Inserito da Pike Bishop il Mer, 11/08/2021 - 20:23.
Questo moscione ce l'hanno mandato per evitare di incazzarci. E' chiaro che qualsiasi soluzione giudiziaria fa il gioco del potere. Fanculo l'ho gia' detto?
Cioe', dopo 18 mesi di continue nefandezze, questo ci viene a dire adesso che c'e' qualcuno che ha tentato di fare il biricchino nascondendo un parere del Parlamento EU e che per questo bisogna mantenere alta l'attenzione e che se del caso dovremmo percorrere la via giudiziaria o politica?!....Mi unisco a Pike: Ma va a fanculo! Questi ogni giorno tendono il nodo scorsoio di qualche millimetro in piu' giusto per lasciarti l'impressione che in fondo ancora non si sta poi cosi' male. Siamo in guerra, sveglia! Una guerra contro l'umanita'. Chi e' fermamente deciso a non cedere deve prepararsi mentalmente a dover prendere ben presto decisioni radicali: vivere come i talebani per tentare di sopravvivere (niente vita comoda ma frugalita', niente intenet, telefonini o circuiti di pagamento, si alla produzione propria ed al baratto e mercato nero, anonimato, lontano da posti abitati, etc...). E farlo insieme a chi sara' pronto.
Ovvio che sia tardi, ma a mio avviso è anche indice di un cambiamento in atto: sempre più persone, anche tra quelle che si cagano sotto per il vairus, anche quelle che pensano che il magico siero sia indipensabile e salvifico, cominciano a capire che giocano veramente sporco, e che assumere la buona fede è sempre più difficile.
Persino le manifestazioni, invece di andare in stanca, si fanno più ampie: peccato solo che farle in Agosto con tutto il parlamento in pieno "stato di emergenza" si faccia un mese di ferie alla faccia nostra e quindi se ne fotta ancora più altamente che al solito.
In ogni modo sul post precedente c'erano troppi commenti ed era il momento di aprirne uno nuovo
Per quanto riguarda le novità, che ovviamente sono tutte negative, annovero:
vogliono introdurre mascherine ai bambini sopra i 2 anni
vogliono imporre il magico siero a tutto il personale scolastico
stanno pensando di in(o)culare anche i bambini sotto i 12 anni
in Australia sono avanti: nuove leggi permettono di prelevare forzatamente i bambini dai genitori non compliant
Altre notizie in ordine sparso:
il marchio verde serve per tutto, ma non per accedere alla festa dell'unità (anche perché già non ci va più un cazzo di nessuno, figurati se richiedessero il marchio), dimostrando in maniera plateale che è solo una manovra politica
incredibilmente ogni tanto, per sbaglio, alcuni giornalisti fanno vere domande ed allora la risposta è sempre la stess: mi spiace, non ne so niente.
non so dire se è pura propaganda (una persone pagata per dirlo) o semplicemente il lavaggio del cervello in azione, ma ecco una covidiota che tra un po' ci secca post in(o)culazione e non vede l'ora di fare la seconda dose.
ci sono morti continue in persone in buona salute e devono cominciare a spararle grosse per giustificarle, come quest'uomo di 59 anni morto 2 giorni dopo l'in(o)culazione, ma che giustificano come "era diabetico e non lo sapeva".
stanno cambiando le regole in ospedale: i ricoverati positivi, anche se infetti/infettivi per C19 non verranno messi più in area covid se vaccinati. In questo modo non saranno segregati come gli altri e potranno ricevere visite, inoltre si sballeranno tutte le statistiche perché diranno che i reparti dei ricoverati sono "composti da soli non vaccinati" (grazie al cazzo, gli altri li spostano altrove)
come ben sappiamo gli effetti collaterali sono molto underreported, qui un esempio lampante.
Ovvio che sia tardi, ma a mio avviso è anche indice di un cambiamento in atto: sempre più persone, anche tra quelle che si cagano sotto per il vairus, anche quelle che pensano che il magico siero sia indipensabile e salvifico, cominciano a capire che giocano veramente sporco, e che assumere la buona fede è sempre più difficile.
Nell'associarmi alle terapeutiche pernacchie verso il grifagno camerlengo della Cassazione, tardivamente desarmadizzato, vorrei dire che, nei momenti d'inopinato ottimismo, m'illudo anch'io che, al termine della calamità in corso, incasseremo almeno, come parziale risarcimento dei patimenti subìti, il faticoso risveglio dalla catatonìa trombocitopenica di una sezione ragguardevole del genere umano, resa ora avveduta dei criminali meccanismi mediatici dalla dolorosa sperimentazione di essi in corpore proprio.
Purtroppo, a distogliermi dal miraggio, giunge implacabile la rilettura di Lingua Tertii Imperii di Victor Klemperer. Klemperer, autore di questo fondamentale saggio sui metodi utilizzati dal nazismo per manipolare le coscienze attraverso il linguaggio, aveva ben compreso che la caratteristica fondante dell'umana compagine, ciò che la rende malleabile ad ogni rinovellazione degli universi mentali ad opera del potere, è l'incapacità di trarre precetti univoci e chiari dalle esperienze compiute e dalle ignominie cui si è assistito. Orwell lo chiamava "bipensiero": la capacità di sapere che una cosa è A, ma considerarla allo stesso tempo B, senza scorgere in ciò la minima contraddizione logica. Klemperer era stato lettore all'Università di Napoli tra il 1914 e il 1915, all'epoca in cui la propaganda mediatica stava preparando gli italiani all'ingresso nella Grande Guerra. Di questo suo soggiorno, scriveva:
"In innumerevoli occasioni, durante il mio lavoro a Napoli come lettore universitario, mi capitò di sentire persone che dicevano di questo o di quel giornale: "E' pagato", cioè racconta menzogne per conto del suo finanziatore; eppure il giorno seguente quelle stesse persone che strillavano "è pagato" si mostravano assolutamente convinte da articoli del tutto menzogneri pubblicati sullo stesso giornale. Perché erano pubblicati a caratteri cubitali e perché le altre persone ci credevano... Anch'io so che parte dell'anima di ogni intellettuale è come quella del popolo, che tutta la mia consapevolezza di essere destinatario di menzogne, tutta la mia attenzione critica, alla fine non serviranno a nulla: a un certo punto la menzogna stampata finirà per sopraffarmi, quando mi attaccherà da ogni lato e quando intorno a me le persone disposte a contestarla saranno sempre più poche, e alla fine nessuna."
Il popolo non si risveglia. Mai. Per costituzione, perché se fosse in grado di risvegliarsi non sarebbe più popolo, ma entrerebbe a far parte di una nuova e minoritaria categoria di esseri senzienti. A meno che qualcuno non si decida finalmente a fare a pezzi la causa del suo letargo angoscioso, l'ignominiosa boccia di cloroformio (i media) che lo tiene avvinto in eterno ai suoi cangianti e contraddittori castelli in aria.
Inserito da Pike Bishop il Gio, 12/08/2021 - 13:25.
Persino le manifestazioni, invece di andare in stanca, si fanno più ampie: peccato solo che farle in Agosto con tutto il parlamento in pieno "stato di emergenza" si faccia un mese di ferie alla faccia nostra e quindi se ne fotta ancora più altamente che al solito.
Questo da un'idea abbastanza precisa di quanto queste manifestazioni preoccupino il governo, cioe' per niente. Se le manifestazioni invece di servire solo a ritrovarsi e a sentirsi un po' meglio servissero a qualcosa di piu', il governo ritornerebbe di corsa dalle vacanze o tenterebbe qualche scusa penosa come Gorbaciov "rapito" dai "golpisti" (lo so, questo esempio e' letteralmente un ginepraio e ancora oggi e' difficile capire veramente chi fosse chi e cosa successe).
Come e' gia' stato fatto notare, abbiamo a che fare con una massa di decerebrati dissociati mentali. Anche se capiscono che qualcosa non torna, vanno avanti col programma lo stesso, per non essere messi in minoranza, o con quella che i media fanno credere sia una minoranza, che per loro e' la stessa cosa. Per usare una parola d'ordine del passato regime fascista: se ne fregano.
E' ora di organizzare una resistenza anche fisica, una nuova dottrina filosofica che parte dal capire bene che un giurista, in questo sistema, e' un criminale e basta, tanto per dire, come lo era durante il nazismo.
La questione del giurista - video che avevo visionato giorni addietro - la trovo assai elementare, e muove la medesima risposta che ho dato a chi mi aveva inviato il video, e cioè: «Okay, bravo, quindi, cosa sta proponendo di fare?» Risposta: «un beato cazzo».
Volevo chiederti, Dusty, della questione in Australia non ho trovato altro. Vorrei girare l'articolo, ma, questo in inglese, riuscire a proporlo coome fonte, mi pare poco ficcante. Hai altre informazioni?
La questione del giurista - video che avevo visionato giorni addietro - la trovo assai elementare, e muove la medesima risposta che ho dato a chi mi aveva inviato il video, e cioè: «Okay, bravo, quindi, cosa sta proponendo di fare?» Risposta: «un beato cazzo».
Veramente, il motivo per cui ho ritenuto il video interessante è solo per la citazione finale, quella in latino.
Ora, da ignorante qual sono della letteratura classica (troppo tardi ne ho capito l'importanza, purtroppo), non sono sicuro di come interpretare la cosa, ed in realtà speravo che voi mi deste la vostra.
Il modo con cui l'ho interpretata io è un po' un monito alle istituzioni: "bisogna che siate più attenti perché se qui la gente s'incazza poi viene a farci il culo sul serio", l'altra (più ottimistica) è "le istituzioni non sono più credibili, vi stanno perculando, se volete risolvere la situazione l'unica possibilità è cominciare ad usare la violenza".
Citazione:
Volevo chiederti, Dusty, della questione in Australia non ho trovato altro. Vorrei girare l'articolo, ma, questo in inglese, riuscire a proporlo coome fonte, mi pare poco ficcante. Hai altre informazioni?
Devo dire che ho fatto un po' di ricerche e non ho trovato il documento citato, per cui ho il timore che quel passaggio possa essere un falso. D'altra parte però in Australia sta veramente succedendo di tutto e non sembra certo inverosimile quello che scrivono. C'è un reporter australiano che ha pubblicato diversi suoi video, controlla i suoi tweet.
Vi lascio con un elenco delle ultime minacce terroristiche:
Il popolo non si risveglia. Mai. Per costituzione, perché se fosse in grado di risvegliarsi non sarebbe più popolo, ma entrerebbe a far parte di una nuova e minoritaria categoria di esseri senzienti.
Sono d'accordo al 101%, sono le stesse parole che scrivo io ogni volta che si parla dell'argomento.
Ma non posso invece assolutamente concordare su questo:
Citazione:
A meno che qualcuno non si decida finalmente a fare a pezzi la causa del suo letargo angoscioso, l'ignominiosa boccia di cloroformio (i media) che lo tiene avvinto in eterno ai suoi cangianti e contraddittori castelli in aria.
Non ha senso pensare di fare a pezzi i media, se li fai a pezzi lasci un vuoto che viene colmato automaticamente come quando cerchi di fare un buco nell'acqua: il problema non sono i media (ok, sono un problema, ma non il problema), il problema è la natura umana, che semplicemente è fatta così.
Per questo io mi concentrerei non sul provare a curare una cosa impossibile, ma a trovare soluzioni che possano punire gli stupidi e premiare i meno pecoroni.
Da un punto di vista economico, finalmente da un po' la soluzione esiste, e sono le cryptovalute: sebbene 10 anni fa abbia cercato in tutti i modi di far capire alle persone la rivoluzione che si prospettava, ma soprattutto il vantaggio meramente personale che ciò permetteva, praticamente nessuno ha colto la cosa: alla fine ognuno è sempre troppo impegnato a difendere il suo orticello o la sua ideologia per evitare di uscire fuori dalla propria zona di confort e mettere in discussioni le basi di ciò che da per scontato. Ma almeno ognuno paga il prezzo della propria ignoranza, o incapacità di mettersi in gioco.
Da un punto di vista dei sieri magici da iniettare in corpo per diventare più sani, mi è molto chiaro che cercare di convincere gli altri a evitare la punturina non solo è inutile, ma è proprio controproducente: io di certo non scoraggio tutti gli ovis che trovo, anzi, il discorso che gli faccio è "è inutile l'obbligo, perché salvare chi non vuole? Lasciamo che chi fa la scelta sbagliata si estingua, in questo modo alla fine vedremo chi aveva ragione".
Del resto l'affermazione è vera qualunque sia la realtà, ed è un modo per lasciare gli ovis nel loro confort evitando di aizzarli in una guerra d'odio verso l'altra categoria, che è esattamente ciò che stanno cercando (e riuscendo) a fare i media.
In altre parole, l'unica battaglia che vale sempre la pena fare è quella per la libertà, non il tentativo di convincimento di chi la pensa diversamente.
Chissà perché, è esattamente il tema che più manca in tutto il battage mediatico.
Non ha senso pensare di fare a pezzi i media, se li fai a pezzi lasci un vuoto che viene colmato automaticamente come quando cerchi di fare un buco nell'acqua: il problema non sono i media (ok, sono un problema, ma non il problema), il problema è la natura umana, che semplicemente è fatta così.
Condivido e chiarisco: quando parlo di attaccare i media, non intendo certo in senso generale, essendo il progresso tecnologico irreversibile e la credulità umana inguaribile (come lo stesso Klemperer aveva compreso). Intendo dire che occorre scardinare il sistema dei media a totale monopolio statunitense, la cinghia di trasmissione che permette alla volontà delle elite americane di raggiungere i suoi burattini in tutto il mondo e muoverli secondo necessità. Sappiamo bene, credo, che l'apparente pluralismo dei media occidentali nasconde in realtà la concentrazione in un unica holding di potere, a guida yankee. L'edificazione della realtà attraverso i mezzi di comunicazione è uno dei pochi settori strategici in cui gli USA abbiano conservato una superiorità schiacciante, che consente loro, attraverso consociate e quinte colonne, di interferire perfino con il sistema informativo delle entità geopolitiche rivali. Gli altri settori in cui gli USA hanno conservato una superiorità indiscutibile sono quello informatico (Microsoft, Google, Facebook...) e ovviamente quello chimico-farmaceutico. L'egemonia in campo militare, economico, produttivo, energetico, finanziario, d'immagine è ormai un lontano ricordo del passato. Il cardine della loro residua potenza, ciò a cui si stanno aggrappando per tenere in piedi il sistema di oppressione che hanno creato, sono i loro mezzi di creazione di realtà fittizie, compresi quelli informatici. E' quello il punto debole, la linea di trasmissione in grado di tradurre le perverse ideazioni dei think tank in attualità tangibile. E' lì che bisogna colpire con la massima forza, se si vuole sottrarre la gente non alla generica narcosi da indolenza intellettuale (non è possibile), ma a questa specifica e orripilante forma di letargo suicida per conto terzi, che sta trascinando interi conteninenti verso il disastro.
Da un punto di vista economico, finalmente da un po' la soluzione esiste, e sono le cryptovalute: sebbene 10 anni fa abbia cercato in tutti i modi di far capire alle persone la rivoluzione che si prospettava, ma soprattutto il vantaggio meramente personale che ciò permetteva, praticamente nessuno ha colto la cosa: alla fine ognuno è sempre troppo impegnato a difendere il suo orticello o la sua ideologia per evitare di uscire fuori dalla propria zona di confort e mettere in discussioni le basi di ciò che da per scontato. Ma almeno ognuno paga il prezzo della propria ignoranza, o incapacità di mettersi in gioco.
Aggiungo: sono ovviamente pentito di non aver acquistato 100 euro di Bitcoin, che mi avrebbero reso ricco, 10 anni fa. Ma se è per quello sono anche pentito, per lo stesso motivo, di non aver acquistato azioni Amazon 15 anni fa, azioni Google 20 anni fa o il n. 1 di I nuovi X-men nel 1975 (oggi vale una fortuna). Purtroppo non ho il dono della preveggenza, ho pochi spicci da investire e non amo il gioco d'azzardo. Perché è questo che sono le cryptovalute, a partire da Bitcoin: non "valute", come sono impropriamente chiamate, ma strumenti d'investimento ad alto rischio e ad alto rendimento, oggi utili soprattutto a chi ha capitale da investire. Non sono "valute" perché caratteristica di base di una valuta è la stabilità: se hai dei risparmi in una data divisa, puoi stare tranquillo che anche sul lungo periodo essi manterranno più o meno lo stesso valore. Con le cryptovalute, invece, vai a letto che sei ricco e ti svegli la mattina dopo che sei sul lastrico; oppure anche viceversa, prospettiva certamente preferibile, ma che può piacere allo scommettitore, non al risparmiatore.
Caro Dusty, io mi fido di te e se vuoi darmi consigli finanziari per investire i due spicci (letterali) che ho in banca, ti ascolto volentieri. Tanto, per quel che rischio di perderci... Però iniziamo a chiamare le cose con il loro nome, vuoi? Il termine "valuta", applicato a roba come il Bitcoin, mi sembra largamente improprio.
Il modo con cui l'ho interpretata io è un po' un monito alle istituzioni: "bisogna che siate più attenti perché se qui la gente s'incazza poi viene a farci il culo sul serio", l'altra (più ottimistica) è "le istituzioni non sono più credibili, vi stanno perculando, se volete risolvere la situazione l'unica possibilità è cominciare ad usare la violenza".
EDIT 17:55 - avevo fatto casino con la bozza.
Un falso problema. Magari la si potesse considerare valida o meno a seconda delle interpretazioni. Quello che oggettivamente si deve tenere conto è come queste "prese di posizione" fungano da valvola di sfogo. Una cosa sottile quanto efficace, Il processo psicologico «per i più» ... cioè intendo proprio tra coloro che non sono allineati agli zombie, riguarda quella valvoletta che si apre e fa sentire meno soli i dissidenti (uso un termine di comodo, al volo) e aumenta la propensione alla passività. Meglio tacere a questo punto. Si fanno meno danni. Capiamoci, non vi sarebbe nulla di male per questo tipo di denunce, il punto è che ciò che ne decreterebbe l'efficacia: - concerne in quali tempi ci si mette a denunciare (e cosa). Il punto di non ritorno di queste indagini che comprovano il totalitarismo, l'abbiamo passato quest'inverno o qualche mese fa. Non per niente - quando sarebbero servite, diciamo: quando sarebbero state almeno in qualche modo corroboranti per far sì che certe sveglie non giungessero tardive - era proprio il periodo di quando Mazzucco ha teso la volata nel 2020 e ha fatto finta di non sapere che quello era il monento in cui le minchiate andavano denunciate e attccate in maniera assoluta. Mazzucco rimane a oggi, ancora uno dei maggiori responsabili di una fetta di distrazione di massa (roba da danni incalcolabili) e proprio tra coloro che non erano allineati ma non così fermamente saldi.
@Totalrec: accidenti, hai fatto una critica su Bitcoin, ti avevo avvisato, hai scatenato il kraken.
Totalrec ha scritto:
Aggiungo: sono ovviamente pentito di non aver acquistato 100 euro di Bitcoin, che mi avrebbero reso ricco, 10 anni fa. Ma se è per quello sono anche pentito, per lo stesso motivo, di non aver acquistato azioni Amazon 15 anni fa, azioni Google 20 anni fa o il n. 1 di I nuovi X-men nel 1975 (oggi vale una fortuna).
