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Portarsi la guerra in casa

Warology -- operazione l'altra guerra


  • genere: Documentario
  • regia: Morgan Menegazzo, MariaGrazia Pernisa
  • interpreti: Fabio Mini, Vari
  • produzione: Macrotizero

GIUDIZIO: Da non perdere

In due parole

Film ben poco... anzi, per niente rassicurante ma imperdibile per tutti quelli che hanno voglia di capire in che razza di casino per nulla fantascientifico ci ritroviamo tutti quanti. Una pellicola inadatta a chi ha fatto suo il motto: “l'ignoranza è un bene”

Recensione

Il documentario d'informazione sta vivendo ormai da qualche anno un periodo felice; sono molti i prodotti di qualità, innovativi sotto molti profili, tra cui il pubblico può scegliere. Peccato che nella maggior parte dei casi, questi autentici gioielli in grado di pensionare i giornali e telegiornali che sono utilizzati esclusivamente come veicoli di una propaganda tesa a creare opinioni costruite sull'invenzione della realtà, restino troppo spesso prodotti di nicchia, mal pubblicizzati, spesso non distribuiti correttamente quando non boicottati del tutto come il recente caso occorso al documentario di Erik Gandini: “Videocracy” di cui fu proibita la trasmissione televisiva del trailer cinematografico; l'informazione, quella vera, evidentemente fa paura.

C'è anche da dire che il documentario di informazione ha saputo rinnovarsi nella sua messa in scena quando si è capito che per veicolare meglio le informazioni in esso contenute e renderle fruibili al più vasto pubblico possibile, si potevano utilizzare le tecniche della spettacolarizzazione cinematografica in modo creativo senza per questo sminuire l'importanza del messaggio ma anzi, dando più forza e comprensione allo stesso (Kubrick docet).

In questa nuova onda di documentari importanti ed estremamente interessanti si inserisce Warology realizzato a due mani dai giovani registi: Morgan Menegazzo e Mariagrazia Pernisa. Il film ci parla della nuova concezione e delle nuove frontiere di quel mostro chiamato guerra; anzi, ci spiega il nuovo significato assunto da questo vocabolo già di per sé funesto: e si tratta di una spiegazione capace di farci tremare sulle nostre poltrone che diventeranno improvvisamente assai scomode.

Qual'è la forza del film? L'intuizione che hanno avuto i registi decidendo di non forzare la narrazione raccontando; di non realizzare un'inchiesta che avrebbe si fatto cronaca ma non si sarebbe sottratta dall'esporre probabilmente i fatti attraverso il filtro della regia. Intendiamoci, ovviamente la costruzione narrativa è stata concepita dagli autori che hanno però avuto l'accortezza di restare invisibili perchè hanno capito che il materiale raccolto nelle numerose interviste da loro stessi realizzate, aveva una forza dirompente che ogni intromissione avrebbe certamente sminuito.
Ci ritroviamo così per un'ora e mezza ad ascoltare generali, colonnelli, direttori dei servizi segreti e altri personaggi, tutti di indubbia autorevolezza che rappresentano o hanno rappresentato le istituzioni di questo paese, che espongono concetti fantascientifici che ci sembrano plausibili e possibili soltanto in un incubo Orwelliano ma che mai potremmo immaginare così vicini alla realtà e alla nostra quotidianità.

Una guerra mossa contro i cittadini che riguarda l'informazione, l'ambiente e tecnologie di un futuro ipotetico che invece è già presente; il tutto raccontato con una semplicità disarmante e una sorta di benevola rassegnazione a una realtà in atto da molto tempo e che si può raccontare perchè ormai “vecchia”, superata anche se quasi nessuno di noi comuni mortali si è ancora accorto di esserne vittima e pedina in campo.

Non sono segreti custoditi gelosamente quelli che ci vengono rivelati da queste autentiche autorità in materia, si tratta di realtà ormai assodate e verificabili pressochè da chiunque; peccato che nessuno però si sia mai preoccupato di raccontarcele se non in racconti di fantasia. Warology colma questa lacuna e il risultato è esplosivo. Se avete voglia di capire gli eventi di questi ultimi anni correte a vederlo, ma tenetevi ben saldi alla poltrona, le emozioni forti non mancheranno.