Nella Locandina: il tipico annunciatore del radiogiornale quotidiano.
Per i più tonti (ma anche per gli altri), una chiccha dalla trasmissione radiofonica Today della BBC 4, trasmessa il 2 gennaio scorso: l'intervento di John Pilger. Anche se per i più svegli si tratta di dati di fatto conosciuti, assimilati e persino ormai banali, è bene che le parole dell'unico reporter rimasto al mondo (che con tutte le sue pie illusioni è pur sempre l'unico rimasto) abbiano eco sulla rete e magari colpiscano persone che potenzialmente tonte non sono, ma che sono invece solo ancora troppo giovani o ignoranti, con un ampio spazio nella loro cultura per il miglioramento personale e l'approfondimento. Butto semini, magari cresce qualcosa. Pilger comunque ha un fegato grosso come una portaerei ed anche chi gli fa dire queste cose in 'prime time' alla BBC, la radio piu' seguita al mondo. Purtroppo penso che anche questo faccia parte di una strategia mediatica, ahimè. In ogni caso beccatevi a seguito la mia traduzione di questo discorso che potete anche ascoltare (in Inglese) seguendo il link della nota. 1
Durante un recente sondaggio fu domandato alla gente in Gran Bretagna quanti iracheni siano stati uccisi come conseguenza dell'invasione dell'Irak nel 2003. La risposta che la gente ha dato è traumatica: la maggioranza ha risposto che meno di 10.000 persone sono state uccise. Studi scientifici riportano che fino ad un milione di uomini, donne e bambini iracheni sono morti in un inferno scatenato dal Governo britannico e dal suo alleato di Washington, l'equivalente del genocidio in Ruanda, e la carneficina continua, senza sosta.
Ciò rivela come noi, in Gran Bretagna, siamo stati ingannati da coloro il cui lavoro è quello di essere testimoni della realtà dei fatti. L'accademico e scrittore americano Edward Herman chiama ciò banalizzare l'inconcepibile; egli descrive due tipi di vittime nel mondo delle notizie giornalistiche: vittime degne di nota e vittime non degne di nota. Le vittime degne di nota sono quelle che soffrono per via dei nostri nemici, i quali sono gente come Assad, Gheddafi, o Saddam Hussein e giustificano quel che chiamiamo intervento umanitario.
Le vittime non degne di nota sono quelle che si ficcano tra i piedi della nostra potenza punitiva e tra i piedi dei dittatori buoni che noi ingaggiamo. Saddam Hussein era un dittatore buono, ma poi è diventato arrogante e disobbediente ed è perciò retrocesso allo status di dittatore cattivo.
In Indonesia, il generale Sukarto era un dittatore buono - senza riguardo per il probabile massacro di milioni di persone, aiutato dai Governi di Gran Bretagna ed America. Spazzò via un terzo della popolazione di Est Timor con l'aiuto di aerei da caccia e mitragliatrici inglesi e fu persino ricevuto dalla Regina a Londra; quando morì pacificamente nel suo letto fu lodato come un illuminato modernizzatore, uno di noi. A differenza di Saddam Hussein non divenne mai arrogante.
Quando mi recai in Irak negli anni '90, i due principali gruppi musulmani, Scia e Sunni, avevano tensioni ma vivevano fianco a fianco, si sposavano persino fra di loro e si ritenevano con orgoglio tutti irakeni: non c'era Al Qaida, non vi erano Jahidisti. Facemmo saltare tutto in aria a brandelli durante l'operazione Trauma & Stupore Reverenziale nel 2003 ed oggi Sunni e Scia si combattono in tutto il Medio Oriente. Questa strage è finanziata dal Regime dell'Arabia Saudita, il quale decapita gente e discrimina le donne. La maggior parte dei dirottatori del 9/11 provenivano dall'Arabia Saudita. Wikileaks ha rilasciato un cablogramma spedito alle ambasciate degli Stati Uniti dal Segretario di Stato Hilary Clinton che scriveva: L'Arabia Saudita resta un finanziatore essenziale per Al Qaeda, i Talebani, Al Nusra ed altri gruppi terroristici in tutto il mondo. Ma, nonostante ciò, i sauditi sono nostri stimati alleati. Essi sono dittatori buoni, i Reali britannici li visitano spesso e noi vendiamo loro tutte le armi che vogliono.