No, non ci siamo proprio: stiamo parlando di due cose completamente e totalmente diverse, ed il fatto che tu le metta in relazione mostra la tua completa ignoranza in merito (non ti offendere, sai bene che tutti lo siamo, in un numero infinito di ambiti).
Spiego dopo che intendo, perché ora sono importanti le tue parole successive per capire l'errore:
Citazione:
Purtroppo non ho il dono della preveggenza, ho pochi spicci da investire e non amo il gioco d'azzardo. Perché è questo che sono le cryptovalute, a partire da Bitcoin: non "valute", come sono impropriamente chiamate, ma strumenti d'investimento ad alto rischio e ad alto rendimento, oggi utili soprattutto a chi ha capitale da investire. Non sono "valute" perché caratteristica di base di una valuta è la stabilità: se hai dei risparmi in una data divisa, puoi stare tranquillo che anche sul lungo periodo essi manterranno più o meno lo stesso valore.
No: stai cadendo nella narrativa mainstream che è stata creata appositamente per evitare di approfondire l'argomento. Il fatto che gente estremamente intelligente e colta come te ci caschi è dovuto ad una causa preceisa: le conoscenze sui principi economici di cosa è l'economia e come funziona sono volutamente tenute nascoste, soprattutto grazie all'istruzione statale che, o evita del tutto di parlarne, e quando lo fa ti fa credere cose diametralmente opposte alla realtà. L'ideologia comunista/marxista che sta dietro a tutto questo è perfettamente adeguata allo scopo. Non a caso se non ho capito male anche tu provieni da una ideologia di tale tipo.
Cerco di farti capire dove sta l'errore e spiegarti i punti essenziali: se non riesco a fare breccia in uno con la tua capacità di analisi è probabile che anche i principi di base dell'economia (in particolare su cosa sia il danaro) vengono visti dalle persone come una sorta di religione, e quindi assolutamente intoccabili per ipotesi.
Prima di tutto, sebbene nel mainstream si parli di cryptovalute, in realtà Bitcoin (la prima crypto sviluppata) viene definita come denaro contante senza intermediari (peer 2 peer cash). Non è valuta (lo può diventare), è denaro.
La prima cosa da capire quindi è cosa sia il danaro.
Contrariamente a quanto si affannano tutti sul mainstream ed a scuola nel ripetere più volte possibili e più forte possibile, il danaro è una merce come le altre, è tecnologia. Non è diversa (concettualmente) da una penna, un paio di pantaloni, o un cellulare. Ogni volta che compri uno di questo oggetto lo scambi per un po' di danaro.
La differenza tra il denaro e le altre merci, è che il denaro è la merce più scambiata, e per capire come è arrivata a diventare tale devi studiare come è nato, e cioè esattamente come un qualunque altro prodotto.
Non sto a ripercorrere la storia perché c'è chi la fatto in maniera eccellente, e quindi rimando al libro "Il Bitcoin Standard" per capire i dettagli.
Quello che invece mi interessa comunicare è l'incredibile errore concettuale che c'è nell'accostare le azioni di amazon a (ad esempio) Bitcoin.
Le azioni delle aziende (stock) esistono da più di cento anni, e da più di cento anni hanno fatto arricchire o finire sul lastrico milioni di persone, sono nate come strumento per finanziare le migliori aziende e sono diventate un luna park dell'investimento (ormai hanno perso ogni legame con lo scopo iniziale con il quale sono nate), ma sto divagando.
Quello che è importante capire è che le azioni di una azienda hanno queste caratteristiche:
è l'azienda che le emette, sotto un enorme castello di regole definito dai cangianti regolamenti finanziari
vengono negoziate solo su di una certa borsa, l'intermediario che tiene traccia di chi ne ha quante, e che permette ad uno di passarne la proprietà all'altro
praticamente nessuno è in grado di andare a verificare i dettagli di queste operazioni, anche per cosa banali come sapere quante azioni effettivamente ci sono in circolo. L'unico modo che si è andare su di un sito finanziario e leggere il numerino li sopra, preso dall'ente centrale regolatorio che assicura che così sia
Ma i problemi principali sono altri:
senza l'ente centrale intermediario, la tua possessioni delle azioni è una promessa della tua banca: in qualunque momento te le può revocare e tu non puoi che accettare supinamente ciò che è successo.
se vuoi passare le tue azioni a qualcun altro lo devi fare attraverso l'ente centrale di cui sopra (es: il NASDAQ), quando lui ha deciso di lavorare (es: dalle 10 alle 17), e con i costi che lui decide. Se l'ente rimane chiuso (per motivi tecnici, o perché il governo decide che tal mercato debba essere temporaneamente in pausa), tu con le tue azioni ti ci puoi solo pulire il sedere finché non viene deciso altrimenti. Non puoi darle a nessuno, non puoi venderle, non puoi nemmeno dimostrare di possederle
le azioni hanno un certo valore perché sono limitate in numero, ma l'emittente può decidere di crearne un numero infinito di nuove per mille motivi. Come e quando viene deciso per motivazioni politico/finanziarie e sono ovviamente tra le operazioni che più vanno ad influenzarne il valore
Avrai notato che in tutto ciò descritto ci sono molte similarità con le valute che usiamo giornalmente come € e $ (comunemente chiamate fiat in questo ambito). Se ho degli euri sul conto e li voglio mandare a me devo gentilmente chiedere alla mia banca di fare l'operazione, e dopo aver pagato eventuali gabelle, se loro sono d'accordo, aspettando tutti i tempi del caso (giorni nel nostro paese), "arrivano" sul tuo conto, o meglio, ti vengono accreditati.
La differenza fondamentale tra le azioni di una azienda e le monete fiat, oltre al fatto che trovi molte più istituzioni che ne fanno uso e che ti permettono di detenerle e muoverle, è il fatto che la moneta esista anche in forma contante.
Ora dirò ancora una volta cose ovvie ma importanti: le differenze fondamentale della valuta in forma contante rispetto a quella bancaria sono:
posso darti una banconota senza chiedere il permesso alla mia banca
per lo stesso motivo la banca non sa che è avvenuto lo scambio, che quindi è anonimo
la controindicazione è che se io sono a Milano e tu a Roma, darti la banconota è un problema logistico non da poco
Con il contante quindi tolgo un attore fondamentale dalla mia vita: la banca che non solo tutto vede e tutto sa (chi mi da i soldi, a chi li do), ma che per un motivo qualunque può decidere di bloccarmi il conto e quindi i miei averi. Qualcuno da qualche parte preme un tastino ed io sono fottuto. Nel secondo successivo non ho più niente e non posso nemmeno comprarmi un caffé se non ho da parte un po' di contanti all'uopo. Almeno finché non ne viene abolito completamente l'uso.
Un altro dei problemi che le valute fiat condividono con le azioni è proprio il fatto che qualcuno (la banca centrale in particolare) possa decidere di crearne di nuovo a costo zero, con un click di mouse.
Tale tipo di operazione non solo viene sottovalutata dalle persone, ma viene addirittura data per scontata, come se non ci fosse alternativa alcuna.
La nuova moneta creata nel momento in cui viene messa in circolazione "compra" tutto quello che era in vendita "senza problemi", non è straordinario? Un uomo da qualche parte fa un click, io ente ricevo la nuova moneta, e con essa compro beni reali, come auto, palazzi, aziende, dipendenti che svolgono del lavoro.
Com'è possibile che un click generi per loro tanto benessere senza avere effetti collaterali?
Ovviamente non è possibile: quello che succede è che man mano che questo denaro entra in circolo ne diminuisce il potere d'acquisto (beni e servizi si adattano alle nuove disponibilità economiche), e quindi i suoi utilizzatori, tutti, stanno pagando sulla loro pelle i beni che il primo beneficiario ha ottenuto, ma ci vuole tempo affinché questo accada (il fattore tempo è essenziale e gli economisti dei miei stivali fanno sempre finta che non esista nelle loro "analisi").
Tornando a bomba, perché sostengo che il denaro sia una merce (chiamiamola una tecnologia) qualunque: perché è nato come un prodotto utile a risolvere un certo problema, che è quello del baratto, tecnicamente definito come la concomitanza delle esigenze.
Studiando i problemi del denaro attuale è possibile arrivare alla conclusione (chi non lo fa, è per motivi politici/ideologici) che tra le problematiche che ha ci sono:
richiede l'uso di intermediari come le banche che possono decidere sia di requisire i tuoi soldi (es: wikileaks, ma ce ne sono mille) ma anche di decidere che non puoi ricevere denaro da qualcun altro (es: sempre wikileaks), ed ancora decidere di non farti mandare i tuoi soldi dove vuoi (es: sempre ovviamente wikileaks ma è accaduto anche a me perché la mia banca aveva deciso che non dovessi comprare cryptovalute)
questi stessi enti sono a conoscenza completa di come mi procuro il denaro e come lo uso e quindi mi possono profilare e decidere, per motivi fiscali, commerciali o politici, e quindi controllare/limitare/eliminare a seconda delle esigenze
c'è qualcuno che è in grado di creare infinito denaro dal nulla, senza sforzo o lavoro: questo permette ai personaggi vicini a questa istituzione di beneficiare di tutti i prodotti della società senza dare nulla in cambio, anzi, usando questo vantaggio per mettere in piedi i meccanismi che serviranno a ingabbiare le persone della società tutta. E' sostanzialmente grazie a questi meccanismi che poche persone detengono percentualmente sempre più ampio della ricchezza mondiale.
Come risolvere questo problema?
Servirebbe qualcosa che possa:
non venirmi confiscato perché qualcuno da qualche parte decide che non devo più averne possesso
essere scambiato come denaro contante brevimano ma anche su lunghe distanze (es da Milano, a Roma, ma idealmente superando anche i confini nazionali)
essere limitato in numero, in modo che il potere d'acquisto non diminuisca nel tempo, ma che anzi valga la pena tenerlo da parte
non dare a terzi troppe informazioni relative a chi mi paga e quanto, e come uso il mio denaro
Un prodotto tecnologico che possa risolvere queste problematiche tutte assieme è stato cercato di essere sviluppato in lungo ed in largo in tutti i modi, da tutti, anche in ambito accademico, senza cavare un ragno dal buco.
Anzi, proprio in ambito accademico era persino stato dimostrato matematicamente che il problema non era risolvibile in quanto si andava a violare un teorema importante definito come "il problema dei generali bizantini".
Poi nel 2008 è arrivato Satoshi, ed ha pubblicato il suo ormai storico whitepaper (un giorno penso che assieme a quelli di Newton ed Einstein sarà definito come uno dei più importanti della storia), descrivendo un sistema che risolveva esattamente tutti i punti di cui sopra, non in modo matematico (visto che è impossibile), ma combinando assieme concetti da campi quasi completamente diversi, in particolare quello matematico (la crittografia a chiave pubblica, gli hash), informatico (gli algoritmi per mettere tutto assieme), teoria dei giochi (il modo per arrivare al consenso distribuito), ma soprattutto quello economico (il legame con la realtà, cioè il consumo di risorse fisiche finite, e le proprietà monetarie).
Nessuno ci capì un cazzo.
E chi provò a capirci disse che non poteva funzionare.
Ma a differenza dei usuali accademici che si fermano a produrre paper , che poi rimangono nel mondo delle idee o delle cose tutte da dimostrare sul campo, Satoshi aveva scritto il programma che implementava la sua idea, lo rese disponibile al pubblico, ed il 3 Gennaio 2009 lo mise in funzione, dando il via alla rete Bitcoin.
Rete che da allora è solo cresciuta in maniera esponenziale senza fermarsi nemmeno un momento, funzionando come da lui progettato, con modifiche minime fatte nel tempo per correggere qualche errore più o meno importante.
Quando ho cercato di spiegare a tutti dell'incredibile portata di questa nuova scoperta, nel 2011, il valore di un Bitcoin era prossimo ad un euro, e chiunque volesse deterne qualcuno aveva due sole possibilità: minarli oppure comprarli da qualcuno che già li aveva.
Non poteva rivolgersi a qualcuno, magari munito di pistola e distintivo, ed intimare di crearne di più sotto minaccia apposta per lui, perché la matematica non è corrompibile, e la fisica non ci permette ancora di produrre energia dal nulla per decreto.
Se poi chi lo usa scopre che è utile averli, perché permette di detenerli senza che possano essere confiscati, che nessuno possa sapere quanti ne hai, che li puoi scambiare per vendere e comprare beni e servizi senza che nessuno possa impedirti di farlo, allora capisce che non è certo stupido tenerne un po' da parte ed imparare come funziona la nuova tecnologia, e che questa di fatto sancisce l'inizo della fine per l'economia tradizionale basata sulla moneta fiduciaria (fiat).
Per questo motivo, chiunque vuole "entrare in rete" deve prima acquistare i bitcoin da qualcuno che li ha, al prezzo che il venditore decide (sempre che decida di venderli, di solito operazione che evita, se può).
In poco più di 11 anni il prezzo di 1 bitcoin è passato da zero (nel 2009 chiunque poteva farsene un po' semplicemente accendendo il pc e lanciando un programma) fino ai quasi 40.000€ attuali.
Quindi si, un investimento di 100€ nel 2011 per capire cosa era quella roba e come funzionava, al momento avrebbe fruttato un potenziale di 4 milioni di euri, sempre che nel frattempo uno non li avesse venduti realizzando guadagni reputati strepitosi quando ad esempio il valore ha toccato i 100€ per un bitcoin, come il sottoscritto...
Citazione:
Con le cryptovalute, invece, vai a letto che sei ricco e ti svegli la mattina dopo che sei sul lastrico; oppure anche viceversa, prospettiva certamente preferibile, ma che può piacere allo scommettitore, non al risparmiatore.
Quindi per concludere, la risposta è NO.
Sebbene al momento siano utilizzate come materiale speculativo, le crypto e le loro applicazioni sono un nuovo paradigma che estinguerà l'economia attuale ed in particolare la moneta fiat, che è destinata a scomparire esattamente come i dinosauri nel momento in cui l'asteroide stava colpendo la terra.
Ed il motivo è che la nuova tecnologia è immensamente superiore alla precedente, esattamente come la calcolatrice migliore dell'abaco, il computer migliore della calcolatrice, ed il motore a scoppio più pratico del cavallo.
Ancora ora però il 99% delle persone non l'ha capito, il che implica che le possibilità sono ancora ampie per chi vuole cominciare ad uscire dalla propria zona di comfort.
Citazione:
Caro Dusty, io mi fido di te e se vuoi darmi consigli finanziari per investire i due spicci (letterali) che ho in banca, ti ascolto volentieri. Tanto, per quel che rischio di perderci... Però iniziamo a chiamare le cose con il loro nome, vuoi?
Assolutamente no, non ci penso nemmeno: sono il peggior investitore di tutti i tempi e non sono in grado di dare consigli di investimento a me, figurati agli altri. Ti consiglio inoltre di non fidarti di nessuno che ti da "consigli" in tal senso. Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno è in grado di prevedere se non macroscopicamente cosa ci riserva il futuro.
Quello che posso fare io è cercare di farti capire che siamo in una fase di incredibile cambio di paradigma, che vale la pena mettere in discussione ancora una volta le proprie certezze, e che il farlo, per una volta, può avere risolvi pratici estremamente importanti.
In un periodo come questo anche vitali: se anche avessi da parte qualche spicciolo e volessi scappare da questa gabbia di matti, banche, stati, dogane e quant'altro ti renderebbero la vita estremamente dura nel suo spostamento.
Invece le crypto sono sempre con te, e solo con te, ovunque tu sia nel mondo.
E le puoi usare senza chiedere il permesso a nessuno.
Citazione:
Il termine "valuta", applicato a roba come il Bitcoin, mi sembra largamente improprio.
Infatti, Bitcoin è una moneta: la moneta migliore mai inventata dall'uomo fino a pochi anni fa (la situazione attuale è parecchio più complessa).
E' impossibile trattare l'argomento senza toccare una quantità enorme di temi, il che richiede una quantità enorme di tempo: io ci ho impiegato anni a capire le basi, e sebbene non sia certo uno sveglissimo, almeno partivo con qualche base.
A disposizione per chiunque abbia domande serie sull'argomento, scevre dalla propria ideologia politica.
Il fatto che gente estremamente intelligente e colta come te ci caschi è dovuto ad una causa preceisa: le conoscenze sui principi economici di cosa è l'economia e come funziona sono volutamente tenute nascoste, soprattutto grazie all'istruzione statale che, o evita del tutto di parlarne, e quando lo fa ti fa credere cose diametralmente opposte alla realtà. L'ideologia comunista/marxista che sta dietro a tutto questo è perfettamente adeguata allo scopo. Non a caso se non ho capito male anche tu provieni da una ideologia di tale tipo.
Io provengo da tutte le ideologie che abbiano qualcosa di utile da dire. Ad esempio quella marxista, con tutte le sue mille magagne, aveva capito che il denaro era una merce (sia pure una merce con sue peculiari caratteristiche) molto prima che ci arrivassi tu. Il primo merito di questa intuizione credo spetti proprio a Marx, guarda un po'.
Allo stesso modo non c'è bisogno che tu mi spieghi qual è la differenza tra un'azione e la moneta fiat, oppure i vantaggi delle banconote rispetto alla valuta bancaria. Sono ignorante in materia, sì, ma non fino al punto da non aver chiari questi elementari concetti.
La mia domanda - lo ribadisco - è molto concreta e per nulla ideologica: è vero o non è vero che, se possiedo una criptovaluta (Bitcoin compreso), esiste la possibilità di vederle perdere - o incrementare, che è lo stesso dal punto di vista della stabilità - gran parte del suo valore nell'arco di una notte? Se è vero, ti sembra corretto definire "valuta" o "moneta" uno strumento del genere? Come si può evitare il sospetto che il termine "valuta" sia un espediente linguistico per attrarre acquirenti e/o adepti, così come la prospettiva di guadagni rapidi e stratosferici? Non senti almeno un po' odore di trappola?
Sebbene al momento siano utilizzate come materiale speculativo, le crypto e le loro applicazioni sono un nuovo paradigma che estinguerà l'economia attuale ed in particolare la moneta fiat, che è destinata a scomparire esattamente come i dinosauri nel momento in cui l'asteroide stava colpendo la terra.
Non lo metto in dubbio, ma non so se sperarlo o temerlo. La valuta contante, come fai giustamente notare, aveva i suoi vantaggi. Le criptovalute, per quanto sicure possano essere attualmente le blockchain, restano alla mercé dell'evoluzione tecnologica. Già con il 5G la loro inviolabilità potrebbe essere minore rispetto a quella di un tempo. E poi?
Io provengo da tutte le ideologie che abbiano qualcosa di utile da dire. Ad esempio quella marxista, con tutte le sue mille magagne, aveva capito che il denaro era una merce come un'altra molto prima che ci arrivassi tu. Il copyright di questa intuizione credo spetti proprio a Marx, guarda un po'.
Citation needed.
Tra l'altro, se marx dice quello, riesci a farmi degli esempi di sistemi marxisti in cui non abbiano usato moneta fiat, ma ad esempio avessero proposto al popolo di usare monete auree?
P.S.: magari ci fossi arrivato io: che io sappia solo la scuola di economia austriaca insegna che la moneta nasce merce e che quindi quando lo stato se ne appropria e fa diventare la moneta a corso forzoso cominciano i problemi.
