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Svelato un altro aspetto del LockDown?

Ieri sera stavo discutendo con Dusty sul prezzo del Petrolio.  Ho fatto alcune considerazioni che purtroppo non sono basate su fatti che possa verificare, ma le voglio condividere ugualmente.  La Storia poi mi dara' torto (probabilmente) o ragione.

Il petrolio greggio e' oggi a - (MENO) 37,63 (trentasettevirgolasessantatre) Dollari al barile.  Non tanto tempo fa era a 100 dollari.

Questo non significa che se riempite il serbatoio della vostra auto il benzinaio vi dia pure dei soldi, ovviamente.  Anzi, i prezzi di gasolio e benzina con tutta probabilita' aumenteranno, e non di poco (manca solo che passino coi megafoni come stanno facendo in Italia e quella buona donna con la sua voce odiosa strilli anche " Andate a piedi, andate a piedi", mentre la Meloni appellera' i petrolieri come "I nostri Angeli".

 

Questo significa pero', che tutti i barili, tutti i serbatoi del mondo sono zeppi, e sono stati riempiti senza clamore in attesa di questo momento, che era stato previsto da anni.  Pure cosi', pero', pure col blocco delle attivita', il petrolio viene sempre usato, quindi e' difficile capire il tasso negativo.

Per cercare di capirlo faccio una ipotesi campata per aria, portate pazienza se sono un po' audace ma se avro' avuto ragione uno dei motivi della pagliacciata globale potrebbe essere stato forse smascherato.  A mio parere uno dei motivi della Pantomima della Morte Rossa (a la EAP) e' rovinare Putin.  Putin, per quanto molto astuto, non e' imbattibile ed e' sempre molto cauto, quindi non sta alzando tante onde (un modo di dire inglese), almeno a questo punto.  Sara' una battaglia di nervi.  Il suo "non disamico" Trump anche lui si sta barcamenando ma deve sottostare a chi ha dettato legge nella storia degli ultimi 120 anni.

Tutto il piano comincio' all'inizio di settembre del 2001, quando immagino che i Sauditi siano stati messi di fronte ad una scelta: essere obliterati dalla faccia della Terra come ritorsione per l'attacco terroristico agli Stati Uniti effettuato da 11 sauditi o cantare di bordone a tutte le decisioni che il Deep State USA avrebbe preso, con particolare riguardo alla vendita di petrolio, in maniera abbondante ed al costo deciso dagli USA.

Gli USA, in cambio, avrebbero finanziato il reame del deserto, gli avrebbero dato assistenza piu' di quanto non stessero gia' facendo e mano libera a livello locale (con qualche altro favore incluso nel pacchetto in cambio di instaurare un fittizio "Califfato" da operetta granguignolesca).  In piu', e soprattutto, nel giro di una ventina d'anni, invece di obliterare loro gli USA avrebbero obliterato tutta la concorrenza all'Arabia nel mercato del petrolio: Iraq, Iran, Libia, Venezuela e infine (rullo di tamburi) la Russia.

Ora, Iraq e Libia sono andati.  Il Venezuela, all'atto pratico vende poco, ma l'Iran si mantiene in forma solo grazie alla Russia.  Quindi e' la Russia, odiatissima dai Sauditi, la chiave di volta dell'intera faccenda.  In un mondo dove tutti (anche seguendo le indicazioni diaboliche dell'assatanata Greta e dei Gretini, che farebbero un danno limitato ma sarebbero ottime per altri motivi) debbano obbligatoriamente comprare petrolio secondo le indicazioni delle grandi compagnie americane, i Sauditi forse sperano di avere un posto favorevole nei confronti dei loro concorrenti aggiogati dai petrolieri americani (i soliti grandi nomi quali Rockefeller e compagni di merende, i quali, guarda che caso, possiedono l'OMS e l'ONU). Naturalmente se fosse cosi' - ed in parte e' evidente - sarebbero dei cretini.  Tanto intelligenti, cosi' per dire, non sembrano proprio, comunque.

Quindi, dopo piu' di 18 anni, si blocca l'economia del Mondo.  Uno dei risultati di tale enormita' e' che il consumo di petrolio si riduce improvvisamente, e da qui la mia ipotesi: ora tutto il fabbisogno mondiale puo' essere soddisfatto dai soli Sauditi (senza che si acquisisca una goccia da nessun altro), che non ci guadagnano assolutamente niente, ma che vengono compensati in altro modo, essendo quattro gatti che sottostanno al dominio assoluto di una sola famiglia che hanno la possibilita' di resistere.

