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La stupidità del critico (anticritico parte 2)

47 Ronin (id - 2013)


  • genere: Storico Fantastico
  • regia: Carl Rinsch
  • interpreti: Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Ko Shibasaki, Tadanobu Asano
  • produzione: H2F Entertainment - Mid Atlantic Films - Moving Picture Company

GIUDIZIO: Si può vedere

In due parole

Pellicola senza pretese che si lascia vedere e riesce pure a trasmettere il senso di valori perduti evitando di rifilare i soliti precotti

Recensione

Anche se per la saga dei 47 Ronin non ritroviamo l'assoluta compattezza di critica e pubblico vista per “La vita di Adele” (in questo caso rileviamo giudizi discordanti), è comunque notevole rilevare l'impressionante sequenza di critiche che definire “negative” è un eufemismo subita da questo film. Citiamo alcuni esempi dalla critica d'oltreoceano:

Ben Sachs - Chicago Reader: il tono è inspiegabilmente austero.

 

Alan Scherstuhl - Village Voice: Solenne come una marcia funebre.

 

Mark Olsen - Los Angeles Times: deludente, non valeva la pena di aspettare.

 

Joe Neumaier - New York Daily News: Memo per Hollywood: trovate un altro uso per Keanu Reeves. Voto 0

 

Peter Debruge - Variety: il film fatica a catturare e a mantenere l'interesse del pubblico.

 

David Ehrlich - Film.com: Insopportabilmente noioso, culturalmente egemone, e profondamente brutto. Voto: 0.5/10

 

Russell Edwards - sbs.com.au: sono stati chiaramente spesi un sacco di soldi e un sacco di fatica, ma i risultati sono poco brillanti, stupidi e noiosi. Voto: 1

 

Nathan Rabin - The Dissolve: elefantiaco, traballante e goffo. Voto: 1/5

 

David Nusair - Reel Film Reviews: troppo lungo, un'esperienza assolutamente e disperatamente insipida... Voto: 2/4

 

Wesley Morris - Grantland: Non c'è niente di bello o interessante in questo film.

 

Tara Brady - Irish Times: Volevamo personaggi che non richiedono un narratore per spiegare chi sono. Voto: 2/5

 

Nigel Andrews - Financial Times: un vero disastro che riesce a malapena a camminare. Voto: 1/5

 

Jack Giroux - Film School Rejects: film non riesce a distinguersi dalla maggior parte dei blockbuster. Voto: C

 

Tim Grierson - Screen International: Un fantasy d'avventura insignificante, il film inciampa quando parla di temi seri come l'onore e il destino.

 

Nemmeno per boiate olimpioniche alla Rambo 3 abbiamo sentito certi epiteti. Eppure il numero di blockbuster odierni che vanno dall'orrido all'encefalogramma piatto sono numerosi in modo preoccupante per non dire inquietante. Non si capisce bene perché si sia pescato nel mucchio proprio questa pellicola che in fondo in fondo è la meno brutta, sotto molteplici aspetti, di una lista infinita.

Certo non ci troviamo difronte a un capolavoro, non si tratta di un film con pretese troppo elitarie ma è probabile che il suo emergere dalla massa di idiozie circolante sia stata proprio la sua condanna.

Il film è stato un vero flop, costato eccessivamente con i suoi 175 milioni di dollari, ne ha incassati appena 38 rivelandosi un fiasco colossale e l'esordiente regista inglese: Carl Rinsch, rischia di finire prima ancora di iniziare la sua carriera, questo però, ci sentiamo di dirlo, in modo ingiusto.

Possiamo sicuramente trovargli molti difetti come l'inserimento dell'eroe occidentale Keanu Reeves che nella vera storia dei 47 Ronin probabilmente ha poco a che fare; possiamo anche rilevare un'uso della computer grafica piuttosto grossolano per gli standard odierni, possiamo infine trovare incespicamenti nella narrazione e nella soluzione di alcuni nodi ma affermare che questo film non ha qualità che ne giustifichino la visione è una stupidaggine.

Prima di tutto si tratta di un film che non esplicita la violenza in modo grafico contenendo gli eccessi nelle varie sequenze d'azione e questa, se permettete è un'anomalia in tempi sanguinolenti dove dai videogiochi ai film per ragazzi si fa a gara a chi mostra di più. Una rarità che può essere comparata al ritrovamento della proverbiale perla nell'ostrica.