Uso la prima persona noi e nostri in linea con gli annunciatori dei telegiornali ed i commentatori di notizie che spesso dicono noi, preferendo non distinguere fra il potere criminale dei nostri governi e noi, il pubblico: siamo tutti ritenuti parte di un consenso, Conservatori, Laburisti e pure la Casa Bianca di Obama.
Quando Nelson Mandela morì la BBC andò di filato da David Cameron, e poi da Obama: Cameron, quello che si recò in Sud Africa durante il 25mo anno di prigione di Mandela in un viaggio che era equivalente al supporto del regime dell'apartheid, e Obama - che recentemente ha versato una lacrima nella cella di Mandela a Robben Island - quello che presiede le gabbie di Guantanamo. Che cosa rimpiangevano in realtà di Mandela? Chiaramente non la sua straordinaria volontà nel resistere ad un sistema oppressivo la cui depravazione era sostenuta dai governi Americani e Britannici, anno dopo anno, ma piuttosto il ruolo cruciale interpretato da Mandela nel placare una sollevazione del Sudafrica Nero contro l'ingiustizia del potere politico ed economico Bianco. Questa fu sicuramente l'unica ragione per la quale venne rilasciato dalla prigione. Oggi il medesimo spietato potere economico è la continuazione dell'apartheid in un'altra forma e rende il Sud Africa la società più ineguale del pianeta: qualcuno la chiama Riconciliazione.
Viviamo tutti nell'epoca dell'informazione, o così ci diciamo l'un l'altro accarezzando i nostri telefonini intelligenti come fossero grani di rosario, a testa bassa, verificando, osservando, cinguettando messaggi [tweets, NdT]. Siamo collegati, siamo in contatto via messaggio elettronico ed il tema dominante del messaggio siamo noi stessi. L'identità è lo Spirito dei Tempi.
Una vita addietro, in Il Mondo Nuovo, Aldoux Huxley predisse questo quale definitivo mezzo di controllo sociale, in quanto volontario, creante dipendenza e avvolto nell'illusione della libertà personale. Forse la verità è che noi non stiamo vivendo nell'era dell'informazione ma nell'era dei mezzi di comunicazione di massa. Come la memoria di Mandela anche la miracolosa tecnologia dei media è stata sequestrata. Dalla BBC alla CNN, la camera di riverbero è vasta.
Accettando il Premio Nobel per la Letteratura nel 2005, Harold Pinter parlò di: Una manipolazione del potere in tutto il mondo che, mentre si maschera da forza per il bene universale, è invece un brillante e addirittura arguto numero di ipnosi teatrale di grande successo. Ma, ha detto Pinter: Non è mai successo. Niente è mai successo. Persino mentre succedeva non stava succedendo. Non era importante, non interessava a nessuno. Pinter si riferiva ai crimini sistematici degli Stati Uniti ed alla censura occulta tramite omissione, cioè il tralasciare informazioni cruciali che potrebbero aiutarci a dare un senso al mondo in cui viviamo.
Oggi la democrazia liberale è rimpiazzata da un sistema nel quale la gente deve rendere conto ad uno Stato Aziendale, e non l'opposto, come dovrebbe essere. Anche in Gran Bretagna i Partiti parlamentari sono fedeli alla medesima dottrina dell'assistere i ricchi e lottare contro i poveri. Questa privazione della democrazia reale è un cambiamento storico. Ecco perché il coraggio di Edward Snowden, Chelsea Manning e Julian Assange è una tale minaccia ai potenti al di sopra della legge ed un esempio pratico per coloro che dovrebbero riportare onestamente i fatti. Come dice bene il grande inviato Claud Cockburn: Non credete a niente che non sia stato ufficialmente negato.
