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La sublime estasi del nulla

The Tourist (id - 2010)


  • genere: Azione/Thriller
  • regia: Florian Henckel von Donnersmarck
  • interpreti: Johnny Depp, Angelina Jolie, Paul Bettany, Timothy Dalton, Steven Berkoff, Christian De Sica
  • produzione: GK Film

GIUDIZIO: Lasciate perdere

In due parole

Se vi serve un ansiolitico con proprietà psicotrope, lasciate perdere il lexil e guardate questo film; ne guadagnerete in salute e l'effetto sarà analogo. Effetti collaterali: Possibile disintegrazione di cellule cerebrali anche se in forma ridotta rispetto alle quotidiane dosi televisive.

Recensione

Un misterioso e astuto criminale che agisce in ambito finanziario è ricercato dalla polizia di tutto il mondo che però non riesce a catturarlo non essendo in posseso di una sua descrizione. La sua amata, su istruzioni dello stesso, prenderà contatto con un ingenuo sconosciuto al fine di depistare le indagini. Questa in sintesi la trama del Thriller “The Tourist” Rifacimento del francese “Anthony Zimmer

Domandina: se Florian Henckel von Donnersmarck, come sembra, è lo stesso regista tedesco di quel notevole esordio che porta il titolo de: “Le vite degli altri”, in che modo è riuscito a confezionare una boiata a 24 carati di simile portata? Siamo certi che nemmeno un mese di cura all'Oktober Fest con tre galloni al giorno (prima dei pasti) di birra doppiomalto sia sufficiente a tramortire le capacità cognitive di un regista al punto di non sapere più se sta girando “il dottor zivago” o “Gola profonda”.

Il punto è che probabilmente, dopo l'inaspettato successo del pluripremiato e osannato film esordiente gli sono piovute tra le mani le allettanti offerte di quella hollywood adulatrice che però in cambio dei suoi luccicanti miraggi vuole impadronirsi dell'anima dei suoi sudditi per riplasmarla e omologarla alle direttive comuni e che tende a fagocitare tutto quello che incontra per poi inglobarlo, comprimerlo, triturarlo e alla fine sputarne fuori un Hamburger a Stelle e Striscie.

Il chè, in parole povere (o poco abbienti come direbbe un noto comico e opinionista) equivale a dire che in cambio della promessa di prestigio e denaro, al nostro Florian hanno messo sul piatto due nomi di richiamo (Johnny Depp e Angiolina Jolie) e una sceneggiatura preconfezionata...

...Sarebbe una spiegazione facile ma c'è un piccolo dettaglio: la sceneggiatura è scritta a tre mani tra le quali quelle dello stesso regista ma, come se non bastasse, uno degli autori è pure quel talentuoso Christopher McQuarrie che ha creato un'accoppiata straordinaria con il regista Bryan Singer; assieme infatti hanno scritto e diretto nientemeno che i notevoli Thriller: “I soliti sospetti” e “Operazione Valchiria”...

...E allora? Torna l'ipotesi Oktober Fest a patto che vi abbia partecipato anche McQuarrie e almeno mezza troupe attori compresi.

Una curiosità riguarda il fatto che il progetto di “The Tourist” fu abbandonato nell'ordine da Tom Cruise, da Charlize Theron e dal regista Baharat Nalluri. In seguito fu abbandonato dall'attore Sam Worthington e dallo stesso nuovo regista Florian Henckel von Donnersmarck che poi però ci ripensò. Decisione infelice dato il risultato.

