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Baldie Barbie

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"Bald is Beautiful": Pelata è bello.

Quello che si vuole analizzare in questa affermazione che viene dagli USA, dove è nato un caso interessante riguardo il “politicamente corretto”, si relaziona ad una questione più che delicata. Riguarda i tumori che colpiscono le bambine e uno dei giocattoli più famosi al mondo:

«Parola dell’icona di bellezza per eccellenza per il mondo delle bambine: la Barbie. La splendida bambola dalla folta chioma, che le piccole di decine di generazioni hanno spazzolato per ore e ore, adesso è completamente calva. La Mattel ha infatti deciso di realizzare un esemplare di Barbie senza capelli. L’iniziativa è nata a supporto di una campagna che è stata voluta da delle mamme (e promossa tramite Facebook) per aiutare le piccole che stanno combattendo contro il cancro o che sono colpite da alopecia. Una pagina, quella sul Social Network, che vanta già oltre 150mila "mi piace".»

A rincarare la dose di questo “politicamente corretto” ci pensa il sempreverde Vaticano, così da un altra notizia è possibile apprendere che:

«l’Osservatore Romano si occupa di Barbie e dalla prima pagina del suo quotidiano il 18 agosto ha chiesto di mettere in commercio il modello senza capelli, reduce dalla chemioterapia. La Barbie pelata al momento viene distribuita dalla Mattel nei reparti di oncologia infantile di alcuni ospedali americani. Un’iniziativa più che lodevole, sottolinea l’Osservatore Romano, chiedendo perché questa bambola non venga messa in commercio. »

Ora il perché non sia stata messa in commercio (almeno per quel che ci è dato di sapere sin d’ora) non è precisamente chiaro.  Una motivazione recita così: -

"Dopo una serie di riflessioni, abbiamo deciso di non vendere queste bambole nei negozi. Ci è sembrato più opportuno affidarle direttamente nelle mani dei bambini che più di tutti possono beneficiare di questa esperienza di gioco”.

Credo che sia una motivazione valida in sé.

Quel che invece lascia perplessi è il fatto che si voglia spingere in maniera ossessiva per trasformare qualcosa di corretto in superficie in qualcosa che suona ipocrita alle basi. A sublimare queste intenzioni c’è un modello psicologico che vorrebbe vedere la bambola Barbie crescere, divenire adulta. Insomma quell’icona "perfettina perfettina" che è sempre stata colpevolizzata di essere un modello effimero e deleterio, miraggio di una bellezza irraggiungibile ai più, adesso vorrebbe essere pilotato cogliendo l'opportunità miserevole di sfruttare una vicenda di forte impatto emotivo in nome di bambini che soffrono, ma per conto di un modello psicologico falso e distante dalla realtà.

Da una parte noi non possiamo fare il processo alle intenzioni e sapere se alla Mattel siano stati sinceri, poiché è evidente che mettere in commercio una simile Barbie potrebbe pregiudicare le vendite. La “Barbie pelata” sarebbe insieme alle altre, lì, sugli scaffali, desiderio e appannaggio in bella vista per la gran parte delle bambine sane che, messe di fronte a questa scelta, ne potrebbero essere turbate e, magari, i profitti della Mattel calare pesantemente.

Chissà.

Se la Mattel si limitasse a distribuirla negli ospedali, allora si avrebbe una buona pubblicità senza compromettere il mercato ufficiale. Non ci vuole molto a capirlo. D'altro canto, invece, c’è una palla al balzo colta al volo, in nome di quell'ennesimo "politicamente corretto" che vuole trasformare il giocattolo in qualcosa che riguarda una tragica rassegnazione, però bella e curata in tutti i particolari.

Questa è una posizione ipocrita poiché, anche se prendessimo atto che la “bambola Barbie” rappresenti quella diabolica immagine falsata della bellezza, non è certo facendola pelata che la si trasforma in un messaggio cristiano. Quindi quel “diversamente bella”, e' utile a mentirci addosso, fermo restando che sarà sempre la “bellezza a tutti i costi” ad essere il valore indottrinato, il mantra da perseguire.

