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Un’altra specie

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(di Eugenio Orso)

FOTO A SINISTRA: Cina: la folla assalta l'apple store per l'acquisto dell'iphone, intervengono le forze speciali.

 

Sappiamo per esperienza di vita vissuta che le differenze generazionali allontanano i giovani dai vecchi, le differenze di genere rendono le donne uniche rispetto agli uomini, le differenze culturali, a parità di età e di genere, dividono gli asiatici dagli europei. E’ questo un mosaico elementare le cui tessere – i giovani e i vecchi, gli uomini e le donne, i bianchi e i neri, gli asiatici e gli europei – compongono l’umanità. Anche se le generazioni successive sono diverse dalle precedenti, le donne sono diverse dagli uomini, gli asiatici sono diversi dagli europei, i neri dai bianchi, la specie è sempre la stessa, non cambia. Qualcuno può esaltare la razza, altri esprimono un razzismo più sottile, culturale e non biologico, o addirittura generazionale, altri possono sentirsi superiori a chi ha un’educazione modesta o un ruolo sociale meramente esecutivo, ma la specie è la stessa per tutti.

Da qualche tempo, nonostante le considerazioni fatte, ho l’impressione che una parte di coloro che vedo intorno a me, per strada, al lavoro, sui mezzi pubblici, nei negozi, appartenga a un’altra specie. Una specie nuova, apparentemente affine alla vecchia umanità (di cui faccio parte), ma con un diverso modo di intendere e di “leggere” la realtà. Un modo che a noi, appartenenti alla vecchia specie, può sembrare fuorviante, distorto, Non si tratta solo di giovani e giovanissimi, nati e cresciuti nello sfacelo della cosiddetta civiltà occidentale e in un habitat neocapitalistico colonizzato. Sono uomini e donne che percepisco come distanti, troppo diversi perché io possa considerarli miei simili.

Non si tratta soltanto del riconoscere la diversità in profonde differenze culturali, come potrebbe accadere se incontrassi un uiguro del Turkestan orientale o un calmucco, ma molto di più, una frattura più grave e forse definitiva. Una frattura che traccia una linea di demarcazione fra ciò che è stato l’uomo del secolo precedente, pur “consumistico”, imborghesito, ideologizzato, comunque prigioniero nella “gabbia di ferro” del capitalismo, e ciò che è ora questa sua caricatura, che annuncia la comparsa di una nuova specie. L’estinzione dello spirito critico e indipendente, della capacità di comprendere il senso delle dinamiche sociopolitiche e talora il funzionamento sistemico complessivo, ancora vive nel secolo precedente, non rientrano nelle caratteristiche di quella che ho provocatoriamente definito “la nuova specie”. Questa si sta affermando in occidente, a partire dal Nord America, e dilaga a macchia d’olio in Europa, dove consolida la sua presenza, non risparmiando però l’est e la Russia.

A volte, con il piglio del “naturalista” d’altri tempi in osservazione delle specie viventi (Linneo, Lamarck), ascoltando i loro discorsi, osservandone la postura e i movimenti, valutando il loro aspetto e cogliendone gli sguardi, m’illudo di capire e credo addirittura d’intuirne i processi mentali. Chi e cosa sono costoro, con i quali difficilmente riesco a sviluppare un dialogo e con i quali, il più delle volte, avvertendo una certa alienità non cerco neppure di comunicare? Mi sono posto la domanda e ho cercato la risposta, non senza provare un senso (non mi vergogno a dirlo) di superiorità antropologica e culturale, perché avverto in loro – è difficile da spiegare, ma ci provo – una grave carenza, quasi una “mutilazione”, che comporta una discesa lungo la scala evolutiva. Riflettono tutta l’inconsistenza e la vacuità del mondo liquido al quale appartengono, per dirla alla Bauman.

Con loro in genere parlo pochissimo, causa incomunicabilità, e solo quando è necessario. Riesco ormai a distinguerli con una certa facilità dai miei simili, che sempre più raramente incontro. Se mi rivolgo a loro, lo faccio per ottenere informazioni banali e quotidiane, scandendo bene le parole. Ad esempio, chiedo << che _ ora _ è? >> non aggiungendo altro, oppure <<si _ ferma_ qui _ questo _ autobus?>>, evitando di dare l’impressione di cercare un dialogo. Se devo rispondere a una loro domanda, lo faccio laconicamente, per lo stretto necessario, attenendomi scrupolosamente all’oggetto. Ad esempio, rispondo in estrema sintesi <<l’ambulatorio _ lo _ trova _ girato _ l’angolo>>, oppure <<il _ negozio _ non _ apre _ lunedì>>, per chiudere in fretta ed evitare discussioni estemporanee.

Quando sono costretto ad avere un contatto più prolungato con un esemplare della nuova specie, mi guardo bene dall’affrontare argomenti complessi, riguardanti la politica, la geopolitica, gli assetti sociali, la moneta e la sovranità degli stati, le responsabilità di questo complessivo impoverimento delle classi subalterne. Meglio evitare anche il classico e apparentemente innocuo <<piove, governo ladro!>>, oppure sbilanciarsi insinuando qualche dubbio sulla natura e sui veri scopi dell’attuale governo. Mi comporto in tal modo per evitare problemi, nella forma d’inutili ed estenuanti discussioni che non approdano a nulla e alla fine si rivelano controproducenti. Lo faccio perché da qualche tempo mi sono accorto che non esiste una controparte con la quale discutere sensatamente. Non esiste in loro alcuna “sensibilità” per questi temi ed anche le espressioni uomo, stato, governo, economia, non hanno per loro lo stesso significato che hanno per me, ammesso e non concesso che siano in grado di attribuirgli un qualche senso compiuto. Ripeto che non si tratta semplicemente di una questione di differente cultura, perché le basi culturali, i fondamenti dovrebbero essere gli stessi, o di salto generazionale, poiché, nonostante l’appartenenza ad altra generazione, si dovrebbe riconoscere il proprio simile. E’ qualcosa di profondo e di più netto, come se si trattasse della distanza fra specie diverse, per quanto con significativi punti di contatto. Mi viene in mente il mistero che avvolge i primi contatti fra l’homo neanderthalensis e il sapiens sapiens, solo che oggi le parti mi sembrano rovesciate. Infatti, la specie in via di affermazione non è quella con maggiori possibilità evolutive – in termini di linguaggio, elaborazione culturale, autocoscienza, progettazione di sistemi sociali complessi – ma l’altra. La seconda differenza di rilievo è che il neandertaliano apparteneva a una specie naturale, mentre la nuova che osservo ha un’origine manipolatoria, artificiale.