Tutti gli altri (Russia e Iran) non vendono piu' neanche una goccia.  L'Iran sopravvivera' per un po', forse, perche' sono abituati ad essere con le pezze al culo, ma in Russia parecchi soffriranno, proprio ora che avevano i soldi per le vacanza a Rimini, a Goa e in Tailandia!!!!  Putin potrebbe diventare impopolare.

Ora, lo so che e' una ipotesi pazzesca, ma e' a prova del rasoio di quel tale barbiere, Occam, perche' semplice e moderata, in termini assoluti.  Non e' piu' pazzesca comunque delle ipotesi su altre cause per il lock-down mondiale che abbiamo comunque la senzazione che siano verosimili.  Ora come ora e' la situazione che stiamo vivendo in generale ad essere letteralmente simile a quella partorita da una mente disturbata.

Fatemi pure a pezzi nei commenti.

PS

Mi hanno fatto appena notare che non ho specificato che questo prezzo e' un future.  Ora come ora stanno vendendo a 15-20 dollari al barile.

https://www.nasdaq.com/market-activity/commodities/cl%3anmx

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...e la Cina?

Ritratto di Luxio

Pensando ad "alta voce": si, uno dei motivi di questa pagliacciata potrebbe essere benissimo questo però, se non sbaglio, la Cina compra abbastanza petrolio dall'Iran e dalla Russia, no? Poi c'è anche l'India (ma non so da chi lo comprano loro).

Si

Ritratto di Pike Bishop

La Cina e' l'ago della bilancia.  E nessuno sa da che parte stia.  Dalla sua immagino, il che la rende del tutto imprevedibile.  L'India e' una colonia britannica.

Comunque hai ragione, avrei dovuto elaborare anche questo nel mio articolo, grazie.

News

Ritratto di Pike Bishop

Per la cronaca: hanno riaperto il Parlamento Britannico.

Ci sono solo pochi deputati, visto che gli altri si possono collegare per via telematica, ma la discussione e' gia' piuttosto interessante...

petrolio

Ritratto di Dusty

Quello del petrolio è sicuramente un argomento molto complesso.

Per precisare, quello che è andato negativo è il costo del future tradato sul mercato più grosso (il NYMEX), che è un contratto per l'acquisto del petrolio nel futuro.

Ne approfitto invece per segnalare un paio di articoli interessanti che analizzano gli eventi da un punto di vista meno convenzionale.

I venti di guerra sul petrolio continuano

Dagli inizi di marzo stiamo osservando gli sviluppi della clamorosa decisione dell’Arabia Saudita di tagliare il prezzo del petrolio a un livello che danneggia il maggiore esportatore al mondo: gli Stati Uniti.

Mentre nel nostro primo articolo del 3 marzo ci eravamo limitati a registrare l’avvenimento, nel nostro articolo successivo del 27 siamo stati fra i pochissimi media italiani a mettere in connessione questa crisi con una probabile decisione statunitense di risolvere la questione con le armi.

Purtroppo gli sviluppi allarmanti di questa crisi sono andati avanti e si stanno svolgendo sotto i nostri occhi nell’assordante silenzio dei media.

Dopo la vittoria della insolita coalizione tra Iran e Emirati sponsorizzata dagli USA nello Yemen, il Regno Saudita, in situazione di vulnerabilità grazie al Covid-19 che ha ridotto all’impotenza 150 membri della famiglia reale, ha dovuto proclamare una tregua dei combattimenti, ufficialmente per “motivi umanitari”.

Nello stesso tempo, Trump ha minacciato di prendere possesso dell’Aramco, l’azienda petrolifera di stato saudita e ha anche ridotto la produzione di scisto per cercare di far riprendere le quotazioni.

Arriviamo cosi’ al compromesso raggiunto il 9 aprile, nel quale, su esortazione americana, Russia e Opec hanno concordato di ridurre la produzione di 10 milioni di barili al giorno a maggio e giugno, di otto milioni al giorno nel secondo semestre 2020 e di sei milioni al giorno per i successivi 16 mesi.

Questa decisione, per quanto drastica, compensa solo per un terzo il crollo del consumo mondiale provocato dall’epidemia.

Inoltre, non è detto che tutti i produttori rispetteranno il patto. Ad esempio, il Messico è disponibile a una riduzione di soli 100 mila barili al giorno, invece dei 400 mila stabiliti; il che costringerebbe Trump a ridurre la produzione USA di ulteriori 250 mila barili a compensazione di quelli mancanti del Messico, senza peraltro raggiungere il calo totale concordato.

