Sulla tragedia di Ustica è stato detto di tutto e di più; sono stati scritti innumerevoli libri, realizzati documentari, film, trasmissioni televisive, perfino fumetti. E' stata fatta molta informazione ma anche tanta disinformazione. A distanza di 38 anni il popolo italiano non ha le idee chiare su cosa è accaduto, le polemiche non mancano, i fronti contrapposti tra persone che si insultano fanno sempre molto comodo. Per alcuni non c'è nessun mistero, per altri il mistero è risolto, per altri ancora la verità è sempre più lontana.
Uno dei problemi del caso Ustica riguarda certamente la quantità incredibile di teorie che in tutti questi anni è stata prodotta; alcune del tutto fantasiose come quelle sugli Ufo, altre frutto di una disinformazione attentamente pianificata che però regge ancora come ad esempio quella sulla bomba a bordo. Teoria che viene rivalutata a 19 anni di distanza dal disastro, quando il giornalista Paolo Guzzanti1 padre dei più noti Sabina e Corrado, nel 1999 pubblica: “Ustica verità svelata”2 in cui prende le difese dell'areonautica militare spendendo molte parole di elogio per l'arma e i suoi ufficiali, pubblicando vari documenti e attaccando tutti i teorici del complotto; sostenendo di fatto la tesi della bomba che sembrava ormai eclissata da tempo.
Scrive Guzzanti:
...Sul complottismo e sul suo potere seduttivo si è scritto molto: dai misteri dell'omicidio Kennedy a quelli della bomba di Piazza Fontana… Il potere seduttivo del grande complotto, del mistero orribile e nascosto, ha alimentato nei secoli l'antisemitismo, il fantasma delle trame demo-pluto-massoniche raccontate dal fascismo… I complotti eccitano, permettono di far circolare intuizioni e invenzioni geniali, scenari formidabili, rivelazioni innominabili…3
Nonostante una presa di posizione piuttosto arbitraria, che esclude dall'indagine tutti quegli elementi che non sostengono la sua tesi, il libro di Guzzanti è comunque una lettura importante per chi studia il caso Ustica.
Ci sono poi altre teorie certamente più solide, con ricostruzioni dei fatti più accurate ma che non ci aiutano a capire meglio gli eventi e lo scenario internazionale; in alcuni contesti invece, aggiungono altra disinformazione. E' il caso del recente film (2016) di Renzo Martinelli: “Ustica”4che ricalca praticamente la vicenda del libro: “La guerra di Ponza”5 di Mark Demon e Ray Cipson (pseudonimi di Marco De Montis e Ramon Cipressi). Questo è l'ennesimo libro in cui gli autori affermano di poter dimostrare la verità su Ustica.
Scrivono gli autori:
...I fatti narrati da queste tessere erano perfettamente coerenti tra loro e s'incastravano in sequenze ordinate, fino a descrivere un racconto talmente logico e realistico da lasciare attoniti per la sua trasparenza e linearità. I pezzi del mosaico, dispersi sul tavolo, si erano uniti per formare l'affresco completo, sull'unica, semplice ma, allo stesso tempo, sconcertante realtà…
...Il prologo e l'epilogo sono pura fantasia, ma sono stati inseriti per mantenere quest'opera nella categoria romanzi, seppure storici…
...Non siamo entrati nel merito delle successive ricerche (si attengono solo ai fatti del 27/28 giugno Ndr), avvenimenti ed inchieste, perché già appartenenti alla cronaca ed alla storia.6
Come si può affermare di conoscere la verità senza entrare nel merito di successive inchieste e avvenimenti? E' lo stesso vizio di forma del libro di Guzzanti e di molti altri lavori simili; si toglie di mezzo tutto quello che che non aderisce alla verità che probabilmente ci si è già costruiti nella propria testa.
Il libro comunque è sicuramente interessante, molto avvincente e suggestivo e sostiene la tesi dell'incidente; cioè della collisione tra un caccia americano e il volo dell'Itavia durante il combattimento tra una coppia di intercettori F5E e un Mig 23 libico penetrato nello spazio aereo italiano, che si era nascosto sotto al DC-9 Itavia e che verrà abbattuto più tardi da due F-14 Tomcat, precipitando nella Sila. Tesi ricalcata dal film di Martinelli.
Questi due esempi, simili a molti altri, condividono un problema comune: omettono una serie di fatti importanti e non hanno una spiegazione ragionevole per il lungo elenco di omicidi e strani incidenti o suicidi nonché le vere e proprie stragi come quella delle frecce tricolori a Ramstein nel 19887 (che è stata indagata in relazione agli eventi di Ustica,8) che negli anni hanno eliminato un numero impressionante di testimoni scomodi.
Quando dei piloti americani, giocando ai Top Gun, tirarono giù la funivia del Cermis9 uccidendo 20 persone, non ci fu bisogno di ammazzare testimoni, si presero soltanto due dei quattro membri dell'equipaggio e si provvide ad assolverli. Successivamente, dato che tutta la faccenda era un pelo troppo sporca, i due vennero accusati di intralcio alla giustizia e rimossi dal servizio ma tutto finì in questo modo.