Con loro non discuto, se posso evitare di farlo, perché la particolare “involuzione” che manifestano riguarda il livello di comprensione della realtà storica, sociale e politica in cui vivono, tendente a zero. Inoltre, l’artificialità dell’origine di questa nuova specie è testimoniata dall’accettazione acritica del funzionamento sistemico, la completa sottomissione ai suoi dogmi, l’estrema adattabilità all’habitat creato dal modo di produzione neocapitalistico, che prevede nuove forme di schiavitù per i dominati e differenziali di ricchezza, potere e prestigio sociale destinati a schizzare alle stelle. Davanti alla comparsa di questa nuova “forma di vita intelligente”, nata dalla vecchia specie per volontà degli agenti strategici neocapitalisti, persino la spiegazione di natura classista, che darebbe un senso alla loro estrema “docilità”, mi pare inadeguata.

Costanzo Preve sosteneva che una classe dominata, nata all’interno di uno specifico modo storico di produzione, è sempre in condizioni di minorità e non può guidare la trasformazione intermodale (in termini di passaggio da un modo di produzione all’altro), né liberarsi da sola delle proprie catene. Il proletariato industriale, nel caso del capitalismo del secondo millennio, non ha potuto rivoluzionare il sistema da solo, ma soltanto sotto la guida e il controllo di élite rivoluzionarie appartenenti, in buona misura, alla classe dominante (Ottobre Rosso, partito dei Bolscevichi, nascita dell’Unione sovietica). Nel nostro caso, la situazione è ancora più grave perché alcuni decenni di forte manipolazione antropologica e culturale di massa, in occidente, non solo hanno reso possibile il passaggio dal capitalismo del secondo millennio al neocapitalismo globale e finanziario, ma hanno diminuito l’uomo fino al punto di creare una nuova specie intelligente, per sua natura e genesi docilissima, totalmente incapace di pensarsi libera, fuori dalla “gabbia di titanio” neocapitalista.

Basta osservare intorno a noi, ascoltare i discorsi, analizzare i comportamenti, avere attenzione anche per i dettagli, per capire che non si tratta di un normale, “buon vecchio” condizionamento, al quale ci si può sottrarre riconoscendo la realtà. Si è andati in profondità, agendo sul lavoro, martellando con i media che creano “realtà parallele”, smantellando dalle fondamenta la classe, la comunità, le basi culturali del vecchio mondo, utilizzando tutto il possibile, dall’alimentazione alla diffusione delle droghe e degli psicofarmaci. Non si è ancora arrivati al punto di manipolare gli embrioni prima della nascita, agendo direttamente sulla riproduzione umana, come preconizzato da Aldous Huxley nel celebre romanzo Brave New World (Il mondo nuovo), del lontano 1932, ma certo i risultati fino ad ora ottenuti sono sorprendenti. Qui non centra l’eugenetica e non c’è ancora riproduzione massiva extrauterina.

Se in passato ho scritto qualcosa a riguardo della costruzione sociale dell’uomo precario, in occidente, definendola un gigantesco “esperimento di massa” in dimensioni mai viste prima nella storia dell’umanità, con grande dovizia e impiego di mezzi, tecnologie e scoperte scientifiche, oggi mi sento di andare oltre e di parlare esplicitamente di “nuova specie”. Il processo di “spersonalizzazione” del nuovo capitalismo che ha divorziato dalla borghesia (classe dominate problematica, talora incline essa stessa alla ribellione), non solo ha creato una nuova classe dominante senza problemi di “coscienza infelice”, legata a doppio filo alla riproduzione sistemica, ma una nuova specie, diminuita rispetto alla nostra, che per sua genesi non può mettere in discussione il sistema, o pensarsi al fuori, sia pur limitandosi a un semplice “rivendicazionismo”, per ottenere qualche concessione di natura economica.

Basta guardarsi intorno, qui, in Italia, e notare che nel momento in cui si negano apertamente, con ferocia, la giustizia sociale, i diritti del lavoro e al lavoro, la redistribuzione dei redditi, una pur limitata partecipazione di massa alla decisione politica, vi è un picco di adesioni ai governi elitisti-neocapitalisti e alle politiche contro i dominati che questi esprimono. Una situazione solo apparentemente paradossale e inspiegabile, per la quale in passato, metaforicamente, ho evocato il masochismo e la “sindrome di Stoccolma”. Oggi mi sento di affermare, in modo meno metaforico e meno allegorico, che siamo davanti non tanto a una nuova classe dominata, pauperizzata e ridotta in stati di semi-incoscienza, ma a una “nuova specie”, che il neocapitalismo ha creato da uomo e donna per riprodursi senza scossoni, attraversando indenne tutto il ventunesimo secolo.

FONTE: http://pauperclass.myblog.it/2014/09/28/unaltra-specie-eugenio-orso/

 

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nuova specie

ne ho uno in famiglia (mio figlio) quindi lo posso studiare per bene !

come scritto nelle ultime righe, loro si adattano molto bene alla società odierna (fatta di un oggi da riempiere di piacere, senza uno scomodo ieri o un problematico domani)

peccato per loro che l'oggi sia sempre figlio di uno ieri, e che il domani si costruisca dall'oggi !    ed è vero che non si riesce a farci ragionamenti poco più che semplici (pensare? è stufoso !), l'importante è solo il "divertirsi" adesso (basta vedere quello che si condividono  in FB), domani non esiste (per certi versi non hanno manco torto: "lavoro? famiglia? guerra? salute? pensione? NON CI VOGLIO PENSARE !! " e continuano a ridersi addosso con film, scenette comiche, ...)   quando mai saranno in grado di capire anche solo il significato di false flag ??

non mi stupirei quindi che siano stati "creati" ad hoc (è molto comodo avere a che fare con greggi invece che persone), con anni  e anni di bombardamento psichico da tutte le parti: certo però che non provano nemmeno a resistere (la tecnologia andrebbe usata per qualcosa di più che dirsi "lollissimo"!)

