Poco importa che un fatto sia sfavorevole, datelo a un disinformatore e lui lo trasformerà nella notizia più meravigliosa e convincente che abbiate mai letto. La scelta e l’uso esperto delle parole pesano per oltre il 60 per cento sul pezzo finale. Ci sono tecniche ben precise che giornali e tv usano per disinformare e dominare il grande pubblico. Imparariamo a conoscerle:
1 - Non dire mai i perché. Questa è la piatta informazione che descrive gli eventi ma non gli antefatti, e ci rende incapaci di pensare. Rincari e aumento del petrolio diventano fenomeni senza cause; le manifestazioni pacifiche di Vicenza si trasformano in kermesse televisive piene di polemiche, senza parlare mai delle vere ragioni che hanno mosso migliaia di persone.
2 - Dimenticarsi la storia quando fa comodo, ma ricordarsi dei fatti che sostengono la causa. Lo spauracchio di Bin Laden va citato prima di ogni grande missione militare, seppure l’unica prova che a organizzare gli attentati dell’11 settembre sia stato lui, resta tuttora uno stupidissimo video hollywoodiano.
3 - Non parlare di quegli argomenti che si vuol far credere non esistano. Si possono cancellare interi problemi e la gente può non sentir mai parlare di nanopatologie, di privatizzazione dell’acqua e di almeno venti guerre combattute in questo momento nel mondo, che però non riguardano il petrolio.
4 - Servirsi di eventi catastrofici per manovrare l’opinione pubblica. Senza gli eventi dell’11 settembre sarebbe stato altrettanto facile entrare in guerra?
5 - Fornire una falsa-verità in modo che nessuno si interessi della vera risposta. Ci hanno fatto credere così bene che il fluoro è necessario per i denti, da metterlo pure nell’acqua potabile di tanti paesi sottosviluppati, quando esistono studi che dimostrano che, oltre certi dosaggi, è nocivo.
6 - Non pubblicare mai informazioni che potrebbero indignare l’opinione pubblica. Fino a qualche anno fa nessuno sapeva chi fossero gli azionisti della Banca D’Italia, poi è stato reso noto che si trattava in maggioranza di banche private. Vi invito, invece, a cercare quelli della Borsa Italiana.
7 - Ripetere le cose per farle diventare vere. Il sistema mediatico dipende da un esiguo numero di agenzie stampa e quando viene data una notizia, appare immediatamente su tutte le prime pagine dei giornali e su tutti i telegiornali, così poi diventa molto difficile smentirla, se non con gli stessi mezzi.
8 - Invertire l’effetto con la causa. Se si riescono a confondere per bene le idee, nessuno si farà più domande, e si rassegnerà a credere che non esistono risposte definitive. “Si verifica prima l’inflazione o l’aumento dei costi?” Provate a rispondere a questa domanda, se ci riuscite.
9 - Trovare un difetto e servirsene per annientare e distruggere. E’ bastato qualche vaffanculo di Grillo per etichettarlo come un pericoloso terrorista arruffapopoli ed è bastato indagare su Mastella per essere gli accusati e non gli accusatori, dato che sono i magistrati ad avercela coi ministri.
10 - Ripetere di continuo le cose per renderle abituali e farle accettare al popolo. Quante volte ci hanno parlato dell’euro e dell’Unione Europea o di quanto fosse cosa buona e giusta, prima di farci realmente accettare la nuova moneta.
11 - Citare fonti ufficiose. Ormai, per convalidare una ricerca scientifica sembra che basti citare qualche università dal nome altisonante o qualche rivista di settore. Guai però a dire chi l’ha finanziata.
12 - Spudorato utilizzo di falsità. Come accaduto per le armi di distruzione di massa in Iraq.
13 - Cambiare significato alle parole. La “cospirazione” è diventato l’appellativo per ridicolizzare qualsiasi teoria “politicamente scorretta”, invece di essere il termine tecnico di precisi eventi storici.
14 - Usare appellativi o titoli illusori. La guerra è diventata cosa buona e giusta da quando è stata soprannominata “missione di pace”, mentre l’inciucio è utile al processo politico, da quando si chiama “dialogo”.
15 - Usare etichette per screditare e annientare. Chi si oppone al governo fa “antipolitica”, mentre chi racconta certi fatti è un “terrorista”.
16 - Screditare con fatti veri o inventati. Dino Boffo è stato costretto a dimettersi con questa perfida tecnica. Ma è anche possibile distruggere interamente la reputazione di un giornalista raccontando che si interessa di ufologia, in modo che la gente si faccia l’idea che non è affidabile.
17 - Incutere paura con minacce o prediche morali. Lo si è fatto etichettando come antisemita chiunque nel gennaio 2008 osava criticare l’operato di Israele sui civili a Gaza. Anche se poi il rapporto Goldstone delle Nazioni Unite ha effettivamente condannato Israele per crimini di guerra. Eppure la predica morale era principalmente rivolta al ricordo dell’Olocausto, che ricorreva proprio in quei giorni.
18 - Provocare compassione per avere ragione. E’ bastato un evento ad hoc, come l’attentato al premier, per definire istigatori tutti gli oppositori e ribaltare la situazione in favore di Berlusconi.
19 - Sfruttare un evento drammatico per far accettare un cambiamento. E’ successo con l’attentato alle torri gemelle, poi col terrorismo e ora con la crisi. Le catastrofi nella storia sono quasi sempre servite per imporre regole più rigide, mentre le rivolte violente del popolo sono sempre servite per imporne di ancora più rigide.
20 - Portare al ludibrio o agli onori della cronaca per bloccare il dissenso. Si tratta di una tecnica moderna, diffusasi con l’avvento di internet soprattutto in Italia. In pratica si prende una frase, l’articolo di un blog, o persino un commento, e lo si mostra in un TG nazionale per intimorire i blogger che raccontano fatti scomodi. E’ successo dopo che la notizia da parte di un blogger sull’innalzamento dei livelli di radon in Abruzzo è subito balzata sui media nazionali. E’ successo anche con le tantissime teorie sull’attentato al premier. Insomma, colpirne uno per bloccarne cento.
21 - Usare una mezza verità come metodo di persuasione. Tecnica molto diffusa in medicina. Il colesterolo e i grassi sono diventati gli acerrimi nemici dei problemi cardiovascolari. C’è del vero, ma pochi parlano dei carboidrati e dei trigliceridi. Perché? E’ molto più difficile sradicare una mezza verità che una palese falsità.
22 - Nascondere dei fatti per capovolgere la notizia. Secondo voi quanto cambia la notizia se racconto che Caio ha sparato a Beppe, ma non racconto che Beppe aveva appena invaso la proprietà di Caio armato sino ai denti?
23 - Esagerare un’accusa per renderla non credibile. Spatuzza parla della collusione tra mafia e politica. Ma vi pare possibile? Berlusconi ci ride sopra.
24 - Distrarre l’attenzione dai fatti importanti. Può essere fatto in vari modi. Riservando alle notizie di rilievo un trafiletto nell’ultima pagina o parlando di cronaca nera. Spesso sono proprio i fatti a venire programmati in concomitanza a certi eventi di primo piano per non essere notati. I fatti politici sono spesso oscurati dai botta e risposta dei politici, mentre tutta la politica europea è quasi interamente oscurata da quella nazionale. Per esempio, quanti di voi sanno che il Trattato di Lisbona è definitivamente entrato in vigore il primo dicembre scorso?
Bella l'idea di farne dei volantini. Sono d'accordissimo.