La “Barbie pelata” non ha ugualmente un richiamo preciso? ... le bambine malate in essa colgono i segnali fondamentali che in realtà non sono cambiati: ambire ad una determinata bellezza eterea e modellata su fisionomie perfette. Allora adesso, non per essere cinici e volgari, ma per comprendere una questione di principio: - perché non mettiamo in gioco un museo degli orrori con bambole bellissime a cui si staccano lembi di pelle e perdono i denti rilasciando un liquido rossastro ... o magari bambole che si auto-decompongono per ricordare ai bambini che non siamo immortali?

In realtà siamo di fronte agli ennesimi giochi commerciali ed agli omologanti perbenismi.

I bambini hanno bisogno d’amore e, soprattutto, di non essere presi per il culo, poiché è proprio una “Barbie pelata” a dire che li si vuole categorizzare, etichettare e omologare in deliri e ossessioni che, in realtà, sono i giochi preferiti degli adulti.

 

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La vera ragione per queste operazioni.

Ritratto di Pike Bishop

Mi sento autorizzato (dal mio buonsenso, che non e' a prova di errore, ma non sbaglia mai di tanto) a proclamare che la vera ragione di questi equilibrismi propagandistici e', che sia conscia (come credo) o no, l'agenda di normalizzazione di una procedura medica (l'avvelenamento del corpo per uccidere il cancro) che ha dato grandi soddisfazioni a Big Pharma (e un po' meno agli avvelenati) e che se viene esaminata con soli due minuti di distacco dalla stessa propaganda e con l'uso del comune buon senso, si rivela per quello che e': un sistema per uccidere persone che non si riesce a curare, e nell'ucciderle a loro richiesta - essendo la disperazione il grimaldello dell'industria farmaceutica buono per tutte le stagioni - fare una vagonata di soldi.

Inoltre, avvelenare la popolazione puo' essere un procedimento selettivo, in questo caso: nulla vieta che alcuni medici dei VIP non li sottopongano al trattamento.  Non sottoporsi al trattamento, al peggio, ritarda la morte del soggetto e, nell'ipotesi migliore, il soggetto potrebbe essere stazionario per lungo tempo o persino guarire per motivi sconosciuti.

La cosa principale e' convincere la gente (e soprattutto i governi) a comprare un costosissimo trattamento, costosissimo da comprare, non da prodursi.  I potenziali clienti di questo trattamento assimilabile all'Olio di Serpente o ai trattamenti medievali per la cura della peste sarebbero clienti persi comunque, cosi' non importa se sopravvivano o meno.

Per convincere della bonta' del trattamento lo si deve spacciare per "normale" e "normali" debbono essere anche gli effetti secondari.

In questo senso la situazione e' peggiore che nel medioevo, dove la normalita' era non curarsi e non morire per le cure, di prezzo proibitivo ai piu', ma per le malattie: le cure medievali erano vendute come "eccezionali" perche' i governi non avevano la potenza sufficiente per mantenere tutti i parassiti che mantengono oggi con i soldi dei rapinati contribuenti.  

Abbiamo gia' visto medici vendere trattamenti assolutamente non necessari da alcun punto di vista trasformandoli da medici ad ideologici.  Oggi come oggi avere parti anatomiche gonfiate con la plastica e' "normale".  La Barbie, in questo senso e' una delle testimonial piu' poderose della bellezza di plastica, che ha fatto fare miliardi a medici che anche loro hanno fatto il famoso giuramento ma che , come tutti gli spergiuri, accampano scuse ignobili per il loro tradimento.

Un testimonial cosi' eccelso e stabilito nella psiche collettiva, perche' non usarlo per altro procedimenti chirurgici o farmacologi?

