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iMentality

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Quale migliore tecnica di SEO conoscete di un post che si metta contro Apple, contro Mac, contro iPod e contro iPhone, che scateni un bel flame e che contenga un bel numero di frasi come la precedente, in modo che chi cerca in Google una cosa del genere, oppure Apple contro Windows, meglio Apple o meglio Windows? arrivi qui per forza?

No, scherzo. Non voglio scrivere contro Apple, né contro Windows. Mi interessa però scrivere della mentalità che Apple ha sfruttato per diventare quello che è.

Premetto che non ho niente contro Steve Jobs, né contro la mela morsicata. Non sono né un tecnico né un esperto. Per me il computer è uno strumento che chi vive i nostri anni deve sapere usare, al pari di una macchina o di una lavatrice, e sono esperto di computer tanto quanto ero esperto di motociclette quando ne avevo una: al di là del funzionamento teorico, della manutenzione minima e qualche riparatura di poco conto, dovevo affidarmi al meccanico. Questo non mi rendeva un professionista, ma mi permetteva quantomeno di non farmi rubare 50 euro per cambiare la candela e di avere una moto normalmente funzionante perché tenuta con un minimo di coscienza (cioè mantenendo comportamenti tali da non sottoporla ad usura e rotture eccessive).

Con il computer è lo stesso. Non sono un esperto, per le cose serie mi devo affidare ai professionisti, ma per il resto me la cavo. Sono stato utente Windows per anni (come tutti) e non ho mai avuto virus, non ho mai visto un BSoD, la mia casella di posta elettronica riceve a malapena 5 mail indesiderate alla settimana e, quando succede qualcosa, so dove non mettere le mani e so cosa non toccare. Moltissime cose non le so, altrettante non le capisco, ma è per questo che il mondo è diviso in utenti e professionisti.

Essendo sempre stato fuori da giri particolari, per me il mondo Apple era una cosa come un'altra, sapevo vagamente che lo usavano “quelli che devono fare grafica” e che sostanzialmente optare per il Mac era una questione di natura tecnica che, visti i maggiori costi, andava fatta per motivi precisi. Questo era quello che ritenevo io anni fa, non è la cosa giusta da ritenere in assoluto, mi raccomando.

Col tempo ho conosciuto svariati utenti Apple e sono rimasto molto impressionato da una cosa. Come me, quasi tutti erano degli ignoranti informatici. A differenza mia, loro erano orgogliosi di esserlo.

Mi spiego meglio. Io so di usare una macchina che non comprendo a fondo. Considero questa una situazione di svantaggio. Cerco di migliorare le mie conoscenze sì da essere in grado di sfruttarla al meglio, nei limiti del possibile. Sono cosciente del fatto che, se qualcosa non va come deve, è per colpa mia, non per colpa del macchina (tranne casi particolari).

L'utente Apple invece sa di non sapere, ma si impunta per usare un computer senza sapere come fare. Qualcuno dice che questo significa volere che le cose funzionino out-of-the-box, come se fosse stata Apple ad inventare l'idea che quando si compra una cosa, questa funziona. Ovvio che le cose devono funzionare out-of-the-box, per questo c'è la garanzia.

No, l'utente Apple non vuole questo. L'utente Apple vuole una macchina che gli permetta di fare tutto quello che vuole, sbattere tasi a caso, gettare icone nel cestino, guardare porno su internet, scaricare qualunque file da Emule senza alcuna conseguenza sul software o sull'hardware che ha comprato.

Il colpo di genio di Steve Jobs è stato proprio quello di comprendere quest'esigenza e di trasformarla in un mercato profittevole. Al pari di Ottaviano, Jobs ha barattato la libertà dell'utente in cambio di sicurezza. Voi potete scaricare porno senza paura dei virus, in compenso potete fare solo quello che dice Jobs.

Non so quanto questa idea sia efficace: può essere che il Mac non vada mai in crash, ma un utente incosciente sarà sempre e comunque un pericolo per sé stesso. Tuttavia questa è una questione tra la Apple e i suoi clienti.