Un'altra specie

Ritratto di Dusty

comunque prigioniero nella “gabbia di ferro” del capitalismo

 

Si, come no! Perchè stiamo vivendo un'era prettamente capitalistica, ma che dico, turbocapitalista!

Chissà se le persone che invece di ribellarsi all'utilizzo delle parole per indicare il contrario di ciò che significano siano della stessa specie o meno di coloro che qui vengono criticati?

 

oppure sbilanciarsi insinuando qualche dubbio sulla natura e sui veri scopi dell’attuale governo

Già, perchè i governi precedenti invece erano completamente diversi... Ah, non ci sono più i governi di una volta! Come se lo stato attuale delle cose non fosse figlio del lavoro di tutti i governi precedenti.

 

Inoltre, l’artificialità dell’origine di questa nuova specie è testimoniata dall’accettazione acritica del funzionamento sistemico, la completa sottomissione ai suoi dogmi

Qui immagino che l'autore parli delle persone che vedono il complotto dei rettiliani che assieme agli alieni di nascosto fanno piovere d'estate per farci restare senz'acqua, ah no, quello era l'inverno dell'anno, ora ci vogliono annegare.

 

fuori dalla “gabbia di titanio” neocapitalista

Cosa intende l'autore con "neocapitalismo", e quale è la gabbia di titanio da cui la nuova specie "non riesce ad uscire"?

 

martellando con i media che creano “realtà parallele”

Che differenza c'è tra le persone che credono alle puttanate sentite in TV, e quelle che credono che gli attuali problemi economici sono frutto del "turbocapitalismo"?

Azzardo un'ipotesi: nessuna. Sono tutte degli allocchi a cui piace credere a realtà inventate di sana pianta da qualcun altro per fare in modo che il teatrino possa continuare indisturbato ancora per un po'.

 

i diritti del lavoro e al lavoro

Domanda: il diritto di decidere che lavoro fare e di negoziare liberamente il mio compenso con il mio datore di lavoro rientrano in questi diritti a cui l'autore fa riferimento?

 

la redistribuzione dei redditi

L'autore sta per caso negando che stia avvenendo la più ampia redistribuzione dei redditi della storia?

Se si, chiedo cordialmente di spiegarmi dove va a finire più della metà del reddito che ho guadagnato, ma che non mi viene lasciato.

 

vi è un picco di adesioni ai governi elitisti-neocapitalisti e alle politiche contro i dominati che questi esprimono

Qui immagino che si riferisca agli elettori 5S :)

 

Dusty

A parte che...

Ritratto di Music-Band

A parte che estrapolare frammenti di frasi da un discorso articolato soltanto al fine di lanciarsi in una serie di battute spesso ironiche, ma che non spiegano nulla e danno soltanto la sensazione che l'autore sia un arrogante che ha come unica mira un attaco "ad personam", è insensato e anche poco elegante...

...A parte che il senso del discorso vuole essere un altro...

...Le eventuali mancanze o ignoranze su determinate tematiche esibite dall'autore andrebbero casomai postate sul suo sito, direttamente a lui (visto che la fonte è citata), così come le domande... Utilizzando magari un'argomentazione che tenga conto dell'intero discorso, che segnali i punti che suscitano divergenze di pensiero sempre tenendo in debito conto il rispetto per un altro interlocutore...

...Postando qui, sarebbe utile magari sentire comunque un discorso articolato su ciò in cui non si è daccordo piuttosto che questo atteggiamento da debunker o bombominkia della domenica che ha a cuore soltanto la bassa ironia per far caciara.

A parte che il tuo intervento, ha tutta l'aria di essere una scusa, di aver preso l'occasione per attaccare di riflesso anche qualcun'altro, e cioè il sottoscritto che l'ha postato, viste le battutine, vere e proprie sbruffonate sulla pioggia e sul tempo.

Pace fratelli pace!

Buongiorno;

non mi permetto sinceramente di entrare nell'interno della vostra discussione,non ne sarei nemmeno all'altezza.

Però richiamerei l'attenzione su una cosa in particolare:

Le eventuali mancanze o ignoranze.....direttamente a Lui(visto che la fonte è citata.....)

L'autore che firma il pezzo e che certamente scrive in maniera piacevole e corretta,scrive esclusivamente al servizio dell'informazione,o  nosconde altri scopi.....?

Ancora Buona Settimana a chi unisce e non divide e,

NON DIMENTICHIAMOCI MAI DI SORRIDERE!Lo dobbiamo agli altri e a noi stessi!!

La vita è fatta assai male!

Non appena si è abbastanza alti per raggiungere il vasetto della marmellata,non si ha più nessuna voglia di mangiarla!

            ( Tristan Bernard)

 

amogaia

A parte che...

Ritratto di Dusty

A parte che l'unica policy del Portico è quella di pubblicare articoli originali (e traduzioni), almeno un commento all'articolo lo renderebbe più interessante altrimenti facciamo la fine di uno dei millemila siti aggregatori senza valore...

 

...A parte che il senso del discorso vuole essere un altro...

E quale vorrebbe essere?

Ho commentato in quel modo proprio perchè mi pare che invece il senso sia il solito: "sono tutti ebeti, ma ci siamo noi che troppo intelligenti e colti".

Salvo poi non dire nulla di concreto, e far trasparire una marcata ignoranza sui temi su cui punta molto (guarda il numero di volte in cui cita il capitalismo per verificarlo).

Per cui l'autore critica critica fortemente una categoria di persone, ma dimostra, di fatto, di peccare di un probema analogo: essere completamente in balia della disinformazione, e propagare il problema che ci sta colpendo, cioè aggregandosi ad una parrocchia accettando acriticamente il suo vangelo.

 

Le eventuali mancanze o ignoranze su determinate tematiche esibite dall'autore andrebbero casomai postate sul suo sito

Non seguo il suo sito (di cui non conoscevo l'esistenza prima d'ora), e siccome vedo il suo articolo qui preferisco commentare qui. Del resto non è questo il motivo per cui lo hai postato? Immagino che copiare interamente un articolo di un altro sito senza aggiungere nulla di proprio voglia dire come minimo sottoscrivere il suo pensiero, ed essere quindi pronto a difenderlo.

 

piuttosto che questo atteggiamento da debunker o bombominkia

Pensa, a me invece il discorso da bimbominkia sembra proprio quello dell'autore... vedi a volte i punti di vista.

