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L'Universo Drammatico

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Stimolato da un articolo appena letto su un sito che praticamente tutti qui conoscono benissimo, ho pensato di dare una replica che tiene in considerazione pensieri un pò più raffinati del solito pasticciaccio ufo-pseudo-oriental-newage-meccanicistico che ci tocca sorbirci di solito in questi tempi di democratizzazione verso il basso del pensiero filosofico e religioso.  Così come sempre mi sono rivisto i miei vecchi appunti da un'altra conferenza del mio solito amico mai conosciuto tenuta allinizio degli anni '70 - con il quale ho aperto questo Blog ormai più di un anno fa.  Takeda sta facendo la solita faccia da scimmia di montagna quando ritiene che spari cazzate e pensa che dovrei evitare di polemizzare con vecchi amici.  In più offre un paio di pinte di sakè a chi indovinerà il nome di questo famoso conferenziere che aveva una baita in montagna come quella della mia giovinezza e che aveva un atteggiamento più simile a quello di Takeda che a quello di Pike e per questo è riuscito sempre a farsi amare da tutti...

Buona lettura.

 

... Se vi svegliate da questa illusione e capite che nero implica bianco, se stesso implica altri, vita implica morte – o direi , morte implica vita – percepire voi stessi non come uno straniero nel mondo, non come qualcuno che è qui per soffrire, sotto scrutinio ed esame, non come qualcuno che è arrivato qui per un colpo di fortuna, ma potete cominciare a percepire la vostra stessa esistenza come assolutamente fondamentale: quello che siete giù nel profondo, all'interno di voi stessi, è semplicemente il tessuto e la struttura dell'esistenza stessa.

Così, per esempio, nella Mitologia Indù si dice che il mondo è il dramma di Dio.  Dio non è un vecchio con la barba bianca che è seduto come prerogativa reale sul suo trono: Dio nella Mitologia indiana è il sè, "Satchitanand", parola composta da "sat", quel che è, "chit" , coscienza, e "ananda", beatitudine.

In altri termini, ciò che esiste, la realtà stessa, è meravigliosa, è la pienezza della gioia totale.

Evviva!!!

E tutte quelle stelle, se volgete gli occhi al cielo, sono uno spettacolo di fuochi artificiali come se fosse sempre il 4 di Luglio, il che è una grande occasione per festeggiare: l'universo è una celebrazione, fuochi artificiali per celebrare l'esistenza dell'esistente. 

Evviva!!!

Poi nella mitologia Indù si dice: "Ma, in verità, non c'è senso nel continuare ad essere beato per sempre". 

Supponete che foste capaci, ogni notte, di sognare qualsiasi sogno che voleste sognare, e che aveste il potere di sognare in una notte 75 anni di vita, o qualsiasi periodo di tempo voi voleste: naturalmente vorrete cominciare questa avventura nel sogno soddisfacendo tutti i vostri desideri.

Sognereste dunque ogni genere di piacere che possiate concepire.  Dopo diverse notti di 75 anni di piacere totale l'una, voi direste: " Beh, è stato grande, ma adesso voglio avere una sorpresa: vorrei sognare un sogno che non sia sotto controllo, dove qualcosa di inaspettato e sorprendente mi possa accadere". 

E vi piacerà.

Al risveglio direte "Me la sono cavata per un pelo, eh?"  E poi vorrete essere sempre più avventurosi nei vostri sogni e rischiare sempre più e alla fine starete sognando di essere dove siete ora,  il sogno della vita che state in fatti vivendo oggi. Questa sarebbe certamente una possibilità nella molteplicità di scelte di cui potreste disporre: fare finta di non essere Dio, perché la natura stessa di Dio, secondo questa idea, è di far finda di non esserlo.  La prima cosa che Dio dice a se stesso è "Suvvia, smarrisciti" perché Egli si regala. La natura dell'amore consiste nell'abbandono di se stessi, non nell'aggrapparsi a se stessi. Gettarsi ad altri, come nella pallacanestro, dove il gioco continua solo se ti vuoi sempre liberare della palla e la passi via.  Vedete? Questo mantiene le cose in movimento.  Questa è la natura della vita.

Così, in questa idea, tutti quanti sono fondamentalmente la realtà ultima.  Non un Dio politicamente regale, ma Dio nel senso di essere il sè, la realtà profonda dovunque quantunque qualcosa esista.

Voi siete tutto quanto questo, state solo facendo finta di non esserlo. 

