Stimolato da un articolo appena letto su un sito che praticamente tutti qui conoscono benissimo, ho pensato di dare una replica che tiene in considerazione pensieri un pò più raffinati del solito pasticciaccio ufo-pseudo-oriental-newage-meccanicistico che ci tocca sorbirci di solito in questi tempi di democratizzazione verso il basso del pensiero filosofico e religioso. Così come sempre mi sono rivisto i miei vecchi appunti da un'altra conferenza del mio solito amico mai conosciuto tenuta allinizio degli anni '70 - con il quale ho aperto questo Blog ormai più di un anno fa. Takeda sta facendo la solita faccia da scimmia di montagna quando ritiene che spari cazzate e pensa che dovrei evitare di polemizzare con vecchi amici. In più offre un paio di pinte di sakè a chi indovinerà il nome di questo famoso conferenziere che aveva una baita in montagna come quella della mia giovinezza e che aveva un atteggiamento più simile a quello di Takeda che a quello di Pike e per questo è riuscito sempre a farsi amare da tutti...
Buona lettura.
... Se vi svegliate da questa illusione e capite che nero implica bianco, se stesso implica altri, vita implica morte – o direi , morte implica vita – percepire voi stessi non come uno straniero nel mondo, non come qualcuno che è qui per soffrire, sotto scrutinio ed esame, non come qualcuno che è arrivato qui per un colpo di fortuna, ma potete cominciare a percepire la vostra stessa esistenza come assolutamente fondamentale: quello che siete giù nel profondo, all'interno di voi stessi, è semplicemente il tessuto e la struttura dell'esistenza stessa.
Così, per esempio, nella Mitologia Indù si dice che il mondo è il dramma di Dio. Dio non è un vecchio con la barba bianca che è seduto come prerogativa reale sul suo trono: Dio nella Mitologia indiana è il sè, "Satchitanand", parola composta da "sat", quel che è, "chit" , coscienza, e "ananda", beatitudine.
In altri termini, ciò che esiste, la realtà stessa, è meravigliosa, è la pienezza della gioia totale.
Evviva!!!
E tutte quelle stelle, se volgete gli occhi al cielo, sono uno spettacolo di fuochi artificiali come se fosse sempre il 4 di Luglio, il che è una grande occasione per festeggiare: l'universo è una celebrazione, fuochi artificiali per celebrare l'esistenza dell'esistente.
Evviva!!!
Poi nella mitologia Indù si dice: "Ma, in verità, non c'è senso nel continuare ad essere beato per sempre".
Supponete che foste capaci, ogni notte, di sognare qualsiasi sogno che voleste sognare, e che aveste il potere di sognare in una notte 75 anni di vita, o qualsiasi periodo di tempo voi voleste: naturalmente vorrete cominciare questa avventura nel sogno soddisfacendo tutti i vostri desideri.
Sognereste dunque ogni genere di piacere che possiate concepire. Dopo diverse notti di 75 anni di piacere totale l'una, voi direste: " Beh, è stato grande, ma adesso voglio avere una sorpresa: vorrei sognare un sogno che non sia sotto controllo, dove qualcosa di inaspettato e sorprendente mi possa accadere".
E vi piacerà.
Al risveglio direte "Me la sono cavata per un pelo, eh?" E poi vorrete essere sempre più avventurosi nei vostri sogni e rischiare sempre più e alla fine starete sognando di essere dove siete ora, il sogno della vita che state in fatti vivendo oggi. Questa sarebbe certamente una possibilità nella molteplicità di scelte di cui potreste disporre: fare finta di non essere Dio, perché la natura stessa di Dio, secondo questa idea, è di far finda di non esserlo. La prima cosa che Dio dice a se stesso è "Suvvia, smarrisciti" perché Egli si regala. La natura dell'amore consiste nell'abbandono di se stessi, non nell'aggrapparsi a se stessi. Gettarsi ad altri, come nella pallacanestro, dove il gioco continua solo se ti vuoi sempre liberare della palla e la passi via. Vedete? Questo mantiene le cose in movimento. Questa è la natura della vita.
Così, in questa idea, tutti quanti sono fondamentalmente la realtà ultima. Non un Dio politicamente regale, ma Dio nel senso di essere il sè, la realtà profonda dovunque quantunque qualcosa esista.
Voi siete tutto quanto questo, state solo facendo finta di non esserlo.