Del resto, per quanto mi riguarda, la credibilità di una persona che critica una cosa di cui nemmeno conosce la definizione, è prossima allo zero, così come probabilmente sono inesistenti le sue capacità analitiche.

 

A parte che il tuo intervento, ha tutta l'aria di essere una scusa, di aver preso l'occasione per attaccare di riflesso anche qualcun'altro, e cioè il sottoscritto che l'ha postato, viste le battutine, vere e proprie sbruffonate sulla pioggia e sul tempo.

Le beghe personali ti prego mantenerle in privato, se ti interessa affrontarle: non penso che al pubblico interessino, per quanto limitato esso sia. Di sicuro non interessa a me.

 

L'autore che firma il pezzo e

Ritratto di Music-Band

L'autore che firma il pezzo e che certamente scrive in maniera piacevole e corretta,scrive esclusivamente al servizio dell'informazione,o  nosconde altri scopi.....?

Per capirlo sarebbe necessario fare una ricerca sull'autore per scoprire se ha un'ideologia di qualche genere. A quel punto gli scopi o il senso di certi scritti diventano ovviamente più evidenti.

Nel caso in questione ho avuto l'impressione (non ho approfondito le radici dell'autore) che lo scritto che ho riportato sia semplicemente una riflessione personale, condivisibile perchè ritengo che non pochi siano arrivati, guardando indietro nel tempo e alla propria esperienza personale, a conclusioni simili (nel nocciolo del discorso e cioè sull'amara constatazione di trovarsi in un mondo di persone trasformate dalla propaganda).

Resta il fatto che l'autore, nel corso del suo ragionamento in cui tenta di dare una risposta a ciò che vede, afferma alcune cose (o le da per scontate che mi pare più corretto) che, per chi ha approfondito certe tematiche, risultano non soltanto scorrette, ma profondamente ingannatorie.

Ad esempio l'affermare che stiamo vivendo in un sistema capitalistico fa storcere il naso a Dusty che ha trascorso molto tempo ad approfondire tematiche economiche e che ha compreso le dinamiche di questo sistema.

Il problema è che la posizione di Dusty (in questa consapevolezza) è piuttosto elitaria perchè alla maggior parte della gente (compreso il sottoscritto) è stato insegnato in ogni modo e attraverso ogni mezzo, che ciò che stiamo vivendo è il capitalismo. Io ad esempio se non avessi avuto la possibilità di confrontarmi con Dusty la starei pensando ancora allo stesso modo.

In fondo anche per molti medici che incoraggiano le vaccinazioni si verifica la stessa situazione: non sono tutti in malafede ma ovviamente vengono indottrinati e sopratutto una volta laureati difficilmente tornano sui libri ma si fidano dei colleghi o delle circolari che gli arrivano.

Quindi a mio avviso, è difficile accusare l'autore di malafede (a meno, come detto prima, di non conoscerne a fondo il suo pensiero); al massimo lo si può accusare di "ignoranza", ma dato che si tratta di un'ignoranza diffusa ogni giorno non soltanto dai media ma anche dai cosìdetti "esperti", sarebbe più produttivo illustrare e spiegare queste lacune all'autore stesso (sarebbe anche un modo per testare la sua buona fede e la sua preparazione).

Ripeto comunque che la mia impressione su quei due o tre passaggi riguardanti l'economia è che si tratti semplicemente di un "effetto collaterale" di chi è cresciuto in questa realtà fatta di propaganda (il senso dell'articolo è chiaro nonostante questi errori). L'autore ha capito alcune cose ma ovviamente come chiunque altro, non può averle capite tutte. Ognuno di noi è condizionato in un modo o in un altro, nessuno è immune da certe forme pensiero, pregiudizi o altro. La capacità di empatia dovrebbe diventare un obiettivo primario di tutti, prima ancora di capire le dinamiche dell'economia, la fisica dei crolli, o le componenti dei vaccini

Le beghe personali ti prego

Ritratto di Music-Band

Le beghe personali ti prego mantenerle in privato, se ti interessa affrontarle: non penso che al pubblico interessino, per quanto limitato esso sia. Di sicuro non interessa a me.

Non ho certo fatto io del sarcasmo sulla pioggia, il tempo e i rettiliani... Combinazione ho appena pubblicato un articolo proprio su questo (rettiliani a parte ovviamente che è semplicemente il tuo modo per calcare la battutina.)

Per tutto il resto ho già risposto, le tue ultime considerazioni sono paradossali quindi mi pare inutile insistere; basta questa tua frase:

"..Ho commentato in quel modo proprio perchè mi pare che invece il senso sia il solito: "sono tutti ebeti, ma ci siamo noi che troppo intelligenti e colti"...

Se questo è tutto ciò che hai ricevuto dalla lettura (io proprio non ho visto una rivelazione simile) senza nemmeno comprendere che l'unico atteggiamento  "arrogante" emerge dalle tue battute sarcastiche in risposta, beh... Contento te, contenti tutti.

Critiche

Ritratto di Dusty

Music-Band ha scritto:

Nel caso in questione ho avuto l'impressione (non ho approfondito le radici dell'autore) che lo scritto che ho riportato sia semplicemente una riflessione personale, condivisibile perchè ritengo che non pochi siano arrivati, guardando indietro nel tempo e alla propria esperienza personale, a conclusioni simili (nel nocciolo del discorso e cioè sull'amara constatazione di trovarsi in un mondo di persone trasformate dalla propaganda).

E' proprio questo il punto chiave.

Visto che vedo che proprio non riesce ad essere colto cerco di reiterare la cosa: l'autore critica (giustamente, s'intende!) la massa di ebeti che, "formati" dalla nostra fantastica istruzione obbligatoria, non sono in grado non solo di articolare un ragionamento, ma nemmeno più riconoscerlo, e quindi tantomeno validarlo (o meno).

Ma il problema è che l'autore non è poi così diverso da coloro che critica, perchè dimostra di essere completamente soggiogato dalla propaganda e nemmeno essere in grado di leggere due stronzate, dico proprio le cose di base di ciò su cui disserte.

 

Citazione:

Il problema è che la posizione di Dusty (in questa consapevolezza) è piuttosto elitaria perchè alla maggior parte della gente (compreso il sottoscritto) è stato insegnato in ogni modo e attraverso ogni mezzo, che ciò che stiamo vivendo è il capitalismo.

