Tratto da "11 Settembre 2001 - Cui Prodest?" (dove trovate tutti i link attivi riportati in "Note e fonti")
La versione ufficiale, passata alla storia col nome di "9-11 Commissin Report", pubblicata nel 2004 da una Commissione di inchiesta indipendente, istituita per volontà del Congresso americano, definita dal Presidente Thomas Kean e dal Vice Presidente Lee Hamilton "indipendente, imparziale, minuziosa e non-partitica." e che, in quanto tale, non può che individuare nella figura di Philip Zelikow, collaboratore di Condoleezza Rice nel Consiglio Nazionale di Sicurezza nell'Amministrazione di George H. W. Bush quando i repubblicani erano all'opposizione ed inserito dallo stesso Bush nel Comitato di consulenza presidenziale sull'Intelligence estera, un "imparziale, minuzioso e non-partitico" Direttore Esecutivo [46], concluse che, benché molte operazioni di Borsa fossero "operazioni a prima vista molto sospette", quelle relative alla "United Airlines" erano riconducibili ad "un singolo investitore istituzionale residente negli Stati Uniti senza alcun legame plausibile con Al-Queda", mettendo così la parola fine ai sospetti di insider trading avanzati da molti "teorici del complotto", fra cui l'ideatore dello scritto "Prove di informed trading collegato all'11 Settembre", Kevin Ryan, che, non soddisfatto, il 18 Novembre 2010, ha realizzato il seguente articolo per il "Foreign Policy Journal".
Subito dopo l'11 Settembre 2001 molti Governi avviarono delle indagini su un possibile insider trading legato agli attacchi terroristici di quel giorno. Inchieste analoghe vennero prese dai Governi di Belgio, Cipro, Francia, Germania, Giappone, Italia, Lussemburgo, Montecarlo, Olanda, Stati Uniti, Svizzera ed altri. Nonostante il chiaro interesse degli inquirenti, nessuna delle indagini portò ad un atto d'accusa. Questo perché si considerava poco plausibile l'ipotesi che le persone presumibilmente coinvolte in quei loschi affari potessero essere collegati a chi era accusato di aver commesso i crimini dell'11 Settembre.
Questo è un esempio della logica circolare spesso usata da chi ha concepito le versioni ufficiali dell'11 Settembre. Il ragionamento funziona così: se supponiamo di sapere chi furono i colpevoli (cioè "Al-Quaeda", secondo la vulgata) e quelli che erano coinvolti negli affari non sembrano essere collegati a questi presunti colpevoli, allora l'insider trading non ha avuto luogo.
Questo è, in sostanza, quanto ha detto la Commissione sull'11 Settembre. Essa ha concluso che le "indagini approfondite" condotte dalla SEC e dall'FBI "non hanno portato alla luce alcuna prova che persone informate preventivamente degli attacchi abbiano ricavato profitto dalla compravendita di titoli.". Essi intendevano dire che qualcuno aveva effettivamente tratto profitto da operazioni di Borsa, ma che, in base alla loro stessa presunzione di colpa, chi lo aveva fatto non era collegato a chi era colpevole di aver diretto gli attacchi. In una nota a piè di pagina, il rapporto della Commissione riconosceva "operazioni a prima vista molto sospette" ma affermava che quelle relative alla "United Airlines" erano riconducibili ad "un singolo investitore istituzionale residente negli Stati Uniti senza alcun legame plausibile con Al-Queda." [47].
Riguardo all'insider trading, o come è più corretto chiamarlo tecnicamente "informed" trading, lo stesso rapporto della Commissione era sospetto per diverse ragioni. Primo, le operazioni relative all'11 Settembre hanno riguardato molti più titoli azionari di quelli delle sole compagnie aeree. E' stato riconosciuto il legame tra operazioni dubbie sulle azioni di compagnie finanziarie e di compagnie assicurative, così come su altri canali di finanziamento. Sono implicate anche ingenti transazioni via carta di credito, realizzate appena prima degli attacchi. In definitiva, la Commissione ha provato a spiegare tutte queste operazioni molto sospette come una serie di malintesi. Tuttavia, la possibilità che così tanti esperti finanziari di alto livello si siano totalmente sbagliati è, nel migliore dei casi, dubbia; e, qualora fosse vera, rappresenterebbe un altro incredibile scenario nella già improbabile sequenza di eventi data dalla storia ufficiale dell'11 Settembre.
