Ho tradotto un articolo segnalato dal Grande Paxtibi (che è assente da ormai 4 anni dal cyberspazio più importante, quello degli articoli che veramente contano per fornire idee rivoluzionarie a coloro che girano il web in cerca di ispirazione, perché sanno che qualcosa non va, nel quadretto generale che viene loro fornito dai media; ed è un peccato, ma lo capisco, non essendo neanche io più molto assiduo ) che mi trova così in accordo che avrei potuto scriverlo io, se avessi ancora la testa per farlo. Pubblico questa traduzione per lo stesso motivo per il quale l'autore ha pubblicato l'articolo, come dichiara in chiusura:
per implorare te, il lettore, di liberarti dal sortilegio, se non l'hai già fatto, e di aiutare gli altri a fare lo stesso per fermare l'ingurgitamento supino dell'allarmismo esagerato del governo e dei loro compari di merende dei media aziendali e smettere di lasciare che usino l'isteria per descrivere rischi limitati allo scopo di guidarci tra le braccia della tirannia, che è la più grande di tutte quante le minacce.
Nulla da temere, se non i terrorizzati stessi
di Dan Sanchez 3/12/2015 su the anti-media 1
Quando ho saputo dei recenti attentati a Parigi, un brivido mi è sceso lungo la schiena. "No," ho pensato: " Tutto questo sta accadendo troppo velocemente."
Ero atterrito. Non ero terrorizzato, badate bene. Quello che è successo a Parigi è stato tragico, naturalmente. Ma io non ero così ignorante da pensare che il tipo di violenza che questi fatti rappresentavano fosse una minaccia statisticamente significativa diretta a me stesso ed ai miei cari. Ero pienamente consapevole che, anche con il recente incremento degli attacchi terroristici, la probabilità della mia famiglia di esserne coinvolta è infinitamente minuscola. Ho più probabilità di essere abbattuto da un cervo o da un fulmine, che da un kalashnikov di un jihadista.
Quello che mi ha atterrito è stata la reazione di tutte quelle persone che sono incapaci di una prospettiva proporzionale del genere: chi ha visto le notizie da Francia e in preda al panico, pensando: "Il prossimo sono io!". Così lontani, gli attacchi di Parigi hanno scatenato in America un ondata di paura e la richiesta di maggiori poteri alla polizia, così come un'onda concomitante di odio anti-islamico e la brama per la guerra.
Sofisticati e urbani, come i francesi hanno fama di essere, anche loro hanno lasciato che il terrore irrazionale li permeasse. E dominati da questo terrore, hanno permesso allo Stato di calpestare, sfrenato, la loro vita e libertà. L'atteggiamento del pubblico è stato sintetizzato da un giovane cittadino il cui messaggio per il suo governo era: "Fai quel che vuoi, ma mantienimi sicuro." Con questo mandato, la Francia ha intensificato i suoi bombardamenti a città siriane ricolme di civili, senza altro senso che la riproduzione di terroristi. E a casa loro, come Truth in Media ha riportato:
... Il governo francese ha dichiarato lo stato di emergenza sulla base di una legge del 1955, raramente impiegata, che permette allo stato di condurre perquisizioni senza mandato in proprietà private, imporre il coprifuoco, limitare incontri pubblici e movimenti di persone, confiscare armi senza dovute spiegazioni ed impossessarsi della stampa.
Come sempre, il pubblico statalista ha perversamente risposto a terrorismo attirato sulle loro teste dagli interventi militari esteri del loro governo, cioè richiedendo ancor più interventi militari. E perversamente ha premiato il governo per il suo abietto fallimento nel prevenire gli attacchi, con più risorse, poteri e responsabilità.
Come se l'ondata di arresti e la minaccia di chiudere le moschee non fosse abbastanza, i poteri di emergenza del governo francese sono state invocati per mettere attivisti agli arresti domiciliari, al fine di reprimere completamente proteste senza alcuna connessione con i fatti. Ciò ha dimostrato chiaramente che la guerra è davvero la salute dello Stato, e che attacchi terroristici forieri di guerra sono come una iniezione di adrenalina per lo stato di tirannia all'interno del Paese.
Quando ho visto queste reazioni, ho realizzato pienamente quanto la mia famiglia ed io siamo circondati da bestiame umano e di come intensamente pericolosa sia la nostra posizione. Mi sono reso conto che, quando un attacco di quella magnitude e foriero di tale shock accadrà di nuovo sul suolo americano, le moltitudini tutto intorno a me, con il loro istinto di branco, mi assorderanno coi loro ululati di guerra ed una mandria di centinaia di milioni caricherà, come per un fuggi fuggi, per correre nelle braccia dello Stato a richiedere sicurezza, belante : “per favore, per favore” pregando di farsi tosar via le libertà rimanenti.
