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Potere alla Parola

La parola è un potente sovrano, (…) ha il potere di troncare la paura, togliere il dolore, infondere gioia, aumentare la compassione

(Gorgia)

La guerra è pace, La libertà è schiavitù, L'ignoranza è forza.

(George Orwell)

 

 

Noi siamo adoratori di immagini, dediti ad atti impulsivi e compulsivi, rispondiamo a simboli, manipolati e reiterati, e non alla razionalità; comperiamo bellezza, non sapone, vitalità, non arance, prestigio, non automobili.

(Vance Packard)

 

 

La gente vuole essere ingannata: e allora la si accontenti!

(Cardinale Carlo Carafa)

il guaio dell'uomo di oggi non è il non credere a niente, è il credere a tutto.

(Gilbert K. Chesterton)

 

 

Datemi la possibilità di emettere la moneta di un paese, e non mi importerà più di chi scrive le sue leggi.

(Nathan Rotschild)

Voglio essere padrone di nulla, e controllare tutto. Competere è un peccato.

(John D. Rockfeller)

 

 

Chi non può esprimere le proprie idee o semplicemente le proprie emozioni è uno schiavo, la parola, a mio parere, è un vero e proprio atto di libertà

(Maria Concetta Lo Bianco)

 

 

Onore al merito di Frankie HI-NRG, un grande poeta contemporaneo; forse troppo bravo per essere davvero famoso.

 

 

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non solo

Ritratto di Calvero

Più che un poeta è un Reporter ... interessante anche l'immaginario creato nei video. Non le movenze/atteggiamenti RAP che io a prescindere le detesto.

Per tutto il resto c'è Jovanotti, of course .. che lui va sul profondo. Pioggia, vento e sangue nelle vene. Tensione evolutiva o omologazione degenerativa?

Dal minuto 0:26 al 0:35 il

Ritratto di PadijtLee

Dal minuto 0:26 al 0:35 il buon Alan ci parla della Magia della Parola : http://www.youtube.com/watch?v=rZXoinYCReE

Consiglio di visionare l'intero documentario.

"Logos are Sigils. Corporate advertisers are black magicians"

 

 

Insisto per il poeta... la

Ritratto di Music-Band

Insisto per il poeta... smiley

la capacità di creare rime immediate e semplici che trasmettono però concetti profondi è una caratteristica che ricordo soltanto in "altri" poeti come ad esempio Gaber o De Andrè... Non la vedo nemmeno una caratteristica propria del rap che se è nato come forma di protesta o lamento si è velocemente trasformato in un modo per parlare di quanto si è duri e cattivi, belli e fighi, di quanta passera c'è in giro o di quanto imbecilli sono i rapper avversari.

Un segno purtroppo distintivo del moderno rap sembra essere quello dell'orgoglio di mostrare quanto si è beceri e incazzati col mondo. Le basi musicali si sono trasformate in litanie oscure e ipnotizzanti (secondo me in peggio quindi) rispetto a quando inizialmente prendevano spunto e si servivano dalle radici stesse del ritmo e cioè dal Funk e dal Soul e successivamente dal jazz o dal Blues.

Il rap inteso nella sua forma primordiale e originale o più "Colto" sembra essere diventato un prodotto di nicchia, non soltanto da noi ma anche oltreoceano e questo è paradossale vista la natura di questo genere e come è scaturita dalla strada. Ma si sa, le case discografiche e il miraggio del denaro possono fagocitare qualsiasi cosa.

Ciò che mi piace di Frankie Hi NRG che come si può notare in molti anni di carriera ha inciso pochi dischi è sia la qualità della sua poetica e delle sue liriche in generale che la qualità delle basi musicali che hanno davvero un profondo aggancio con le origini del funk.

Per tornare al discorso poeta e ai paragoni portati, trovo geniale il modo di utilizzare doppi sensi e doppi significati con rime tanto belle quanto semplici come ad esempio nel pezzo: "precariato" (dove il titolo stesso ha due significati) che ha un ritornello che recita:

Tu, sei schiavo di uno stato (Stato che può essere inteso sia come condizione personale che come governo) che per di più ti tiene preoccupato (dove anche qui, preoccupato può essere inteso come condizione personale o come condizione precaria di lavoro)

Un ritornello di una semplicità disarmante eppure potente in quello che dice ed esprime.

Chi sa far questo è un poeta. smiley

 

Due parole su Jovanotti:

le sue rime e la sua poetica è molto più semplice (mi riferisco ai dischi che conosco, da lorenzo 1994 fino ai 3/4 successivi) però mai banale. Lo vedo più adatto ai giovanissimi anche se la sua passione per il Funk e la squadra di autentici mostri musicali che si era creato (penso alla statura di saturnino come bassista solo per fare un esempio), gli ha permesso di creare dei pezzi che mi sono davvero piaciuti e hanno creato in me più di un deja-vu.

Ma lui il rap lo ha mollato, tenta di evolvere come autore e non c'è nulla di male in questo... Frankie è di nicchia... Al grande pubblico resta soltanto tristezza, e non faccio nomi... smiley

P.S.

