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Bitcoin e lo Stato: chiedere il permesso di essere liberi

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Le persone che vogliono vedere Bitcoin diffondersi e prendere piede in modo veloce dovrebbero cercare una regolamentazione stringente e l'integrazione con lo Stato, o dovrebbero fidarsi solo delle loro capacità come sviluppatori, agenti di mercato ed imprenditori in maniera da creare un prodotto affidabile, credibile e solido come la roccia, usato da milioni di persone, come le altre ben note imprese virtuali che hanno cambiato il nostro modo di agire?

di Irdial Discs1

Uno degli innovatori all'interno dell'ecosistema Bitcoin ha appena chiesto e ricevuto una iscrizione al registro dalla US Federal Government's Financial Crimes Enforcement Network (rete del governo federale degli Stati Uniti per l'imposizione dei crimini finanziari).23

Seguendo il link si arriva ad un pagina dove è possibile leggere la seguente dichiarazione che spiega la posizione del FinCEN's su ogni iscrizione che aggiungono alla lista:

“L'inclusione di una impresa nel sito web delle registrazioni di MSB non è una raccomandazione, una certificazione, una legittimazione o una approvazione dell'impresa da parte di nessuna agenzia governativa.”

 

Questo disclaimer appare sul certificato nel primo paragrafo, a grandi lettere. Il certificato dice anche che “FinCEN non controlla le informazioni inviate da MSB. L'informazione che fornisce questo sito riflette solamente ciò che era stato direttamente inviato a FinCEN”.

Sembra che chiunque possa registrarsi come una MSB (impresa di servizi monetari), e il dipartimento non faccia nessun controllo accurato sull'impresa, sulla sua capitalizzazione, sulla storia dei direttori, su chi finanzia l'impresa, sulla provenienza dei fondi, sulla sicurezza del software che permette il servizio e così via.

Chi si registra non ha bisogno di essere assicurato, o di depositare una somma di denaro come garanzia ai propri clienti nel caso qualcosa andasse storto. Chi si vuole registrare deve semplicemente riempire un modulo, e successivamente venire inserito nel database di FinCEN senza nessun controllo. Se la registrazione su FinCEN viene compiuta da qualcuno nella vana speranza di assicurarsi una qualche forma di legittimità da parte del governo o il sigillo di approvazione, risulta difficile pensarlo se non con un grande sforzo di immaginazione.

Mostrare di essere registrato su FinCEN non serve come garanzia di nessun tipo, e FinCEN avverte in modo chiaro i consumatori di non fidarsi di una compagnia solo a causa della registrazione sul loro sito.

D'altra parte, la registrazione su FinCEN dovrebbe servire come un avvertimento per coloro che pensano di far uso dei servizi di un'impresa registrata con loro, e che vogliono anche mantenere la loro privacy.
Una compagnia presente nella lista di FinCEN ha esplicitamente firmato un contratto legalmente vincolante  con loro, con l'intento di spiare i propri clienti e soci, ed ha il dovere di segnalare “grosse e sospettose” transazioni allo Stato. Questo significa che, per essere un cliente in regola di una impresa registrata al FinCEN bisogna essere identificabili e contattabili in maniera che sia possibile essere interrogarti nel caso si spostassero “troppi” Bitcoin attraverso il loro servizio.

Per la cronaca, non c'è nessun caso giuridico, nessuna richiesta legale, nessun precedente, e nessuna opinione legale sullo stato di Bitcoin di nessun tipo. Come funziona con la maggior parte del software connesso a internet, cosa pensi di Bitcoin e cosa scegli di fare con esso sono solamente affari tuoi, ed è così che dovrebbe essere. Tu sei responsabile di chi ti porti a letto, e non è compito dello Stato tenerti la mano e allattarti.

Il vero problema dietro questa registrazione su FinCEN è il pensiero che guida questi imprenditori che cercano disperatamente una forma di legittimazione dallo Stato. Invece che creare servizi solidi, sicuri, virali, dirompenti e utili, sembra che queste persone benintenzionate stiano provando ad ottenere un impulso psicologico ricevendo la benedizione dello Stato. Chiaramente questo fatto non farà sì che le loro imprese siano aiutate a farsi conoscere e ad ottenere guadagni. E non le aiuterà a guadagnare utenti, al contrario, nel lungo periodo, potrebbe rendergli impossibile di lavorare del tutto.