è perfettamente lecito pretendere di non esserlo ed esserne perfettamente convinto, perché questa è la precisa nozione di Dramma.

Quando andate a teatro c'è un palco e un pubblico.  Tutti si siedono ai loro posti per vedere una commedia, una tragedia, un poliziesco, qualsiasi cosa sia in programma.  Il pubblico entra e paga il biglietto: ognuno sa di stare per assistere ad una rappresentazione, qualcosa che succede sul palco ma non è reale.

Ma gli attori cospirano contro questa nozione, perché cercano di persuadere il pubblico che cosa accade sul palco sia realtà. Essi vogliono che tutti siano sulle spine, essi vi vogliono spaventati, in lacrime, o a farvi un sacco di risate, assolutamente catturati dal dramma.

Se un bravo attore umano può manipolare il pubblico e far piangere la gente, pensate cosa l'Attore Cosmico possa ottenere.  Provate a pensare alle possibilità che avrebbe!  

Perciò questo significa che non siete le vittime di uno stato di cose predestinato, di un mondo meccanico o di un Dio autocratico.  La vita che state vivendo è quella in cui VOI STESSI vi siete infilati.

Solo che non lo ammettete, perché volete andare avanti col gioco che vi è capitato di giocare.

In altre parole, sentite dire: "mi ci sono trovato, in questo mondo: ho avuto un padre che sbavava per una ragazza, mia madre, perché era un vecchio porcone e come conseguenza sono nato io. Do la colpa a lui e gli dico: ebbene è colpa tua, avresti dovuto curarti di me.

E lui risponde: non vedo perché dovrei curarmi di te, sei solo una conseguenza".

Ma supponiamo di ammettere che fossi stato io a voler nascere e che io fossi la fiammella libidinosa nell'occhio di mio padre quando conobbe mia madre.

Quello ero io. 

Io ero il desiderio.

Ed io deliberatamente mi sono coinvolto in questa situazione. 

Mettiamola così. 

In realtà, anche se mi sono ficcato in questo pasticciaccio e sono nato con la sifilide e col Grande Prurito Siberiano e la tubercolosi in un campo di concentramento nazista, nientedimeno era un gioco, un gioco piuttosto estremo.

E' stato una specie di masochismo cosmico.

Ma l'ho deciso io. 

Non è questa una ottima regola di gioco per la vita?

Se giochi a vivere con la supposizione che è un un rischio terribilmente serio, e che veramente dovremmo fare qualcosa al riguardo, e così via lamentandoci, è una lagna insostenibile.  Non c'è nessuna ragione di continuare a vivere a meno che non si assuma che la nostra è una situazione ottimale.  Che veramente noi siamo in uno stato di totale beatitudine e delizia, ma che stiamo facendo finta che sia altrimenti solo per il brivido che questa esperienza ci può fa provare.

In altre parole, recitate una non-beatitudine per essere in grado di provare beatitudine.  Potete andare avanti in questa direzione quanto volete, e quando vi sveglierete, sarà bellissimo. 

Potreste anche tirarvi martellate in testa perché godete quando smettete, perché vi rende in grado di realizzare quanto bello è dimenticarsi di se stessi.

è come bianco e nero: non sapete cosa sia il nero finchè non sapete cos'è il bianco; non sapete cos'è il bianco finchè non sapete cos'è il nero.

è una cosa semplicemente fondamentale.

Questo è il dramma. 

La mia metafisica, lasciatemi essere perfettamente franco con voi, è che c'e un sè centrale, potete chiamarlo dio, potete chiamarlo come preferite, che è tutti ed ognuno di noi.  Recita tutte le parte di tutti quanti gli esseri, qualsiasi, dappertutto ed in ogni luogo e sta giocando a nascondino con se stesso. 

Si perde, si infila nelle avventure piu estreme, ma alla fine si sveglia sempre e ritorna in se stesso.

E quando state per svegliarvi, se non vi sentite pronti, pretendete di essere solo un "poverino me". 

Dal momento che tutti qui siete impegnati in questa sorta di ricerca e state ascoltando questo tipo di conferenza, immagino che siate tutti prossimi al risveglio, o che perlomeno vi stiate intrattenendo con l'idea di svegliarvi anche se non siete seriamente convinti di volerlo fare.  Ma immagino che anche se poteste essere non seriamente convinti, siate sinceri, e perciò pronti a svegliarvi.

