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blog di Pike Bishop

"Siamo stati ingannati?" (Ma dai! Davvero?!)

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Nella Locandina: il tipico annunciatore del radiogiornale quotidiano.

 

Per i più tonti (ma anche per gli altri), una chiccha dalla trasmissione radiofonica Today della BBC 4, trasmessa il 2 gennaio scorso: l'intervento di John Pilger. Anche se per i più svegli si tratta di dati di fatto conosciuti, assimilati e persino ormai banali, è  bene che le parole dell'unico reporter rimasto al mondo (che con tutte le sue pie illusioni è pur sempre l'unico rimasto) abbiano eco sulla rete e magari colpiscano persone che potenzialmente tonte non sono, ma che sono invece solo ancora troppo giovani o ignoranti, con un ampio spazio nella loro cultura per il miglioramento personale e l'approfondimento. Butto semini, magari cresce qualcosa. Pilger comunque ha un fegato grosso come una portaerei ed anche chi gli fa dire queste cose in 'prime time' alla BBC, la radio piu' seguita al mondo. Purtroppo penso che anche questo faccia parte di una strategia mediatica, ahimè. In ogni caso beccatevi a seguito la mia traduzione di questo discorso che potete anche ascoltare (in Inglese) seguendo il link della nota. 1

 

Silenzio, si gira la Primavera a Natale

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Nella locandina: manifestazioni con forconi marca Langley a Teheran, 1953

Come forse sapete vivo nel Regno Unito e sono suddito della Corona Inglese.

Da queste parti non sembra vero quando una succosa notizia si presenta dal paese dei pelati Cirio, del salami (!!!) e del garlic bread (che purtroppo non esiste, in Italia, con la possibile eccezione di Rivoli, presso Torino dove come ogni francese che si rispetti mangiano tonnellate di aglio).  Qualsiasi piccolo avvenimento, specie che dia adito ad un po' di folklore e di critica agli strambi abitanti dello stivale che qui e' considerato in fondo una Colonia Britannica - tanto e' vero che il servizio segreto che si occupa dell'Italia non e' il MI6, ma invece MI5, quello domestico - e' ghiotta occasione per tirare su di un facile bersaglio e per piu' o meno bonarie prese in giro nei confronti dell'Italia da parte dell'informazione, specie quella statale della BBC.

La musica come arte magica

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Durante la discussione scaturita dal mio precedente articolo 1 , qualcuno mi ha stimolato ad investigare più a fondo il significato della musica in quanto espressione artistica, opposta a commercio di suoni piu' o meno ipnotici, riempitivo per menti inconsapevolmente vuote di sentimenti ma ricche di spazzatura, contrabbando di idee politiche, esibizionismo da circo e persino umorismo d'accatto.

Da bambino mi avevano imposte lezioni di musica alle quali andavo totalmente controvoglia e a passo lentissimo, tanto che più in là nella mia vita ho sviluppato un'allergia per i fogli musicali, che, lo riconosco, non mi favorisce e che è stata una concausa al mio abbandono della musica nella sua accezione più genuina, quella del musicista: il musicista in un certo senso è la musica, mentre l'ascoltatore è il piu' delle volte un onanista (i più perversi sono quegli idioti senza speranza che vedrei con soddisfazione nel girone infernale più di merda che si possa concepire, quelli che "praticano" la air guitar 2 ) o semplicemente un tale a cui mancano stimoli emozionali e quindi se ne pasce da qualsiasi fonte, anche la più grezza ed insapore, come un assetato nel Deserto Emozionale.  Durante le prime lezioni di musica mi avevano fatto ripetere un milione di volte una specie di catechistmo con relativo "atto di fede" che faceva eco all'indottrinamento cattolico; esso cominciava con: "La musica è un'Arte Bella...", una frase che mi ha sempre fatto scompisciare dalle risate (anche se allora dovevo trattenermi, io ero un bambinetto e il mio insegnante un professore d'orchestra), pensando a come avrebbe potuto essere un'arte brutta.  Quel che si voleva in realtà dire nel manuale della Parrocchia del Pianoforte è che la musica è più bella delle altre arti perchè non ha bisogno di esprimersi tramite manufatti, essendo un'arte concettuale che, al limite, si può sperimentare anche solo col pensiero e che produce onde sonore (qualsiasi cosa esse siano) che sono invisibili, evanescenti e che non esistono senza un organo in grado di recepirle, quale e' il timpano dell'orecchio 3.