Abbiamo già visto queste cose. Altre persone eccellenti e perspicaci avevano iniziato a contattare le “autorità finanziarie”, nella speranza di poter integrare il proprio business con lo Stato in maniera da guadagnare credibilità, ma, per fortuna, solamente per essere respinti con la risposta che “Bitcoin non è denaro”.

Gli imprenditori tirarono un sospiro di sollievo e una piccola sorpresa nel leggere questa corrett conclusione da parte dello Stato perché questo significa che ci vorrà un certo periodo di tempo prima che cambi la propria posizione ed entri di peso per schiacciare le imprese che utilizzano Bitcoin, nel caso pensassero di farlo.
Se lo faranno, significherà negare la loro dichiarazione categorica che Bitcoin non è nel loro ambito.

La questione di fondo è questa: gli imprenditori ed i sostenitori di Bitcoin che sperano in una diffusione di massa di Bitcoin vogliono che questo evento dirompente nasca già morto o no?

Se vogliono che abbia successo, e contemporaneamente diventare ricchi e famosi, è logico evitare di fare qualcosa che potrebbe portare ad un fallimento, ed ogni sorta di registrazione diversa da quella che fornisce agli operatori una protezione da responsabilità limitata è sicuramente sbagliata.

La storia recente ha dimostrato ampiamente che perché la magia del mercato avvenga non c'è bisogno del governo. Questo fatto è evidente su tutta Internet, e da Internet stessa. Bitcoin è una minaccia alle banche tradizionali ed allo Stato, così come Internet è una minaccia alla censura, alle compagnie telefoniche, alle imprese quali Kodak, Penguin, EMI e molte altre. Chiunque conosca un po' di storia capisce che Bitcoin è un pericolo per lo status quo in una maniera assolutamente letale.

Perché quindi solamente pensare di chiedere il permesso di operare alle stesse persone che saranno distrutte dal successo dell'innovazione su cui stanno lavorando? E c'è di più, se le altre compagnie evitano la registrazione e tutte le inevitabili tasse e restrizioni che verranno, esse saranno in grado di competere meglio in termini di prezzo e capacità di adattarsi, mettendo le altre imprese fuori dal mercato. Cercare di obbligare Bitcoin a comportarsi come una moneta dal punto di vista legale, non ha neanche senso in termini della definizione di moneta, o per l'esigenza dell'imprenditore di uno spazio di mercato senza attriti.

La registrazione FinCEN di cui stiamo parlando elenca le attività MSB della compagnia quali: “trasmettitore di moneta”, con il numero degli sportelli uguale ad uno. Chiaramente il linguaggio di questo certificato si riferisce alle attività con negozi fisici in strada strada, non una impresa che lavora con Bitcoin in rete.
Più importante è il modo come questo business funziona. La compagnia accetta denaro e poi fornisce Bitcoin ai propri clienti, e viceversa accetta Bitcoin dai clienti e consegna denaro in cambio. Non trasmette, in nessuna occasione, moneta direttamente da un cliente ad un altro.

Il modo in cui questo servizio è stato interpretato come un trasmettitore di moneta è sconcertante; non è diverso da Amazon, nel suo ruolo di intermediario di libri usati, perché tutti i Bitcoin sono simili agli oggetti usati, sempre che siano oggetti del tutto.

Come ho detto prima, Bitcoin non è una moneta. Dico questo sia perché non è una moneta, sia perché è una moneta. Se bitcoin fosse una moneta, esso sarà o regolamentato fino alla morte, o ostacolato in maniera da trasformarlo in un metodo di pagamento inutile, non innovativo, che sarà posseduto dallo Stato. D'altra parte, se Bitcoin non è denaro, può espandersi basandosi solo sulla proprie forze e capacità, proprio come successo con SSL4, proteggendo le transazioni di chiunque e le comunicazioni in tutto il mondo.