Ulteriori misure potrebbero portare vantaggi e svantaggi insieme.

Ad esempio, Trump potrebbe aumentare i diritti di dogana sulle importazioni di petrolio a buon mercato, in modo da salvare l’industria del petrolio di scisto, ma penalizzando i consumatori americani, mentre il Congresso potrebbe approvare una proposta di legge risalente al 2007, che condanna gli Stati membri dell’OPEC per pratiche che non rispettano la concorrenza.

Ma l’unica soluzione davvero risolutiva sarebbe – anzi è – ancora una volta quella militare.

Ecco perché il presidente Trump ha ritenuto che, per far fronte al crollo del prezzo del petrolio, non c’è altra scelta che impossessarsi con la forza delle più importanti riserve mondiali, cioè quelle del Venezuela.

Per portare avanti questo ardito programma, Gli Stati Uniti hanno convinto l’Unione Europea ad associarsi a un’operazione che prevede il sequestro del presidente Maduro e dell’uomo forte del Paese, Diosdado Cabello, mentre Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda – ossia le ex potenze coloniali dell’America Latina – si sono fatte avanti come volontarie sul campo.

Dopo che il 26 marzo il Dipartimento della Giustizia USA aveva emesso un ordine di cattura nei confronti del presidente Maduro e della sua squadra, accusati di traffico di droga, agli inizi di aprile una nave-spia portoghese, RCGS Resolute, è riuscita ad affondare una nave guardacoste venezuelana, che stava fermandola per un’ispezione, fuggendo poi nel protettorato olandese di Curaçao.

Intanto Francia e Regno Unito inviavano in zona due navi da combattimento: il porta-elicotteri anfibio Dixmunde e il portacontainer RFA Argus, assieme a un cacciatorpediniere e diverse navi della marina statunitense poste sotto il comando della Drug Enforcement Agency.

Questa operazione pero’ è stata interrotta da un evento inaspettato…

Negli Stati Uniti infatti una parte degli ufficiali del Pentagono che già avevano tentato di rovesciare il presidente Trump con il Russiagate e l’Ukraintegate, hanno preso in considerazione l’ipotesi d’instaurare una legge marziale per poter “combattere l’epidemia” a livello federale e intanto si sono rifiutati d’impegnare truppe in Venezuela.

Nei media la vicenda è passata come un rifiuto, da parte di alcuni comandanti, di far imbarcare uomini in nave col pericolo di contrarre l’infezione virale, ma intanto la prova di forza tra Stati federati e Stato federale da un lato e militari dall’altro sta proseguendo. E se a un certo punto fosse davvero proclamata la legge marziale, gli ufficiali ribelli potrebbero creare un governo provvisorio di emergenza con la scusa di proteggere la salute degli Americani.

Intanto l’America non puo’ permettersi di perdere il suo fiore all’occhiello: il settore produttivo di scisto. E la discesa delle quotazioni potrebbe aggravarsi, rischiando di portare tutti i nodi al pettine in queste gravissime escalations interne e esterne agli Stati Uniti.

Certo, è del tutto inspiegabile il silenzio dei media su queste vicende, ma da parte nostra sentiamo il dovere di informare il maggior numero di persone possibile. Quindi continueremo a monitorare questa gravissima crisi, come facciamo già da inizio marzo.

 

Il Regno Saudita invia 20 petroliere sulle coste USA

Ieri avevamo appena pubblicato un articolo sulla possibile escalation militare del conflitto fra i due produttori mondiali di petrolio: America e Regno Saudita, a poche ore dal crollo dei futures del petrolio trasmesso dai media in serata.

Oggi pubblichiamo questo aggiornamento sui risvolti del conflitto che i media stanno nascondendo. Ci sono infatti delle novità spiacevoli.

Nell’articolo precedente avevamo accennato al fatto che Trump, con l’aiuto di alcuni paesi europei, stava preparando un colpo di stato contro Maduro per impossessarsi delle riserve del Venezuela e far alzare cosi’ le quotazioni a un livello accettabile per la sopravvivenza dei produttori di scisto americani.

Avevamo anche detto che, nonostante i paesi europei avessero già inviato navi da guerra presso le coste venezuelane, affondando anche una nave della guardia costiera locale, l’operazione è stata bloccata dal push di alcuni generali del Pentagono, che si sono rifiutati di imbarcare gli equipaggi sulle navi con la scusa del Covid-19.

