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Cuore d'acciaio e cervello in ammollo

Iron Man (id 2008)


  • genere: Fantascienza
  • regia: Jon Favreau
  • interpreti: Jeff Bridges, Robert Downey jr, Gwyneth Paltrow, Terrence Howard
  • produzione: Paramount

GIUDIZIO: Si Dimentica in Fretta

In due parole

Se sei uno sfigato qualsiasi ti tocca vivere con una batteria da auto a tracolla, ma se sei bello, ricco e geniale, puoi costruirti un microreattore nucleare da infilarti nel sedere e riempire di legnate tutti i fantozziani di questo mondo.

Recensione

Tony Stark è un genio, e quando uno è un genio che fa? Riesce a fare soldi ovviamente, è a questo che pensava madre natura quando ti ha fatto genio; e come li fa? Realizzando un'opera come la Gioconda? Macchè, queste sottigliezze culturali non intaccano lo spirito a stelle e striscie: Tony Stark infatti è un genio nel fabbricare armi, sa come provocare il massimo numero di morti grazie alla tecnologia; ed ha pure la coscienza pulita perchè queste armi le vende soltanto ai buoni (che non si capisce bene chi dovrebbero essere e perchè hanno bisogno di armamenti in grado di provocare un fiudizio universale in miniatura), e più sono distruttive e sofisticate meglio è... Infatti è pure miliardario... L'incarnazione dell'american dream. La pecorella però smarrisce l'ovile. Beh, certamente direte voi, con tutti gli innocenti che probabilmente vengono messi in mezzo da armi tanto potenti... Illusi, un buon puritano può vendere armi e arricchirsi sulla morte altrui ma guai se si abbandona alla bella vita fatta di alcool e donne. Un buon cattolico non dovrebbe fare queste cose. Ma non basta, alla fine scopre che quelle armi... chissà come finiscono in mano alla gente sbagliata (i soliti cattivi di stampo, manco a dirlo, mediorientale inutilmente sadici, congenitamente stupidi e con manie di grandezza visto che vivono sempre in qualche grotta; grande fantasia degli sceneggiatori, non c'è che dire...) ha quindi una crisi di coscienza e usa il suo genio per fare che? Per diventare Iron Man e sterminare i gran malvagi mi pare ovvio. Ulteriore messaggio sotterraneo del film: se non fosse per un socio deviato e perverso che vendeva le armi ai cattivi, non sarebbe scoppiato quel casino... Quindi non è male vendere armi, è sempre colpa di una mela marcia. Sorvoliamo poi sull'affresco fatto delle forze armate americane che assomigliano a una squadra di boy scout ingenui, buoni e con l'aureola che li fa intervenire sempre e soltanto per il bene di qualcuno.

Che altro dire... L'unico extracomunitario buono che salva la vita al nostro eroe, si sacrifica volentieri per la causa permettendo al bello e ricco di salvarsi... Il massimo... Al casting hanno scelto la giusta faccia da vittima perfetta, non potevano certo salvarlo, era lo sfigato di turno. Quando però un pilota statunitense che ha scaricato tutto l'armamento del suo F22 appresso ad Iron man credendo che fosse un UFO (Ma perchè ce l'hanno tanto con gli ET?) viene, a causa di una disgrazia sia chiaro, abbattuto da quest'ultimo e il pilota rischia di morire perchè, combinazione, non gli si apre manco il paracadute (come nella migliore tradizione di Willy Coyote), Iron Man rischia la vita per salvarlo. In questo film muoiono soltanto i cattivi, e se muoiono dei buoni, sono extracomunitari.

 

Se non fosse stato per queste insulsaggini di sceneggiatura che non riescono ad evitare stereotipi ormai talmente abusati da risultare nauseabondi e a cui il cinema dei blockbuster non sembra in grado di fare a meno, Iron Man sarebbe stato anche un buon film da intrattenimento. La regia alle prese con il solito tripudio di effetti speciali tenta anche di far girare la storia; forse perchè il regista proviene dalla commedia e la squadra di attori di primordine riesce in qualche modo a tenere in equilibrio questo baraccone traballante. C'è da chiedersi come mai però, attori di questo calibro hanno accettato una sceneggiatura simile... Ma comunque, se siete immuni dalla propaganda becera e mediocre dategli un'occhiata e magari un paio di sequenze riusciranno anche a divertirvi... In fondo, si dimentica in fretta.