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Paranoia atto primo

Va e Uccidi (The Manchurian Candidate - 1962)


  • genere: Thriller
  • regia: John Frankenheimer
  • interpreti: Frank Sinatra, Angela Lansbury, Laurence Harvey, Janet Leigh
  • produzione: Metro Goldwin Mayer

GIUDIZIO: Da Riscoprire

In due parole

teso, agghiacciante e coinvolgente è un film che non risente dei suoi anni; attualissimo al giorno d'oggi si rivelò profetico all'epoca con l'assassinio del presidente Kennedy avvenuto l'anno successivo all'uscita del film e ancor più inquietante nella sua chiaroveggenza con l'omicidio del fratello Bob.

Recensione

Che John Frankenheimer fosse un regista straordinario è risaputo tra gli appassionati che considerano a ragione questo film come il suo capolavoro. “Va e uccidi” fu un fiasco alla sua uscita nel 1962 e bisognerà attendere fino al 1980 per vedere la sua rivalutazione tra la critica tutta che all'epoca definì con sarcasmo questo e i due film successivi del regista con il nomignolo dispregiativo di: “Trilogia della paranoia”.

 

L'america di quel periodo è in piena guerra fredda e lo spauracchio comunista la fa da padrone negli incubi del cittadino medio; il cinema dal canto suo si prodiga con molti film di propaganda più o meno espliciti e anche questo titolo, sembra avere tutte le carte in regola per ricordare agli americani che bisogna combattere l'orco rosso.

 

La trama infatti vede alcuni paesi comunisti (russi e cinesi compresi) rapire una squadra di militari americani durante la guerra di Corea e sottoporli a un programma sperimentale di lavaggio del cervello al fine di creare degli automi obbedienti che con la complicità di una mela marcia interna potrebbero sovvertire il futuro politico e strategico della nazione americana.

 

Ma è proprio qui che Frankenheimer mostra tutta la sua bravura; con un copione che in superficie sorride alla censura dell'epoca il regista racconta la sua storia riuscendo a far passare i messaggi che gli interessano; non dimentichiamo infatti che i progetti della CIA sul controllo mentale come l'MKULTRA che sarebbero saliti alla ribalta del pubblico soltanto nel 1975, non erano certo sfuggiti a persone attente e informate come il regista che anche se li sposta oltrecortina, parla in realtà di casa sua attraverso i personaggi coinvolti della politica americana come la madre del protagonista e il suo “burattino” amante che non esita a mentire spudoratamente davanti al congresso inventandosi dati e cifre inesistenti sul pericolo comunista che utilizza come spauracchio per guadagnare credibilità e voti; in questa e in molte altre scene si notano gli schiaffi del regista alla maccartista caccia alle streghe dell'epoca.

 

Va e uccidi è ben più di un solido thriller fantapolitico; Frankenheimer ci mostra come gli schieramenti politici, soltanto apparentemente divisi da colori e bandiere siano in realtà alleati che cospirano ben oltre le previsioni dell'uomo comune ai danni di quest'ultimo.

 

Gli interpreti sono tutti in stato di grazia e il film offre molte sequenze che si fissano indelebilmente nella memoria. Girato con grande mestiere e visionarietà senza scadere mai nel manierismo riesce a colpire a fondo ancora oggi nel terribile finale.

 

Incredibile Angela Lansbury (la signora in giallo), donna di potere cinica e perversa, credibilissima nella parte della madre di Laurence Harvey nonostante i soli tre anni di differenza d'età. Il film di recente si è guadagnato l'onore di entrare tra le 100 opere fondamentali del cinema americano ed è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry del Congresso degli Stati Uniti.

 

Una piccola curiosità: è il primo film americano in cui si vede un combattimento di Karatè.