Qui devo dissentire fortemente: ti sentiresti di dire che la conoscenza di chi ha studiato il 9/11 è elitaria?

Poteva esserlo 10 anni fa quando tutti i (pochi) materiali e studi erano difficili da trovare, ed in inglese. Ma ora tutto è disponibile facilmente, è tradotto, e c'è n'è in quantità. Basta la voglia di dedicare qualche ora a leggere e studiare per conoscere almeno i sommi capi di tutto l'argomento.

Per quanto riguarda l'economia la situazione è del tutto analoga: 10 anni fa c'era poco materiale, era molto complesso (tecnico), ed in inglese. Ma da anni a questa parte ormai (grazie sopratuttto all'enorme lavoro di persone come Francesco Simoncelli e di tutti i contributori di http://vonmises.it/) tutti gli argomenti sono stati affrontati, dissezionati, discussi ed approfonditi, e tutto è disponibile in italiano.

Non c'è più nessuna scusa per non sapere (e quindi non capire, e continuare a farsi prendere in giro): bisogna solo togliersi dalla testa l'idea che sia una cosa complessa: uno di solito quando pensa all'economia pensa alle complicatissime cose finanziarie, oppure alle stronzate che ci comunicano in TV, ma in realtà l'economia siamo io e te che compriamo qualcosa al mercato, o che decidiamo di lavorare per tizio o per caio, o quando decidiamo se comprarci un gelato o fare una passeggiata con la nostra fidanzata.

L'economia è il nostro agire quotidiano, è l'insieme delle decisioni che prendiamo durante la nostra vita, perchè tutto quello che riguarda le proprie scelte ed interazioni con il prossimo è "economia".

Non a caso il più importante trattato in tema, di Ludwig Von Mises, non si chiama una cosa tipo "il calcolo della struttura aggregata della domanda in un mercato in calo", ma "l'azione umana" (a proposito, questi sporchi capitalisti forniscono gratuitamente il libro anche in italiano qui).

 

Citazione:
Quindi a mio avviso, è difficile accusare l'autore di malafede (a meno, come detto prima, di non conoscerne a fondo il suo pensiero); al massimo lo si può accusare di "ignoranza",

Come già detto esplicitamente, non mi pongo nemmeno il problema della malafede, così come non mi interessa conoscere il suo pensiero: una certa esposizione è corretta (o quantomeno sensata) oppure è senza senso, indipendentemente dalla persona, che sia anonima o iper conosciuta, oppure è inesatta, piena di fallacie, incorretta, etc, magari perchè frutto della propaganda.

Lui cade in quest'ultima classe: critica quindi gli ebeti che non sono in grado di discutere, ma dimostra di non aver la minima voglia di mettersi in discussione e di voler almeno conoscere non dico i dettagli, ma almeno le definizioni, delle cose di cui parla con tanto fervore nel suo scritto.

A differenza tua infatti, vedo nel fatto che reitera più e più volte negativamente il concetto "capitalistico", per cui non vedo la cosa come "collaterale", ma invece molto marcata nel suo obiettivo.

A scanso di ripetermi ancora una volta, quello che voglio dire non è che non sia possibile criticare il sistema capitalistico (ci mancherebbe!), ma che se lo si vuole fare, almeno che si conoscano le definizioni, per non dire tutte le altre cose di base che lo contraddistinguono.

Ma il problema è che l'autore

Ritratto di Music-Band

Ma il problema è che l'autore non è poi così diverso da coloro che critica, perchè dimostra di essere completamente soggiogato dalla propaganda e nemmeno essere in grado di leggere due stronzate, dico proprio le cose di base di ciò su cui disserte.

Rischio di ripetermi, ma come ho detto: ritengo che "nessuno" sia immune dalla propaganda; una madre che dice al figlio piccolo: "Rimani composto a tavola" fa propaganda a scopo educativo avendola subita lei stessa dal altri che a loro volta la hanno subita. Questo per dire che che ognuno di noi è comunque il prodotto du una serie infinita di imput e condizionamenti accumulati negli anni e che spesso non hanno nulla di "genuino" come possono essere ad esempio gli istinti e le capacità acquisite nella crescita di una qualunque specie animale.

Dire quindi: "...nemmeno essere in grado di leggere due stronzate, dico proprio le cose di base di ciò su cui disserte..." Non ha molto senso (l'autore non vuole dissertare di economia dice giusto poche cose che evidentemente ritiene essere patrimonio comune). Ritengo (sempre ammesso che si parli di persone in buona fede ovviamente), che l'autore sia perfettamente in grado di "leggere due stronzate" ma che non sappia di doverle leggere, esattamente, e torno a fare paragoni per semplificare, come i medici sono perfettamente in grado di leggere report e studi medici sui vaccini, di capirli, di leggere e comprendere le notizie etc. Ma semplicemente non prendono in considerazione la cosa perchè, che i vaccini salvino milioni di persone è di pubblico dominio e culturalmente accettato.

Questo non significa che sono tutti stronzi, o che debbano essere presi tutti a randellate verbali con sarcasmo da chi ritiene di essere libero dai loro condizionamenti o dalle loro carenze cognitive, intuitive o altro.

Qui devo dissentire fortemente: ti sentiresti di dire che la conoscenza di chi ha studiato il 9/11 è elitaria?

certamente si

Poteva esserlo 10 anni fa quando tutti i (pochi) materiali e studi erano difficili da trovare, ed in inglese. Ma ora tutto è disponibile facilmente, è tradotto, e c'è n'è in quantità. Basta la voglia di dedicare qualche ora a leggere e studiare per conoscere almeno i sommi capi di tutto l'argomento.

La semplicità, la comodità, le possibilità di accesso alla conoscenza sono irrilevanti per una mente condizionata a non considerare determinate cose e a darne per scontate altre. Si tratta di vere e proprie carenze. L'auto senza benzina smette di camminare e non è consapevole che gli manca la benzina. Il problema però è più complesso: io posso aprire gli occhi su eventi come il 911 e questo può spingermi a studiare per capire meglio tale situazione, ma posso continuare a pensare di vivere in una società capitalista perchè è un concetto che do per scontato.

...Per quanto riguarda l'economia la situazione è del tutto analoga: 10 anni fa c'era poco materiale, era molto complesso (tecnico), ed in inglese. Ma da anni a questa parte ormai (grazie sopratuttto all'enorme lavoro di persone come Francesco Simoncelli e di tutti i contributori di http://vonmises.it/) tutti gli argomenti sono stati affrontati, dissezionati, discussi ed approfonditi, e tutto è disponibile in italiano...

