E' strano, torno in Italia per qualche giorno e mi pare un altro pianeta. Non si può leggere un giornale o accendere la tv che si parla di due soli argomenti: transessuali e crocifisso.
Il primo argomento proprio non lo capisco. Si scopre che un importantissimo uomo politico passava il suo tempo libero spendendo migliaia di euro in cocaina e prostituzione... no, riformulo: un importante uomo politico passava il suo tempo commettendo reati per i quali io e voi andremmo in galera per sempre, però siccome pagava delle transessuali, pare che il quesito dell'anno sia “perché gli uomini vanno con le trans?” Di tutti i reati, di tutti i peccati, di tutte le schifezze che quest'uomo ha commesso, la cosa che fa discutere è l'unica legale e moralmente insindacabile, andare con una transessuale. Il problema dovrebbero essere i reati commessi, ma di quelli non si fa voce. Però ormai l'abbiamo capita, lorsignori possono agire a piacere e delle leggi si possono non curare. Che altro aggiungere?
Ma il discorso del crocifisso per me è di gran lunga più interessante. Non ho seguito tutta la vicenda – correggetemi ove sbagli – ma da quello che ho capito una famiglia ha portato avanti un lungo iter processuale, giunto fino al Parnaso della Corte di Giustizia europea, per veder tolto il crocifisso dalle aule delle scuole italiane (non ho capito se da tutte le aule o dall'aula che la figlioletta non frequenta più da anni).
Già qui io ho cominciato ad agitarmi. Siamo il Paese della mafia, della 'ndragheta e della camorra, della corruzione, di Uomini e Donne, eppure questi sono i problemi che smuovono la Corte di Giustizia europea.
Ma poi è il dibattito che offre la misura della materia trattata. I filoclericali ci dicono che il crocifisso è sempre stato lì e guai a toglierlo. Gli anticlericali che lo Stato è laico e non deve avere simboli religiosi. Il tono è sempre il solito, quello delle vittime.
Ah, noi poveri cattolici verremo spazzati via dalla faccia della Terra, lo Stato deve obbligare tutti a salvaguardarci!
Oh, noi poveri atei, siamo in mano alla Santa Inquisizione che ci vuole bruciare tutti come ha fatto con il padre dell'ateismo moderno, Giordano Bruno! Lo Stato deve obbligare tutti a salvaguardarci!
Piccolo riassunto del perché abbiamo il crocifisso in classe.
Lo stato italiano nasce anticlericale, nel senso che vuole incamerare le ricchezze della Chiesa e lasciarle solo la predica della domenica e la vita degli italiani dopo la morte. Alla Chiesa questo non va giù e per lungo tempo preti e politici non si parlano (in Cuore non c'è la storiella del piccolo seminarista patriota, per dire). La scuola serve anche a cercare di impossessarsi della mente dei contadini e insegnar loro che il nuovo Regno d'Italia è una cosa buona e bella, contrariamente a quello che dice il parroco. Ma tutti sapevano che in Italia non si governa senza i preti. Tanto che ad un certo punto arriva Mussolini che dice alla Chiesa “facciamo così: io vi concedo un tot di cose, però voi andate a dire alla gente che io Mussolini, cioè il Fascismo, cioè lo Stato, siamo quello che Dio voleva. Siccome a voi vi ascoltano, adottiamo questa strategia vinci-vinci” (come sapete, allora si traduceva tutto, anche win-win strategy).
E fu così che il crocifisso entrò a scuola. Insieme alle preghiere prima di cominciare, immagino. Non ci fu nessun prete cattivo a imporre niente, fu lo Stato a volerlo, nel tentativo di addomesticare la religione ed il Vaticano e di piegarli ai propri interessi. Com'era prevedibile, Mussolini finì appeso per i piedi e il Vaticano è ancora lì che se la ride.
Adesso che il potere del Vaticano sulle coscienze delle persone è ridotto ai minimi termini, saltano fuori dai buchi i paladini dello Stato laico. Sono quelli che scelgono le cause vinte 200 anni prima, in modo da essere sicuri di stare dalla parte del giusto. E c'è questa cosa dello Stato laico assediato dalle truppe della Santa Inquisizione, che tengono i politici reclusi e li minacciano in punta di lancia. Putrtoppo non siamo ancora ai livelli di quello che denunziò il proprio parrocco per truffa e abuso della credulità popolare (certi geni vengono sempre ignorati dai media main-stream), ma il tono serio ed impegnato di questi personaggi dona loro quell'aura di involontaria comicità che in questo blog viene sempre premiata.
Così oggi lo Stato urla “contrordine” e via il crocifisso dalle aule. Insomma, prima no, poi sì, dopo no. Cosa dovremmo capire? Non saprei. Senza dubbio che in giro c'è un buon numero di ribelli senza causa perché le cause decenti sono finite, e allora si accontentano di quelle andate a male. Metti il crocifisso, togli il crocifisso, metti il crocifisso, togli il crocifisso.
Poi si capisce che lo Stato si riconferma come il miglior modo attraverso cui una minoranza di rompiscatole riesce a imporre le proprie strampalate idee e che se avete la fortuna di vivere abbastanza a lungo e la sfortuna di interessarvi a certe cose potete vedere ogni sciocchezza diventare legge, per poi essere soppiantata dal suo contrario, che poi viene risoppiantato dal suo contrario che è poi la sciocchezza originale.
Ultimo ma non ultimo, il dilagare inarrestabile del vittimismo massmediatico e della filosofia prêt-à-porter. E così abbiamo le associazioni di atei che vengono a suonarvi il campanello la domenica mattina per convincervi che Dio non esiste. I cattolici che urlano al complotto ordito per far sparire dalla faccia della Terra la vera religione (la loro, guardacaso). Gente che non sa neanche l'ordine corretto del segno della croce che vi spiega che le tradizioni non vanno perdute. E tutti che si lamentano, si lamentano, si lamentano. E vogliono che lo Stato obblighi a questo e a quello, e difenda questo e quest'altro. Basta, vi prego. Se andiamo avanti così mi toglierete il Natale, Ferragosto e tutte le cose interessanti e farete come quello che vuole abolire il calendario gregoriano perché boh, dev'essere un altro che ce l'ha con la religione-
Io, se avessi il potere, farei così: scaverei una grandissima buca e ci butterei dentro tutti quelli che hanno lasciato alla stampa un commento in cui si lamentano a qualsiasi titolo della vicenda. E quando dico tutti, dico tutti: UAAR, preti, politici... tutti. Quando la buca è piena, ci verserei dei buoni ettolitri di benzina e lascerei cadere il cerino accesso. Poi mi girerei verso gli astanti e chiederei “allora, qualcuno ha qualcosa di cui lamentarsi?”
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