...interessante anche l'immaginario creato nei video...

So che Frankie hi nrg è sceneggiatore e ideatore dei suoi video.

P.P.S.

Rap Lamento è l'anagramma di parlamento. smiley

rap

Ritratto di Calvero

Fermo rimanendo che l'analisi che hai fatto sulla parte degenerata del RAP è precisa, apro subito una parentesi su Jovanotti che lance a favore posso spezzarne tranquillamente, così come invece spero gli si stucchino le corde vocali alla Pausini e a Ligabue senza la minima riserva o pietà e non solo per la critica musicale ma per tutto quello che concerne sociologicamente e modernamente cotanta Merda infetta e purulenta.

Jovanotti è furbo. Questo è quanto. Parte da bimbominkia; questo è un fatto. Partire piccoli e poi crescere, è una cosa; partire bimbominkia purtroppo è distintivo di un'indole che non ti levi di dosso. E infatti non se l'è levata completamente. In un esercizio di auto-compiacimento ha creato una figura legata molto alla sua immagine e al suo divenire "Lorenzo", divenire "Papà", "compagno", "marito", "esploratore della metafisica" ... naaaa, MUSIC, a me non mi freghi; è uno che ha saputo giocare la carta di un anti-conformismo educato con l'amore e la dolcezza a fare da sfondo, imperterriti, nei suoi testi. Ma non ha cattiveria, quindi non è vero, è finto. Ma i suoi pregi ce li ha; ha saputo circondarsi di professionisti e ha saputo sceglierli; non si pavoneggia; crea ritmiche ipnotiche e archetipiche; parla il linguaggio del cuore .. però per ogni canzone valida ne deve sfornare 10 che sono blande, pedanti, finto-intimiste e riciclare la sua vita nella musica stessa, ma in una misura - appunto - che diventa quella di un auto compiacimento, se pur leggero. E' furbo e a me i furbi non piacciono; è artista, ma lo è come personaggio non come canatutore; non per niente i suoi video puntano ad un immagine che lo tiene nel nostro tempo ma sempre con un imprintnig surreale. È furbo e a me i furbi non piacciono.

Tornando al protagonista dell'articolo, non scordare che essere parolieri non è un arte da poco; è arte, poi quando si aggiunge alla poesia allora si arriva alle altezze di un Mogol o di certi testi di Rino Gaetano. C'è LA rabbia intelligente e appunto ha il potere della parola e, soprattutto (e non lo dico per compiacerti), VERITIERA ... ma è denuncia, rimane denuncia; non è poesia. Quindi, mi si potrebbe criticare: la poesia non può essere di denuncia? .. certo che può esserlo, ma nel caso del nostro Rapper è capacità comunicativa e intelligenza dialettica, ma non c'è Anima nei testi, c'è verità; sticazzi, mica è poco. Ma l'anima, non offenderti, non la vedo.  

 

 

...così come invece spero gli

Ritratto di Music-Band

...così come invece spero gli si stucchino le corde vocali alla Pausini e a Ligabue...

laugh

Jovanotti forse è un furbo... Non lo so... Magari hai pure ragione... ti dirò come ha colpito me. All'inizio lo odiavo, proprio non lo sopportavo questo bimbominkia che stava in tv e sembrava uno scemotto. Canzoni tipo: "La mia moto" non le digerivo. Insomma, mi stava sul caxxo!

Poi, per il lavoro che facevo all'epoca, mi ritrovai a sentire dei pezzi dal suo ultimo disco che poi credo sia consoderato il primo disco rap italiano. Per intenderci quello che conteneva: "Musica, musica, musica... Della Madonna..." e mi davo fastidio da solo perchè alcune basi di quel disco come del successivo mi piacevano, sentivo che "Spaccavano" nel senso FUNK del termine.

Essendo un cultore della black music ho sempre riconosciuto i tentativi "bianchi" quasi sempre maldestri di imitare gli originali. Raramente gruppi bianchi sanno trasmettere le stesse cose dei "fratelli" di colore. Non è una questione di bravura... Ma proprio di DNA. In alcuni pezzi di Jovanotti riconoscevo il "SOUND" puro del vero funk, le origini di James Brown etc.

Poi arrivò Lorenzo 1994 (quello che contiene penso positivo) e li cedetti. Dovetti ammettere che da quel disco Jovanotti piaceva anche a me. Apprezzai molto sia la musica che i testi anche se semplici. Onestamente a quell'epoca mi sembrò uno cresciuto, forse maturato. Uno che innanzi tutto amava davvero la black music oltre a conoscerla perchè altrimenti non è per niente semplice riuscire a fare pezzi così.

Lo trovavo positivo, in particolare per i giovanissimi e mi pareva un tipo semplice vedendolo in alcune interviste in un concerto con alcuni dietro le quinte etc. Certo, poteva anche essere tutta propaganda...