In realtà spiegare perchè il risultato di questa pellicola è talmente osceno da giustificare l'idea che il regista sia un incompetente oltre al fatto di aver avuto per le mani una sceneggiatura che definire orrida è un eufemismo, è un vero mistero. Inoltre abbiamo avuto modo di vedere il regista all'opera dato che per girare il suo thriller ha praticamente invaso casa nostra con le sue attrezzature che posizionate su terrazze e giardini del nostro condominio, illuminavano i palazzi e le chiese veneziane distanti centinaia di metri nelle fredde notti in cui una bassa nebbia donava al paesaggio un aspetto molto cinematografico. Abbiamo visto lo stesso regista, solitario, passeggiare durante il giorno osservando la disposizione dei potenti riflettori, cercando con lo sguardo le probabili inquadrature che gli sarebbero servite la notte seguente, rimanendo assorto e pensieroso nei suoi giri mattutini; forse riflettendo su ciò che stava facendo. Ma dalla sua espressione indecifrabile non abbiamo capito se era compiaciuto o triste. Abbiamo visto come sono arrivati dei lampioni che hanno sostituito quelli esistenti e come una fondamenta è stata trasformata per apparire più vicina all'idea del regista, abbiamo anche visto il simpatico Johnny Depp tenere a bada i gorilla (di nome e di cervello) impedendogli di pestare a sangue qualche vecchietta con la scusa che il telefonino regalatole dal giovane nipotino aveva una macchina fotografica incorporata che poteva violare la privacy della star, per poi offrirsi generosamente ai suoi fan. Abbiamo insomma atteso questo film sperando di vedere cosa avrebbe fatto l'autore de: “Le vite degli altri” avendo a disposizione tanti soldi e bravi attori.

Beh! Quello che ha fatto ce lo abbiamo davanti agli occhi e ci sembra onestamente un sonoro rutto. Gli attori sono completamente fuori parte a iniziare da Johnny Depp che sembra completamente assente dall'inizio alla fine del film dando l'impressione di non sapere nemmeno dove si trova. Se la sua è una prova attoriale e non è stata ottenuta con pesanti dosi di Tavor, dobbiamo una volta di più lodare la sua bravura anche se non riusciamo a capire perchè un regista abbia bisogno di un rincoglionito che vaghi per i set per tutta la durata del film.

Angelina Jolie è ormai l'ombra di se stessa (vedi recensione di Salt) e non fa altro che esibire il suo repertorio di sguardi traversi e labbra vogliose.

Timoty Dalton, retrocesso da macho agente 007 dei tempi d'oro a misera figura di ispettore capo con la testa quadrata che fa rimpiangere un più noto ispettore capo, e cioè quel Closeau che il grande Peter Sellers rendeva certamente più credibile.

Un Christian De Sica che dipinge la figura di un ispettore italiano aiutando il regista a ricordare a tutto il mondo che gli italiani sono corrotti, ignoranti e beceri. (Non che con i film dei Vanzina avesse dimostrato qualcosa di meglio).

E un incredibile Nino Frassica che probabilmente crede di essere ancora in una fiction tricolore e che ormai, non solo ha dismesso per sempre le più variegate e simpatiche tenute da frate di Scasazza o improbabile presentatore di telequiz, ma si ritrova incollata alla pelle la divisa da carabiniere (potenza dei media nel creare un'immagine, un'icona, distruggendo ogni traccia di personalità). Ma la sua apparizione, che dovrebbe rappresentare il momento comico del film risulta invece deprimente come soltanto il ritratto della miseria è in grado di fare.

Alla fine, dopo questa passerella di attori diretti sotto l'effetto di un'endovenosa di cocacola e aspirina, ciò che rimane è la fotografia di una città invisibile che forse non risulta credibile nemmeno a chi non l'ha ancora visitata di persona ma magari un minimo di topografia la conosce comprendendo che non è possibile attraversare il bacino di San Marco in motoscafo per trovarsi pochi metri più in là all'aereoporto internazionale con i Jumbo Jet che per atterrare fanno il pelo al Palazzo Ducale rischiando ogni volta di centrare una gondola piena zeppa di giapponesi.

Insomma, un film talmente cretino da rendere inconcepibile la pletora di nomi che ci ha lavorato; se avete una soluzione al mistero, accettiamo rivelazioni non autorizzate o gossip di prima mano.

Qualcuno per caso è stato all'Oktober Fest?

 

The tourist

Ritratto di Dusty

Ho avuto la sfortuna di guardare questa sottospecie di film e devo dire che sei stato fin troppo buono con la recensione :-D

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