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Batman non vola alto, è un pipistrello

Interstellar (id - 2014)


  • genere: Fantascienza
  • regia: Christopher Nolan
  • interpreti: Anne Hathaway, Matt Damon, Matthew McConaughey, John Lithgow, Michael Caine
  • produzione: Warner Bros Paramount

GIUDIZIO: Provate una visione

In due parole

Ciò che ti resta alla fine della visione è la sgradevole sensazione di aver assistito a una boiata galattica (o interstellare) camuffata più o meno abilmente da film impegnato

Recensione

Siamo convinti che "Il Cavaliere Oscuro" (il ritorno) e "The Prestige" rappresentino il punto più alto della cinematografia di Nolan; regista che ha dei pregi ma non è esente da difetti a volte grossolani.

Interstellar è stato abilmente venduto come "film evento" e in molte, moltissime opinioni ha suscitato meraviglia per la grandiosità delle immagini o l'efficacia della musica. E' stato inadeguatamente paragonato a 2001 Odissea nello Spazio, e molti ne hanno rilevato i difetti ma pochi hanno avuto il coraggio di azzardare il termine "boiata" per questa pellicola certamente pretenziosa, ambiziosa e di conseguenza piuttosto ricca di aspettative.

Facciamo un velocissimo escursus su alcuni aspetti tecnici: la musica minimalista dell'ormai navigato (e oseremmo dire furbo) Zimmer manipola lo stato emotivo dello spettatore efficacemente ed è indubbia l'abilità del compositore in questo senso. Ma quanto c'è di ricerca artistica rispetto al puro "mestiere" nella sua opera? La sensazione è che Zimmer sia più che altro un abilissimo mestierante con un'approfondita conoscenza degli strumenti in suo possesso e dell'effetto che il loro utilizzo ha sul pubblico. Mentre in termini di musica e di colonna sonora, ci sembra di gran lunga più elitario e con implicazioni più profonde il "Ligeti" di 2001 (pur non restando indifferenti alla colonna sonora di Interstellar).

La mastosità visiva e gli effetti speciali grandiosi. Permetteteci di dire che non ci ha impressionato più di tanto e non perchè la messa in scena o gli effetti non siano effettivamente efficaci, ma per la semplice consapevolezza che la tecnologia ormai permette di realizzare cose simili con relativa facilità e ne abbiamo continue e ripetute prove nella moltitudine di pellicole prodotte dove il confine tra realtà e finzione è stato ormai abbondantemente e definitivamente superato in tutti i film, compresi quelli in cui non ci si aspetterebbe di vedere effetti speciali (cambiare il cielo con la tecnologia digitale, per accontentare la visione del regista, anche in un film drammatico low cost è ormai prassi comune e nessuno se ne accorge).

Forse ci si dimentica che 2001 odissea nello spazio è stato realizzato con trucchi inventati per il cinema negli anni 30 e che non esiste nessun film di fantascienza del 1968 paragonabile in quanto a effetti speciali, scenografie e concept al capolavoro di Kubrick. Per rivedere qualcosa di simile, il pubblico dovrà aspettare una decina di anni. La CGI dell'attraversamento del buco nero di Nolan ci sembra poca cosa rispetto all'attraversamento della "porta delle stelle" realizzata da Douglas Trumbull con un acquario e con striscie di acetato e pellicole montate su un sistema di rulli tipo rotativa; sequenza che ancora oggi è in grado di trasmettere intense emozioni.

Finito il veloce escursus sulla tecnica (di alto livello ma che definire "strabiliante" ci sembra eccessivo), veniamo al vero punto dolente del film: i dialoghi, i personaggi, in parte quindi, la stessa sceneggiatura.