Se nessuna regolamentazione lo toccherà, cosa si crede sia Bitcoin, e come si sceglie di caratterizzarlo, non influenzerà la sua utilità; solo il software su cui è costruito definirà cosa è. Ciò che conta è costruire servizi intorno a Bitcoin, non inserirlo in qualche registro statale. Registrarlo non farà sì che più utenti usino Bitcoin perchè questo avviene solo se il servizio è irresistibile.

Basta solo guardare le nuove compagnie con decine di milioni di utenti quali Pinterest, Tumblr e Tinychat per capire cosa è un servizio avvincente e, naturalmente, nessuna di queste compagnie ha cercato di registrarsi in qualche servizio statale per avere moltissimi utenti.

Cosa vediamo oggi è la nascita di una miriade di servizi sperimentali basati su Bitcoin, in quanto gli sviluppatori stanno cercando e stanno scoprendo il corretto bilanciamento di caratteristiche che produrrà il prossimo servizio rivoluzionario in grado di sfruttarne le potenzialità.

Scopriremo quale sarà questo servizio quando le persone che useranno questo servizio saliranno in maniera esponenziale. Nessuna registrazione statale, nessun permesso bancario o altre amenità faranno aumentare gli utenti dei tuoi servizi.

Ma se Bitcoin fosse veramente denaro? Se Bitcoin venisse dichiarato una valuta di fatto, allora oa ucciderebbe come piattaforma per le nuove piccole imprese di software. L'isteria per il denaro (che attualmente è la sete inestinguibile dello stato per le tasse) ha fatto costruire delle enormi barriere all'ingresso per chiunque volesse costituire un servizio finanziario innovativo.

Negli Stati Uniti, gli imprenditori devono vedersela con il governo federale e con il governo statale. Basti pensare alle recenti avventure di Facebook, con tutte le licenze e le certificazioni necessarie per la sua approvazione, e come dovette andare stato per stato a pagare ridicole ed esorbitanti tasse e domande di iscrizione. Facebook ha i soldi e le capacità per farlo, così per loro è facile come prendere una decisione, assegnare lo staff per eseguirla, e sedersi ad aspettare. Per i piccoli imprenditori senza capitali invece, registrarsi come un servizio monetario in ogni stato dell'Unione è impossibile. Bitcoin, per come è adesso, non ha nessuna barriera artificiale all'ingresso e si può usarlo quando si vuole in tutti gli Stati Uniti, senza dover spendere capitali, tranne che per garantire il servizio stesso ed il minimo indispensabile per mantenersi in vita.

Se Bitcoin non è denaro, tutto cambia. Essenzialmente, questo significherebbe che il mondo delle transazioni economiche sarebbe soggetto allo stesso “effetto rete” che ha fatto fortuna di Internet negli ultimi venti anni, con tutti i benefici all'umanità che ne sono derivati, se non di più.

È difficile immaginarsi la dimensione delle ricadute positive che si potrebbero avere se Bitcoin diventasse la moneta di Internet.  L'immaginazione di milioni di persone sarà concentrata a creare nuovi ed eccitanti servizi costruiti attorno e potenziati da questa moneta, nello stesso modo in cui ci sono nuovi siti e servizi che compaiono senza che nessuno li avesse potuti immaginare prima di Internet.

Bitcoin, nelle mani di milioni di innovatori che sono liberi di sperimentare e fallire con esso senza nessun costo o regolamentazione cambierà tutto per il meglio, proprio come ha fatto internet. Quello che dicono le persone che vogliono il battesimo da parte dello Stato per Bitcoin è analogo ad affermare, nel 1997, che chiunque avesse voluto creare un sito web avrebbe dovuto essere obbligato ad ottenere una licenza dallo Stato prima di metterlo online. L'internet che conosciamo oggi, e che ha cambiato così tanto il mondo per il meglio, semplicemente non sarebbe esistito nella sua forma attuale se tutti i pionieri avessero dovuto essere obbligati a registrarsi con lo stato e pagare una licenza. Internet sarebbe finito come Minitel 2.05. Vai con il Google Minitel.