Immaginate se le menzogne dei Governi fossero state giustamente messe in dubbio e smascherate quando essi si stavano preparando ad invadere l'Irak: forse milioni di persone sarebbero oggi ancora vive.
Nota:
Naturalmente dopo aver sentito il programma oggetto di questo articolo ho chiesto in giro se qualcuno che ascoltava la radio a quell'ora l'avesse registrato in qualche recesso della memoria. Indovinate l'esito dell'inchiesta?
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Pilger
Sarà anche una strategia, ma fa bene sentir dire ogni tanto un po' di cose sensate :)
Pastori belg....
Ho due pastori
belgaehm, ...belgi, no... aspetta ... , un pastore belga piu' un altro...Mi hanno fatto notare che Irak non e' corretto, si scriverebbe infatti Iraq. Pero', secondo lo stesso ragionamento non si scriverebbe percio' Bassora, bensi', Basra, che fa morire dal ridere.
Ho provocato deliberatamente questa reazione, perdonatemi per lo spirito da due soldi (ma io mi diverto con poco).
La mia ragione e' la seguente. Sino alla meta' del 2003, in Italiano, la translitterazione del nome del paese in Arabico (credo che si dica Arabico Mesopotamico) in Italiano non era Irac (come sarebbe piu' logico) ma Irak, perche' i nostri cugini piu' supponenti a ovest delle Alpi lo scrivevano cosi'. Anche loro hanno delle difficolta' ad usare la q alla fine di una parola, ecchecavolo!
Durante la seconda guerra del Golfo, per essere sicuri di essere supinamente distesi a leccare i piedi yankee e non essere assimilati agli sporchi Gallici, oltre a mandare soldati a difendere i pozzi dell'Agip (dagli Ammericcani, che te credi te?) tutti i giornali in massa seguirono la velina del Ministero della Informazione Coloniale Liberamente Normalizzata e cambiarono improvvisamente la grafia in Iraq, come fanno gli Americani (che sso' forti, si sa). Il provincialismo accattone continuava ad imperare, come sempre, oltre alla deferenza al colonizzatore.
Volevo proprio vedere se la memoria storica di questo fattucolo era stata rimossa completamente dopo una decina d'anni e, a quanto pare la missione e' compiuta e la corazzata affondata. Prossima mossa: Fiscal Compact. O si dira' Fiscal Compaq, come i computers????
PS
C'era veramente una velina del Sole 24 ore, del 2001, documentata nel sito dell'Accademia della Crusca. Allora raccomandavano Irak...
doppio
doppio
disarmante
.. e insieme a disarmante: corroborante ... ma per cosa? .. non lo so più.
Comunque, come si dice? .. da appendere nelle scuole? sì, si può dire così. Da appendere nelle scuole; ecco, forse l'unica maniera di usare un'utopia che più utopia non si può, per dare il giusto valore a una "riflessione" di questo tipo.
Un semìno al dì.
Le notizie infatti bene o
Oggetto non identificato
Sarà anche una strategia, ma fa bene sentir dire ogni tanto un po' di cose sensate :)
Un indizio potrebbe essere la mancanza di qualsiasi riferimento alle rivoluzioni colorate. Va bene che era il due gennaio, ma sarebbe interessante sapere cosa Pilger pensa di Maduro, Yanukovik (si scrive con la k o con la q?), o della Siria o dell'Ucraina, e di Putin (dittatore buono, cattivo, oppure un compagno che sbaglia?).
Pilger altri articoli
John Pilger e' un reporter di guerra. Non e' un opinionista e scrive (e fa films) su argomenti su cui ricerca sul posto in prima persona, questo discorso alla BBC e' una eccezione.