Gia' prevedo la Barbie con il set per la vaccinazione (!!!) contro il tumore della cervice...

l'ignoranza dei "vecchi"

Ritratto di Calvero

Contributo preciso. Anzi, sarebbe questo il nucleo del Topic; quello dei moventi dalla propaganda di una medicina assassina. Moventi che hanno dato forma al gioco ipocrita in discussione e una risposta importante al "cui prodest" di questa faccenda.

Quando ho scritto l'articolo mi sono domandato di come scendere nel discorso che ha fatto Pike, ed essendo una notizia che ha scosso i miei nervi, ero e sono troppo arrabbiato per non dare voce a qualcosa che non si muovesse soprattutto in senso psicologico, quindi meno da una visione dall'alto e più nella parte dei bambini. Quando ne ho parlato con mio padre, così al volo, a tavola, mio padre che è una persona terra terra, ma veramente terra terra, mi ha detto semplicemente: - ma come può una bambina dire a a sé stessa, al proprio corpo "tu puoi guarire" se un gioco le dice che deve accettare che lei così è sana?  -

.. ecco, sono conscio che questo è un concetto difficile da spiegare, poiché può riguardare anche un discorso dai confini indefinibili, che toccano Paracelso, ma anche Hamer, e noi [credo] dovremmo sapere cosa può fare la volontà, cosa l'amore; cosa può scavalcare montagne; il nostro metabolismo è un complesso gioco di equilibri ove la psiche e i sentimenti hanno un'importanza VITALE ...

.. un importanza che è figlia di un Dio minore in medicina, dove lo stesso "effetto placebo", soltano ora lo si sta considerando con intelligenza, e per dirne una tra le molte da discutere.

Cosa voglio dire? voglio dire che l'intervento di Pike ha messo in luce la corruzione della nostra umanità, tele-guidata da un meccansimo a cascata, che impone dall'alto alla Mafia della medicina di fare i propri interessi e, come in questo caso, a percorrere anche il gioco della "carità e della solidarietà" manipolata obliquamente attraverso le suggestioni, suggestioni che inevitabilmente non possono che funzionare se non attraverso la legittimazione del politically correct.

La domanda che mi pongo è questa:

- denunciarne l'ipocrisia "a Valle" in queste vicende e mettere in luce la spietatezza delle cure ufficiali al cancro, quelle che sono imposte "a monte", come può essere corroborante per un risveglio delle coscienze?

Io dico che se questa forma di propaganda attecchisce è anche perché siamo disumanizzati, il bambino è sempre più un feticcio e una speranza che vendichi le nostre frustrazioni. Non un uomo. In ordine a questa prassi bugiarda nobilitata nello Status Quo, noi si riesce (e pure con convinzione!) a cadere in ogni tranello che vuole vedere i nostri figli uguali, sempre uguali a qualcosa, a ciò che si è deciso sia bello, valido e in linea al mondo artificiale che ci circonda.

Oltre a rifiutare il Sistema, combattere le bugie, bisognerebbe avere la forza di non illudere nessuno (figuriamoci i figli) che nell'esistenza il brutto, il malato, siano parificabili ad altro. Perché siamo noi a decretare quale forza può nascere da una rivoluzione, allevare una progenie di menti che adorano l'uguaglianza, uguale a predicare un concetto contro-natura. Oltre a combattere la bugia, bisogna difendere la nostra natura imperfetta; dall'accettare la morte a sapere che essere belli non è per tutti e che non è tutto (apriti cielo adesso, e qui si apre un altro discorso).

LA disumanizzazione come rafforzativo. Questo è orwell.

Noi, messi nella condizione di non poter ancora combattere mostri come "Big Pharma", dovremmo comunque combattere per difendere la nostra Natura nel piccolo, anche nell'educazione, dimostrandoci e dimostrando che non siamo di plastica e mai potremmo esserlo, pelati o meno.

Half of the people can be

Ritratto di Pike Bishop

Half of the people can be part right all of the time,
and some of the people can be all right part of the time,
but all of the people can't be all right all of the time.

