[ Segue dalla prima parte dell'articolo. ]1
Proviamo ora a dare uno sguardo nel minestrone di indizi e stranezze relative a questo caso tenendo ben presente che non è possibile riportare tutto senza scriverci sopra un libro e facendo attenzione a questi fatti importanti:
1. La leggenda PID nasce poco dopo la pubblicazione dell'album Abbey Road avvenuta nel settembre del 1969 per la rivelazione di un DJ americano (Russel Gibb) che ha ricevuto in redazione una telefonata anonima. Prima di questa data, nessuno ha analizzato le canzoni dei Beatles o le loro copertine alla ricerca di indizi strani.
2. Secondo la leggenda, Paul McCartney sarebbe morto il 9 di Novembre (o l'11 di settembre secondo alcuni indizi) del 1966.
Facciamo quindi un salto indietro e cerchiamo di farci un'idea di com'era la situazione storica dei Beatles nel 1966:
Fate bene attenzione alle date!
Nella seconda metà del 1966 i Beatles sono sul punto di sciogliersi e le principali cause sono molto serie:
1. La Beatlemania è incontrollabile, il gruppo non la sopporta più, si sentono esausti per i continui concerti che portano avanti da anni e sono insoddisfatti perchè suonare dal vivo è impossibile; non riescono nemmeno a sentirsi a causa del boato della folla che sovrasta tutto; quindi anche le esibizioni hanno una qualità scadentissima e non possono essere sfruttate come registrazioni.
2. I pericoli corsi durante il tour alle Filippine culminati con l'incidente diplomatico e il loro quasi sequestro che ha fatto temere per la loro incolumità ha provato tutti emotivamente e in particolar modo George Harrison che sembra il più sconvolto.
3. La furente reazione esplosa in america alle dichiarazioni di John Lennon sul fatto che i Beatles fossero più famosi di Gesù, che scatenò ondate di isteria con roghi dei dischi dei Beatles in mezzo alle strade e dichiarazioni in TV (le potete vedere nella raccolta anthology dei Beatles in DVD) del Ku-Klux-Klan che dichiarava apertamente di essere un'organizzazione terroristica pronta a compiere gesti eclatanti contro il gruppo. Lennon sarà costretto a pubbliche scuse che provocarono in lui una forte crisi d'identità.
George Harrison annuncia quindi a Brian Epstein, il loro manager, di voler lasciare il gruppo ai primi di settembre del 1966; trapelò poi la notizia che il concerto di San Francisco (29/8/1966) sarebbe stato l'ultimo.
Tutto però è destinato a rientrare nei primi mesi del 67 quando i Beatles rinnovano il loro contratto con la Emi per altri 9 anni.
A quanto pare il loro manager li ha rassicurati promettendo che avrebbero smesso di fare infiniti tour in giro per il mondo.
Ma attenzione alle date:
il 10 Novembre 1966 fu annunciato ufficialmente da Peter Brown, loro vice-manager che non avrebbero fatto più concerti.
Il 15 Novembre 1966 Epstein smentisce pubblicamente le voci di scioglimento del gruppo
Dal 21 Giugno 1966 fino al 24 Novembre 1966 i Beatles non registrano più nulla; non effettuano nemmeno alcuna sessione fotografica.
Dall'Agosto del 1966 in poi, Paul McCartney assume un ruolo di primo piano nel gruppo, tutti i progetti fondamentali del 1967 (Sgt. Pepper, Magical Mystery Tour etc. Sono idee sue). John Lennon perde progressivamente il ruolo di Leader mentre McCartney assume sempre più il controllo delle operazioni. Coincidenza fortunata per il gruppo, tutto questo sembra accadere mentre McCartney raggiunge i suoi vertici di creatività.
Il 27/8/1967 viene improvvisamente ritrovato morto Brian Epstein, la mente che ha creato il fenomeno Beatles, si parla inizialmente di suicidio, si vocifera che fosse depresso a causa della sua omosessualità che doveva tenere nascosta; se ne dicono tante, poi le voci vengono smentite dal verdetto del coroner. Sembra una morte accidentale a causa di un'overdose di antidepressivi. I Beatles e i conoscenti intimi sembrano essere daccordo smentendo tutti la possibilità del suicidio. Di fatto però la morte di Epstein non è libera da ombre; a un certo punto circola la voce dell'omicidio e si scoprono delle minacce di morte a suo carico ma nessuno avvierà mai indagini in tal senso. I Beatles a detta di tutti quelli che li conoscono si sentono perduti, non hanno mai dovuto pensare alla loro gestione commerciale, avevano piena fiducia di Epstein che si occupava di tutto. Di fatto, Paul McCartney prenderà in mano anche questo aspetto della gestione del gruppo.