Ieri, approfittando della situazione di quasi colpo di stato creata da questi generali, con conseguente congelamento della capacità di risposta militare americana nel breve termine, l’Arabia Saudita ha inviato presso le coste USA 20 tanker con 40 milioni di barili di greggio allo scopo di inondare ulteriormente i depositi americani di materia prima (l’articolo del WSJ qui).

Le petroliere dovrebbero arrivare presso le coste del Texas e della Louisiana a maggio.

Secondo Kirk Edwards, presidente della compagnia texana Latigo Petroleum, questa iniziativa saudita è la “Pearl Harbour dei produttori americani di scisto”. E, come l’analogo episodio che costrinse gli USA a scendere in guerra durante il secondo conflitto mondiale, anche questa vicenda potrebbe spingere Trump a prendere iniziative senza precedenti, magari di tipo militare.

Come potrebbero essere attuate tali iniziative, visto l’attuale standby della marina militare e l’insubordinazione del Pentagono, è pero’ tutto da vedere.

Di certo questo doppio attacco all’America, sia interno che esterno, non promette niente di buono….

giustamente

La situazione è intricata dai molteplici aspetti, leggasi interessi in campo, si può essere alleati su un tavolo ed avversari in un altro.

Perciò sul tavolo petrolifero la spiegazione è plausibile, io però non penso sia uno scontro tra Stati, quanto uno scontro tra poteri che, dopo la fine della seconda guerra guerra mondiale ed il successivo sviluppo della tecnologia si sono trovati con le mani completamente libere, il crollo del Muro di Berlino è un altro snodo cruciale.

Il comunismo non è stato mai un problema per il capitalismo, solo un mendicare un tozzo di pane in più, ma ha vissuto della stessa illusione della crescita infinita, l'altra faccia della medaglia.

Non è un caso il fatto che Stachanov fosse russo.

La probabilità che ai popoli arrivino ceffoni da ambo le parti è molto forte, quello è un compito che eseguiranno i vassalli.

In questa situazione non tralascerei il fatto delle elezioni americane ed il fatto che c'è l'incognita dei sostituti oggi di Trump, tra non molto quello di Putin e situazioni come queste non si risolvono, se si risolvono, nel giro di pochi mesi.

Gli equilibri già estremamente precari ( eufemismo ) possono saltare in un attimo.

Se poi fosse uno scontro tra Stati, non è che la situazione sarebbe meno esplosiva.

Davvero nessuno ne parla

Ritratto di Luxio

Beh, queste sono notizie forti (USA, Venezuela, Arabia Saudita, ecc.) e devo ammettere che non ne sapevo assolutamente niente. D'altro canto è anche vero che non seguo molto questi argomenti, ma seguo i media di svariati stati e non ho sentito nemmeno una parola a riguardo.

Da laico però mi pare di capire che il problema ora è che la domanda di petrolio è calata di brutto e non capisco come gli USA possano avvantaggiarsi rovesciando il Venezuela.

E' un motivo vero, ma è una "maschera".

Tutto anche vero.

Ma il VERO motivo della tragica pagliacciata è di origine esoterico/satanista.

Io non ho assolutamente dubbi su questo (attenzione: NON sono un bigotto).

Le motivazioni economiche, politiche, geo-strategiche, finanziarie, sono tutte "maschere". Vere, ma solo in subordine. Maschere massoniche.

Qui tra noi, molti storceranno il naso, in quanto non credenti, scettici, etc.

Ma non è questo il punto: noi possiamo anche NON credere. ma "loro", ci credono... Eccome se ci credono.

Ci aveva avvertito Kubrick, nel suo ultimo film.

Vero motivo?

Ritratto di Pike Bishop

Zeus66 ha scritto:
Ma il VERO motivo della tragica pagliacciata è di origine esoterico/satanista.

Non mi sembra che nessuno abbia implicato che ci sia un unico VERO motivo, ma ce ne sono parecchi: e' una cordata di bastardi ed ognuno ha interessi diversi che non necessariamente coincidono con quelli di tutti gli altri.  Quello che citi tu credo sia semplicemente l'interesse che li unisce, quello che hanno tutti in comune perche' e' una specie di requisito per fare parte del club.