Negli ultimi anni, nuove prove sono venute alla luce. Nel 2005 e 2010, esperti di finanza di diverse università hanno trovato, grazie alle analisi statistiche, nuove prove che alcuni casi di informed trading collegati all'11 Settembre sono avvenuti. Inoltre, nel 2007, la Commissione sull'11 Settembre ha reso pubblica una sintesi del memorandum sulle indagini dell'FBI alla base del suo rapporto [48]. Un attento esame di questo documento indica che alcune delle persone che erano state indagate per un breve periodo dall'FBI, e poi assolte senza la dovuta attenzione, avevano legami con Al-Queda e con le agenzie di intelligence USA. Nonostante il tempo trascorso tra l'informed trading e queste nuove conferme rappresentasse un impedimento per procedere con azioni legali contro i colpevoli, i fatti possono aiutarci ad arrivare alla verità sull'11 Settembre.
Prime avvisaglie
Nella settimana successiva agli attacchi, l'autorità di regolamentazione del mercato azionario tedesco, la BAWe, cominciò ad esaminare alcune denunce di transazioni sospette [49]. In quella stessa settimana, il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Martino, espresse con chiarezza le proprie preoccupazioni dichiarando: "Credo che dietro questa speculazione sui mercati internazionali si nascondessero Stati ed organizzazioni terroristiche." [50].
Nelle due settimane successive agli attacchi, la CNN riferì che le autorità di regolamentazione avevano riscontrato "segnali sempre più chiari" che qualcuno "avesse manipolato i mercati finanziari prima degli attacchi terroristici nella speranza di ricavarne profitto.". Il Ministro della Finanza belga, Didier Reynders, dichiarò di avere forti sospetti che per le transazioni fossero stati impiegati i mercati britannici [51]. Si diffuse la notizia che la CIA avrebbe chiesto all'autorità di regolamentazione inglese di indagare su alcune operazioni [52]. Purtroppo, l'autorità britannica, "The Financial Services Authority", abbandonò le indagini semplicemente scagionando "Bin Laden ed i suoi adepti dall'accusa di insider trading." [53].
Al contrario, il Presidente della Banca centrale tedesca, Ernst Welteke, affermò che il suo istituto aveva condotto uno studio che rilevava con certezza "l'insider trading terroristico" collegato all'11 Settembre 2001. Egli dichiarava che i suoi ricercatori avevano trovato "prove quasi inconfutabili di insider trading." [54]. Welteke insinuava che l'insider trading era stato riscontrato non solo nelle azioni di compagnie interessate dagli attacchi, come quelle aeree e di assicurazione, ma anche nei settori dell'oro e del petrolio [55].
L'entità dell'informed trading legato all'11 Settembre 2001 fu senza precedenti. Un consulente di "ABC News", Jonathan Winer, disse: "E' un fatto senza precedenti ritrovarsi davanti a casi di insider trading che interessano il mondo intero, dal Giappone agli Stati Uniti, al Nord America ed all'Europa." [56].
Prima dell'Ottobre 2001, il "Chicago Board Options Exchange" ("CBOE" - Borsa di Chicago che tratta le opzioni) ed altre quattro Borse delle opzioni negli Stati Uniti si erano unite all'FBI ed alla commissione per i titoli e gli scambi ("SEC") nello sforzo di indagare su una lista di 38 capitali, come pure su opzioni multiple e titoli del Tesoro, segnalati in relazione a possibili casi di informed trading. In quella occasione, il Presidente della SEC, Harwey Pitt, rilasciò una dichiarazione al comitato per i servizi finanziari della Camera, affermando che: "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per scovare questa gente e portarla davanti alla giustizia." [57].
Mary Bender, direttore dell'autorità di regolamentazione del CBOE, dichiarò: "Non abbiamo mai vissuto nulla del genere, [le borse che trattano opzioni stanno] usando gli stessi strumenti d'investigazione che utilizzeremmo noi in caso di insider trading. La questione è trovare le persone collegate a questi tremendi crimini.".
I soggetti individuati, infine, includevano un cliente senza nome della "Deutsche Bank Alex. Brown" ("DBAB"). Si trattava di un'operazione sul capitale fatta dalla "United Airlines" ("UAL"), consistente in 2500 contratti di acquisto che furono, per qualche ragione, divisi in blocchi di 500 contratti ognuno e poi inviati a diverse Borse del Paese simultaneamente [58]. Quando la Commissione sull'11 Settembre parlava di "un singolo investitore istituzionale residente negli Stati Uniti senza alcun legame plausibile con Al-Queda", si riferiva o a DBAB o ai suoi clienti in quella discutibile operazione.