Tra il 1966 e il 1967, la musica dei Beatles subisce una radicale trasformazione; L'album “Revolver” (agosto del 1966) sembra l'inizio di questa nuova fase. Non soltanto la musica si fa complessa, ricercata e piena di sperimentazioni che avranno effetto in tutta la storia del rock, ma anche i testi diventano improvvisamente “Adulti”, iniziano a parlare spesso di morte, abbandonando le canzonette da innamorati del primo periodo. Ma il disco considerato l'apice della loro carriera e che determinerà una vera rottura in tutti i sensi con i Beatles del passato (sia musicalmente che per quanto riguarda l'immagine del gruppo) è il successivo Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band (Giugno 1967) Che in teoria dovrebbe essere anche il primo dopo la presunta morte di Paul McCartney.
Paul McCartney subisce un incidente stradale... Ma forse gli incidenti sono due.
Alcune fonti riportano di un incidente in motorino avvenuto il 26 Dicembre del 1965. Lo stesso Paul McCartney lo ricorderà nelle interviste apparse in Anthology, ma sembra confondere le date e le modalità. Comunque a quanto pare si ruppe un dente e riportò un taglio con conseguente cicatrice sul labbro sinistro. I segni risultano evidenti nella copertina della raccolta: Yesterday and Today (il controverso album dei macellai insanguinati la cui copertina venne ritirata e sostituita) e anche nei videoclip di “Rain” e “Paperback Writer” girati per la tv. La cicatrice è visibile anche in un'apparizione all'Ed Sullivan Show del giugno del 1966.
Altri però datano l'incidente al 9 Novembre 1966 (la data ufficiale della PID ed ecco perchè si parla di due incidenti) e lo considerano sempre un incidente motociclistico accaduto assieme al suo amico Tara Browne.
A quanto pare i giornali inglesi il 9/11/1966 diramarono notizie confuse, tra cui quella che Paul era rimasto decapitato. Anche la fanzine The Beatles Book riporta in un articolo del 7/1/1967 intitolato “False Rumor” la notizia di un incidente mortale accaduto a Paul McCartney
Si sa che Paul McCartney ha fatto occasionalmente uso di sosia per vari scopi
Viene indetto un concorso pubblico per trovare un sosia di Paul McCartney, pratica normale con le star dello spettacolo. Il concorso non vedrà una conclusione e non verrà mai comunicato il nome del vincitore
I Beatles, a fine del 1966, primi tra tutti i gruppi rock, si fanno crescere contemporaneamente barba e baffi. Non si tratta di una banalità; all'epoca il fatto ha una forte ripercussione, costituisce un'alterazione della fisionomia, una sorta di camuffamento e nel loro caso particolare venne abbandonata l'immagine dei 4 ragazzi puliti beniamini dell'Inghilterra. Per alcuni inoltre, come vedremo poi, questo fatto costituisce la volontà di nascondere i lineamenti non perfetti del sosia che ha preso il posto di Paul.
Ora che abbiamo il quadro (non completo ma spero sufficiente a capire) del periodo, andiamo ad analizzare alcuni degli indizi apparsi nei dischi e scoperti, ricordiamolo, retroattivamente, dopo l'uscita della leggenda nel 1969:
il 10 dicembre del 1966 viene data alle stampe una raccolta di successi dei Beatles: “A collection of Beatles Oldies – But Goldies” La copertina non ha fotografie ma soltanto disegni; a sinistra si può vedere un gruppo pop che dovrebbe rappresentare i Beatles e quello che dovrebbe essere Paul (il mancino) tiene una sigaretta nella mano destra (esattamente come nella copertina di Abbey Road uscita tre anni più tardi)
Al centro della copertina e molto grande rispetto al disegno del gruppo, si trova la figura di un uomo dall'aspetto Beatle e c'è il disegno di un'auto che sta puntando a tutta velocità verso la sua testa.
Viene notato che per la prima volta è stato tolto l'articolo “THE” prima del nome ma verrà reintegrato e poi tolto nuovamente nei dischi successivi quindi non mi sembra rilevante. Qualcuno analizza anche la scritta OLDIES che contiene “Dies”. Anche la O e la L hanno un significato: sono le due lettere dell'alfabeto che precedono la P e la M quindi la scritta significherebbe: PM muore.
E' decisamente cervellotico però è giusto far notare che un trucco simile era stato usato nel libro e nel film: 2001 Odissea nello spazio dove il nome del calcolatore elettronico H.A.L 9000 utilizzava le tre lettere dell'alfabeto che vengono subito prima delle tre lettere IBM, la nota azienda di computers.
