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Le banche dell'Eurozona ed il rischio contagio

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di Alasdair Macleod1

La Grecia è ora inadempiente, ed altri governi della zona euro come anche altre agenzie tipo il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e la Banca Europea per gli Investimenti si sono trasformati a posteriori in creditori privilegiati, un precedente che dovrebbe essere di grande preoccupazione e che ha profonde implicazioni per le banche del settore privato.

Inoltre, quando uno stato va in default è solo una piccola parte di tutta la storia, perché i governi di oggi sono i partecipanti più importanti nelle loro economie. Le conseguenze di un default del governo centrale si estendono ad altri enti ed attività collegate: nel caso della Grecia il suo default ha modificato le supposizioni dietro tutti i prestiti del settore pubblico non collegato al governo centrale, come le obbligazioni ferroviarie. Ed il settore privato, non direttamente dipendente dai sussidi governativi o dai suoi contratti, è influenzato dalla prospettiva di tasse eccessive.

Per questo motivo, la conseguenza del default della Grecia va molto al di là dei prestiti direttamente coinvolti, e tutte le altre nazioni della zona euro sono in una posizione simile. I numeri in bella vista sono una frazione del totale.

Questo ci porta ad una verità fondamentale. Il debito pubblico è la base per i sistemi di denaro fiat. Questa base è ora messa in discussione. E' la componente chiave del capitale detenuto dalle banche, così come i contanti ed i depositi presso le banche centrali – in ultima analisi entrambe le cose sono creazioni del governo, sostenute dal debito pubblico. Sin da quando l'oro è stato cacciato dal sistema monetario, la fiducia è diventata totalmente dipendente dalla validità del debito pubblico.

La posizione di insolvenza di un certo numero di nazioni dell'eurozona invalida l'assunto generale secondo cui la carta del governo fornisce una solida base per le banche della zona euro. Viene anche messo in dubbio il fatto che i paesi forti dell'euro possano finanziare quelli deboli. Il precedente che è stato fissato dall'interposizione a posteriori da parte dei governi e delle loro agenzie come creditori privilegiati, indebolisce ancora di più il valore del debito pubblico per le banche del settore privato, che diventano creditori junior. Non è sorprendente che esse abbiano ri-depositato la maggior parte del denaro prestato loro dalla BCE nella stessa BCE. Gli euro detenuti presso la BCE danno riparo solo all'esposizione nei confronti di titoli di stato specifici ed è la migliore tra le cattive scelte. Le banche al di fuori della regione stanno ricorrendo alla facoltà di chiamarsi fuori del tutto.

Può sembrare inutile mettere in discussione il fondamento stesso del sistema finanziario Europeo in questo modo. Ma ciò è destinato ad essere discusso nei consigli di amministrazione attraverso l'intera rete bancaria, all'interno e all'esterno dell'area dell'euro, e le banche reagiranno. E' anche la ragione per cui la situazione rimane così precaria per quanto riguarda la crisi del debito in Europa. Il modo in cui il default della Grecia è stata gestito, comporta un intenso rischio di fuga di capitali dalla regione nel peggior momento possibile. I finanziamenti per tutte le nazioni della zona euro sono diventati molto più difficili. La BCE sarà oggetto di crescenti pressioni non solo per prestare soccorso alle banche, i cui bilanci stanno implodendo, ma anche per salvare direttamente i governi.

A causa del ruolo sistemico del debito pubblico, ci si può aspettare che la crisi si diffonda rapidamente dalle nazioni più deboli ed insolventi a tutti le altre. In breve, la cattiva gestione dei problemi di debito della Grecia ha peggiorato le cose.


Traduzione per il Portico Dipinto a cura di Johnny Contanti.