Lo seguii per alcuni dischi. Poi ci fu l'11 settembre, i libri della Fallaci e una sua canzone che conteneva una frase che mi disturbò al punto da non volerlo più ascoltare. Ricordo che la strofa diceva: "La giornalista che ama la guerra perchè si ricorda di quando era giovane e bella"

Certo la Fallaci si attirò addosso molte critiche per i libri scritti dopo l'11 settembre. Ma per dire una cosa del genere bisognava essere maldestri e non aver mai letto un libro della Fallaci. La Fallaci fu profondamente toccata dalla guerra, la odiava con tutte le sue forze e scrisse dei libri molto toccanti sulle terribili esperienze che visse. Odiava tanto i comunisti quanto i fascisti e odiava la guerra e la violenza. Se uno non ha letto libri come: "Un Uomo", "Niente e così sia", "Lettera a un bambino mai nato", dubito possa capire.

Mi parve una frase piena di ignoranza, pregiudizio e stupidità. Smisi di ascoltare i dischi di Jovanotti. Mi dette fastidio anche il fatto che cantò questa canzone a una trasmissione del cacchio come quelle che facevano a mezzogiorno sulla cucina, con Antonella Clerici mi pare. Era il periodo che avevo ancora la TV, ormai un lontano ricordo. Pensai tra me e me: "Predichi bene e poi ti vendi a queste trasmissioni per casalinghe, alla fine non sai rinunciare a certe logiche e hai detto una castroneria".

Oggi, a distanza di molti anni, ritengo che almeno in quel periodo di quei tre o quattro dischi che portarono Jovanotti all'apice del successo non solo in italia, ci fosse del buono in ciò che faceva e ritengo che quei dischi siano sempre validi. Non avendolo più seguito non so proprio dire riguardo all'oggi. Certo se c'è ancora Cecchetto dietro le sue spalle avrà sempre molta attenzione ala sua immagine e ai suoi dischi. E' un furbo? Forse si. Ma ricordo quella frase dalla canzone barabba: "Cerca di essere uomo prima di essere gente" e penso che se un giovane lo ascolta, male non gli faccia.

Per quanto riguarda il resto della tua analisi su Frankie Hi NRG, l'ho trovata molto interessante. Continuo però a pensare che con le sue metafore e doppi sensi sia un poeta. E scusami, ma io credo che per dire la verità, ci voglia pure un'anima. Credo, avendo ascoltato tutti i suoi dischi, che abbia dato molto, che si sia spremuto parecchio. Ha inciso poco, è rimasto lontano dalla ribalta. E' uno che ha "qualcosa da dire". Credi sia soltanto cronaca? Non lo so, può anche essere, a me è sembrato qualcosa in più.

 

Inascoltabile

Ritratto di Manfred

Musicalmente inascoltabile, i testi confermano che l'MKUltra non è un fenomeno solamente Americano; che questa indigestione di nikilismo patetico, a nemmeno buon mercato, la si chiami poesia, ulteriore conferma del fatto che la gente vuole essere programmata. 

Non ho ascoltato tutto perchè impossibilitato, sarebbe stato come bere una bottiglia intera di olio di ricino dopo aver giustamente sputato il primo sorso.

Manfred

Beh... Ognuno ha diritto alla

Ritratto di Music-Band

Beh... Ognuno ha diritto alla sua opinione Manfred e non mi sogno nemmeno di mettere in discussione la tua, mi piacerebbe però, per mia cultura, sapere cosa c'entra l'MK Ultra, la gente programmata o che ama essere programmata (è forse un eufemismo per darmi del coglione? Lo chiedo visto che hai associato il concetto "gente che ama farsi programmare" a chi ha usato la definizione "poesia", e dato che sono stato io a farlo...) e infine vorrei sapere dove avresti rilevato ciò che tu chiami: "Nichilismo patetico".

Sempre se ti va di dirlo ovviamente.

Imbonitori

Ritratto di Manfred

Che le tecniche degli imbonitori dei mercati rionali, da quando mondo è mondo, siano assurte, con qualche piccolissima variante, a genere musicale con influenza nella realtà giovanile odierna, già giustifica il mio riferimento al controllo mentale, se poi andiamo ad analizzare il vero senso del messaggio trasmesso, che al contrario del dispiego di rime e paragoni, si riduce ad un pungulo sapiente al bisogno di appartenenza e di identificazione della gioventù, non penso di avere esagerato definendolo nichilismo patetico, nel senso che tende alla creazione di una contro non-cultura basata sull'emozione indotta. Le figure retoriche usate nei testi non lasciano intravedere altra via d'uscita, nonostante qualche sporadico addolcimento usato proprio per rafforzare il bisogno di identificazione.

Manfred

Music

Ritratto di Calvero

Music, quello che hai raccontato (e apprezzo l'onestà che hai messo nel raccontare di Te)  si sgancia profondamente da una disamina generale. Quello che dici lo rispetto e per tanti aspetti è proprio quello che ho detto io di Jovanotti (che è il suo vero nome artistico e doveva tenere); ne hai dato una fotografia personale, vivificata, e bada che non contraddice quanto ho asserito né le lance che spezzo, appunto, in suo favore. Che dei pezzi, delle tracce, entrino in risonanza con una nostra emotività, con la nostra anima, è al di là di una critica generale ... com'è che si dice? .. anche un orologio fermo segna due volte al giorno l'ora esatta. Ha colto la tua ora. Questo il senso.