Citazione:
Allo stesso modo non c'è bisogno che tu mi spieghi qual è la differenza tra un'azione e la moneta fiat, oppure i vantaggi delle banconote rispetto alla valuta bancaria. Sono ignorante in materia, sì, ma non fino al punto da non aver chiari questi elementari concetti.
Abbi pazienza se da quello che hai scritto si evince radicalmente l'opposto.
Abbi pazienza anche se, visto che ci conosciamo sin da bambini e mentre giocavamo con i lego non facevamo altro che discuisire sui principi di economia, non ho ricordato esattamente tutto quello di cui abbiamo parlato ed ho osato spiegare cose ovvie (come appunto mi sono scusato facendo, nel post).
Completo le mie scuse facendoti notare che ho scritto un post pubblico che viene letto da un pubblico più vasto che potrebbe avere conoscenze diverse dalle tue, anche perché altrimenti ti avrei mandato un PM, ci avevi mica pensato?
Citazione:
La mia domanda - lo ribadisco - è molto concreta e per nulla ideologica: è vero o non è vero che, se possiedo una criptovaluta (Bitcoin compreso), esiste la possibilità di vederle perdere - o incrementare, che è lo stesso dal punto di vista della stabilità - gran parte del suo valore nell'arco di una notte?
Se conosci anche l'ABC di ciò di cui stiamo parlando, dovresti anche capire che il processo per diventare moneta non è immediato come nel caso di una moneta a corso FORZOSO, caso in cui la parola stessa dovrebbe suggerirti qualcosa: l'uso della forza per imporlo, da un momento all'altro.
Bitcoin (e più in generale tutto il mondo delle crypto) è una serie di strumenti dall'uso volontario.
So che questa parola spaventa a morte le persone: avere di fronte una scelta, cercare di capire autonomamente se può essere utile o meno usarla, capire ed accettare che ci possano essere dei rischi, ma anche dei benefici è chiaramente chiedere troppo per l'italiota medio che vuole solo dormire sonni tranquilli con la sicurezza di uno stipendio garantito indipendentemente da tutto quello che succede e da quello che si fa.
Invece, essere liberi di scegliere vuol dire prendersi la responsabilità di capire, rischiare e quindi avere la possibilità di sbagliare, oppure di beneficiare dei frutti delle proprie scelte controcorrente.
Nel caso in questione si trattava di perdere qualche ora nel capire la portata della scoperta, e spendere l'equivalente di qualche birra per comprare qualcosa con cui fare un po' di esperimenti: nel caso peggiore avresti bevuto qualche birra in meno, nel caso migliore... beh, il caso migliore è successo.
Si chiama scommessa asimmetrica, e cioè ciò che si vince se va bene è molto superiore a ciò che si perde se va male: uno dei tanti concetti fondamentali da capire che non vengono insegnati nella scuola pubblica, mentre ti abituano a non dubitare dell'autorità, ad ubbidire da bravo soldatino e a non fare domande inopportune.
Citazione:
Se è vero, ti sembra corretto definire "valuta" o "moneta" uno strumento del genere? Come si può evitare il sospetto che il termine "valuta" sia un espediente linguistico per attrarre acquirenti e/o adepti? Non senti almeno un po' odore di trappola?
Come accennato prima, una merce diventa moneta non da un giorno all'altro, ma attraverso un processo che può anche essere molto lungo: la storia ci insegna che ci sono stati luoghi e periodi in cui il sale o le conchiglie erano moneta, ma nel tempo queste cose sono cambiate, perché nuove e migliori monete che non avevano quelle precedenti ne hanno preso il posto.
Ma c'è voluto tempo: in un passato remotissimo l'oro era considerato inutile ed ha impiegato centinaia se non migliaia di anni a diventare il punto di riferimento a livello mondiale (sembra strano, ma ancora adesso lo è, non a caso tutte le banche centrali del mondo stanno bene attente a possederne un copioso quantitativo).
Lo stesso processo non può quindi che inevitabilmente accadere alle cryptovalute.
La differenza rispetto al passato è che al giorno d'oggi le informazioni si trasmettono alla velocità della luce, ed anche i movimenti di capitali hanno velocità un tempo impensabili.
Quindi processi che un tempo potevano durare mille anni, al giorno d'oggi potrebbero durarne solo una frazione.
Quanto? Questo nessuno lo può sapere: la posta in gioco è talmente alta che le energie più potenti di tutti i poteri forti si scateneranno per mantenere la loro supremazia e non perdere la posizione di privilegio che hanno ottenuto proprio grazie alla commistione con il potere statale ed all'incredibile ignoranza della massa, che per lo più vede la moneta come una convenzione.
Durante il processo è inevitabile quindi che ci siano enormi oscillazioni dovute a tantissimi fattori, prima di tutto psicologici: paure e speranze delle persone si riversano sui mercati.
Rimane il fatto che per quasi qualunque metrica si usi per fare un bilancio, fin'ora la crescita di Bitcoin è stata tale per cui ogni anno c'è stato mediamente un aumento del valore.
Questo grafico mostra la cosa, e per farlo deve usare una scala logaritmica, perché la crescita è troppo grande per essere apprezzata con una scala lineare:
Citazione:
Non lo metto in dubbio, ma non so se sperarlo o temerlo. La valuta contante, come fai giustamente notare, aveva i suoi vantaggi.
Chiaro: la stabilità (nonché, ovvicamente, l'accettazione globale) è il suo punto forte.
Uno dei punti deboli è però che sei certo che il potere d'acquisto verrà, inevitabilmente e continuamente eroso nel tempo, come accade da 100 anni a questa parte: ricordi la canzone "se potessi avere 1000 lire al mese"? Era un sogno poter avere l'equivalente di mezzo euro al mese di oggi. Quanto ha perso di valore la moneta in questi pochi decenni?
Citazione:
Le criptovalute, per quanto sicure possano essere attualmente le blockchain, restano alla mercé dell'evoluzione tecnologica.
Senti, il mondo è di chi lo fa, non di aspetta che gli altri decidano per lui: studia, decidi, agisci, o subisci le scelte delle altre persone, ma poi non lamentarti.
La strada è tutta in salita, e con le crypto stiamo combattendo il potere più grande che hanno le élite mondiali.
E' la battaglia ultima, quella suprema, quella da cui dipende il controllo di tutto il resto: abbiamo poca speranza di vincerla? Molto probabile.
Ma vale la pena di essere combattuta: peraltro, a differenza di altre battaglie più sanguinolente, i vincitori per una volta, invece di avere stupide medaglie all'obbedienza, avranno come premio ricchezze impensabili.
Anche e soprattutto per questo motivo l'ambiente è pieno di squali, approfittatori ed opportunisti, ma del resto la cosa è inevitabile: è un mondo ancora libero, c'è posto per tutti, succede e succederà di tutto, l'impensabile.
Citazione:
Già con il 5G la loro inviolabilità potrebbe essere minore rispetto a quella di un tempo. E poi?
Scusa ma questa è una cazzata che non riesco a collocare, se la puoi giustificare tecnicamente bene, altrimenti farò finta di non aver letto nulla.
E dai, su! Per avere schifo di un autore sarebbe meglio conoscerne prima almeno gli assiomi fondamentali:
Un commercio nel quale possessori di merci si scambino e confrontino i propri articoli con differenti altri articoli, non ha mai luogo senza che merci differenti siano scambiate e confrontate come valori da differenti possessori di merci, nell'ambito del loro commercio, con uno stesso e medesimo terzo genere di merci. Tale terza merce, diventando equivalente di varie altre merci, riceve immediatamente, seppure entro stretti limiti, la forma generale o sociale di equivalente. Questa forma generale di equivalente nasce e finisce col contatto sociale momentaneo che l'ha chiamata in vita, e tocca fuggevolmente e alternativamente a questa o a quella merce. Ma con lo svilupparsi dello scambio delle merci, essa aderisce saldamente ed esclusivamente a particolari generi di merce, ossia si cristallizza in forma di denaro. [...] Poiché tutte le altre merci sono soltanto equivalenti particolari del denaro e il denaro è il loro equivalente generale, esse si comportano come merci particolari nei confronti del denaro come merce universale. (Il Capitale, I, I, 2).
Se conosci anche l'ABC di ciò di cui stiamo parlando, dovresti anche capire che il processo per diventare moneta non è immediato come nel caso di una moneta a corso FORZOSO, caso in cui la parola stessa dovrebbe suggerirti qualcosa: l'uso della forza per imporlo, da un momento all'altro.
Quindi confermi: la criptovaluta non è una moneta. Forse lo diventerà in futuro, ma ora non lo è. Ora cominciamo a ragionare.
So che questa parola spaventa a morte le persone: avere di fronte una scelta, cercare di capire autonomamente se può essere utile o meno usarla, capire ed accettare che ci possano essere dei rischi, ma anche dei benefici è chiaramente chiedere troppo per l'italiota medio
L'italiota medio (ma anche l'italiano normale, absit iniuria verbis), se gli si propone una moneta o una "valuta", vorrebbe avere una moneta o una valuta, non una "scommessa asimmetrica" (cit.). Se a qualcuno piace correre rischi, il casinò di Sanremo si trova facilmente col tomtom. Poi magari vai a Sanremo e ci diventi ricco, grazie all'accurata valutazione rischi/benefici, eh... Ma una moneta è un'altra cosa.
Quanto ha perso di valore la moneta in questi pochi decenni?
Poco, rispetto a quel che si può perdere al casinò (pardon, alla criptovaluta) in una sola serata.
E dai, su! Per avere schifo di un autore sarebbe meglio conoscerne prima almeno gli assiomi fondamentali:
Manca l'analisi dove Marx quindi raccomanda di usare una moneta merce invece di denaturare il denaro facendolo diventare una cosa gestita dallo stato che può essere utilizzata per drenare ricchezza dalla parte di popolazione produttiva in modo da foraggiare progetti dannosi nei confronti della popolazione stessa.
Citazione:
Poco, rispetto a quel che si può perdere al casinò (pardon, alla criptovaluta) in una sola serata.
Se la tua visione della vita è limitata alla visione di una sola serata direi che è perfettamente inutile discutere ancora, e posso solo risponderti nel modo con cui normalmente si è fatto in questi ultimi 10 anni a coloro che hanno usato ogni genere di giustificazione per evitare di bere qualche birra di meno ed uscire dalla propria zona di confort:
Manca l'analisi dove Marx quindi raccomanda di usare una moneta merce invece di denaturare il denaro facendolo diventare una cosa gestita dallo stato che può essere utilizzata per drenare ricchezza dalla parte di popolazione produttiva in modo da foraggiare progetti dannosi nei confronti della popolazione stessa.
Marx non ha mai detto nulla del genere, né io ho mai sostenuto che l'abbia detto. Ho solo affermato che a capire che il denaro è una merce c'era arrivato molto prima di te. E lo sapresti anche tu, se perdessi qualche ora a leggerlo, anziché citarlo a cazzo per pregiudizio ideologico. Non è che deve piacerti per forza, ormai piace molto meno anche a me: ma leggere solo ciò che ci piace è raccomandabile solo se poi si evita di fare conferenze su ciò che non conosciamo.
Have fun staying poor!
Se l'alternativa è restare poveri lo stesso, foraggiando al contempo imbonitori e/o illusi, che ti spacciano per "moneta" degli strumenti d'investimento ad alto rischio, allora scelgo la prima. Non ho niente contro gli investimenti rischiosi e contro chi ha voglia di rischiare: se hai esperienza nel campo, bravi broker, capitali e tempo da investire, se sai quanto comprare, quando comprare, come e quando vendere, se sei assistito dalla fortuna, ecc. ecc., allora provaci e tanti auguri.
Ma se vieni a presentarmi come "moneta" o "valuta" qualcosa che non ne ha neanche lontanamente le caratteristiche - e lo sai benissimo: la quasi totalità delle transazioni in criptovalute non sono ormai acquisti di beni o servizi comuni, bensì investimenti di cifre ingenti o addirittura stratosferiche (Elon Musk) a scopo speculativo - allora mi stai prendendo per il culo. E prendere per il culo chi ti domanda informazioni su qualcosa che conosce poco non è il miglior modo di iniziare un dialogo di qualsiasi tipo.
Marx non ha mai detto nulla del genere, né io ho mai sostenuto che l'abbia detto. Ho solo affermato che a capire che il denaro è una merce c'era arrivato molto prima di te.
No, è che sono io che mi sono espresso male, ho scritto tutto di getto, non sono un professore che si prepara la lezione, né ho tempo per farlo.
Che il denaro sia una merce, e sia nato come tale è la storia ad insegnarlo, visto che il denaro ha una storia di almeno 6000 anni se non molti di più.
Ma sapere una cosa e trarne delle conseguenze corrette sono cose diverse: l'unica scuola economica che ha analizzato i danni del denaro di stato, diventato tale con la forza, e quindi tolto al mercato di prepotenza, è stata e rimane quella austriaca.
Non ho studiato Marx per un semplice motivo: mi interessa approfondire le conoscenze di chi riesce a fare modelli che sono in grado di predire il futuro, non di volerlo plasmare con la violenza per realizzare un qualche sogno bagnato che esiste nella testa del progettista.
In tal senso la scuola austriaca si differenzia da tutte le altre al punto di non poter essere nemmeno messa nella stessa categoria: si limita ad osservare e cercare di capire cosa succede, senza avere la pretesa di imporre qualcosa con la forza. Allo stesso tempo avverte che forzare questa o quella cosa porta inevitabilmente a certe conseguenze.
Le altre "idee" sono in realtà scuse per appropriarsi della stampante monetaria da poter utilizzare per i loro folli progetti.
Citazione:
Have fun staying poor!
Se l'alternativa è restare poveri lo stesso, foraggiando al contempo imbonitori e/o illusi, che ti spacciano per "moneta" degli strumenti d'investimento ad alto rischio, allora scelgo la prima.
L'alternativa è imparare e capire.
E farlo prima degli altri.
Esattamente come per la salute, prima impari i principi che servono per prenderti cura del tuo corpo e per tenerlo sano, e prima li metti in pratica, prima godi dei benefici. Non c'è la pillolina magica che ti risolve i problemi, soprattutto se arrivi da decenni di comportamenti sbagliati che ti hanno fatto arrivare ad essere grasso e malato. Questo non toglie che non sia possibile invertire la rotta ed evitare di peggiorare ancora nel futuro.
In ambito economico è la stessa cosa: è necessario capire i principi che governano le azioni umane, capire gli strumenti che si hanno a disposizione, ed imparare ad usarli.
Tu invece di farlo, invece di essere curioso e di fare mille domande per capire che cazzo sta succedendo e perché esiste tutto questo rifiuti tutto a priori come "è un gran casinò", che è un atteggiamento puerile e sicuramente non lungimirante.
Continui a parlare di investimenti rischiosi quando ti ho appena dimostrato che quando si presentano situazioni con rischio asimmetrico il rischio è ridicolo, mentre il potenziale beneficio è enorme.
Ma non ci arrivi: la tua testa da statalista immerso in un sistema in cui tutto debba essere stabile ed il futuro sicuro non riesce nemmeno ad esaminare idee diverse: ti stai fottento e lo stai facendo con le tue mani baloccandonti dietro la finta stabilità della gabbia che ti sta imprigionando, esattamente come le pecore che dicono che green pass è libertà.
Mettitelo bene nella testa: non esiste garanzia per il futuro, nessuno può dartela.
Esistono solo diversi scenari possibili, ed è il tuo compito, da essere umano in grado di analizzare e ragionare, essere pronto ad affrontare in maniera preparata il numero più ampio possibile di essi, o almeno quelli peggiori.
E casualmente siamo proprio nella situazione che quelli peggiori sono anche i più probabili.
Ma non è la prima volta che lo dico, sono 15 anni che lo ripeto: 15 anni fa altri coglioni come te rispondevano esattamente con le stesse parole. Le hanno usate come scuse per non fare un beato cazzo e crogiolarsi nella loro sicurezza (di venire inculati).
Chi si è dato da fare e rimboccato le maniche ora ne gode i frutti, e non sono trascurabili.
Ti lascio con un meme che per combinazione mi è apparso proprio prima di rispondere a questo post.
Non ho studiato Marx per un semplice motivo: mi interessa approfondire le conoscenze di chi riesce a fare modelli che sono in grado di predire il futuro, non di volerlo plasmare con la violenza per realizzare un qualche sogno bagnato che esiste nella testa del progettista.
Se lo avessi almeno letto (non dico "studiato", io stesso non sono certo un suo esegeta) sapresti che era un semplice filosofo e scienziato, accurato e geniale ma non certo infallibile, come tutti i genii. E che gran parte delle esperienze politiche del Novecento accostate a casaccio al suo nome sarebbero state da lui rinnegate con rabbia, se solo fosse stato vivo per rinnegarle.
Ma non ci arrivi: la tua testa da statalista immerso in un sistema in cui tutto debba essere stabile ed il futuro sicuro non riesce nemmeno ad esaminare idee diverse: ti stai fottento e lo stai facendo con le tue mani baloccandonti dietro la finta stabilità della gabbia che ti sta imprigionando, esattamente come le pecore che dicono che green pass è libertà.
Non ti sto a fare la storia della mia vita, ma non c'è forse in Italia persona meno amante della stabilità e meno "statalista" di me. Sono approdato una decina d'anni fa all'insegnamento, quasi per caso, dopo aver svolto decine di lavori diversi: dallo sgomberatore di cantine al traslocatore, dal casellante autostradale al becchino, dal piastrellista al corriere, dal mulettista all'impiegato, dall'operaio di fabbrica al pallinatore (se non sapete cosa sia un "pallinatore", non avete veramente vissuto)... Nel frattempo mi sono preso tre lauree, un dottorato, tre abilitazioni, ecc. E a settembre, vista la situazione, farò certamente qualcosa di nuovo, almeno per un po'.
Lo statalismo ce l'hai tu negli incubi notturni, come molte volpi mai riuscite ad arrivare all'uva (peraltro realmente acerba: risparmiatevi la fatica).
Molto più semplicemente, mi stanno sul culo le maestrine. Vieni a fare le lezioncine sulla differenza tra azioni e moneta fiat, come se non mi conoscessi (telematicamente, almeno) da quindici anni, come se io non avessi partecipato sugli stessi forum agli stessi infiniti battibecchi tra signoraggisti e antisignoraggisti a cui hai partecipato tu. Non è che siamo sbarcati tutti ieri mattina dall'Intercity proveniente da Saturno Centrale, sai?
Ti ho fatto un'obiezione precisa, a cui hai risposto e stai ancora rispondendo, con invettive generiche & accuse assortite all'universo mondo: è vero o non è vero che le criptovalute non sono né moneta né valuta, bensì strumenti d'investimento ad alto rischio e alto rendimento?
(Risposta: sì, è vero ed è innegabile, è per questo che continui a menare il can per l'aia senza entrare nel merito).
Bada bene che con questa obiezione non intendo dire che il rischio sia necessariamente una cosa cattiva: sono il primo a cui piace rischiare, se ha il tempo, le conoscenze, un minimo di strategia per farlo e soprattutto se il gioco vale la candela. Se vuoi fare una lezione su come investire in criptovalute rischiando poco e puntando a molto (la famosa "scommessa asimmetrica") sono tutt'orecchi. Ma blaterare di "moneta" e "valute" in relazione a strumenti che non hanno di ciò nemmeno la parvenza, che non sono destinati al risparmio o all'acquisto di beni e servizi, bensì all'investimento di somme possibilmente ingenti, è semplicemente una falsità; e in chi tra noi è guardingo per natura, rischia di dare adito ai peggiori sospetti.