Bob Dylan

 

Calvero:

sapere che essere belli non è per tutti e che non è tutto

Essere belli E' per tutti.  Come diceva il compianto Terence McKenna (a braccio da come me lo ricordo, da "Apprezzare l'immaginazione" un corso di conferenze del 1997):

Se non sei figo, fai di tutto per ottenere di essere figo, con patacche, comprando occhiali da sole da 3500 dollari e facendoti tatuaggi e, sapete di cosa parlo... ma non si puo' veramente fare finta di essere figo.  Il motore del marketing e' studiato per farvi credere che si puo' copiare.  Non so se sono figo o no, ma sono incredibilmente resistente ad ogni sforzo per farmi pensare che sono uno sfigato. LOL. In altre parole... non funziona avere come risposta sempre il consumismo. Sapete, io non uso il profumo giusto, non indosso i capi di vestiario di stilisti italiani, non mi incollo in faccia la smorfia da figo.  Tutte queste cose sono vendute come la soluzione per sembrare figo.  Cosi' si ottiene una cultura di scimmie ignoranti che tutti scimmiottano l'essere fighi,  ma,  ovviamente se uno e' figo e' perche' e' diverso da tutti quegli altri scimmiotti.

Se per essere belli si intende somigliare obbligatoriamente ad un modello proposto dall'alto, no, non e' per tutti.

Ma quello non e' essere bello, e' scimmiottare qualcuno che non sei tu. Essere bello, e' per dirla come McKenna (che esteticamente era bizzarro quanto un Lepricano) resistere a qualsiasi sforzo per pensarsi sfigato.  E' ottenibile praticamente da chiunque non abbia delle tare genetiche e spesso anche da loro. Come dice il Vate non puoi piacere a tutti tutte le volte, ma chi se ne frega....

 

bisogna difendere la nostra natura imperfetta;

La nostra natura e' perfetta: imperfetta e' la nostra mente, la nostra cultura e la nostre incomprensione: bene e male, brutto e bello sono POLARITA', come Yin e Yang e l'una non puo' esistere senza l'altra come non si potrebbe essere sani senza la malattia e non puo' esistere buio senza luce eccetera.

 

 
 

Perfezione

Ritratto di incredulo

Pike Bishop

Citazione:
La nostra natura e' perfetta: imperfetta e' la nostra mente, la nostra cultura e la nostre incomprensione: bene e male, brutto e bello sono POLARITA', come Yin e Yang e l'una non puo' esistere senza l'altra come non si potrebbe essere sani senza la malattia e non puo' esistere buio senza luce eccetera.

Quoto.

La nostra Natura è perfetta perchè non siamo STATI NOI a deciderla.

Con la nostra MENTE cerchiamo di DECIDERLA, ci cambiamo il naso, il seno, gli zigomi con la chirurgia estetica per DECIDERE di ESSERE perfetti.

Ma alla lunga sembriamo tutte bambole come Barbie e Ken, tutti FINTI E BRUTTI.

Le persone più BELLE le vedi nei luoghi più poveri del mondo, dove la Vita si svolge ancora con ritmi più UMANI.

Sono belle perchè sono VERE, sono NATURALI, sono VIVE.

Non sono ancora stati trasformati in zombi dal FALSO progresso.

L'ideale della MENTE, quell'ideale che cerchiamo di raggiungere INCURANTI di COSA SIAMO è imperfetto, noi SIAMO perfetti.

"Ama e fai ciò che vuoi"

"non" è così

Ritratto di Calvero

Non ci siamo. 

Non mi so spiegare, questo è sicuro, ma so del percorso che ho sempre difeso. In realtà quel che dici, io (a meno di aver confuso veramente tutto) lo difendo da prima di iscrivermi addirittura su LC, e forse stiamo parlando a livelli diversi.

Se qui stiamo parlando di "Barbie", di cosa vedono i bambini e di un mondo messo in discussione da queste prospettive non posso che rimanere coi piedi per terra. Evidentemente è un problema mio nel non saper approfondire.