Invece per il nostro Rapper, la cosa che posso aggiungere è che una coscienza collettiva che si allineasse alle verità che lui espone non vorrebbe cantarle quelle cose, poiché la poesia è poesia se non può fare altro. Dipende qual'è la mira, il target, il movente che spinge i testi in una direzione; se le mire volano alte o profondamente nel cuore dell'umana condizione, ecco che l'Arte diviene il mezzo per portare consapevolezza. È qui, credo, la profonda differenza con un De André. 

Manfred Che le tecniche degli

Ritratto di Music-Band

Manfred

Che le tecniche degli imbonitori dei mercati rionali, da quando mondo è mondo, siano assurte, con qualche piccolissima variante, a genere musicale con influenza nella realtà giovanile odierna, già giustifica il mio riferimento al controllo mentale...

Scusami Manfred ma fatico a seguirti: siccome esistono gli imbonitori da mercato rionale è giustificato il tuo riferimento al controllo mentale? Mi sfugge il nesso tra le due cose; continua inoltre a sfuggirmi il nesso con l'MKUltra, Non ho capito poi perchè Frankie Hi NRG sarebbe un imbonitore da mercato rionale.

...se poi andiamo ad analizzare il vero senso del messaggio trasmesso... si riduce ad un pungulo sapiente al bisogno di appartenenza e di identificazione della gioventù

Mi piacerebbe leggerla questa analisi perchè in tutta sincerità non riesco a vedere quanto dici nei testi dell'autore.

Comunque non è mia intenzione polemizzare, ti ringrazio per la risposta, mi sfuggono soltanto tutta una serie di collegamenti che hai fatto perchè non capisco da quali basi o presupposti sei partito.

 

...quello che hai

Ritratto di Music-Band

...quello che hai raccontato...  si sgancia profondamente da una disamina generale...

Si è vero, ho soltanto voluto raccontarti questo aneddoto sulla mia esperienza con la musica di Jovanotti.

...È qui, credo, la profonda differenza con un De André...

Si, anche qui non posso darto torto, il mio paragone con De Andrè è stato probabilmente azzardato. Considero De Andrè così come Gaber, personaggi di grande levatura intelletuale e morale, e li vedo come grandi anime; ho sempre apprezzato ad esempio la coerenza mostrata da De Andrè nel dimostrare con la sua condotta di vita ciò che esponeva con le sue idee nelle canzoni.

Il rap è un'altra cosa, è nato diversamente anche concettualmente e su questo non ci piove, ma ciò che intendevo dire è che anche questa forma d'arte nata spontaneamente tra i vicoli di realtà americane fatte di povertà, razzismo e guerra tra bande, ha una sua poetica; è un tentativo di elevare la parola e la comunicazione attraverso di essa. Certo poi abbiamo esempi come il gangsta rap, o i rapper che adorano il death metal, che inneggiano alla violenza, alla trasgressione, a qualsiasi forma di degrado umano e che purtroppo risultano in molti casi essere quelli che vendono o piacciono di più. (Qui forse si potrebbe parlare del senso di appartenenza che citava manfred).

Ma proprio per queste molteplici sfacettature, quando ho iniziato ad ascoltare Frankie Hi Nrg, mi sono reso conto che questo autore, evidentemente innamorato di questa forma d'arte piombata qui dai ghetti americani, è riuscito ad interpretarla in un modo estremamente positivo per la realtà italiana.

Non si è limitato ad essere un imitatore di una realtà che non ci appartiene; ma è riuscito a giustificare l'esistenza, a mio modo di vedere, di un "rap" italiano. Tenendo conto che forme musicali come il funk o il blues, si sganciano dalle loro origini per diventare "Musica universale" che appartiene a ogni cultura razza o religione (e questo accade per ogni forma d'arte degna di questo nome; la musica classica ad esempio non appartiene alla realtà e al tempo in cui è stata realizzata, ma va oltre il tempo, le nazioni e ogni confine). Frankie ha usato la nostra lingua e la nostra grammatica al meglio nelle liriche rap che ha scritto. Ha utilizzato campionamenti appartenenti alla nostra cultura sulle basi funk (penso al jingle della domenica sportiva sul pezzo delle elezioni), ha quindi saputo rendere il rap "italiano". Anche per questo vedo una certa poetica nelle sue canzoni. Se ascolti pezzi rap italiani di altri gruppi, in alcuni casi ti renderai conto che sono fotocopie tradotte del rap americano. Sono cioè copie dello stile d'oltreoceano in quello che dicono, in come lo dicono e in come lo suonano.

 

Yes

Ritratto di Calvero

Yes, ti ho compreso bene.

