Da quando, grazie a un Test, ho scoperto di essere nettamente inferiore alla media riguardo all’intelligenza sono passati molti anni e, nel tempo trascorso, mai una volta, dico una, che questa notizia abbia potuto levare entusiasmo ai miei propositi, né mi ha portato a sentirmi di impegnarmi di più. Manco per niente. Che poi non significa che io sia rimasto indifferente alla cosa o la rimuova per non pagare il dazio. Semplicemente non mi dà noia, però mi riguarda. Trovo sia un tassello affascinante.
Perché, ci si pensi bene, di solito è il sapere di una propria debolezza che può spingere le persone a migliorarsi, se non di eccellere in un qualche campo. Ebbene, non rientro nemmeno tra questi. Dovrebbe turbare? .. io dico di no. “Grazie” dirà qualcuno “non ti turba perché non sei abbastanza intelligente da capirlo”, si potrà obiettare: - “eh va bene” risponderei “a questo punto non potrò esserne consapevole, salvo che Kasparov mi ceda la sua materia grigia, quindi, sticazzi, nel frattempo mi accontento dell’impossibilità di essere altrimenti”.
Pensierino.
Insomma, i Test per il Q.I. hanno decretato, fissato, decifrato qualcosa e determinano il basso livello del mio intelletto. In qualche modo questo mi fa ridere, dico veramente, e di cuore (che non significa necessariamente essere di buon umore). Qualcosa di paradossale agita il mio animo a queste notizie e attraverso voli pindarici, salto qui e là nei pensieri, nella vita, nei ricordi, e a quando capii che il mondo era impazzito - già da “qualche” tempo. Poi, dico io: - se siamo a immagine di Dio, allora Dio sta con la mano nella giacca e crede di essere Napoleone. Non lo fossimo, direi che l’intelligenza degli umani sia in ogni modo quella cosuccia che ci porta ad essere ciò che siamo.
Sostengo che non è che viviamo IN questo mondo … bensì, siamo noi IL mondo, quello violento e liberticida in primis; fascista e democratico (mi sto ripetendo, scusate); ingannevole, illusorio e noi tutti, come in un videogioco, si attende il Bonus di fine Campagna ma solo se abbiamo fatto per benino i compiti e prima che il checkpoint da raggiungere si disattivi, prima che scada il countdown, prima che il cartellino suoni il suo “!!!Click Clack!!!” e, se presi in fallo, divenga per i padroni di bestiame, testimone del nostro spregevole ritardo. Sia mai! il prestigio, sputtanato! La carriera verso la grande mediocrità, compromessa. Mecojoni. Sì lo so, c’è altro, ma quel che c’è di amorevole, di sano, di coraggioso, perché c’è, non riguarda il Sistema. Spiacenti. Quello che garantisce la sopravvivenza e la sicurezza di non essere macellati (finché dura) è solo, a mio avviso, perché si paga un "pizzo" (come dice ogni tanto Pikebishop) nella migliore delle ipotesi, ma anche perché il nostro culo posa su i meno fortunati dell’Hit Parade, schiacciandoli.
Direte voi - “e dove vi sarebbe da ridere allora??”
Che ti ridi??
Beh, non bisogna confondere le cose, il buon umore nasce dalla tragedia, non viceversa. Ci si pensi. Una volta che all’equazione dell’esistenza umana “Tu” elimini i ruoli e le morali di turno, allora vedi l’animale pomposo che sei, presuntuoso e cretino insieme, insomma, fai ridere …
… sì, quello che scivola sulle bucce di banana e che si getta da solo davanti ai suoi passi. Secoli di esperienza, mica pizza e fichi. Scelte fatte in autonomia. Pensate alla scena, immaginatela: - un tipo che cammina in città, tra la gente, in pieno giorno; in saccoccia ha una scorta di bucce di banane. Poi seriamente, con aria distinta, giacca e cravatta, tira fuori le bucce e con gesto solenne le butta davanti a sé, fiero, con quella che mica vede cosa comporterà … e ogni volta, neanche a dirlo, si tuffa in un carpiato senza una piscina sotto e tira una schienata di quelle giuste sull’asfalto, poi, stupito non comprende bene la cosa e s'irrita pure "per dindirindina, come è mai potuto accadere, chi è stato!??, si faccia avanti che lo denuncio!"... e continua e continua .. e ricade, e si rialza e ributta la buccia. A confronto, Homer è Zichichi.