  • 1. Il Blues Vive http://ilporticodipinto.it/content/il-blues-vive 
  • 2. Mi hanno detto che l'origine del fenomeno non ha a che vedere con l'idiozia, ma il fenomeno corrente di sicuro
  • 3. Fatemi il favore di non iniziare una discussione su questa affermazione: se volete se ne puo' parlare separatamente

Il Blues Vive!

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Vi racconto di una serata passata ad ascoltare blues negli scantinati di un teatro delle isole britanniche e lo faccio, apertamente, per fare un pò di pubblicità ad un paio di artisti che se la meritano.

La serata organizzata dal blues club locale, a giudicare dal volantino del programma, si preannunciava interessante, anche se io prima di acquistare i biglietti non avevo fatto i miei compiti a casa e non avevo dato un'occhiata in rete per vedere chi erano i musicisti che mi apprestavo ad ascoltare: se arrivavano in un posto fuori mano come questo non devono essere conosciuti, pensavo.

La Cultura non è dalla vostra parte.

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Nella locandina: la circoncisione. Ovvero: la cultura desensibilizza l'istinto.

La Cultura non è dalla vostra parte 1

A questo punto vorrei introdurre, per chi non lo conoscesse, un pensatore geniale ed intrattenitore filosofico di massimo livello, anche se non si è mai curato di essere inserito in una qualsiasi casella accademica che non fosse quella (abbastanza inventata su misura e molto vaga, come piaceva a lui) di Etno-Botanico 2.  Ora impazza su internet (in particolare su YouTube) e le sue conferenze sono postumamente diventate popolarissime. Ho qui di seguito tradotto un piccolo stralcio di una sua conferenza  tenuta a Denver nell'Aprile del 1999, un anno prima della sua prematura scomparsa.

  • 1. Ho avuto una grande difficoltà nel tradurre questa semplice frase in un modo che ne preservasse l'originale significato.  Nei paesi anglofoni, quando vi ammoniscono che qualcuno non è vostro amico (not your friend)  vogliono dirvi che è qualcuno di cui dovreste diffidare. Tradotto letteralmente (la cultura non è vostra amica), in italiano fa supporre che specularmente voi non siate amici della cultura, quindi ignoranti, che non è il significato qui voluto. L'ostacolo più grande alla comprensione fra le varie lingue sono i "falsi amici"
  • 2. http://it.wikipedia.org/wiki/Etnobotanica 

Willie Lynch: ovvero La Perpetua Riproduzione Automatica ed Indipendente del Bestiame Umano

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Da qualche giorno sono stupito dal numero di uomini che conosco che sono completamente soggiogati dai loro capi, governi e soprattutto dalle donne, che rendono loro, con l'aiuto degli altri loro aguzzini, la loro vita un inferno. Sono anche stupito che dopo essere stati depredati di tutti i loro averi, insultati, tenuti in scacco con la Spada di Damocle dell'accusa di violenza domestica, o sessuale o addirittura peggio, prendano tutto sommato la cosa con calma e filosofia, perché così sono le cose. Il fatto che ciò non sia vero è palese, le cose non devono per forza essere così, e neanche lo sono state solo un paio di generazioni addietro, ma l'amnesia deve essere la caratteristica peculiare della nostra cultura moderna.

Mi sono trovato pure a riflettere sulle famiglie totalmente rovinate che mi circondano e sulla vita facile che gli emissari del Governo hanno oggi, appoggiati da Big Pharma e dai Media, nel dettare tutti i comportamenti all'interno dei gruppi sociali sotto la minaccia dell'isolamento totale, della galera ed in ultimo dell'esecuzione tramite proiettili di cecchini addestrati a colpire gente che non reagisce bene alle angherie dei normalizzatori, specie se la normalità che propugnano è quella dello spettacolo da baraccone.