Probabilmente la mia coscienza dà giudizi severi poiché in Italia è la degenerazione a tirare le fila e, quindi, mancando io di una cultura precisa sul RAP ed avendolo evitato, traggo giudizi perentori. Posso dirti che io ho tutto un mio "glossario" per definire i processi artistici e in questo senso, ad esempio, io parlo di genialate e, appunto, capacità comunicative. La sensibilità di estrapolare i significati simbolici e portarli ad un livello di rivelazione, accomunarli ai testi portando il rif di una sigla televisiva ad un altro livello, è giusto - è parte di una poetica. D'altronde anche i Murales e nuove forme artistiche (come molto della nostra condizione umana esige) e proprio come diceva e ha detto letteralmente De André sui giovani (e se lo diceva lui), hanno bisogno di essere storicizzate.

dato l'argomento,

Ritratto di MiyamotoNoncorre

dato l'argomento, permettetemi un piccolo suggerimento...forse, agire al di fuori delle etichette discografiche può essere positivo.

Introduci un argomento

Ritratto di Music-Band

Introduci un argomento complesso... Non si tratta infatti soltanto di etichette ma anche di diritti d'autore, e qui si apre un mondo. Un gruppo che ho apprezzato per la scelta coraggiosa che ha fatto sono stati i Rein, che dopo molti anni hanno deciso di abbandonare la siae e pubblicare i loro album "Nord" su Jamendo; se vuoi scarichi gratis se pensi sia il caso paghi l'album.

Uscire da un certo sistema per non sottostare alle logiche da pescecane? Non stavamo parlando di questo ma di certo è un argomento altrettanto interessante.

 

Intendevo dire che nel

Ritratto di MiyamotoNoncorre

Intendevo dire che nel momento in cui firmi per una etichetta discografica major le tue scelte artistiche risultano notevolmente ridimensionate.

Premetto che mi riferisco principalmente al periodo da metà anni '80 ad oggi, dove la predominanza della grossa etichetta è andata sempre più aumentando, più o meno coincidente con l'esplosione del videoclip.

Gli artisti attualmente vengono scelti principalmente se hanno un messaggio, ma forse è meglio dire un'attitudine, che può essere usata dall'etichetta e dal sistema di potere che ne sta al di sopra.

Per esempio, per indicare al pubblico come vestire, quale status di vita seguire, quali mete "materiali" raggiungere, dare messaggi del tipo "pippati la cocaina" o "drogati e ubriacati che è bello", avere dei modelli da imitare e creare dei personaggi che poi possano trasmettere una determinata propaganda ai propri fan. Certo, possono esserci delle eccezioni...e poi scopri che quello fa una campagna a favore di Amnesty International, Human Rights Watch o organizzazioni finto-umanitarie simili o ti va in televisione dove ti parla bene di questo, di quell'altro o di quell'argomento...sempre facendo gli interessi delle élite al potere.

Per il momento mi fermo qua, anche se l'argomento è, appunto, molto complesso. Nel caso posso approfondire.

Grazie.

 

Beh, se inizi a parlare di

Ritratto di Music-Band

Beh, se inizi a parlare di propaganda, sfondi una porta aperta con me. Ho scritto parecchio in merito. Ma per quanto riguarda il personaggio in discussione lo vedo semplicemente come un bravo autore che fa ciò che sente senza rispondere a particolari logiche di mercato. Curiosamente l'unico suo pezzo più debole e retorico è stato "Pugni in tasca" che utilizzò per presentarsi a San Remo se non ricordo male. Alla fine però, nonostante i tentativi di conquistare un mercato più ampio è rimasto un autore di nicchia (e non ci piove che quando vogliono imporre un nuovo idolo alle masse, le etichette ci riescono benissimo fosse anche l'ultimo imbecille di questo mondo); i suoi testi invitano a riflettere su problematiche che il pubblico vuole evitare.

Nonostante la propaganda tesa a modificare le idee, i gusti, le opinioni della gente sia una cosa assolutamente seria (Bernays impose questa visione come necessaria nella società democratica moderna), non bisogna però dimenticare che non c'è un complotto dietro ogni cosa e che una casa discografica in primo luogo ha come scopo quello di fare soldi. Molte logiche quindi sono viste in questa prospettiva.

Ciao Music, si, lo so che ti

Ritratto di MiyamotoNoncorre

Ciao Music,

si, lo so che ti sei spesso occupato di propaganda, ho letto sempre con interesse i tuoi interventi qui e su LC.

Non pensare che io sia uno che vede "un complotto dietro ogni cosa", semplicemente perché non credo esista nessun complotto, bensì un sistema che agisce compatto in una certa direzione, e del quale la musica è solo uno dei vari aspetti.

Tu dici che "una casa discografica in primo luogo ha come scopo quello di fare soldi". Giustissimo, ma...come si rende un prodotto vendibile sul mercato?

Un prodotto per vendere deve rispecchiare quelli che sono gli interessi del target di riferimento.  Ci sono schemi imposti passo dopo passo, anno dopo anno, attraverso le pubblicità, le trasmissioni televisive, il cinema e le serie tv, il mondo dell'informazione. I modelli musicali attuali riflettono il risultato di questo meccanismo, rispecchiano una società che si muove omogenea.

Sono dei semi piantati in un terreno coltivato a quello scopo.