In realtà, da qualche tempo, ho compreso che questo mondo non è cosa seria, ma una farsa. Sono le conseguenze di questa farsa che purtroppo diventano cosa seria. Il problema, se di problema si tratta, è che non abbiamo il coraggio di ridere al momento opportuno, che sarebbe così utile e ci rinsavirebbe. Ci vergogniamo di farlo. Nessuno vuole ammettere di essere un pagliaccio, poiché per anni si è venduto come persona seria. Questione di carriera, per la miseria! …siamo persone di prestigio e, perché no, con una laurea da difendere. Insomma siamo intelligenti. Mandiamo pure i bambini a scuola, per insegnare a lanciare bucce di banane. Voti, diplomi, incensamenti, dottori, ingegneri, cattedre, ministeri, gelati, patatine, noccioline, tricche e trac e bomm' a mano, ahe'.
La frusta, ok ... ma la carota? (indovina)
Ricordo che ancora ragazzo, giovane, quasi bello, per forza maggiore arruolato nell’esercito o sbirro che dir si voglia, mi misi subito in luce – negativa (ti pareva) col Comandante: che cazzo ci dovevo fare? ..un po’ non capivo un cazzo, un po’ non ti avevano insegnato un altro cazzo, un po’ si approfittavano, un po’ ero solo come un cane e, senza riserve al nord, ero un terrone di merda (questi erano i termini), un po’ son duro a piegarmi e via discorrendo che, eccallà, sono finito dritto per dritto sul libro nero del comandante. Non sapevano come fregarmi, però “daji e daji ‘a civolle diventa ‘aji” (proverbio italiota, traduco: - dai che ti ridai, la cipolla diventa aglio) fino a che hanno cominciato con la colladauta strategia di infamare per voci di corridoio, presentarmi come un insubordinato (non era vero) e alla prima cappella .. TADA’, come il cacio sui maccheroni, mi hanno punito. La cosa che mi fece ridere all'epoca (avevo già maturato il senso triste dell’umorismo) era quella che un ignorante, senza studi alcuni, baciapile e frustrato, non posso dire perché, avesse l’autorevolezza, riguardo le note caratteristiche personali, di sentenziare che la mia intelligenza “era insufficiente”… in sostanza, ero stupido. Freud ha deciso, la seduta è tolta. Pure della mia salute poteva sentenziare: “cagionevole”, in questo caso. Ma se ero sano come un pesce, eppure…. Sai tu, i misteri della scienza.
Se ci penso non riesco a stare serio neanche adesso che ve lo sto scrivendo, giuro, ma torniamo ai fatti. Dicevo, anzi, rispettosamente chiesi da subordinato: - “Mi scusi Signor Maresciallo, ma come fa a valutare la mia intelligenza il mio comandante?” … ero negli Uffici del Comando Compagnia, dove mi veniva notificata la sanzione. La risposta, in soldoni, fu la seguente: - “Perché il Comandante è autorizzato” … ah ok, azzo, se sapevo mi portavo carta e penna che tante nozioni tutte insieme non potevo memorizzarle mica così al volo. Penso si sia capito come io all’epoca (anche se ventenne) mi sentissi come Enrico Fermi che chiedeva a Gigi Marzullo le formule per la fissione nucleare. Vabbé, il mondo è bello perché è vario. Se avessi cercato di approfondire una simile risposta del cazzo, sarei potuto entrare in altre dimensioni e non ne avevo voglia. Si pensi che i toni di quelle "risposte" venivano pronunciati con solennità particolareggiate – stile Mosè che ordina alle acque di aprirsi. Ma l’inculata vera e propria, quella senza vaselina come si suol dire, arrivò poco dopo e quella sì che bruciò. Risi di meno.
Successe che m’innamorai di una ragazza delle zone dove prestavo servizio e, appena le voci giunsero alle orecchie appuntite di quelli sopra di me, in quattro e quattr’otto, l’accusa era bella che formulata, neanche il tempo di capire se mi ci ero messo insieme. Ebbene sì, avevo compromesso la mia posizione professionale. Insomma, neanche Berlusconi ha mai avuto un simile conflitto d’interessi… e per la madonna, si potrebbe aggiungere. Tempo qualche giorno e fui spedito d’ufficio al confine e senza la necessaria specializzazione, che presi due anni dopo. Giusto per spiegarvi come funzionano le cose in Italia: - dopo due anni che fai qualcosa per cui devi studiare per saperla fare (polizia di frontiera), ti mandano a studiare per quello che già da due anni facevi. Non fa una piega.