Sull'Ucraina ha espresso la sua idea, ma soprattutto parlando di situazioni che conosce di prima mano che si sono verificate in passato ad esempio qui:
http://johnpilger.com/articles/the-forgotten-coup-and-how-the-godfather-rules-from-canberra-to-kiev
articolo nel quale spiega come gli USA, come in Ucraina dalla caduta del muro, abbiano sempre spiato il governo australiano (con l'aiuto della cricca filoamericana dello spionaggio inglese) e ne abbiano influenzato pesantemente la storia recente, anche se senza bisogno di "Rivoluzioni Colorate", proprio hanno fatto con la violenza in Cile ed in altri paesi. La tattica cambia a seconda della tipologia del paese che vogliono colonizzare, ma i Mafiosi Statunitensi piu' potenti cercano di dirigere la politica di ogni paese dove riescano ad infiltrarsi.
No. Non e' un Travaglio qualsiasi e la scusa di Travaglio lui la puo' sostenere con coerenza. Il vecchio John non e' uno di quelli che evitano alcuna questione, ma usa parlare in dettaglio di quello che conosce meglio, ultimamente (credo stanco di girare per il mondo a caccia di guerre da raccontare, anche perche' non e' piu' cosi' ammesso e si rischia di essere spacciati dal fuoco "amico") specie della situazione degli Aborigeni Australiani su cui ha appena fatto un film, Utopia che cerchero' di vedere appena possibile:
http://johnpilger.com/articles/record-4000-audience-attend-open-air-premiere-of-utopia-in-australia
Buster, penso che tu abbia equivocato: Pilger non e' di sicuro un gatekeeper, non e' questo che intendevo. E' una persona a posto e intelligente che ha degli ideali che io ritengo un po' sorpassati dagli eventi, ma sempre cristallini pur con i suoi limiti culturali e le sue simpatie politiche, le quali non ha mai nascosto.
PS
Non e' comunista, e Putin, giustamente non gli interessa come "compagno", e in genere non gli interessa proprio.
Giusto nel caso
Un altro articolo che cita la Siria:
http://johnpilger.com/articles/from-hiroshima-to-syria-the-enemy-whose-name-we-dare-not-speak
Se interessasse altra gente che abbia difficolta' linguistiche sono disponibile a tradurre...
John
Grazie, Pike. Non avevo voglia di stare a cercare e sapevo che bastava punzecchiarti per far spuntare fuori qualcosa. Li leggerò, semmai dovresti tradurli a Calvero.
Avanti!
Pike cit. "Sono tentato di mettere questa nota a piede dell'articolo. Voi cosa ne dite?"
Credo che sia un ottima bozza su cui costruire un nuovo articolo.
Questo va bene così, l'introduzione che hai fatto è sufficiente per "spingere" la voce di Pilger e aggiungendo un pezzo (per quanto interessante) così lungo modificheresti l'intenzione originale del post.
Insomma, sto cercando una scusa per "istigarti" a scrivere un nuovo pezzo tutto tuo.
...Grazie dell'apprezzamento
Il post che hai scritto, assieme al'articolo è quanto di più utile abbia visto da molto tempo a questa parte...
Nella piena consapevolezza di essere ignorante e pure una testa di... (trovate voi la parola che più vi piace) ho un solo rammarico: vedere che siamo tutti sparpagliati...
Magari idealizzo i pensieri... E se abitassimo vicini ci spareremmo dalle barricate, chi lo sa, ma mi piace pensare che potrebbero nascere anche tante belle iniziative che magari non cambiarebbero il mondo, ma ti farebbero vivere con soddisfazione, condividendo delle giornate gratificanti con persone tutte felici di realizzare qualcosa di buono o di utile, fosse anche scrivere un testo, girare un film, suonare in compagnia con un bicchiere di vino; o più semplicemente, aiutare qualcuno a coltivare un campo.
ciao Pike solo per dirti che
ciao Pike
solo per dirti che solo oggi ho avuto questa notizia, magari non lo sapevi ancora ...
http://www.rivieraoggi.it/2014/03/22/181271/si-e-spento-leditore-sambene...
Stavo proprio scrivendo
Stavo proprio scrivendo un piccolo contributo alla sua memoria, l'ho saputo stamattina: http://ilporticodipinto.it/content/memoria-di-cesco-ciapanna
Grazie comunque. Non sapevo che fosse di San Benedetto del Tronto, lo pensavo abruzzese.