Trovo che il pensiero dietro l'idea di dover registrare i servizi basati su Bitcoin sia sconcertante ed affascinante. Nessuno oserebbe proporre che chiunque voglia pubblicare una rivista, un giornale o un libro dovrebbe essere registrato dallo Stato. Ma quando si parla di denaro, o qualcosa di simile ad una moneta, al punto che non è neanche facile essere sicuri di cosa sia la vera natura di Bitcoin, nuove e diverse regole compaiono dal nulla. È dimostrato ed accettato che, sebbene sia un uso improprio della parola “diritto”, il poter pubblicare è un diritto che hanno tutti gli uomini liberi. Perché le persone non capiscono che questo diritto si estende a pubblicare qualunque cosa, non solo alle parole su una pagina?

Estendendo questo concetto, se i servizi di Bitcoin dovessero essere registrati per principio, perché non farlo anche con i venditori di libri? Perché non esiste un “PubCEN” per le librerie, o per ogni altro venditore? E perché le persone che vogliono la registrazione delle imprese legate a Bitcoin non spingono per la registrazione delle librerie? C'è una lunga lista di libri messi al bando in occidente, ma chi pubblica i libri nei paesi liberi non ha mai dovuto registrarsi prima di poterli stampare e vendere, e i libri sono sempre messi al bando dopo la pubblicazione, non prima, facendoli passare attraverso un controllo della censura.

Alcune persone sostengono che le registrazioni e le regolamentazioni finanziarie sono necessarie in quanto il denaro può essere utilizzato per fini loschi. Se si accetta questa premessa, bisogna anche accettare che la semplice informazione è pericolosa quanto la moneta. Il governo tedesco la pensa in questo modo, e non permette che vengano pubblicate ricerche scientifiche senza il permesso dello Stato. Già, proprio così, gli scienziati devono ottenere licenze di esportazione per pubblicare ricerche accademiche; fogli A4 con delle scritte sopra. Questo accade in quanto l'informazione scientifica "potrebbe essere utilizzata in maniera negativa". Le persone oneste sono scandalizzate dall'idea di dover ottenere una licenza per pubblicare una ricerca scientifica, ma per alcune ragioni, quando si parla di moneta o qualcosa di simile, come i Bitcoin, il pensiero cambia e d'improvviso, non solo la registrazione è vista come corretta e auspicabile, ma viene addirittura richiesta prima che le imprese abbiano dei clienti.

Perché la mania della registrazione non si applica ad ogni bene che può essere venduto o trasferito tra due persone? Negli USA i parassiti statali hanno fatto questa domanda e si sono risposti: “Perché no?”. Questa è la ragione per cui i venditori di latte fresco e di verdure biologiche si sono trovati in manette mentre teppisti con fucili automatici puntavano le loro teste. È il motivo per cui le persone che vendono gli oggetti usati nel proprio garage sono molestati dallo Stato. Le persone ragionevoli capiscono che questi esempi di interferenza da parte dello Stato nella pubblicazione o nello scambio sono inaccettabili di principio; la domanda a cui non ho trovato una buona, incontestabile risposta è: “Perché i servizi finanziari sono un caso particolare riguardo alla registrazione da parte dello stato?”.

Bitcoin, basandosi su internet può essere spedito e ricevuto dappertutto su ogni dispositivo. Se gli americani che stanno costruendo servizi con Bitcoin si azzoppano da soli con delle regolamentazioni onerose, vedranno Bitcoin come dannoso ed eviteranno questi servizi. L'unico modo che questo accada è una legge su Bitcoin valida in tutto il mondo, così che non esista legislazione che non la contenga. Una cosa del genere non accade facilmente, come abbiamo visto con ACTA. I vari stati del mondo che imitano il modo di fare americano si stanno riducendo, e ci sono mercati che sono più grandi degli USA, il cui governo e la sua influenza maligna è stato sproporzionatamente largo. Prendiamo ad esempio l'idea fallace di copyright e la sua durata di 70 anni oltre la vita dell'autore. In Cina è passata da poco una legge che, in pratica, limita la durata del copyright a 3 mesi6

Se Bitcoin divenisse popolare in qualsiasi giurisdizione fuori dagli Stati Uniti, ogni regolazione da parte della FinCEN diventerà inutile. Le ditte americane verrano frammentate, emarginate ed escluse dal gioco. Bisogna notare che solo le società saranno affette da questo problema: gli individui su internet che spendono i Bitcoin in Cina o da qualsiasi altra parte non ne risentiranno. Chiunque abbia avuto l'esperienza di comprare vestiti rifiniti fatti a mano a poco prezzo da Hong Kong sa cosa questo significherà.