Giustamente Apple, dopo aver capito come soddisfare una fetta di mercato disposta a pagare con mucchietti di dollarozzi l'idea di avere qualcosa che non si poteva rompere, s'è allargata, lanciando l'iPod. L'iPod è stata la mia prima esperienza diretta con la iMentality. Avevo appena preso il mio primo stipendio in Germania e volevo farmi un regalo. Allora vivevo in un'altra città e mi facevo anche un'ora di metro per andare da qui a lì. Avevo un sacco di tempo e mi annoiavo, così ho pensato che un lettore mp3 avrebbe fatto al caso mio. Purtroppo io non sono amante di questi aggeggini elettronici. Cellulari, palmari, mediaplayer non hanno alcuna attrattiva su di me: ho un telefonino da 40 euro – fine della mia lista di gadget. Non avevo idea di cosa fosse buono o meno, così ho chiesto un po' ai colleghi, ho cercato in internet e alla fine mi sono convinto per un iPod shuffle, visto che era da poco uscito il modello da un 1 giga con la clip. Tra tutte le informazioni che ho potuto raccogliere, vi potrà sembrare incredibile, ma nessuno mi ha riferito la più importante. Che l'iPod è un inutile pezzo di metallo, finché non usate iTunes. Mentre tutti i lettori di mp3 in commercio sono una semplice scheda di memoria con un'uscita audio ed è sufficiente copiarvici i file da ascoltare e ascoltarli, con l'iPod no. Con l'iPod bisogna usare un software di Apple per fare tutto (a proposito, un saluto a tutti gli utenti Linux). Insomma, la storia la sapete. Ho passato giornate intere a imprecare rivolto verso ovest nel tentativo di far capire al maledetto iTunes che era lui che doveva fare quello che volevo io e non il contrario.

Comunque a me non interessa che Apple scelga questo genere di politica. E' un suo diritto, fabbrica lei il giocattolo e decide lei come funziona. Sta bene. Ma mi stupisce che nessuno ti metta in guardia da questa cosa. Per esempio, se a me chiedono com'è l'iPod, io rispondo che come hardware è molto buono, ma che però bisogna usare iTunes, che è una bella pigna nel didietro e che sono molto pentito di aver comprato un iPod. Lo dico perché so che il mio interlocutore non sa come funziona, visto che l'iPod è l'unico lettore che ha questa caratteristica. Invece l'utente Apple non ha idea che l'iPod sia un semplice supporto di memoria con un'uscita audio, come ce ne sono mille altri, che si differenzia solo per il fatto di essere un sistema blindato che può essere utilizzato secondo le forti limitazioni decise dal produttore. No, questo loro non te lo dicono, perché non lo sanno. Sono talmente abituati a usare quell'oggetto non secondo la loro volontà ma secondo i voleri di Apple, che non sanno che esistono alternative valide che non comprendono il suicidio.

Inutile dire che Apple ha aperto una strada che ora tutti battono come forsennati. Il risultato è terrificante e mi fa perdere molto spesso la pazienza, oltre che un sacco di tempo.

Per esempio, io ho una Xbox360. Quando l'ho comprata, ho dovuto creare un account. Benissimo. Alla voce “lingua” ho scelto inglese, perché non voglio i giochi localizzati. Alla voce “locale” ho messo Germania, perché... non so perché, vivo in Germania, ho messo Germania. Logico, no? Tanto al massimo cambio se vedo che non va bene, no?

No.

Allora, i giochi mi girano in inglese, perché la lingua della console è impostata su inglese. Però, se vado sul Live, cosa succede? Che tutto è in tedesco, perché il locale è in tedesco. Quindi quando ho la console connessa ad internet, metà menu è in inglese e metà in tedesco (e già questo mi infastidisce); se scarico la demo di un gioco, me la scarica in tedesco e non c'è verso di cambiare la lingua (non voglio i giochi localizzati). La pazienza ormai è andata. L'altro giorno hanno avviato il servizio per vedere film in streaming, bello mi dico, film in HD direttamente sul televisore di casa a pochi soldi. Indovinate? Ovviamente i film sono solo in tedesco.

Eccola, la iMentality. Vendono un prodotto che funziona in base al principio che chi compra è un ritardato e che quindi sarà incapace di usare il prodotto medesimo, quindi si fa solo quello che il produttore crede che vada bene per te. Ti dicono loro quello che devi credere sia bene per te. Sarà così difficile darmi la possibilità di scegliere la lingua del gioco o del film? Non siamo più negli anni 80, la cosa è fattibilissima. Scegliere la lingua di un film, non chiedo nient'altro. No.