Essere belli, mi spiace, non è per tutti. Sbaglio nelle premesse? può darsi... ma non torno indietro di un passo se questa è la contro-argomentazione, almeno finché non sento di esserci compresi a dovere.

La preservazione della specie, questo è quello che sostengo, vuole la scelta di un compagno e di una compagna attraverso dei parametri e dei feedback emozionali-fisico-chimico-visivi  verso (e da) un altro essere della nostra specie. Allora, esempio: - anche il gusto è un programma che propone segnali elettrici per il cervello, non solo al fine di riconoscere tra cibo e cibo; saperlo distinguere, intuirne, quando il caso, la pericolosità, ma anche rendere accettabile quella che sarebbe una neutrale (quindi non appagante) e informe poltiglia salivata che se osservata e privata di piacevolezze "elettriche", non sarebbe così distante da rigurgiti inaspettati;

- la frutta stessa, magari, "si" propone gustosa affinché assolva alla sua funzione: il creato è comunque in competizione tra sé e il resto del creato stesso. Piaccia o meno. Lo fanno gli animali in amore ma anche non lo fanno visivamente ma con degli atteggiamenti, magari le corna più ---> belle <--- di un Cervo, sono l'elemento distintivo per cui la femmina ne sia naturalmente attrata. Gli esempi, passando pure per l'inflazionato Pavone, sono quasi infiniti. Noi non siamo da meno. Anzi da "peggio" .. e in che senso "peggio" e con le virgolette?

.. nel senso che non abbiamo una coda da aprire a ventaglio, ma abbiamo una costituzione, una presenza, un viso, due spalle, un tipo di scheletro piuttosto che un altro, una muscolatura, una camminata e via, anche qui, quasi all'infinito con strutture e strutture..

.. volente o nolente è una determinata armonia a decretare cosa è bello, cosa non lo sia. Il fatto che una scelta poi possa ricadare distante da questi parametri è appunto perché come esseri più evoluti nel regno animale, vogliamo dare altre priorità che posano magari, per dirne altre, su retaggi culturali o di Potere.

La Barbie è un oggetto morboso perché omologa, perché ingoia la pubertà, perché è sempre ossessivamente ciclica nelle sue fattezze, perché è vitrea, perché esente da ogni tipo di umano "sudore".. ma non perché non sia bella. Non possiamo mentirci addosso e far finta di non riconoscere la bellezza armoniosa in taluni e in altri no. Anche questo è un programma competitivo previsto in natura. Non lo dico io.

Le regole dell'attrazione invece, sono ben altra cosa. E di questo credo che qui si stiano confondeno un po le cose. Ma non ci sarà infante, adolescente, uomo/donna che non potrà sottrarsi ad essere un oggetto fisico formato in una determinata armonia che subisca il giudizio visivo altrui e che la bellezza ne è la primaria manifestazione. 

Mi spiace, ma gli scorfani esistono, le ragazze brutte esistono. E per loro può essere un problema. Ora, che questo problema lo si comprenda e lo si disinquini da tutto ciò che di spurio contamina le nostre vite è una questione di consapevolezza. Di amore.

Tornando al discorso, per capirsi meglio, mi cito da solo da una discussione avuta con Pyter: -

Citazione:
Anche Pike lo dice [che siamo perfetti]. Io non lo dico, per me il punto è che la perfezione non esiste; esiste in quanto qualcosa è giusto sia così, sia tale, fosse un mondo, fosse un individuo: giustamente naturale. Perciò io potrei dire che è imperfetto [l'uomo] intendendo che la perfezione mai è esistita, forse addirittura la perfezione è l'unico termine che non può avere un'univoca accezione e nonostante questo ne dovrebbe avere una soltanto.

Indi, posso dire di essere d'accordo valutato come Massimo Sistema (e non è poco mi pare), e mi sono espresso male. Se mi sono espresso male, chiedo scusa.

