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Fantasmi

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- Fantasmi -

Ogni città ospita i suoi fantasmi ma Venezia vive su due piani di esistenza invisibili l'uno all'altro. Il primo livello si è materializzato nell'agglomerato di antiche pietre emerse dalle acque; visibile ai più, semplici viandanti o visitatori occasionali, è il mondo di superficie considerato l'unica realtà esistente da chi ha dimenticato l'arte di sognare e guarda senza più vedere gli strati interni ma non per questo meno concreti delle cose.

 

C'è poi una seconda dimensione, un piano etereo popolato da spettri che hanno imitato la forma dei palazzi, delle persone, di imbarcazioni e animali. E' un mondo invisibile, eppure vivente, pieno di storie da raccontare, ricco di un passato che non è mai stato presente. In questa città popolata da ombre e riflessi, i dormienti sbiadiscono permettendo ai fantasmi di risvegliarsi. Si tratta di un mondo silenzioso ricco di attività, vibrante. E' possibile ascoltarne le voci e i rumori di fondo regolando i propri sensi così come una radio cerca la giusta sintonia.

Le antiche pietre parlano, ricordano ogni individuo che le ha calpestate, le carezze degli amanti che le hanno toccate, il dolore di chi ha lasciato il proprio corpo sulla loro fredda superficie, i pensieri, i sogni, i desideri e le illusioni di una moltitudine di anime costituiscono gli argomenti delle loro conversazioni; la memoria che custodiscono è in questo modo continuamente diffusa nell'etere, una biblioteca vivente che si arricchisce in ogni istante di nuovi tomi.

I fantasmi non dimenticano vecchi amori, antichi rancori e azioni compiute: mantengono in vita la loro cortesia o la loro scortesia di modo che, in questa realtà, i viandanti che si trovano ad attraversare un ponte, un campo o una calle, riescano a sentire una vibrazione che prende forma in un improvviso disagio o in un altrettanto misterioso buonumore, percependo l'essenza del luogo senza mai capire che arriva da un mondo in piena attività celato però ai loro occhi.

Venezia ha molti doni e non meno incubi da elargire all'altro mondo che alcuni chiamano: “Il nostro mondo”. A decidere quali passeranno da questa parte, è compito dei viventi, nel tempo che hanno a disposizione prima di entrare a far parte di quell'incessante dialogo.

 

 

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Rifiuto di rassegnarsi

Ritratto di Luxio

Ciao Music,

profonde e toccanti le parole di questo articolo (anche di quello dell'acqua alta e di altri che hai scritto su "Venesia"). L'amore che vuole ricordare a tutti i costi e brama una sorta di ritorno a qualcosa che era, il disgusto per gli "inevitabili" cambiamenti, la nostalgia, ma anche la rassegnazione...

Sono cresciuto a Rovigno, cittadina dell'Istria che con Venezia ha condiviso e condivide tanto. Da orami più di 10 anni non abito più li, ritorno A CASA un paio di volte all'anno, per lo più d'estate, e forse grazie a questa distanza mi rendo conto ancora di più di quanto le tue parole siano applicabili praticamente al 100% anche al mio luogo natio.

Che dire...grazie.