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...Abbiamo riportato la tirannia dalla porta di servizio…

Snowden (Id - 2016)


  • genere: Biografico
  • regia: Oliver Stone
  • interpreti: Melissa Leo, Joseph Gordon-Levitt, Zachary Quinto, Nicholas Cage
  • produzione: Endgame Entertainment

GIUDIZIO: Da non perdere

In due parole

Oliver Stone torna ai suoi tempi migliori, un grido di aiuto perchè le persone ritrovino la dignità e il coraggio di rialzare la testa. Per tutti quelli che ancora non sanno e per chi ha preferito dimenticare.

Recensione

Oliver Stone durante la sua carriera ha realizzato autentiche espressioni di grande cinema (JFK, Nato il 4 luglio…) e alcuni passi falsi piuttosto mediocri (World Trade Center, Alexander…). E' stato criticato talvolta arbitrariamente da schieramenti opposti (chi lo vedeva servo del sistema e chi, al contrario, lo giudicava come un ribelle), ma indubbiamente è un personaggio che si è spesso esposto in prima persona rischiando di suo: JFK ha avuto il merito di far riaprire, sotto la spinta del pubblico, le indagini su Kennedy e ha obbligato in tempi recenti la macchina della propaganda a rimettersi in moto producendo una quantità notevole di nuovi prodotti che raccontano la stessa storia riaffermando però la tesi del pazzo solitario. Le sue dichiarazioni su Israele inoltre, hanno sollevato un vespaio di polemiche obbligandolo a delle scuse pubbliche se voleva continuare a lavorare.

 

Sicuramente un personaggio contro ma anche controverso che però ha firmato opere importanti pur vivendo periodi altalenanti e avendo una sua ideologia ed esperienza di vita che è spesso finita nei suoi film.

 

Con la storia di Edward Snowden ritroviamo l'Oliver Stone migliore, quello in grado di colpire a fondo con un film importante quanto necessario. Torna l'Oliver Stone polemico, apertamente critico nei confronti del sistema che utilizza una delle storie più inquietanti e importanti degli ultimi anni che non è stata ben compresa da tutti nelle sue implicazioni. Ecco perché il film di Stone è importante: usando il mezzo cinematografico con la sua capacità di raggiungere il grande pubblico, realizza il suo pezzo di informazione facendo capire alle masse l'importanza e la gravità della vicenda di questo giovane hacker che in una profonda crisi etica decide di fare la cosa giusta anche se questo significa mettersi contro il proprio governo. Il film fa capire molto chiaramente che questo è ciò che dovrebbe fare ogni cittadino perché è il fondamento della costituzione americana.

 

Un segnale forte, senza mezzi termini, che Stone non ha paura di mostrare nel suo film. La sua tendenza a dipingere i protagonisti dei suoi film come autentici eroi spinti da profondi ideali, e che si battono contro un titano assumendosi enormi rischi e compromettendo la propria vita (vedi il Garrison di JFK o il Kovic di Nato il 4 Luglio), torna anche nella figura di Snowden. Che sia del tutto realistica o no questa immagine non è poi così importante perché gli eroi di Stone sono uomini che spesso cambiano idea rispetto al “prima”, hanno un risveglio di coscienza, comprendono che le cose sono diverse da come hanno sempre pensato, sono in conflitto.

 

Ciò che conta, è che nell'universo del cinema attuale americano che vuole normalizzare e far accettare l'orrore o l'inaccettabile, il film di Stone si piazza come argine andando a rinforzare con la sua natura di blockbuster, quei mattoni del cinema indipendente altrettanto importanti che però hanno una distribuzione limitata e quindi un impatto minore.

 

C'è da dire che l'uscita del film di Stone ha un tempismo forse inaspettato, perché nel momento in cui il mainstream americano sta dipingendo la Russia come il nuovo uomo nero a cui attribuire ogni nefandezza compresi i brogli elettorali, Snowden la mostra come l'unico paese in grado di ospitare un uomo che ha fatto la cosa giusta e che invece di essere premiato come un eroe in patria, è stato trattato come un criminale da eliminare.

 

In un momento di buio informativo dove molte persone probabilmente nemmeno conoscono la storia di Snowden o le implicazioni che porta con se, si tratta di un film necessario che può spingere molti a informarsi meglio o quantomeno invitarli a riflettere. Bravo Stone.

 

 

Doppiogioco

Ritratto di Calvero

Mi sono convinto che al buon Stone piaccia tenere i piedi in due scarpe. 

Il film sull'undici settembre che aveva fatto, deve essere stato il debito da pagare a Lor Signori - per riprendersi da quell'accozzaglia senza senso di ALEXANDER, quella volta deve essersi ritrovato in braghe di tela, e adesso si diverte a fare l'autore antisistema - un tanto al kilo.

