Considerato come un'opera minore del grande Sam Peckimpah, il giudizio della critica nei confronti di quest'opera del regista de "Il mucchio selvaggio" non ci trova daccordo. Quella stessa critica che ha osannato e incensato furbescamente il grande autore ha poi mal digerito un film che sotto la sua apparenza scanzonata, irriverente e leggera; compie un attacco frontale al sistema di cui i media e anche tutti i critici sono parte integrante.
Peckimpah trasferisce il western ai nostri giorni, mette assieme un inno all'anarchia con tutta la malinconica consapevolezza dell'essere "rimasti in pochi" come fa dire a Kris (anatra di gomma) Kristofferson quando si rivolge al cane da guardia Ernest (papà orso) Borgnine.
Le accuse al film (che fu sottratto a Peckimpah in fase di montaggio con ovvie, disastrose conseguenze) riguardano in particolare la sconclusionatezza della vicenda: Perchè questa "inverosimile" ribellione dei camionisti? Perchè questo odio "inverosimile" della polizia nei loro confronti?
Le risposte sono ovvie e sono tutte presenti nel film a patto di volerle vedere. L'odio è quello del "sistema" che non tollera ribellioni, non sopporta che qualcuno decida di uscire dai binari e scelga la direzione in cui andare per conto suo. Anatra di gomma vuole soltanto seguire la sua strada, ma questo è un motivo sufficiente per fermarlo, per braccarlo. Il suo è un esempio pericoloso per tutti gli altri e si ritrova infatti eletto controvoglia e senza averlo chiesto a leader del convoglio ribelle. E' un gregge di pecore che segue anatra di gomma?
Si, ma si tratta di pecore pericolose pronte a reimpossessarsi della loro natura di uomini; perchè anche se seguono un leader riluttante stanno in realtà seguendo un istinto pericoloso, un istinto innato in ognuno di noi che personaggi come "Anatra" possono risvegliare ed è per questo che vanno eliminati.
Quando il "sistema" intuisce che il movimento è diventato grosso e pericoloso ma che comunque tutto fa capo a un solo uomo, allora evita di costruire un martire e prova a comprarlo, a metterlo sotto controllo. Perchè questo è ciò che fa sempre il "sistema". Ma il cowboy camionista è fuori dagli schemi, è troppo simile a un nativo americano in sella al suo "Mustang" a 18 ruote e va quindi soppresso.
Il "sistema" non agisce mai direttamente, utilizza i suoi cani da guardia e i più efficienti sono quelli che credono sinceramente nel conformismo, nelle regole, nell'inquadramento. Papà orso è uno di loro; non vuole difendere il "sistema" in quanto tale, è anche lui una vittima, crede in quel sistema perchè non gli hanno insegnato a vedere oltre. Questo appare chiaro alla fine del film quando la "visione" del sorriso beffardo di "anatra" che considerava ormai morto e sepolto gli esplode nella mente con la prorompente forza di un'intuizione. E' in quell'istante che papà orso comprende il teatrino a cui partecipa, e si sente finalmente vicino a quello che era il suo nemico giurato, capisce che si, appartiene a una razza in estinzione, uomini uguali messi uno contro l'altro al fine produrre una nuova razza di automi conformisti. La risata liberatoria di papà orso ricorda a tutti che liberarsi significa anche diventare consapevoli e avere la capacità di ridere in faccia a quel sistema, a questa vita. Un esorcismo contro la prigione che troppo spesso permettiamo che ci venga costruita attorno.
Il film si muove su una colonna sonora che ci racconta le terre di frontiera, con i ritmi e la cadenza di una commedia dal sapore amaro; bellissima la sequenza della danza a tempo di valzer che i mastodontici "Truck" compiono nella sabbia del deserto. Irriverenti tutte le sequenze che riguardano i media, la polizia, i politici. Un linguaggio volgare, da veri camionisti, con battute di un sublime, irresistibile cinismo che valsero al film il divieto ai minori di 14 anni. Stupenda fotografia, attori tutti in parte anche se Ernest Borgnine è immenso e da solo sintetizza tutto il film dipingendo in modo straordinario il suo personaggio.
Il film minore, che mostra i poliziotti un pò troppo imbecilli e i giornalisti come dei coglioni con la cravatta, che sembra senza troppo spessore con battute un pò cretine, che è stato definito un punto basso nella carriera di Peckimpah, alla fine, quando ci mostra una mandria di TIR che con il suo ruggito butta giù i muri reali e metaforici costruiti dal "sistema", può provocare un orgasmo in più di qualcuno. Impossibile non patteggiare per anatra di gomma, ma è anche impossibile non riconoscere un pezzo di noi stessi in papà orso, e sperare quindi, di essere abbastanza forti per liberarci come lui, con una sonora, consapevole, risata.
La Frase:
Ernest Borgnine: "Io rappresento la legge, vuoi renderti conto che io rappresento l'ordine?"
Kris Kristofferson: "E io ti piscio addosso... Addosso alla tua legge e al tuo ordine!"