Come fai a contraporre il lavoro di "una" o "poche" persone a 50 anni di condizionamenti arrivati dalla scuola, dalla tv, dai giornali, dai governi, da tutto ciò che ti circonda? Il fatto che "esista" questo tipo di lavoro è certamente fondamentale e importante ma non è che all'improvviso uno si libera da tutte le catene, altrimenti tu stesso non saresti qui, preda dei "tuoi" condizionamenti, a ironizzare sulla deficienza altrui, ma staresti probabilmente volando sull'everest con la forza del pensiero.

Non c'è più nessuna scusa per non sapere (e quindi non capire, e continuare a farsi prendere in giro)

Il mondo e gli esseri umani non sono un interrutore "ON/OFF", Affermazioni così perentorie non hanno senso anche se comprendo ciò che stai dicendo. Il senso di frustrazione è alto in molti casi ma questo non mi impedisce di comprendere che certe carenze non puoi colmarle semplicente dicendo a chi le ha: non hai più scuse.

...non mi pongo nemmeno il problema della malafede, così come non mi interessa conoscere il suo pensiero: una certa esposizione è corretta (o quantomeno sensata) oppure è senza senso, indipendentemente dalla persona, che sia anonima o iper conosciuta, oppure è inesatta, piena di fallacie, incorretta, etc...

Che tu non ti ponga il problema di conoscere il pensiero di una persona è una tua carenza, perchè "una certa esposizione" può essere corretta e sensata ma il "senso" generale e l'intento che si propone può essere molto diverso a seconda del pensiero o dell'ideologia della persona che esprime il concetto e questo può portare enormi differenze sulle conseguenze, quindi direi che non è certo un aspetto trascurabile al fine di avere una maggiore comprensione delle cose. Ti ricordo inoltre, visto che parliamo anche di "propaganda", che la propaganda non è una formula tipo "Propaganda=Menzogna". La propaganda agisce attraverso molte vie e spesso si serve proprio della "verità" o della correttezza di determinate "asserzioni" per raggiungere gli scopi prefissi.

A differenza tua infatti, vedo nel fatto che reitera più e più volte negativamente il concetto "capitalistico", per cui non vedo la cosa come "collaterale", ma invece molto marcata nel suo obiettivo

Reitera negativamente il concetto capitalistico perchè lo da per scontato esattamente come: "i vaccini hanno salvato il mondo dalle epidemie". (Sempre ammettendo la buona fede).

A scanso di ripetermi ancora una volta, quello che voglio dire non è che non sia possibile criticare il sistema capitalistico (ci mancherebbe!), ma che se lo si vuole fare, almeno che si conoscano le definizioni, per non dire tutte le altre cose di base che lo contraddistinguono.

Io infatti non mi sono permesso di criticare questo concetto (che hai provato ad esprimere fin qui) ma solo il tuo modo di intervenire.

Definizioni

Ritratto di Dusty

Music-Band ha scritto:

A differenza tua infatti, vedo nel fatto che reitera più e più volte negativamente il concetto "capitalistico", per cui non vedo la cosa come "collaterale", ma invece molto marcata nel suo obiettivo

Reitera negativamente il concetto capitalistico perchè lo da per scontato esattamente come: "i vaccini hanno salvato il mondo dalle epidemie". (Sempre ammettendo la buona fede).

Io invece non so assolutamente nulla del personaggio ma sono pronto a scommettere che tal persona che per identificare certe cose usa parole che definiscono l'esatto contrario non solo ha una precisa retorica, ma ha pronta la ricetta della sua "formula economica", chiaramente da applicare con la forza, per contrastare il turbocapitalismo dei giorni nostri...

Il paragone con i vaccini cmq non regge in quanto non parlo di conoscenza del funzionamento di qualcosa, ma della semplice definizione della parola. Posso essere pro o contro dei vaccini, e posso esserne o meno in grado di discutere della loro efficacia con qualcun altro, ma entrambi sappiamo esattamente cosa indichiamo con vaccino.

Non succede che i due interlocutori discutono di vaccini con A che pensa che sia una pratica medica volta all'immunizzazione, e l'altro che pensa che sia invece un vaso di fiori.

 

Per il resto posso anche essere d'accordo con te.

Io invece non so

Ritratto di Music-Band

Io invece non so assolutamente nulla del personaggio ma sono pronto a scommettere che tal persona che per identificare certe cose usa parole che definiscono l'esatto contrario non solo ha una precisa retorica, ma ha pronta la ricetta della sua "formula economica", chiaramente da applicare con la forza, per contrastare il turbocapitalismo dei giorni nostri...

Non lo escludo affatto; infatti mi sono sempre premurato di sottolineare: "ammettendo la buona fede".

...Il paragone con i vaccini cmq non regge in quanto non parlo di conoscenza del funzionamento di qualcosa...

Il paragone, credevo fosse chiaro, era centrato sull'idea di "accettazione", "acquisizione", di un'idea, un concetto, un'informazione, in modo acritico. Dando per scontato ciò che si crede sia: patrimonio comune.

Il medico che non si pone domande sui vaccini perchè: "hanno salvato il mondo" non mi pare molto diverso da chi non si chiede se il significato che sta attribuendo alla parola "capitalismo" è esattamente il contrario di ciò che significa realmente perchè: "è ovvio che questo sistema in cui viviamo è capitalistico", viene identificato cioè con questa parola. Lo riporto su me stesso; 10 anni fa, ero convinto di vivere in un sistema capitalista, così come ero convinto che le persone di sinistra che criticavano questo sistema, criticassero il capitalismo, così come ne erano convinti loro.

Secondo me in questo caso il condizionamento è ancora più sottile di un singolo evento specifico o traumatico come il ad esempio il 911, dove può accadere che una stretta minoranza, magari per via di un'intuizione all'inizio può essere portata a pensare che ci sia qualcosa che non va.