E che gran parte delle esperienze politiche del Novecento accostate a casaccio al suo nome sarebbero state da lui rinnegate con rabbia, se solo fosse stato vivo per rinnegarle.
Mi sta bene, ed allora mi spieghi come mai tutti i marxisti che esistono al mondo, compresi quelli che lo considerano un genio come te non ne azzeccano una che fosse una, in ambito economico?
Sarà mica stato un genio distocazzo?
Citazione:
Non ti sto a fare la storia della mia vita, ma non c'è forse in Italia persona meno amante della stabilità e meno "statalista" di me.
E' strano perché, come accaduto quando hai parlato di stocks, si deduce esattamente l'opposto.
Il tuo grido disperato è quello di chi vuole sapere la cosa sicura su cui investire, voler guadagnare senza capire nemmeno cosa si sta facendo e perché.
Complimenti per le tue esperienze di vita e per le lauree che hai conseguito, ma mi chiedo: serve veramente aver studiato così tanto (e te lo dice uno innamorato dello studio e della conoscenza che ancora dedica gran parte del proprio tempo ad imparare cose nuove), se poi uno non è in grado di far fruttare la propria conoscenza per qualcosa di utile?
No, perché sai, mi da l'idea che hai studiato tanto, ma non hai proprio capito un cazzo delle cose più terra terra e di quelle che sono le priorità della tua vita.
Citazione:
Lo statalismo ce l'hai tu negli incubi notturni, come molte volpi mai riuscite ad arrivare all'uva (peraltro realmente acerba: risparmiatevi la fatica).
Ammetto di non capire il significato, e chiedo cortesemente che tu mi possa spiegare quale è l'uva acerba a cui non riesco ad arrivare, grazie.
Citazione:
Molto più semplicemente, mi stanno sul culo le maestrine.
Guarda che gli insegnanti non sono solo quelli che hanno superato gli esami statali e vanno in quegli stupidi edifici a perdere tempo con ragazzini che ne hanno per il cazzo di ascoltare quello che dicono, e che quindi se si mettono a leggere il giornale va bene lo stesso.
Un maestro è chiunque abbia una conoscenza approfondita di una cosa e possa insegnarla agli altri. Cosa che io faccio anche per laovro, e peralto anche pagato profumatamente e volontariamente, senza soldi estorti con la forza a chi non interessa.
Quindi in tal ambito sono un maestro, e non una maestrina: scusa se ho dovuto correggerti.
Allo stesso modo sei tu un maestro, non perché abilitato professionalmente, ma quando parli di storia, cultura classica ed argomenti correlati: in effetti quando spieghi le cose pendo letteralmente dalle tue labbra, pur essendo uno che da studente ha sempre odiato quelle materie e quei temi (e non sto parlando ironicamente).
Citazione:
Vieni a fare le lezioncine sulla differenza tra azioni e moneta fiat, come se non mi conoscessi (telematicamente, almeno) da quindici anni,
Come ti ho spiegato: siamo su di un forum pubblico, non solo ritengo che spiegare certi concetti sia utile a tutti quelli che leggono ed hanno dubbi in merito, ma anche il modo con cui ti sei espresso tu (e di certo non sei uno che non si sa esprimere) raccontava esattamente opposto come peraltro ho motivato in maniera chiara e precisa. Se non sei d'accordo puoi commentare le mie motivazioni in merito.
Citazione:
Ti ho fatto un'obiezione precisa, a cui hai risposto e stai ancora rispondendo, con invettive generiche & accuse assortite all'universo mondo: è vero o non è vero che le criptovalute non sono né moneta né valuta, bensì strumenti d'investimento ad alto rischio e alto rendimento?
E' falso, anzi, la domanda è mal posta e quindi non ha realmente senso.
Ti spiego perché facendoti un'altra domanda: l'oro è si o no una moneta?
Se lo è, perché non la usiamo quotidianamente nelle nostre transazioni ma invece viene considerato un investimento?
Se non lo è, perché le banche centrali, e tutte le persone facoltose in generale, fanno bene attenzione a fare in modo che faccia parte dei propri possedimenti?
Citazione:
(Risposta: sì, è vero ed è innegabile, è per questo che continui a menare il can per l'aia senza entrare nel merito).
No, sono vere entrambe le cose: come già detto una moneta selezionata dal mercato ha un ciclo di vita e non diventa tale per decreto da un giorno all'altro, per questo motivo avrà un valore che oscilla in quanto non può avere per definizione un punto di equilibrio, se non a lunghissimo termine.
Quindi è inevitabile che il valore cambi nel tempo, soprattutto quando misurato con una merda tenuta artificialmente in piedi con un immenso apparato come sono € e $.
Nel caso non avessi notato è pieno di altre valute statali che negli ultimi anni hanno perso consistenti quote di valore proprio da un giorno all'altro esattamente come tu ti aspetti che non succeda: ad esempio il real brasiliano, la lira turca, il dollaro zimbabwe etc etc, ho perso il conto da quante ce ne sono.
Ti rendi conto o no che il tuo stesso discorso, se lo avessi fatto da cittatidino brasiliano o turco invece che italiano non avrebbe avuto il minimo senso, perché il fatto di risvegliarsi povero è esattamente quello che è sucesso? Quindi? Il real e la lira turca sono monete oppure no?
Tornando invece alle crypto: visto che ci sono diverse persone che da anni ormai vengono pagate in crypto per il loro lavoro e spendono in crypto per i loro acquisti, allora si: per loro le crypto sono effettivamente è moneta.
E non solo: avendo scelto quella come moneta invece della merda con cui vieni pagato tu, la loro situazione finanziaria è stellare rispetto alla tua.
Citazione:
Ma blaterare di "moneta" e "valute" in relazione a strumenti che non hanno di ciò nemmeno la parvenza
Non blatero proprio per un cazzo: io le uso giornalmente da anni. Se tu non lo sai e non lo fai sono cazzi tuoi scusa,
Per me è moneta, ed io la uso come tale perché reputo conveniente farlo.
Citazione:
in chi tra noi è guardingo per natura, rischia di dare adito ai peggiori sospetti.
Essere guardingo è buono, molto buono. Io sono uno di quelli.
E sono il primo a dire: non fidarti di nessuno e non andare dietro a nessuno quando si tratta di crypto: anche per questo motivo mi guardo bene dal dare consigli finanziari o di investimento.
Mi limito a spiegare le problematiche tecniche ed a fare a pezzi le obiezioni senza senso come le tue.
Per chiudere: no, non ho idea di cosa sia un pallinatore, evidentemente ho proprio buttato nel cesso 50 anni della mia vita: in effetti sentivo un vuoto e non capivo perché ma ora che mi hai spiegato che senza saperlo non ho veramente vissuto, tutto mi comincia a diventare più chiaro e comincio a capire il motivo di tale vacuità.
Mi sta bene, ed allora mi spieghi come mai tutti i marxisti che esistono al mondo, compresi quelli che lo considerano un genio come te non ne azzeccano una che fosse una, in ambito economico?
Per lo stesso motivo per cui i genii della finanza come te stanno a scrivere su un forum di sfigati, anziché comprarsi, con i miliardi guadagnati, un'isoletta privata da cui andare e venire con l'elicottero personale: i genii sono una cosa, i loro adepti sfigati un'altra.
avendo scelto quella come moneta invece della merda con cui vieni pagato tu
La merda con cui vengo pagato mi ha permesso di mantenere una famiglia, di comprare casa, di vivere serenamente per quarant'anni. La merda che mi proponi tu non mi è mai servita a nulla. Forse può servire a te, a patto che tu trovi abbastanza fessi da attirare nella trappola.
Il tuo grido disperato è quello di chi vuole sapere la cosa sicura su cui investire, voler guadagnare senza capire nemmeno cosa si sta facendo e perché.
Il mio grido disperato è quello di chi ti manda definitivamente affanculo.
La "cosa sicura su cui investire" ce l'ho già e ce l'ho sempre avuta: si chiama cultura e capacità di adattamento alle situazioni contingenti. Le tue fole sui possibili guadagni principeschi delle criptovalute non mi sono utili: potevano interessarmi a livello puramente accademico, ove fossero state sostenute da esemplificazioni molto concrete su percorsi e tecniche da seguire, non da chiacchiere a vanvera.
Ma vedo che non è così.
Mi ricordi il miserabile cialtrone che, ventidue anni fa, mi trascinò ad una ridicola kermesse, finalizzata a rifilare ai gonzi che ci cascavano il prodigioso kit di Herbalife, foriero d'infiniti guadagni piramidali, a fronte del modico investimento di qualche centinaio di migliaia di lirette di allora. Lo mandai dove meritava, e siccome insisteva, gli rifilai due sganassoni nel muso (di cui i miracolosi impacchi di Herbalife avranno certamente lenito le conseguenze).
Rimpiango ancora che gli smartphone per immortalare l'evento non fossero ancora stati inventati. Sono bei ricordi.
Inserito da Pike Bishop il Mer, 18/08/2021 - 13:28.
Salto dentro questa disquisizione che invece di cercare di chiarire le cose e' andata veramente troppo sul personale, il che non aiuta nessuno e fa venire le classiche dupalle.
Prima di tutto voglio rispondere ad una domanda di Dusty, il quale dovrebbe capire meglio dove vanno a parare certe domande:
l'oro è si o no una moneta?
Se lo è, perché non la usiamo quotidianamente nelle nostre transazioni ma invece viene considerato un investimento?
Se non lo è, perché le banche centrali, e tutte le persone facoltose in generale, fanno bene attenzione a fare in modo che faccia parte dei propri possedimenti?
L'oro e' un metallo. E' una cosa che si puo' estrarre dalla terra, purificare e fondere come tutti i metalli. Come tutti i metalli, se qualcuno li produce e qualcun altro li vuole per farci cio' che vuole o anche niente, puo' essere una merce. Come qualsiasi merce non troppo deperibile puo' diventare una moneta, in allegra compagnia con centinaia di merci poco deperibili che sono state anche loro usate come moneta.
L'oro, come altre cose che possono essere usate come moneta, non vengono al momento usate nelle nostre transazioni. Neanche il miele o il bicarbonato o il Barolo o altra roba non troppo deperibile che pero' possono essere considerate investimenti.
Perche' tutte le persone facoltose in generale fanno in modo che il Barolo, l'arte e altre migliaia di merci non troppo deperibili facciano parte dei propri possedimenti? Perche' devono in qualche modo accumulare ricchezza, cioe' merci che mantengano il loro valore commerciale e magari persino aumentarlo. Naturalmente ci sono dei costi.
Perche' non usiamo quotidianamente l'oro per le transazioni quotidiane? PERCHE' SIAMO OBBLIGATI CON LA VIOLENZA a cambiarlo per pezzi di carta, cedole di credito, che ora come ora non sono legati ad alcuna merce (non c'e' piu' nessuna promessa nel convertirli in oro a richiesta, per esempio, sulle banconote in corso legale in Italia). Come siamo obbligati? Siamo obbligati dal fatto che si debba legalmente usare solo quei pezzi di carta per pagare il pizzo allo Stato ed evitare di essere rapinati, rapiti e magari uccisi.
Non si usa l'oro semplicemente perche' i pezzi di carta, essendo essenziali a tutti (ed essendo il modo in cui lo Stato paga dipendenti, fornitori ecc) per pagare il pizzo sono di fatto la moneta in uso. A CORSO FORZATO: se non la usi ti sparano in faccia. E' il motivo per il quale si pagano le tasse. E' cosi' da quando hanno inventato il Conio di stato ed hanno cominciato a falsificare le monete - sono solo diventati piu' furbi, progressivamente, mentre la gente e' diventata piu' educata, cioe' idiota e imbelle.
Questo doveva essere detto, se no tutta la questione diventa surreale.
Ora, chi ci ha "venduto" l'uso dei pezzi di carta per pagare tasse ci ha venduto recentemente anche l'idea che cifre su un libro (e cifre su di uno schermo e in un registratore elettronico) siano parimenti denaro se sono sul libro e sul computer "giusto". L'idea e' sempre la solita, ma ha un livello aggiunto di stratificazione delle cazzate, che diventano progressivamente inestricabili.
Naturalmente per giocare al loro gioco e' persin meglio per loro se anche noi ci si procura un apparecchio elettronico con il quale sia possibile interagire con i loro libri contabili elettronici che, ha differenza di quelli cartacei sono ancor piu' facili da manipolare a sfavore del pubblico.
Alcuni hanno pensato a sistemi per ovviare a questo facilita' di manipolazione et voila' arriva la blockchain.
Personalmente non mi fido di roba che non capisco e che necessita studi di anni per essere non capita, ma solo utilizzata (ripetere nozioni non vuol dire capire). Non so percio' fino a che punto questa idea sia cosi' buona come ci dicono che sia, ma Dusty dice che lo sia.
Ora, tutta questa roba non solo si basa su cognizioni specialistiche che sembrano piu' simili alla teoria musicale, la quale in genere viene invocata soprattutto da gente che produce cacofonie orrende, che non ad una sana conoscenza tecnica (saro' io che sono scemo, di sicuro), ma, per essere usate dalla ggggggente che verra' libbberata da esse, presuppongono:
1. Un sistema centralizzato di computer che fino ad ora ci hanno venduto come interdipendente, tranne che sembra che non lo sia e che sia possibile spegnere parti di esso a comando;
2. Un sistema di distribuzione di macchine e pezzi di ricambi gestito capillarmente dagli stessi dai quali ci si vorrebbe liberare, con praticamente nessuna possibilita' di avere produzione e distribuzioni alternative;
3. Forniture di energia fortemente centralizzate e controllate, dalle quali si puo' essere esclusi molto semplicemente, a meno di non essere un incrocio tra il Capitano Nemo, McGiver, Trottolino e James Bond, con un pizzico di Fantomas ed il Fantasma del Louvre.
4. Le gia' citate conoscenze specialistiche in vari settori di specializzazione praticamente impossibili per la stessa persona ad essere fruibili.
Francamente: quando studiavo Teologia, tutto il mio studio mi sembrava meno assurdo di questa "via di liberazione"....
Poiché Pike ha risposto alla questione aurea più o meno come avrei fatto io se non mi fosse andato il sangue agli occhi, rispondo all'altra argomentazione (se così la si può chiamare) di Dusty.
Nel caso non avessi notato è pieno di altre valute statali che negli ultimi anni hanno perso consistenti quote di valore proprio da un giorno all'altro esattamente come tu ti aspetti che non succeda: ad esempio il real brasiliano, la lira turca, il dollaro zimbabwe etc etc, ho perso il conto da quante ce ne sono.
Non solo l'ho notato, ma è risaputo che esistono in proposito ben più illustri esempi storici di svalutazione catastrofica (Weimar). Quindi? Nessuno dice che una moneta non possa perdere in tutto o in parte il valore durante il suo corso. Ma se lo fa, e magari lo fa spesso, diventa una moneta instabile, cioè una moneta di merda, in cui nessuna persona sana di mente, potendone fare a meno, investirebbe i suoi averi.
Questo vale anche per le criptovalute: se ci si reputa offesi nell'onore all'affermazione che esse non sono una moneta, potremmo dire, compromissoriamente, che sono una moneta di merda, perché soggetta a fluttuazioni improvvise che possono rendere ricchi o scaraventare sul lastrico nell'arco di poche ore, a seconda della sorte o delle azioni speculative di soggetti influenti (clamorosi sono stati di recente gli sbalzi di valore del Bitcoin provocati dagli interventi finanziari e anche solo verbali di Elon Musk). L'unica differenza rispetto al real brasiliano, al marco di Weimar, ecc. è che le criptovalute, conoscendole bene, possono almeno diventare dei fruttuosi strumenti d'investimento, ed è in questa veste che dovrebbero essere presentate da chi desideri impostare su di esse un discorso non sospettabile di circonvenzione a fine di raggiro.
Devo purtroppo aggiungere che anche ove le fluttuazioni imprevedibili di Bitcoin & associate sparissero per magia, resterebbe comunque difficile, al momento attuale, considerare questi strumenti come una "moneta". Trovare qualcosa da comprare con questa "moneta" è infatti al momento piuttosto difficoltoso. Nel raggio di 50 km. da casa mia, in ogni direzione, esiste un unico negozio (di abbigliamento) che accetta pagamenti in Bitcoin, zero che accettino altre criptovalute. E mi dicono che la gente che lo frequenta preferisca comunque i metodi tradizionali, essendo il pagamento con Bitcoin piuttosto farraginoso. Anche limitandosi agli acquisti online, trovare siti su cui comprare articoli comuni con criptovalute non è semplicissimo, a meno che non si desideri acquistare hashish o fucili mitragliatori sul Dark Web. Siti come E-Bay e Catawiki non li accettano e perfino Amazon, che accetta pure la fuffa in pagamento (tipo "Carta del Docente"), non vuole sentirne parlare. Che razza di moneta è una moneta con cui devi fare i salti mortali per trovare qualcuno a cui rifilarla?
E' per questo evidente che si tratta di strumenti d'investimento, essendo il 99% e passa delle transazioni in criptovalute speculazioni, non acquisti di beni o servizi. Perché negare questa banale ed evidentissima realtà ed inalberarsi, insultando chi la sottolinea come un vecchio prete a cui abbiano sputato in chiesa?
A Me non sembra che Dusty abbia mai lasciato intendere che vada in giro col ferrarino grazie al Bitcoin o si faccia le migliori fighe schioccando le dita il sabato sera in via Monte Napoleone; per quel che ho letto, ritengo sostenga che - nei tempi in cui aveva dato buone informazioni sul Bitcoin - se vi fossero stati minori pregiudizi in proposito (o quanto meno più appropriati) e quel minimo impegno per chi poteva permettersi anche piccolissimi investimenti, si poteva (e quindi oggi, forse, si sarebbe potuto meglio) garantirsi un aiuto sensibile per i nostri portafogli e, in certi casi, magari, dei buoni rientri. Dal canto mio, non avrei mai potuto investire 10 euro, ed è una questione personale. Detto ciò, il ragionamento di Pike e in parte quello di Total, lo trovo corretto nel momento che denuncia farraginoso l'addentrarsi nel comprenderne i meccanismi. E sta bene. Probabilmente, proprio qui, sarebbe utilissimo fare dei distinguo che non sono stati fatti o si sono persi nel dibattito - magari mi sbaglio - dei distinguo meglio mirati, e cioè: PRIMO - un conto è comprendere il meccanismo di questa "Moneta/valuta/cripto-moneta" e, SECONDO - sapere quale tipo di impegno richiederebbe effettivamente nell'utilizzarla. Che non è detto che se un sistema è farraginoso nella comprensione, sia parimenti complesso nel suo utilizzo. Sia chiaro, non saprei argomentare la cripto-moneta neanche a un bambino per quel che mi riguarda, però sono certo di non sbagliare che se oggi volessi studiare VERAMENTE il concetto moneta/valuta, intesa quella convenzionale, e andiamo alle origini, al punto tale, cioè, di fare tutti gli approfondimenti e COMPRENDERLA esaustivamente, non so quanto meno farraginoso sarebbe ... eppure vado al Bar, ordino un caffè, lascio lì un euro e dieci, e vado a fanculo senza farmi problemi ...