Grazie alla natura elastica di internet, fermare Bitcoin a livello dell'utente non è possibile. Non c'è modo di fermare i trasferimenti di Bitcoin ai confini, così come non è possibile impedire alle persone di piratare software o di scaricarsi film e programmi televisivi.

Cosa può fare lo Stato, comunque, è impedire agli imprenditori di costruire un grande servizio centrale su Bitcoin. Può rendere impossibile creare un servizio basato su Bitcoin o che accetti principalmente Bitcoin come mezzo di pagamento. Finché rimarrà qualche paese che non inizi azioni legali contro le compagnie che accettano Bitcoin, ci sarà un mercato in evoluzione su Internet grazie ai BTC. Se questo paese fosse la Cina, l'Indonesia, l'India o il Brasile, o ogni combinazione di paesi con una popolazione numerosa, ci sarà un mercato enorme che opererà con i Bitcoin. La domanda allora diventerà: “Come possono le persone delle represse economie occidentali riuscire a accaparrarsi una fetta di questo business?”. I veri imprenditori coglieranno la palla al balzo e scapperanno dalla giurisdizione più repressiva verso lidi più liberi. Qualsiasi soluzione possa venire in mente alle persone più creative, il pubblico che potrebbe beneficiare di questi servizi sarà colui che più ci perderà, in quanto saranno costretti a utilizzare uno dei servizi più ingessati e limitante del ventesimo secolo per fare acquisti online. Quello delle carte di credito su Internet.

Per avere un idea di come potrebbe essere la repressione di un servizio centralizzato che utilizza Bitcoin, basta guardare semplicemente al raid sponsorizzato da Hollywood e la successiva chiusura del servizio Megaupload. Le persone continuano a scambiarsi file a miliardi, ma qull'attività è stato chiusa e sequestrata. Rapidshare ed altri servizi simili hanno piegato la testa e hanno reso innocui i loro servizi così da non attirare la pericolosa attenzione dello Stato. Il raid di Megaupload dimostra quanto a fondo i parassiti sono disposti ad andare per attaccare violentemente gli imprenditori.

Questo è fondamentalmente un problema etico e morale. C'è una differenza tra il creare un software, e mantenere il suo sorgente segreto come per Adobe Photoshop, e usare invece lo Stato per uccidere la concorrenza. Un modo è egoista e crudele, l'altro è una legittima forma di pratica imprenditoriale che deriva dalla tecnologia.

Nei finti paesi capitalisti gli imprenditori hanno la capacità di usare lo Stato per uccidere e restringere la concorrenza. Lo fanno perché non hanno la volontà e la capacità di sopravvivere in un mercato libero mercato: è più facile uccidere la concorrenza che essere creativi.

A mio avviso le persone che cercano di avvantaggiarsi attraverso l'uso dello stato sono malvagie: senza che sia colpa di nessuno se non loro stessi, non sono capaci di competere allo stesso livello degli altri, e quindi usano tattiche violente per tenere alla larga la competizione.

Si comportano come i mafiosi, che bruciano le imprese che provano ad aprire nei loro territori perché competono con quelle già presenti che gli pagano il pizzo. É immorale, non etico, criminale e di corte vedute, e alla fine tenderà a fallire, perché non tutto il mondo fa parte della stessa giurisdizione.

Ora che la possibilità di avere un computer nei telefonini o negli smartphone ha raggiunto ogni angolo del mondo, stiamo iniziando a vedere la nascita di servizi benefici che stanno cambiando tutto. M-PESA è un buon esempio, in quanto la popolazione, che per la maggioranza non ha un conto bancario, può utilizzare i telefonini come mezzo per i trasferimenti di denaro. Aggiungete le capacità di Bitcoin sul servizio M-PESA e immaginatevelo in tutto il mondo, in questo modo potete iniziare a vedere la rivoluzione che ci aspetta.

