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Come "stampare" una bicicletta in nylon

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EADS, una grande azienda europea che lavora nel settore aereospaziale e della difesa, ha presentato la prima bicicletta al mondo, realizzabile autonomamente con un processo di "stampa" che utilizza un particolare materiale a base di Nylon.

Conosciuta con il nome di "Airbyke", è fatta di un materiale così resistente da essere paragonabile all'acciaio, e non richiede manutenzione o montaggio. Può essere costruita in maniera personalizzata sulle specifiche del ciclista e non richiede aggiustamenti.

Questo processo di processo di produzione potenzialmente rivoluzionario è conosciuto come ALM ("Additive Layer Manufacturing", "Fabbricazione a strati aggiuntivi"). Permette di costruire prodotti a partire da una polvere di metallo (come titanio, acciaio inossidabile o alluminio), nylon e plastica rinforzata da carbonio. Simile al concetto di "stampa 3D", il progetto della bicicletta viene perfezionato attraverso l'uso di software e poi realizzato usando un processo che sfrutta un potente laser sintering1 che aggiungendo strato dopo strato arriva ad ottenere la bicicletta completa.

Settori industriali in cui tale tecnologia probabilmente verrà impiegata sono quella aereospaziale, dei motori ed ingegneria meccanica. Alcuni studi mostrano come le compagnie aeree riescono a risparmiare circa 3500$ di carburante nella vita di un mezzo, per ogni Kg di peso in meno. Al quale dobbiamo aggiungere una corrispondente riduzione della quantità di emissioni di ossido di carbonio.

L'azienda dichiara che questo processo produttivo usa circa un decimo del materiale che altrimenti verrebbe richiesto con una produzione convenzionale, senza considerare la diminuzione dei rifiuti. Inoltre permette di produrre velocemente ed economicamente su "stampanti" centralizzate in uffici, negozi o case. Permetterebbe di produrre componenti di ricambio in regioni remote, migliorando la logistica in operazioni umanitarie o militari.

 

Fonte: Kurzeilai

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Ne voglio subito una, le

Ritratto di Pike Bishop

Ne voglio subito una, le biciclette odierne (io ho un triciclo Greenspeed) sono tuttaltro che moderne!

Ian Simms, il paron di Greenspeed e' stato decisamente contrariato dalle mie critiche in proposito: persino nelle menti piu' inventive c'e' sempre quel retaggio che fa accettare le limitazioni dovute alla tradizione.  Infatti non e' affatto scritto in nessun libro sacro che si debbano per forza passare ore a riparare cose che, se costruite con affidabilita' e assenza (o quasi, niente e' perfetto) di manutenzione come priorita', darebbero a chi la usa meno grattacapi e piu' divertimento. 

Ma c'e' gente a cui i grattacapi piacciono.... se no cosa farebbero della loro vita? wink