PS

prossimamente un articolo sulla vita dell'autore di questo brano...

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Significenze coincidative

Ritratto di PadijtLee

Pike Bishop ha scritto:

 In piu' offre un paio di pinte di sake' a chi indovinera' il nome di questo famoso conferenziere

Alan Watts. A me il vino di riso!

Proprio oggi spulciando Watts ho incontrato un passo che mi ricordava un articolo letto tempo fa dal titolo 'A Day in the Life' nel quale si dice:

Gesu’ disse “Prima che Abramo fosse, Io Sono”  e non disse “Io Fui”

e ho pensato di commentare per chiedere: "E' di Alan Watts la conferenza, nevvero?"

Come si chiamano questo genere di cose, hanno un nome. Ah, forse coincidenze significative?

Pike Bishop ha scritto:

prossimamente un articolo sulla vita dell'autore di questo brano...

 

Dopo Allegro anche Watts. Tutti questi argomenti mi disossano!

Mi è piaciuta molto la

Ritratto di Calvero

Mi è piaciuta molto la sensazione ricevuta nella metafora dei giocatori di pallacanestro; ha sciolto con leggerezza ogni nodo che la mente è capace di stringere se abbindolata dal bisogno di certezze. 

Vedo le certezze come l'ossessione più pericolosa che combatto nella mia vita. Mi scuso che vado sul personale, ma credo che andarci più spesso non possa che renderci diversi e fruttuosi, rispetto a tutta quell'omologazione (e verso il basso) che andiamo denunciando.

Non sono vecchio ma ho cominciato presto a vivere, in questo senso. Credo anche di aver raggiunto traguardi che non posso delineare con quello che il vocabolario mi offre, lo stesso anti-conformismo per più aspetti potrebbe offendermi, qui intendo. Magari parlarne al Bar sarebbe altra cosa, ma non per questione di raffinatezza di pensiero, sia mai (io poi) .. ma perché non c'è mondo peggiore di coloro che vogliono raccontarsela. Son tutti che se la raccontano. E non che (per tornare alla metafora) ---> se la passano. Direi, come diceva Forrest Gump, che sono un po stanchino. Non mi sto confessando, sto confessando  ... credo sia diverso. Forse è quel - MI - che fa la differenza? 

Quanto esprimo proprio in ragione dell'articolo "di" Pike (ma chi è Takeda!!?) è proprio questo che sto esprimendo. 

Mi viene da fare la domanda tra le più sceme all'autore dell'articolo, ma "Lei" in che modo rivolge il pensiero alla morte? .. certo, una cosa degna è porsi valutandone come una doppia funzione il suo esistere, una cosa è comunque essere consci di osservarla "da qui" ... veramente non esiste quel "da qui"? oppure --> come <--- non esisterebbe? 

Era Tiziano Terzani, credo lui, che disse della morte che un dispiacere lo coglieva mentre l'attendeva conscio e sereno (sapeva che aveva la clessidra agli sgoccioli): che non avrebbe potuto scriverne. 

 

Devo rispondere sul mio

Ritratto di Music-Band

Devo rispondere sul mio articolo, devo rispondere all'articolo su Allegro, devo rispondere all'articolo di Calvero, e adesso questo.

A parte che non ce la faccio... Questo è uno tsunami di ispirazioni e idee... Un'ondata di piena che ti travolge all'improvviso... Ma quanta voglia c'era di confrontarsi e di trovare persone con cui intavolare discorsi interessanti e profondi? Siamo orfani che si sono improvvisamente ritrovati e come degli affamati si riempiono la bocca senza ritegno non riuscendo più a gestire nemmeno la masticatura?

Argomenti per nuovi articoli.... Ma basta carne al fuoco, ce nè anche troppa...

Prima di andare a tirare le orecchie a incredulo che non mi ha risposto... posto qui un articolo sul concetto che aveva Castaneda e che alla fine della lettura dei suoi libri mi travolse provocandomi un sonoro "vaffanculo" diretto nei confronti dell'autore.

http://www.carloscastaneda.it/Los-Voladores-1.htm

Lo posto qui perchè se non proprio in antitesi con i concetti riportati da Pike e che fanno parte di un'altra scuola di pensiero che pure ho avuto modo di affrontare, aggiunge almeno un elemento per nulla rassicurante: svegliandoci dal sonno troviamo qualcuosa di molto brutto ad aspettarci nel mondo reale e se durante il sonno non ci siamo preparati (cosa impossibile perchè sconosciuta alla maggioranza) ce l'abbiamo nel sedere.