Le persone parlano di Bitcoin come di una rivoluzione. Sono d'accordo con questo sentimento, tuttavia una rivoluzione, per definizione, non può avvenire per ordine o autorizzazione dello Stato. Lo stato cerca di evitare a tutti i costi che si raggiunga la massa critica. Lo stato distrugge le rivoluzioni nel campo delle imprese soprattutto quando queste imprese rappresentano un attacco al sistema e alla sua capacità di controllo. Bitcoin non può diventare un servizio rivoluzionario se è regolato dallo Stato. Se volete che questa rivoluzione avvenga, chiedere allo stato che ti autorizzi, ti metta in catene e ti penalizzi non ha senso.

Le imprese che utilizzano i Bitcoin dovranno sopravvivere con un basso livello di profitto. Per far sì che i Bitcoin si diffondano in ogni transazione su internet, il costo per ottenerli deve essere veramente basso. Più imprese si faranno concorrenza più il costo si abbasserà e costringerà gli imprenditori ad innovare.

Barriere artificialmente alte per l'ingresso taglieranno fuori le piccole ed innovative imprese emergenti e permetteranno alle rimanenti di guadagnare una più alta percentuale sulle transazioni. Questo creerà una sorta di attrito all'ingresso e l'uscita dall'ecosistema Bitcoin, rallentando la sua adozione ed i trasferimenti da o verso Bitcoin. Questo è il motivo per cui è desiderabile non avere nessun tipo di interferenza dallo Stato.

Da un punto di vista meramente imprenditoriale, le regolamentazioni, le tasse per le licenze, le garanzie, i requisiti di segnalazione KYC7, i depositi assicurati ed altre regole arbitrarie danneggiano pericolosamente le imprese che fanno uso di Bitcoin perché alla fine a pagare è sempre il consumatore. I servizi utili saranno azzoppati, e la loro diffusione sarà ritardato o  addirittura impedita da parte dello stato. Quello di cui c'è bisogno di una pletora di diverse imprese ed attività, non un piccolo numero di imprese monopoliste protette e autorizzate dallo Stato. Sarebbe meglio sia per i consumatori come per gli imprenditori.

Non c'è nulla che nessuno possa fare per fermare un convinto statalista dal provare a bloccare la concorrenza chiedendo protezione allo Stato. Vi garantisco comunque, che ci sarà qualcuno intenzionato ad andare in tribunale per contestare l'idea che Bitcoin sia una moneta, e che licenze arbitrarie, tasse, garanzie, registrazioni e qualsiasi altra cosa che deriva dallo Stato siano applicabili alle imprese che fanno uso di Bitcoin. Qualcuno è intenzionato a creare questa sfida, magari solo su delle basi filosofiche, e i fatti saranno dalla sua parte.

Quando questo succederà, il tribunale dovrà stabilire se Bitcoin è una valuta oppure no. Ognuna di queste due possibilità avrà ripercussioni significative. Se il tribunale stabilisce che Bitcoin è una valuta, significa che chiunque scarichi il codice sorgente e inizi una propria Block Chain [la catena dei blocchi che serve per far funzionare Bitcoin, NdT] ha iniziato di fatto la sua propria valuta. L'ultima persona ad aver provato a proporre una sua valuta, Bernard Von NotHaus, deve scontare 15 anni in cella ed una multa di non meno di 250.000 dollari dopo essere stato giudicato colpevole di contraffazione da una giuria. Questa sarà la pena per iniziare una nuova Block Chain di Bitcoin senza licenza negli Stati Uniti: chiunque metta in piedi una Block Chain sarà definito come contraffattore.

La logica conseguenza è che il client Bitcoin verrà regolamentato e modificato dallo Stato o dai suoi agenti in maniera da funzionare (o non funzionare) nella maniera loro più consona. Gli sviluppatori principali saranno cooptati dallo Stato o rimpiazzati. Se Bitcoin è una valuta, lo Stato chiederà di avere l'assoluto controllo sulla rete, in quanto è parte dell'infrastruttura nazionale. Ed è esattamente quello che stanno facendo ora con Internet, minacciando chiunque con il loro vile “Kill Switch”8, il sequestro dei domini e legislazioni assurde.

