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Nucleare

Homer Simpson lavora alla Centrale Nucleare dietro casa vostra

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Visto che mi sto prendendo un altro intervallo e che non mi sembrava cosa adeguata trasmettere pecorelle come ai tempi eroici in cui la RAI era l'agenzia formativa della Kultura Italiota (ma non era neanche troppo male, visto che il modello era la BBC), ho deciso di riproporre un mio vecchio articolo, precedente questo blog, che magari puo' interessare uno o due lettori.

Il 10 di giugno [2009] c'è stata una riunione tra un comitato di abitanti di alcuni villaggi del Suffolk, sulla costa orientale inglese che dà sul Mare del Nord, ed un rappresentante del British Nuclear Group che gestisce i tre reattori presenti nella zona, rispettivamente Sizewell A, B e C. Tutto nasce dalla chiusura improvvisa, avvenuta circa 3 anni fa, del reattore A, il più vecchio dei tre, un reattore Magnox che era entrato in funzione nel 1966, dopo quasi 5 anni di lavori.

La più grande potenza atomica del Medio Oriente

Qualcuno dei pennivendoli nostrani vi ha mai raccontato cosa accade veramente nell' “unica democrazia del Medio Oriente”? Sapete che si tratta di una delle maggiori potenze atomiche del pianeta, che non ha aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare e che non permette ai famosi ispettori ONU di visitare i propri impianti? 
No? 

Lo Stato israeliano ha in funzione da decenni un programma di armamento nucleare che lo rende la potenza militare più temibile e micidiale del Medio Oriente, e una delle maggiori a livello planetario. Il suo arsenale atomico sarebbe in grado di spazzare diverse grandi città. 

Nel 1985 aveva già un potenziale di 200 bombe atomiche pronte all'uso. Oggi non si sa a quanto ammonti l'arsenale nucleare israeliano. Chi ha provato a parlarne è stato messo a tacere con mezzi brutali, come è successo a Mordechai Vanunu, tecnico nucleare israeliano che lavorava presso l'impianto di Dimona, nel deserto del Negev, sito in cui nessun ispettore dell'ONU ha il permesso di metter piede.

Nucleare, scorie radioattive e altre quisquilie | 3

Riprendiamo il discorso lasciato nei precedenti post dedicati a due inchieste sul nucleare italiano e su quello francese

Torniamo vicino a casa nostra e parliamo delle scorie radioattive piemontesi, fulgido esempio di come i bei discorsi teorici sulla sicurezza del nucleare si infrangono contro la dura realtà delle cose. 

Il problema fondamentale è che non sappiamo dove e come stoccare in sicurezza le scorie prodotte nei decenni passati. E non lo sappiamo per un motivo molto semplice, cioè che "stoccare scorie in sicurezza" è un ossimoro, una condizione irrealizzabile, nonostante politici e "tecnici" di ogni parte si sforzino continuamente di farci credere il contrario. 

(Video all'interno: continua a leggere)

Nucleare, scorie radioattive e altre quisquilie | 2

Abbiamo visto nel post precedente l’inchiesta di Report del novembre 2000 sui siti nucleari italiani. 

Questo che segue è invece, a mio parere, il modo in cui si conducono delle vere inchieste. 

Uranio, lo scandalo della Francia contaminata” è un ottimo dossier a cura di Pièces à conviction (trasmissione di inchieste giornalistiche di France3). 

Andata in onda sulla TV francese nel febbraio 2009, l’inchiesta verifica la radioattività in diversi siti francesi portando alla luce uno scandalo di proporzione nazionale: rifiuti radioattivi interrati un po’ dappertutto in zone pubbliche e in edifici. Si tratta di circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi abbandonati sul territorio francese. 

Nell’inchiesta emergono affermazioni gravissime, di responsabilità ai più alti livelli politici, di insabbiamento dell’informazione alla popolazione, di occultamento dei reali problemi dati dalle scorie, di commistioni fra controllati e controllori

Per vedere il video clicca su "Leggi tutto"

Nucleare, scorie radioattive e altre quisquilie | 1

“Radioattività di Stato” è un'inchiesta a cura di Report andata in onda su Rai3 nel novembre 2000.
Una buona inchiesta su quel che è ancora oggi il problema delle scorie radioattive in Italia, fra ritardi burocratici, incuria, informazione pressoché nulla, cronico immobilismo politico e affarismo di pochi. 
Una situazione ignorata dalla maggioranza della popolazione italiana, ma pronta a esplodere sotto i nostri piedi. 
Sono state evitate in realtà domande realmente scomode, ma come suol dirsi... è già qualcosa (e questo qualcosa lascerà moltissimi attoniti).

Clicca su "Leggi tutto" per vedere la puntata di Report.

Tremate, tremate, arriva la nube!

Sì però adesso mi avete anche un po’ rotto le palle. Che io sono sempre quella là “un po’ strana”, che non guarda la TV e non legge i quotidiani ma quando c’è una notizia che ti lascia perplesso vieni a chiedere a me cosa ne penso. Perché - chissà per quale magica alchimia - risulta sempre che sono più informata di te che ti sciroppi tutti i TG di qualunque canale di qualsivoglia giorno e ora. E adesso mi vieni a chiedere cosa ne penso della nube radioattiva? Perché hai due figli piccini e -diononvoglia- se la nube arriva… Numi del cielo! E se la nube arriva? Cosa ne sarà dei miei pargoli? Poveri piccoli innocenti… Loro che rischiano di prendersi le radiazioni giapponesi… 

La nube giapponese… 
 
No, dico, ma mi stai prendendo in giro, ti stai prendendo in giro, o semplicemente sei incommensurabilmente stupido? 
 
I tuoi figli hanno 4 anni e già sono cronicamente malati. Non c’è una settimana intera che possano trascorrere senza qualche acciacco o qualche raffreddore o qualche puntino sulla pelle o qualche disturbo alle orecchie o qualche intolleranza alimentare o qualche linea di febbre o qualche colorito smorto o qualche vattelapesca malanno che resta sempre in sottofondo, strisciante, pronto a svegliarsi ogni tot. 
 
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