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Steorn ci riprova

Steorn è una ditta irlandese che nel 2006 ha annunciato di aver sviluppato una tecnologia in grado di produrre "infinita energia gratuita" violando il principio di conservazione dell'energia, ed ha sfidato la comunità scientifica a verificare le loro tesi.

Ovviamente nessuno li ha presi sul serio così sono caduti nel dimenticatoio fino a circa metà del 2007 quando annunciarono una dimostrazione pubblica della loro tecnologia, denominata Orbo.

I pochi che seguivano le sue mosse rimasero molto delusi quando all'ultimo momento la dimostrazione fu annullata per motivi poco chiari, e quindi a parte le ovvie prese in giro della comunità si sentì parlare poco di loro finchè non annunciarono di aver creato una giuria di scienziati di dichiarata fama che potessero giudicare il loro lavoro.

Nel corso del 2009 la giuria venne sciolta ed il suo verdetto unanime fu "non è stata verificata nessuna produzione di energia" ma il CEO di Steorn Sean McCarty sostenne che il problema fu il fatto di non aver avuto abbastanza tempo per mostrare a loro una implementazione funzionante ed efficiente.

McCarty disse inoltre di aver superato i problemi tecnici che fin'ora li avevano tenuti sotto scacco e che per la fine del 2009 avrebbe mostrato al mondo la loro tecnologia con una nuova dimostrazione pubblica.

Questa volta la Steorn ha mantenuto almeno in parte la promessa ed infatti presso il Waterways Visitor Centre situato a Grand Canal Basin (Dublino) ha messo in mostra l'Orbo, osservabile anche in streaming, è disponibile anche l'esploso della sua composizione.

Invece che dissipare i dubbi tale mossa li ha accresciuti perchè il dispositivo mostrato consiste in una sorta di motore elettrico alimentato da... una batteria!

Ecco alcune immagini della mostra scattate da una persona che ha potuto recarsi sul posto:

La tesi di steorn è che la batteria sia necessaria per far funzionare l'apparato ma questa si ricarica in maniera indefinita in quanto la corrente in uscita è maggior di quella in ingresso (di un fattore di circa 3). L'ovvia osservazione da parte della comunità degli scettici è stata che in questo caso sarebbe bastato una sorta di condensatore per far funzionare il motore senza la necessità di una batteria.

La dimostrazione non è stata però limitata all'esposizione dell'Orbo, Sean McCarty ha tenuto un piccolo talk in cui ha dimostrato, oscilloscopio alla mano, come il loro dispositivo è immune alla Back EMF, la forza elettromotrice inversa che si sviluppa quando si applica un carico al motore. Nella dimostrazione in particolare si verifica che se si rallenta il rotore con una mano la corrente assorbita dal dispositivo non aumenta, come invece normalmente avviene nei tipici motori elettrici.

A detta di McCarty questa è la prima dimostrazione di una delle quattro che dimostreranno che il loro dispositivo è in grado di generare più energia di quanta ne assorba. Le altre dimostrazioni avverranno durante il mese di Gennaio.

Nel frattempo Jean-Luis Naudin, uno scienziato francese che si occupa di ricerca nel campo della free energy ha annunciato di aver replicato l'esperimento di Steorn ed aver verificato il fatto che effettivamente esso non soffre di Back EMF.

Replica del motore di Steorn da parte di Naudin

Il principio sfruttato da Steorn sembrerebbe essere quello di rompere la simmetria del potenziale del campo magnetico, un fenomeno che è già stato descritto nel dettaglio da Tom Bearden in passato.