In ultimo ho notato che in un paese quale l'Italia, invaso da immigrati che fanno i lavori che non ci sono più ed in cui la vita sociale, culturale e produttiva stanno venendo velocemente annientate, i temi trainanti del dibattito parlamentare riguardano soprattutto le minoranze più minute e arbitrariamente scelte, che non influiscono affatto nell'amministrazione e nella produzione della nazione. D'apprima ho creduto che fosse solo un effetto "fumogeno" per distrarre il popolo dagli accordi nei quali esso viene comprato e venduto al mercato del bestiame, ma sono ora più portato a pensare che questi accadimenti siano invece funzionali al suddetto mercato del bestiame umano ed al suo mantenimento corretto.

Perciò mi sono ricordato di uno scritto letto quando ero giovane 1 e l'ho tradotto.

Genesi 1, ovvero la Creazione del Mondo Occidentale

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Genesi 1, per via della molteplicità dei suoi temi e delle sue idee, è il capitolo più denso della Bibbia ed anche la narrazione più influente nella storia della letteratura umana, avendo dato forma alla visione del mondo della nostra società globale moderna.

Genesi 1 introduce l'idea nuova ed originale del tempo come sequenza lineare: a differenza di tutte le altre storie della Creazione, con le sua prime due parole "In Principio" stabilisce un punto d'inizio del tempo che sarà seguito da una successione causale e lineare di eventi.

La Creazione (o il riempire il mondo) possiede una narrativa che si sviluppa attraverso un lasso di tempo preciso e limitato a sei giorni.  A differenza di moltri altri racconti, il tempo non è circolare, ma bensì lineare, come una cronaca di eventi che si succedano gli uni agli altri.

Introduce anche le tre più fondamentali differenze, che costituiscono la peculiarità della visione del mondo Giudeo-Cristiano-Islamico:

  1. Dio, il Creatore, è diverso, una entità individuale separata dall'Universo che egli ha creato;
  2. L'intera Creazione è creata singolarmente in tempi differenziati e tutte le creature sono quindi differenti non solo dal loro creatore ma sostanzialmente anche differenti le une dalle altre;
  3. "Cosa Buona" è un concetto insito nell'atto della creazione ed è chiaramente diverso dal suo opposto ("Ci siano luci nel firmamento del cielo[...] E Dio vide che era cosa buona")

Genesis 1, or the Creation of Western World

Genesis 1, due to the multiplicity of themes and ideas, is the denser chapter in the Bible and it is also the most influential story in the history of human literature, having shaped the world view of our global modern society.

Genesis 1 introduces the novel and original idea of time as a linear sequence: differently from all other creation stories, with its first three words ‘In the Beginning’establishes a beginning point in time that is to be followed by a causal and linear succession of events.

Creation (or the “filling” of the world) has a narrative that develops trough a definite and limited time of six days. Differently for many other creation accounts, time is not circular but linear, as in a chronicle of subsequent events.

It introduces also the three most fundamental differences that constitute the peculiarity of the Judeo-Christian-Islamic worldview:

  1. God, the creator, is different, a separated individual entity, from the universe that he had created;
  2. the whole of creation is created singularly in different times and all creatures are therefore not only different from the creator but indeed also different from each other;
  3. good” is the concept inset at the very act of the creation and it is arguably different from its opposite (‘[...] and God saw that the light was good.’) 1.
  • 1. The Bible NRSV, Oxford University Press, Oxford, 1995, Genesis, 1.4

M5S: Paperinik a Sud di Paperino

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Nella Locandina: chi tira le fila del movimento co-co-dè.

Il recentissimo articolo di Dusty 1, con il fumetto del Grande Carl Barks, introduce e critica una parte importante della campagna propagandistica del M5S.

La Storia tradotta da Dusty è deliziosa nella sua chiarezza e semplicità.

Paperone è sempre stato un personaggio con un approccio assolutamente folle verso il denaro, approccio che è una allegoria ed una critica all'approccio che alcuni magnati che erano vivi e vegeti quando Carl Barks scriveva le sue fantastiche storie di paperi avevano verso la ricchezza.  Carl Barks, che era dotato di una grandissima cultura, sapeva bene però che la questione era più complessa e che se si voleva rendere le storie veramente pungenti e che rispecchiassero la realtà, bisognava che le macchiette della dirigenza plutocratica che allora erano al comando degli Stati Uniti avessero un minimo di spessore e non fossero stupide, perché, questi personaggi, nella loro pazzia, sapevano destreggiarsi benissimo, anche se sarebbero stati rimpiazzati da lì a brevissimo da un sistema molto più difficile da prendere ad ispirazione per qualsivoglia ironia.