Nolan non riesce a tracciare personaggi con uno spessore psicologico credibile, si limita ad affettare, spesso con dialoghi scontati e spesso tirati per i capelli, in superfice. Si perdono intere porzioni di film in spiegoni didascalici per il pubblico, nonostante l'origine Britannica del regista sembra che Hollywood inquini i cervelli più di quanto non si pensi dato che Nolan non si trattiene dall'inserire buffonate con dialoghi da macho film di serie B e sbruffonate alla John Wayne del tutto fuori contesto e fuori luogo con la pretesa di apparire poi filosofico, riflessivo e minimalista negli intenti. Scivoloni verso la boiata ipergalattica sono in continuazione dietro l'angolo con salvataggi in extremis che arrivano grazie alla musica o alle sequenze spettacolari o ancora a un nuovo, improvviso cambio di registro, in cui sembra che finalmente il film abbia qualcosa da dire.

Il Robot TARS, malriuscito incrocio tra il monolito di 2001 e una tavoletta di Wafers Kit Kat è irritante almeno quanto HAL 9000 era inquietante. Lo spot pro NASA, rappresentata come un'opera pia di Francescani dal cuore tenero è ridicolo quanto l'inspiegabile paradosso che pur senza fondi sono riusciti a spedire dozzine di missioni in giro per l'universo. La sceneggiatura è purtroppo ricca di situazioni piuttosto stupide e fa acqua da molteplici parti.

L'intervento a film inoltrato del macho di turno (Matt Damon), ha senso quanto lo avrebbe vedere l'ottantenne Sandra Milo uscire da un uovo di pasqua.

Eppure, in qualche modo, Nolan riesce sempre a riprendersi. La pellicola scivola così fino alla fine, si cerca di capire, si prova ad afferrare un discorso più profondo inserito nel contesto, si rimane comunque catturati dalle immagini (non strabiliati), alcune invenzioni visive e vari momenti sono indubbiamente efficaci e mantengono acceso l'interesse a proseguire ma la sensazione a conti fatti è amara, la soddisfazione non arriva, si insinua il dubbio che nonostante la confezione, la scienza, i propositi, le riflessioni, sotto sotto ci sia una vaccata ben mascherata.

Rimane un senso di straniamento anche perchè in fondo, un interstellar ante-litteram c'era già stato con il "Contact" di Zemeckis, così come è ancora insuperata la grandiosità di musica e immagini con il precedente 2001 Odissea nello spazio, così come il vuoto freddo e spietato dello spazio si è già vissuto in Alien o nel recente Gravity (che abbiamo detestato).

Probabilmente Interstellar non ci avrebbe convinto pienamente anche in assenza delle battutacce stile Action Movie di serie B, ma si sarebbe trattato di un valore aggiunto non certo marginale.

E se volete farvi due grasse risate, la recensione che analizza le falle della trama nel modo più lucido e spietato ma anche terribilmente efficace, la trovate qui

Buon divertimento.

 

SCHEDA IMDB

 

 

i conti tornano

Ritratto di Calvero

.... avevo fatto anch'io una recensione, mesi addietro, e vedo che i conti tornano, mi fa piacere smiley

 

Se vuoi farti un'idea su Nolan esposta parlando come si mangia, anche se il tipo è colpito dal morbo del comunistoide nostalgico, cerca su Youtube "Jack Frusciante o Licaoni e Nolan" ... credimi, vale la candela ;)  ... non sono sempre d'accordo con lui, ma su NOLAN ha centrato perfettamente il punto

 

PS

Ottima recensione 

Quale patologia

Ritratto di Pike Bishop

Quale patologia ti costringe a vedere queste puttanate in serie, che spero che almeno tu non debba pagare per soprammercato?  

Perche' devi soffrire cosi'?

E' inumano. cool

Per quanto mi piaccia

Ritratto di Il Proiezionista

Per quanto mi piaccia suggerire vecchi film e piccoli gioielli che pochi conoscono, credo sia utile recensire anche le puttanate e in alcuni casi mi diverto pure.

Avete letto la recensione del veneto nel link alla fine della mia?