Poi, per quanto mi riguarda, credo che attualmente il mondo musicale (stiamo parlando sempre di major) non sia tanto interessato alla vendita di dischi (la gente compra pochi dischi, ascolta molto in streaming, ecc...), le major in questione sono multinazionali, se vendono meno dischi magari vendono più televisori o aprono mega palestre, dipende da come gira il vento.

Per questo, dicevo, se dischi se ne vendono meno allora si punta sull'immagine con cui nutrire gli utenti, importa il video, il look, il messaggio, la trasmissione su MTV o l'X-Factor di circostanza.

Per quanto riguarda Franke Hi-Nrg, lui è uno che venne fuori nella prima ondata del rap in italiano, il cosiddetto periodo delle "Posse"; ebbe molto successo con "Fight da faida" e questo gli consentì di essere accolto nelle braccia dell'industria madre.

Bisogna dire che all'epoca (primi anni '90) il rap non aveva raggiunto le vette pop di questi ultimi anni e non si era ancora arrivati alla degenerazione attuale della musica in genere. Per cui ad un personaggio come lui fu data la possibilità di tentare la carta del successo, poi, vuoi per le non eccelse vendite, vuoi per il cambio di target, magari è stato accantonato.

Probabilmente se fosse nato in questi anni piuttosto che nei '90 la possibilità non gli sarebbe proprio stata concessa, i modelli rap (e musicali in genere) di oggi sono molto diversi.

 

Guarda... Sono assolutamente

Ritratto di Music-Band

Guarda... Sono assolutamente daccordo con quanto dici; stiamo parlando della stessa cosa in termini forse leggermente diversi.

Per quanto riguarda Frankie ricordo il suo esordio e anche quel periodo. Secondo me è semplicemente come dicevo uno che è rimasto fedele alla sua idea di fare musica e ai suoi principi. Ha una sufficiente credibilità per restare nell'ambiente e in quanto a indipendenza credo non ci siano molti dubbi altrimenti lo sentiremmo cantare qualche amenità. L'unico pezzo in cui l'ho visto strizzare l'occhio a un pubblico più vasto è stato appunto "Pugni in tasca".

Che poi mi viene da ridere se penso al fatto che la musica e il rap di Frankie potrebbe essere benissimo commerciale. E' accattivante, molto funk, ha belle rime e ritornelli... Siamo costretti a considerarlo di nicchia rispetto allo standard attuale che è di una mediocrità inaudita.

Un caro amico musicista lo ha conosciuto e un giorno mi disse che gli confidò di essersi spremuto al punto da non trovare più nulla di interessante da dire (fu prima dell'ultimo disco). Mi disse anche che ebbe l'impressione di una persona semplice e alla mano; non di quelli che se la tirano.

Beh! Chiuso l'argomento Frankie, in realtà lo avevo utilizzato soltanto per dare voce al titolo di questo post: Potere alla parola, ti ringrazio per gli spunti interessanti che ampiamente condivido.

A proposito di potere della parola...

Ciao Music-Band.

E' il mio pirmo commento qui sul portico dipinto, anche se conosco i tuoi articoli e ti seguo in quanto utente di LC e lettore, fino ad oggi, di questo sito.

Proprio questo articolo, ed in particolar modo i commenti, mi hanno portato a scrivere.

Condivido l'idea di fondo del potere della parola e del linguaggio, in generale. Sono altresì convinto che se potessimo esprimerci per concetti (telepatia?) molte delle incomprensioni, dalle più piccole della vita quotidiana sino a quelle più grandi che riguardano i cosidetti "scontri di civiltà", con buona probabilità non esisterebbero. Il convogliare e tradurre le emozioni, le idee ed i concetti in un linguaggio che all'apparenza può sembrare comune, ma in realtà ognuno, singolarmente, lo interpreta a modo proprio, è un processo degradante, nel senso puro della parola.

Un'emozione, ad esempio - ma lo stesso esempio si può dire per un'idea o concetto -, se espressa per mezzo della parola, perde di forza e deve incastrarsi nella griglia del linguaggio e della parola.

Questo processo di adesione e traduzione dell'idea/concetto/emozione alla struttura della parola non può che essere terreno fertile per chi sa bene gestire il linguaggio e sa come usarlo. Ma qui entro nel tema a te caro della propaganda, e preferisco fermarmi.

P.S. Riallacciandomi al discorso musica-parole vorrei capire anche le opinioni di chi, magari, ha avuto modo di ascoltare Caparezza. Trovo molto interessanti alcuni suoi testi e, riascoltando Frankie Hi Nrg, ho notato delle somiglianze sopratutto nella composizione delle rime e degli argomenti trattati.

Sempre un piacere leggerti.

VIMS

La virtù sta nel mezzo.

Ciao Vims, sono

Ritratto di Music-Band

Ciao Vims,

sono sostanzialmente daccordo con quanto dici; il linguaggio è riduttivo e forse l'uomo ha perduto la capacità di esprimere o di comprendere in "altri" modi.