... mi sembra evidente che parliamo di: un paradigma affermato (la nostra moneta) di cui molto si dà per scontato (giustamente) ed è universalmente accettato (lasciamo perdere i perché) e, a seguire, di un neo-paradigma, neanche parallelo, ma in qualche modo - direi trasversale. Questi DUE sono i modelli da far convergere per comprenderli. Cioè, voglio dire, le difficoltà che si incontrano - e sono un FATTO (oggi come oggi) per comprare, ad esempio, come dice Total - non penso siano da confondersi con cosa questa cripto-moneta sia e, quindi, siccome ancora trasversale, rimane una sorta di meccanismo di nicchia, se non elitario, può essere, ma per il fatto che è "borderline", non per altro.
Probabilmente, sempre se non ho capito male, il discorso di Dusty, intende - Sì: una via per la Liberazione, ostacolata dall'essere percorsa non perché inapplicabile, ma perché rifiutata.
Inserito da Pike Bishop il Mer, 18/08/2021 - 13:50.
una via per la Liberazione, ostacolata dall'essere percorsa non perché inapplicabile, ma perché rifiutata.
Questa e' una bestemmia apocalittica.
Sarebbe una bestemmia apocalittica pure dal punto di vista Fascio/Social/Poundista del quale emana un puzzo ammorbante, ma e' soprattutto una bestemmia apocalittica dal punto di vista libertario del quale Dusty (ed io mi unisco) e' un propugnatore.
Se una cosa viene rifiutata e' perche' il mercato ha deciso contro.
Nelle questioni monetariste non esiste altro Dio che il Mercato.
Il Mercato non e' probabilmente entusiasta delle criptovalute probabilmente proprio perche' la gente non e' irrazionale e non corre dietro a ideali e ideologie, quando gli si tocca il portafogli. Neanche le stronzate come Applepay ecc. hanno alcun credito tranne che con milleniali con tutti e due i piedi nella fossa, e solo Dio sa come la propaganda ci spinga verso di esse.
Quando si e' cominciato ad usare l'oro, l'argento e il rame come moneta, non si e' dovuto convincere nessuno: la bonta' dei metalli come moneta fu cosi' evidente da essere chiaramente percepita e fu adottata in tutto il mondo (non necessariamente sostituendo le altre forme di pagamento, ma nientemeno adottata, praticamente immediatamente da chiunque ne fosse venuto in contatto).
Pure nelle piu' sperdute lande desolate dell'Asia Settentrionale i metalli sono stati adottati fulminealmente come denaro quando la tecnologia metallurgica e' stata in grado di fornirli. La stessa cosa e' sempre successa con altre merci di grande successo: meno di 50 anni dopo il viaggio di Colombo gli sciamani dell'Asia Centrale fumavano tabacco.
Se la blockchain sara' conveniente verra' adottata PRIMA dalla Casalinga di Abbiategrasso e poi dal portatore infetto di telefono intelligiente di sto cazzo nato ieri. Cosi' funziona il mercato. E non c'e' propaganda pro o a favore che possa far niente a riguardo: per le cazzate ci sono i corsi e ricorsi (vedi tulipani, tricchetracche e mangiadischi ecc.), per le cose che contano, come la moneta, la gente, se conviene, le adotta.
Io sono vecchio abbastanza per ricordare la truffa dei miniassegni, che pero' fu efficentissima a soddisfare un bisogno disatteso dal Conio di Stato (per i nati ieri c'e' Google). Non importa che sia o no uno schema di Ponzi, se soddisfa un bisogno commerciale viene utilizzato, e basta.
A me pare che il tuo discorso in apparenza perfetto dia per scontate due cose, 1) la mia posizione (ma questo è il fattore che non mette o leva sassolini sulla bilancia della verità) e 2) una contestualizzazione appropriata che manca. Il postmodernismo non è una cazzata, mettiamola così, come sguardo generale, e non è neanche quello convenzionalmente fissato nelle sue etichette; si è già evoluto in altro. Intanto chiudo la questione sulla mia posizione, la quale è conscia che questi cicli sono legati a un'operazione che non è il cosiddetto «gioco di Potere», quello che si ripeterebbe nei secoli della storia (secoli, oltretutto, scritti e corretti, mistificati e, per molti aspetti, tutto tranne che certi, e proprio in quei punti cruciali che dovrebbero darci la misura di considerarli come valore/disvalore per farne un discorso/monito "contemporaneo"); il NWO a matrice religiosa è un fatto (e anche l'acronimo NWO è già superato) i cui giochi di potere e i soldi sono solo un mezzo (nato appositamente) giunto a convergenze pianificate: e con UNICO scopo; a vantaggio di un'UNICA soluzione; e se uno non lo vuole vedere, capirai che scoperta, siamo arrivati al medesimo punto di cecità selettiva e autoinganni machiavellici e di dotti discorsi senza anima, che - pari pari - sarebbe come tentare di spiegare a un fan di Burioni che la salute non è quella cosa che ti insegnano ai TG e nei salotti di Uno Mattina su Mamma RAI, quindi, detto ciò - anch'io di matrice libertaria (tanto per non essere confusi e per quel che può ormai valere) non potrò certo vedere liberazioni attraverso monete di qualsiasi essenza e natura esse siano: accettate o meno: e per pragmatica esigenza o per bontà di intenti o per conoscenze, chini, concentrati, profusi a studiarle. Il mio discorso era - ed è - una fotografia sulla diatriba e sulla mancanza di punti di incontro utili - non a far collimare una soluzione tra diverse vedute, ma a comprenderle: quelle vedute. Nella questione in cui - con ricchezza dialettica (e per vari aspetti ineccepibile) hai inserito un excursus interessantissimo, vi è un tallone d'Achille; una mancata prospettiva che, in soldoni, il Pispax dei tempi andati, parafrasando, la poteva richiamare con l'essere passati da ignoranza per mancanza di informazioni a ignoranza per eccesso di informazioni. Ho detto: parafrasando. Mi spiace, Pike, ma il tuo discorso ha fatto il suo tempo, come lo abbiamo fatto noi, non è questa l'epoca in cui l'indole umana è rapportabile a una storia andata. Siamo entrati in un'altra dimensione. Non siamo più parte di quella storia. Non vi è neanche più un ponte che ci mette in comunicazione con essa. E pure questo era ed è fondante nell'ingegnerizzazione sociale programmata molto prima del minkia-covid. Questo - attenzione - non vuole difendere l'idea che l'inacettabilità di un paradigma monetario sarà causa in qualche modo di una mancata liberazione o di una possibile nuova visione economica; sto dicendo che nel divenire di un post-modernismo in esponenziale espansione, la capacità di comprensione di svariate soluzioni (filosofia d'azione o teorica, non conta) in una massificazione tale del tessuto sociale medio-popolare, non può concernere più logiche che sono di una decade orsono, come di dieci secoli orsono.
La probabile necessità di trovare il favore del pubblico al debutto, portano a una eccessiva semplificazione che mina le fondamenta di un impianto più che dignitoso
Pernacchia
Questo moscione ce l'hanno mandato per evitare di incazzarci. E' chiaro che qualsiasi soluzione giudiziaria fa il gioco del potere. Fanculo l'ho gia' detto?
Moscione inutile
Cioe', dopo 18 mesi di continue nefandezze, questo ci viene a dire adesso che c'e' qualcuno che ha tentato di fare il biricchino nascondendo un parere del Parlamento EU e che per questo bisogna mantenere alta l'attenzione e che se del caso dovremmo percorrere la via giudiziaria o politica?!....Mi unisco a Pike: Ma va a fanculo! Questi ogni giorno tendono il nodo scorsoio di qualche millimetro in piu' giusto per lasciarti l'impressione che in fondo ancora non si sta poi cosi' male. Siamo in guerra, sveglia! Una guerra contro l'umanita'. Chi e' fermamente deciso a non cedere deve prepararsi mentalmente a dover prendere ben presto decisioni radicali: vivere come i talebani per tentare di sopravvivere (niente vita comoda ma frugalita', niente intenet, telefonini o circuiti di pagamento, si alla produzione propria ed al baratto e mercato nero, anonimato, lontano da posti abitati, etc...). E farlo insieme a chi sara' pronto.
Notizie varie
Ovvio che sia tardi, ma a mio avviso è anche indice di un cambiamento in atto: sempre più persone, anche tra quelle che si cagano sotto per il vairus, anche quelle che pensano che il magico siero sia indipensabile e salvifico, cominciano a capire che giocano veramente sporco, e che assumere la buona fede è sempre più difficile.
Persino le manifestazioni, invece di andare in stanca, si fanno più ampie: peccato solo che farle in Agosto con tutto il parlamento in pieno "stato di emergenza" si faccia un mese di ferie alla faccia nostra e quindi se ne fotta ancora più altamente che al solito.
In ogni modo sul post precedente c'erano troppi commenti ed era il momento di aprirne uno nuovo
Per quanto riguarda le novità, che ovviamente sono tutte negative, annovero:
Altre notizie in ordine sparso:
Nequam per verba, odorem noscitur herba
Nell'associarmi alle terapeutiche pernacchie verso il grifagno camerlengo della Cassazione, tardivamente desarmadizzato, vorrei dire che, nei momenti d'inopinato ottimismo, m'illudo anch'io che, al termine della calamità in corso, incasseremo almeno, come parziale risarcimento dei patimenti subìti, il faticoso risveglio dalla catatonìa trombocitopenica di una sezione ragguardevole del genere umano, resa ora avveduta dei criminali meccanismi mediatici dalla dolorosa sperimentazione di essi in corpore proprio.
Purtroppo, a distogliermi dal miraggio, giunge implacabile la rilettura di Lingua Tertii Imperii di Victor Klemperer. Klemperer, autore di questo fondamentale saggio sui metodi utilizzati dal nazismo per manipolare le coscienze attraverso il linguaggio, aveva ben compreso che la caratteristica fondante dell'umana compagine, ciò che la rende malleabile ad ogni rinovellazione degli universi mentali ad opera del potere, è l'incapacità di trarre precetti univoci e chiari dalle esperienze compiute e dalle ignominie cui si è assistito. Orwell lo chiamava "bipensiero": la capacità di sapere che una cosa è A, ma considerarla allo stesso tempo B, senza scorgere in ciò la minima contraddizione logica. Klemperer era stato lettore all'Università di Napoli tra il 1914 e il 1915, all'epoca in cui la propaganda mediatica stava preparando gli italiani all'ingresso nella Grande Guerra. Di questo suo soggiorno, scriveva:
"In innumerevoli occasioni, durante il mio lavoro a Napoli come lettore universitario, mi capitò di sentire persone che dicevano di questo o di quel giornale: "E' pagato", cioè racconta menzogne per conto del suo finanziatore; eppure il giorno seguente quelle stesse persone che strillavano "è pagato" si mostravano assolutamente convinte da articoli del tutto menzogneri pubblicati sullo stesso giornale. Perché erano pubblicati a caratteri cubitali e perché le altre persone ci credevano... Anch'io so che parte dell'anima di ogni intellettuale è come quella del popolo, che tutta la mia consapevolezza di essere destinatario di menzogne, tutta la mia attenzione critica, alla fine non serviranno a nulla: a un certo punto la menzogna stampata finirà per sopraffarmi, quando mi attaccherà da ogni lato e quando intorno a me le persone disposte a contestarla saranno sempre più poche, e alla fine nessuna."
Il popolo non si risveglia. Mai. Per costituzione, perché se fosse in grado di risvegliarsi non sarebbe più popolo, ma entrerebbe a far parte di una nuova e minoritaria categoria di esseri senzienti. A meno che qualcuno non si decida finalmente a fare a pezzi la causa del suo letargo angoscioso, l'ignominiosa boccia di cloroformio (i media) che lo tiene avvinto in eterno ai suoi cangianti e contraddittori castelli in aria.
Sai che gliene....
Questo da un'idea abbastanza precisa di quanto queste manifestazioni preoccupino il governo, cioe' per niente. Se le manifestazioni invece di servire solo a ritrovarsi e a sentirsi un po' meglio servissero a qualcosa di piu', il governo ritornerebbe di corsa dalle vacanze o tenterebbe qualche scusa penosa come Gorbaciov "rapito" dai "golpisti" (lo so, questo esempio e' letteralmente un ginepraio e ancora oggi e' difficile capire veramente chi fosse chi e cosa successe).
Come e' gia' stato fatto notare, abbiamo a che fare con una massa di decerebrati dissociati mentali. Anche se capiscono che qualcosa non torna, vanno avanti col programma lo stesso, per non essere messi in minoranza, o con quella che i media fanno credere sia una minoranza, che per loro e' la stessa cosa. Per usare una parola d'ordine del passato regime fascista: se ne fregano.
E' ora di organizzare una resistenza anche fisica, una nuova dottrina filosofica che parte dal capire bene che un giurista, in questo sistema, e' un criminale e basta, tanto per dire, come lo era durante il nazismo.
I beati C***i
La questione del giurista - video che avevo visionato giorni addietro - la trovo assai elementare, e muove la medesima risposta che ho dato a chi mi aveva inviato il video, e cioè: «Okay, bravo, quindi, cosa sta proponendo di fare?» Risposta: «un beato cazzo».
Volevo chiederti, Dusty, della questione in Australia non ho trovato altro. Vorrei girare l'articolo, ma, questo in inglese, riuscire a proporlo coome fonte, mi pare poco ficcante. Hai altre informazioni?
Nuove minacce terroristiche
La questione del giurista - video che avevo visionato giorni addietro - la trovo assai elementare, e muove la medesima risposta che ho dato a chi mi aveva inviato il video, e cioè: «Okay, bravo, quindi, cosa sta proponendo di fare?» Risposta: «un beato cazzo».
Veramente, il motivo per cui ho ritenuto il video interessante è solo per la citazione finale, quella in latino.
Ora, da ignorante qual sono della letteratura classica (troppo tardi ne ho capito l'importanza, purtroppo), non sono sicuro di come interpretare la cosa, ed in realtà speravo che voi mi deste la vostra.
Il modo con cui l'ho interpretata io è un po' un monito alle istituzioni: "bisogna che siate più attenti perché se qui la gente s'incazza poi viene a farci il culo sul serio", l'altra (più ottimistica) è "le istituzioni non sono più credibili, vi stanno perculando, se volete risolvere la situazione l'unica possibilità è cominciare ad usare la violenza".
Volevo chiederti, Dusty, della questione in Australia non ho trovato altro. Vorrei girare l'articolo, ma, questo in inglese, riuscire a proporlo coome fonte, mi pare poco ficcante. Hai altre informazioni?
Devo dire che ho fatto un po' di ricerche e non ho trovato il documento citato, per cui ho il timore che quel passaggio possa essere un falso. D'altra parte però in Australia sta veramente succedendo di tutto e non sembra certo inverosimile quello che scrivono. C'è un reporter australiano che ha pubblicato diversi suoi video, controlla i suoi tweet.
Vi lascio con un elenco delle ultime minacce terroristiche:
Il "popolo"
Il popolo non si risveglia. Mai. Per costituzione, perché se fosse in grado di risvegliarsi non sarebbe più popolo, ma entrerebbe a far parte di una nuova e minoritaria categoria di esseri senzienti.
Sono d'accordo al 101%, sono le stesse parole che scrivo io ogni volta che si parla dell'argomento.
Ma non posso invece assolutamente concordare su questo:
Non ha senso pensare di fare a pezzi i media, se li fai a pezzi lasci un vuoto che viene colmato automaticamente come quando cerchi di fare un buco nell'acqua: il problema non sono i media (ok, sono un problema, ma non il problema), il problema è la natura umana, che semplicemente è fatta così.
Per questo io mi concentrerei non sul provare a curare una cosa impossibile, ma a trovare soluzioni che possano punire gli stupidi e premiare i meno pecoroni.
Da un punto di vista economico, finalmente da un po' la soluzione esiste, e sono le cryptovalute: sebbene 10 anni fa abbia cercato in tutti i modi di far capire alle persone la rivoluzione che si prospettava, ma soprattutto il vantaggio meramente personale che ciò permetteva, praticamente nessuno ha colto la cosa: alla fine ognuno è sempre troppo impegnato a difendere il suo orticello o la sua ideologia per evitare di uscire fuori dalla propria zona di confort e mettere in discussioni le basi di ciò che da per scontato. Ma almeno ognuno paga il prezzo della propria ignoranza, o incapacità di mettersi in gioco.
Da un punto di vista dei sieri magici da iniettare in corpo per diventare più sani, mi è molto chiaro che cercare di convincere gli altri a evitare la punturina non solo è inutile, ma è proprio controproducente: io di certo non scoraggio tutti gli ovis che trovo, anzi, il discorso che gli faccio è "è inutile l'obbligo, perché salvare chi non vuole? Lasciamo che chi fa la scelta sbagliata si estingua, in questo modo alla fine vedremo chi aveva ragione".
Del resto l'affermazione è vera qualunque sia la realtà, ed è un modo per lasciare gli ovis nel loro confort evitando di aizzarli in una guerra d'odio verso l'altra categoria, che è esattamente ciò che stanno cercando (e riuscendo) a fare i media.
In altre parole, l'unica battaglia che vale sempre la pena fare è quella per la libertà, non il tentativo di convincimento di chi la pensa diversamente.
Chissà perché, è esattamente il tema che più manca in tutto il battage mediatico.
Il punto debole
Condivido e chiarisco: quando parlo di attaccare i media, non intendo certo in senso generale, essendo il progresso tecnologico irreversibile e la credulità umana inguaribile (come lo stesso Klemperer aveva compreso). Intendo dire che occorre scardinare il sistema dei media a totale monopolio statunitense, la cinghia di trasmissione che permette alla volontà delle elite americane di raggiungere i suoi burattini in tutto il mondo e muoverli secondo necessità. Sappiamo bene, credo, che l'apparente pluralismo dei media occidentali nasconde in realtà la concentrazione in un unica holding di potere, a guida yankee. L'edificazione della realtà attraverso i mezzi di comunicazione è uno dei pochi settori strategici in cui gli USA abbiano conservato una superiorità schiacciante, che consente loro, attraverso consociate e quinte colonne, di interferire perfino con il sistema informativo delle entità geopolitiche rivali. Gli altri settori in cui gli USA hanno conservato una superiorità indiscutibile sono quello informatico (Microsoft, Google, Facebook...) e ovviamente quello chimico-farmaceutico. L'egemonia in campo militare, economico, produttivo, energetico, finanziario, d'immagine è ormai un lontano ricordo del passato. Il cardine della loro residua potenza, ciò a cui si stanno aggrappando per tenere in piedi il sistema di oppressione che hanno creato, sono i loro mezzi di creazione di realtà fittizie, compresi quelli informatici. E' quello il punto debole, la linea di trasmissione in grado di tradurre le perverse ideazioni dei think tank in attualità tangibile. E' lì che bisogna colpire con la massima forza, se si vuole sottrarre la gente non alla generica narcosi da indolenza intellettuale (non è possibile), ma a questa specifica e orripilante forma di letargo suicida per conto terzi, che sta trascinando interi conteninenti verso il disastro.
