Cosa succederebbe se al di là della cretineria si sviluppasse la consapevolezza che la conoscenza e la cultura non sono nemmanco sinonimi, che l'armonia è l'unica Legge universale che permette alla verità d'illuminare la menzogna così come la luce annienterebbe un vampiro?
Si parla di come una coscienza libera possa essere foriera di miglioramenti, e poi la si esclude nel momento che essa deve essere riconosciuta nella sua verità.
Quanto si sono riempiti la bocca i cretini, con locuzioni stile «Risveglio delle coscienze»? (!) sarebbe come tentare di contare le stelle, oppure finanche con un: «Cambiamo noi stessi se vogliamo cambiare il mondo!» ovvero quando si parafrasa in ogni salsa il pensiero di un uomo straordinario il quale illustrava e vivificava «Sii il cambiamento che vuoi vedere», nevvero?
... eppure ...
Sapere che i vaccini servono a separare l'anima dal corpo etereo, dall'io superiore, dal corpo fisico, non è cosa seria se stai coi piedi per terra, sai com'è; sapere che la guerra in atto vola ben più alta delle cineserie di una crocetta in una cabina elettorale e di speculazioni farmaceutiche (la scoperta dell'acqua calda), è cosa che dà da pensare all'umile e da gracchiare al raziocinante uomo coi piedi per terra. E sapere che non vivificare la conoscenza vale a dire idolatrare la cultura, non è cosa da meno; l'uomo serio non ha tempo da perdere con le fantasie; da una parte è un brutto colpo per l'anima dello schiavo mettere in discussione, cioè, la logica e le logiche della vita sociale indottrinata a scuola, dall'altra lo energizza nella sua voglia di protestare e battere i piedi, come un bimbo per il terzo lecca-lecca che gli si nega; indi, quasi concludendo: per colui/coloro che nella de-responsabilizzazione trova/no il dinamismo ideale per avvantaggiarsi e garantire al proprio orticello la sopravvivenza e il verde splendore; logiche speculari del Potere che, per sopravvivere, deve ripartire gli orticelli a seconda dei meriti, in grado più o meno elevato, ai suoi schiavi migliori. Compresi quelli che lo attaccano, convinti di attaccarlo. Poco importa che lo schiavo sbandieri la sua voglia di verità e giustizia o palesi la sua erudizione da troia di regime; quel che conta ed è vitale per il potere, è che lo schiavo non vivivifichi la propria coscienza, diciamo per quella piccolissima peculiarità che le appartiene naturalmente, che semplicissimamente chiama alla intima Legge universale, che la coscienza si manifesta e agisce nel momento in cui è libera. Altrimenti: si chiama morale.
Ma cos'è la cretineria? ... per spiegarla, non so, vogliamo degradarci ai dizionari per comprenderne la reale accezione? quelli che magari ti illustrano magnificamente cos'è la democrazia, la scienza, magari come la spiega Messora e i suoi accoliti? Siamo seri. Abbiamo già detto che le cineserie non riguardano l'uomo, ma gli schiavi. La cretineria riguarda una mancanza di intelligenza? Siamo seri. Anche no. Tutt'altro. Non abbiamo tempo di leccare il culo al Potere per liberarlo dal male, e per abbassarci a dozzinali dicotomie: cretino = poco intelligente. Non siamo all'asilo. Il fan-service, terreno ideale per i cretini, non è appartenente alle logiche dell'onestà, e senza nemmeno il bisogno di scomodare accezioni quali - verità. La cretineria riguarda soprattutto la superiorità della mente, la sua intelligenza; quindi la divisione del nostro corpo dalla nostra anima, il nostro corpo etereo dal nostro io superiore; insomma: il cretino scende in piazza a far sentire la sua voce da schiavo e, il padrone, non può che far la conta degli schiavi, sì da programmare ancor meglio il suo/loro futuro.
Che dire.
Il nostro amico Pasternak ci diceva dal profondo del suo cuore che la politica non gli diceva nulla, perché non gli piacevano gli uomini indifferenti alla verità. Meglio studiare Marx, ai cretini riesce più facile; meglio giustificare la destra, se lotta per la giustizia sociale, beninteso, sia mai altro, non siamo mica razzisti: ai cretini riesce più facile.
Figurarsi se non sei un uomo di tal fatta, se non sei un Pasternak, di tale sensibilità, di fatto ucciso e umiliato dal Potere degli schiavi (con lo zuccherino di un Nobel a nome di coloro che si lavano le coscienze con i premi corrotti); se non sei un uomo, quindi, ma uno schiavo che ama di esserlo, perché questo è il punto, figurarsi, dicevamo, se si ci si deresponsabilizza propagandando coloro che hanno nella loro funzione primigenia di essere indifferenti alla verità, e quale ginepraio di ipocrisie bisogna giustificare a seguire! ... quando ogni santissimo giorno lotti per mascherarlo da «lotta per la verità e la giustizia», sociale magari (si può rimanere seri?); così aggiungiamo un'altra cineseria sopra la cretineria. Et voilà
Se le scie chimiche le abbiamo nel cervello, inutile additare indignati quelle in cielo. Ma la protesta si fa alta! Si fa sentire la propria voce! ...
... beh, allora, facciamo concludere a De Andrè, che spiega meglio la voglia di verità in bocca agli schiavi, e benvenuti nel millennio per antomasia:
« ... il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta»
... e i grilli, radunatisi, presi da cotanta energia, tornano a sfregarsi le ali; e il Potere, le mani.
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