Si anche lui un masochista

Ritratto di Pike Bishop

Si, l'ho letta distrattamente e anche lui mi sembra un vero masochista.  Qualcuno dei lettori gli chiede perche' lo fa e lui ammette candidamente che va al cinema nella speranza recondita di non beccare un bidone, che e' come dire se la ghigliottina s'inceppa godo per qualche minuto in attesa della lapidazione.

Boh!  Se ti diverti continua pure, ma io tutto 'sto divertimento mica lo capisco.  Come se non ci fossero tantissimi film decenti da segnalare, tipo.......   tipo....... tipo non me ne vengono in mente ora ma ci saranno di sicuro.... o magari no, ma sempre meglio di soffrire con quelle cagate.

Anche perche' andare a vedere un film che SI HA LA CERTEZZA che sia una cagata pazzesca, tanto normale non e'.  Il peggio arriva quando ti diverti a parlarne: e' PERVERSIONE!!!! cheeky

PS

C'e' in tutto cio' un fattore negativo mica da ridere: ogni tanto, per colpa tua do un'occhiata a qualche puttanata (magari quelle che secondo te non sono cosi' male perche la crittica uffficiale ne parla male).  Avevo pensato di mandarti vaffanculo tremendo per avere sprecato tempo in una attivita' che lascia tracce indelebili nel mio inconscio e che mi costera' il PIL di un paese africano medio dallo strizzacervelli, ma credo che ormai, preso come sei dalla tua perversione masochistica tu non riesca a capire il danno che mi hai procurato.  Aiutatemi anche voi altri, iniziamo una sottoscrizione per mandare il Proiezionista alle riunioni di Cinofili  Cinefili Anonimi! frown

cinefili

Ritratto di Calvero

... è un discorso che vale un po' per tutto, comunque. Discutere di come le cose non vanno, permette - attraverso una destrutturazione delle stesse - di dare successivi indizi. Non tutti hanno la stessa consapevolezza. Uno che è imbrigliato nelle trappole psicologiche di questi prodotti, è probabile che s'indirizzi verso ciò che è un tantinello più sano ... credo sia speculare il problema; da una parte: mostrare ciò che merita e, dall'altra - perché altre non meritino ...

.... magari bilanciare un po le cose.

Nel frattempo, consiglio VIZIO DI FORMA ... almeno è cinema. Con pregi e difetti, certo. Ma Cinema. Paul Thomas Anderson, sempre più "assurdo" però, forse iperreale (direi)

Si, l'ho letta distrattamente

Ritratto di Il Proiezionista

Si, l'ho letta distrattamente e anche lui mi sembra un vero masochista...

Ciò che trovo di positivo nell'essere così ironici è il fatto che suscitando una risata, puoi far riflettere qualcuno sull'assurdità di certi meccanismi narrativi che magari, preso dal film, ti sono sfuggiti. Mi spiego meglio: La maggior parte della gente viene travolta dalle immagini e dai suoni e non nota tutta una serie di errori o anche sottigliezze. Evidenziandole in modo spiritoso, amplifiandole e rendendole palesi, fai ridere ma inviti anche qualcuno alla riflessione. Questo secondo me è positivo.

Anche perche' andare a vedere un film che SI HA LA CERTEZZA che sia una cagata pazzesca, tanto normale non e'...

Non sempre si può avere la certezza che si tratti di una cagata... Anche perchè tendo a non fidarmi nè della critica nè delle opinioni della gente; desidero comunque poter esprimere un mio giudizio personale. E' vero del resto che ci sono alcuni film che evito a prescindere ma spiegarne le ragioni sarebbe un discorso un pò troppo lungo da fare in questa sede. Per contro, altri film che so già essere idioti, li guardo per poterci fare una recensione, perchè spero in questo modo di non fare solo dell'intrattenimento ma di risultare utile per qualcuno.

