima di perdere il suo spirito, sente di lottare per il suo equilibrio. In questo processo si può ipotizzare il "male" come un'infezione di "energie fuori sincrono". 

 

I nostri spettri

Tra le tesi delle nuove medicine dove ho attinto informazioni e quello che io vivo delle mie esperienze (direi profonde) realizzo che quanto certi studi affermano, lo si possa qui precisamente parafrasare chiamando la malattia col suo vero nome: - processo di adattamento. Non solo, trovo deleterio dare per scontata e come valida una tesi specifica, poiché credo che nel mondo si stia risvegliando una precisa consapevolezza che racconta delle medesime cose con linguaggi diversi. A me ha permesso di allineare le percezioni, i sentori, i risultati e le informazione esterne, sino al punto di confermare l'idea che il corpo umano è composto da piani sottili, a loro volta equilibrati da schemi energetici. Quando i medesimi vengono a disallinearsi, ecco che si scatenano dei segnali d'allarme, dei richiami all'ordine, e dei sintomi precisi che solo da occhi inesperti come i nostri, possono essere visti come casuali e peggio che mai, come causa e non segnale ...

... dove a seconda della nostra consapevolezza, del nostro stato emotivo legato ai valori/disvalori/certezze che il contesto sociale/morale contribuisce a influenzare, si può ottenere la capacità di lavorare sulla nostra coscienza in senso metafisico/spirituale, e far sì di giungere con successo (se si è lavorato bene, se non è tardi) sul piano biologico. Trattasi di interazione tra schemi di energia.  

A valle di questi ragionamenti si pone questa esperienza cinematografica e quando dopo pochi anni rividi The Spirits Within comodamente a casa in DVD, saltai immediatamente il primo stadio di lettura dell'opera, quello superficiale, d'intrattenimento, inteso in una sceneggiatura di "film d'azione e fantomatico mistero" (direbbe Battiato) con la storia d'amore a fare da cardine e che porta a risolvere la contesa "tricco tracco trallalero" tra sempiterni buoni e cattivi. 

Poi si giunge al secondo livello tematico, quello che potremmo chiamare di stampo ecologico, ancora labirintico, dove la questione degli otto spiriti che possono rifugiarsi in diversi involucri, come una pianta, un pesce, una batteria, qualsiasi "cosa" (chi ha orecchie per intendere, intenda le virgolette) appare solo come escamotage per dare alla storia un sapore più intrigante ...

... e tutto appare tedioso, troppo cervellotico. Troppa carne al fuoco, tra spiriti, anime, alieni, visioni,  Gaia - la Terra che è un essere vivente  ... eccetera ... un minestrone dove il senso estetico prevale malamente su quello logico .... ma ...

 

Parlami di Te (terzo livello)

... ma se ci troviamo spostati sul piano metafisico del livello tematico, allora giunti al terzo stadio, il film ci porta nel discorso più importante e, forse, più bello. Quello dove trarre analogie con l'uomo, la malattia e il suo spirito. La storia, dove appariva dilatata/confusa, si rivela in quella che è la sintesi della ingarbugliosa questione.

I phantom sono sì "alieni", ma in realtà non lo sono più, bensì schemi di energia negativa; manifesti ai nostri "occhi" in seno e in ragione della loro memoria storico/ancestrale (quella che raccontano attraverso i sogni ad Aki - dalla coscienza alla Mente). Sono venuti da un pianeta lontano dove la distruzione, la guerra, il male [disarmonia] primeggiarono sino alla loro inevitabile apocalisse e così un pezzo di quel pianeta esploso, divenuto meteorite, giunse sulla Terra, precipitando e portando il male dentro Gaia.

 

The dream within (armonia)

Il super cannone (chiamato Zeus) armato dal Generale Hein in persona, si prepara a suonare la sua musica. Dallo Spazio, con precisione chirurgica individua il bersaglio e inizia a bombardare senza pietà. Il nemico radicato dentro la Terra incassa i tremendi colpi e tenta nuovi movimenti, mentre Hein non si rende conto che in questo modo lo rende più forte, più grande e, per giunta, facendo sì che si creino nuove entità dentro Gaia.

Senza dirvi come (guardatevi il film), la determinata dottoressa Aki guarirà il suo terribile male e porterà l'ottavo spirito con sé e lo donerà a Gaia grazie al sacrificio del capitano Grey, mettendo così fine a una stupida guerra. Vedremo l'energie risolversi nell'armonia, nella fantasia finale di un sogno magnifico che ci chiama da millenni e che crediamo ancora così lontano.