Il New York Times ci racconta di un nuovo studio che ha scoperto che il maggior rischio per i bambini [3] di essere infettati dal batterio che causa la tosse asinina, o pertosse, ora viene dai fratelli maggiori. Il Times spiega che questo è “probabilmente il risultato di un declino dello stato di immunizzazione tra bambini e adolescenti che hanno ricevuto il vaccino DTaP”.
Infatti il declino dello stato di immunizzazione è un problema serio nella combinazione del vaccino DTaP (che contiene gli antigeni della difterite, del tetano e della pertosse). Uno studio recente pubblicato su Pediatrics conclude [4]: “La protezione del Tdap diminuisce entro un periodo che vai i 2 ai 4 anni. La mancanza di protezione a lungo termine dopo la vaccinazione è probabile contribuisca agli aumenti di casi di perstosse tra gli adolescenti.”
Ma il Times sta fuorviando i propri lettori dicendo loro solo una parte della storia, lasciandoli con l' impressione che semplicemente facendo più “richiami” si risolverebbe il problema.
Ma non è così.
Gli individui vaccinati diffondono la malattia
Il declino dello stato di immunizzazione di per sé non basta a spiegare la tendenza descritta. Come fa notare [5] un altro recente studio nella rivista Clinical Infectious Diseases, “la pertosse è al momento la malattia meno ben controllata tra quelle che si possono prevenire coi vaccini, nonostante un' eccellente copertura vaccinale e 6 dosi di vaccino raccomandate tra i 2 mesi e l' adolescenza” (enfasi aggiunta).
La scarsa vaccinazione non sembra essere il problema.
Una porzione critica di informazione che il Times non sembra voler condividere con i suoi lettori è che il vaccino non previene la trasmissione della malattia. Invece, gli individui vaccinati potrebbero diventare portatori asintomatici.
Uno studio condotto dalla FDA e pubblicato su PNAS ha trovato [6] che i babbuini vaccinati “erano protetti dai sintomi gravi della pertosse ma non dalla colonizzazione, inoltre non eliminavano l' infezione più velocemente degli animali non vaccinati, e trasmettevano facilmente il B. Pertussis ai loro contatti non vaccinati.”
I ricercatori hanno argomentato che ciò era dovuto alle differenza tra il tipo di immunità conferito dall'infezione naturale e quella conferita dal vaccino. L' infezione naturale conferisce una immunità solida mediata dalle cellule che invece la vaccinazione previene favorendo l'immunità umorale, il che è come dire che il vaccino stimola la produzione di anticorpi ma non le cellule “memoria” di cui si ha bisogno per un' immunità solida e di lunga durata.
Come la FDA riassume in una dichiarazione alla stampa [7], i loro risultati suggeriscono che “nonostante gli individui immunizzati con il vaccino della pertosse acellulare possono essere protetti dalla malattia, potrebbero ancora divenire infetti dal batterio senza ammalarsi ed essere in grado di diffondere l'infezione agli altri, inclusi i bambini”.
Il direttore del Centro per la Valutazione Biologica e la Ricerca della FDA, dove lo studio si è svolto, lo ha descritto come “di importanza critica per la comprensione di alcune delle ragioni per l' incremento dei tassi di pertosse”.
Il New York Times, incidentalmente, aveva a suo tempo riportato i risultati dello studio della FDA [8], secondo cui “le persone vaccinate potrebbero continuare a diffondere la malattia senza ammalarsi.” Veniva citato l' autore principale dello studio che spiegava: “Quando sei stato appena vaccinato sei un portatore asintomatico, il che è un bene per te ma non per la popolazione”.
Il che è l' opposto di ciò che i genitori si sentono dire tipicamente sulla necessità di vaccinarsi, che il “gregge” deve essere vaccinato per proteggere coloro che sono troppo giovani per ricevere il vaccino: i bambini piccoli. Infatti, la conclusione logica di questi risultati è che i genitori che vaccinano un bambino che ha un fratello o sorella più piccolo stanno mettendo a rischio quel bambino.
E sono i bambini piccoli, non quelli già grandi, che sono più a rischio di sviluppare le complicazioni serie della malattia.
Non c' è bisogno di dire che il rischio non è qualcosa di cui i genitori vengano abitualmente informati durante le loro visite all' ufficio del pediatra (o dai media, come il Times dimostra chiaramente in questo esempio).
Ma non è tutto. C'è un altro rischio legato alle vaccinazioni di cui i genitori non vengono informati.
L' uso generalizzato del vaccino della pertosse sembra essere risultato in una selezione naturale (o piuttosto “innaturale”) dei ceppi del batterio che non solo sono più resistenti alla vaccinazione, ma che addirittura prediligono le persone vaccinate.
Proprio come l' uso eccessivo di antibiotici ha portato ad una allarmante crescita di “superbatteri” resistenti agli antibiotici, così i vaccini spingono virus e batteri a selezionare ceppi resistenti e potenzialmente più virulenti.
