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Spendere, risparmiare o boicottare? - 1 parte

Comprensibilmente il mio post precedente, in cui si muoveva una critica all'utilità dello Stato, ha fatto sorgere la domanda più naturale: ma non basterebbe cominciare a tagliare le spese inutili, gli sprechi, i soldi buttati al vento?

La domanda però è mal posta. Di fronte al quesito se sia meglio uno Stato che spreca o uno Stato che non spreca, chiunque dotato di cerebro in quantità sufficiente risponderà “meglio lo Stato che non spreca”. Lapalissiano.

La domanda che invece mi pongo io è se sia possibile che uno Stato non sprechi. La mia risposta è un convinto “no”. No, perché quando diciamo che uno Stato spende i soldi, vogliamo dire che una serie di esseri umani, alcuni eletti altri assunti, spendono soldi altrui (e questa è la teoria) allo scopo di mantenersi in carica (e questa è l'esperienza pratica). Poiché spendere quei soldi non comporta nessuna conseguenza personale, non esiste alcun limite alle modalità di spesa e alle coseguenti possibilità di errore. Esempio (sottolineo esempio, cioè artificio dialettico per esplicare un pensiero: non è né una spiegazione né una dimostrazione): quest'estate in casa Angelo abbiamo deciso di comprare la nostra prima auto. Poiché un'auto costa molto e noi di soldi ne abbiamo pochi, abbiamo prima valutato se era utile comprarla. Una volta deciso che sì, lo era, abbiamo stabilito che tipo di auto prendere in base all'uso che ne avremmo fatto e abbiamo stabilito un tetto di spesa. Infine abbiamo deciso di non indebitarci per tutta una serie di ragioni e abbiamo cercato finché abbiamo trovato quello che ci andava bene. Come sarà successo anche a voi, ogni singolo passaggio è costato tanta fatica e sudore, e tanta paura di sbagliare. Se i soldi li avete racimolati ad uno ad uno, ci pensate sopra dodici volte prima di spenderli. Perché? Perché se sbaglierete, sarete gli unici a pagarne le conseguenze, in solido e senza sconti.

Ora immaginate di essere un politico o un amministratore e di dover comprare delle auto per i cittadini. Avete molti soldi a disposizione, che non avete guadagnato voi, e dovete scegliere che macchine comprare. Qual'è la differenza rispetto a quello che è accaduto in casa Angelo? Che all'aministratore mancano due limiti fondamentali a guidare la scelta: la soddisfazione di un bisogno e la responsabilità materiale delle conseguenze. Cosa significa? Che l'amministratore deve scegliere un'auto che vada bene a tutti, ma senza sapere quali sono i bisogni di tutti. E che non ha un freno al modo in cui spende i soldi, perché tanto anche se spende tutto quello che ha per una macchina che dopo un anno è da buttare, per lui non cambia niente.

Ma non solo, perché fin qui era solo teoria. La pratica ci dice che il politico, non avendo né il bisogno né la responsabilità della scelta, dovrà comunque adottare dei criteri per operarla. Quali? Di solito, gli vengono forniti da fattori esterni: innanzitutto prometterà di comprare un'auto lussuosa per tutti, così da ricevere voti. Una volta ricevuti i voti, non manterrà la promessa, perché tanto non dovrà pagare per non averla rispettata, e allora considererà quali rivenditori di auto gli lasceranno la busta di Natale più grossa. Inoltre, quando scoprirà di non avere limiti di spesa a causa della possibilità di contrarre debiti all'infinito che non dovrà mai saldare, perderà definitivamente il controllo.

E non fraintendetemi, è quello che avrei fatto anche io, se avessi avuto una montagna di soldi non mia quest'estate: sarei andato da tutti i concessionari e avrei chiesto quanti soldi mi avrebbero dato perché gli comprassi la macchina più costosa che avevano. Perché no? Cosa mi avrebbe fermato? Quale limite vero ci sarebbe stato fra me e una bella macchinozza da 100 mila euro, se alla fine mi sarei trovato a possedere un'auto di lusso e 2000 euro in tasca?

Sicuramente qualcuno obietterà che è possibile che anche io abbia sbagliato a compare l'auto, che potevo farne a meno, o che magari quella che ho comprato è un bidone e fra sei mesi la devo buttare. Tutto vero: ma io non danneggio nessuno con i miei errori. Se sbaglio, pago e imparo per la volta successiva.

Altri obietteranno che non tutti hanno la capacità di scegliere un'auto e che ci vuole il politico che la sceglie al posto suo. Anche questo è vero, non tutti hanno le stesse capacità. Ma chi decide chi le ha e chi no? Purtroppo ci sarà sempre qualcuno non in grado di fare qualcosa. E' la vita, a volte fa schifo, ma non per questo possiamo ridurre tutti i cittadini a minorenni incapaci di intendere e volere. Chi sbaglia paga e i cocci restano suoi.

Insomma, facciamocene una ragione, e impariamo una nozione fondamentale che non insegnano a scuola: fare politica significa soddisfare un bisogno che non si ha, con mezzi economici altrui, senza mai dover scontare gli effetti delle proprie scelte. La politica è una delle cose più folli e prive di senso che si possano immaginare.

Se a qualcuno piace, prego, si accomodi. Ma che non pretenda di chiedere a me i soldi per questo gioco.

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Spese divise

Ritratto di Dusty

Per vedere come cambia il modo di ragionare delle persone relativamente al modo di spendere è sufficiente andare a mangiare fuori con un gruppo di amici e pattuire che "si divide tra tutti".

Persone che normalmente stanno attente a non ordinare nemmeno l'acqua per risparmiare compreranno invece in questa occasione le portatate più costosa perchè tanto "si divide".
Il ragionamento che sta alla base è questo:
- se mangi qualcosa di economico sai che pagherai il lauto pranzo degli altri
- se mangi qualcosa di costoso invece avverrà il contrario

E quindi alla fine tutti si ritrovano ad ordinare antipasto, primo, secondo e dessert ed a spendere un sacco di soldi che di propria iniziativa non avrebbero *mai* fatto, ed in genere ad esserne pure felici perchè "Pasquale laggiù non ha preso il secondo e quindi me l'ha pagato lui" :-)

Spese divise

Ritratto di Tommy Angelo

Immagino che tu abbia avuto un pessimo fine settimana :-)

Ehm, veramente tutta la

Ritratto di Dusty

Ehm, veramente tutta la settimana è stata pessima (influenza con febbre a 40.5°) :(

La prossima volta aspetto di guarire prima di postare, promesso :P

Accidenti, ti sarai mica

Ritratto di Tommy Angelo

Accidenti, ti sarai mica preso la porcella?

Mmmm.... le porcelle che dico

Ritratto di Dusty

Mmmm.... le porcelle che dico io ti debilitano sicuramente ma non ti dovrebbero far venire la febbre ;-)

Di politici e porcelle

Ritratto di Eileen Morgan

[citaz.]
fare politica significa soddisfare un bisogno che non si ha, con mezzi economici altrui, senza mai dover scontare gli effetti delle proprie scelte.
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E pensa che apoteosi poter fare tutto ciò con l'opzione di gestire in piena autonomia la magica stampante.. Il paradiso del politico :)

Complimenti, questo è un post che focalizza in modo chiaro e sintetico un aspetto fondamentale della natura dello stato.

RE: Di politici e porcelle

Ritratto di Tommy Angelo

Grazie :-)