La profondità del pensiero di Castaneda è indubbia, i suoi libri sono li a dimostrarlo, eppure lui stesso in un'intervista rifiutò la credenza di una vita dopo la morte con conseguente reincarnazione. Secondo lui bisognava andarsene volontariamente su altre dimensioni per non essere bruciati dal fuoco dell'aquila, per questo gli sciamani passano la loro vita a raccogliere quanta più energia possibile, per riuscire a sconfiggere il predatore che ci aspetta.

Come vedete la visione di Castaneda/ Don Juan rispetto al pensiero filosofico più orientale e vicino ai concetti riportati nell'articolo di Pike?

 

 

Io SONO

Ritratto di incredulo

PadijtLee ha scritto:

Citazione:
Gesu’ disse “Prima che Abramo fosse, Io Sono”  e non disse “Io Fui”

Ciao PadijtLee, bello il tuo discorso, le "coincidenze significative" NON SONO coincidenze.

Tutto si ricollega all'eccellente articolo di Pike-Bhishop e alle parole di Alan Watts:

Citazione:
La mia metafisica, lasciatemi essere perfettamente franco con voi, è che c'e un sè centrale, potete chiamarlo dio, potete chiamarlo come preferite, che è tutti ed ognuno di noi.  Recita tutte le parte di tutti quanti gli esseri, qualsiasi, dappertutto ed in ogni luogo e sta giocando a nascondino con se stesso.

Quando Gesù dice io SONO è esattamente quello il senso.

SONO al di là del tempo e dello spazio, categorie che appartengono all'INDIVIDUO non al TUTTO.

Gesù E', al di là degli eventi della Storia Umana, al di là di tutte le immagini in sequenza che scambiamo per avvenimenti, al di là di PRIMA e DOPO.

Gesù E'.

E Gesùcristo NON E' l'uomo nato in Palestina e neanche la Chiesa Cattolica Romana.

Per comprenderlo, basta seguire la strada dell'AMORE, niente altro.

AMORE per il Creato, per la Natura, per gli ALTRI, amore DISINTERESSATO, Amore che non si può FINGERE, Amore che bisogna VIVERE, bisogna SENTIRE, Amore che non si può FORZARE.

L'Amore è come un fiume, che viene bloccato dalla pietra dell'Ego.

Quando la pietra dell'Ego viene erosa, l'Amore si fa strada e passo passo, travolge quella diga donando un CUORE nuovo, OCCHI per vedere, donando NUOVA VITA, la RESURREZIONE.

Ma l'EGO non è tanto convinto di questo.

Ciao

 

"Ama e fai ciò che vuoi"

Don juan e l'Aquila

Ritratto di incredulo

Autore Music-Band

Citazione:
Lo posto qui perchè se non proprio in antitesi con i concetti riportati da Pike e che fanno parte di un'altra scuola di pensiero che pure ho avuto modo di affrontare, aggiunge almeno un elemento per nulla rassicurante: svegliandoci dal sonno troviamo qualcuosa di molto brutto ad aspettarci nel mondo reale e se durante il sonno non ci siamo preparati (cosa impossibile perchè sconosciuta alla maggioranza) ce l'abbiamo nel sedere.

La profondità del pensiero di Castaneda è indubbia, i suoi libri sono li a dimostrarlo, eppure lui stesso in un'intervista rifiutò la credenza di una vita dopo la morte con conseguente reincarnazione. Secondo lui bisognava andarsene volontariamente su altre dimensioni per non essere bruciati dal fuoco dell'aquila, per questo gli sciamani passano la loro vita a raccogliere quanta più energia possibile, per riuscire a sconfiggere il predatore che ci aspetta.

Come vedete la visione di Castaneda/ Don Juan rispetto al pensiero filosofico più orientale e vicino ai concetti riportati nell'articolo di Pike?

In realtà questi concetti sono UNIVERSALI e senza TEMPO.

L'Aquila di Castaneda non è altro che il mostro del giudizio finale dell'Anima nel libro dei morti egizio, il sonno a cui si riferisce lo sciamano è la vita che consideriamo reale, ignari della eterna ruota delle rinascite orientali, il Samsara.