Comunque sia, credo che una

Ritratto di Music-Band

Comunque sia, credo che una possibilità, se c'è, la troveranno altri. Qui da noi ho proprio idea che siamo spacciati... E' deprimente vedere centinaia di commenti che urlano rivoluzione... tutti fuori il 25 aprile... Svegliatevi... E' tutto virtuale... La gente pntifica sognando una data futura quando dovrebbe essere in strada già da ieri.... Ho paura che il 25 sarà il giorno della disfatta totale...

BDIY:IND

Ritratto di Pike Bishop

Un esperto e navigato professionista del settore Commodity Trading mi ha contattato suggerendomi di dare un'occhiata al grafico del Baltic Exchange Dry Index (indice del prezzo dei trasporti sui grandi mercantili) il quale era al suo massimo da 5 anni il 9 settembre scorso per poi crollare sino al 7 febbraio.

Lascio a voi le conclusioni: https://www.bloomberg.com/quote/BDIY:IND

(per vedere il grafico cliccate a dx su VIEW FULL CHART e selezionate 1Y )

Cosa ci nascondono

Salve a tutti, mi collego al link di Pike sul Baltic Exchange Dry Index. Fin dall'inizio di questa farsa mi sono convinto che la maggiore delle motivazioni ( ce ne sono altre) dietro all'ideazione della stessa risieda nel collasso del sistema economico mondiale che si stava ormai palesando: i calci al barattolo stavano per finire e prima di farsi soggiogare dagli eventi hanno deciso di anticipare e dare il via  a decisioni gia' prese da tempo.

Suggerisco di leggere questo articolo molto interessante. https://off-guardian.org/2020/04/20/coronavirus-lockdown-and-what-you-are-not-being-told-part-2/?__cf_chl_jschl_tk__=1c8b629632c529ca85ef1017916d73df0396d85d-1587771014-0-AZhCh3pKugvYnvnEivjLCfQIUjhXYo4jwx0ugssCPx2zka4yoyPqKZaPWBejgW8sRUJ8rokK55MQIZoPIMF1roX4_QYGZr9LOY7t65k97Cv6XWojwG2afyLlRXQ5JuXegHdWzWeMmqOKMvH57g_BsIntvnwMjJbc6YT-R0VKx4PiDedqW0DT3i5cw5m2_XQARFz0sm15T_uutpZPO2S2fRUj_0zyX9U6cArGiiNpSsKJ21C_YroYrokvNdSdWiiHMpXwm2s9B8D2lODC5EUrFqRlNkwn1PQKsSdLfDnqcb0vtrKx2MIp0OALz1z8MQwRO1_JNK26NcwJUpqQs52HRc6R8Vrv-MuaTi1DkLphQG5YSc_YyvHbDIga4nw0Wgq7LQ

E' diviso in 2 parti: la prima tratta del Virus (in quanto truffa); la seconda dei motivi della truffa e degli obiettivi della stessa. Lo trovo un punto di vista azzeccato.

Grazie Tibberio

Ritratto di smako

25 aprile

Ritratto di Eulero

Music-Band l'aveva pronosticato.

Ho paura che il 25 sarà il giorno della disfatta totale...

In Italia, non solo la gente non è scesa in strada, a parte pochissime eccezioni, ma come mostra il video più sotto, ha dimostrato una inettitudine e un assoggettamento senza limiti.

In questa via di Milano nessuno ha nemmeno provato ad aiutare delle ragazze maltrattate da una polizia ormai in preda a deliri di potere, la cui unica colpa è stata quella di essere uscite in bicicletta durante un pomeriggio primaverile. Quello che mette più tristezza, ancor più del comportamento ignobile delle forze dell'ordine, è che nessun uomo o donna sia sceso da uno di quei balconi per difendere quelle povere sventurate.

 

 

Fortunatamente

Ritratto di Pike Bishop

Fortunatamente altrove la situazione e' meno folle (solo meno, purtroppo).  Gli inglesi hanno sempre uno spiccato senso pratico: 

Off Guardian

Ritratto di Pike Bishop

Tibberio ha scritto:

Suggerisco di leggere questo articolo molto interessante. 

Grazie Tibberio.

L' Off Guardian lo seguo anche io ed e' sempre molto interessante: un'altro sito da mettere fra i favoriti.

Il titolo del sito e' un gioco di parole: ricorda Off Guard (essere preso di sorpresa) ma in realta' era nato come Fuck Off Guardian (Vaffanculo Guardian), essendo il Guardian il famoso giornale inglese che aveva indispettito per i suoi articoli partigiani sulla crisi con l'Iran il fondatore del sito, che decise di rimediare cercando lui notizie credibili da pubblicarsi sul sito.