La Natura -  - è perfetta se non fosse per quei costrutti mentali di cui parli e ne inficiano la purezza. MA è in nome di quanto sia omnicomprensiva la Natura, che non ci è concesso esimerci dal TUTTO; e dal far finta di non sapere che la bellezza è un programma inequivocabile per assicurare la specie secondo parametri ineluttabili e competitivi. Non abbisogna essere chissà che scienziati per prendere atto che la bellezza è in linea con l'armonia e che l'armonia è manifestazione di efficienza e salute. Cose colte dall'inconscio del sesso opposto e sempre lo saranno.

 

Culture is NOT your friend, folks...

Ritratto di Pike Bishop

... per tirare in ballo ancora il vecchio McKenna.

Quello che Calvero sta dicendo sulla bellezza, la selezione sessuale e l'attrazione sono risultati culturali.

Gli scorfani esistono, ma se non fossimo in presenza di una cultura monogamica e con precisi dettami estetici che derivano da "acidita' digestive" di riflusso gastrico della cultura dei primati (dalla quale probabilmente per un certo periodo ci eravamo distaccati cominciando ad essere pienamente umani e non scimmiotti come lo siamo ora) non avrebbero un problema estetico, o anche se lo avessero non influirebbe sulla loro vita di sessuale e sociale.

Ancora oggi, non e' che ce l'abbiano, in fondo: gli scorfani si sposano praticamente sempre e i ragazzi non infarciditi con la cultura hanno sempre avuto il mito della "brutta ma bbona" che al dunque e' molto piu' affascinante della bellona alla moda, attraente in genere solo da una certa distanza ma che ad un'analisi piu' ravvicinata e' quasi sempre attraente come un'artrosi cervicale.

Inoltre una delle manifestazioni tipiche dell'innamoramento e' lo scambiare lo scorfano di turno per una bellona (l'amore e' cieco, si dice) perche' la cultura vuole che non si ammetta che ci piaccia quel che ci piace ma che ci piaccia quel che ci hanno imposto debba piacere.

Chiaramente, per la femmina, la quale inconsciamente seleziona il compagno anche in vista di una possibile prole, avere un fisico atletico alto e robusto e' fonte di attrattiva sessuale, ma il piu' delle volte non conta granche' nella scelta di un compagno. Per quanto riguarda i maschi, spesso l'unica discriminante e' che la femmina respiri, o almeno abbia una pulsazione, o che sia ancora calda (sto scherzando, naturalmente!!!!!!!!).

Il fatto e' che l'ossessione per la discendenza patrilineare della prole e percio' la soverchia importanza di un certo canone di bellezza NON SONO TIPICHE DELL'ESSERE UMANO, ma di specie che si comportano in maniera diversa, specie per cui l'intelletto e la capacita' di sfornare novita' non sono cosi' importanti come per noi. Per noi, invece, SI STANNO DIMOSTRANDO UN PRECISO SVANTAGGIO. Basti vedere quanti bimbominkia stiamo sfornando.

La condizione naturale dell'essere umano e' NON-MONOGAMICA e TRIBALE. Il sesso abbastanza casuale all'interno della tribu', e se non lo fosse abbastanza apposite cerimonie per decine di migliaia di anni hanno assicurato la varieta' genetica attraverso orgie sacre a cui tutti partecipavano. Chiaramente a nessuno fregava di meno di chi fosse figlio di chi, e l'eredita' non esisteva. ALLORA LA GENTE ERA PIENAMENTE UMANA.

Ora, in questa cultura monogamica e omologante siamo scimmiotti.

E mi dispiace per Calvero, ma queste idee sull'attrazione e sulla bellezza sono frutto della cultura scimmiottesca. Basta rendersene conto e scompaiono.

condizionale

Ritratto di Calvero

Sono contento che ti dispiaccia, poiché intende che mi vedi su una cattiva strada ma che non la merito  .. o giù di lì, insomma :-)

Spero di cuore tu abbia ragione, poiché significherebbe molto al fine di prendere coscienza di un mondo che potrebbe essere (prima o poi) ancora migliore di quel che già si spera.