Non sono atterrito dai terroristi; cioè, io non sono, io stesso, terrorizzato. Piuttosto, io sono atterrito dai terrorizzati; atterrito dalle masse bovine che sono così facilmente manipolabili da parte di terroristi, governi e media che nell'amplificare il terrorismo permettono al nostro Paese di scivolare verso il totalitarismo e la guerra totale.
Ora, il risultato di quelle reazioni potrebbe essere una minaccia statisticamente significativa per me e per la mia famiglia. Sotto un governo onnipotente con poteri di emergenza permanente, ci sarebbe un rischio significativo che mio nipote fosse coscritto con leva obbligatoria per collaborare ad occupare un paese straniero; che mia figlia patisse la fame grazie alla programmazione economica in tempo di guerra; o per me stesso di essere imprigionato o ucciso come dissidente.
Eppure ho tratto conforto dal fatto che i libertari come me non sono i soli a respingere il terrorizzato di destra. In seguito agli attentati di Parigi, molti eccellenti articoli della sinistra politica sono stati pubblicati e consigliano saggiamente l'Occidente di non rispondere alla violenza indiscriminata con altra violenza. Tale reazione suscitata dal terrore è esattamente quello che i terroristi vogliono, per polarizzarsi e acutizzare uno "scontro di civiltà".
Poi è accaduto l'attacco di ieri a San Bernardino.
Prima che il fatto che i presunti tiratori erano musulmani fosse emerso, la Sinistra ha iniziato istericamente a dipingerlo come l'ennesima di una lunga serie di stragi da parte di bianchi, che dimostrava l'urgente necessità di un maggiore controllo sulle armi.
Due settimane prima, questi stessi progressisti stavano tranquillamente influenzando il pubblico a non essere terrorizzati e a non dare al loro governo più potere per bombardare, schedare e perseguitare i musulmani. Ora gli stessi stanno cercando di terrorizzare il pubblico per dare al loro governo più potere per disarmare, schedare e perseguitare i possessori di armi.
Essi sottolineano che si hanno maggiori probabilità di essere uccisi da un terrorista bianco cresciuto a casa nostra che di uno musulmano. Questo può essere vero, ma entrambe le sorti sono ancora di gran lunga meno probabili che le possibilità di essere schiacciati da mobili (o di essere uccisi da un poliziotto, se è per questo). Nessuna di queste minacce esagerate sono di alcuna giustificazione per sostenere gli enormi e sottovalutati pericoli insiti nella concessione al governo di nuovi indiscriminati poteri.
I progressisti, che giustamente sostengono Black Lives Matter [ndt un movimento internazionale contro la violenza sui negri], agognano a più leggi contro il possesso di armi, mentre quelle leggi già esistenti sono proprio uno dei principali pretesti che polizia e tribunali usano per brutalizzare ed incarcerare i neri.
E gli stessi progressisti che giustamente mettono in guardia per il potenziale fascismo della demagogia divisiva di Donald Trump, vogliono dare all'istituzione che potrebbe venire ad essere sotto il controllo di Trump più potere di schedare e disarmare il pubblico. Essi ignorano o negano il fatto che i rastrellamenti di massa dei cittadini, che associamo alcuni particolari regimi, solo sono praticabili mediante il generalizzato disarmo dei civili. E il generale disarmo dei civili, a sua volta, è solo possibile mediante la registrazione delle armi da fuoco. Ad esempio, gli ebrei e liberali tedeschi sono stati facilmente liquidati dai nazisti, grazie alle leggi sulla registrazione delle armi della Repubblica di Weimar. Volete veramente ogni singolo messicano e musulmano in America disarmato o facilmente disarmabile sotto il regime del "Cancelliere" Trump?
Dopo San Bernardino, io sono tanto atterrito dai terrorizzati terroristi della sinistra quanto lo sono del dai terrorizzati terroristi della destra. Mi rendo perfettamente conto che quest'ultimo può fare del suo peggio solamente se abilitato a farlo dal primo. La sinistra ci prepara a puntino ad essere stesi dalla destra. Chiamatelo il Weimar / Terzo Reich uno-due.
Non ho una irrazionale e sproporzionata paura di jihadisti musulmani armati di bombe o di balordi pistoleri bianchi. Ma razionalmente e proporzionalmente temo quelli che ne hanno terrore, ed i regimi ai quali tale terrore permette la delega. La storia dimostra che i governi sono in grado di perpetrare omicidi di massa e ridurre in schiavitù ben oltre ciò che dei militanti allo stato brado possano permettersi. I terroristi su scala industriale sono quelli che indossano cravatte, gradi e distintivi, ma questi terroristi sono pochi e impotenti, senza l'acquiescenza supina delle schiere dei terrorizzati. Non c'è nulla da temere, se non i terrorizzati stessi.