La moneta è come il plutonio per lo Stato. Capiscono il loro potere, e sono ossessionati dal volerla controllare perché capiscono che controllando l'offerta, la natura e il flusso della moneta essi possono controllare tutto e chiunque. Immaginare che a Bitcoin venga concessa una regolamentazione leggera è incredibilmente ingenuo. Lo stato farà qualsiasi cosa per strangolare Bitcoin, se non riuscirà a controllarlo interamente, e siccome l'utilizzo della moneta digitale guadagna consensi (si veda il MintChip9 e il fatto che la Danimarca stia seriamente pensando di eliminare il contante10), la minaccia rappresentata da Bitcoin diventerà assolutamente evidente anche al più stupido deli Apparatčik11.

Questo discorso è completamente separato dalla minaccia che le grandi imprese finanziarie saranno costrette ad affrontare quando Bitcoin decollerà. Queste imprese cercheranno in ogni modo di uccidere Bitcoin affrontandolo da entrambi i lati, sia quello legilslativo sia quello dei servizi, per cercare di distruggere le imprese che lavorano con Bitcoin. Faranno pesanti pressioni per una regolamentazione uguale alla loro in modo da trasformare tali imprese in banche, mentre allo stesso tempo gli negheranno i loro servizi in modo da togliergli la possibilità di inviare denaro ai loro clienti. Provate a chiedere cosa significhi alle imprese del mondo Bitcoin a cui sono stati bloccati sommariamente i loro conti bancari con un attacco coordinato.

Bitcoin è una minaccia allo Stato, e a tutto il mondo della moneta elettronica. Non c'è la minima possibilità che lo stato permetterà a Bitcoin di soppiantare o semplicemente coesistere con la propria moneta fiat elettronica centralizzata; Bitcoin può vincere solamente se diventa troppo grande da distruggere senza infliggere un colpo mortale all'economia.

Vi assicuro che se SSL (il metodo di comunicazione cifrata usato ad esempio per comunicare in maniera protetta con la propria banca online) non esistesse, oggi non potrebbe venir adottato a causa del “pericolo che i terroristi ne facciano uso”. Come minimo tutte le comunicazioni SSL richiederebbero una back door sotto forma di una chiave segreta da dover depositare in qualche registro statale. Questo è stato attuato veramente attuato in Francia con una legge che regolamentava le coppie di chiavi PGP. Ne segue che c'è bisogno della nascita di servizi rivoluzionari che facciano uso di Bitcoin, senza che corrano dallo Stato per la sua approvazione o licenza, in modo diventino di fatto un servizio così diffuso ed utilizzato che se venisse manipolato in qualsiasi modo, ucciderebbe la società.

Correre dallo Stato non conferisce legittimità. Amazon, Ebay e Underwriter's Laboratories non hanno avuto bisogno di uno Stato che gli conferisse verità o assicurasse l'affidabilità. Hanno creato dei sistemi alimentati dai consumatori per proteggere i loro utenti e per diventare enormi ed affidabili. Conquistarsi la fiducia richiede tempo, e le persone che corrono dallo Stato per il loro foglio di approvazione come una sostituzione della conquista della fiducia e i meccanismi che mettono in atto non sono adatti a previsioni di lungo periodo e non sono disposti a fare il duro lavoro degli imprenditori.

Le persone che credono che una registrazione statale le possa aiutare a raccogliere capitali si sbagliano. Il cattivo talismano statale non convincerà nessun finanziatore di nuove attività che una idea è buona; simboli voo-doo e distintivi non sono ciò che cercano i finanziatori di idee rivoluzionarie. Questi investitori sono in cerca di un idea rivoluzionaria, e del team che è in grado di portarla a compimento. L'idea non deve essere particolarmente nuova o innovativa, come possiamo vede con TrasnferWise, che è noioso e dirompente quanto una lavastoviglie, e registrata fino al collo. Quello di cui Bitcoin ha bisogno è una singola idea irresistibile, un concetto innovativo e una soluzione ad un problema che solo Bitcoin può risolvere.

