Riassumo di seguito alcuni interessanti punti dell’articolo “Farmamercato: il 3x2 sanitario”, di V. Pignatta, apparso sul numero 21 della rivista Il Consapevole (gen/mar 2010).
- Negli USA le morti per cause iatrogene (cioè causate dai medici o dalla medicina) sono balzate al primo posto, davanti addirittura alle morti per patologie cardiache. Nel 2001 le morti per cause iatrogene sono state più di 780.000, contro le 699.000 per patologie cardiache e le 553.000 per cancro.
- Il 60% degli antibiotici è assunto senza che ce ne sia un reale bisogno.
- In Italia nel 2005 si sono spesi 125 miliardi di euro per la salute.
- Secondo le statistiche dell’IMS Health, la fonte più citata dalla stessa industria farmaceutica, il fatturato mondiale dei farmaci prescritti è un affare da 400 miliardi di dollari (dati riferiti al 2002 - Si tratta di una cifra pari al PIL della Svezia, NdR).
- Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha dichiarato nel 2005 che su 8.500 farmaci in commercio in Italia, solo 100 sono efficaci. (e per me il numero dei farmaci realmente efficaci è in realtà inferiore a 100 - NdR).
- Curt D. Furberg, membro della FDA (Food and Drug Administration, l’ente USA che autorizza la commercializzazione dei farmaci), ha dichiarato nel 2005 che oltre la metà dei farmaci autorizzati causa un grave effetto collaterale già noto al momento del rilascio dell’autorizzazione.
- Negli USA almeno il 60% della ricerca biomedica riceve finanziamenti dall’industria farmaceutica; in Italia si arriva fino al 75%. In alcuni settori come quello della depressione la quota di finanziamento negli USA è del 100%.
- La Procura di Bari ha avviato un’indagine contro Novartis, Glaxo, Bracco, Biofutura, Recordati, Astra Zeneca, Luxofarmaco e Bristol, otto fra le più grandi aziende farmaceutiche del mercato. Sotto accusa anche 126 medici. Le aziende sono state accusate di corruzione di medici, per “incentivare” in vario modo la vendita di propri farmaci, con fondi neri appositamente creati a tal fine.
- La casa farmaceutica Glaxo SmithKline è indagata dalla Commissione Finanza del Senato USA per avere manipolato i dati sugli eventi avversi relativi all’induzione al suicidio del Paxil (paroxetina). Le ricerche finanziate dall’azienda facevano apparire che questo antidepressivo non aumentava il rischio di comportamenti suicidari, mentre in realtà i pazienti trattati con il farmaco avevano una probabilità otto volte maggiore di tentare o commettere suicidio, rispetto ai pazienti trattati con placebo.
- La casa farmaceutica Eli Lilly, produttrice dell’antipsicotico Zyprexa, ha pagato 62 milioni di dollari di penale per aver promosso illegalmente questo farmaco. Esso veniva infatti proposto per malattie diverse da quelle per cui è stato autorizzato dalla FDA: veniva promosso per esempio per uso pediatrico (!!) e per la demenza in pazienti anziani, nei quali aumenta il rischio di morte.
- Tra il 1998 e il 2002 la FDA ha autorizzato la vendita di 415 nuovi farmaci: di questi, solo il 14% costituiva un reale miglioramento rispetto a quelli precedenti, il 9% era costituito da farmaci vecchi migliorati, e per tutti gli altri (il 77%!) si trattava di farmaci con principi attivi già esistenti sul mercato e nessuno era considerato un miglioramento. Su di essi c’erano anche grossi dubbi di efficacia e si riscontravano azioni di gruppi di pressione sulla FDA o semplici nuove strategie di commercializzazione.
- Dal 1992 le aziende farmaceutiche hanno avuto il permesso di finanziare la FDA.
- I finanziamenti per gli studi della fase IV, quella dei test clinici sugli effetti a lungo termine dopo l’immissione in commercio, vengono il più delle volte utilizzati per pagare i medici affinché prescrivano i farmaci in questione.