è perfettamente lecito pretendere di non esserlo ed esserne perfettamente convinto, perché questa è la precisa nozione di Dramma.
Quando andate a teatro c'è un palco e un pubblico. Tutti si siedono ai loro posti per vedere una commedia, una tragedia, un poliziesco, qualsiasi cosa sia in programma. Il pubblico entra e paga il biglietto: ognuno sa di stare per assistere ad una rappresentazione, qualcosa che succede sul palco ma non è reale.
Ma gli attori cospirano contro questa nozione, perché cercano di persuadere il pubblico che cosa accade sul palco sia realtà. Essi vogliono che tutti siano sulle spine, essi vi vogliono spaventati, in lacrime, o a farvi un sacco di risate, assolutamente catturati dal dramma.
Se un bravo attore umano può manipolare il pubblico e far piangere la gente, pensate cosa l'Attore Cosmico possa ottenere. Provate a pensare alle possibilità che avrebbe!
Perciò questo significa che non siete le vittime di uno stato di cose predestinato, di un mondo meccanico o di un Dio autocratico. La vita che state vivendo è quella in cui VOI STESSI vi siete infilati.
Solo che non lo ammettete, perché volete andare avanti col gioco che vi è capitato di giocare.
In altre parole, sentite dire: "mi ci sono trovato, in questo mondo: ho avuto un padre che sbavava per una ragazza, mia madre, perché era un vecchio porcone e come conseguenza sono nato io. Do la colpa a lui e gli dico: ebbene è colpa tua, avresti dovuto curarti di me.
E lui risponde: non vedo perché dovrei curarmi di te, sei solo una conseguenza".
Ma supponiamo di ammettere che fossi stato io a voler nascere e che io fossi la fiammella libidinosa nell'occhio di mio padre quando conobbe mia madre.
Quello ero io.
Io ero il desiderio.
Ed io deliberatamente mi sono coinvolto in questa situazione.
Mettiamola così.
In realtà, anche se mi sono ficcato in questo pasticciaccio e sono nato con la sifilide e col Grande Prurito Siberiano e la tubercolosi in un campo di concentramento nazista, nientedimeno era un gioco, un gioco piuttosto estremo.
E' stato una specie di masochismo cosmico.
Ma l'ho deciso io.
Non è questa una ottima regola di gioco per la vita?
Se giochi a vivere con la supposizione che è un un rischio terribilmente serio, e che veramente dovremmo fare qualcosa al riguardo, e così via lamentandoci, è una lagna insostenibile. Non c'è nessuna ragione di continuare a vivere a meno che non si assuma che la nostra è una situazione ottimale. Che veramente noi siamo in uno stato di totale beatitudine e delizia, ma che stiamo facendo finta che sia altrimenti solo per il brivido che questa esperienza ci può fa provare.
In altre parole, recitate una non-beatitudine per essere in grado di provare beatitudine. Potete andare avanti in questa direzione quanto volete, e quando vi sveglierete, sarà bellissimo.
Potreste anche tirarvi martellate in testa perché godete quando smettete, perché vi rende in grado di realizzare quanto bello è dimenticarsi di se stessi.
è come bianco e nero: non sapete cosa sia il nero finchè non sapete cos'è il bianco; non sapete cos'è il bianco finchè non sapete cos'è il nero.
è una cosa semplicemente fondamentale.
Questo è il dramma.
La mia metafisica, lasciatemi essere perfettamente franco con voi, è che c'e un sè centrale, potete chiamarlo dio, potete chiamarlo come preferite, che è tutti ed ognuno di noi. Recita tutte le parte di tutti quanti gli esseri, qualsiasi, dappertutto ed in ogni luogo e sta giocando a nascondino con se stesso.
Si perde, si infila nelle avventure piu estreme, ma alla fine si sveglia sempre e ritorna in se stesso.
E quando state per svegliarvi, se non vi sentite pronti, pretendete di essere solo un "poverino me".
Dal momento che tutti qui siete impegnati in questa sorta di ricerca e state ascoltando questo tipo di conferenza, immagino che siate tutti prossimi al risveglio, o che perlomeno vi stiate intrattenendo con l'idea di svegliarvi anche se non siete seriamente convinti di volerlo fare. Ma immagino che anche se poteste essere non seriamente convinti, siate sinceri, e perciò pronti a svegliarvi.
PS
prossimamente un articolo sulla vita dell'autore di questo brano...
Collegamenti:
[1] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/filosofia