Comprendo molto bene quel che hai detto, quindi il - MA - che io metto, lo metto come ogni mio - MA - e non per orgoglio, bensì per quel che ho maturato quindi, anche se indimostrabile, con la cognizione di causa delle mie riflessioni, che sono mie e non di un qualche libro (giusto per precisare).

Quindi vorre sentirla viva questa giustezza, in me. Così come sento tutte le altre finché le considero tali. E qui mi mancano ancora dei segnali, anche a me dispiace e in caso sarei pronto a dire un - mi sbaglio - senza timori. L'opinione è per me comunque una conquista, non la conquistassi non potrei difenderla. 

I conti non mi tornano. Ogni giorno nella mia vita studio le persone, di ogni età, di ogni sesso, me compreso, mi è inevitabile, è più forte di me (sono nato con questa cosa) e a me sono giunti segnali che mi dicono come la fisionomia umana sia sottoposta ad un eterno scandaglio e scansione [in primis inconscie] e anche, con un altra immagine, fatta oggetto come uno stato solido lo è per un pipistrello quando al ritorno dei suoi ultrasuoni definisce la realtà che potrebbe incontrare.

Questo lo dico anche perché, parlando con le persone, e sfruttandole in maniera che si potrebbe dire cinica (sono un po stronzo) noto tutte quelle discrepanze che il loro linguaggio mette in mostra tra quello che dicono/desiderano [cultura] e quello che sentono o da cui sono richiamate [essenza]. I risultati, i miei risultati (per l'amor di Dio, ma questi posso dirli onesti) collimano nelle due fasi proporzionatamente in ogni contesto. Già per dire, da un paesello come il mio alla città di provincia più distante la - cultura - cambia nel contesto e - l'essenza - è immutata. Ma anche quella cultura che cambia segue una medesima forza, cioè le bugie del contesto in cui vivono, cioè il modo di lasciarsi influenzare. 

Il punto è che è la gioventù a dover dire chi saremmo. Quel che sarà è appunto quel che sarà, viene dopo. Ed è soltanto la gioventù a non tornare. Ed è qui, in gioventù, che l'uomo/donna sono "prigionieri" della bellezza cosi come la stiamo analizzando. Il fatto comunque, che come dici ...

Citazione:
...gli scorfani si sposano praticamente sempre e i ragazzi non infarciditi con la cultura hanno sempre avuto il mito della "brutta ma bbona" che al dunque e' molto piu' affascinante della bellona alla moda, attraente in genere solo da una certa distanza ma che ad un'analisi piu' ravvicinata e' quasi sempre attraente come un'artrosi cervicale.

... è una maturazione che ha fatto seguito al passaggio in cui il posto nella nostra "Tribù" ha dovuto subire angherie o gratificazioni in base alla scansione di cui prima. Ci è inevitabile. Poiché è precisamente naturale che la Natura, appunto, faccia affidamento alla lettura del corpo quando ancora è conscia del fatto che il periodo della gioventù non può veridicamente analizzare/filtrare qualsiasi tipo problema potesse incontrare, in gioventù non si è pronti alle analisi. La Natura non perde tempo. In quanto lo considera attraverso il potenziale organico/fisiologico di ogni creatura... 

.. di qui il tempo di una farfalla non sarà il nostro.

Il nostro potenziale è nella gioventù, così non fosse, non  vi sarebbe il primo fascismo assoluto: la scuola. 

Indi tornando alla barbie, è proprio in ragione di ciò che la propaganda ragiona e si impone su COME l'uomo/donna giovane osservano la realtà. Attraverso la ---> bellezza <--- della fisionomia in primis. Cioè il contatto del primo tipo dell'uomo con la sua esigenza di portare avanti la Vita e di conoscere "tastare" gli organismi simili che lo circondano.