Qui parliamo dei nostri nonni che hanno combattuto e fatto la guerra ai "capitalisti", ai nostri padri che hanno fatto gli scioperi in fabbrica contro il "capitalismo" e di tutto un mondo di informazione che si muove su certi binari da generazioni. E' ciò che uno è portato ad accettare come un "dato di fatto" esattamente come "i vaccini hanno salvato il mondo"

ho comunque segnalato la discussione all'autore, ha risposto che sarebbe venuto a leggere con attenzione. Vedremo se posterà il suo commento o se preferirà "glissare". Anche questo potrebbe essere indicativo, ritengo infatti che il botta e risposta sia stato utile per i lettori anche se, a commento di questo articolo che ho riportato, ci starebbe bene una chiosa per chiarire il significato della parola capitalismo e le inesattezze in cui è caduto l'autore che ha voluto  giustificare il suo pensiero riguardante: "un'altra specie".

è evidente

Ritratto di Giacomo

che ci siano nuovi animali o automi in giro è evidente... lobotomizzati da tv, sostanze chimiche, gas inquinanti e condizionati attraverso una serie infinita di metodologie

per quel che riguarda i rettiliani e gli alieni, o magari l'aviazione militare basta guardare questa foto, per notare una strana nuvola a V! che colpisce la liguria... se volete potete approfondire su: http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2014/10/v-shaped-e-bombe-dacqua-prov...

saluti

Giacomo

 

 

Giacomo

Evitiamo se possibile gli OT

Ritratto di Music-Band

Scusa, lasciamo fuori per cortesia i rettiliani che non hanno nulla a che vedere con la discussione in corso. Per quanto riguarda il link su Genova, andava postato nei commenti all'articolo sulla grandinata di Venezia.

Grazie.

 

neo qui e neo lì

Ritratto di Calvero

Posso tranquillamente concordare con lo scempio umano in velocissima decadenza sotto i nostri occhi. Non mi spaventa né m'indispettisce neanche che uno si prenda la responsabilità di asserire che in qualche modo si sente superiore a una determinata "specie" umana (subumana) ....

... sinceramene trovo ridicolo parlare di capitalismo, neocapitalismo, turbocapitalismo e sentirne parlare dopo una disamina feroce e direi assennata su "usi & costumi" del bestiame umano e poi scendere nella cazzata del capitalismo, mi fa ridere.

Questa è una società feudale che ha cambiato parametri e nomenclature, una società accentratrice e in funzione di dinamiche piramidali. Ogni ideologia è assoggettata a questa funzione ed essendone assoggettata, in realtà ne diviene solo un altro tipo di maschera.

E tornando a un discorso lasciato in sospeso con DUSTY ... ribadisco che per me i mezzi mediatici non sono neutrali. Non credo minimamente (nei risulatti cui le masse otterranno) che dipende dall'uso che se ne fa. Non ritengo mimimanente nussuna forma di capitalismo il responsabile dello scempio in atto.

Sono andato a leggere alcuni

Ritratto di Music-Band

Sono andato a leggere alcuni articoli dell'autore comparsi in altri siti e che parlano di argomenti vari. In tutti è presente un denominatore comune: Marx e il capitalismo.

Ergo, l'autore come altre persone che conosco, ha letto gli scritti di Marx e ne ha sposato l'ideologia. In questo caso devo dare ragione a Dusty; l'autore non da semplicemente per scontato il concetto come pensavo nei post precedenti; la sua è una convinzione che deriva appunto da chi ha a abbracciato un certo tipo di ideologia.

E' un peccato che l'autore abbia glissato sul mio invito a intervenire qui, sarebbe stato interessante mettere a confronto con persone come Dusty, uno che ha studiato le teorie economiche di Marx e che ha quindi sviluppato alcune convinzioni.

Marx & C

Ritratto di Dusty

Grazie Music per aver fatto il lavoro al posto mio: anche senza aver fatto nessuna ricerca in merito, ero purtroppo certo dell'esito perchè, dopo anni di esperienza e di dibattiti in tema, ho sviluppato una certa sensibilità all'argomento e riconosco la propaganda lontano un miglio.

 

sarebbe stato interessante mettere a confronto con persone come Dusty, uno che ha studiato le teorie economiche di Marx e che ha quindi sviluppato alcune convinzioni

Guarda, sinceramente non ho il tempo di confrontarmi con queste persone, ma soprattutto ho perso la voglia già diverso tempo fa (si è dibattuto su tutto, in lungo ed in largo, su LC).

In ogni modo ho verificato che i confronti sono del tutto infruttuosi in quanto c'è una completa mancanza di basi comuni su cui effettuare ragionamenti.

I socialisti in genere non hanno semplicemente "sviluppato delle convinzioni" (quelli le hanno tutti, me compreso, chiaramente), abbracciano proprio una religione che si basa sul dare per vere alcune assunzioni che purtroppo non hanno granchè corrispondenza con questo mondo.

La principale di queste è la natura dell'uomo.

Parla con chiunque e chiedi se in generale l'uomo tende ad essere approfittare delle situazioni, o quantomeno a dare priorità ai propri interessi ed a quelli dei suoi cari prima di quelli degli altri: non mancando certo una gran varietà di esempi verificabili giornalmente, grossomodo tutti sono d'accordo indipendentemente dalla loro appartenenza politica.

Ma rifai la stessa domanda riguardo ad una persona che invece debba comandare ed organizzare la vita degli altri, ed ecco che il socialista prende in considerazione l'ipotesi (che diventa un fatto su cui costruire una teoria) secondo la quale il governante, magicamente, da persona egoista ed approfittatrice quale era un attimo prima diventa invece depositaria di ogni virtù, e stravolgerebbe quindi il proprio modo di agire ed essere in nome di alti ideali.

Sostanzialmente la differenza è tutta qui: il socialismo, per funzionare, richiede non solo l'esistenza, ma soprattutto l'individuazione (non è chiaro secondo quali criteri) di una classe dirigente che sia "illuminata" e che andando al comando si comporta in maniera completamente onesta, altruista ed idealista (tipica propaganga che si vede nei film hollywoodiani) ed è in grado non solo di fare le scelte giuste per il popolo (che quindi è per definizione becero, ignorante ed incapace di sviluppare ogni forma di organizzazione funzionale), grazie ad una maggiore conoscenza dell'insieme di tutte le altre persone messe assieme.

Il capitalismo (così come definito da Mises), semplicemente non fa questa assunzione e si limita a riconoscere ed accettare il fatto che la natura delle persone fa si che quelle più bieche e prive di scrupoli saranno proprio quelle che raggiungeranno i posti di comando, proprio in virtù della loro capacità e volontà nello scendere a qualunque tipo di patto per raggiungere i propri obiettivi.