Nel caso della pertosse, la CDC ha dichiarato in una nota interna [9] che “la recente reinsorgenza di casi di pertosse è stata associata con il calo dello stato di immunizzazione nelle persone che hanno ricevuto il vaccino acellulare da un certo tempo”, ma che (grassetto aggiunto)
uno studio recente suggerisce un' altra spiegazione per la decresciuta effettività del vaccino: un incremento di batteri Bordetella pertussis isolati che mancano di pertactina (PRN) – un antigene che è componente chiave del vaccino acellulare della pertosse. Uno studio in cui si controllavano i ceppi di B. Pertussis isolati tra il 1935 e il 2012 per inserzioni genetiche che prevengano la produzione di PRN, ha trovato un incremento significativo negli isolati carenti di PRN in tutti gli Stati Uniti. Il primo caso di isolato carente di PRN ci fu nel 1994; nel 2012 la percentuale di isolati PRN-carenti era di più del 50%.
I ricercatori del CDC hanno esaminato i dati provenienti da alcune epidemie negli Stati di Washington e Vermont. Ecco cosa hanno trovato:
I nostri risultati indicavano che l' 85% degli isolati erano PRN-carenti e i pazienti vaccinati avevano probabilità significativamente più alte rispetto ai pazienti non vaccinati di essere infettati da ceppi PRN-carenti. Inoltre, quando i pazienti che avevano fatto tutti i richiami DTaP venivano paragonati a pazienti non vaccinati, le probabilità di essere infettati da un ceppo PRN-carente erano più alte, suggerendo che i batteri di tipo PRN potrebbero avere un vantaggio selettivo nell' infettare gli individui vaccinati col DTaP.
Per riassumere:
A) Il vaccino della pertosse non previene la trasmissione della malattia (e infatti potrebbe aumentare la trasmissione dal momento che gli individui vaccinati sono probabilmente asintomatici e quindi non si prenderanno precauzioni per evitare di esporre i bambini nella famiglia).
B) La maggior parte dei ceppi di B. Pertussis ora in circolazione negli USA sono PRN-carenti.
C) Gli individui vaccinati sono a rischio più alto per le infezioni da ceppi PRN-carenti rispetto agli individui non vaccinati.
Sembra dunque ineluttabile il corollario che ora – grazie ironicamente alle politiche di vaccinazione pubblica – vaccinare i bambini per la pertosse non solo mette i bambini più piccoli nella famiglia a rischio di prendere la malattia, ma mette anche maggiormente a rischio i bambini vaccinati stessi.
Uno studio successivo in Clinical Infectious Diseases ha analizzato i dati provenienti da otto stati e ha scoperto che, in totale, 'l' 85% degli is [5]olati [5] d [5]ella [5] pertosse erano PR [5]N [5]-carenti [5], con valori tra il 67% del Colorado e il 100% nel Nuovo Messico.
Inoltre, si è scopero che gli individui vaccinati hanno “probabilità significativamente più elevate” di avere B. Pertussis PRN-carente rispetto agli individui non vaccinati.
E per “significativamente”, intendevano che gli individui vaccinati avevano più del doppio delle probabilità di essere infettati rispetto ai non vaccinati. Infatti hanno trovato che i pazienti in regola con le vaccinazioni avevano “probabilità tra le 2 e le 4 volte più grandi” di avere B. Pertussis PRN-carente rispetto ai non vaccinati.
Senza menzionare esplicitamente le politiche di vaccinazione come catalizzatore, gli autori notano l' insorgenza di “un vantaggio selettivo rispetto alla mancanza della proteina” per il batterio.
Appunto.
Naturalmente, uno penserebbe che tali scoperte possano mettere in questione le politiche di vaccinazione pubblica. Ma esiste una miopia istituzionale tale per cui mettere in questione le politiche pubbliche è fuori questione. Lo studio della FDA che ha scoperto che il vaccino della pertosse non previene la trasmissione della malattia, per esempio, ha concluso che la soluzione sarebbe “lo sviluppo di vaccini migliori”.
La semplice nozione che il corpo umano fu progettato naturalmente per avere un sistema immunitario capace di tenere a bada le malattie infettive e che dovremmo concentrarci perciò sulle maniere di rafforzare l' immunità naturale, come ad esempio un modo di nutrirci adeguato, è praticamente l'anatema delle teorie che stanno alla base delle politiche di vaccinazione pubblica (per non parlare i giganteschi profitti per le compagnie farmaceutiche a cui è stata garantita l'immunità legale dal governo federale per i danni causati dai loro prodotti vaccinali).
Come minimo, i genitori dovrebbero essere propriamente informati dai media, dagli ufficiali di salute pubblica, e dai loro pediatri. Ma ottenere che venga ampiamente praticato anche questo minimo di buon senso richiederà certamente una strada lunga e ardua per i fautori del consenso informato.
Traduzione a cura di MoonInJune [10] per IlPorticoDipinto [11]
Collegamenti:
[1] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/vaccini
[2] http://www.jeremyrhammond.com/2015/09/14/the-ugly-untold-truth-about-the-pertussis-vaccine/
[3] http://well.blogs.nytimes.com/2015/09/07/pertussis-passed-to-newborns-from-siblings
[4] http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/04/28/peds.2014-3358.abstract
[5] http://cid.oxfordjournals.org/content/60/2/223.long
[6] http://www.pnas.org/content/111/2/787.full.pdf+html
[7] http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm376937.htm
[8] http://www.nytimes.com/2013/11/26/health/study-finds-vaccinated-baboons-can-still-carry-whooping-cough.html
[9] http://www.cdc.gov/maso/facm/pdfs/BSCOID/2013121112_BSCOID_Minutes.pdf
[10] http://ilporticodipinto.it/blogs/mooninjune
[11] http://ilporticodipinto.it/content/risvolti-inaspettati-della-vaccinazione-la-pertosse