Quale verità nasconde invece il caso di Ustica? Qualcosa di così terribile da non poter essere rivelato? Forse un qualcosa di totalmente destabilizzante che metterebbe a rischio l'autorità stessa di un governo se l'opinione pubblica ne venisse a conoscenza? Siamo davanti all'ennesima realtà che noi stessi non riusciremmo a digerire perché, come per l'11 settembre 2001, non è possibile? Gli americani non possono esserselo fatto da soli? Qualcuno probabilmente a questa verità ci è andato molto vicino ma lo vedremo tra un momento.
Tra questi due esempi manca ancora la tesi del missile che avrebbe abbattuto il DC-9 e che, nonostante si sia tentato in più modi di sotterrare, è stata la prima notizia appresa dal giornalista Andrea Purgatori il 27 giugno 1980 alle 23 circa, poco dopo il disastro, riferitagli al telefono da un amico militare, controllore di volo a Ciampino e confermatagli dallo stesso in un incontro il giorno successivo, quando ancora tutti brancolavano nel buio10.
C'è però un'altra tesi probabilmente meno nota, e cioè quella che ad abbattere il DC-9 di Ustica non sia stato uno, ma ben due missili. Si tratta in realtà di una perizia realizzata dal perito della parte civile relativa a Aldo Davanzali (ex proprietario della Itavia), Luigi Di Stefano.
Di Stefano racconta la sua vicenda e la sua perizia in un libro: “Il Buco”11 e nel suo sito: http://www.seeninside.net/.
Recentemente il giornalista Gianni Lannes afferma di essere giunto alla verità e di averla raccontata in un libro che tutti si rifiutano di pubblicare (cosa che Lannes ha denunciato spesso nel suo blog) perché si tratta di una verità troppo scomoda; secondo il giornalista infatti ad abbattere il DC-9 dell'Itavia sarebbero stati due caccia Israeliani12.
Non si comprende perché Lannes non dia alle stampe il libro per conto suo dato che ormai, grazie alle nuove tecnologie e alle possibilità offerte da Internet chiunque può diventare editore di sé stesso, ma c'è da dire comunque che non è certo lui il primo ad aver formulato questa ipotesi anche se pare arrogarsi la paternità della scoperta.
Quella di Lannes che è comunque l'ipotesi che spiegherebbe l'enorme muro di gomma eretto per impedire di conoscere qualsiasi verità sul caso Ustica e la lunga lista di testimoni eliminati con ogni mezzo, compresa la strage, era già stata formulata nel 1994 dal giornalista Claudio Gatti e da Gail Hammer, insegnante alla Columbia University nel loro libro: “Il quinto scenario”13. Ma prima di vedere in sintesi questa ricostruzione, cerchiamo di ricordare i fatti di quel giorno.
Fatti che vedono coinvolti molti paesi: Italia, America, Francia, Libia e forse altri come detto. Fatti strani come l'esercitazione aeronavale in corso proprio durante gli eventi e denominata: “Synadex” che mescola alle tracce radar reali, le tracce simulate di un'incursione aerea nemica creando quindi buchi e confusione su quegli stessi tracciati14. Strani misteri mai realmente chiariti come lo spegnimento di quasi tutti i radiofari sulla rotta del DC-9 e di cui si servono normalmente i piloti per la navigazione come testimoniato dagli stessi durante le conversazioni radio:
E' la 870, buonasera Roma.
Buonasera 870, mantenga 290 e richiamerà 13 Alpha.
Si, senta, neanche Ponza funziona?
Prego?
Abbiamo trovato un cimitero stasera, venendo da Firenze in poi praticamente non ne abbiamo trovata una funzionante (torri dei radiofari Ndr).
Eh si, in effetti è un po' tutto fuori, compreso Ponza, lei quanto ha in prua ora?15
Misteri come quello dei colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli che, in volo di addestramento su caccia F-104, dieci minuti prima della scomparsa del DC-9 dell'Itavia, lanciano per almeno due volte il segnale di “Allarme generale” che viene utilizzato in situazioni di guerra.
I due piloti perderanno la vita nella tragedia delle frecce tricolori a Ramstein, una settimana prima di poter deporre davanti al giudice Priore raccontando cosa avevano visto.
Strane cose stavano accadendo attorno a quel volo.
(fine prima parte)
1 https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Guzzanti
2 Paolo Guzzanti - Ustica verità svelata – Bietti editore – luglio 1999
3 Paolo Guzzanti - Ibidem
4 https://www.imdb.com/title/tt4777660/?ref_=fn_al_tt_1
5 Mark Demon, Ray Cipson - La guerra di Ponza – Gioielli di Carta - 2007
6 Mark Demon, Ray Cipson - Ibidem
8 http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2013/06/28/news/giallo-a-ramstein-sabotato-l-aereo-del-teste-di-ustica-1.7334759?refresh_ce
9 https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_della_funivia_del_Cermis
10 Daria Lucca, Paolo Miggiano, Andrea Purgatori – A un passo dalla guerra – Sperling & Kupfer - 1995
11 Luigi Di Stefano – Il buco – Vallecchi - 2005
13 Claudio Gatti, Gail Hammer – Il quinto scenario – Rizzoli - 1994
15 Daniele Biacchesi, Fabrizio Colarieti – Punto Condor – Pendragon - 2002
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