Così, al confine, coi “Teteski di Austrien”, a 1400 metri sul livello del mare, Zona Altamente Disagiata (non è un opinione, era ufficialmente uno degli ultimi posti punitivi catalogati in Italia dal sommo Esercito Italiano), sempre più lontano da tutto e tutti, spendevo 800.000 lire al mese di benzina; anche perché se decidevi di abituarti e insediarti, ti sarebbe cresciuto il muschio sotto lo scroto e una mattina ti saresti potuto svegliare con le sembianze di uno stambecco, quattro zoccoli e, immancabili, le corna. L’inverno, non tanto per l’altitudine, ma per la posizione, si era in una gola con effetto “venturi” stile Piaghe d’Egitto, si raggiungevano (olè!) una media di meno 15° … e te la giocavi da ottobre ad aprile, soprattutto nei turni di notte, col finanziere vicino e la sua faccia spaesata. Poi c'era il crucco simpatiken di guardien - dieci metri più in là, poi i turisti rimbambiti della domenica, quelli in cerca di schiantarsi con la macchina su qualche tornante ghiacciato. Bei tempi.
La prima raccomandazione “dei vecchi” quando giunsi al passo di Montecroce (questo il nome, vedete voi) fu:- “Bada, ragazzo, non chiudere la macchina a chiave”. Capii l’antifona, riguardava il freddo; in molti non poterono più riaprire le serrature ghiacciate e nonostante l’attenzione che mettevo, almeno due volte a stagione, un’entrata come Tom Cruise in Mission Impossible dal portellone posteriore della mia Golf non me la poteva levare nessuno: che tu chiudessi a chiave oppure no, se sbadatamente aprivi la portiera dopo una notte di quelle giuste, le guarnizioni potevi mandarle in pensione anzitempo. Nulla di grave. Le guarnizioni, almeno quelle, non davano dolore fisico. Erano le impronte digitali che lasciavi sulla maniglia, che facevano venire giù tre o quattro Cristi la volta, un Rosario e San Giuseppe, tutti insieme appassionatamente.
Pubblico e pagliacci? ... la stessa cosa.
Tu sia Kasparov oppure no, ho compreso che non stiamo giocando una partita a scacchi, ma siamo al circo. Il primo atto dovuto per un nuovo mondo e smettere di credere a questo, è quello di saper ridere al momento giusto. Sembrerebbe facile a dirla così, eppure lo è ...
Scriveva Flaiano:
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
- Calvero's blog
- Login per inviare commenti
- Versione stampabile
- Send by email
grazie a un Test, ho scoperto
Quello che i Test certificano e' la capacita' di districarsi in un gioco in cui le regole sono dettate da altri, altri esseri umani. L'intelligenza nessuno sa cosa sia, figuriamoci quantificarla. In pratica sono nati per essere funzionali al reclutamento e all'attribuzione di una particolare mansione nell'esercito (americano). Sanciscono unicamente la capacita' di essere bestiame che segue direttive da ordini secondo un copione prestabilito, con certe caratteristiche individuali che possono essere paragonate a dei modelli numerici. Anche quelli piu' sofisticati non scappano da questa origine e finalita'. L'adattabilita' a situazioni naturali e reali e la capacita' di sopravvivere e vincere (o di essere saggi) non e' contemplata in questi tests. Infatti, nonostante siano stati pensati appositamente per l'esercito (o per altre strutture deumanizzanti di altro tipo), i corpi di elite quali SAS, Delta Force ecc. non solo non li usano, ma li detestano. Per loro la maniera migliore per stabilire se qualcuno e' in grado di cavarsela e' quella di metterlo nelle medesime situazioni che dovra' affrontare realmente e che NON HANNO NIENTE A CHE VEDERE CON L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE. Usano pero' i 16 profili di Yung. Percio' se si risulta idioti ad un test puo' darsi che non lo si sia, ma se si risulta brillanti allo stesso test, probabilmente si e' dei minchioni. Io ho passato in gioventu' uno di quei test abbastanza brillantemente ed ero un coglione totale (per quanto lo sia ora lo sono certamente molto di meno che allora).
Deve essere il motivo per cui io mi ficco in situazioni che non mi sono congeniali e le trovo poi non cosi' male...