Parigi e San Bernardino mi hanno insegnato che la mia famiglia è intrappolata nel bel mezzo di un branco, completamente circondata da milioni di persone con la mentalità del bestiame, che possono essere spaventati e prodursi in fughe precipitose ed immense mediante la paura di crimini circoscritti. E non c'è letteralmente alcuna via d'uscita, perché praticamente l'intero mondo è afflitto da una forma o da un'altra di statalismo collettivista. Pertanto, l'unico modo per evitare che i miei cari vengano calpestati è aiutare quante più persone mi sia possibile possibile a spezzare l'incantesimo del terrore che trasforma uomini e donne civili in bestie scatenate.
È per questo che sto scrivendo questo saggio: per implorare te, il lettore, di liberarti dal sortilegio, se non l'hai già fatto, e di aiutare gli altri a fare lo stesso per fermare l'ingurgitamento supino dell'allarmismo esagerato del governo e dei loro compari di merende dei media aziendali e smettere di lasciare che usino l'isteria per descrivere rischi limitati allo scopo di guidarci tra le braccia della tirannia, che è la più grande di tutte quante le minacce. Rovesciate il Regno del Terrore che lo Stato ha installato nella vostra mente. Altrimenti i prossimi giorni potrebbero essere davvero terribili.
Dan Sanchez ha iniziato contribuire ad "Anti-Media" come giornalista indipendente nel mese di agosto del 2015. I suoi articoli includono anti-imperialismo, formazione economica, filosofia libertaria, educazione familiare pacifica e responsabilità della polizia. Risiede a Auburn, in Alabama.
Tradotto da Pike Bishop per Il Portico Dipinto
- 1. http://theantimedia.org/nothing-to-fear-but-the-fearful-themselves/
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Mi mancavi...
Strepitoso ritrovarti sul portico con ben due articoli... Dopo una lunga latitanza (non solo tua).
Notevole questo articolo per il fatto che si concentra non tanto sulle indagini e sui complotti (necessarie per carità ma in questo momento la rete è sommersa da articoli sensazionalistici di ogni tipo), ma sulle implicazioni che comportano eventi simili, e sulle quali nessuno sembra riflettere abbastanza.
Grazie per questa traduzione Pike.
già
Ciao Pike
Non so dare parole alla tristezza e alla solitudine che mi pervade
Non e' il caso di farsi abbattere
Sono momenti per cui passarono gia' un paio di volte i nostri avi e ce li hanno sempre raccontati come forieri di esperienze, negative o positive che fossero, importanti e coinvolgenti. Solo perche' sappiamo (ed non e' vanita' ma pura constatazione) qualcosina in piu' dell'altro bestiame, non e' che ci si deve per forza deprimere.
Ti consiglierei qualche libro sulla vita di Gurdjeff (a prescindere dall'essere piu' o meno su quella linea di pensiero) cominciando dal famoso Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto - un titolo straordinario, anche se il libro non sempre lo e' - per prendere ispirazione dal comportamento e dai ragionamenti di Mister G. in occasione dei prodromi - e poi dello scatenamento - della Prima Guerra Mondiale, seguita dalla Rivoluzione Russa. Inoltre consiglierei di trovare un gruppo di affinita' culturali e frequentarlo non solo in rete ma anche in carne ed ossa, cosa che per alcuni e' un po' piu' complicato ma per altri che ancora risiedono nel paese della mortadella, piu' agevole (non dappertutto ci sono fenomeni come il Portico), unica nota positiva per voi che ancora vi beccate Renzi alla TV.
Parte non pubblicata.
Questo commento faceva originariamente parte della introduzione, ma come certamente capirete dopo averlo letto, l'ho ritenuto non idoneo ad essere preso da altri siti (come sempre accade ad articoli del Portico, vengono ripubblicati da parecchi altri siti, spesso senza alcun riferimento al nostro sito o al nome dell'autore, persino copiati e incollati come fossero idee personali di ladri dementi su FB). Pero' volevo che fosse visibile per un pubblico adulto, cosi' ve lo beccate ora:
Sono silenzioso ma non
Sono silenzioso ma non assente.
Un saluto a Pike e agli altri :)
“To give a person an opinion one must first judge well whether that person is of the disposition to receive it or not.”
― Tsunetomo Yamamoto, Hagakure: The Book of the Samurai
'Azzo!
Siamo riusciti ad evocare Paxtibi!!! Se non fosse che solo per questo, e' valsa la pena di tradurre questo articolo!
Ciao Pax, bentornato.
Orco zio madonne e
Orco zio madonne e mercanti...
Se il portico è riuscito a evocare Pax c'è ancora speranza.
Non hai idea di quanto piacere provi nel rivedere quell'avatar... Un caro, caldo e sincero saluto...
P.S. mi sento come Guybrush Trepwood quando ha evocato LeChuck (questa la capiscono solo i nostalgici)
Maestro Pax!
Maestro Pax!