Fin da allora, Micheal Ruppert ha scritto su DBAB, notando come la compagnia fosse stata in passato una finanziaria del "Carlyle Group" (gruppo che tratta gli interessi congiunti della famiglia Bush e di quella Bin Laden [45]) ed anche del "Brown Brother Harriman", entrambe società molto vicine alla famiglia Bush. Ruppert, inoltre, notò che "Alex. Brown", l'azienda acquisita da "Deutsche Bank" e poi diventata CBAB, era amministrata da A. B. "Buzzy" Krongard, che se n'era andato da lì nel 1998 per entrare nella CIA come consigliere del Direttore George Tenet [59]. Alla metà degli anni Novanta, Kongard era stato anche consulente del precedente Direttore, James Woolsey e, l'11 Settembre 2001, era Direttore Esecutivo della CIA, la terza posizione per importanza all'interno dell'agenzia.
Compravendita di azioni e bond del Tesoro
Nel 2002, l'investigatore Kyle Hence riportò per iscritto le azioni incluse nella lista nel mirino della SEC. Quelli che rappresentavano gli esempi maggiori, per volume di scambi al di sopra della media, erano "UAL" [285 volte al di sopra della media], "Marsh and McLennan" ("Marsh") [93 volte],"American Airlines" ("AMR") [60 volte] e "Citigroup" [45 volte] [60]. Altre azioni segnalate includevano società finanziarie, compagnie legate alla Difesa ed alle compagnie di assicurazione "Munich Re", "Swiss Re" ed il "Gruppo AXA". Opzioni put per queste compagnie di assicurazione, o puntate sul fatto che le azioni sarebbero crollate, furono piazzate al doppio dei livelli normali negli ultimi giorni prima degli attacchi. Le autorità di regolamentazione erano preoccupate per le "ingenti operazioni" su questi titoli azionari perché le tre compagnie di assicurazione erano soggette al pagamento di miliardi per i danni subiti l'11 Settembre 2001 [61].
I quattro titoli azionari più sospetti per il volume degli scambi - "UAL", "Marsh", "AMR" e "Citigroup" - erano molto legati agli attacchi dell'11 Settembre 2001. Due aerei di entrambe le compagnie furono dirottati e distrutti. Gli uffici della "Marsh" erano proprio in 8 dei 110 piani della Torre Nord del "World Trade Center", dove avvenne l'impatto del volo 11 e scoppiarono gli incendi. "Citigroup" era la società madre di "Travels Insurance", che avrebbe dovuto ricevere 500 milioni di dollari di risarcimenti, e anche di "Salomon Smith Barney", che occupava quasi 10 piani dell'edificio 7 del "World Trade Center". Curiosamente, Donald Rumsfeld e Dick Cheney sedevano nel Comitato Consultivo di "Salomon Smith Barney" fino al Gennaio 2001.
"Marsh" occupava diversi piani anche nella Torre Sud. Qui cera l'ufficio del Dirigente della "Marsh", L. Paul Bremer. Questi era stato Amministratore Delegato della "Kissinger Associates" e nel 2000 aveva appena lasciato la guida di una Commissione Nazionale sul terrorismo. Il "San Francisco Chronicle" notò che Bremer era stato tra i primi a sostenere che ricchi arabi stavano finanziando la rete terroristica di Osama Bin Laden. In un articolo sugli informed trading dell'11 Settembre 2001, il "San Francisco Chronicle" riportò che "l'ex Presidente della Commissione Nazionale sul terrorismo del dipartimento di Stato, L. Paul Bremer, sarebbe entrato in possesso all'inizio di quest'anno di stime segrete del Governo sui capitali di Bin Laden che confermano l'aiuto da parte di ricchi mediorientali." [62].
L'11 Settembre 2001, Bremer fu intervistato da "CBS News", a cui disse di credere alle responsabilità di Osama Bin Laden ed alla possibilità che anche Iraq ed Iran fossero coinvolti, ed invocò una durissima rappresaglia militare. Per ragioni sconosciute, "Google" rimosse il video dell'intervista dai suoi server per tre volte e lo bloccò in un caso [63].
