Uno dei vari sintomi di ignoranza totale, scientifica e filosofica di quelli che dovrebbero essere, secondo la loro stessa opinione autoreferenziale (e secondo chi ci comanda, seguito dal pecorume umano piu’ bieco ed obbediente), piu’ informati sul funzionamento del corpo umano, quei signori e signore che indossano camici bianchi e stetoscopi che usano unicamente come decorazione a mo’ di cravatta intorno al collo, e’ senza dubbio la loro accettazione supina della superstizione delle calorie alimentari e del consumo calorico del corpo umano.
Costoro, nonostante il loro atteggiamento da superuomini “studiatissimi” non hanno mai imparato che esiste una differenza fondamentale tra biologia e meccanica, tra organico ed inorganico, tra animali e macchine. Gente cosi’ e’ senza dubbio piu’ atta a zappar tacendo che non a sputar sentenze che non fanno che sotterrarli senza pieta’ nel buco profondo della loro spocchia.
Parecchi, in questo mondo moderno, sono senza dubbio stati messi al corrente che le macchine sono soggette al decadimento entropico secondo le prime due leggi della termodinamica, mentre gli organismi biologici, in qualsiasi forma, lavorano contro tale decadimento (almeno fino a che siano in vita) come enunciato da Erwin Schrodinger quando nel 1944 esamino’ il concetto di entropia negativa, cioe’ il modo in cui gli organismi viventi non sembrano evidentemente seguire la seconda legge della termodinamica.
I piu’ cretini invece, che siano o meno dotati di lauree ottenute ripetendo frasi che non capiscono (peggio del pappagallino di mio genero, che ha dimestichezza col linguaggio umano con un minimo di sintassi), non hanno mai neanche sentito tale affermazione, e se l’hanno sentita al ginnasio non l’hanno capita e l’hanno subito scordata visto che non sarebbe stata utile per ottenere voti (un attestato per essere stati pappagalli scemi ma obbedienti, al contrario di quello piumato di mio genero, il quale non e’ molto obbediente e proprio non e’ scemo) che potessero farli approdare a carriere come quelle del piazzista di veleni.
Cosi’ seguono una teoria bislacca di un certo ingegnere americano, McCulloh (non quello delle motoseghe, anche se pare che anche questo avesse qualcosa a che fare con le seghe, quelle mentali), autore del Trattato sulla Teoria Meccanica del Calore e sulla sua Applicazione al Motore a Vapore e benemerito precursore della guerra chimica alla meta’ del secolo diciannovesimo, quando l’America era solo poco piu’ considerata del Burundi (senza offesa per il Burundi) in ambiente accademico, la cui opera e’ pero’ coerente con tutta l’impalcatura della medicina che se ne fotte allegramente del rigore scientifico e preferisce accettare concetti pseudo-scientifici di 150 anni fa che provengono non da scienziati, ma da gente che lavorava per l’industria chimica, industria che e’ ancora il cuore della disciplina medica al giorno d’oggi.
Per farla breve, voglio parlare del concetto di Caloria Alimentare, una vergogna del pensiero moderno che pero’ viene tuttora considerata valida da medici e chimici – le ragioni per tale validazione le affronteremo tra breve.
L’origine della vergogna
Nel 1930 due dottori americani (sempre loro, gli Americani, che nel frattempo per motivi troppo complessi per essere qui esaminati dettavano e ancora dettano legge a tutto il mondo per quanto riguarda la pratica medica) Newburgh e Johnston, sostennero che l’obesita’ non dipendesse da disfunzioni del metabolismo, ma da eccesso di calorie. Nonostante il loro studio fosse scadente e non ci fosse granche’ di evidenze per quello che sostenevano, venne immediatamente accettato come fosse il Vangelo, in tutto il mondo.
Pochi anni a seguito della pubblicazione I nostri due dottori ebbero un cambio di opinione, pubblicando uno studio che metteva in evidenza parecchie riserve riguardo al loro studio precedente, ma quest’ultimo studio non fu recepito, visto che ormai la pratica del calcolo delle calorie era stata stabilita fermamente nel curriculum medico mondiale.
Andiamo a vedere come si determina il quoziente calorico alimentare per i vari cibi
Una caloria e’ uguale all’energia necessaria per scaldare la temperatura di un grammo d’acqua distillata da 14.5 a 15.5 gradi centigradi.
Nella pratica vengono BRUCIATI cibi per determinare le Kilocalorie.
Si usa uno strumento chiamato Bomba Calorimetrica, formato da una camera interna nella quale si pone il particolare cibo ed ossigeno puro. La camera interna ha un comando elettrico agente su un elettrodo che accende una scintilla al suo interno, cosicche’ l’ossigeno – ed il cibo – esplodano (una esplosione non e’ altro che una veloce combustione). L’esplosione genera calore che scalda la camera esterna contenente acqua distillata.
