Quando tocchi il fondo, puoi sempre cominciare a scavare

Faccia da scafista è tornato riuscendo nell'impossibile compito di farci rimpiangere l'episodio precedente. "Casinò Royale" infatti, paragonato a questo, è un capolavoro del neo-realismo. Il regista Marc Forster che ha diretto pellicole più apprezzabili come: "Finding Neverland" o "Monster Ball" non si trova a suo agio con un film d'azione e infatti le sequenze spettacolari sono apparentemente fuori controllo del regista. Lo spettatore non ha mai la comprensione dello spazio scenico e non capisce niente di quello che succede. Insomma la triste solfa a cui ci ha abituato il moderno cinema d'azione probabilmente girato e montato da giovani schizofrenici che sono approdati al cinema convinti di sapere tutto e dimostrando di non sapere niente. Forse le sequenze d'azione sono state affidate ad una seconda troupe di questi nuovi barbari che hanno invaso le produzioni cinematografiche; ma inspiegabilmente, anche le parti in cui dovrebbe girare la storia, e in cui si dovrebbero costruire i personaggi, le parti cioè in cui si dovrebbe forse sentire maggiormente la presenza del regista, sono talmente superficiali da risultare imbarazzanti.

Dimenticate ogni cosa che avete visto o saputo su James Bond, alias 007; se già Casinò Royale rinnegava tutti i cardini su cui poggiava la serie, questo proprio non assomiglia neppure vagamente alla più lontana imitazione di serie B dei film del più celebre agente segreto inglese.

Ci aspettiamo nei prossimi episodi di veder scomparire anche il "Logo" 007 dai cartelloni (a questo punto sarebbe auspicabile), e magari vedremo pure bond trasportare dei clandestini da una costa all'altra in motoscafo; il lavoro di decostruzione sarà a quel punto completo.

Una volta, film di questa fattura erano fatti con meno soldi, facevano parte di una categoria chiamata "Serie B" e li girava Chuck Norris.
Fatevi un favore, risparmiate i soldi o picchiate il bigliettaio che non vi ha avvisato.