Anche la compravendita dei bond del Tesoro subito prima dell'11 Settembre 2001 fu segnalata come sospetta. Inviati del "Wall Street Journal" hanno scritto che "secondo persone vicine agli inquirenti, i Servizi Segreti degli Stati Uniti avevano contattato diversi operatori in relazione a grossi acquisti di titoli del Tesoro a cinque anni precedenti agli attacchi. Gli investigatori, su consiglio degli operatori, stanno esaminando se terroristi, o persone affiliate con le organizzazioni terroristiche, hanno comprato titoli quinquennali, inclusa una singola compravendita di 5 miliardi." [64].
Alcuni rapporti affermano che gli informed trading dell'11 Settembre 2001 furono tali da far fruttare milioni di dollari, alcuni dei quali non furono mai riscossi [65]. Altri documenti suggeriscono che le operazioni produssero un profitto di miliardi di dollari. Una simile segnalazione fu fatta dall'ex ministro della Tecnologia tedesco, Andreas von Buelow, secondo il quale il valore dell'informed trading era nell'ordine dei 15 miliardi di dollari [66].
Le indagini dell'FBI
Nel Maggio 2007, il documento della Commissione sull'11 Settembre che riassumeva le indagini FBI sui possibili informed trading legati agil attacchi fu desecretato [67]. Il documento fu editato per levare i nomi di due agenti dell'ufficio newyorkese dell'FBI e quelli di alcuni sospetti nelle indagini sull'informed trading. I nomi di altri agenti dell'FBI e di altri sospetti rimasero. Ciò nonostnte, dai documenti si può ancora ricavare qualche informazione utile a svelare le operazioni ed i sospetti.
Il 21 Settembre 2001, la SEC segnalò all'FBI due specifiche transazioni perché questa indagasse su possibili casi di informed trading. Una delle due operazioni fu l'acquisto, il 6 Settembre 2001, di 56.000 azioni di una compagnia chiamata "Stratesec" che, per qualche anno prima dell'11 Settembre 2001, aveva fornito servizi di sicurezza ad alcune delle strutture compromesse dagli attacchi. Le stesse che comprendono gli edifici del "World Trade Center", l'aeroporto Dulles - da dove decollò il volo 77 dell'"American Airlines" - ed anche la "UAL", proprietaria di due degli altri tre aerei precipitati.
Le 56.000 azioni interessate del titolo "Stratesec" furono acquistate da un Direttore dell'azienda, Wirt D. Walker III, e da sua moglie, Sally Walker. Ciò risulta chiaro dal memorandum che riporta la sintesi delle indagini dell'FBI [68]. I titoli "Stratesec" acquistati dai Walker raddoppiarono di valore in un solo giorno compreso tra l'11 ed il 17 Settembre 2001, ovvero quando la Borsa fu riaperta. Il memorandum della Commissione suggerisce che l'operazione fruttò ai Walker un profitto di 50.000 dollari. Purtroppo l'FBI non interrogò i coniugi e questi furono assolti da ogni imputazione perché fu dichiarato che non avevano "legame alcuno con il terrorismo o altra informazione di natura negativa." [69].
In realtà, Wirt Walker era legato a persone collegate ad Al-Quaeda. Ad esempio, il direttore di "Stratesec", James Abrahamson, era socio in affari di Mansoor Ijaz, che in più di un caso affermò di potersi mettere in contatto con Osama Bin Laden [70]. Inoltre, Walker strappò diversi dei dipendenti della "Stratesec" ad una società controllata dal "Carlyle Group", la "BDM International", che portava avanti progetti (in nero) segreti per agenzie governative. Il "Carlyle Group" era in parte finanziato dai membri della famiglia Bin Laden [71]. Il signor Walker amministrava diverse società sospette finite in bancarotta, compresa "Stratesec", alcune delle quali erano finanziate da una compagnia con a capo un cugino dell'ex Direttore della CIA (e Presidente) George H. W. Bush. Inoltre, Walker era figlio di un dipendente della CIA ed il suo primo lavoro fu in una società d'investimento amministrata dall'ex guru dell'intelligence americana James "Russ" Forgan, dove lavorava con un altro ex direttore dell'agenzia, William Casey [72]. Chiaramente, anche Osama Bin Laden aveva legami con la CIA [73].
Un'altra operazione su cui ha indagato l'FBI, su richiesta della SEC, riguardava AmirIbrahim Elgindy, un consulente finanziario egiziano di San Diego che, il giorno precedente all'attentato, aveva, a quanto pare, provato a liquidare 300.000 dollari in azioni tramite il suo agente della "Salomon Smith Barney". Durante il tentativo di liquidazione, Elgindy avrebbe "previsto che l'indice Dow Jones, che all'epoca si manteneva intorno ai 9.600, sarebbe presto crollato sotto i 3.000." [74].