L'arte sta nel pagare il meno possibile per ottenere il piu' possibile. Personalmente, poi, non mi sento di stare schiacciando nessuno. Non sono io che ho deciso questo assetto sociale e politico e faccio del mio meglio per sabotarlo senza essere autolesionista.
Errore. Questo assetto politico/sociale/produttivo, insomma questa cultura e’ una farsa. Cosa ci fa ridere? Vedere che qualcuno fa un errore dovuto a cattiva interpretazione della realta’, un errore che avremmo potuto commettere anche noi, cosi’ che per esorcizzarlo ci ridiamo sopra. Come dire:” non ti devi prendere troppo sul serio, lo scemo che scivola sulla buccia di banana nel film potresti essere tu” e, questo rilascio di emozioni provoca il riso. In questo senso la nostra societa’ fa ridere.
Il mondo no, non fa ridere, fa sorridere. E’ nostro amico, siamo noi. Il mondo e’ una danza, una cosa che mentre la stai facendo e’ serissima ma che si fa solo per il piacere di farla, senza nessun tornaconto o previsione di un vantaggio sucessivo.
Strano, pensavo che i terroni fossero la schiacciante maggioranza, nell’esercito. Ma nel Nordest magari e' diverso.
In quella situazione sociale ERI effettivamente stupido, cioe’ non in grado di cavartela. Chi invece aveva dimostrato di essere in grado di cavarsela benissimo nonostante (o meglio GRAZIE) alla mancanza di doti o prerogative, poteva giustamente, dalla sua posizione, sanzionare che tu eri stupido.
E' stata colpa tua: avresti dovuto mantenere il segreto, visto che nessuno sembra che fosse amico tuo, su di li'.... un casino da imparare da questi piccoli tiranni. Dovresti essere loro grato.
non soltanto
Sono d'accordo. Ci tengo a fare capire come.
Quello che i Test certificano e' la capacita' di districarsi in un gioco in cui le regole sono dettate da altri, altri esseri umani....
Non ho voluto sostenere la validità di questi Test riguardo ciò che riescono a millantare come luogocomune, bensì la credibilità che comunque e in qualche modo hanno all'interno del sistema. Ne ho preso sempre atto di ciò che è una mia deficienza nel senso circoscritto del termine, in primis matematica, ma nulla, lo preciso, che mi abbia mai convinto riguardasse la "sfera uomo" e la sua intelligenza - che è qualcosa di talmente ampio che credo non può essere identificata o incasellata; senza contare quella "sfera divina" che comunque credo ci riguardi ed è insita nelle nostre valutazioni. Non trovo neanche sia un vero problema, se un problema mi riguarda quando mi riguarda, può essere solo filosofico. In questo senso trovo interessante quello del libero arbitrio.
Deve essere il motivo per cui io mi ficco in situazioni che non mi sono congeniali e le trovo poi non cosi' male...
Questo mi interessa, e racchiude la chiave di lettura, il senso del "COME" io sono d'accordo con quanto esprimi attraverso le tue risposte. Si tratta di carattere. Perché potrei trovarmici anche io in questa affermazione, non è semplice da spiegarsi, ma rispondendo al resto posso delineare una risposta.
L'arte sta nel pagare il meno possibile per ottenere il piu' possibile. Personalmente, poi, non mi sento di stare schiacciando nessuno. Non sono io che ho deciso questo assetto sociale e politico e faccio del mio meglio per sabotarlo senza essere autolesionista.
Il mio dire "schiacciare" è un'accusa rivolta alla parte del gregge che pensa di essere esente da responsabilità legate al modello esistenziale che si ama morbosomente.
Il mondo no, non fa ridere, fa sorridere. E’ nostro amico, siamo noi. Il mondo e’ una danza, una cosa che mentre la stai facendo e’ serissima ma che si fa solo per il piacere di farla, senza nessun tornaconto o previsione di un vantaggio sucessivo.
Allora non sono stato capace di approfondire. Perché sono d'accordo e allo stesso tempo no, oppure ancora adesso non ho capito bene qualcosa. Dipende sempre dalla posizione che Tu hai riguardo i valori che ritieni tali. Ovviamente per mondo io intendevo quello che ci stanno vendendo e ci hanno venduto, cioè questa cultura. Credo che fin qui ci siamo.