Parliamo di Google? Parliamo di Google. Google è ottimo, offre un sacco di servizi molto comodi e soprattutto gratuiti. Però ha anche lui questa iMentality per cui decide lui cosa dovete cercare. Per esempio, a me capita di fare delle ricerce in cui voglio vedere i risultati in italiano, oppure in tedesco, oppure in inglese. Per me la cosa più logica del mondo è che google.com, google.it e google.de mi offrano i diversi risultati. Invece no. Google capisce da quale Paese stai navigando (in realtà rileva la lingua del browser. O del sistema operativo. O gli estremi del conto in banca. Non so di preciso) e ti riporta i risultati che lui ha deciso ti interessino. Nel computer di casa ho risolto (credo, perché magari è solo un trucco) installando su Firefox un add-on che riesce a modificare il locale del browser, ma intanto ho dovuto perdere tempo, installare un nuovo add-on e ricorrere ad uno stratagemma per avere quello che voglio. Però già al lavoro tutto questo diventa più complicato, visto che non posso installare a piacimento. Per non parlare della pubblicità. Se navigo qualunque sito italiano che ospiti della pubblicità di Google, questa mi apparirà sempre e comunque in tedesco, a prescindere dalla lingua del browser e dalla lingua del sistema operativo. Io cioè mi vedo quintali di pubblicità inutile perché qualcuno in California ha deciso che se navigo dalla Germania allora sono tedesco, parlo tedesco e comprendo solo il tedesco, anche se navigo abitualmente su siti italiani.

Stessa cosa con Yahoo. Vado sulla homepage di Yahoo per controllare la posta elettronica e digito “www punto yahoo punto it”. “.it” è solo per abitudine, potrei usare “.es”, “.fr” o “.ru” e non cambierebbe niente. Cambia però per Yahoo e per la sua offerta pubblicitaria a me rivolta. Succede così: io arrivo sul portale di Y!, che dice “toh, guarda, un tedesco è arrivato qui. Si sarà sicuramente sbagliato, aspetta che lo indirizzo verso la versione tedesca” e mi spara una fantastica nuvoletta tipo albo a fumetti in cui mi dice che probabilmente sto cercando la versione tedesca di Y! e mi chiede se voglio trasferirmi. Chi ha creato questo processo deve essere rimasto affascinato da quelli di Google: se qualcuno dalla Germania ha premuto “.it” sulla tastiera, è sicuramente un tedesco che non ha idea di cosa sia quel “.it”, che non parla italiano e che di fronte ad una lingua straniera non ha idea di cosa fare. Aspetta che lo aiuto, facendogli apparire un bel messaggio in italiano, in modo che capisca ancora meno. iMentality: voi siete stupidi e quello che fate è errato per principio, fate quello che vi diciamo noi e tutto andrà bene, così ogni volta che il nostro prodotto non soddisfa le vostre esigenze, non dovremo più preoccuparci di migliorare il prodotto, ma vi tratteremo come dei bambini delle elementari, spiegandovi che dovete fare quello che i grandi dicono.

No, signori di Yahoo, per quanto strano, assurdo, grottesco vi possa sembrare, quando digito “yahoo.it” sto cercando proprio la versione italiana di Yahoo, conosco il significato dell'estensione “.it” e non c'è alcun bisogno che mi trattiate come un bambino affetto da sindrome di Tourette: sono un adulto che impreca contro di voi, apposta e nel pieno delle mie facoltà mentali.

L'assurdo si tocca con YouTube. YouTube sta per definizione agli antipodi del concetto di “localizzazione”. E' un sito in cui il contenuto è esclusivamente generato da utenti sparsi in tutto il mondo. A parte il bottoncino “cerca”, non c'è niente da capire né da tradurre. Se non si capisce “search”... no non è possibile, perché se non sai cosa vuol dire “search” non puoi essere in grado di accendere un computer ed arrivare fino a YouTube. Invece anche qui ti si apre un paginone grigio in cui ti dicono che stai navigando dalla Germania (no sul serio? L'avrei mai detto...) e ti chiedono di scegliere se vuoi la versione tedesca o quella internazionale. Ma la versione tedesca di cosa? La versione tedesca di “Search” è “Suche”, ma il resto? Mi stai forse suggerendo che i risultati delle mie ricerche sono calcolati da te in modo che io veda quello che tu hai deciso che io veda partendo dal fatto che tu credi che io sia un bavarese grasso e ubriaco che si ingolla di bratwurst solo perché navigo dalla Germania? Ma grazie, ottimo servizio.

Per fortuna il web doveva essere quella cosa che ci permetteva di aprirci al mondo e scavalcare le finestre della comunicazione personale, di abbattere le frontiere che ci separano dagli altri e avere accesso alle informazioni più diverse. A me sembra che stia diventando una enorme Italia1. E non perché qualcuno ha deciso così, ma perché qualche genio del marketing ha deciso che bisognava fare come Jobs, senza aver necessariamente capito cosa abbia fatto di speciale Jobs.