Tuttavia ammiro la capacità (sarà anche un mio limite) della lingua di esprimere concetti usando metafore e forme che riescono a suscitare emozioni o altre riflessioni. La poesia mi piace.

Se leggo Dan Brown mi viene da vomitare ma se leggo Italo Calvino posso dire di provare un'esperienza totalizzante ed emotiva.

Il post che ho fatto è soltanto un gioco; riflettendo sul potere della parola, e qui si potrebbe aprire una discussione infinita, ho sentito una canzone di Frankie Hi NRG e così mi sono detto; perchè no? Sono belli i suoi testi, almeno a me piacciono. Vediamo se un post del genere suscita qualche reazione o stimola qualche riflessione.

A Manfred ha provocato un totale rigetto, però come vedi sono usciti vari spunti e tutti interessanti. Forse mi intimorisce la vastità di tutti questi spunti perchè mi rendo conto che non si possono esaurire in poche righe.

Bello però vedere la diversità di idee nate in ognuno da questo articolo.

Bello anche ritrovare qui vecchi amici di luogocomune smiley

Siamo liberi da ogni vincolo di sangue

Ritratto di Manfred

Ho riascoltato e letto il testo della prima canzone, mi sono sforzato perchè normalmente non mi interessa minimamente di razionalizzare  la veridicità delle mie intuizioni, ma essendo entrato nella discussione...

Siamo liberi da ogni vincolo di sangue: questa dovrebbe essere la conclusione di chi anela realmente al cambiamento, la speranza che si incarna nella realtà del quotidiano . Invece tutta la sequela di belle parole per descrivere l'orrido che i poteri forti vorrebbero si estendesse in ogni nostro quotidiano a cui la monotona ripetività della musica e delle rime da aiuto in questo compito, la si si suggella togliendo occultamente ogni speranza all'ascoltatore: siamo "libri di sangue" in qualsiasi contesto la si legga sigifica esattamente il contrario di quanto alternativamente sbandierato finora, significa che non vi è possibilità di affrancarsi dalla schiavitù essendo essa scritta nel DNA stesso. Complimenti per la sottile veicolazione.

Manfred

Devi perdonarmi Manfred ma

Ritratto di Music-Band

Devi perdonarmi Manfred ma fatico davvero a seguirti; oltretutto la tua analisi scivola in quello che mi sembra essere un loop paranoico compulsivo , ma potrei essere io che non ho capito niente... Non lo escludo.

Rispetto la tua opinione sull'autore, sul genere di musica, quello che vuoi, ma affermare che la frase: "Libri di sangue" è: nichilismo senza speranza non è un fatto; l'unico "fatto" è che nella storia dell'umanità siamo davvero stati "Libri di sangue" per usare la metafore del cantante.

Lungi dal volerti distogliere dai tuoi percorsi, ci mancherebbe; mi piacerebbe però che le affermazioni perentorie fossero sempre sostenute da argomentazioni e fatti, altrimenti togli le basi stesse per intavolare una qualsiasi discussione mettendo gli altri nella condizione di accettare acriticamente ciò che stai propagandando come un dogma oppure di rifiutarlo.

Posso infatti fornirti non soltanto interpretazioni opposte alle tue, ma spiegazioni del tutto coerenti con la grammatica Italiana al fine di dimostrarti che il cantante non sta dicendo nulla di ciò che ci hai visto tu.

Ma non mi sembra il caso di mettermi a fare spocchiose lezioni di grammatica che sarebbero antipatiche per tutti.

Resta inteso che se per te, Frankie Hi NRG è un burattino dell'MKUltra che veicola messaggi di controllo mentale, non sarò certo io a tentare di convincerti del contrario e la tua opinione rimane rispettabilissima.

Capirai però perchè sei una persona intelligente, che in mancanza di argomentazioni o basi solide, io ad un certo punto sono costretto ad abbandonare la discussione non avendo terreno su cui dibattere.

Licenza poetica

Ritratto di Manfred

L'espressione "libri di sangue" non può essere sottoposta ad alcuna analisi grammaticale perché risulta palesemente essere una licenza poetica, per cui il tuo castello di argomentazioni nel controbattere le mie, non ha alcuna validità né storica né oggettiva.

 

 

 

Manfred

...L'espressione "libri di

Ritratto di Music-Band

...L'espressione "libri di sangue" non può essere sottoposta ad alcuna analisi grammaticale perché risulta palesemente essere una licenza poetica...

Infatti, mi sono limitato a dire che l'unico fatto che si evince è che nella nostra storia siamo davvero stati dei libri di sangue per utilizzare quella licenza poetica; dove avrei scritto che volevo fare un'analisi grammaticale su quelle due parole?

Io ho scritto questa frase:

Posso infatti fornirti non soltanto interpretazioni opposte alle tue, ma spiegazioni del tutto coerenti con la grammatica Italiana al fine di dimostrarti che il cantante non sta dicendo nulla di ciò che ci hai visto tu

che è ovviamente riferita alle liriche dell'autore; ai suoi testi, che tu hai definito nichilisti quando non opera dell'MKUltra.

...per cui il tuo castello di argomentazioni nel controbattere le mie, non ha alcuna validità né storica né oggettiva...