Il memorandum della Commissione sull'11 Settembre riporta che l'FBI non ascoltò mai neanche Elgindy e che aveva previsto di proscioglierlo perché non c'erano "prove che cercasse di occupare una posizione dalla quale avrebbe potuto trarre profitto dagli attacchi terroristici.". Apparentemente, prevedere un calo precipitoso della Borsa, concentrato intorno ai fatti dell'11 Settembre 2001, non era una causa sufficiente perché l'FBI interrogasse il sospetto.
Verso la fine di Maggio 2002, Elgindy fu arrestato insieme ad altre quattro persone, tra cui un agente ed un ex agente dell'FBI, ed accusato di aver tramato per influenzare il prezzo dei titoli azionari e per estorcere il denaro ad alcune società. Gli agenti Jeffrey A. Royer e Lynn Wingate furono incolpati di aver "sfruttato il loro accesso ai database dell'FBI per monitorare l'andamento delle indagini ai danni di Elgindy." [75]. Un Procuratore Federale, in seguito, avrebbe accusato Elgindy, che peraltro usava diversi pseudonimi, di essere stato a conoscenza degli attacchi prima dell'11 Settembre. Nonostante il giudice non concordasse con il Procuratore con l'accusa di informed trading dell'11 Settembre 2001, Elgindy finì per essere arrestato, nel 2005, per una serie di crimini, tra cui estorsione, frode finanziaria e falsa testimonianza.
L'ufficio di Boston dell'FBI indagò su operazioni di Borse relative a due società. La prima era la "Viisage Technologies", un'azienda specializzata in riconoscimento facciale che trasse vantaggio dall'inasprimento della legge sul terrorismo. L'acquisto della "viisage", fatto da un ex dipendente della "Saudi American Bank", "non rivelò alcuna connessione con l'11 Settembre 2001.". Eppure, la "Saudi American Bank" fu citata in un'azione legale, intentata dalle famiglie delle vittime dell'11 Settembre 2001, per aver "finanziato progetti di sviluppo in Sudan a vantaggio di Bin Laden nei primi anni Novanta." [76].
La seconda società indagata dall'ufficio di Boston dell'FBI fu la "Wellington Management", che avrebbe gestito un grosso conto a nome di Osama Bin Laden. L'FBI accertò che l'azienda gestiva un conto a nome di "membri della famiglia di Bin Laden", ma lasciò perdere l'indagine poiché non poteva collegarla ad "Osama, Al-Quaeda o al terrorismo." [77].
Nonostante i legami con Al-Quaeda in tre di questi casi (Walker, l'acquirente di "Viisage" e "Wellington Management") possano essere considerati circostanziali, la quantità di prove è impressionante. Le indagini dell'FBI, dato che i sospetti non furono neanche interrogati, rimasero dunque ben lontane dall'essere "approfondite", come le bollò la Commissione sull'11 Settembre.
La sintesi delle indagini dell'FBI, divulgata dalla Commissione sull'11 Settembre, riportava anche le perplessità sollevate da quest'ultima sugli hard-disk danneggiati che avrebbero potuto essere recuperati dal "World Trade Center". Tali dubbi furono il risultato di "inchieste giornalistiche [secondo le quali] ampi volumi di transazioni sospette sarebbero passati dai computer che si trovavano nel World Trade Center la mattina dell'11 Settembre, parte di un tentativo illecito, ma poco chiaro, di trarre profitto dagli attacchi." [78]. La Commissione giunse alla conclusione che nessuna attività del genere aveva avuto luogo poiché "gli agenti dichiararono qui di non sapere del tentativo di recuperare gli hard-disk" e "tutto nel World Trade Center era stato praticamente polverizzato, alpunto da considerare davvero poco probabile la sopravvivenza degli hard-disk.".
La verità, tuttavia, è che molti di questi hard-disk furono recuperti dal "World Trade Center" e furono spediti ad aziende specializzate perché fossero ripuliti e ne fossero estratti i dati. Una compagnia tedesca, la "Convar", fece gran parte del lavoro di recupero.