Diciamo che mi è cascato sufficientemente sulle palle

Senza offesa per la tua recensione

Come ho scritto è decisamente

Ritratto di Il Proiezionista

Come ho scritto è decisamente un autore controverso. Fin dall'inizio, con Salvador ha mostrato di essere critico verso il governo, poi è andato a fasi alterne. Credo sia interessante ascoltare le sue idee direttamente dalla sua voce, nei commenti ai suoi film. Si intuisce una dualità di pensiero che forse fa parte di un uomo combattuto.

Gli ideali e i principi esposti in snowden sono semplici e diretti come in effetti lo è capire le implicazioni di una profilazione a tale livello. Tanto semplice che la maggior parte della gente sembra non capire affatto queste implicazioni e continua a utilizzare faccialibro, whattsapp, e la tecnologia in generale in modo sconsiderato e stupido.

Ecco perchè è un film interessante; invita alla riflessione, merce rara di questi tempi.

Credo poi che se anche ci ha rifilato non poche schifezze, non sia giusto etichettarlo. Alcune sue opere sono notevoli e questa rientra tra i suoi lavori migliori.

il problema della relatività

Ritratto di Calvero

Credo, come potrai intuire, che non ho problemi a ricoscere serenamente la logica e diciamo la saggezza del tuo discorso.

Quindi dov'è che prendo le distanze?

Le prendo in una visione d'insieme.

Infatti non nego di avergli messo un etichetta addosso. Un'etichetta che gli ho appiccicato con cattiveria, visto che è quello che penso. Questo perché questi comportamenti ambigui, che è il termine più preciso di uno quale "controverso", sono quelli che sviliscono e anche a volte vanificano ciò che di buono fa o ha fatto.

Il problema, come immagino tu ben sai, è che nel mondo comandano sempre i grandi numeri, perché è la maggiornaza, volente o nolente, con la sua Legge Universale incontrovertibile, che detta i pesi e le direzioni del mondo. I nostri discorsi sono di nicchia ...

... e, come dici bene, è proprio la sua doppia faccia (che detesto) intesa come forma mentis che fa sì che la gente rimanga più irretita da logiche Facebookiane da bimbominkia, piuttosto che logiche mature. 

Se Stone avesse creduto o credesse veramente nell'integrità e nelle logiche della verità, a quest'ora l'eco delle sue opere avrebbe colpito in modo diverso la coscienza collettiva. E invece cosa succede? Succede che comunque la sua iconografia si è diluita e, nella e per la massa, rimane debole - e la forza di un JFK è andata semplicemente a puttante, dopo quel film sull'11 Settembre, per intendersi. Ed è lui che ha distrutto questa forza. Ecco perché lo etichetto.

Perché quello che c'è di buono da prendere, come giustamente dici, proprio grazie a lui, sarà preso dai soliti pochi, dalla Nicchia che rimane sempre Nicchia. Per me rimane un doppiogiochista. Non riesco a inquadrarlo come controverso, mi spiace. Ho ben presente TUTTORA cos'era diventato per la coscienza collettiva STONE ai tempi di JFK e lui l'ha tradita. 

Semplicemente, né più né meno (non per la Nicchia) d'ora in poi, Stone sarà comunque considerato come la storiella del "AL LUPO AL LUPO!" ... ormai non è più credibile. Si è fottuto con le sue mani. Oppure: con le "sue" mani.

Se Stone avesse creduto o

Ritratto di Il Proiezionista

Se Stone avesse creduto o credesse veramente nell'integrità e nelle logiche della verità, a quest'ora l'eco delle sue opere avrebbe colpito in modo diverso la coscienza collettiva.

Questo se elevi Stone a simbolo e identifichi il suo lavoro con lui, un pò come succede con Kubrick la cui differenza però è che la sua opera è molto più mirata, ristretta e coerente; cosa che non avviene invece per, che so: Steven Spielberg la cui opera è vasta, multiforme e ingannevole.

e la forza di un JFK è andata semplicemente a puttante, dopo quel film sull'11 Settembre

Non sono daccordo, il fatto che Stone abbia girato delle vaccate non bolla automaticamente tutti i suoi film come tali o toglie forza a quelli buoni. Altrimenti rientriamo nella classica fallacia ad personam.

A prescindere dal personaggo Stone, dalla sua ambiguità, dalle opere mediocri, JFK resta un film di notevole levatura su molteplici fronti.

Credo sia necessario valutare l'opera singolarmente come accade per questo snowden che ho avvicinato con sospetto essendo io stesso prevenuto. Ciò che mi è piaciuto di questo film è la semplicità diretta con cui fa passare il significato e le implicazioni del caso snowden che, come si è visto in questi anni, non sono state poi così scontate per tutti.

Non aggiunge riflessioni politiche, messaggi distorti, opinioni personali... Rende palese un fatto: quando ti permetti di profilare le persone a quel modo, hai un potere immenso e ingiustificato su di loro, e non ne hai il diritto nè come governo, nè come azienda, nè come nulla, punto.

E dato che c'è sempre l'imbecille incapace di ragionare che dice: "tanto io non ho niente da nascondere", il film ti fa vedere perfettamente come si usa, manipola, incastra, qualsiasi persona.