E'l'Aquila a cui Giove dà il compito di divorare il FEGATO a Prometeo, colui che "pensa prima", richiamo al pensiero, alla conoscenza in antitesi con il FRATELLO che accetta Pandora come sposa e che sparge le sofferenze nel mondo, Prometeo reo di avere donato il FUOCO agli uomini, è l'Aquila imperiale Romana, è l'Aquila simbolo degli Usa, simbolo della Germania imperiale.

Simbolo di Re dei cieli, come il Leone è il Re degli animali, il Leone a guardia delle piramidi, il Leone dell'Impero britannico

Il FUOCO dell'Aquila è l'altra faccia del FUOCO del Cuore, quel fuoco che è simbolo di elevazione e POTERE, nell'eterno gioco degli opposti a cui fa riferimento Pike, quel fuoco che è sia Vita, sia Morte, il duplice aspetto di Shiva creatore e distruttore.

Se andiamo a fondo i SIMBOLI del potere dell'Aquila, sono i simboli del potere terreno, quel POTERE che giudichiamo erroneamente UNIVERSALE.

Per questo Castaneda rivela che gli sciamani passano la loro vita a raccogliere quanta più energia possibile, per riuscire a sconfiggere il predatore che ci aspetta sulla soglia della comprensione e, per farlo si rafforzano lavorando su altri mondi, cioè su altri modi di VEDERE il mondo, operazione che alcuni compiono con l'utilizzo di sostanze stupefacenti, sostanze che ti danno l'ACCESSO DIRETTO a mondi diversi.

Essere capaci di gestire questi mondi, di non esserne vittima, rafforza il POTERE, la COMPRENSIONE.

Quel predatore è in NOI, in NOI c'è il TUTTO, tutti i mondi possibili, quindi anche il predatore.

Quando nel Libro dei Morti egizio l'Anima giunge alle soglie della Vita IMMORTALE, davanti alla porta dopo avere superato tutti gli INGANNI e le PROVE, si verifica l'ULTIMA prova.

Per sapere se l'Anima può accedere all'IMMORTALITA', si esegue la pesatura del CUORE.

Se il CUORE è più pesante di una piuma, il Mostro a guardia della soglia divora immediatamente l'Anima ricacciandola nel mondo dei Morti, costringendola a reincarnarsi nel mondo dei Morti, quel mondo che scambiamo per il mondo dei VIVI, a RIPETERE il percorso, a farsi mangiare il Fegato come Prometeo, vita dopo vita o meglio morte dopo morte, stesso concetto di Karma in Oriente, indicante la tendenza dell'Anima, tendenza che deve riconoscere per potere ACCEDERE alla Vita eterna, alla LIBERAZIONE alla Moksha

Quando hai acquisito il POTERE necessario per affrontare l'Aquila, puoi accedere alla VITA.

Ciao

"Ama e fai ciò che vuoi"

Non-fare

Ritratto di PadijtLee

Music-Band ha scritto:

Come vedete la visione di Castaneda/ Don Juan rispetto al pensiero filosofico più orientale e vicino ai concetti riportati nell'articolo di Pike?

 

Sembra che ai livelli dell'esperienza mistica, i dettami si assomiglino molto tra loro.

Non è certo perchè i taoisti, i sciamani messicani e i mistici medievali sono stati tutti contattati dagli stessi esseri alti un metro, verdognoli, con l'alito fetido venuti giù da Nibbibolo su frisbee giganti a innestare l'uomo con un melograno.

Le analogie in questo caso non rientrano nelle strutture materialistiche e razionalistiche che si prefissano molti interpreti di testi e tesi mistiche. Non c'è bisogno di raziocinio poiché nessun sistema filosofico, teologico, storico o interpretativo riesce completamente ad afferrare quei paradossi, sfuggenti come il vento e l'acqua, che un normale processo razionale vorrebbe possedere.

Ad esempio il non-fare: “Ora, per fermare il mondo devi smettere di fare” afferma Don Juan.
“Non-fare è semplicissimo ma difficilissimo”
“Questo è un sassolino perchè tu conosci il fare implicito nel renderlo un sassolino.”

Ma le parole dello sciamano assomigliano a quelle del Tao di Lao-Tzu:
“Pratica il non-fare, occupati del  non occuparsi, assapora il senza sapore; considera il piccolo, molto il poco. […]Progetta il difficile dal suo facile; realizza il grande dal suo piccolo.[...]
Perciò il saggio, pur considerando tutto difficile, alla fine non ha difficoltà.”

