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Le ombre oscure della civiltà

Milk (id 2008)


  • genere: Biografico
  • regia: Gus Van Sant
  • interpreti: Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, James Franco
  • produzione: Focus Feature

GIUDIZIO: Da Vedere

In due parole

Gus Van Sant, regista discontinuo ma sempre interessante ci regala un ritratto sui lati oscuri della tolleranza.

Recensione

Non sarà forse il punto più alto della cinematografia di Gus Van Sant, ma di certo "milk" è un film interessante; mescola un intento documentaristico con molte immagini di repertorio ad alcune velleità stilistiche da cinema d'autore. La storia del primo uomo politico dichiaratamente gay degli stati uniti è in realtà solo un mezzo per rivelare i mostri che passeggiano accanto a noi ogni giorno. La pellicola infatti non appare compiaciuta di se stessa, nè tenta di dipingere il mondo gay in modo ruffianamente positivo.

Il film si limita a "mostrare"; mostra documenti dell'epoca, e mostra uno spaccato della vita in una comunità gay. Quasi come un documentario asciutto, impersonale, inframezzato da immagini cariche di significati metaforici (il dialogo riflesso nel fischietto), si snoda fino a raggiungere il finale annunciato fin dalle immagini di apertura.

Il quadro che ne emerge è inquietante perchè travalica la storia del personaggio Harvey Milk; le cose che rimangono più impresse sono infatti le note storiche in cui apprendiamo delle leggi naziste che la terra delle libertà cerca di far passare per togliere il riconoscimento dei diritti umani a chi "è diverso". Riusciamo quasi ad immaginarci un pubblico inebetito davanti al televisore che commenta abilmente guidato dai prestigiatori mediatici che lanciano proclami in nome di Dio e della famiglia. Le stesse immagini iniziali con i rastrellamenti della polizia nei locali pubblici che portano via uomini tranquilli, dall'aspetto pacato ed elegante, che richiamano al classico americano medio visto in tutti i film degli anni 50/60, creano nello spettatore un senso di disagio. C'è qualcosa di sbagliato in quelle immagini, qualcosa che non va; non sono i "Buoni" contro i "Cattivi". Siamo noi contro noi stessi in una sorta di auto-annullamento di tutti quei valori che normalmente diamo per scontati ma che così scontati non sono. Il pericolo di stravolgere concetti come verità, giustizia, libertà è sempre in agguato, annidato nei nostri pregiudizi, pronti ad essere manipolati e incanalati in direzioni oscure.

Ci sentiamo indignati quando sentiamo alla tv di una donna lapidata in un paese con una cultura e una religione diversa dalla nostra. La nostra mente richiama subito immagini di barbarie e inciviltà; dovremmo indignarci però anche nel constatare con quanta tranquillità accettiamo le "lapidazioni" che avvengono in casa nostra, nel nostro focolare, in quella che consideriamo "La migliore civiltà".

Milk si limita mostrare; sta a noi riflettere.