PARTY POPPER!

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Nella notte tra il dieci e l'undici di novembre del 1619, durante la Guerra dei Trent'anni1, stazionava a  Neuburg sul Danubio, in Baviera, non lontano dalla citta' di Ulm, riposandosi dopo la battaglia di Praga, parte dell'esercito della Lega Cattolica2

Alcune delle truppe, provenienti da ogni parte d'Europa, erano state prestate dal Principe d'Orange al Duca Massimiliano di Baviera, il padrone di casa.  Tra questi vi era un giovane matematico francese che si era arruolato perche' riteneva che la maggior parte dei suoi coetanei che sceglievano la vita militare, essendo degli scansafatiche leggendari, lo facessero perche' la vita militare probabilmente lasciava un sacco di tempo libero, che era esattamente cio' di cui lui aveva bisogno per i suoi studi.

Roberto Quaglia ed il Babbo Natale del Male

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Vi  propongo il video di una conferenza di Roberto Quaglia 1, a quanto ne so il primo italiano che scrisse un libro sul Grande Disastro di New York del 20012 (nel 2003 uscì un suo saggio sull'argomento sulla ormai famosa raccolta Tutto Quello che Sai è Falso 3 e nel 2006 il libro completo  Il Mito dell'11 Settembre e l'Opzione Dottor Stranamore 4, tradotto anche in inglese e rumeno).  Il libro, nonostante le annose discussioni e polemiche sull'argomento è tuttora fruibilissimo:  la sua decisione di non occuparsi di minuzie tecniche che lo avrebbero portato a impegolarsi in eterne discussioni – le quali hanno in effetti frammentato l'attenzione del pubblico dal quadro d'insieme dei fatti - fu chiaramente profetica.

E' nel crowdsourcing il futuro dell'auto?

Non so voi, ma io mi sono rotto gli Zebedei. 

Non ne posso piu' di andare in giro con veicoli costruiti da cretini (per cretini e cretine col cervello costantemente collegato con lo zombie box anche mediante nuove merdate come smartphones che consentono il diuturno rapporto sulle loro attivita' giornaliere alla CIA tramite Faccialibro e Cinguettii diarrotici vari)  che poi si lamentano se non riescono a vendere piu' in un mercato saturo di rottami irriparabili e obsoleti, che sono un misto casuale di tecnologia dal 1936 ad oggi, male impiegata e male amalgamata, e diretta a scopi che esulano da quello di spostarsi nel modo piu' conveniente ed economico possibile. 

False Prospettive

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Ospito senz'altro nel nostro blog uno scritto del nostro Manfred che, ne sono sicuro, stimolera' pensieri e - per quanto possibile con la piccola ma qualitativamente eccellente manciata di lettori del nostro blog qui ospitato sul Portico - una discussione foriera di nuovi contributi.  Buona lettura.

Takeda Shingen

 

Jack Sparrow e le quinte colonne: pronti all'arrembaggio.

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Mi sto divertendo tantissimo.

Dopo l'altro articolo sui Pirati delle Isole Piovose 1, non avrei mai pensato che la loro manovra si facesse così veloce, ravvicinata e soprattutto palese. Ed è un bel divertimento, dovuto specialmente al fatto che io sono qui sulle Isole Piovose ed altri sono sotto l'effetto di uno tsunami (che in italiano si direbbe maremoto, ma ormai, l'italiano...) ed hanno una marina con ufficiali degni del famoso Schettino.

You plonker! Ovvero: piccole menti di provinciali nella grande Londra.

Qualche giorno fa ho avuto la (s)ventura di leggere un articolo che mi ha fatto alterare. Dovete sapere che ci sono due cose che fanno diventare un emigrato (o immigrato, dipende dal punto di vista, come diceva Pippo riguardo alle salite) italiano una bestia assetata di sangue ed in genere una di queste e' la mentalita' provinciale degli italiani in Italia, seguita solo da quella provinciale degli italiani fuori dall'Italia.

Ho una confessione da fare: soffro di una lieve forma di masochismo. Un masochismo a volte non leggero che mi porta anche a leggere articoli di giornalisti italiani.

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