Seconda ma non ultima importante annotazione: il film sembra privo dell'ormai insopportabile e invasiva propaganda americana che permea la quasi totalità di questi prodotti con i suoi messaggi trasversali sui buoni, i cattivi, i bravi sudditi o cittadini e la famiglia perfetta.

Emergono temi come la dignità del singolo e l'onore spesso ignorati o manipolati nelle altre pellicole di genere per farli convergere nell'eroismo machista e nazionalista a stelle e striscie.

Lo consideriamo un film tutto sommato piacevole e apprezzabile pur con i suoi difetti e ci piacerebbe vedere alcune di queste feroci critiche colpire il bersaglio giusto una volta ogni tanto ma è invece probabile che le “balle” inventate da molti critici e nascoste da un linguaggio forbito per giustificare pellicole che dovrebbero raggiungere il bidone via posta prioritaria, raggiungano sempre più vette inarrivabili, costringendo il pubblico a perdere un film decente in cambio dell'oblio in un futuro Rambo 24

 

SCHEDA IMDB

 

 

 

Peccato...

Ritratto di Calvero

... peccato che questi articoli rimangano così di nicchia, e ho anche paura che se acquisissero una buona noterietà, arriverebbeo a inventarsi anche i debunker sugli anti-critici cinedipendenti; begli articoli, utili e da tenere in bella vista...

 

... ora son proprio curioso di vedermelo appena riesco 

Grazie... Visti i risultati

Ritratto di Il Proiezionista

Grazie... Visti i risultati che ottengono però, ho l'impressione che non abbiano alcun bisogno del debunker dell'anticritico... smiley

per l'appunto, caro proiezionista...

Ritratto di Calvero

... proprio ieri sera hanno dato su Rai Movie - I Cancelli del cielo (di Michael Cimino) e in un momento, grazie al tuo articolo, mi s'è accesa la lampadina; ora, potrei sbagliarmi, ma coincidono troppe cose. Non sto a fare un excursu sul film che non ne ho proprio voglia, ma si sappia che questo film, dopo quello diretto dallo stesso regista de "Il Cacciatore", risulta tuttora nell'immaginario degli appassionati di cinema, come il FLOP tra i più terribili nella storia del cinema, la cosiddetta BOIATA PAZZESCA per eccellenza tra le grandi produzioni; al punto che, già da quella volta, molti anni fa, io stesso rimasi influenzato dalla ciritca e dall'imperiosa lunghezza della pellicola, alché l'ho sempre saltato di vederlo, essendosi cacificatasi in me l'idea di un bel polpettone pomposo di merda  ...

 

... ieri, però, ne ho visto diversi passaggi, ma purtroppo a rate; avevo impegni e sono dovuto uscire, poi rincasando sul tardi, il film era ancora lì in tutta la sua durata maestosa.

Ho iniziato a indagare, e guarda un po', cosa t'ho scoperto? Che questo film tanto è vero che fece affondare in un sol colpo la United Artist, tanto è vero che lo massacrarono mostruosamente al punto che iniziarono a macellarlo in un nuovo montaggio e che, guarda caso, pare anche abbia sollecitato l'intellighenzia dell'epoca a che simili film sulla storia americana non dovesse esser permesso venissero più prodotti ;)

 

Infatti, chi ieri ha deciso di guardarselo su Rai-Movie, ha assistito a un film in parte doppiato in italiano e in parte in lingua originale coi sottotitoli del nostro idioma; questo perché la versiona andata in onda è quella "Director's Cut" che è stata rieditata così come all'incirca era stata concepita nei suoi 216 minuti, minuto più minuto meno e che, ovviamente, non venne doppiata nel nostro paese ...

... a parte che, dico io, per quel poco che ho visto, la sontuosità delle scenegrofia, dei costumi e della rappresentazioe storica, comparse comprese, fotografia compresa, è talmente avvincente che criticarlo - come fecero - come film inqualificabile, è una bestemmia tale che certa gente dovrebbe essere messa al patibolo seduta stante ...

... l'efficacia e la maturazione di una regia, ritengo, sublime, traspirava da tutti i pori. Ora, magari il film è veramente noioso, ma a me non ha dato quest'impressione - affatto, quel che è certo è che - GUARDA CASO - questo film mina l'idea e la "magia" del sogno americano.

Ho detto tutto?

Credo di sì

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