Nel Dicembre 2001, la "Reuters" riportò che "la Convar aveva recuperato informazioni da 32 computer a sostegno dell'ipotesi di traffici loschi nel giorno del giudizio.". Richard Wagner, un esperto nel ripristino di dati della "Convar", affermò che "c'è il sospetto che alcune persone fossero a conoscenza del momento approssimativo dell'impatto degli aerei, così da spostare somme superiori ai 100 milioni di dollari. Essi credevano che le tracce di queste transazioni non potessero essere ritrovate, una volta distrutti i sistemi centrali.". Il Direttore della "Convar, Peter Henschel, disse che non si trattava "solo del volume, ma dell'entità delle transazioni [che] era molto più alta del normale per un giorno come quello." [79].
Verso la fine di Dicembre 2001, la "Convar" aveva esaminato 39 dischi su 81 e si aspettava di ricevere altri 20 hard-disk del "World Trade Center" entro la fine del mese successivo. E' chiaro che il memorandum scritto nell'Agosto 2003 dalla Commissione sull'11 Settembre non fosse troppo affidabile, poiché riferiva che né essa stessa, né l'FBI fossero a conoscenza della situazione.
Conferme statistiche
Dato che l'FBI e la Commissione sull'11 Settembre ignorarono i legami dubbi tra le persone sospettate di informed trading come Wirt Walker e dichiararono, inoltre, nel 2003, di non sapere del recupero degli hard-disk, di dominio pubblico dal 2001, bisogna supporre che il loro lavoro di indagine sia stato davvero insufficiente. Oggi, comunque, siamo a conoscenza di vari articoli accademici, sottoposti a diverse revisioni, che hanno trovato prove valide dell'effettiva occorrenza di informed trading. Pertanto, studi scientifici hanno dimostrato che le conclusioni raggiunte dalle indagini ufficiali sono sbagliate.
Nel 2006, un Professore di Economia dell'Università dell'Illinois, Allen Poteshman, pubblicò un'analisi degli acquisti delle stock option di alcune compagnie aeree effettuati prima degli attacchi. In questo studio si arrivava alla conclusione che un indicatore del volume di opzioni long put era "insolitamente alto, cosa che fa pensare ad investitori informati che avrebbero fatto affari nel mercato delle opzioni prima degli attacchi." [80]. Le long put sono scommesse sul crollo del prezzo di un titolo o di un'opzione.
Il volume insolitamente alto di long put sui titoli "UAL" e "AMR" acquistati prima del loro drammatico crollo, in seguito agli attacchi dell'11 Settembre 2001,è una prova che gli operatori sapevano che sarebbero andati a ribasso. Grazie a tecniche statistiche di valutazione delle distribuzioni condizionate ed incondizionate nella storia dell'attività di stock option, il Professor Poteshman dimostrò che i dati evidenziavano l'esistenza dell'informed trading.
Nel Gennaio 2010, un gruppo di esperti economici svizzeri pubblicò le prove di almeno 13 informed trading nei quali gli investitori sembravano essere già a conoscenza degli attacchi. Quello studio si limitava ad analizzare un numero limitato di società ma, tra quelle, gli informed trading si concentravano su cinque compagnie aeree e quattro finanziarie. Le prime erano "American Airlines", "United Airlines" e "Boeing". Tre delle società di credito coinvolte avevano gli uffici nelle torri del "World Trade Center", e la quarta era "Citigroup", che rischiava di perdere doppiamente: come società madre di "Travelers Insurance" e di un altro inquilino dell'edificio 7 del "World Trade Center", la "Salomon Smith Barney" [81].
Più di recente, nell'Aprile 2010, una squadra internazionale di esperti esaminò le attività di compravendita delle opzioni sull'indice "Standard and Poor's 500", così come l'indice di volatilità di CBOE, VIX. I ricercatori mostrarono che c'era stato un aumento anomalo significativo nel volume degli scambi sul mercato delle opzioni subito prima degli attacchi dell'11Settembre 2001, e dimostrarono come la cosa fosse in contrasto con l'assenza di un volume di affari altrettanto anomalo per un lungo periodo prima degli attacchi. Lo studio mostrava, inoltre, che tale anomalia nel volume degli scambi non era semplicemente il risultato di un mercato in ribasso [82]. Le loro scoperte facevano "pensare a degli addetti ai lavori già a conoscenza degli attacchi dell'11 Settembre.".
Conclusioni
Nei primi tempi dopo l'11 Settembre 2001, le autorità di regolamentazione di molti Paesi dichiararono di avere prove senza precedenti di informed trading legati agli attacchi terroristici di quel giorno. Il Presidente di una Banca Centrale (Welteke) disse che le prove erano inconfutabili: una di esse portò l'Autorità di Regolamentazione degli Stati Uniti ad impegnarsi solennemente, davanti al Congresso, a consegnare alla giustizia i responsabili. Quegli impegni non sono stati mantenuti perché chi era incaricato delle indagini ha scagionato i sospetti conducendo inchieste deboli e concludendo che nessun informed trading potesse aver avuto luogo, a meno che non fosse stato fatto personalmente da Osama Bin Laden o Al-Quaeda.