Citazione:
Chiaramente, per la femmina, la quale inconsciamente seleziona il compagno anche in vista di una possibile prole, avere un fisico atletico alto e robusto e' fonte di attrattiva sessuale, ma il piu' delle volte non conta granche' nella scelta di un compagno.

Non conta un granché, vero, ma ormai tutte le "frittate" sono fatte. Il rapporto con il proprio corpo e il giudizio altrui ha passato lo stadio di cui ti ho parlato. Poco conta chi prima chi dopo. Ricordo precisamente come non ero bello e come comunque la mia struttura/fisionomia abbia tuttora dei precisi riscontri/feedback all'occhio della donna come della ragazza. L'esistenza è un continuum ma con determinati imprinting voluti dalla natura. Quel che si risolve a seguire, non toglie nulla a questa esigenza di bellezza che trovo primigenia.

Citazione:
... l'ossessione per la discendenza patrilineare della prole e percio' la soverchia importanza di un certo canone di bellezza NON SONO TIPICHE DELL'ESSERE UMANO, ma di specie che si comportano in maniera diversa, specie per cui l'intelletto e la capacita' di sfornare novita' non sono cosi' importanti come per noi. Per noi, invece, SI STANNO DIMOSTRANDO UN PRECISO SVANTAGGIO. Basti vedere quanti bimbominkia stiamo sfornando.

Infatti Pike, per me la natura non è perfetta come la vuoi intendere. Il protocollo fa quel che può, non è "un Dio" ominscente. Lavora diciamo di principio, secondo il potenziale intrinseco del Creato.

Citazione:
Il sesso abbastanza casuale all'interno della tribu', e se non lo fosse abbastanza apposite cerimonie per decine di migliaia di anni hanno assicurato la varieta' genetica attraverso orgie sacre a cui tutti partecipavano. Chiaramente a nessuno fregava di meno di chi fosse figlio di chi, e l'eredita' non esisteva. ALLORA LA GENTE ERA PIENAMENTE UMANA.

Mi ricorda il discorso (che condivido) di Kevin spacey in K-PAX che fece allo psicologo che lo esaminava (Spacey sosteneva di venire da un altro mondo), e lui dimostrava in poche parole lo stupido senso del possesso che ci ossesionava e la libertà di concepire la Vita secondo la gioia di viverla e condividerla senza ambire a chissà quale modello.

Tu reputi così certo che le preferenze non avessero influenze in sé della bellezza? Non so come dirlo, ma è "troppo" in linea con l'essenza della natura quel che ho riscontrato. Credo sia più probabile che le tribù se ne fottessero altamente degli Status.

Permetti, ma non comprendo, quando dici che "non è tribale" cosa intendi, se poi le tribù sarebbero la dimostrazione dell'originale che ci appartiene.

finito di editare h10,40

Ci sarebbe da dire moltissimo

Ritratto di Music-Band

Ci sarebbe da dire moltissimo sul tuo articolo Calvero, ma come ho detto dall'altra parte mi sento soverchiato da tanto ben di dio apparso tutto di colpo sul portico e in questo caso credo che abbia già detto molto pike.

Vorrei soltanto fare un'annotazione sul concetto di bellezza, anzi semplicemente ribadire un concetto già espresso: i canoni cambiamo di continuo; se dovessimo pensare al concetto di bellezza nei quadri del 500, le donne da copertina di oggi sarebbero tutte da buttare nel cesso.

Cio che chiamiamo istinto... Si muove sempre con la propaganda. Perchè se la propaganda non ci avesse venduto un certo tipo di immagine, nel basso ventre non si risveglierebbe un bel niente davanti a certe immagini. Secondo me fare un discorso come quello che hai fatto tu, al giorno d'oggi è, se non impossibile, certamente molto arduo perchè abbiamo almeno 100 anni di sovrastrutture che condizionano anche il semplice approccio al ragionamento. Parliamo di bellezza e istinto in una società che è stata costruita quasi a tavolino.