Tuono Blu (Blue Thunder - 1983)
- genere: Azione/Thriller
- regia: John Badham
- interpreti: Roy Scheider, Warren Oates, Candy Clarke, Daniel Stern, Malcolm McDowell
- produzione: Columbia Pictures
GIUDIZIO: divertente e, riflessivo per i più scaltri
In due parole
Recensione
Reduce da due strepitosi successi al botteghino; quella "Febbre del sabato sera" che sarebbe diventato un'icona dei giovani disagiati obbligati a vivere ai margini, imprigionati nelle metropoli ghettizzate, e si sarebbe trasformato in un vero cult movie; e l'ipertecnologico thriller fantapolitico "Wargames" che ci mostrava in anteprima ciò che poi sarebbe diventato Internet e metteva il dito sulla piaga dell'influenza della tecnologia e della mentalità militare in ambito civile, arriva a ridosso di quest'ultimo l'ultima fatica di John Badham che se ne esce con questo ennesimo thriller ad alta pressione dove di fantascienza o fantapolitica c'è ben poco: anzi una voce fuori campo e una didascalia prima dell'inizio del film si preoccupano di farci sapere che i "sistemi di sorveglianza", gli "armamenti" e le "tecnologie" mostrate nel film sono reali e attualmente in uso negli stati uniti.
Ci si potrebbe chiedere perchè Badham senta il bisogno di puntualizzare questi concetti; in effetti, nel film d'azione si "mostra" senza bisogno di tante spiegazioni, ma la visione della pellicola rivelerà le motivazioni che stanno dietro a questo "Avvertimento" iniziale, anche se il film rimane sempre in bilico, con il piede in molte staffe e alla fine risulta un ibrido. Ma andiamo per ordine:
Di cosa stiamo parlando? Del solito poliziotto eroico che salva il mondo dai cattivi? Dei militari che grazie alla loro tecnologia e alla loro propensione a fare il bene del paese ci salvano dai terroristi? No... Stiamo parlando, ed è notevole pensarlo in un filmetto d'azione del 1983, del governo degli Stati Uniti e degli apparati militari che stanno cospirando contro i loro stessi cittadini.
Tuono Blu infatti è il nome di un nuovissimo elicottero da combattimento (quello del film è inventato ed è ricavato da un elicottero francese "Gazelle" ma presto le forze armate americane avrebbero visto operativo il nuovissimo terrore tecnologico chiamato"Apache" che utilizza tutte le diavolerie mostrate nel film) che sfrutta un'impressionante sistema di armamenti ultramoderno e tutta una serie di gadget tecnologici che lo rendono un'arma terribile e devastante. L'elicottero in questione è sopratutto un sistema di controllo, sente e vede attraverso i muri, è collegato alle banche dati di tutto il paese (Internet ancora non c'era ma ci si poteva collegare a molte banche dati esistenti, anche della polizia, per avere informazioni in tempo reale), quindi può raccogliere informazioni su chiunque in modo istantaneo ed è costruito esattamente per questo scopo: limitare cioè la libertà dei cittadini e operare una sorveglianza invasiva sulla privacy di chiunque. Le elites governative e militari coinvolte nel progetto infatti, vogliono scatenare delle sommosse e innescare disordini vari nei quartieri poveri per avere la scusa di imporre l'uso di questi elicotteri sulle città (gli elicotteri della polizia infatti per legge non possono essere armati ma le circostanze lo possono imporre: vi ricorda niente?)
La tematica base del film dunque è bella tosta e viene affrontata in tempi non proprio sospetti; come sappiamo però, oggi di estrema attualità non soltanto negli stati uniti ma anche in Italia dove è stato avviato un programma di sorveglianza del territorio con droni teleguidati usati finora in operazioni militari (ecco un articolo).
Purtroppo però, il film, sicuramente ben costruito come thriller nella prima parte e con tutte queste idee inquietanti (forse all'epoca considerate dal pubblico fantascientifiche) lasciate scivolare durante lo srotolamento della celluloide; nella seconda parte si perde trasformandosi in un film d'azione che pensa più che altro ad esibire gli straordinari effetti speciali e le strepitose acrobazie aeree che si possono ammirare con genuino stupore.
La denuncia sociale viene dunque annacquata a beneficio delle sparatorie ma inevitabilmente, per i più attenti, una riflessione all'epoca della sua uscita questa pellicola l'ha suscitata.
nonostante alcuni scivoloni e il mantenersi in equilibrio sempre precario tra il serio e il faceto, questo lavoro di Badham ha più di un pregio e merita quindi di essere visionato.
Innanzi tutto è bello notare che i militari non sono dipinti come dei supereroi ma come dei veri imbecilli che non si preoccupano di sparare missili in mezzo alla gente pur di ridurre al silenzio l'eroico Scheider che vuole spifferare tutto sul vero uso di quest'arma micidiale. Non esiste un vero lieto fine, anzi si abbozza all'idea che una verità scomoda possa poi diventare una notiziola di cronaca gestita dai soliti media che alla fine la trasformano in un aneddoto da discutere al bar sotto casa.
Le sequenze aeree assolutamente spettacolari rappresentano un'occasione più unica che rara per emozionarsi con la bravura di stuntman e piloti che molto difficilmente rivedremo sul grande schermo, dato che al giorno d'oggi verrebbe usata la computer grafica e non verrebbero certo più dati i permessi di girare scene così pericolose in mezzo a una città.
La prestazione di Malcolm (Arancia Meccanica) McDowell è sotto tono rispetto alle sue capacità, si ha l'impressione che si poteva dare più spazio e spessore al suo personaggio, ma possiamo comunque ammirare lo straordinario Warren Oates (che morì improvvisamente a ridosso dell'uscita del film), icona preferita del grande regista Sam Peckimpah (che lo utilizzò in molti suoi film tra cui: Il Mucchio selvaggio) che ci offre una straordinaria performance davvero irresistibile, disegnando il ritratto del capo della polizia arrabbiato e cazzuto che verrà preso a modello (ma mai eguagliato) da moltissimi film successivi sui generis. Roy Scheider a suo agio e in gran forma. Daniel Stern simpatico e accattivante ci fa dispiacere della sua improvvisa uscita di scena.
Un robusto film d'azione insomma, certamente divertente, ma visto oggi, può far nascere qualche inquietudine per il suo lato assolutamente profetico. Da notare la sequenza impressionante dell'esplosione in un grattacielo (struttura che ricorda le torri gemelle) a causa della somiglianza e analogia con l'esplosione vista in diretta in tutto il mondo dell'impatto del secondo aereo nel World Trade Center l'11 settembre 2001, ben 18 anni più tardi.
La frase: "Chi credevi di fregare con quei finti disturbi che hai fatto alla radio? Quello è un trucco che hanno tirato fuori tre giorni dopo che Marconi aveva inventato quell'accidente di apparecchio!" Warren Oates a Roy Scheider.
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