Le "indagini approfondite" condotte dall'FBI, sulle quali si basava il rapporto della Commissione sull'11 Settembre, erano chiaramente fittizie. L'FBI non interrogò i sospetti né, a quanto pare, confrontò le proprie carte con quelle della Commissione per cercare di determinare se alcune delle persone indagate potessero avere legami con Al-Quaeda. La sintesi del memorandum della Commissione suggerisce che l'FBI avesse deciso per conto proprio sui possibili legami tra i sospetti e le presunte organizzazioni criminali. Queste decisioni unilaterali erano inadeguate, se almeno tre degli informed trading dubbi (quelli di Walker, dell'acquirente di "Viisage" e di "Wellington Management") coinvolgevano indiziati legati, con ogni probabilità, a Osama Bin Laden ed alla sua famiglia. Un altro sospetto (Elgindy) sarebbestato incarcerato qualche tempo dopo, ed era collegato direttamente ai dipendenti dell'FBI arrestati successivamente per crimini di natura finanziaria.
L'agenzia, inoltre, dichiarò, nell'Agosto 2003, di non essere a conoscenza di hard-disk recuperati dal "World Trade Center", una notizia diffusa pubblicamente nel 2001. Secondo le persone che hanno recuperato tali dati, gli hard-disk contenevano prove di "traffici loschi nel giorno del giudizio.".
Le prove di informed trading sull'11 Settembre 2001 includono molti strumenti finanziari, dalle stock option ai bond del Tesoro, a operazioni con carte di credito effettuate al "World Trade Center" poco prima che fosse distrutto. Oggi sappiamo che gli esperti economici di mezzo Mondo hanno fornito, grazie a tecniche statistiche comprovate ed affidabili, prove concrete che i loro primi sospetti fossero corretti e che gli informed trading sull'attentato ebbero in effetti luogo.
Questa gente sapeva già dei crimini dell'11 Settembre 2001 e ne trasse profitto. Quelle persone oggi sono tra di noi e le nostre famiglie e la nostra comunità sono a rischio di futuri attacchi terroristici e di speculazioni criminali, se non reagiamo. E' il momento giusto per un'indagine indipendente ed interamente internazionale sugli informed trading e sugli operatori che trassero benefici dagli atti terroristici dell'11 Settembre2001.
Note e fonti:
[46] "Il rapporto della Commissione sull'11 Settembre", di David Ray Griffin, scritto per "ZERO 2 - Le pistole fumanti che dimostrano che la versione ufficiale sull'11/9 è un falso", a cura di Giulietto Chiesa, Edizioni Piemme, 93-116
[47] Commissione nazionale sugli attacchi terroristici agli Stati Uniti, "Rapporto della Commissione sull'11 Settembre", Luglio 2004, p. 172 e capitolo 5, nota 130, http://govinfo.library.unt.edu
[48] Memorandum della Commissione sull'11 Settembre dal titolo "Rapportosulle operazioni in Borsa", preparato da Doug Greenburg, 18 Agosto 2003, http://media.nara.gov
[49] Dave Carpenter, "Exchange examines odd jumps: Before attack: Many put options of hijacked planes' parent companies purchased", "The Associated Press", 18 Settembre 2001, http://911research.wtc7.net
[50] "BBC News", "Bin Laden 'share gains' probe", 18 Settembre 2001, http://news.bbc.co.uk
[51] Tom Bogdanowicz e Brooks Jackson, "Probes into 'suspicious' trading", CNN, 24 Settembre 2001, http://archive.org (il link non è disponibile, N.d.N.)
[52] James Doran, "Insider Trading Apparently Based on Foreknowledge of 9/11 Attacks", "The Times", 18 Settembre 2001, http://911research.wtc7.net (il link non è disponibile, N.d.N.)
[53] David Brancaccio, "Marketplace Public Radio": News Archives, 17 Ottobre 2001, http://marketplace.publicradio.org (il link non è disponibile, ma la fonte è citata anche sul sito www.globalresearch.ca, N.d.N.)