Oppure: “La cosa più molle del mondo supera la cosa più dura del mondo, il non-essere penetra in ciò che è senza interstizi. Da questo io so che il non-fare ha un vantaggio. Insegnamento senza parole, pochi al mondo ci arrivano.”
“Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie.”

Per i mistici medievali invece si raggiunge Dio attraverso l'agnosia, l'ignoranza mistica, lo smarrirsi nella Nube della non-conoscenza (ecco l'annullamento della cultura poiché “culture is not your friend, it's an impediment to understanding what's going on.”). Purtroppo ora non ritrovo i passi, ma  anche Meister Eckhart parlava chiaramente del non-fare, la via verso quel'unione con l'Uno intrapresa deponendo la volontà per essere una cosa sola con tutta la creazione.

Quindi Music, di analogie ce ne sono, eccome. Forse perchè si attinge alla Realtà ultima fatta di paradossi senza contraddizioni, di perfezione difettosa, di pienezza vuota, di grande eloquenza muta.

.. c'è anche altro che

Ritratto di Calvero

.. c'è anche altro che accolgo volentieri in questo discorso, cioè l'insegnamento senza bisogno di maestri, di cui spesso ho parlato su altri Siti e che pochi hanno avuto voglia di mettere in discussione, fosse anche per esserne detrattori. Forse perché proprio questo "mondo" e il Dio che si è perso (come recita una mia firma) ci sta cercando. Indi è la cosa più "pericolosa" che il mondo non vuole si trovi ma, ancora meglio, non vuole si riconosca. La difficoltà in realtà non è da considerarsi metaforicamente come un nemico che ci ostacola, ma come la nostra, pesantezza, appunto che non ci permette di lbrarci in aria; cioè liberarci per librarci.

MA come si può sentire profondamente di mettere - in Vita - questo percorso di liberazione? ... e qui si torna a un insegnamento di cui ne abbiamo (ne hanno) etichettato la forza: ci siamo dimenticati di giocare. L'uomo non gioca più.

Se venisse considerata una bella cosa da dire, ma che poi "ok, vabbé, ma domani mattina quando mi alzo, da dove comincio?? cosa faccio, mi porto le macchinine sul lavoro e chi paga la rata del mutuo? Candy Candy?"

Credo che tra queste realtà si metta in mezzo IL problema di comprendere come questi discorsi sono, di fatto, lì fuori, dove viviamo, uccisi dall'adagio ---> sì, belle parole, e dopo??

Ecco il punto è che noi si crede e si rapporta il fine ultimo come se si dovesse considerare questo mondo cosa seria. Ed è il fatto che il mondo sia considerato tale  [cioè cosa seria] a far sì che si inneschino per Osmosi ma in negativo (come diceva Santaruina l'altro giorno) processi che imprigionano la nostra capacità di osare. In realtà, credo, l'amore è un discorso egoistico (mi si capisca) ...

.. l'amore chiede di nutrire e di essere nutrito, non chiede perché. Non ci sono risposte belle che possano essere adattate a un mondo sbagliato.

 

Chissà se mi sono spiegato, ho provato a essere sitentico come mi consiglia Pike. Non più di così però!! cheekycool smiley

Quel predatore è in NOI, in NOI c'è il TUTTO

Ritratto di Manfred

Quel predatore è in NOI, in NOI c'è il TUTTO, tutti i mondi possibili, quindi anche il predatore.

 

L'aquila l'assoluto da cui noi tutti dipendiamo non è certamente dentro di noi, come dice Don Juan esiste il dono dell'aquila per noi umani o morte alternativa. 

I tuoi sono adattamenti new age, confermati da Ama e fai ciò che vuoi.

 

 

Manfred

New Age

Ritratto di incredulo

Manfred ha scritto:

 

Citazione:
I tuoi sono adattamenti new age, confermati da Ama e fai ciò che vuoi.

 

http://sensodellavita.com/2008/03/15/ama-e-fai-quel-che-vuoi-s-agostino/.

Scambiare una frase di S.Agostino, uno dei padri della Chiesa, per una frase New-Age dice tutto.

Saluti

 

 

"Ama e fai ciò che vuoi"

Manicheismo

Ritratto di Manfred

Chissa a cosa si è ispirato Aleister Crowley influenzando il corso new age?! Ovviamente a tuo parere San Agostino era del tutto estraneo al Manicheismo, vero?!