Dove lo hai visto il mio "castello" di argomentazioni? non ho esposto alcunchè dato che non ho trovato argomentazioni a cui rispondere non ho nemmeno cominciato ad esporre le mie.

 

Scusami Manfred, ma questa discussione mi sembra davvero inutile, non me ne volere, come già ribadito rispetto la tua opinione, ma non trovo una base di confronto e arrivare ad uno sterile battibecco non mi interessa. Buona vita.

Semplici jeans

Ritratto di Manfred

In Italia dopo la crisi petrolifera e conseguente austerità del 1973, nel 1974 i blues jeans, venduti fino allora a £ 2900, quelli a tubo, a £3500 scampanati, aumentano indistintamente di prezzo e vanno a £ 5000 nei modelli base.

Contemporaneamente, sull'onda dell'affermazione di certi gusti, per così dire alternativi, cominciano ad essere venduti dei modelli di questo capo di abbigliamento già scoloriti e con le toppe già applicate.

L'anno seguente arrivò Giorgio Moroder lanciando a livello mondiale Donna Summer con "Love to love you baby" Avremmo dovuto attendere il 1978 e la "Febbre del sabato sera"perché scomparissero completamente le sale da ballo, dove gruppi locali suonavano dalla mazurca all'hard rock al progressive passando per le hit italiane del momento e si trasformassero nelle più concettualmente moderne discoteche.

Nel frattempo era sempre più difficile trovare a pochi soldi un paio di jeans che fossero semplici jeans, come erano fino a pochi anni prima conosciuti.

In quelli stessi anni, sotto sotto una sferzante campagna cinematografica per far apparire l'Italia più in mano alla malavita di quanto lo fosse, le aziende cominciarono a pagare gli stipendi tramite assegni bancari, primo passo verso l'obbligatorietà dell'apertura del conto corrente bancario  per riscuotere gli stipendi stessi.

Questi sono solo alcuni dei tanti passaggi che hanno portato sia l'economia che l'immaginario collettivo alle condizioni attuali. Quello che profeticamente Pasolini definì "sviluppo senza progresso".

Stavano costruendo un nuovo mondo e uno dei capisaldi era quello di far credere alle generazioni che lì a poco sarebbero cresciute di essere uniche e per farlo bisognava stravolgere tutte le vecchie regole ed abitudini per riproporre solo le peggiori peggiorate. 

Manfred

Semplici Jeans

Ritratto di Dusty

Mi spieghi la relazione tra i "semplici jeans" e l'oggetto dell'articolo?

Perchè a me sfugge.

 

Per quanto riguarda il prezzo dei jeans, questo ha sempre continuato ad aumentare nel tempo, (almeno fino all'arrivo di quelli in made in china), così come qualunque altro bene.

 

Quanto costava un appartamento nei primi anni '70?

Quanto costa lo stesso appartamento, ora?

Analogie

Ritratto di Manfred

Siccome nei primi anni '70 l'indossare jeans scoloriti e rattoppati per l'uso era considerato "cool" il "sitema" provvide a trasformare un pantalone da lavoro in capo costoso, questa fu una delle prime operazioni di markenting nel senso attuale del termine, oltre al guadagno tolsero anche alla "strada" sia la possibilità di diffondere le proprie mode che di adattare ai propri gusti quelle imposte, il fenomeno abbracciò tutti i campi, non ultimo quello musicale.

Manfred

Manfred, sono cosi' d'accordo con te

Ritratto di Pike Bishop

che da decadi non porto piu' jeans, ma, se devo portare qualcosa di informale,  gli ordinari pantaloni blu da operaio che sono comodi, durano e sono adatti all'uso umano, proprio per evitare la cazzata di portare pantaloni da lavoro ammessi dalla Moda perche' l'Uomo del Monte ha detto "Si", con opportuno adeguamento del prezzo e perdita della praticita' per schifezze stile rococo' con particolari che solo deficenti matricolati che ci tengano a passare come tali possono sopportare (bottoni e tasche inutili, tagli da minorato mentale o da "sex toy" omossessuale negro in prigione, vedi cavallo alle ginocchia).  Che vadano a Ramengo.

Capisco perfettamente

[scusate lo spam...]

Capisco perfettamente

Capisco perfettamente MusicBand quando parla di doppi sensi.

 

In questa canzone raggiunge il culmine, con un intelligente triplo avvitamento crea strati di idee e di denuncie, tutte in un solo testo pseudoautoironico  di semplicissima comprensione, di impatto immediato; sempre sul ciglio del paradosso.

 

"[...]Canzome stupida, fine a se stessa. Rea confessa nell'essenza, si processa in tua presenza... assolvendosi. [...]"

 

Ammé  me piace.

yes

 

http://www.youtube.com/watch?v=QZ3gjSN4oLM

Difficile rispondere

Ritratto di Manfred

Difficile rispondere alle cazzate in poche righe, ci dovrebbe essere la possibilità di poter "postare" un PDF, tanto per rimanere in tema di cazzate.

 

Manfred