Quando nel 2017 si organizzò il concerto di Vasco Rossi per contribuire ad aiutare il santo lavoro delle Case Farmaceutiche a favore dei Vaccini, quindi a sfavore della libera scelta di non essere avvelenati, non solo fu evidente quale nullità artistica fosse ormai diventata "il Blasco" (ricordiamolo, quello che predicava la vita spericolata per diventare il conformista per eccellenza), ma pure quale tra gli omologatori massimi del popolino medio mongolo fosse, a pieno regime. Insomma, era il segnale di una nuova fase intermedia, di un potere che si era ormai garantito il controllo totale a ogni stadio sociale, al punto di poter mettere in moto eventi di tale portata (il concerto in questione detiene il primato mondiale, con il più alto numero di spettatori paganti) … cosa, questa, che denunciai nell'indifferenza generale e che, ovviamente, la famosa contro-informazione non vide e non avrebbe visto neanche se glielo comunicava direttamente l'ANSA e la RAI a reti unificate. I santoni del "contro-mainstream" – si sa – erano impegnati a scoprire l'acqua calda dei politici corrotti e ancora a romperci il cazzo con le Torri Gemelle …
… e, da contrappunto, ecco quindi doveroso segnalare Chi - almeno, nella sfera delle celebrità, ha avuto il coraggio di un breve rigurgito di dignità, e ha detto cosa significa avere una testa pensante. Doveroso dicevo, in quanto va reso merito a chi si fa coraggio, e non solo additare gli invertebrati. Ancor più interessante - e non vuole essere minimamente una battuta – dovrebbe colpirci il fatto che chi, tra le celebrità, ha osato vedere come stanno le cose, sia stato un cieco.
Andrea Bocelli lasciò (uso appositamente il tempo imperfetto, l'indicativo presente è un anacronismo nel gioco orwelliano), dicevo, lasciò questa testimonianza prima di essere linciato mediaticamente dai compagni di merende e troie di regime assortite (finché il video sarà liberamente visionabile). Merita qualche minuto, dai.
Ci mancherebbe: non sto segnalando nulla di epocale, semplicemente di significativo; e non perché questo possa mai far cambiare qualcosa, ma per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Più o meno.
D'altronde non è che vi sarebbe voluto molto per distinguere la merda dalla cioccolata, ben inteso esclusi i medio mongoli, voglio dire, tornando al "Blasco", se non viene da ridere per un riconosciuto cantautore e rocker d'alto registro il quale, prossimo ai settanta, ti compone ...
Dentro un bar a bere e a ridere
Io e te, io e te
A crescere bambini, avere dei vicini
Io e te, io e te
Seduti sul divano
Parlar del più e del meno
Io e te, io e te
… che dire, ai coprofagi e al gatto a cui piace leccarsi il culo, concediamo che «i gusti sono gusti» ci mancherebbe; un'altra cartina al tornasole di una coscienza collettiva (formula altisonante, lo so, ma tocca usarla per approssimazione), di una massa di gente, che, fronte a parole che andrebbero bene in una sigla di cartoni animati per bambini nati senza cervello, riesce a piangere e a urlare e a svenire e a tatuarsi l'idolo delle folle sulle braccia ...
beh... allora, se permettete …
… un abbraccio ad Andrea Bocelli, che almeno ci aveva provato. Tranquilli e sereni: nessun entusiasmo, il buon Bocelli ha già dovuto tirare i remi in barca - come da copione - e rimangiarsi le parole.
Come dico ormai da qualche Topic a questa parte – sempre e soltanto: per tirare una linea sotto e, ai posteri, lo squallore e la miseria.