Contemporaneamente ho maturato le mie riflessioni e sono a prescindere da questa cultura. Cioè che l'uomo rimane ugualmente il risultato e lo scopo di una serie di processi legati alla sua sopravvivenza e che i medesimi mascherano il grigiore di una realtà cinica. Un esempio riduttivissimo ma che ritengo comunque una chiave di volta. Ne parlammo anche una volta. Basti ricordarsi com l'orgasmo sia una macchinazione tesa a nascondere il ribrezzo di un atto viscido, che le papille gustative, oltre a far sì di tenere a memoria i "gusti" pericolosi, servano a ricreare un piacere che piacere in sé non è. L'esistenza è di per sé ridicola, ogni cosa è in funzione di mascherarne un'altra.
Strano, pensavo che i terroni fossero la schiacciante maggioranza, nell’esercito. Ma nel Nordest magari e' diverso.
Qui invece ero stato troppo sintetico. Diciamo intanto che dire Arma dei Carabinieri non è dire propriamente esercito, se pure sei nell'Esercito. Ma sono pianeti distanti, notevolmente distanti nella pratica. Non lo sono nella filosofia che gestisce e garantisce alle gerarchie i loro naturali tornaconti e morali deumanizzate.
Nello specifico ero un terrone di merda, poiché anche fuori dalle caserme il razzismo è presente. Vent'anni fa lo era di più in friuli, ora è calato. Anche se era sempre di meno a quello che ho vissuto da ragazzino nei "70 in Lombardia.
In quella situazione sociale ERI effettivamente stupido, cioe’ non in grado di cavartela. Chi invece aveva dimostrato di essere in grado di cavarsela benissimo nonostante (o meglio GRAZIE) alla mancanza di doti o prerogative, poteva giustamente, dalla sua posizione, sanzionare che tu eri stupido.
Assolutamente sì, purtroppo ne ero conscio. Il punto, Pike, è il carattere e l'indole che ti appartiene. Per me non è mai stato un problema, ho vissuto (però all'epova, ero filosoficamente meno consapevole del significato) dicevo:- ho vissuto e vivevo secondo Amor Fati. Che non è fatalismo. Ora è diverso per certi aspetti, ma il senso è quello.
Nessuno mi era amico, soprattutto all'epoca. Anzi, avevo proprio nemici. Ma era una guerra dei poveri che non mi è mai riguardata. Anche se prenderla in culo causava i medesimi dolori di altre guerre. Ma tant'è....
... io sono sempre stato io, non mi riguardano le strategie. Non ho nulla contro chi le pianifica, sia chiaro. Assolutamente non faccio cose di nascosto né le tengo nascoste; certo, posso esimermi dal cantarle in piazza e sicuramente sono una persona riservatissima sotto molteplici e tanti aspetti. Ma quello che faccio se so che dovrei tenermelo segreto, significa che non credo in quello che sto facendo.
Ovviamente non voglio diventi un'esegesi del mio pensiero quest'articolo, ma da quanto ho raccontato non si può ricavare una summa di COME sono strategico. Ho vinto tutte le battaglie che volevo vincere, dipende cosa significhi vincere. Sono riuscito a metterla in culo anche a un Generale e anche al cosiddetto Sistema. Poi però bisogna saper accettare le conseguenze.
Si torna sempre lì, bisogna saper cosa significhi per ognuno di noi vincere e cosa è furbizia, cosa dignità, cosa etica.
PS
Sull'autolesionismo ci sarebbe un discorsone da farsi. Non lo so. Attenzione, perché alibi per alibi, viaviamo quel che stiamo vivendo. Ognuno ha i suoi.
Infatti
qui in Friuli, tradotto in italiano, si dice
"ognuno balla con sua zia"
l'espressione magari rende meno che in dialetto originale, ma il significato non cambia.
Manfred
ergo
.. "so agne" ... e ok ... ma non ho capito il nesso, manfred, anche se conosco perfettamente il significato
O forse
"Ovviamente non voglio diventi un'esegesi del mio pensiero quest'articolo, ma da quanto ho raccontato non si può ricavare una summa di COME sono strategico. Ho vinto tutte le battaglie che volevo vincere, dipende cosa significhi vincere. Sono riuscito a metterla in culo anche a un Generale e anche al cosiddetto Sistema. Poi però bisogna saper accettare le conseguenze.
