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Efficacia dei placebo (2)

Ha suscitato un certo scalpore (ma mai abbastanza da far scattare qualche domanda fondamentale nelle teste dei tv-dipendenti) la recente notizia inerente la chirurgia placebo.

Ne avevamo in realtà parlato più di 5 mesi fa [1], si tratta cioè di informazioni ben conosciute e assodate (ma sistematicamente ignorate).

Su questo vorrei solo proporvi un confronto -a titolo di pura curiosità- tra due ricerche fatte con google: digitando "chirurgia placebo" in italiano vengono fornite 75.800 pagine, digitando "placebo surgery" in inglese i risultati sono 3.730.000...
∼∼∼

Vorrei invece segnalare un articolo apparso sul sito della campagna di farmacovigilanza Giù le mani dai bambini [2], inerente l'efficacia dei placebo nella cura della depressione, cui avevo accennato nello stesso precedente post [3]. 
 

CROLLA IL MITO DEGLI ANTIDEPRESSIVI [4]

Bluff depressione: uno studioso americano ha messo le mani sulle carte segrete delle aziende che producono antidepressivi, e ha scoperto che non sono più efficaci di una pillola di zucchero.

Il Prof. Kirsch si è avvalso del Freedom of Information Act, la legge statunitense che tutela il diritto di accesso alle informazioni di interesse pubblico, e ha costretto la Food and Drug Administration a tirare fuori dai cassetti ciò che altrimenti non sarebbe mai diventato di dominio pubblico.

47 studi clinici controllati confermano che solo il 10-20% dei pazienti avverte un beneficio dovuto effettivamente all’azione farmacologica della molecola, mentre l’80-90% dei depressi si sente meglio ma solo grazie all’effetto placebo.
Tutti lo sanno, ma continuano a tacere per interesse.

Le informazioni più rilevanti sono state tenute nascoste per due decenni, anche se tutti gli specialisti erano a conoscenza di quello che qualche mio collega coinvolto negli nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti studi registrativi ha in seguito pubblicamente e senza vergogna definito ‘il nostro piccolo [sic!] sporco segreto’.

L'intervista al prof. Irving Kirsch è disponibile in italiano in formato PDF a questo indirizzo: 

www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_rassegnastampa__498.pdf


Lo studio di Kirsch è del 2002 ed è stato replicato con uguali risultati da ulteriori studi di altri ricercatori, mentre non è mai giunta alcuna smentita sui dati e i risultati raccolti.

- Approfondimento raccomandato:
"Farmaci antidepressivi nella pratica psichiatrica: efficacia reale" (PDF)
del prof. Paolo Migone

(...) più della metà (il 57%) degli studi finanziati dalle case farmaceutiche allo scopo di dimostrare l’efficacia degli SSRI fallirono, cioè dimostrarono che gli SSRI erano uguali o inferiori al placebo, e gran parte di questi dati non furono mai pubblicati (...)
la stabilità della risposta al farmaco non è maggiore di quella al placebo, anzi, all’uso del farmaco seguono maggiori ricadute che al placebo (...)

PS: per chi si fosse perso i rischi legati agli effetti collaterali degli psicofarmaci, aggiungo una breve (220.000 risultati) carrellata di informazioni suggerita da google: qui.

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Note:

[1] http://ilporticodipinto.it/content/efficacia-dei-placebo

[2] http://www.giulemanidaibambini.org

[3] http://ilporticodipinto.it/content/efficacia-dei-placebo

[4] http://www.giulemanidaibambini.org/blog.php?1006

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Antidepressivi un placebo?

Ritratto di Dusty

Mi chiedo una cosa: ma se la maggior parte degli antidepressivi è poco meglio (o peggio) di un placebo, perchè allora c'è tutto questo vasto movimento di persone che vuol bandire il Ritalin che è ritenuto causa di numerosi suicidi, in particolare sui giovani?

L'effetto placebo scatena il

Ritratto di Eileen Morgan

L'effetto placebo scatena il miglioramento. Questo è ormai assodato. Ma gli psicofarmaci non sono sostanze inerti: contengono molecole che vanno ad interagire pesantemente con il sistema nervoso. Dunque da un lato non provocano miglioramenti (se non in percentuali minime) ma dall'altro sortiscono spesso effetti collaterali devastanti.
Come dire: la parte buona la fa l'effetto placebo, i rischi li porta la sostanza psicoattiva.
D'altra parte, come spiegato nei pdf proposti, non è dimostrato che la serotonina c'entri veramente qualcosa con questi stati depressivi. Per cui basare i farmaci su di essa non porta nessuna certezza sulla loro efficacia.
Insomma, a me pare un grande circo dove pochi guadagnano sulla pelle di moltissimi. Uno di soliti circhi.. "troppo grossi per andare in fallimento". Per dire.

my two cents :)