Se il film lo avesse fatto Pinco Pallino, lo avrei ritenuto della stessa importanza; cinematograficamente non credo sia il miglior lavoro di Stone, ma meglio uno esperto come lui che magari uno Spielberg che ci avrebbe sicuramente infilato messaggi trasversali da ogni parte.

Non so

Ritratto di Calvero

Citazione:
Non sono daccordo, il fatto che Stone abbia girato delle vaccate non bolla automaticamente tutti i suoi film come tali o toglie forza a quelli buoni. Altrimenti rientriamo nella classica fallacia ad personam.

C'è un punto di disaccordo. Probabile anche che non mi sappia spiegare bene.

La vedo diversamente. 

Quando tu dici "non toglie forza a quelli buoni", per me invece la toglie, eccome. Ma in che senso? Provo di nuovo a spiegarlo:

Al film in sé, certo che non toglie forza. Ma la coscienza collettiva ha una sua visione d'insieme a riguardo della consapevolezza e di come questa viene nutrita e/o traviata.

Per fare un esempio - per assurdo - e volutamente esasperato, magari in modo da cogliere prima il senso di ciò che intendo, se un autore famoso e iconografico che scrive favole per bambini meravigliose, a un certo punto della sua carriera viene coinvolto in uno scandalo per pedofilia, le sue favole subiranno incontrovertibilmente una rilettura e la sua immagine - non personale - bensì artistica e di autorevolezza e di pensiero, verrebbe riconfiugurata/rideterminata nella coscienza collettiva; la sua autorevolezza ridimensionata. Poco conterà che diverse favole erano realmente dei capolavori ed educative, scritte certamente in momenti liberi da morbosità eccetera ... ma ormai il suo lavoro, per la massa stiamo parlando, è fottuto. Non se ne esce.

Ripeto, ho esasperato il parallelo, ma il senso rimane.

Se Stone non avesse fatto quei film insulsi, sai cosa? Adesso questo SNOWDEN avrebbe avuto un altro impatto. Forse addirittura non sarebbe riuscito a farlo. Perché la sua carica sovversiva e veritiera usata nei confronti di quella parte di sitema corrotto, sarebbe stata ancora carica di energia cinetica passata - e i suoi film sarebbero stati attesi - sempre dalla massa - con un altro spirito.

Non c'è nessun rischio di fallacia ad personam, quello che tu sostieni è vero, ma si defila e si circoscrive alla nicchia, e la nicchia non è quella che conta e fa la differenza. 

Nulla vietava a Stone di fare altri film "più o meno" mediocri, chi dice nulla, fossero stati anche commedie romantiche o film demenziali, non è questo il punto. Ma una volta che fai un film dalle IMMANI CONNOTAZIONI POLITICHE come l'Undici Settembre - allora lì dici veramente chi sei e se portavi o meno una maschera. La gente, ahimé, per quanto rimbambita, non è scema, se pur ignorante.

Snowden può avere tutte le ragioni che spieghi e che illustri, e certamente non ti sbagli.

Ma qui siamo nel campo de "La fritatta è fatta" e non de "La fallacia ad personam".

Non so, ma non riesco a trovare informazioni che incrinino la mia tesi.

 

Spezziamo una lancia

Non ho visto Snowden, 

Spezziamo una lancia

Non ho visto Snowden

Spezziamo una lancia

Non ho visto Snowden, ma lo farò presto, ed il mio intervento è solo per spezzare una lancia a favore di un regista, Oliver Stone, che negli anni non si è mai  allineato ed ha sempre proposto film che andavano contro l'establishment e portavano a galla problematiche rognose. Qualche esempio: la trilogia sul Vietnam (Platoon, Nato il 4 luglio e Tra cielo e Terra) e poi Salvador, Wall Street, JKF, Natural Born Killers, Nixon, Ogni maledetta domenica e altri. Condannarlo per l'unico flop della sua carriera (Alexander) mi sembra davvero da ingrati quando al giorno d'oggi ci sono fior di registi che furono che non fanno altro che girare mezzi flop ed essere osannati dalla critica. 

WTC invece è un film che va preso con le pinze e non è assolutamente da considerarsi allineato. In un periodo in cui inziavano ad uscire le teorie alternative a pieno ritmo, Stone ha fatto semplicemente una scelta: sentirsi americano e basta. E così ha semplicemente raccontato la storia delle operazioni di salvataggio e mettendo semplicemente in risalto il sacrificio di uomini e donne che persero la vita nella tragedia . Infatti nel film non si fa menzione di teorie esplicite pro o contro Governo. Anzi, in alcuni dialoghi fa dire a chi vive le prime impressioni che forse non si tratta di aerei commerciali. E se si ascoltano con attenzione alcuni dialoghi emergono comunque critiche contro la gestione dell'immediato post 11/9 ma anche un sentito riconoscimento a quegli uomini e  donne che in quei giorni cercarono, a rischio della loro salute, di aiutare altri esseri umani.

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