Si torna sempre lì, bisogna saper cosa significhi per ognuno di noi vincere e cosa è furbizia, cosa dignità, cosa etica."
Sei arrivato alla stessa conclusione del proverbio,ognuno deve fare i conti con se stesso, o forse anchio in passato non ho superato il test travisando il significato di questo detto?!
Manfred
beh guarda :)
... beh, Manfred, credo tu abbia colto molto di quello che si sta discutendo mettendomi appunto di fronte lo specchio delle mie stesse parole, che acquistano così un significato ulteriore. Quindi dici bene dei "conti con sé stesso" ... ma fino ad un certo punto col proverbio che hai citato ..
.. e credo che non sia propriamente quello lo spirito del detto friulano, ci si avvicina, ma non è quello. Ora non vorrei ci rimanessi male, perché io friulano non sono - quindi dovrei saperne molto meno di Te, ma da ben più di vent'anni che sono in queste zone, l'ho sempre considerato diversamente. Magari mi sbaglio, non metto la mano sul fuoco.
In quel modo di dire è insita una consapevolezza che riguarda una scelta pragmatica, nonché mirata ad escludere le persone che potrebbero di che dire la loro; è una sorta di rimprovero teso a ricordare la priorità dell'intimità piuttosto che della responsabilità etica ..
Per questo ho parlato anche di Amor Fati ... e per questo ho usato il pretesto dell'intelligenza incasellata dalle nomenclature del sistema, cioè per tentare di dire la mia su come sarebbe un progresso liberarsene. Sostanzialmente il mio racconto è votato a una guerra che ci riguarda insieme (mamma mia se odio questa retorica, ma sono costretto adesso), vicende che non mi vedono pragmaticamente inserito nelle reazioni (qui la differenza di "carattere" con PIKE) ma che vogliono lasciarsi andare al detto che è più famoso su LC: - Fai quel che devi, accada quel che può
Arrangiati
Arrangiati, devi cavartela con le tue forze. Questo senza sfronzoli è il significato originale del detto "ognuno balla con sua zia", che poi esso si sia trasformato con il trascorrere del tempo e il progressivo adulterarsi sia del dialetto che delle diatribe, è solamente la prova che tutti, in fondo in fondo, i test sociali vorrebbero superarli sempre a pieni voti.
Manfred
ok
Mi sta bene, anche perché non è una morale che ho messo nell'articolo.
Però deciditi.
Che ognuno debba fare i conti con sé stesso e che tu debba cavartele con le tue forze, sono due cose diverse. Quindi tornando al detto friulano in sé, dice tutto e il suo famoso contrario; devo cavarmela con le mie forze pure quando sono sul cesso, quindi in questo senso, continuo a non vedere il nesso, ma anche una morale se vuoi, visto che i Detti a quello servono; è obiettivamente ambigua e sfuggente.
Decidi tu, cosa vorrai fare da grande.
"Mi sta bene, anche perché non è una morale che ho messo nell'articolo.
Però deciditi.
Che ognuno debba fare i conti con sé stesso e che tu debba cavartele con le tue forze, sono due cose diverse. Quindi tornando al detto friulano in sé, dice tutto e il suo famoso contrario; devo cavarmela con le mie forze pure quando sono sul cesso, quindi in questo senso, continuo a non vedere il nesso, ma anche una morale se vuoi, visto che i Detti a quello servono; è obiettivamente ambigua e sfuggente."
Manfred
Non volendo lasciare lo spazio vuoto, dovuto a "post" doppio
C'è un proverbio friulano poco conosciuto che dice :
"meglio guadagnare tre soldi da mona che cinque da furbo".
Manfred
cazzate
Ma anche no. Una cazzata più grossa non potevi spararla su questo argomento. Io posso fare i conti con me stesso e tranquillamente sapere di affidarmi ad un'altra persona. Si può chiamare comunione, amicizia, fede, fiducia, amore, abbandono, amor fati, prendere coscienza, e altro ancora se avessi voglia di cercarlo; non solo, fare i conti con sé stessi entra nel territorio della coscienza che non è incasellabile secondo le logiche superficiali.
Ma prima che, come tuo solito, mi porti avanti questa discussione come quella famosa in cui ti chiedevo "chi merita cosa?" (per un'altra questione) e non rispondevi mai ... ti ripeto che:
... il tuo intervento iniziale alla fine di questo articolo, non si capisce che cazzo voglia dire. Vedi Te, perché non ho voglia di giocare a "giro giro tondo"
Difficile
E' difficile ci siano delle risposte comprensibili per chi scrive aspettandosi sotto, sotto un plauso.