Cryptovalute
Aggiungo: sono ovviamente pentito di non aver acquistato 100 euro di Bitcoin, che mi avrebbero reso ricco, 10 anni fa. Ma se è per quello sono anche pentito, per lo stesso motivo, di non aver acquistato azioni Amazon 15 anni fa, azioni Google 20 anni fa o il n. 1 di I nuovi X-men nel 1975 (oggi vale una fortuna). Purtroppo non ho il dono della preveggenza, ho pochi spicci da investire e non amo il gioco d'azzardo. Perché è questo che sono le cryptovalute, a partire da Bitcoin: non "valute", come sono impropriamente chiamate, ma strumenti d'investimento ad alto rischio e ad alto rendimento, oggi utili soprattutto a chi ha capitale da investire. Non sono "valute" perché caratteristica di base di una valuta è la stabilità: se hai dei risparmi in una data divisa, puoi stare tranquillo che anche sul lungo periodo essi manterranno più o meno lo stesso valore. Con le cryptovalute, invece, vai a letto che sei ricco e ti svegli la mattina dopo che sei sul lastrico; oppure anche viceversa, prospettiva certamente preferibile, ma che può piacere allo scommettitore, non al risparmiatore.
Caro Dusty, io mi fido di te e se vuoi darmi consigli finanziari per investire i due spicci (letterali) che ho in banca, ti ascolto volentieri. Tanto, per quel che rischio di perderci... Però iniziamo a chiamare le cose con il loro nome, vuoi? Il termine "valuta", applicato a roba come il Bitcoin, mi sembra largamente improprio.
Minacce - EDIT 17:55
Il modo con cui l'ho interpretata io è un po' un monito alle istituzioni: "bisogna che siate più attenti perché se qui la gente s'incazza poi viene a farci il culo sul serio", l'altra (più ottimistica) è "le istituzioni non sono più credibili, vi stanno perculando, se volete risolvere la situazione l'unica possibilità è cominciare ad usare la violenza".
EDIT 17:55 - avevo fatto casino con la bozza.
Un falso problema. Magari la si potesse considerare valida o meno a seconda delle interpretazioni. Quello che oggettivamente si deve tenere conto è come queste "prese di posizione" fungano da valvola di sfogo. Una cosa sottile quanto efficace, Il processo psicologico «per i più» ... cioè intendo proprio tra coloro che non sono allineati agli zombie, riguarda quella valvoletta che si apre e fa sentire meno soli i dissidenti (uso un termine di comodo, al volo) e aumenta la propensione alla passività. Meglio tacere a questo punto. Si fanno meno danni. Capiamoci, non vi sarebbe nulla di male per questo tipo di denunce, il punto è che ciò che ne decreterebbe l'efficacia: - concerne in quali tempi ci si mette a denunciare (e cosa). Il punto di non ritorno di queste indagini che comprovano il totalitarismo, l'abbiamo passato quest'inverno o qualche mese fa. Non per niente - quando sarebbero servite, diciamo: quando sarebbero state almeno in qualche modo corroboranti per far sì che certe sveglie non giungessero tardive - era proprio il periodo di quando Mazzucco ha teso la volata nel 2020 e ha fatto finta di non sapere che quello era il monento in cui le minchiate andavano denunciate e attccate in maniera assoluta. Mazzucco rimane a oggi, ancora uno dei maggiori responsabili di una fetta di distrazione di massa (roba da danni incalcolabili) e proprio tra coloro che non erano allineati ma non così fermamente saldi.
Cryptos: la difficoltà a capire il cambio di paradigma
@Totalrec: accidenti, hai fatto una critica su Bitcoin, ti avevo avvisato, hai scatenato il kraken.
Aggiungo: sono ovviamente pentito di non aver acquistato 100 euro di Bitcoin, che mi avrebbero reso ricco, 10 anni fa. Ma se è per quello sono anche pentito, per lo stesso motivo, di non aver acquistato azioni Amazon 15 anni fa, azioni Google 20 anni fa o il n. 1 di I nuovi X-men nel 1975 (oggi vale una fortuna).
No, non ci siamo proprio: stiamo parlando di due cose completamente e totalmente diverse, ed il fatto che tu le metta in relazione mostra la tua completa ignoranza in merito (non ti offendere, sai bene che tutti lo siamo, in un numero infinito di ambiti).
Spiego dopo che intendo, perché ora sono importanti le tue parole successive per capire l'errore:
No: stai cadendo nella narrativa mainstream che è stata creata appositamente per evitare di approfondire l'argomento. Il fatto che gente estremamente intelligente e colta come te ci caschi è dovuto ad una causa preceisa: le conoscenze sui principi economici di cosa è l'economia e come funziona sono volutamente tenute nascoste, soprattutto grazie all'istruzione statale che, o evita del tutto di parlarne, e quando lo fa ti fa credere cose diametralmente opposte alla realtà. L'ideologia comunista/marxista che sta dietro a tutto questo è perfettamente adeguata allo scopo. Non a caso se non ho capito male anche tu provieni da una ideologia di tale tipo.
Cerco di farti capire dove sta l'errore e spiegarti i punti essenziali: se non riesco a fare breccia in uno con la tua capacità di analisi è probabile che anche i principi di base dell'economia (in particolare su cosa sia il danaro) vengono visti dalle persone come una sorta di religione, e quindi assolutamente intoccabili per ipotesi.
Prima di tutto, sebbene nel mainstream si parli di cryptovalute, in realtà Bitcoin (la prima crypto sviluppata) viene definita come denaro contante senza intermediari (peer 2 peer cash). Non è valuta (lo può diventare), è denaro.
La prima cosa da capire quindi è cosa sia il danaro.
Contrariamente a quanto si affannano tutti sul mainstream ed a scuola nel ripetere più volte possibili e più forte possibile, il danaro è una merce come le altre, è tecnologia. Non è diversa (concettualmente) da una penna, un paio di pantaloni, o un cellulare. Ogni volta che compri uno di questo oggetto lo scambi per un po' di danaro.
La differenza tra il denaro e le altre merci, è che il denaro è la merce più scambiata, e per capire come è arrivata a diventare tale devi studiare come è nato, e cioè esattamente come un qualunque altro prodotto.
Non sto a ripercorrere la storia perché c'è chi la fatto in maniera eccellente, e quindi rimando al libro "Il Bitcoin Standard" per capire i dettagli.
Quello che invece mi interessa comunicare è l'incredibile errore concettuale che c'è nell'accostare le azioni di amazon a (ad esempio) Bitcoin.
Le azioni delle aziende (stock) esistono da più di cento anni, e da più di cento anni hanno fatto arricchire o finire sul lastrico milioni di persone, sono nate come strumento per finanziare le migliori aziende e sono diventate un luna park dell'investimento (ormai hanno perso ogni legame con lo scopo iniziale con il quale sono nate), ma sto divagando.
Quello che è importante capire è che le azioni di una azienda hanno queste caratteristiche:
Ma i problemi principali sono altri:
Avrai notato che in tutto ciò descritto ci sono molte similarità con le valute che usiamo giornalmente come € e $ (comunemente chiamate fiat in questo ambito). Se ho degli euri sul conto e li voglio mandare a me devo gentilmente chiedere alla mia banca di fare l'operazione, e dopo aver pagato eventuali gabelle, se loro sono d'accordo, aspettando tutti i tempi del caso (giorni nel nostro paese), "arrivano" sul tuo conto, o meglio, ti vengono accreditati.
La differenza fondamentale tra le azioni di una azienda e le monete fiat, oltre al fatto che trovi molte più istituzioni che ne fanno uso e che ti permettono di detenerle e muoverle, è il fatto che la moneta esista anche in forma contante.
Ora dirò ancora una volta cose ovvie ma importanti: le differenze fondamentale della valuta in forma contante rispetto a quella bancaria sono:
Con il contante quindi tolgo un attore fondamentale dalla mia vita: la banca che non solo tutto vede e tutto sa (chi mi da i soldi, a chi li do), ma che per un motivo qualunque può decidere di bloccarmi il conto e quindi i miei averi. Qualcuno da qualche parte preme un tastino ed io sono fottuto. Nel secondo successivo non ho più niente e non posso nemmeno comprarmi un caffé se non ho da parte un po' di contanti all'uopo. Almeno finché non ne viene abolito completamente l'uso.
Un altro dei problemi che le valute fiat condividono con le azioni è proprio il fatto che qualcuno (la banca centrale in particolare) possa decidere di crearne di nuovo a costo zero, con un click di mouse.
Tale tipo di operazione non solo viene sottovalutata dalle persone, ma viene addirittura data per scontata, come se non ci fosse alternativa alcuna.
La nuova moneta creata nel momento in cui viene messa in circolazione "compra" tutto quello che era in vendita "senza problemi", non è straordinario? Un uomo da qualche parte fa un click, io ente ricevo la nuova moneta, e con essa compro beni reali, come auto, palazzi, aziende, dipendenti che svolgono del lavoro.
Com'è possibile che un click generi per loro tanto benessere senza avere effetti collaterali?
Ovviamente non è possibile: quello che succede è che man mano che questo denaro entra in circolo ne diminuisce il potere d'acquisto (beni e servizi si adattano alle nuove disponibilità economiche), e quindi i suoi utilizzatori, tutti, stanno pagando sulla loro pelle i beni che il primo beneficiario ha ottenuto, ma ci vuole tempo affinché questo accada (il fattore tempo è essenziale e gli economisti dei miei stivali fanno sempre finta che non esista nelle loro "analisi").
Tornando a bomba, perché sostengo che il denaro sia una merce (chiamiamola una tecnologia) qualunque: perché è nato come un prodotto utile a risolvere un certo problema, che è quello del baratto, tecnicamente definito come la concomitanza delle esigenze.
Studiando i problemi del denaro attuale è possibile arrivare alla conclusione (chi non lo fa, è per motivi politici/ideologici) che tra le problematiche che ha ci sono:
Come risolvere questo problema?
Servirebbe qualcosa che possa:
Un prodotto tecnologico che possa risolvere queste problematiche tutte assieme è stato cercato di essere sviluppato in lungo ed in largo in tutti i modi, da tutti, anche in ambito accademico, senza cavare un ragno dal buco.
Anzi, proprio in ambito accademico era persino stato dimostrato matematicamente che il problema non era risolvibile in quanto si andava a violare un teorema importante definito come "il problema dei generali bizantini".
Poi nel 2008 è arrivato Satoshi, ed ha pubblicato il suo ormai storico whitepaper (un giorno penso che assieme a quelli di Newton ed Einstein sarà definito come uno dei più importanti della storia), descrivendo un sistema che risolveva esattamente tutti i punti di cui sopra, non in modo matematico (visto che è impossibile), ma combinando assieme concetti da campi quasi completamente diversi, in particolare quello matematico (la crittografia a chiave pubblica, gli hash), informatico (gli algoritmi per mettere tutto assieme), teoria dei giochi (il modo per arrivare al consenso distribuito), ma soprattutto quello economico (il legame con la realtà, cioè il consumo di risorse fisiche finite, e le proprietà monetarie).
Nessuno ci capì un cazzo.
E chi provò a capirci disse che non poteva funzionare.
Ma a differenza dei usuali accademici che si fermano a produrre paper , che poi rimangono nel mondo delle idee o delle cose tutte da dimostrare sul campo, Satoshi aveva scritto il programma che implementava la sua idea, lo rese disponibile al pubblico, ed il 3 Gennaio 2009 lo mise in funzione, dando il via alla rete Bitcoin.
Rete che da allora è solo cresciuta in maniera esponenziale senza fermarsi nemmeno un momento, funzionando come da lui progettato, con modifiche minime fatte nel tempo per correggere qualche errore più o meno importante.
Quando ho cercato di spiegare a tutti dell'incredibile portata di questa nuova scoperta, nel 2011, il valore di un Bitcoin era prossimo ad un euro, e chiunque volesse deterne qualcuno aveva due sole possibilità: minarli oppure comprarli da qualcuno che già li aveva.
Non poteva rivolgersi a qualcuno, magari munito di pistola e distintivo, ed intimare di crearne di più sotto minaccia apposta per lui, perché la matematica non è corrompibile, e la fisica non ci permette ancora di produrre energia dal nulla per decreto.
Se poi chi lo usa scopre che è utile averli, perché permette di detenerli senza che possano essere confiscati, che nessuno possa sapere quanti ne hai, che li puoi scambiare per vendere e comprare beni e servizi senza che nessuno possa impedirti di farlo, allora capisce che non è certo stupido tenerne un po' da parte ed imparare come funziona la nuova tecnologia, e che questa di fatto sancisce l'inizo della fine per l'economia tradizionale basata sulla moneta fiduciaria (fiat).
Per questo motivo, chiunque vuole "entrare in rete" deve prima acquistare i bitcoin da qualcuno che li ha, al prezzo che il venditore decide (sempre che decida di venderli, di solito operazione che evita, se può).
In poco più di 11 anni il prezzo di 1 bitcoin è passato da zero (nel 2009 chiunque poteva farsene un po' semplicemente accendendo il pc e lanciando un programma) fino ai quasi 40.000€ attuali.
Quindi si, un investimento di 100€ nel 2011 per capire cosa era quella roba e come funzionava, al momento avrebbe fruttato un potenziale di 4 milioni di euri, sempre che nel frattempo uno non li avesse venduti realizzando guadagni reputati strepitosi quando ad esempio il valore ha toccato i 100€ per un bitcoin, come il sottoscritto...
Quindi per concludere, la risposta è NO.
Sebbene al momento siano utilizzate come materiale speculativo, le crypto e le loro applicazioni sono un nuovo paradigma che estinguerà l'economia attuale ed in particolare la moneta fiat, che è destinata a scomparire esattamente come i dinosauri nel momento in cui l'asteroide stava colpendo la terra.
Ed il motivo è che la nuova tecnologia è immensamente superiore alla precedente, esattamente come la calcolatrice migliore dell'abaco, il computer migliore della calcolatrice, ed il motore a scoppio più pratico del cavallo.
Ancora ora però il 99% delle persone non l'ha capito, il che implica che le possibilità sono ancora ampie per chi vuole cominciare ad uscire dalla propria zona di comfort.
Assolutamente no, non ci penso nemmeno: sono il peggior investitore di tutti i tempi e non sono in grado di dare consigli di investimento a me, figurati agli altri. Ti consiglio inoltre di non fidarti di nessuno che ti da "consigli" in tal senso. Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno è in grado di prevedere se non macroscopicamente cosa ci riserva il futuro.
Quello che posso fare io è cercare di farti capire che siamo in una fase di incredibile cambio di paradigma, che vale la pena mettere in discussione ancora una volta le proprie certezze, e che il farlo, per una volta, può avere risolvi pratici estremamente importanti.
In un periodo come questo anche vitali: se anche avessi da parte qualche spicciolo e volessi scappare da questa gabbia di matti, banche, stati, dogane e quant'altro ti renderebbero la vita estremamente dura nel suo spostamento.
Invece le crypto sono sempre con te, e solo con te, ovunque tu sia nel mondo.
E le puoi usare senza chiedere il permesso a nessuno.
Infatti, Bitcoin è una moneta: la moneta migliore mai inventata dall'uomo fino a pochi anni fa (la situazione attuale è parecchio più complessa).
E' impossibile trattare l'argomento senza toccare una quantità enorme di temi, il che richiede una quantità enorme di tempo: io ci ho impiegato anni a capire le basi, e sebbene non sia certo uno sveglissimo, almeno partivo con qualche base.
A disposizione per chiunque abbia domande serie sull'argomento, scevre dalla propria ideologia politica.
L'ideologia non c'entra nulla
Io provengo da tutte le ideologie che abbiano qualcosa di utile da dire. Ad esempio quella marxista, con tutte le sue mille magagne, aveva capito che il denaro era una merce (sia pure una merce con sue peculiari caratteristiche) molto prima che ci arrivassi tu. Il primo merito di questa intuizione credo spetti proprio a Marx, guarda un po'.
Allo stesso modo non c'è bisogno che tu mi spieghi qual è la differenza tra un'azione e la moneta fiat, oppure i vantaggi delle banconote rispetto alla valuta bancaria. Sono ignorante in materia, sì, ma non fino al punto da non aver chiari questi elementari concetti.
La mia domanda - lo ribadisco - è molto concreta e per nulla ideologica: è vero o non è vero che, se possiedo una criptovaluta (Bitcoin compreso), esiste la possibilità di vederle perdere - o incrementare, che è lo stesso dal punto di vista della stabilità - gran parte del suo valore nell'arco di una notte? Se è vero, ti sembra corretto definire "valuta" o "moneta" uno strumento del genere? Come si può evitare il sospetto che il termine "valuta" sia un espediente linguistico per attrarre acquirenti e/o adepti, così come la prospettiva di guadagni rapidi e stratosferici? Non senti almeno un po' odore di trappola?
Non lo metto in dubbio, ma non so se sperarlo o temerlo. La valuta contante, come fai giustamente notare, aveva i suoi vantaggi. Le criptovalute, per quanto sicure possano essere attualmente le blockchain, restano alla mercé dell'evoluzione tecnologica. Già con il 5G la loro inviolabilità potrebbe essere minore rispetto a quella di un tempo. E poi?
Ditemi cosa devo fare, gné gné
Io provengo da tutte le ideologie che abbiano qualcosa di utile da dire. Ad esempio quella marxista, con tutte le sue mille magagne, aveva capito che il denaro era una merce come un'altra molto prima che ci arrivassi tu. Il copyright di questa intuizione credo spetti proprio a Marx, guarda un po'.
Citation needed.
Tra l'altro, se marx dice quello, riesci a farmi degli esempi di sistemi marxisti in cui non abbiano usato moneta fiat, ma ad esempio avessero proposto al popolo di usare monete auree?
P.S.: magari ci fossi arrivato io: che io sappia solo la scuola di economia austriaca insegna che la moneta nasce merce e che quindi quando lo stato se ne appropria e fa diventare la moneta a corso forzoso cominciano i problemi.
Abbi pazienza se da quello che hai scritto si evince radicalmente l'opposto.
Abbi pazienza anche se, visto che ci conosciamo sin da bambini e mentre giocavamo con i lego non facevamo altro che discuisire sui principi di economia, non ho ricordato esattamente tutto quello di cui abbiamo parlato ed ho osato spiegare cose ovvie (come appunto mi sono scusato facendo, nel post).
Completo le mie scuse facendoti notare che ho scritto un post pubblico che viene letto da un pubblico più vasto che potrebbe avere conoscenze diverse dalle tue, anche perché altrimenti ti avrei mandato un PM, ci avevi mica pensato?
Se conosci anche l'ABC di ciò di cui stiamo parlando, dovresti anche capire che il processo per diventare moneta non è immediato come nel caso di una moneta a corso FORZOSO, caso in cui la parola stessa dovrebbe suggerirti qualcosa: l'uso della forza per imporlo, da un momento all'altro.
Bitcoin (e più in generale tutto il mondo delle crypto) è una serie di strumenti dall'uso volontario.
So che questa parola spaventa a morte le persone: avere di fronte una scelta, cercare di capire autonomamente se può essere utile o meno usarla, capire ed accettare che ci possano essere dei rischi, ma anche dei benefici è chiaramente chiedere troppo per l'italiota medio che vuole solo dormire sonni tranquilli con la sicurezza di uno stipendio garantito indipendentemente da tutto quello che succede e da quello che si fa.