[54] Paul Thompson e The Center for Cooperative Research, "Terror Timeline: Year by Year, Day by Day, Minute by Minute: A Comprehensive Chronicle of the Road to 9/11 - and America's Response", Harper Collins, 2004. Si trova anche in "History Commons", "Complete 9/11 Timeline, Insider Trading and Other Foreknowledge": www.historycommons.org
[55] "Associated Press", "EU Searches for Suspicious Trading", 22 Settembre 2001, www.foxnews.com
[56] "World News Tonight", 20 Settembre 2001
[57] Erin E. Arvedlund, "Follow TheMoney: Terrorist Conspirators Could Have Profited More From Fall Of Entire Market Than Single Stocks", Barron's (Dow Jonesand Company), 6 Ottobre 2001
[58] Ibidem
[59] Michael C. Ruppert,"Crossing the Rubicon: the decline of the American empire at the end of the age of oil", "New Society Publishers", 2004
[60] Kyle F. Hence, "Massive pre-attack 'insider trading' offer authorities hottest trail to accomplices", Center for Research on Globalisation (CRG), 21 Aprile 2002, http://globalresearch.ca
[61] Grant Ringshaw, "Profits of doom", "The Telegraph", 23 Settembre 2001, http://911research.wtc7.net
[62] Christian Berthelsen e Scott Winokur, "Suspicious profits sit uncollected: Airline investors seem to be lying low", "San Francisco Chronicle", 29 Settembre 2001, www.sfgate.com
[63] Lewis Paul Bremer III su "Washington, DC, NBC4 TV", 11 Settembre 2001, Vehmgericht http://vehme.blogspot.com
[64] Charles Gasparino e Gregory Zuckerman, "Treasury Bonds Enter Purview of U.S. Inquiry Into Attack Gains", "The Wall Street Journal", 2 Ottobre 2001, http://s3.amazonaws.com
[65] Christian Berthelsen e Scott Winokur
[66] "Tagesspiegel", "Former German Cabinet Minister Attacks Official Brainwashing On September 11 Issue Points ot 'Mad Dog' Zbig and Huntington", 13 Gennaio 2002, www.ratical.org
[67] Memorandum della Commissione sull'11 Settembre
[68] Il memorandum della Commissione sull'11 Settembre che riassume le inchieste dell'FBI parla degli operatori coinvolti nell'acquisto "Stratesec". Dai riferimenti nel documento possiamo ricavare che i due avevano lo stesso cognome ed avevano una relazione di parentela. Questo corrisponde alla descrizione di Wirt e Sally Walker, noti per essere azionisti di "Stratesec". Inoltre, uno dei due (Wirt) era Direttore della società, Direttore di una public company in Oklahoma ("Aviation General"), e Presidente di una societànd'investimenti a Washington, DC ("Kuwam Corp)
[69] Memorandum della Commissione sull'11 Settembre
[70] Sourcewatch, Mansoor Ijaz/Sudan, www.sourcewatch.org
[71] "History Commons", "Complete 911 Timeline", "Bin Laden Family", www.historycommons.org
[72] Kevin R. Ryan, "The History of Wirt Dexter Walker: Russell and Co, the CIA and 9/11", 911blogger.com, 3 Settembre 2010, http://911blogger.com
[73] Michael Moran, "Bin Laden comes home to roost: His CIA ties are only the beginning of a woeful story", "MSNBC", 24 Agosto 1998, www.msnbc.msn.com
[74] Alex Berenson, "U.S. Suggests, Without Proof, Stock Adviser Knew of 9/11", "The New York Times", 25 Maggio 2002, http://query.nytimes.com
[75] "History Commons", "Complete 911 Timeline", "Saudi American Bank", www.historycommons.org
[76] Memorandum della Commissione sull'11 Settembre
[77] Ibidem
[78] Erik Kirschbaum, "German Firm Probes Final World Trade Center Deals", "Reuters", 16 Dicembre 2001, http://911research.wtc7.net
[79] Allen M. Poteshman, "Unusual Option Market Activity and the Terrorist Attacks of September 11, 2001", "The Journal of Business", 2006, vol. 79, n. 4, www.journals.uchicago.edu
[80] Marc Chensey et al., "Detecting Informed Trading Activities in the Options Markets", "Social Sciences Research Network", 13 Gennaio 2010, http://papers.ssrn.com
[81] Wing-Keung Wong et al., "Was there Abnormal Trading in the S&P 500 Index Options Prior to the September 11 Attacks?", "Social Science Research Network", Aprile 2010, http://papers.ssrn.com
Ciaoo, Nyko
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