Ma nel giugno del 1967 esce Sgt. Pepper; come abbiamo detto l'album considerato il punto più alto nella carriera dei Beatles ma anche uno dei massimi vertici della storia del Rock riconosciuto da grandi musicisti come ad esempio Jimi Hendrix che fece una cover di Sgt. Pepper in un'esibizione Live. Si tratta di una rivoluzione non soltanto musicale, anche il packaging del disco farà storia; a titolo di esempio basta dire che nel retrocopertina verranno stampate tutte le liriche delle canzoni. Nessuno prima di allora aveva mai fatto una cosa del genere.
Tra i molteplici indizi ed elementi controversi identificabili in questo disco, mi limito a riportare quelli che mi sembrano maggiormente significativi (riportare tutto richiederebbe un articolo solo su questa copertina).
La copertina fu realizzata da Peter Blake e Jann Haworth con il fotografo Michael Cooper; sembra chiaro dalle interviste e dai ricordi di varie persone che Paul McCartney ebbe un ruolo creativo e direzionale nella cosa. Sua anche l'idea di realizzare il disco come un “Concept Album”.
Tra l'incredibile numero di indizi o presunti tali, si segnala una bambola nella copertina anteriore che indossa una maglietta con la scritta “Welcome the Rolling Stones”, la bambola ha un modellino di Aston Martin (l'auto sulla quale Paul avrebbe avuto l'incidente) sulla gamba destra, siede inoltre sopra ad uno strano fantoccio che ha un guanto da guida insanguinato sulla mano sinistra.
La grancassa presente al centro poi è uno degli indizi più notevoli in quanto non può in nessun modo essere accidentale; questa potrebbe essere la prova dell'intenzionalità dei Beatles di inserire e veicolare messaggi visivi nei loro dischi.
Innanzi tutto la grancassa è l'unico elemento di tutta la complessa copertina che è stato commissionato a un artista esterno; un unico dettaglio per cui si decide stranamente di rivolgersi altrove. Ma il nome stesso che viene attribuito al suo creatore sembra fittizio: “Joe Ephgrave” che potrebbe essere la composizione di “epitaph” (epitaffio) e “grave” (tomba). Non esiste inoltre inoltre nessun cenno biografico relativo all'esistenza di questo artista. Se si fa una ricerca l'unica notizia rintracciabile è: “Il creatore della grancassa dell'album Sgt. Pepper.” Sembra che non abbia fatto altro né che abbia lasciato altre tracce dietro di se.
In ogni caso, se si appoggia uno specchio alla metà esatta della grancassa dove si trova la scritta: “Lonely Hearts” la metà superiore con quella rispecchiata, restituisce la scritta: I ONE IX HE ◊ DIE. Può essere letto come: 11 9 (che si rifà ad una versione della PID che vorrebbe la data della morte all'11 settembre) egli morire. Il rombo che sta tra egli e morire nelle sue frecce verticali indica in alto la figura di Paul MacCartney e in basso quella che potrebbe essere la tomba con i fiori.
Un altro modo di leggere le prime lettere però potrebbe essere 1-1-1-X Quindi 3 Ottobre ma un'altra interpretazione potrebbe essere I ONE I X: tre vivi uno cancellato Alcuni lo hanno pensato in riferimento alla frase presente nella canzone “Come Together” che recita: One and One and One is Three.
Un secondo indizio che assolutamente non può essere casuale e che spicca nel calderone di tracce rappresentato da questa copertina riguarda il retro. Nel retrocopertina c'è una foto del gruppo e Paul McCartney è l'unico ad apparire di spalle. George Harrison accanto a lui è l'unico a non mostrare le mani unite. Ne vediamo soltanto una sollevata con un dito che indica chiaramente una frase dalle liriche di una canzone stampata nel retro. Se poi si leggono tutte le parole lungo quella linea immaginaria e che appartengono a canzoni diverse si ottengono altre frasi che sembrano tutte richiamare al presunto incidente: “Mercoledì mattina alle 5, quando il giorno comincia” (l'ora dell'incidente)... La vita vola via con te o senza di te... Sei da solo sulla strada.
Una nota a parte dobbiamo spenderla per tutti i personaggi inseriti in quella copertina; Secondo Ringo Starr sarebbero stati inseriti tutti i personaggi amati dai Beatles, ma il fatto che volessero metterci anche Hitler (poi escluso assieme a Gandhi e Gesù Cristo) rende la sua dichiarazione alquanto infondata. Appaiono comunque attori, musicisti, letterati, Intellettuali, scienziati, esploratori e avventurieri. Non manca qualche anonimo e mentre è comprensibile la presenza di Stuart Sutcliffe, il primo bassista, amico di John Lennon, pittore e artista morto giovanissimo e poco prima dell'esplosione della Beatlesmania, così come è comprensibile l'assenza di Pete Best, il primo batterista dei Beatles che fu licenziato da loro stessi per fare spazio a Ringo Starr, ci sono due figure che fanno riflettere: una assente e l'altra presente.