C'e' in tutto cio' un fattore negativo mica da ridere: ogni tanto, per colpa tua do un'occhiata a qualche puttanata (magari quelle che secondo te non sono cosi' male perche la crittica uffficiale ne parla male).  Avevo pensato di mandarti vaffanculo tremendo per avere sprecato tempo in una attivita' che lascia tracce indelebili nel mio inconscio e che mi costera' il PIL di un paese africano medio dallo strizzacervelli, ma credo che ormai, preso come sei dalla tua perversione masochistica tu non riesca a capire il danno che mi hai procurato

Questo è ovviamente un rischio. Esistono dei valori "soggettivi" che non possono andare bene per tutti: a te può stare profondamente sul cazzo "the logical song" e i Supertramp e per altri può essere una delle più belle canzoni mai scritte. Immagino tu in questo caso ti riferisca alla recensione di 47 Ronin. Sono perfettamente consapevole, e l'ho pure scritto, che si tratta di un filmetto. Però ne ho apprezzato alcuni aspetti che sempre più sembrano moneta rara nel cinema odierno; ad esempio l'assenza di una violenza grafica esplicita che ormai, fin dai tempi del videogioco GTA, è presente ovunque.

Quando ero un ragazzino, i film tipo questo erano i filmetti da patronato con maciste e le rocce di polistirolo e i pipistrelli legati con il filo a una canna da pesca. Si tratta di film che non resteranno nella memoria ma che a mio avviso (si intende), non fanno nemmeno troppi danni. Perchè, in tutta sincerità, sono arcistufo di sentire in 5000 film che vanno dal cartone animato, al colossal, fino al porno della vicina di casa, la battuta dei Marines: "non si lasciano indietro i compagni" che vogliono inocularti come un virus nella mentalità del branco; e riesco ancora a provare un senso di soddisfazione quando sento la più positiva anche se semplice ma ogni tanto diversa: "Tutte le volte che viene commessa un'ingiustizia il mondo perde equilibrio" di "47 Ronin".

Non è un film acculturato, non è impegnato, non è elitario, si rivolge a menti semplici e disinteressate in cerca di divertimento ma almeno invece dei soliti concetti infilati dappertutto, una battuta semplice ma positiva può anche far bene a quelle stesse menti bombardate da "finta" positività e perbenismo che altro non sono che concetti orrendi mascherati.

Questa si intende è la mia opinione.

Mi spiace di aver procurato ingenti danni alla tua povera mente smiley ma vista la tua cultura e il tuo essere assetato di concetti più elevati ed elitari (cosa che peraltro condivido), evita di andare a curiosare quando scrivo: "è un filmetto che si può vedere" smiley

Se è un "filmetto" non sarà adatto a Pikebishop.... Anche perchè qui si cita il grande Sam Peckimpah, il che dovrebbe escludere in automatico tutta una serie di prodotti smiley

CALVERO

credo sia speculare il problema; da una parte: mostrare ciò che merita e, dall'altra - perché altre non meritino ...

Si questa è la mia filosofia in questa presunzione che ho di scrivere recensioni. Segnalare prodotti interessanti che certamente possono essere utili e piacevoli per quei pochi che bazzicano qui e cercano qualcosa di diverso dall'assordante rumore di fondo, ma anche spiegare almeno alcune delle infinite stupidaggini in circolazione che può essere utile per accendere qualche lampadina non in quelli già navigati come te o pike, ma in qualche viandante di passaggio.

 

It's certain: we'll die here

Ritratto di Buster Keaton

Di tutti i film recensiti sul portico non ne ho visto neanche uno. Però leggo volentieri le recensioni perché mi divertono.

Non sono in grado di dire se la forma patologica che soffre chi legge le recensioni senza andare a vedere il film sia uguale a quella di chi va a vederlo e poi fa la recensione; di sicuro c'è che il primo butta via meno tempo e risparmia il costo del biglietto, mentre il secondo ha dalla sua che contribuisce al Pil americano.

Insomma sono due stili di vita diversi ma paralleli.

 

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