Il dato di fatto potrebbe anche essere rovesciabile (rispedito al mittente), ma come in ogni burocrazia che si rispetti, la rete non fa eccezione, fa testo la data di presentazione degli esposti.
Manfred
ma anche no
A parte che se uno aspettasse un plauso, ciò non eluderebbe o trasformerebbe il valore o il disvalore di una data argomentazione. Poi c'è da aggiungere che la tua critica rimane ancora fumosa a prescindere, ma se non te ne accorgi, Manfred, non so che farci.
Poi hai fatto un giro lungo per dire, con un eufemismo articolato, che chi inizia per primo sarebbe avvantaggiato: - certo che sì, ma questo vale all'asilo o tra bimbominkia, non qui sul Portico.
Ultima simpatica precisazione, la stupidità del Sistema per me è un fatto e, come detto, l'esistenza è un gioco di maschere. Questo è ciò che penso. Quindi proprio in ragione di ciò ho tenuto a metterla sul personale, poiché non voglio astrazioni da quelle che comunque sono vicende reali. Vicende che hanno anche una loro età e quindi non viaggiano nemmeno con le consapevolezze di oggi.
Nel frattempo, facci caso, non rispondi. Contento tu, non so che altro dirti, mi sembri un oroboro.
La consapevolezza non ha età
La consapevolezza non ha età a patto di aver ben presente ciò che la consapevolezza è, altrimenti risulta inevitabilmente datata ("datata" non la tata di cui molti bimbi minkia avrebbero di questi tempi bisogno). Tantomeno il "portico" fa eccezione alla regola "internettiana" dove le discussioni, mancando il contatto fisico, non mettono in discussione una benamata minchia, tanto più le certezze acquisite o acquistate degli interlocutori. Così tornando nel mondo reale dove il serpente che si morde la coda rimane semplicemente il serpente che si morde la coda, senza scomodare termini settari (conseguentemente fuorvianti), dovresti "personalmente" analizzare le ripetizioni involontarie che fanno capolino negli ultimi tuoi post.
Manfred
obliquo
Manfred continui a inclinare il piano e mi hai stufato. Le critiche di Pike erano argomentate, le tue sono una presa per il culo.
Tu hai il dovere di rispondere e continui a spostare il discorso. Se questi sono i tuoi interventi, fai a meno di farli, altrimenti farò a meno di calcolarti d'ora in poi.
Quando avrai spiegato la tua uscita iniziale, allora, tranquillo, vedrai che risponderò anche alle cavolate che hai fatto seguire.
Ti avevo avvisato. Non è la prima volta che mi vedo costretto a venire dietro ai tuoi deliri criptici. Non ho tempo di giocare con la sfinge.
Comincia a giudicare il tuo modo di affrontare le discussioni prima di parlare delle problematiche della rete.
"Le critiche di Pike"
"Le critiche di Pike" e già da qui dovrei mandare a monte il gioco, anzi il video gioco, data la mancanza in tempo reale di una chiamata in causa di Pike, con cui ampliare la disquisizione. "Una presa per il culo" è il bisogno di aiuto esterno mascherato dall’impellenza di trovare riscontri alle proprie ragioni! Questo, in una discussione dal vivo, assume immediatamente un rilievo identificabile all'istante, per cui ricalcola la tua posizione reale, prima di proferire giudizi sulla maniera in cui gli altri affrontano le discussioni "internettiane" . Tali "discussioni" potrebbero essere, come già in altro contesto passato, definite relazioni epistolari spurie, le quali con una discussione reale hanno ben pochi punti in comune nonostante la buona volontà di uniformarle ad essa. Se continui a non capire i miei interventi da novello-anziano-bimbo-minkia, posso solo dirti: questo è unicamente un problema interpretativo di una realtà a te non famigliare.
Manfred
....come no
Nel frattempo puoi sempre tentare di ripondere. Fino ad allora, che sia domani o che sia tra due anni, non ti calcolo più. Mi hai stancato. Dopo che avrai risposto, allora ne riparliamo. Non puoi rompere il cazzo, Manfred, una, due, tre, quattro volte e poi pensare di non essere snobbato ...
