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Malattia

Final Fantasy, la chemio e le terapie invasive

Si riaccendono le luci in sala. Mi alzo dalla poltrona e mi chiedo perché mai avessi scelto 'sto film assurdo. Butto un'occhiataccia ai titoli di coda e m’incammino verso l'uscita del cinema, più disilluso di un Puffo cui Puffetta ha appena detto di no.

Era il 2001. Per fortuna un po’ mi conoscevo e qualcosa mi diceva che c'era altro da focalizzare e, avuto il tempo necessario di ridimensionare la faccenda, capii che la mia incazzatura aveva le sue sante ragioni, ma non tutte. Questo fece sì di trattenermi dal buttare tutto nel dimenticatoio.

Final Fantasy - The spirits within, è un film completamente in CGI ma non è il classico cartone animato. Il fotorealismo delle animazioni e dei personaggi (quella volta rivoluzionario), sollevò un vespaio di polemiche nel mondo dello Star System Hollywoodiano, poiché si parlava per la prima volta di attori virtuali che avrebbero e/o potevano sostituire quelli reali. Capirai che scandalo. Avesse funzionato, ci saremmo risparmiati un bel po di "attori" che tuttora possono darsi all'ippica. Ma andiamo avanti. La pellicola racconta una storia complessa, per giunta drammatica e, neanche a dirlo, di fantascienza. Un film che possiede più livelli tematici, e con significati degni di nota ben al di là delle apparenze.

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