La differenza di temperatura dell’acqua prima e dopo il trasferimento del calore dalla camera interna corrisponde all’energia TERMICA (fate attenzione bambini, TERMICA, cioe’ derivante di aver BRUCIATO il cibo come combustibile) calcolata in Kilocalorie. Si aggiusta questa cifra poi ad una formula che tenga in considerazione variazioni per perdite passive di calore, come qualsiasi sistema termico sicuramente lamenta.
Cosa ci rivela questo esperimento?
Ci rivela quale combustibile e’ il migliore nel caso rimanessimo completamente a corto di combustibili tradizionali e dovessimo bruciare nella stufa il contenuto della dispensa.
A chi serve questo esperimento?
A nessuno tranne che ai cretini.
I cretini pensano che il corpo umano (o magari il porco umano, ma e’ meglio non indagare tanto i cretini non sono molto articolati) sia una macchina termica, come un motore d’auto, una macchina che BRUCIA i cibi al suo interno per usare l’energia risultante in tutti i lavori che il corpo umano deve eseguire, inclusi quelli essenziali per la sopravvivenza.
I piu’ cretini invece neanche sanno alcunche’ di tutto questo pasticcio e prendono per buono tutto quello che sia passato loro da qualcuno che ha un titolo di fronte al nome e pubblichi libri, manuali, circolari e pubblicazioni assortite.
Non e’ neanche il caso di far notare che non abbiamo fornaci interne e qualsiasi cosa facciamo con il cibo che ingestiamo non ha assolutamente niente a che vedere con il comportamento di fornaci, bombe o motori endotermici, neanche fosse solo per analogia. I processi biologici non sono processi meccanici, ma se sei rozzo ed ignorante e conosci solo la zappa, tutto l’Universo ti sembrera’ una zappa e il funzionamento dell’Universo lo paragonerai al funzionamento della zappa.
Percio’, quando qualcuno che porta camice e stetoscopio vi parla di calorie come qualsiasi parrucchiera che ne ha sentito parlare od addirittura ne ha letto sui giornalacci per donnette lobotomizzate che trovate nel suo salone, significa che il suo parere – per cautela anche su altri aspetti della sua professione - dovrebbe essere preso con la stessa serieta’ del parere della parrucchiera, con la differenza che la parrucchiera non ha passato anni della sua vita a ripetere roba del genere, non si aspetta che il suo parere sia preso come se fosse tratto dal Vangelo e a differenza dei camiciati pratica una professione onesta.
Le ragioni per il mantenimento della Vergogna
Fondamentalmente sono:
1) Il calcolo delle calorie e’ facilmente eseguibile da chiunque possa fare di conto o anche solo pigiare I tasti di una calcolatrice.
E’ anche molto piu’ facile e rassicurante di un “non sappiamo come funziona” che sarebbe l’unica risposta onesta da parte della Medicina o di penetrare nei meandri della biologia.
2) Una dieta dimagrente calcolando le calorie, all’inizio, funziona.
Ma non ha niente a che fare con le calorie: funziona semplicemente perche’ si mangia di meno. Naturalmente con alcuni funziona pochino, con altri di piu’ o magari anche molto di piu’. Ma funziona solo a breve termine, infatti tutti quelli che si dibattono calcolando calorie riacquistano peso, inevitabilmente. Percio’ mangiare meno funziona a breve termine ma il fatto che funzioni non ha niente a che vedere con calcoli e tabelle.
3) Il fatto che la cosa funzioni a breve termine e’ una vera manna dal cielo per tutti coloro che vogliano e possano lucrare dal calcolo delle calorie, perche’ a lungo termine, come tutta la medicina allopatica, manterranno il cliente che non risolvera’ la sua situazione e continuera’ a comprare alimenti dietetici, manuali, software, libri, consulti dietologici ecc, ecc, ecc, per tutta la sua vita.
4) Ultimo fattore (e molto importante): con la teoria calorica di Newburgh e Johnson la colpa dei fallimenti della teoria si attribuisce al soggetto trattato, non alla teoria stessa, con il semplice suggerimento di trasgressioni (che inevitabilmente ci saranno) e peccati che trasportano il paziente nel girone infernale dei golosi e scatenano sensi di colpa che manterranno il paziente eternamente nella sua condizione psicofisica.
Insomma, quando qualcuno non in possesso di titoli di studio vi perora la teoria delle calorie come un fatto fate un sorrisetto, abbiate pazienza, magari spiegate pure il vostro punto di vista (anche se in genere e’ difficile combattere una propaganda reiterata e capillare).
Quando qualcuno dotato di titolo di studio fa la stessa cosa, praticate il vaffanculo terapeutico: vi sentirete subito meglio.