.. ho fatto finta di niente per altre tue non-risposte sia qui che su LC, poiché conscio che i tuoi contributi sanno essere interessanti e intelligenti. Ma adesso basta.
Allo stesso modo sei capace di fare entrate altezzose e criptiche con la pretesa che uno dovrebbe allinearsi a che cosa non si sà.
Non ho tempo per le stronzate.
Tu hai il dovere di essere chiaro, con le cose a me "non famigliari" mi ci pulisco, sai benissimo cosa
Mi sono rotto il cazzo
Mi sono rotto il cazzo, criptico i coglioni! Studia l'italiano che non è né il sapere di wikipedia né le tue fantasie hollywoodiane.
Manfred
"R" come rancore
Mi sono rotto il cazzo, criptico i coglioni! Studia l'italiano che non è né il sapere di wikipedia né le tue fantasie hollywoodiane.
Le fantasie sono quelle che bisogna usare per capirti. Il rancore poi, e su cosa hai dovuto ripiegare, per eludere (l'ennesima volta) una risposta, sono a dirmi di una frustrazione che è un problema tuo, né mio, né della Rete.
Ma che film ti sei fatto?!
Rancore, per cosa? Mi sto solamente divertendo ad usare il mio diritto di "dire" parolacce, appartenendo ad una generazione che questo diritto ha dovuto conquistarselo.
Manfred
"R"
Per cosa lo sai tu, e non mi interessa. Le parolacce c'entrano nulla, così come la "saggezza" che solo tu apparterresti a generazioni che possono pemettersele. Stai andando verso deliri di onnipotenza (se pur in tono minore) con questa storia delle generazioni. Sono le tue allusioni e le tue condanne (che non sono critiche) insieme a blandi processi alle intenzioni sempre sottesi tra le righe a dire del tuo rancore e della necessità di ripiegare, distorcendo le logiche in un crescendo di argomenti che si allontanano dai significati del concetto trattato.
Se ti stai divertendo vatti a divertire da un'altra parte
Allusioni
Hai parlato tu di rancore, senza un destinatario su cui scaricarlo questo sentimento non ha ragione di esistere.
O forse ti capita di citare questo vocabolo quando qualcuno ti risponde in maniera poco gradita?
O sono criptico oppure scrivo cose comprensibili dal momento che le definisci allusioni, l'una esclude l'altra.
Quanto "all'andare a divertirmi da un'altra parte" è la conferma che prosegui, esaurita una prima fase con la richiesta continua di spiegazioni, a marcare il tuo territorio virtuale.
Però essendo il virtuale una appendice del mondo reale, esso non può sottrarsi alle regole di chi l'ha generato. Tanto meno di instaurarne di fasulle quanto l' arbitrariamente proclamare il "fuori tema" che equivale ad un "si discute entro gli steccati da me fissati",in una discussione che voglia rispettare il proprio significato. Per cui una discussione ha bisogno di un campo neutro per svilupparsi senza sfociare in diatriba. Questa possibilità il tuo blog personale qui sul "Portico" di certo non la può garantire e purtroppo forse nessun mezzo multimediale, senza una precisa volontà, perché la fascinazione sviluppata sull'individuo da ogni innovazione tecnologia è da sempre usata dal potere per stravolgere, anche se momentaneamente, le regole comuni, faticosamente conquistate con il buon senso di secoli.
Manfred
bye bye
.. mandi, Manfred
A completamento
A questo tuo ultimo post ho già risposto preventivamente con il mio del 10/11/2013 delle ore 00,02, titolato (Non volendo lasciare lo spazio vuoto, dovuto a "post" doppio) infatti conoscendo la tua consumata abilità nel destreggiarti fra domande e risposte in una "discussione virtuale", l'intuito mi ha suggerito l'immagine di dove sarebbe sfociata la presente discussione, soprattutto se non fossi diventato più accomodante nei miei interventi.
Il significato del proverbio da me citato nel post e che riporto qui
"meglio guadagnare tre soldi da mona che cinque da furbo"
è questo:
è sicuro che i tre soldi guadagnati da mona nessuno te li toglierà, mentre i cinque guadagnati da furbo non si sa che fine faranno.
Risulta chiaro che il concetto espresso non si limita ad essere applicato al solo denaro.
Ora i tuoi saluti diventano appropriatamente tali.
mandi Calvero
Manfred
Manfred = Redna + mf.
Un perchè ci sarà, dopotutto.
Ciao Calvero.