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Chi paga il biglietto lo prende nel didietro

Young people fucking (id - 2007)


  • genere: Commedia
  • regia: Martin Gero
  • interpreti: Aaron Abrams, Carly Pope, Kristin Booth, Josh Dean, Sonja Bennett, Josh Cooke, Diora Baird
  • produzione: Copperheart Entertainment

GIUDIZIO: Evitabile

In due parole

Quando la volgarità si traveste da intellettuale, a essere fottuti sono soltanto gli spettatori, giovani o meno che siano

Recensione

Che la TV ci proponga "il grande fratello", passi (mica tanto, ma facciamo finta...), che il cinema abbia tra i suoi registi i fratelli Vanzina, passi (mica tanto, ma facciamo un altro sforzo...), ma che ci tocchi ascoltare alcuni neocritici d'assalto paragonare questa ciofeca di film alla sofisticata e intellettuale commedia a cui ci ha abituato Woody Allen è onestamente troppo. Che poi si faccia un paragone diretto con "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)" dello stesso regista è addirittura paradossale; sarebbe come dire che una puntata a caso di un reality televisivo preso sempre a caso nel calderone dell'immondizia, sia interessante e intellettualmente stimolante quanto un film di Rossellini. (e il film citato di Allen non rappresenta certo il punto più alto della sua cinematografia)

E' vero che "Young People Fucking", opera unica se si eccettuano una manciata di telefilm del regista Martin Gero, fa pensare a Woody Allen, ma soltanto come un rimpianto. L'aggancio mentale che scatta in automatico cioè, ci fa pensare a come sarebbe stato un film del genere in mano al comico/intellettuale newyorkese. Perchè di certo, per le tematiche, il carattere episodico e l'argomento trattato, questa pellicola gli sarebbe appartenuta.

Sulla carta vuole essere una riflessione scherzosa ma seriosa sulla coppia e il sesso: una coppia di amici, una di ex-amanti, una coppia al primo appuntamento, i compagni di stanza, una giovane coppia di sposi... Tutti alle prese con il sesso, tutti coinvolti in una serata che si spera, culminerà con una dose di sesso selvaggio e spensierato e che invece (ovviamente) metterà in risalto problematiche e nevrosi di ogni singolo elemento evidenziando in generale quanto la vita di coppia, nella sue molte possibilità, è sempre e comunque problematica quando di mezzo c'è il sesso.

Purtroppo, tutto ciò che risulta interessante e stimolante sulla carta, viene demolito nello sviluppo della storia; tutte le situazioni che dovrebbero risultare divertenti si rivelano fiacche, le motivazioni dei protagonisti mostrano spesso una scarsa credibilità; molte uscite sono insulse e le battute legate alle varie situazioni scabrose che dovrebbero essere scritte con una certa intelligenza per risultare pungenti, sarcastiche o divertenti, alla fine scadono semplicemente in un linguaggio volgare che non è certo sufficiente a farci sorridere. Non bastano le parolacce per far scattare una risata, chi ha superato i quindici anni di età dovrebbe averlo capito da un pezzo.

Unica eccezione che risalta a causa del livello suolo di tutte le altre, l'episodio con la giovane coppia sposata e grazie in particolare alla prova di Josh Dean che nella parte del marito premuroso e spaesato riesce in un paio di occassioni a strappare un sorriso.

Un pò poco per tenere a galla un film che punta sulla scabrosità delle situazioni e sul carattere esplicito del linguaggio per destare un interesse che le lacune narrative e le battute poco intelligenti non riescono a tenere alto. Forse i reality come "il grande fratello" sono stati proprio il metro di paragone di questo prodotto? Della serie: se la gente ama quelle trasmissioni allora apprezzerà anche il mio film?

Non sappiamo se davvero un pensiero simile abbia animato la mente del regista ma di certo il fatto di non trovarci davanti ad un esplicito prodotto demenziale stile "American Pie", ma alla pretesa di una "commedia intelligente", è un'aggravante non proprio  indifferente.