Pertanto la frase nel contesto del tuo scritto risulta prettamente al di fuori di qualsiasi riferimento alla new age, comunque resta il fatto che hai stravolto a tuo piacimento gli insegnamenti di Don Juan.

Salutami a Madame Blavastsky  se si reincarna.

 

PS

Le parole come i simboli hanno valore proprio, indipendentemente dal loro uso ed da chi le usa, questo fatto è a conoscenza non solo ai padri della chiesa.

Manfred

Potere del nome

Ritratto di incredulo

Manfred ha scritto:

Chissa a cosa si è ispirato Aleister Crowley influenzando il corso new age?! Ovviamente a tuo parere San Agostino era del tutto estraneo al Manicheismo, vero?!

Pertanto la frase nel contesto del tuo scritto risulta prettamente al di fuori di qualsiasi riferimento alla new age, comunque resta il fatto che hai stravolto a tuo piacimento gli insegnamenti di Don Juan.

Salutami a Madame Blavastsky  se si reincarna.

 

PS

Le parole come i simboli hanno valore proprio, indipendentemente dal loro uso ed da chi le usa, questo fatto è a conoscenza non solo ai padri della chiesa.

 

Ho solo risposto a una richiesta di Music-Band che sollecitava ad un parallelo fra gli insegnamenti di Don Juan e quelli orientali.

Tu ti limiti a contestare il tutto senza chiarire il tuo punto di vista.

Anzi accusi me di seguire la filosofia New-Age perchè ho citato una frase di Agostino che non ti garba ma senza argomentare il perchè e il percome.

Non mi sembra un gran dialogo.

Scendi dalla torre e ARGOMENTA le tue certezze, altrimenti risulti solo una voce spocchiosa e saccente che guarda tutti dall'alto in basso.

Sul potere del NOME sono completamente d'accordo.

E' un potere sconosciuto alle masse ma ben conosciuto dal potere che lo utilizza senza risparmiarsi, etichettando la Vita con sigle, numeri, divisioni e rovesciamenti di significato.

E così il lavoro diventa una libertà invece di schiavitù, la dittatura mascherata diventa democrazia e libertà, malessere e degrado di vita diventano la società del "benessere", le guerre diventano "missioni di pace".

Questa DIVISIONE viene accentuata nel nostro interno con l'utilizzo mirato di parole ad hoc, parole che ci INCATENANO.

Non a caso il vero nome di Dio non si può pronunciare e solo pochi lo conoscono.

Tuttavia esiste un NOME al mondo di una POTENZA ASSOLUTA.

Un nome di liberazione, un nome che fa paura al potere perchè dotato del potere divino.

Quel nome è GESU' CRISTO.

Nel suo NOME tutto è possibile.

Ciao

"Ama e fai ciò che vuoi"

E' un po' che volevo fare

E' un po' che volevo fare questo commento, dopo essermi documentato a dovere sul personaggio Castaneda e devo dire che oltre alla truffa io ci vedo il solito bisogno intrinseco di sentirsi dire che "da qualche parte" ( meglio non specificare troppo ) "c'e'", che possiamo volare, che esistono "cose" e via di New Age. Dopotutto Castaneda E' il papa' della NA.

Insomma, non solo ( e scusate se e' poco ) i suoi "racconti" ( ancora listati come non -fiction su Simon &Schuster ) sono dei falsi clamorosi, forgeries appunto; non solo dopo essere stato smascherato s'e' ritirato a vita privata, ma come tutti i buoni gru-padri-padroni s'e' inventato la sua bella religione, Tensegrity.

Pike Bishop, che si vanta di averlo sentito in conferenza e che ne pare sia innamorato, cosa ha da dirci, volatili, peyoti e tricche e tracche assortiti?

The Dark Side of Carlos Castaneda

http://nhne-pulse.org/the-dark-side-of-carlos-castaneda/

The Dark Legacy of Carlos Castaneda

http://www.salon.com/2007/04/12/castaneda/

cit "The books’ status as serious anthropology went almost unchallenged for five years. Skepticism increased in 1972 after Joyce Carol Oates, in a letter to the New York Times, expressed bewilderment that a reviewer had accepted Castaneda’s books as nonfiction. The next year, Time published a cover story revealing that Castaneda had lied extensively about his past. Over the next decade, several researchers, most prominently Richard de Mille, son of the legendary director, worked tirelessly to demonstrate that Castaneda’s work was a hoax."