Invece, essere liberi di scegliere vuol dire prendersi la responsabilità di capire, rischiare e quindi avere la possibilità di sbagliare, oppure di beneficiare dei frutti delle proprie scelte controcorrente.
Nel caso in questione si trattava di perdere qualche ora nel capire la portata della scoperta, e spendere l'equivalente di qualche birra per comprare qualcosa con cui fare un po' di esperimenti: nel caso peggiore avresti bevuto qualche birra in meno, nel caso migliore... beh, il caso migliore è successo.
Si chiama scommessa asimmetrica, e cioè ciò che si vince se va bene è molto superiore a ciò che si perde se va male: uno dei tanti concetti fondamentali da capire che non vengono insegnati nella scuola pubblica, mentre ti abituano a non dubitare dell'autorità, ad ubbidire da bravo soldatino e a non fare domande inopportune.
Come accennato prima, una merce diventa moneta non da un giorno all'altro, ma attraverso un processo che può anche essere molto lungo: la storia ci insegna che ci sono stati luoghi e periodi in cui il sale o le conchiglie erano moneta, ma nel tempo queste cose sono cambiate, perché nuove e migliori monete che non avevano quelle precedenti ne hanno preso il posto.
Ma c'è voluto tempo: in un passato remotissimo l'oro era considerato inutile ed ha impiegato centinaia se non migliaia di anni a diventare il punto di riferimento a livello mondiale (sembra strano, ma ancora adesso lo è, non a caso tutte le banche centrali del mondo stanno bene attente a possederne un copioso quantitativo).
Lo stesso processo non può quindi che inevitabilmente accadere alle cryptovalute.
La differenza rispetto al passato è che al giorno d'oggi le informazioni si trasmettono alla velocità della luce, ed anche i movimenti di capitali hanno velocità un tempo impensabili.
Quindi processi che un tempo potevano durare mille anni, al giorno d'oggi potrebbero durarne solo una frazione.
Quanto? Questo nessuno lo può sapere: la posta in gioco è talmente alta che le energie più potenti di tutti i poteri forti si scateneranno per mantenere la loro supremazia e non perdere la posizione di privilegio che hanno ottenuto proprio grazie alla commistione con il potere statale ed all'incredibile ignoranza della massa, che per lo più vede la moneta come una convenzione.
Durante il processo è inevitabile quindi che ci siano enormi oscillazioni dovute a tantissimi fattori, prima di tutto psicologici: paure e speranze delle persone si riversano sui mercati.
Rimane il fatto che per quasi qualunque metrica si usi per fare un bilancio, fin'ora la crescita di Bitcoin è stata tale per cui ogni anno c'è stato mediamente un aumento del valore.
Questo grafico mostra la cosa, e per farlo deve usare una scala logaritmica, perché la crescita è troppo grande per essere apprezzata con una scala lineare:
Chiaro: la stabilità (nonché, ovvicamente, l'accettazione globale) è il suo punto forte.
Uno dei punti deboli è però che sei certo che il potere d'acquisto verrà, inevitabilmente e continuamente eroso nel tempo, come accade da 100 anni a questa parte: ricordi la canzone "se potessi avere 1000 lire al mese"? Era un sogno poter avere l'equivalente di mezzo euro al mese di oggi. Quanto ha perso di valore la moneta in questi pochi decenni?
Senti, il mondo è di chi lo fa, non di aspetta che gli altri decidano per lui: studia, decidi, agisci, o subisci le scelte delle altre persone, ma poi non lamentarti.
La strada è tutta in salita, e con le crypto stiamo combattendo il potere più grande che hanno le élite mondiali.
E' la battaglia ultima, quella suprema, quella da cui dipende il controllo di tutto il resto: abbiamo poca speranza di vincerla? Molto probabile.
Ma vale la pena di essere combattuta: peraltro, a differenza di altre battaglie più sanguinolente, i vincitori per una volta, invece di avere stupide medaglie all'obbedienza, avranno come premio ricchezze impensabili.
Anche e soprattutto per questo motivo l'ambiente è pieno di squali, approfittatori ed opportunisti, ma del resto la cosa è inevitabile: è un mondo ancora libero, c'è posto per tutti, succede e succederà di tutto, l'impensabile.
Scusa ma questa è una cazzata che non riesco a collocare, se la puoi giustificare tecnicamente bene, altrimenti farò finta di non aver letto nulla.
Criptocasinò
E dai, su! Per avere schifo di un autore sarebbe meglio conoscerne prima almeno gli assiomi fondamentali:
Un commercio nel quale possessori di merci si scambino e confrontino i propri articoli con differenti altri articoli, non ha mai luogo senza che merci differenti siano scambiate e confrontate come valori da differenti possessori di merci, nell'ambito del loro commercio, con uno stesso e medesimo terzo genere di merci. Tale terza merce, diventando equivalente di varie altre merci, riceve immediatamente, seppure entro stretti limiti, la forma generale o sociale di equivalente. Questa forma generale di equivalente nasce e finisce col contatto sociale momentaneo che l'ha chiamata in vita, e tocca fuggevolmente e alternativamente a questa o a quella merce. Ma con lo svilupparsi dello scambio delle merci, essa aderisce saldamente ed esclusivamente a particolari generi di merce, ossia si cristallizza in forma di denaro. [...] Poiché tutte le altre merci sono soltanto equivalenti particolari del denaro e il denaro è il loro equivalente generale, esse si comportano come merci particolari nei confronti del denaro come merce universale. (Il Capitale, I, I, 2).
Quindi confermi: la criptovaluta non è una moneta. Forse lo diventerà in futuro, ma ora non lo è. Ora cominciamo a ragionare.
L'italiota medio (ma anche l'italiano normale, absit iniuria verbis), se gli si propone una moneta o una "valuta", vorrebbe avere una moneta o una valuta, non una "scommessa asimmetrica" (cit.). Se a qualcuno piace correre rischi, il casinò di Sanremo si trova facilmente col tomtom. Poi magari vai a Sanremo e ci diventi ricco, grazie all'accurata valutazione rischi/benefici, eh... Ma una moneta è un'altra cosa.
Poco, rispetto a quel che si può perdere al casinò (pardon, alla criptovaluta) in una sola serata.
Evidentemente ci nascete, tonti
Manca l'analisi dove Marx quindi raccomanda di usare una moneta merce invece di denaturare il denaro facendolo diventare una cosa gestita dallo stato che può essere utilizzata per drenare ricchezza dalla parte di popolazione produttiva in modo da foraggiare progetti dannosi nei confronti della popolazione stessa.
Se la tua visione della vita è limitata alla visione di una sola serata direi che è perfettamente inutile discutere ancora, e posso solo risponderti nel modo con cui normalmente si è fatto in questi ultimi 10 anni a coloro che hanno usato ogni genere di giustificazione per evitare di bere qualche birra di meno ed uscire dalla propria zona di confort:
Have fun staying poor!
Staying alive, più che altro...
Marx non ha mai detto nulla del genere, né io ho mai sostenuto che l'abbia detto. Ho solo affermato che a capire che il denaro è una merce c'era arrivato molto prima di te. E lo sapresti anche tu, se perdessi qualche ora a leggerlo, anziché citarlo a cazzo per pregiudizio ideologico. Non è che deve piacerti per forza, ormai piace molto meno anche a me: ma leggere solo ciò che ci piace è raccomandabile solo se poi si evita di fare conferenze su ciò che non conosciamo.
Se l'alternativa è restare poveri lo stesso, foraggiando al contempo imbonitori e/o illusi, che ti spacciano per "moneta" degli strumenti d'investimento ad alto rischio, allora scelgo la prima. Non ho niente contro gli investimenti rischiosi e contro chi ha voglia di rischiare: se hai esperienza nel campo, bravi broker, capitali e tempo da investire, se sai quanto comprare, quando comprare, come e quando vendere, se sei assistito dalla fortuna, ecc. ecc., allora provaci e tanti auguri.
Ma se vieni a presentarmi come "moneta" o "valuta" qualcosa che non ne ha neanche lontanamente le caratteristiche - e lo sai benissimo: la quasi totalità delle transazioni in criptovalute non sono ormai acquisti di beni o servizi comuni, bensì investimenti di cifre ingenti o addirittura stratosferiche (Elon Musk) a scopo speculativo - allora mi stai prendendo per il culo. E prendere per il culo chi ti domanda informazioni su qualcosa che conosce poco non è il miglior modo di iniziare un dialogo di qualsiasi tipo.
Staying alive is the aim
Marx non ha mai detto nulla del genere, né io ho mai sostenuto che l'abbia detto. Ho solo affermato che a capire che il denaro è una merce c'era arrivato molto prima di te.
No, è che sono io che mi sono espresso male, ho scritto tutto di getto, non sono un professore che si prepara la lezione, né ho tempo per farlo.
Che il denaro sia una merce, e sia nato come tale è la storia ad insegnarlo, visto che il denaro ha una storia di almeno 6000 anni se non molti di più.
Ma sapere una cosa e trarne delle conseguenze corrette sono cose diverse: l'unica scuola economica che ha analizzato i danni del denaro di stato, diventato tale con la forza, e quindi tolto al mercato di prepotenza, è stata e rimane quella austriaca.
Non ho studiato Marx per un semplice motivo: mi interessa approfondire le conoscenze di chi riesce a fare modelli che sono in grado di predire il futuro, non di volerlo plasmare con la violenza per realizzare un qualche sogno bagnato che esiste nella testa del progettista.
In tal senso la scuola austriaca si differenzia da tutte le altre al punto di non poter essere nemmeno messa nella stessa categoria: si limita ad osservare e cercare di capire cosa succede, senza avere la pretesa di imporre qualcosa con la forza. Allo stesso tempo avverte che forzare questa o quella cosa porta inevitabilmente a certe conseguenze.
Le altre "idee" sono in realtà scuse per appropriarsi della stampante monetaria da poter utilizzare per i loro folli progetti.
Se l'alternativa è restare poveri lo stesso, foraggiando al contempo imbonitori e/o illusi, che ti spacciano per "moneta" degli strumenti d'investimento ad alto rischio, allora scelgo la prima.
L'alternativa è imparare e capire.
E farlo prima degli altri.
Esattamente come per la salute, prima impari i principi che servono per prenderti cura del tuo corpo e per tenerlo sano, e prima li metti in pratica, prima godi dei benefici. Non c'è la pillolina magica che ti risolve i problemi, soprattutto se arrivi da decenni di comportamenti sbagliati che ti hanno fatto arrivare ad essere grasso e malato. Questo non toglie che non sia possibile invertire la rotta ed evitare di peggiorare ancora nel futuro.
In ambito economico è la stessa cosa: è necessario capire i principi che governano le azioni umane, capire gli strumenti che si hanno a disposizione, ed imparare ad usarli.
Tu invece di farlo, invece di essere curioso e di fare mille domande per capire che cazzo sta succedendo e perché esiste tutto questo rifiuti tutto a priori come "è un gran casinò", che è un atteggiamento puerile e sicuramente non lungimirante.
Continui a parlare di investimenti rischiosi quando ti ho appena dimostrato che quando si presentano situazioni con rischio asimmetrico il rischio è ridicolo, mentre il potenziale beneficio è enorme.
Ma non ci arrivi: la tua testa da statalista immerso in un sistema in cui tutto debba essere stabile ed il futuro sicuro non riesce nemmeno ad esaminare idee diverse: ti stai fottento e lo stai facendo con le tue mani baloccandonti dietro la finta stabilità della gabbia che ti sta imprigionando, esattamente come le pecore che dicono che green pass è libertà.
Mettitelo bene nella testa: non esiste garanzia per il futuro, nessuno può dartela.
Esistono solo diversi scenari possibili, ed è il tuo compito, da essere umano in grado di analizzare e ragionare, essere pronto ad affrontare in maniera preparata il numero più ampio possibile di essi, o almeno quelli peggiori.
E casualmente siamo proprio nella situazione che quelli peggiori sono anche i più probabili.
Ma non è la prima volta che lo dico, sono 15 anni che lo ripeto: 15 anni fa altri coglioni come te rispondevano esattamente con le stesse parole. Le hanno usate come scuse per non fare un beato cazzo e crogiolarsi nella loro sicurezza (di venire inculati).
Chi si è dato da fare e rimboccato le maniche ora ne gode i frutti, e non sono trascurabili.
Ti lascio con un meme che per combinazione mi è apparso proprio prima di rispondere a questo post.
Statalista sto' cazzo
Se lo avessi almeno letto (non dico "studiato", io stesso non sono certo un suo esegeta) sapresti che era un semplice filosofo e scienziato, accurato e geniale ma non certo infallibile, come tutti i genii. E che gran parte delle esperienze politiche del Novecento accostate a casaccio al suo nome sarebbero state da lui rinnegate con rabbia, se solo fosse stato vivo per rinnegarle.
Non ti sto a fare la storia della mia vita, ma non c'è forse in Italia persona meno amante della stabilità e meno "statalista" di me. Sono approdato una decina d'anni fa all'insegnamento, quasi per caso, dopo aver svolto decine di lavori diversi: dallo sgomberatore di cantine al traslocatore, dal casellante autostradale al becchino, dal piastrellista al corriere, dal mulettista all'impiegato, dall'operaio di fabbrica al pallinatore (se non sapete cosa sia un "pallinatore", non avete veramente vissuto)... Nel frattempo mi sono preso tre lauree, un dottorato, tre abilitazioni, ecc. E a settembre, vista la situazione, farò certamente qualcosa di nuovo, almeno per un po'.
Lo statalismo ce l'hai tu negli incubi notturni, come molte volpi mai riuscite ad arrivare all'uva (peraltro realmente acerba: risparmiatevi la fatica).
Molto più semplicemente, mi stanno sul culo le maestrine. Vieni a fare le lezioncine sulla differenza tra azioni e moneta fiat, come se non mi conoscessi (telematicamente, almeno) da quindici anni, come se io non avessi partecipato sugli stessi forum agli stessi infiniti battibecchi tra signoraggisti e antisignoraggisti a cui hai partecipato tu. Non è che siamo sbarcati tutti ieri mattina dall'Intercity proveniente da Saturno Centrale, sai?
Ti ho fatto un'obiezione precisa, a cui hai risposto e stai ancora rispondendo, con invettive generiche & accuse assortite all'universo mondo: è vero o non è vero che le criptovalute non sono né moneta né valuta, bensì strumenti d'investimento ad alto rischio e alto rendimento?
(Risposta: sì, è vero ed è innegabile, è per questo che continui a menare il can per l'aia senza entrare nel merito).
Bada bene che con questa obiezione non intendo dire che il rischio sia necessariamente una cosa cattiva: sono il primo a cui piace rischiare, se ha il tempo, le conoscenze, un minimo di strategia per farlo e soprattutto se il gioco vale la candela. Se vuoi fare una lezione su come investire in criptovalute rischiando poco e puntando a molto (la famosa "scommessa asimmetrica") sono tutt'orecchi. Ma blaterare di "moneta" e "valute" in relazione a strumenti che non hanno di ciò nemmeno la parvenza, che non sono destinati al risparmio o all'acquisto di beni e servizi, bensì all'investimento di somme possibilmente ingenti, è semplicemente una falsità; e in chi tra noi è guardingo per natura, rischia di dare adito ai peggiori sospetti.
Re: statalista stò cazzo
Mi sta bene, ed allora mi spieghi come mai tutti i marxisti che esistono al mondo, compresi quelli che lo considerano un genio come te non ne azzeccano una che fosse una, in ambito economico?
Sarà mica stato un genio distocazzo?
E' strano perché, come accaduto quando hai parlato di stocks, si deduce esattamente l'opposto.
Il tuo grido disperato è quello di chi vuole sapere la cosa sicura su cui investire, voler guadagnare senza capire nemmeno cosa si sta facendo e perché.
Complimenti per le tue esperienze di vita e per le lauree che hai conseguito, ma mi chiedo: serve veramente aver studiato così tanto (e te lo dice uno innamorato dello studio e della conoscenza che ancora dedica gran parte del proprio tempo ad imparare cose nuove), se poi uno non è in grado di far fruttare la propria conoscenza per qualcosa di utile?
No, perché sai, mi da l'idea che hai studiato tanto, ma non hai proprio capito un cazzo delle cose più terra terra e di quelle che sono le priorità della tua vita.
Ammetto di non capire il significato, e chiedo cortesemente che tu mi possa spiegare quale è l'uva acerba a cui non riesco ad arrivare, grazie.
Guarda che gli insegnanti non sono solo quelli che hanno superato gli esami statali e vanno in quegli stupidi edifici a perdere tempo con ragazzini che ne hanno per il cazzo di ascoltare quello che dicono, e che quindi se si mettono a leggere il giornale va bene lo stesso.
Un maestro è chiunque abbia una conoscenza approfondita di una cosa e possa insegnarla agli altri. Cosa che io faccio anche per laovro, e peralto anche pagato profumatamente e volontariamente, senza soldi estorti con la forza a chi non interessa.
Quindi in tal ambito sono un maestro, e non una maestrina: scusa se ho dovuto correggerti.
Allo stesso modo sei tu un maestro, non perché abilitato professionalmente, ma quando parli di storia, cultura classica ed argomenti correlati: in effetti quando spieghi le cose pendo letteralmente dalle tue labbra, pur essendo uno che da studente ha sempre odiato quelle materie e quei temi (e non sto parlando ironicamente).
Come ti ho spiegato: siamo su di un forum pubblico, non solo ritengo che spiegare certi concetti sia utile a tutti quelli che leggono ed hanno dubbi in merito, ma anche il modo con cui ti sei espresso tu (e di certo non sei uno che non si sa esprimere) raccontava esattamente opposto come peraltro ho motivato in maniera chiara e precisa. Se non sei d'accordo puoi commentare le mie motivazioni in merito.
E' falso, anzi, la domanda è mal posta e quindi non ha realmente senso.
Ti spiego perché facendoti un'altra domanda: l'oro è si o no una moneta?
Se lo è, perché non la usiamo quotidianamente nelle nostre transazioni ma invece viene considerato un investimento?
Se non lo è, perché le banche centrali, e tutte le persone facoltose in generale, fanno bene attenzione a fare in modo che faccia parte dei propri possedimenti?
No, sono vere entrambe le cose: come già detto una moneta selezionata dal mercato ha un ciclo di vita e non diventa tale per decreto da un giorno all'altro, per questo motivo avrà un valore che oscilla in quanto non può avere per definizione un punto di equilibrio, se non a lunghissimo termine.
Quindi è inevitabile che il valore cambi nel tempo, soprattutto quando misurato con una merda tenuta artificialmente in piedi con un immenso apparato come sono € e $.
Nel caso non avessi notato è pieno di altre valute statali che negli ultimi anni hanno perso consistenti quote di valore proprio da un giorno all'altro esattamente come tu ti aspetti che non succeda: ad esempio il real brasiliano, la lira turca, il dollaro zimbabwe etc etc, ho perso il conto da quante ce ne sono.
Ti rendi conto o no che il tuo stesso discorso, se lo avessi fatto da cittatidino brasiliano o turco invece che italiano non avrebbe avuto il minimo senso, perché il fatto di risvegliarsi povero è esattamente quello che è sucesso? Quindi? Il real e la lira turca sono monete oppure no?