Accettando questa tra l'altro banale ovvietà, ecco che diventa quindi importante organizzare la società (o meglio, fare in modo che si possa organizzare) in maniera che il potere sia il più possibile distribuito invece che sempre più centralizzato. Più potere distribuito e distribuibile implica più potere al cittadino, al singolo, alla persona normale invece che all'eletto. Tra l'altro questo obiettivo dovrebbe anche essere degno di essere perseguito per ogni forma di governo che si definisce "democratica", ma curiosamente rimane tale solo nelle parole: nei fatti quello che avviene in maniera inoppugnabile invece è quanto di più radicalmente opposto sia possibile concepire.

 

Ogni volta che affronto questo argomento mi rendo conto di quanto sia difficile esprimere questi concetti che dovrebbero in realtà essere molto semplici (quando uno li capisce diventano ovvi), e la cosa si scontra fortemente con la mia incapacità di espressione. Pazienza.

Mi pare di poter tranquillamente ...

Ritratto di mc

Mi pare di poter tranquillamente dire che da "ggiovane" (anche se sono ancora un pivello in fondo ... sigh!...) alcune delle cose che ritengo interessanti adesso, non e' che le vedessi interessanti allora ...

Anche io pensavo solo a divertirmi. Ma poi son cambiato... un pochino... almeno ... (credo...) ...

;-)

******

At Dusty:

non trovo che l'autore tentasse di approcciare la dimensione economica della nostra societa' per rivendicare le peculiarita' di sistemi liberali, piuttosto che socialisti, bensi' quella psicologica... la dimensione di consapevolezza sociale.

 

******

Io sono della generazione "nessuno ti regala niente". Adesso siamo nella generazione "prendi tutto quello che puoi, senza chiedere perche' ... soprattutto se per omologare te stesso". 

Forse sono generazioni che fanno parte dello stesso disegno sociale:

bisogna passare per "nessuno ti regala niente" per arrivare ad una societa' come la nostra e la mia diffidenza ha creato le prerogative per una fiducia, cieca ed immotivata, nel potere di questa nuova generazione. Non saprei, in realta' non mi sento superiore (semmai un po' piu' saggio) ma solo piu' vecchio e, per questo motivo, naturalmente orientato verso cose meno futili ...

******

Non condivido la anti-socialita' snob che blocca l'autore negli scambi interpersonali: l'influenza della societa' e' reversibile, non e' cosi' insormontabile, e rassegnarsi a farlo e' come perdere in partenza (perdere come societa' intera! ... non come singoli individui, e nemmeno come generazioni di appartenenza ... perdiamo tutti, belli e brutti... ).

E' il contatto, il confronto, la condivisione di diritti, la chiave di svolta per le generazioni a venire.

Ciaao

mc

...Marx e ne ha sposato l'ideologia

Ritratto di mc

 ...Marx e ne ha sposato l'ideologia

 

opps ... !

...quindi, io che non ne rilevavo sono della sua parrocchia?

 

:-)

mc

ma quali ot?

Ritratto di Giacomo

scusami tu, se permetti posto quello che mi pare... o devo chiederti l'autorizzazione? almeno la libertà di espressione lasciamela.

ti lascio al tuo edificante colloquio con dusty

Giacomo

Il rispetto degli altri

Ritratto di Music-Band

...se permetti posto quello che mi pare... o devo chiederti l'autorizzazione?...

Non devi chiedere l'autorizzazione per postare e puoi postare quello che ti pare a patto che tu tenga presente le regole della "netiquette".

E tra le regole della "netiquette" che è un codice di "Buona educazione", si dovrebbe evitare l'Off Topic: "Non divagare rispetto all'argomento del newsgroup o della lista di distribuzione via posta elettronica."

..almeno la libertà di espressione lasciamela...

La tua libertà di espressione non è certo in discussione. Hai però postato due argomenti che non hanno nulla a che vedere con la discussione in corso senza peraltro argomentare nulla di ciò che hai scritto nè rifarti a ciò di cui si stava discutendo.

Questo atteggiamento non è "libertà" ma mancanza di rispetto per gli altri interlocutori; non ti ho bannato nè cancellato ma semplicemente e in modo educato te lo ho fatto notare.

Gli intellettuali italiani un tanto al chilo

Ritratto di Buster Keaton

L'articolo pare scritto, come molti altri in rete, con la classica tenica del : problema reazione soluzione.
Una perfetta descrizione del problema che si vuole affrontare (in questo caso le differenze generazionali).
Poi la scoperta del colpevole, che in questo caso è uno e trino: capital, neo e turbo.
Colpisce subito l'assenza di altri complici: che so, la scuola, la famiglia, lo stato, la corruzione, eccetera.
E vabbè.
Rispetto ad altri che ho letto, questo ha anche lo svantaggio di non proporre neanche una parvenza di analisi fenomenica, neanche uno spiraglio,
anzi alla fine della lettura ti resta come una specie di nostalgia per il genere umano ormai completamente in balia del nulla cosmico.

Insomma siamo sempre lì, siamo sempre nel campo che io chiamo descrittivo. Ci si limita a descrivere i fenomeni perché nella cultuta che fu ed è ancoara di pseudosinistra 'capire la società e come si muove'
è sempre stato un sintomo, per i critici, di genialità (pensiamo solo al cinema). Ma quando si tratti di spiegare i meccanismi che causano i problemi, ecco che i geni tacciono.
A dare un giudizio sulle nuove generazioni ci sono buono anche io.
Se non riesco a parlare con il ragazzo che mi sta vicino è colpa del capitalismo.
E' vero. Perchè l'ipod che ha attaccato alle orecchie i capitalisti li fanno con un solo attacco per le cuffie invece di tre. Così invece di prendere solo la cuffiaper collegarti sei costretto a comprartelo anche tu l'ipod.
Furbastri!
Quello che invece nessuno è capace di fare è dare un giudizio su tutti gli intellettuali di merda che hanno affollato l'Italia in questi ultimi, a voler essere buoni, trenta anni.

Gli intellettuali italiani un tanto al chilo

Ritratto di Dusty

Bell'intervento Buster.

Se su questo sito ci fosse il tastino "+1" mi limiterei a premerlo ed aspettare in silenzio eventuali altri interventi, ma in questo caso mi tocca replicare :)