L'assente è Tara Browne l'amico intimo dei Beatles e di paul McCartney morto in un incidente che ispirò a Lennon uno dei suoi pezzi più importanti: A day in the life (che molti riconducono per le parole all'incidente di McCartney).
Un'assenza abbastanza inspiegabile. Per quale motivo è stato scartato?
La presenza inquietante invece che in seguito diventerà molto nota ai fan dei gruppi rock visto che molti membri (vedi a titolo di esempio Jimmy Page il chitarrista dei Led Zeppelin) ne diventeranno cultori o seguaci è la figura di Aleister Crowley, l'occultista, la grande bestia, uno dei personaggi più inquietanti e influenti del ventesimo secolo il cui libro Magik rimane una specie di bibbia per chi si occupa di questioni esoteriche.
Con le copertine ci fermiamo qui, anche perchè molteplici indizi sono rilevabili in gran quantità nei dischi successivi e in tutta una serie di raccolte ma non c'è lo spazio per analizzarli tutti. Credo sia sufficiente capire che se alcune cose possono essere il frutto dell'interpretazione dei fan, molti indizi sono stati inseriti volontariamente e consapevolmente dagli stessi Beatles.
Giusto due parole sulle liriche: molte canzoni dei Beatles a cominciare dall'album Revolver, contengono frasi che sono state interpretate come riferimenti alla morte di Paul McCartney c'è poi la storia dei messaggi registrati alla rovescia che i Beatles hanno sempre smentito di aver mai inserito nei loro dischi.
Una delle cose che mi sembrano degne di nota è la canzone: A day in the life, dell'album Sgt.Pepper, ritenuta la canzone capolavoro dei Beatles. Molti ci hanno visto un chiaro riferimento all'incidente in cui avrebbe perso la vita Paul McCartney: “Egli trovò la sua fine in un'auto, non si era accorto che le luci (del semaforo) erano cambiate. Una folla di persone stava a guardare, avevano visto la sua faccia da qualche parte, nessuno era davvero sicuro se egli fosse uno della camera dei Lords”
John Lennon però dichiarò che il personaggio a cui è ispirata la canzone era Tara Browne (che si merita la più bella canzone dei Beatles ma non la sua presenza in copertina), come abbiamo detto l'amico dei Beatles e di paul McCartney, erede della famiglia Guinnes, morto in un incidente come quello descritto il 18 dicembre 1966.
Vi ricordate quanto detto all'inizio di questo articolo? Tara Browne secondo le dichiarazioni dello stesso McCartney sarebbe stato protagonista assieme a lui in un incidente motociclistico il 9/11/1966. Ci sono diverse stranezze e coincidenze inquietanti.
La montagna di indizi presenti nelle copertine e nelle liriche dei Beatles, da Sgt. Pepper in poi è davvero notevole e per chi volesse conoscerli tutti consiglio i libri citati nella prima parte dell'articolo oppure un'accurata ricerca in rete.
Ciò che spero sia chiaro a questo punto è il fatto che i Beatles hanno contribuito consapevolmente al diffondersi di questa storia. E che nella loro storia esistono alcune ombre.
Possiamo allora concludere che si è trattato soltanto di una manovra pubblicitaria? Di un gioco portato avanti da personaggi eccentrici? In quale chiave si può leggere questa operazione? Potrebbe la leggenda PID essere uno specchio per le allodole e nascondere qualcosa che invece riguarda tutto il gruppo?
Nella terza e ultima parte di questo articolo vedremo le analisi di alcuni esperti sui tratti somatici di Paul McCartney eseguite sulla base di varie fotografie, La pista esoterica sostenuta da alcuni che vede i Beatles come personaggi coinvolti da queste pratiche, gli indizi che sono spuntati fuori ben dopo la fine dei Beatles, alcuni davvero inquietanti e apparentemente senza una motivazione logica (se si pensa all'operazione commerciale), l'inquietante vicenda Manson, gli esami del sangue chiesti a McCartney per una questione legata al riconoscimento di un figlio, l'Aston Martin restaurata da un carrozziere italiano che ha trovato gli inquivocabili segni di un incidente e un fantomatico documentario girato da discovery channel e che verrà trasmesso soltanto dopo la morte dell'attuale, vero o sosia che sia, Paul McCartney.
Fine della seconda parte
- 1. Il mistero dei Beatles, parte I: http://ilporticodipinto.it/content/il-mistero-dei-beatles-parte-prima
- Music-Band's blog
- Login per inviare commenti
- Versione stampabile
- Send by email
Commenti recenti
1 giorno 19 ore fa
3 settimane 6 giorni fa
6 settimane 4 giorni fa
7 settimane 1 giorno fa
8 settimane 3 giorni fa
8 settimane 4 giorni fa
10 settimane 6 giorni fa
13 settimane 3 giorni fa
21 settimane 3 giorni fa
25 settimane 2 giorni fa