Tornando invece alle crypto: visto che ci sono diverse persone che da anni ormai vengono pagate in crypto per il loro lavoro e spendono in crypto per i loro acquisti, allora si: per loro le crypto sono effettivamente è moneta.
E non solo: avendo scelto quella come moneta invece della merda con cui vieni pagato tu, la loro situazione finanziaria è stellare rispetto alla tua.
Non blatero proprio per un cazzo: io le uso giornalmente da anni. Se tu non lo sai e non lo fai sono cazzi tuoi scusa,
Per me è moneta, ed io la uso come tale perché reputo conveniente farlo.
Essere guardingo è buono, molto buono. Io sono uno di quelli.
E sono il primo a dire: non fidarti di nessuno e non andare dietro a nessuno quando si tratta di crypto: anche per questo motivo mi guardo bene dal dare consigli finanziari o di investimento.
Mi limito a spiegare le problematiche tecniche ed a fare a pezzi le obiezioni senza senso come le tue.
Per chiudere: no, non ho idea di cosa sia un pallinatore, evidentemente ho proprio buttato nel cesso 50 anni della mia vita: in effetti sentivo un vuoto e non capivo perché ma ora che mi hai spiegato che senza saperlo non ho veramente vissuto, tutto mi comincia a diventare più chiaro e comincio a capire il motivo di tale vacuità.
Ma vai in culo, tu e il Bitcoin
Per lo stesso motivo per cui i genii della finanza come te stanno a scrivere su un forum di sfigati, anziché comprarsi, con i miliardi guadagnati, un'isoletta privata da cui andare e venire con l'elicottero personale: i genii sono una cosa, i loro adepti sfigati un'altra.
La merda con cui vengo pagato mi ha permesso di mantenere una famiglia, di comprare casa, di vivere serenamente per quarant'anni. La merda che mi proponi tu non mi è mai servita a nulla. Forse può servire a te, a patto che tu trovi abbastanza fessi da attirare nella trappola.
Il mio grido disperato è quello di chi ti manda definitivamente affanculo.
La "cosa sicura su cui investire" ce l'ho già e ce l'ho sempre avuta: si chiama cultura e capacità di adattamento alle situazioni contingenti. Le tue fole sui possibili guadagni principeschi delle criptovalute non mi sono utili: potevano interessarmi a livello puramente accademico, ove fossero state sostenute da esemplificazioni molto concrete su percorsi e tecniche da seguire, non da chiacchiere a vanvera.
Ma vedo che non è così.
Mi ricordi il miserabile cialtrone che, ventidue anni fa, mi trascinò ad una ridicola kermesse, finalizzata a rifilare ai gonzi che ci cascavano il prodigioso kit di Herbalife, foriero d'infiniti guadagni piramidali, a fronte del modico investimento di qualche centinaio di migliaia di lirette di allora. Lo mandai dove meritava, e siccome insisteva, gli rifilai due sganassoni nel muso (di cui i miracolosi impacchi di Herbalife avranno certamente lenito le conseguenze).
Rimpiango ancora che gli smartphone per immortalare l'evento non fossero ancora stati inventati. Sono bei ricordi.
Op-la'
Salto dentro questa disquisizione che invece di cercare di chiarire le cose e' andata veramente troppo sul personale, il che non aiuta nessuno e fa venire le classiche dupalle.
Prima di tutto voglio rispondere ad una domanda di Dusty, il quale dovrebbe capire meglio dove vanno a parare certe domande:
L'oro e' un metallo. E' una cosa che si puo' estrarre dalla terra, purificare e fondere come tutti i metalli. Come tutti i metalli, se qualcuno li produce e qualcun altro li vuole per farci cio' che vuole o anche niente, puo' essere una merce. Come qualsiasi merce non troppo deperibile puo' diventare una moneta, in allegra compagnia con centinaia di merci poco deperibili che sono state anche loro usate come moneta.
L'oro, come altre cose che possono essere usate come moneta, non vengono al momento usate nelle nostre transazioni. Neanche il miele o il bicarbonato o il Barolo o altra roba non troppo deperibile che pero' possono essere considerate investimenti.
Perche' tutte le persone facoltose in generale fanno in modo che il Barolo, l'arte e altre migliaia di merci non troppo deperibili facciano parte dei propri possedimenti? Perche' devono in qualche modo accumulare ricchezza, cioe' merci che mantengano il loro valore commerciale e magari persino aumentarlo. Naturalmente ci sono dei costi.
Perche' non usiamo quotidianamente l'oro per le transazioni quotidiane? PERCHE' SIAMO OBBLIGATI CON LA VIOLENZA a cambiarlo per pezzi di carta, cedole di credito, che ora come ora non sono legati ad alcuna merce (non c'e' piu' nessuna promessa nel convertirli in oro a richiesta, per esempio, sulle banconote in corso legale in Italia). Come siamo obbligati? Siamo obbligati dal fatto che si debba legalmente usare solo quei pezzi di carta per pagare il pizzo allo Stato ed evitare di essere rapinati, rapiti e magari uccisi.
Non si usa l'oro semplicemente perche' i pezzi di carta, essendo essenziali a tutti (ed essendo il modo in cui lo Stato paga dipendenti, fornitori ecc) per pagare il pizzo sono di fatto la moneta in uso. A CORSO FORZATO: se non la usi ti sparano in faccia. E' il motivo per il quale si pagano le tasse. E' cosi' da quando hanno inventato il Conio di stato ed hanno cominciato a falsificare le monete - sono solo diventati piu' furbi, progressivamente, mentre la gente e' diventata piu' educata, cioe' idiota e imbelle.
Questo doveva essere detto, se no tutta la questione diventa surreale.
Ora, chi ci ha "venduto" l'uso dei pezzi di carta per pagare tasse ci ha venduto recentemente anche l'idea che cifre su un libro (e cifre su di uno schermo e in un registratore elettronico) siano parimenti denaro se sono sul libro e sul computer "giusto". L'idea e' sempre la solita, ma ha un livello aggiunto di stratificazione delle cazzate, che diventano progressivamente inestricabili.
Naturalmente per giocare al loro gioco e' persin meglio per loro se anche noi ci si procura un apparecchio elettronico con il quale sia possibile interagire con i loro libri contabili elettronici che, ha differenza di quelli cartacei sono ancor piu' facili da manipolare a sfavore del pubblico.
Alcuni hanno pensato a sistemi per ovviare a questo facilita' di manipolazione et voila' arriva la blockchain.
Personalmente non mi fido di roba che non capisco e che necessita studi di anni per essere non capita, ma solo utilizzata (ripetere nozioni non vuol dire capire). Non so percio' fino a che punto questa idea sia cosi' buona come ci dicono che sia, ma Dusty dice che lo sia.
Ora, tutta questa roba non solo si basa su cognizioni specialistiche che sembrano piu' simili alla teoria musicale, la quale in genere viene invocata soprattutto da gente che produce cacofonie orrende, che non ad una sana conoscenza tecnica (saro' io che sono scemo, di sicuro), ma, per essere usate dalla ggggggente che verra' libbberata da esse, presuppongono:
1. Un sistema centralizzato di computer che fino ad ora ci hanno venduto come interdipendente, tranne che sembra che non lo sia e che sia possibile spegnere parti di esso a comando;
2. Un sistema di distribuzione di macchine e pezzi di ricambi gestito capillarmente dagli stessi dai quali ci si vorrebbe liberare, con praticamente nessuna possibilita' di avere produzione e distribuzioni alternative;
3. Forniture di energia fortemente centralizzate e controllate, dalle quali si puo' essere esclusi molto semplicemente, a meno di non essere un incrocio tra il Capitano Nemo, McGiver, Trottolino e James Bond, con un pizzico di Fantomas ed il Fantasma del Louvre.
4. Le gia' citate conoscenze specialistiche in vari settori di specializzazione praticamente impossibili per la stessa persona ad essere fruibili.
Francamente: quando studiavo Teologia, tutto il mio studio mi sembrava meno assurdo di questa "via di liberazione"....
Monete e non
Poiché Pike ha risposto alla questione aurea più o meno come avrei fatto io se non mi fosse andato il sangue agli occhi, rispondo all'altra argomentazione (se così la si può chiamare) di Dusty.
Non solo l'ho notato, ma è risaputo che esistono in proposito ben più illustri esempi storici di svalutazione catastrofica (Weimar). Quindi? Nessuno dice che una moneta non possa perdere in tutto o in parte il valore durante il suo corso. Ma se lo fa, e magari lo fa spesso, diventa una moneta instabile, cioè una moneta di merda, in cui nessuna persona sana di mente, potendone fare a meno, investirebbe i suoi averi.
Questo vale anche per le criptovalute: se ci si reputa offesi nell'onore all'affermazione che esse non sono una moneta, potremmo dire, compromissoriamente, che sono una moneta di merda, perché soggetta a fluttuazioni improvvise che possono rendere ricchi o scaraventare sul lastrico nell'arco di poche ore, a seconda della sorte o delle azioni speculative di soggetti influenti (clamorosi sono stati di recente gli sbalzi di valore del Bitcoin provocati dagli interventi finanziari e anche solo verbali di Elon Musk). L'unica differenza rispetto al real brasiliano, al marco di Weimar, ecc. è che le criptovalute, conoscendole bene, possono almeno diventare dei fruttuosi strumenti d'investimento, ed è in questa veste che dovrebbero essere presentate da chi desideri impostare su di esse un discorso non sospettabile di circonvenzione a fine di raggiro.
Devo purtroppo aggiungere che anche ove le fluttuazioni imprevedibili di Bitcoin & associate sparissero per magia, resterebbe comunque difficile, al momento attuale, considerare questi strumenti come una "moneta". Trovare qualcosa da comprare con questa "moneta" è infatti al momento piuttosto difficoltoso. Nel raggio di 50 km. da casa mia, in ogni direzione, esiste un unico negozio (di abbigliamento) che accetta pagamenti in Bitcoin, zero che accettino altre criptovalute. E mi dicono che la gente che lo frequenta preferisca comunque i metodi tradizionali, essendo il pagamento con Bitcoin piuttosto farraginoso. Anche limitandosi agli acquisti online, trovare siti su cui comprare articoli comuni con criptovalute non è semplicissimo, a meno che non si desideri acquistare hashish o fucili mitragliatori sul Dark Web. Siti come E-Bay e Catawiki non li accettano e perfino Amazon, che accetta pure la fuffa in pagamento (tipo "Carta del Docente"), non vuole sentirne parlare. Che razza di moneta è una moneta con cui devi fare i salti mortali per trovare qualcuno a cui rifilarla?
E' per questo evidente che si tratta di strumenti d'investimento, essendo il 99% e passa delle transazioni in criptovalute speculazioni, non acquisti di beni o servizi. Perché negare questa banale ed evidentissima realtà ed inalberarsi, insultando chi la sottolinea come un vecchio prete a cui abbiano sputato in chiesa?
Comprensioni
A Me non sembra che Dusty abbia mai lasciato intendere che vada in giro col ferrarino grazie al Bitcoin o si faccia le migliori fighe schioccando le dita il sabato sera in via Monte Napoleone; per quel che ho letto, ritengo sostenga che - nei tempi in cui aveva dato buone informazioni sul Bitcoin - se vi fossero stati minori pregiudizi in proposito (o quanto meno più appropriati) e quel minimo impegno per chi poteva permettersi anche piccolissimi investimenti, si poteva (e quindi oggi, forse, si sarebbe potuto meglio) garantirsi un aiuto sensibile per i nostri portafogli e, in certi casi, magari, dei buoni rientri. Dal canto mio, non avrei mai potuto investire 10 euro, ed è una questione personale. Detto ciò, il ragionamento di Pike e in parte quello di Total, lo trovo corretto nel momento che denuncia farraginoso l'addentrarsi nel comprenderne i meccanismi. E sta bene. Probabilmente, proprio qui, sarebbe utilissimo fare dei distinguo che non sono stati fatti o si sono persi nel dibattito - magari mi sbaglio - dei distinguo meglio mirati, e cioè: PRIMO - un conto è comprendere il meccanismo di questa "Moneta/valuta/cripto-moneta" e, SECONDO - sapere quale tipo di impegno richiederebbe effettivamente nell'utilizzarla. Che non è detto che se un sistema è farraginoso nella comprensione, sia parimenti complesso nel suo utilizzo. Sia chiaro, non saprei argomentare la cripto-moneta neanche a un bambino per quel che mi riguarda, però sono certo di non sbagliare che se oggi volessi studiare VERAMENTE il concetto moneta/valuta, intesa quella convenzionale, e andiamo alle origini, al punto tale, cioè, di fare tutti gli approfondimenti e COMPRENDERLA esaustivamente, non so quanto meno farraginoso sarebbe ... eppure vado al Bar, ordino un caffè, lascio lì un euro e dieci, e vado a fanculo senza farmi problemi ...
... mi sembra evidente che parliamo di: un paradigma affermato (la nostra moneta) di cui molto si dà per scontato (giustamente) ed è universalmente accettato (lasciamo perdere i perché) e, a seguire, di un neo-paradigma, neanche parallelo, ma in qualche modo - direi trasversale. Questi DUE sono i modelli da far convergere per comprenderli. Cioè, voglio dire, le difficoltà che si incontrano - e sono un FATTO (oggi come oggi) per comprare, ad esempio, come dice Total - non penso siano da confondersi con cosa questa cripto-moneta sia e, quindi, siccome ancora trasversale, rimane una sorta di meccanismo di nicchia, se non elitario, può essere, ma per il fatto che è "borderline", non per altro.
Probabilmente, sempre se non ho capito male, il discorso di Dusty, intende - Sì: una via per la Liberazione, ostacolata dall'essere percorsa non perché inapplicabile, ma perché rifiutata.
L'invasione dei miniassegni
Questa e' una bestemmia apocalittica.
Sarebbe una bestemmia apocalittica pure dal punto di vista Fascio/Social/Poundista del quale emana un puzzo ammorbante, ma e' soprattutto una bestemmia apocalittica dal punto di vista libertario del quale Dusty (ed io mi unisco) e' un propugnatore.
Se una cosa viene rifiutata e' perche' il mercato ha deciso contro.
Nelle questioni monetariste non esiste altro Dio che il Mercato.
Il Mercato non e' probabilmente entusiasta delle criptovalute probabilmente proprio perche' la gente non e' irrazionale e non corre dietro a ideali e ideologie, quando gli si tocca il portafogli. Neanche le stronzate come Applepay ecc. hanno alcun credito tranne che con milleniali con tutti e due i piedi nella fossa, e solo Dio sa come la propaganda ci spinga verso di esse.
Quando si e' cominciato ad usare l'oro, l'argento e il rame come moneta, non si e' dovuto convincere nessuno: la bonta' dei metalli come moneta fu cosi' evidente da essere chiaramente percepita e fu adottata in tutto il mondo (non necessariamente sostituendo le altre forme di pagamento, ma nientemeno adottata, praticamente immediatamente da chiunque ne fosse venuto in contatto).
Pure nelle piu' sperdute lande desolate dell'Asia Settentrionale i metalli sono stati adottati fulminealmente come denaro quando la tecnologia metallurgica e' stata in grado di fornirli. La stessa cosa e' sempre successa con altre merci di grande successo: meno di 50 anni dopo il viaggio di Colombo gli sciamani dell'Asia Centrale fumavano tabacco.
Se la blockchain sara' conveniente verra' adottata PRIMA dalla Casalinga di Abbiategrasso e poi dal portatore infetto di telefono intelligiente di sto cazzo nato ieri. Cosi' funziona il mercato. E non c'e' propaganda pro o a favore che possa far niente a riguardo: per le cazzate ci sono i corsi e ricorsi (vedi tulipani, tricchetracche e mangiadischi ecc.), per le cose che contano, come la moneta, la gente, se conviene, le adotta.
Io sono vecchio abbastanza per ricordare la truffa dei miniassegni, che pero' fu efficentissima a soddisfare un bisogno disatteso dal Conio di Stato (per i nati ieri c'e' Google). Non importa che sia o no uno schema di Ponzi, se soddisfa un bisogno commerciale viene utilizzato, e basta.
Prospettive
A me pare che il tuo discorso in apparenza perfetto dia per scontate due cose, 1) la mia posizione (ma questo è il fattore che non mette o leva sassolini sulla bilancia della verità) e 2) una contestualizzazione appropriata che manca. Il postmodernismo non è una cazzata, mettiamola così, come sguardo generale, e non è neanche quello convenzionalmente fissato nelle sue etichette; si è già evoluto in altro. Intanto chiudo la questione sulla mia posizione, la quale è conscia che questi cicli sono legati a un'operazione che non è il cosiddetto «gioco di Potere», quello che si ripeterebbe nei secoli della storia (secoli, oltretutto, scritti e corretti, mistificati e, per molti aspetti, tutto tranne che certi, e proprio in quei punti cruciali che dovrebbero darci la misura di considerarli come valore/disvalore per farne un discorso/monito "contemporaneo"); il NWO a matrice religiosa è un fatto (e anche l'acronimo NWO è già superato) i cui giochi di potere e i soldi sono solo un mezzo (nato appositamente) giunto a convergenze pianificate: e con UNICO scopo; a vantaggio di un'UNICA soluzione; e se uno non lo vuole vedere, capirai che scoperta, siamo arrivati al medesimo punto di cecità selettiva e autoinganni machiavellici e di dotti discorsi senza anima, che - pari pari - sarebbe come tentare di spiegare a un fan di Burioni che la salute non è quella cosa che ti insegnano ai TG e nei salotti di Uno Mattina su Mamma RAI, quindi, detto ciò - anch'io di matrice libertaria (tanto per non essere confusi e per quel che può ormai valere) non potrò certo vedere liberazioni attraverso monete di qualsiasi essenza e natura esse siano: accettate o meno: e per pragmatica esigenza o per bontà di intenti o per conoscenze, chini, concentrati, profusi a studiarle. Il mio discorso era - ed è - una fotografia sulla diatriba e sulla mancanza di punti di incontro utili - non a far collimare una soluzione tra diverse vedute, ma a comprenderle: quelle vedute. Nella questione in cui - con ricchezza dialettica (e per vari aspetti ineccepibile) hai inserito un excursus interessantissimo, vi è un tallone d'Achille; una mancata prospettiva che, in soldoni, il Pispax dei tempi andati, parafrasando, la poteva richiamare con l'essere passati da ignoranza per mancanza di informazioni a ignoranza per eccesso di informazioni. Ho detto: parafrasando. Mi spiace, Pike, ma il tuo discorso ha fatto il suo tempo, come lo abbiamo fatto noi, non è questa l'epoca in cui l'indole umana è rapportabile a una storia andata. Siamo entrati in un'altra dimensione. Non siamo più parte di quella storia. Non vi è neanche più un ponte che ci mette in comunicazione con essa. E pure questo era ed è fondante nell'ingegnerizzazione sociale programmata molto prima del minkia-covid. Questo - attenzione - non vuole difendere l'idea che l'inacettabilità di un paradigma monetario sarà causa in qualche modo di una mancata liberazione o di una possibile nuova visione economica; sto dicendo che nel divenire di un post-modernismo in esponenziale espansione, la capacità di comprensione di svariate soluzioni (filosofia d'azione o teorica, non conta) in una massificazione tale del tessuto sociale medio-popolare, non può concernere più logiche che sono di una decade orsono, come di dieci secoli orsono.