Sappiamo che Bitcoin è rivoluzionario e straordinario, e che è innovativo quanto Internet stesso. Ciò che manca a questa equazione dirompente è un gruppo di caratteristiche e funzionalità, facili da utilizzare per chiunque, che permetteranno una diffusione virale di Bitcoin.

L'integrazione con lo stato non è una di queste caratteristiche. A nessun utente nel mondo reale interessa che abbiate fatto acrobazie per farvi approvare dallo Stato. Basta guardare a Skype per vedere cosa è un approccio adatto all'innovazione. A nessun utente interessa sapere se Skype ha o meno la licenza di operatore telefonico; ciò di cui si interessano è se possono scaricare il software e poter parlare subito con persone in tutto il mondo.

Lo stesso vale per Bitcoin. Ciò che le persone vogliono è avere la possibilità di scaricarlo, usarlo, comprare ciò che vogliono e trasferire moneta ai loro amici e alla loro famiglia nel modo più semplice possibile. Per far sì che questo accada c'è bisogno di un software che faciliti al massimo questo processo, nulla a cui vedere con la registrazione statale.

La registrazione presso FinCen di una impresa che fa uso di Bitcoin è un errore, ma non è poi un gran problema. La registrazione presso FinCEN non è obbligatoria e può essere revocata facilmente. Ciò che c'è di sbagliato in questo caso è il segnale che è stato inviato e cioè il pensiero che porta a registratorrsi volontariamente. Ed è questo pensiero che deve essere affrontato.

Con la crescita di Bitcoin, questo precedente a registrarsi volontariamente come servizio finanziario sarà usato per spingere altri imprenditori a registrare le loro imprese, e tutto questo porterà a pagare commissioni ed ottenere licenze create arbitrariamente, ed è proprio quello che bisogna evitare. Almeno per chiunque voglia creare una impresa che faccia uso di Bitoin negli Stati Uniti. Le banche in Svizzera stanno evitando gli americani, chiudendo i conti dei cittadini americani proprio perché le regolamentazioni degli USA sono completamente esagerate. Le persone sensibili e razionali del mondo hanno interesse a opporsi a questa mania. Non ce n'è necessità ed è immorale.

Per finire fatemi chiarire la mia posizione sugli sviluppatori ed imprenditori del mondo Bitcoin. Bitcoin è uno strumento ed un affare per eroi. É una invenzione unica e senza precedenti, che fa uso dell'abbondanza dell'informazione digitale ed il mondo della scarsità della moneta fisica. Bitcoin ha il potenziale per cambiare il mondo. Le persone che si impegnano per esso ad ogni livello sono i pensatori più illuminati, i coraggiosi e gli innovatori. Essi sono i veri imprenditori e pionieri, coloro che si prendono i rischi ed i leader. Coloro sono le persone che fanno del mondo un posto più bello per viverci. Io supporto loro e i loro sforzi.

Il desiderio di avere successo e far parte di questa rivoluzione è molto forte per gli imprenditori, ed il desiderio di prendere in considerazione come superare ogni possibile avversità  è forte allo stesso modo. Nel cercare di rassicurare  un pubblico scettico, alcuni cadono nell'errore fatale di credere che ottenere il permesso dallo Stato li aiuterà a raggiungere i loro obiettivi. Questo è un errore fondamentale, ma non significa che queste siano cattive persone, probabilmente è il contrario. Questi imprenditori sono disposti ad esporsi allo Stato e al suo scrutinio umiliante come una dimostrazione sacrificale dei loro buoni propositi, buona volontà e intenzione di offrire un servizio utile e affidabile. Nel mondo del software però, non c'è assolutamente alcun bisogno che lo stato certifichi le persone per nessun tipo di proposta.

Il rischio di coinvolgere lo Stato nei primi passi dello sviluppo di Bitcoin è alto. Potrebbe, come minimo, ritardare il progresso dei Bitcoin e nella peggiore delle ipotesi evitare la diffusione di massa di questa nuova idea. E questa sarebbe una tragedia tanto grande come se tutta Internet diventasse un singolo sito.


Traduzione di "Il Dubbioso" per Il Portico Dipinto.